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domenica 1 giugno 2014

TOM A’ LA FERME, E STATTE UN PO’ FERM




Tom à la ferme
(Canada, Francia 2013)
Regia: Xavier Dolan
Sceneggiatura: Xavier Dolan
Ispirato all’opera teatrale: Tom à la ferme di Michel Marc Bouchard
Cast: Xavier Dolan, Pierre-Yves Cardinal, Lise Roy, Evelyne Brochu, Manuel Tadros, Caleb Landry Jones
Genere: country-gay
Se ti piace guarda anche: J'ai tué ma mère, Les amours imaginaires, Laurence Anyways, La vita di Adele, Il ragazzo di campagna

Ognuno ha le proprie personali fantasie sessuali. Più o meno perverse, più o meno deviate. Io principalmente ne ho paio: una mi vede impegnato con una giovane (ma comunque maggiorenne, precisiamo) studentessa vestita da collegiala maiala, l’altra con una MILF con look da professorina snob, con tanto di occhialetti da vista, non perché le servano per davvero, ma perché fanno hipster. A livello psicanalitico, da ciò anche senza essere Freud si può capire che ho un rapporto alquanto malato e irrisolto con la scuola.

L’autore del film di cui andiamo a occuparci oggi ha invece una fantasia sessuale differente dalle mie. Se vogliamo anche questa abbastanza un classico: fare sesso in campagna, con un contadino/a. Nel caso di Xavier Dolan, regista, sceneggiatore e protagonista di Tom à la ferme contadino con la O, visto che lui è gay, o se non altro bisex, o se non altro questo è ciò che emerge da tutti i suoi film che sono molto concentrati su questa tematica. Tutti i suoi film? Perché, quanti ne ha fatti?
Nonostante sia un ragazzo di appena 25 anni, il giovane Xavier è già arrivato al suo quinto film da regista. Ci sono l’acerbo esordio J'ai tué ma mère, lo splendido Les amours imaginaires, a oggi il suo film che preferisco, e l’ambizioso quanto solo parzialmente riuscito Laurence Anyways. Il qui presente Tom à la ferme è la sua opera quarta, mentre all’ultimo Festival di Cannes è stata presentata la sua quinta pellicola, Mommy, che tra l’altro si è portata a casa il premio della giuria e ha raccolto un sacco di lodi.

"Forse è vero che somiglio a Favino. Se solo sapessi chi diavolo è..."
Tanto per fare un confronto, Terrence Malick ad esempio aveva 60 anni suonati quando è arrivato a girare il suo film numero 5. Xavier Dolan a 25 invece è già un veterano del grande schermo e con questo suo penultimo film prosegue nella sua personale ricerca, sia cinematografica che sessuale. L’attore/regista/sceneggiatura canadese in Tom à la ferme vive un'avventura opposta rispetto al Renato Pozzetto de Il ragazzo di campagna: è un ragazzo di città (Montreal) che finisce in un paesino di campagna, per la precisione nella cascina della famiglia del suo compagno appena deceduto. La mamma del suo compagno defunto, un'odiosa vecchina bigotta, naturalmente non sapeva che il figlio era gaio e il fratello, un contadino macho, ci tiene che continui a non saperlo. Attraverso questi tre personaggi (cui si aggiunge a un certo punto la splendida Evelyne Brochu dalla serie Orphan Black) si sviluppa un particolare dramma da camera dall’impianto molto teatrale, non a caso è ispirato proprio a un’opera per il palcoscenico, con l'aggiunta di inaspettati inserti thriller.
La componente di maggiore tensione del film è quella che si sviluppa tra il protagonista Xavier Dolan, che per l’occasione sfoggia un capello platino che lo fa sembrare il cantante degli ormai defunti pure loro My Chemical Romance quando si era fatto biondo, e il contadino macho Pierre-Yves Cardinal, fisicamente una specie di versione canadese di Pierfrancesco Favino, che forse poi così macho non è. È qui che l’autore dà vita alla sua fantasia erotica di ragazzo gay alle prese con un prestante contadino etero.
Xavier Dolan, nelle pause tra un film e l’altro, giocherà mica troppo a FarmVille?


"Chissà se qui in Canada la Menabrea ce l'hanno?"
Il giovane regista/attore/sceneggiatore mette ancora una volta in scena il suo cinema, giocato sulla tematica della confusione sessuale, senza però spingere il pedale sulla trasgressione come fa ad esempio un Gregg Araki. Anche questa volta ci propone qualche momento poetico, come la straordinaria scena del tango, senza eguagliare i vertici di Les amours imaginaires, ma allo stesso tempo senza eccedere nel minutaggio come fatto dal precedente film fiume Laurence Anyways e senza esagerare nel melodramma come nel debutto J'ai tué ma mère. Xavier Dolan è un giovane autore che ha una sua precisa cifra stilistica e tematica e questo pare un grande punto di forza, così come al momento il suo (unico) limite. Tom à la ferme sembra allora il classico film di passaggio. Un’avventura in campagna piacevole, con diversi momenti degni di nota, ma non del tutto compiuta. Una parentesi transitoria, in attesa che Xavier Dolan faccia ritorno in città, sulle splendide note di “Going to a Town” di Rufus Wainwright, una delle mie canzoni preferite di tutti i tempi, e ci regali una nuova pagina del suo cinema. Del suo cinema e della sua vita in continuo movimento, che l'ha portato ora a Mommy, il suo ultimo film applauditissimo a Cannes, che potrebbe – chissà – essere il suo capolavoro definitivo. Almeno della prima parte della sua giovane ma già ricca carriera.
(voto 7+/10)

venerdì 16 maggio 2014

ORPHAN BLACK – CLONI, CI SONO PARAGONI






Cannibal Kid
Non guardavo Orphan Black. Perché? Non so perché. Ho visto l’episodio pilota e niente, non è scattato l’amore. Visto che un sacco di gente ne parlava bene, dopo un po’ ho fatto un secondo tentativo e ancora niente. Si vede che Cupido stava dormendo. È passato altro tempo e, su spinta della mia amica Martha, ho dato alla serie una terza opportunità. Finalmente mi sono preso bene. Preso bene?
Orphan Black è diventata la mia nuova droga. Ho provato a centellinare le dosi. Ho tentato di godermela con calma, ma in pochi giorni mi sono sparato l’intera prima stagione in vena. Aaah, sono in botta. E ne voglio ancora!

Cannibal Kid A
Te l’avevo detto io.




Cannibal Kid
E tu, chi ca**o sei? Sembri me, sei uguale a me, ma non sei me. Che sta succedendo? Sto impazzendo?


Cannibal Kid A
No, non stai impazzendo. O meglio, sei pazzo di tuo, ma io sono reale. Sono un tuo clone, anche se questa parola non mi piace. Diciamo che sono un tuo gemellino. Mmm sì, questo termine mi gusta di più. Proprio come la protagonista della serie, anche tu hai tanti fratellini simili a te di cui ignoravi l’esistenza. Io sono uno di loro. Piacere, mi chiamo Cannibal Kid A.

Cannibal Kid
E chi è che t’ha fatto, a te? Quel plagiatore di Zucchero? O i cinesi?
Scommetto che sono stati i cinesi!
Quei maledetti copioni, adesso si sono messi pure a replicare le persone.

Cannibal Chinese
你是一個骯髒的種族主義者!



Cannibal Kid
E questa mia versione con gli occhi a mandorla che sta a dì?



Cannibal Kid A
Dice che sei uno spolco lazzista!



Cannibal Kid
Sarà, comunque l’originale sono io e solo io.



Cannibal Killer
No. Originale essere io.



Cannibal Kid
Un altro???
E tu? Tu chi saresti?


Cannibal Killer
Io volere uccidere voi. Voi cloni. Io originale. Voi morire.



Cannibal Kid
Uh, Madonna! Ci mancava solo l’assassino analfabeta.



Cannibal Nerd
Hey, Cannibal Kid, vacci piano a sparlare dei tuoi fratellini. Siamo tutti sulla stessa barca. E poi hai poco da criticare gli altri, te che qualche mese fa avevi osato nominare Orphan Black come serie più sopravvalutata dell’anno. A me è era piaciuta fin da subito. È troppo spettacolare. L’idea dei cloni può apparire abusata, eppure qui è vista attraverso un’ottica diversa dal solito, molto attuale, in grado di far riflettere sulle nuove tecnologie e sulle nuove frontiere della medicina. Per noi popolo della sci-fi più nerdosa è un invito a nozze, ma credo che anche voi babbani potreste essere in grado di apprezzare.

Cannibal Kid
Infatti lo sto facendo. Con colpevole ritardo, ma sto apprezzando parecchio. D’altra parte nessuno è perfetto. Anche io ogni tanto prendo degli abbagli e questa volta l’ho preso bello colossale. Mi cospargo il capo di cenere.


Cannibal Killer
Io ridurre te in cenere!



Cannibal Punk
Hey, ho, let’s go ragazzi, dai non litigate. Noi siamo una grande famiglia e dobbiamo coalizzare le nostre forze contro il nostro unico grande rivale: il Sistema, lo Stato, la Regina!


Cannibal Kid
Hey, coso pseudo punk. Guarda che qui siamo in Italia. Non abbiamo la Regina.



Cannibal Punk
Però abbiamo il re. Re Giorgio. Tutti contro di lui!



Cannibal Gay
Calma, Cannibal Punk. Io sono per la pace, anche se Cannibal Nerd e il buon Cannibal Killer non hanno poi tutti i torti a essere incazzati con Cannibal Kid. Noi della comunità gay Orphan Black l'abbiamo amata da subito. C’è il fratello della protagonista, Felix interpretato da Jordan Gavaris, che sembra la versione bianca di Stromae nel video di “Tous le memes”. È parecchio effeminato e non fa nulla per nasconderlo, ma nonostante questo non appare come una macchietta omosessuale. E poi a un certo punto arriva, direttamente dalla Francia, l’affascinante Delphine, alias l’attrice Evelyne Brochu, che ha una relazione lesbo con una dei clon… ehm, una delle gemelle della protagonista.

Cannibal Cop
E poi c’è anche un’avvincente componente poliziesca! Orphan Black non è una serie crime e con i soliti procedural alla CSI ha ben poco a che fare, però ha al suo interno elementi thriller avvincenti, come la caccia al serial killer di cloni e la ricerca di risposte da parte della protagonista e delle sue gemelline riguardo a chi le ha create.

Cannibal Kid
Ma quanti siete? E chi vi ha invitati tutti quanti a casa mia? In ogni caso devo ammettere che avete ragione. Siete parecchio invadenti, però siete nel giusto. Orphan Black è una delle serie più fighe in circolazione. Nonostante parli di cloni, non si tratta di un clone di altre serie, bensì di un prodotto originale, dotato di molteplici personalità, almeno tante quante sono le varianti della protagonista. Dentro ci si può trovare sci-fi, thriller, drama, trame sentimentali e una forte componente ironica in grado di sdrammatizzare ogni momento, anche quelli più seri. E poi cosa dire di Tatiana Maslany, l’attrice rivelazione che interpreta la protagonista e tutti i suoi cloni? A ogni personaggio riesce a regalare un’identità differente come solo le grandi interpreti riescono a fare. Pensare che pure lei all’inizio non mi piaceva.

Cannibal Killer
Te no piacere Tatiana Maslany? Te no piacere Orphan Black?
Io uccidere te.


Cannibal Kid
No, no. Fermo! A me ora piace Tatiana Maslany e piace Orphan Black. L’adoro. È la mia serie del momento. Non mi convinceva, all’inizio, ma poi ho cambiato idea.


Cannibal Killer
Io no cambiare idea. Io uccidere te.



Cannibal Kid
NOOOOOOOOOOOOOOOO!




BANG BANG!


Fine della prima stagione di Orphan Kid

TO BE CONTINUED…


Orphan Black
(serie tv, stagione 1)
Rete canadese: Space
Rete americana: BBC America
Rete italiana: Premium Action, dal 3 giugno 2014
Creata da: Graeme Manson, John Fawcett
Cast: Tatiana Maslany, Jordan Gavaris, Dylan Bruce, Maria Doyle Kennedy, Kevin Hanchard, Skyler Wexler, Evelyne Brochu, Michael Mando, Kristian Bruun, Natalie Lisinska
Genere: clonato
Se ti piace guarda anche: Utopia, Real Humans, Black Mirror
(voto alla prima stagione 8,5/10)



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