Visualizzazione post con etichetta fabri fibra. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta fabri fibra. Mostra tutti i post

domenica 26 aprile 2015

CANNIBAL MUSIC - I DISCHI DI APRILE 2015





Ecco una serie di dischi passati nelle ultime settimane nel mio stereo...
Stereo?
Sì, va beh, chi lo usa più lo stereo?
Ecco una serie di dischi ascoltati, scaricati, streammati, torrentati nel corso di questo mese, dallo stato del rap nel mio paese (e pure non nel mio paese) al revival degli anni '90, passando per un paio di sorprendenti album folk.
Anche se del vero disco di aprile (e forse dell'anno) parlerò poi soltanto nei prossimi giorni...

Fabri Fibra “Squallor”

sabato 24 maggio 2014

GUIDA GALATTICA AL RAP ITALIANO





La quarta puntata delle guide musicali galattiche fornite da Pensieri Cannibali, dopo Britpop, Grunge e Hip-Hop internazionale, si occupa di un genere molto, come dire? Odiato. Sì. Forse il rap italiano è il genere musicale più odiato d’Italia. La colpa? Fondamentalmente di una scena passata non sempre fenomenale e di una odierna ancora più discutibile, capitanata da nomi sputtanati come Moreno, Fedez ed Emis Killa. Soltanto perché loro fanno schifo, non significa però che sia tutta ‘nammerda.
Un altro motivo per cui il genere non è visto di buon occhio è il fatto che in Italia l’hip-hop tutto, e non solo quello nazionale, viene ancora considerato da molti come un tipo di musica di serie B. Perché questo?
Forse perché in Italia non c’è mai stata una forte comunità black, non come in altri paesi come Francia o Regno Unito, per non nominare gli USA. O forse perché da noi c’è ancora la concezione che solo il rock è musica di serie A, senza però considerare che i dischi rock davvero fondamentali usciti nel nuovo millennio si possono contare sulle dita di una mano. Monca.

Come sia o come non sia, la scena hip-hoppara italiana nel corso degli anni qualche cosa di interessante l’ha anche prodotta. Volendo provare a fare un brevissimo bignamino per babbani, possiamo dire che tra i primi a importare dagli Stati Uniti il rap c’è stato Jovanotti. Proprio lui. Per quanto sia sempre stato un po’ ai margini del movimento hip-hop e sbeffeggiato dagli intregralisti del genere, il Jova ha dato un contributo fondamentale per far conoscere la musica rap dalle nostre parti. La scena si è poi sviluppata negli anni ’90 grazie al successo di Articolo 31 e Sottotono, mentre nell’ underground si sono mosse le posse, oltre a varie realtà locali con il loro rap in dialetto, soprattutto in napoletano uè uè e in romanesco aò.
Dopo un periodo di stallo a livello commerciale, negli ultimi anni il genere è tornato sulla cresta dell’onda, grazie in particolare al fenomeno Fabri Fibra che, nel piccolo dello Stivale, ha rappresentato un po’ quello che Eminem è stato dall’altra sponda dell’Atlantico. Applausi per Fibra, dunque?
Da una parte sì, perché insieme ad altri rappers come Caparezza, Club Dogo, Mondo Marcio, Marracash etc. ha sdoganato definitivamente il genere nel mainstream, dall’altra parte no, perché ha (involontariamente) dato vita a tutta una serie di suoi cloni in tono minore, come i vari rapperoni citati in apertura di post.
Ma adesso basta polemiche e chiacchiere da bar e via alla musica, con i miei 10 pezzi di rap italiano preferiti di sempre. E, a fondo post, trovate anche la mia ormai tradizionale playlist Spotify.


Top 10 – Le canzoni di rap italiano preferite di Pensieri Cannibali

10. Piotta "Super cafone"



9. Club Dogo "Spaccotutto"



8. Sottotono "Tranquillo"



7. Fabri Fibra "Bugiardo"



6. Jovanotti "Non m'annoio"



5. Neffa e I messaggeri della dopa "Aspettando il sole"



4. Frankie HI-NRG MC feat. Riccardo Sinigallia "Quelli che benpensano"



3. Articolo 31 "Tranqi funky"



2. 99 Posse "Comuntwist"



1. Caparezza "Eroe (Storia di Luigi delle Bicocche)"




Ecco la playlist Spotify di Pensieri Cannibali dedicata al rap italiano

mercoledì 12 febbraio 2014

CANZONI VERGOGNA




Settimana scorsa abbiamo visto e soprattutto sentito i miei Dischi Vergogna, e settimana prima ancora i miei Film Vergogna. Ma, giusto per tirare fuori qualche altro scheletro dal mio spazioso armadio, ecco anche 10 canzoni che mi vergogno che mi piacciano, o mi siano piaciute. 10 “robe” che a ragion di logica e buon senso non dovrei amare, ma che amo o ho amato in un passato più o recente.
Ecco la mia blacklist delle Canzoni Vergogna!


10. Ligabue “Niente paura”
Qualcuno potrà anche mettere il Liga tra i suoi artisti preferiti e vantarsene. Quel qualcuno non sono certo io. Io non l’ho mai sopportato, non ai livelli del Blasco, ma quasi.
C’è però una sua canzone che adoro, che mi smuove qualcosa dentro, che mi ha persino dato la carica prima della discussione della mia tesi di laurea. Quella canzone è “Niente paura”. Un monito che vi servirà a ben poco in questa decina di canzoni di cui avere molta paura!



9. Tiziano Ferro “Alla mia età”
Una delle canzoni italiane più belle e sincere che abbia mai sentito. Bravo Tizià.
Le tasse però adesso vai a pagarle, ok?



8. Fabri Fibra “Applausi per Fibra”
Piaccia o meno, Fabri Fibra è una delle poche cose successe alla musica italiana negli ultimi anni. Dopo un lungo periodo di oblio, dai tempi d’oro degli Articolo 31, grazie a lui il rap è tornato in scena all’interno del panorama “commerciale” nostrano. È quindi lui che dobbiamo ringraziare per mostri come Fedez e Moreno. Applausi per Fibra… ma anche qualche BUUU.



7. Miley Cyrus “7 Things”
Negli ultimi mesi tutti a parlare di Miley Cyrus, ma io la supportavo (e la sopportavo) già da molto prima. Dai tempi di Hannah Montana, sitcom spassosissima con il fratello della protagonista che era un idolo, e dai suoi primi dischi come “artista” vera e propria. Io sono un suo fan bimbominkia della prima ora!
…lo so, non c’è un cazzo di cui vantarsi.



6. Lùnapop “Un giorno migliore”
I Lùnapop di Cesare Cremonini sono diventati famosi con “50 Special” e la canzone più facilmente sfottibile del mondo “Qualcosa di grande tra di noi”. C’è però un altro loro pezzo più sfigato, almeno a livello di popolarità, che io preferivo: “Un giorno migliore”, una scopiazzatura spudorata del Britpop che andava negli anni ’90 (e infatti la canzone è un plagio questo sì davvero senza vergogna di “Better Day” degli Ocean Colour Scene).



5. Justin Bieber ft. Nicki Minaj “Beauty and a Beat”
Sì, Justin Bieber.
Cosa ca**o ridete?
Devo dire che trovo la maggior parte della sua musica pessima (grazie a Dio) però, nella sua “lunga” carriera, il 12enne o poco più ha tirato fuori un pezzo decente: “Beauty and a Beat”. Sarà per la partecipazione della rapper Nicki Minaj o per le sonorità vagamente dubstep, fatto sta che questo pezzo spakka. Grande biberon!



Justin Bieber apprende contento di essere finito nella lista delle Canzoni Vergogna cannibali.

4. Ice MC feat. Alexia “Think About the Way”
Di canzoni vergogna dalla dance anni ’90 ne avrei a bizzeffe: Ace of Base, Corona, Haddaway, il GG D’Ag sfoggiato settimana scorsa. Tra tutte, scelgo quella che ancora oggi suona più esaltantemente vergognosa: “Think About the Way” di Ice MC con la nostra Alexia, suonata persino in Trainspotting.
E sale sale… e non fa male!
Bon dighidighidighibon dighibon.



3. ABBA “Dancing Queen”
Datemi pure del frocio, datemi pure della femminuccia, datemi pure dello scemo, datemi pure del sordo, ma io AMO questa canzone. E non me ne vergogno!
Beh sì, un pochino sì, altrimenti non l'avrei inserita in questa lista...



2. Daddy Yankee “Gasolina”
Io odio la musica latino-americana. Tutta. Questa canzone però mi esalta come nessun’altra nell'orripilante genere reggaetón, anche perché non è una semplice tamarrata. È La Tamarrata.



1. Aqua “Barbie Girl”
Una canzone stupida o una canzone geniale?
Probabilmente tutte e due le cose insieme.
Ma io la adoro. Ancora oggi.



Vi invito a partecipare a questa pubblica gogna con le vostre personali Canzoni Vergogna, qui sotto tra i commenti, oppure pubblicando le vostre liste su Facebook, su Twitter, sui vostri blog o dove cavolo preferite. Se lo fate, segnalate che la vergognosa iniziativa è partita da questo post, please:
http://pensiericannibali.blogspot.com/2014/02/canzoni-vergogna.html

venerdì 10 dicembre 2010

Man of the year 2010 - n. 17 Fabri Fibra

Fabri Fibra
Genere: rapper italiano che
Provenienza: Senigallia, Italia
Età: 34
Nel 2010 sentito: nell’album “Controcultura”, nei singoli “Vip in trip” e “Tranne te”, con i Crookers in “Festa Festa”
Visto in: “In Italia” su Mtv
Perché è in classifica: perché in Italia è una delle poche voci fuori dal coro, qualunque coro

Fabri Fibra può anche non piacervi, per carità, però credo sia difficile per chiunque negare come un suo verso possa essere usato come perfetto manifesto dell’annata (e purtroppo non solo questa):

Politici italiani che "Perepè qua qua, qua qua perepè"

Nel video di “Vip in trip” fa il verso senza paura parodie di Berlusconi e Bossi (gente come Ligabue o Vasco avrebbe le palle di farlo?), nel disco ne ha per chiunque, da Dj Francesco Fuckinetti a Marco Carta, da Fabio Fazio a Laura Chiatti. A livello musicale è poi tra i nostri connazionali più coraggiosi e -vivaddio- meno incasellati in rigidi compartimenti: pur rimanendo sempre in ambito hip-hop flirta infatti tranquillamente con il mondo del pop (Federico Zampaglione, Gianna Nannini) quanto con la meglio elettronica italiana di oggi (Crookers e Bloody Beetroots). Come se non bastasse, per Mtv ha anche condotto un programma documentario sull’Italia di oggi che è tra le cose più interessanti e intelligenti uscite dalla nostra televisione negli ultimi mesi. Certo mille volte meglio di tutti i cosiddetti approfondimenti Rai e Mediaset condotti da “giornalisti” veri.





martedì 23 novembre 2010

Noi non abbiamo voglia di fare un ca**o

Puntata scoppiettante ieri sera di “Vieni via con me”. Peccato che in un programma come questo originale, ben realizzato, dove trovano spazio voci che spesso non si sentono in tv, il livello musicale sia alquanto discutibile e fuori dal tempo: Ivano Fossati? Sbadigli. Fiorella Mannoia che interpreta “Sally” di Vasco Rossi? Una lagna inascoltabile. Dobbiamo poi per forza far cantare anche Luca Zingaretti? Ma per favore.
Si parla tanto di giovani talenti e di fuga di cervelli, perché allora dare spazio a una come la Mannoia che imperversa già ovunque, da Sanremo a X-Factor fino ad Amici di Maria de Filippi? Perché non invitare invece Fabri Fibra o, come suggerisce il blog Onan Records, è così assurdo immaginare ospite Le luci della centrale elettrica? Entrambi sarebbero assolutamente perfetti per elencare la vera Italia di oggi.
Agghiacciante poi la comparsata (obbligata) di Roberto Maroni, che ha tradito lo spirito del programma con una non-lista che in realtà si è trasformata nella solita sequenza autocelebrativa dei successi del Super Governo.
Ma passiamo alle cose positive. Che sono davvero positive.
Corrado Guzzanti è stato esilarante, una vera macchinetta fabbrica risate con le sue "battute che non aiuteranno il programma".

Su tutte cito

Berlusconi: “Scopo tutto il giorno. Vi dà così fastidio se la sera lavoro un’oretta?”

e la gran chiusura

Non abbiamo fatto la fine della Grecia. Non abbiamo fatto la fine del Portogallo e dell’Irlanda. Speriamo di non fare la fine dell’Italia.


Ma il vero idolo della serata è stato lui, David Anzalone, che ha presentato un elenco dei privilegi degli handicappati senza ipocrisie e con un umorismo infinito. Standing ovation

giovedì 16 settembre 2010

La cultura contro di Fibra Fabri

Fabri Fibra “Controcultura”
Come un telegiornale, però più splatter. Come un film neo realista sull’Italia di oggi, però più volgare. Come un politico, però tradotto. Fabri Fibra è tornato e come al solito le canta, anzi le rappa, a tutti.

Oh mamma, stasera esco-rt, anagramma di sterco.” In “Escort” Fibra si scatena e fa a pezzi con una lingua che sembra una sega elettrica le principali notizie dei telegiornali uscite negli ultimi mesi.

Ho sognato di condurre Striscia la Notizia con Noemi Letizia fatta a pezzi in una borsa di Krizia, fossi una donna ero Patrizia escort davo il culo per un posto in tv o un pezzo di pizza.


Se a livello di testi è in formissima, almeno per chi ama il genere, dal punto di vista musicale come sta messo questo suo nuovo disco? Anche se in “#” il Fibra canta “Io non assomiglio a nessuno” alcune basi ricordano inevitabilmente Eminem, sebbene vada specificato come le sue parole siano oggi molto più cattive di quelle del rapper di Detroit ultimamente addolcitosi.
In “Tranne te”, Fibra va di electro-hip-hop tra Kanye West e David Guetta, o forse ne fa la parodia e “Rivelazione” suona come un mix tra Bloody Beetroots e Public Enemy. Ma i riferimenti vanno anche al di là del mondo hip-hop: in “+ -” c’è una base che sembra “The Model” dei Kraftwek, l’iniziale “6791” è prodotta dai mitici eroi Crookers, “3 parole” rilegge a modo tutto suo “Tre parole” di Valeria Rossi (!), mentre nel video di “Vip in trip” è citato (molto esplicitamente) “Rock the Casbah” dei Clash.


Dopo la polemica su Marco Mengoni-gay-non-dichiarato-perché-se-no-le-ragazzine-non-comprano-più-i-suoi-dischi, adesso ce n’è anche per un altro ometto uscito dai talent-show:
Siamo due righe parallele che viaggiano all’infinito nello spazio vuoto senza mai toccarsi l’una con l’altra, come la figa con Marco Carta.

Ma ce n’è anche per Laura Chiatti (“Volessi farmela sì che potrei, ma che tristezza, bambole di pezza, mi domandi "E perché non te le fai?" Perché c'ho paura di prende l'AIDS"), Fazio ("Fabio Fazio fanculo e col cazzo mi inviti più"), Francesco Facchinetti ("O-odio i figli di Pooh e i figli di pa', mi intendi, a tutti questi dico fu-fu-fu-fu-fuck-inetti").

Solito Fibra, dunque, bello incazzato e con le rime persino più perfide e affilate del solito. Rispetto all’album precedente torna al rap puro, niente Nannini o Zampaglione stavolta, ma solo i colleghi Dargen D’Amico, Marracash, Entics e Dj Double S.
Musicalmente c’è di meglio in giro, è vero (in ambito hip-hop italiano magari no, ma nel resto del panorama musicale sì), però di gente non solo che rappa, ma anche che scrive o che ha le palle di dire cose così cattive e coraggiose in giro per l’Italia (tra artisti, giornalisti, conduttori tv o quant’altro) non c’è n’è molta.
A chi piaceva continuerà a piacere, i suoi detrattori rimarrano tali. Certo che pure loro faranno fatica a non attribuirgli perlomeno il merito di essere davvero bravo a giocare con le parole. Agli estratti riportati sopra in corsivo, aggiungo solo:
Ho visto Giusy Ferreri guidare una Ferrari con di fianco Ferrara che mangiava un Ferrero.
(voto 6,5)

giovedì 22 luglio 2010

flash, 22 luglio (Juliette Lewis, Skunk Anansie, Erykah Badu...)

Uh Huh, nuovo video per la sempre idola (sia come attrice che come cantante) Juliette Lewis
"Uh Huh", si chiama ed è più catchy pop del solito


Rimanendo in tema di personaggi femminili tosti, arriva lanciato come un'auto in corsa il nuovo video dei ricostituiti Skunk Anansie "My ugly boy", che anticipa l'album settembrino tutto nuovo. Video molto Crash e canzone incazzusa al punto giusto


Se ormai fanno i trailer anche per i libri, non deve certo stupire che escano pure i remix dei trailer dei film. Questo è quello sognante e splendido per l'atteso Scott Pilgrim Vs. The World, probabile cultissimo dei prossimi mesi!



Bella operazione del Fabri Fibra nazionale, che permette di scaricare il suo nuovo mixtape album "Quorum" gratis dal suo sito. In attesa del suo album vero e proprio previsto per settembre.

Per chi avesse voglia di farsi un bell'Erykah Badu ripasso, è arrivato il Greatest Hits bignamino, neanche troppo -ino visto che sono 2cd pienipienidirobagiusta. Per l'occasione vi rispolvero il suo pezzo che preferisco: "On & On"


I miei idoli Mystery Jets hanno fatto un pezzo con il duo electro/club Count & Sinden: "After Dark", piacevole pezzo party pop


Chiudiamo in bruttezza con Roberta Bonanno (una uscita da Amici...) e la sua obbrobriosa "Sorelle d'italia". Se non danno l'esilio nazionale per cose del genere, per cosa lo danno?

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com