Eravamo sulla mia
Giulietta decapottabile quando lei mi sussurrò in un orecchio.
“Dimmi qualcosa di False
verità. Ti preeego, sono curiosa…”
E io le raccontai di come
fosse un film d’altri tempi, sia per ambientazione temporale, che per atmosfere
e per ritmi. Ripetei anche più volte la parola “Affascinante,” sì, adesso lo
ricordo bene. Era proprio quella la parola che dicevo più spesso per cercare di
portarmi a letto una fanciulla. Non sempre funzionava, ma con quelle più
facilmente impressionabili era un trucchetto che dava i suoi gustosi frutti.
“A-affascinante?” chiedeva
lei a-affascinata. E sapevo già di averla in pugno.
“Sì, è una di quelle
pellicole che non è che ti raccontino qualcosa di nuovo o di mai visto o di mai
sentito prima. È piuttosto uno di quei film che ti sembra di aver già visto
parecchie volte, eppure in qualche strano perverso modo riesce a rapirti e a
portarti nel suo mondo.”
A-ammaliata, la ragazza
non ne aveva ancora abbastanza. Bramava di conoscenza come io bramavo di
sfilarle le mutandine. “E chi sono i protagonisti?” chiedeva.
“C’è Kevin Bacon, quello
che ballava come un indemoniato in Footloose e che negli ultimi anni fa sempre
la parte del cattivone. Non sempre è convincente, ma qui se la cava bene. Ha la
parte di una star della tv americana anni ‘50, una specie di Mike Bongiorno o
Corrado d’Oltreoceano, che conduce in coppia fissa con il fido partner Colin
Firth, sì il premio Oscar de Il discorso del re. Quella vaccata de Il discorso
del re, parere puramente personale. Fatto sta che i due rappresentano una
specie di coppia alla Ric & Gian, alla Raimondo & Sandra, alla Gigi
& Andrea, alla Cannibal Kid & Mr. James Ford, con Kevin Bacon che è
quello spericolato e spregiudicato, mentre Colin Firth è l’anima quieta della
coppia. O almeno così sembra, perché questa è una storia noir e quindi le
apparenze sono ingannevoli e le verità, lo dice il titolo stesso, possono rivelarsi
bugie.”
“Noir?” mi interruppe lei.
“Quindi mi devo aspettare anche dei brividi?”
Sapevo di aver colto nel
segno e di averla ormai decisamente impressionata.
“Beh, non c’è da rimanere
terrorizzati, visto che i ritmi sono molto blandi, però qualche brividino sulla
tua bella pelle color pesca può arrivare. I due conduttori-star televisivi
infatti nascondono un inquietante scheletro nell’armadio: prima di uno show-telethon
una ragazza è morta all’interno della loro suite. A una ventina d’anni di
distanza, una giornalista interpretata da Alison Lohman (la biondina di Big
Fish e Delirious) indaga sul misterioso cold case per un libro che sta
scrivendo, scoprendo che dietro ci sono questioni sessuali e personali che
coinvolgono direttamente i due insospettabili mattatori televisivi…”
“Non mi hai ancora
convinta del tutto a vederlo,” disse lei sorridendo. Pur sapendo che la sua era
una falsa verità, aggiunsi: “C’è anche uno splendido tema musicale, uno di
quelli in grado di risuonarti a lungo nelle orecchie, c’è spazio per una
citazione di Alice nel paese delle meraviglie, con una rappresentazione
teatrale sulle note di White Rabbit, più una scena lesbo-erotico-lynchiana con
Alison Lohman insieme ad Alice stessa! E so che tu adori Alice…”
“Chi non adora Alice nel
paese delle meraviglie?” e sapevo che ormai l’avevo convinta. A guardare il
film, e forse pure a sfilarle le mutandine. La Giulietta intanto procedeva
veloce verso la mia villa tra le colline. Riguardo a ciò che successe dopo i
ricordi precisi sono svaniti insieme al gusto dolce del vino e della sua ancor più dolce pelle
color pesca. E poi chi può dire cosa è accaduto per davvero e cosa è stato solo
una falsa verità?
False verità
(Canada, UK 2005)
Titolo originale: Where the Truth Lies
Regia: Atom Egoyan
Cast: Kevin Bacon, Colin
Firth, Alison Lohman, Rachel Blanchard, Sonja Bennett
Genere: retrò
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(voto
7+/10)