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giovedì 21 febbraio 2019

Modalità cinema






Nuovo appuntamento con le uscite cinematografiche e nuovo ospite molto cannibale della settimana.
Dopo Carlo Lanna, in questa puntata è il turno di un altro amico, collega e mio ex collaboratore, Francesco Sciortino, appassionato di serie TV ma anche di cinema, autore del sito La voce dello schermo, e insieme a me in passato tra gli artefici della rivista online Ed è subito serial Magazine.
Ed è quindi con piacere che ci andiamo a leggere i suoi commenti, insieme ai miei e a quelli del mio solito blogger nemico guastafeste Mr. James Ford, ai film in arrivo in questi giorni nelle nostre sale.


Modalità aereo
"Ma tesoro, perché mi stai menando? Non stavo mica guardando un porno."
"Peggio ancora: eri su WhiteRussian, brutto schifoso!"

giovedì 13 giugno 2013

PAZZE DEL NONGIO? ALLORA SIETE DAVVERO PAZZE


Nongio tutto fare: qui in versione fusto da spiaggia...
Pazze di me
(Italia 2013)
Regia: Fausto Brizzi
Sceneggiatura: Fausto Brizzi, Federica Bosco, Marco Martani
Cast: Nongio Francesco Mandelli, Valeria Bilello, Loretta Goggi, Claudia Zanella, Marina Rocco, Chiara Francini, Lucia Poli, Paola Minaccioni, Maurizio Micheli, Gioele Dix, Flavio Insinna, Alessandro Tiberi, Pif, Fabrizio Biggio, Edy Angelillo, Luca Argentero
Genere: temino
Se ti piace guarda anche: Notte prima degli esami e qualsiasi altra infausta faustobrizzolata

Sindrome da temino. Questo è uno dei mali principali della commedia italiana odierna.
Se fosse un temino delle elementari, a un componimento come Pazze di me gli daresti anche un 7+, un buono, un B+ o che cazzo di voti si danno nella scuola di oggi. Come pensierino va più che bene, c’è una intro accattivante, uno svolgimento definito e una conclusione che rimanda alla intro. L’avesse scritto un bambino delle elementari, non potresti dirgli niente. Il giorno dell’incontro con i genitori, potresti pure suggerir loro di incitare il figlio a continuare a scrivere, che un giorno se si impegna potrebbe aprire un bel blog e fare concorrenza persino a Pensieri Cannibali. Se fosse un tema scritto da un bambino delle elementari, Pazze di me sarebbe un compito davvero degno di nota.

...e qui in versione sex symbol.
Fausto Brizzi però non è un bambino delle elementari. È un adulto cresciuto, ha 44 anni, ha esordito con una commedia piacevole come Notte prima degli esami che si è rivelata un successo clamoroso e un (quasi) cult adolescenziale. Dopodiché la sua carriera ha proseguito sui sentieri della commedia italica sentimentaleggiante stupidotta, d’altra parte da uno che si è fatto le ossa scrivendo le sceneggiatura per cinepanettoni come Merry Christmas e Natale sul Nilo, cosa aspettarsi?
Con questo nuovo Pazze di me, il Brizzi non Enrico ha scritto una nuova pagina del suo personale romanzo sui conflitti tra uomini e donne dopo i vari Ex, Maschi contro femmine, Femmine contro maschi e Com’è bello far l’amore. Il protagonista del film è un ragazzo che vive insieme a 7 femmine: sua mamma, tre sorelle, sua nonna, la badante extracomunitaria della nonna e una cagna. Ovviamente ci troviamo nella fiera degli stereotipi: mamma autoritaria, nonna rincoglionita, badante fissata con telenovelas e tv spazzatura, una sorella femminista, una sorella egocentrica e un’altra sorella puttanone, alla faccia della cagna. Ci sono in pratica un po’ tutti i tipi standardizzati di donna che girano intorno alla vita del vessatissimo protagonista, interpretato dal Nongiovane Francesco Mandelli.

"Allora, dottore, è un bimbo o una bimba?"
"Mi spiace, signorina: è un Nongio."
Io gli ho anche sempre voluto bene, al Nongio. Lo seguo dai suoi primissimi passi su Mtv. Lo seguo da Tokusho, per Dio! Ultimamente però sta diventando onnipresente e ha davvero fracassato los cojones. Mi spiace dirlo, ma è così. Come attore, il Nongio poi non regge. Eh, no. Un conto è fare il coatto Ruggero De Ceglie nei Soliti idioti che gli riesce bene, un altro conto è reggere come protagonista di una intera commedia romantica. Un ruolo che uno pensa sia facile e invece col cavolo lo è. Persino lo specialista Matthew McConaughey, che negli ultimi tempi ha dimostrato di essere un attore coi fiocchi, come interprete di romcom non aveva mica vita facile. Non è semplice per niente in pratica e per il Nongio, con la sua recitazione da spot televisivo, è un’impresa proibitiva.
Un poco meglio le interpreti femminili, che si ritrovano ahi loro a fare i conti con personaggi come accennato parecchio monodimensionali. La più promettente sembra comunque essere Chiara Francini, la sorella stronza ed egomaniaca, mentre le maggiori risatine (risate vere e proprie no) le provoca Paola Minaccioni nei panni della badante scansafatiche dell’Est. Il resto del cast è molto ggiovane e molto Mtv (vabbè, Loretta Goggi e Maurizio Micheli a parte), con le partecipazioni di Valeria Bilello, Pif e l’immancabile socio del Nongio, Fabrizio Biggio. Negli ultimi giorni si vocifera però che i due soliti idioti siano sul punto di separarsi, un po' come altre due idiote artiste come Paola e Chiara.
In più, ci sono pure l’ex GF Luca Argentero e Alessandro Tiberi, lo stagista di Boris che ha lavorato pure per Woody Allen. Prima di esclamare “E sticazzi!” vi ricordo che l’ha fatto per quella boiata di To Rome With Love.

Non è allora tanto male, questo Pazze di me. Come temino, non è da buttare nel cestino. Non è nemmeno da incollare al frigorifero tra i migliori componimenti scritti durante l'anno scolastico, però andrebbe più che bene. Questo però non è un temino. Dovrebbe essere Cinema. E, come film, si becca una bella insufficienza. Occhio, bimbo Brizzi, non importa che alle elementari quasi nessuno venga bocciato, tu sei sulla strada buona.
(voto 4--/10)



venerdì 30 settembre 2011

Nessuno ti può giudicare, tranne me

Apperò, discreta manza la Cortellesi in questo film! Chi l'avrebbe detto?
Nessuno mi può giudicare
(Italia 2011)
Regia: Massimiliano Bruno
Cast: Paola Cortellesi, Raoul Bova, Anna Foglietta, Rocco Papaleo, Lucia Ocone, Giovanni Bruno, Hassani Shapi, Valerio Aprea, Lillo Petrolo, Awa Ly, Pietro De Silva, Caterina Guzzanti, Dario Cassini, Massimiliano Bruno
Genere: commedia escort
Se ti piace guarda anche: Boris, Immaturi, C’è chi dice no

Nessuno mi può giudicare.
Eh no, abbella. Nessuno ti può giudicare un cazzo. Non hai fatto i conti con i Pensieri Cannibali e io ti giudico, eccome. E ti giudico anche una zoccola, mia cara protagonista di questa storia.
Quanto al film, lo giudico una porkata pazzesca.
Anzi no, fermi!

L'accoglienza italiana a Gheddafi? Ah, no: è sempre il film...
L’inizio è davvero agghiacciante e fa temere il peggio. La pellicola si apre infatti come una fotografia impietosa dello stato del nostro paese, anche a livello cinematografico, con Massimiliano Bruno, già attore e sceneggiatore, che sembra pagare subito lo scotto del passaggio dietro la macchina da presa. Ha fatto il classico passo più lungo della gamba.
Il personaggio della Littizz… ehm della Cortellesi (me le confondo sempre) parte come una parodia della tipica donna di centro-destra, con look alla Mariastella Gelmini e battute razziste che facevano ridere in bocca al cumenda Guido Nicheli, ma in bocca a lei non fanno lo stesso effetto. Aggiungiamoci poi lo schiavetto personale della famiglia che è la solita macchieta extracomunitaria finto simpatica ma in realtà stereotipata e odiosa, e una insopportabile voce fuori campo a narrarci la vicenda e abbiamo un quadro impietoso.
Poi però qualcosa succede.
Il marito della protagonista (il solito imprenditore berlusconiano superficiale e pieno di amanti) ci lascia le penne e tutto cambia. Per la protagonista, ma anche per il film.
Per fronteggiare al disagio economico improvvisamente piovutole addosso, pagari i debiti del marito defunto e mantenere lei e il suo amato figlioletto, la donna cosa farà? Un’alternativa sarebbe mettersi a spacciare maria, come suggerisce la serie Weeds, in cui la protagonista Mary-Louise Parker si trova in una situazione analoga, ma visto che siamo in Italia la possibilità più concreta per fare soldi facili alla svelta è un’altra: mettersi a fare la escort, no?

È qui che il film finalmente entra nel vivo, mettendo da parte i (fallimentari) tentativi di indagine sociale del paese e dedicandosi ai toni da commedia. Finalmente si ride e ci sono parecchie scene divertenti, in particolare quelle dell’addestramento come escort o le lezioni di seduzione al bar, con Paola Cortellesi che abbandonati i rigidi panni della prima parte finalmente si scatena e offre una buona performance comica degna dei tempi in cui faceva Mai dire gol.
Ci sono poi alcune chicche non da poco: un video porno intitolato “Fotte prima degli esami”, con cui gli sceneggiatori Massimliano Bruno (sì, sempre li regista) e Fausto Brizzi ironizzano sul loro titolo più famoso, Notte prima degli esami per chi non l’avesse capito. In più c’è anche una (piuttosto) divertente parodia di Nanni Moretti


e in più in più c’è qualche battuta che gioca sul romanesco e a me porcoddue me fa sempre taglià daa risate, tipo: “Amicizia, ma che stamo su Facebook? Ma chitteconosce?”
Insomma, finché il film rimane dentro i paletti della commedia fa anche ridere, sorridere va’, e arriva a guadagnarsi persino l’ambito titolo di “cariiino”. Quando però ambisce pure a farsi ritratto sosciale semo messi male, semo.
I momenti drammatici sono drammatici nel senso de ‘mbarazzanti, ao’, su tutti la scena con il figlio della Cortellesi (Giovanni Bruno, che non ne sono sicuro ma dal cognome direi sia il figlio raccomandato del regista Massimiliano Bruno) che canta sul terrazzo è un qualcosa che risulterebbe stucchevole e vomitevole pure per Antonella Clerici e Gerry Scotti messi insieme.
Altro di male, che c’è? La colonna sonora è tragica, mentre l’apparizione di Fausto Leali risulta - sorpresa sorpresa! - estremamente divertente.
Ciliegina sulla torta amara? La continua vocetta fuori campo è davvero odiosa e la giustificazione della sua presenza verso il finale lascia di stucco. In negativo, intendo.

Tra alcune cose buone e diverse cose meno, nel mezzo rimane un cast che pur non facendo gridare al miracolo risulta piuttosto convincente, oltre alla protagonista c’è un discreto Raoul Bova che nella sua carriera oscilla pure lui tra cose buone (La finestra di fronte) e moccianate assurde, una grande esilarante mitica Caterina Guzzanti (proveniente, come altri del cast, dalla serie Boris) mentre un po’ sacrificato è il personaggio di Lucia Ocone, un’altra insieme alla Littizzetto che mi confondo sempre con la Cortellesi. Rocco Papaleo invece continuo a non sopportarlo molto.
E così mentre rimango indeciso se mi sia più piaciuto o mi abbia più dato fastidio, se prevalgano i punti di forza o quelli di debolezza, ecco che il film si salva in zona Cesarini con un finale sorprendentemente azzeccato. Chi l’avrebbe detto?
E i titoli di cosa sulle note di Walking on sunshine, che pure non c’entra una beata mazza con il resto della pellicola, risolleva in minima parte un film fino ad allora musicalmente agghiacciante.
Nessuno mi può giudicare in effetti se non altro tiene fede al titolo: è davvero difficile da giudicare. La sufficienza piena però non gliela do, tiè.
(voto 6-/10)

lunedì 21 giugno 2010

Giorno prima degli esami

Notte prima degli esami oggi
(Italia 2006)
Regia: Fausto Brizzi
Cast: Nicolas Vaporidis, Carolina Crescentini, Giorgio Panariello, Serena Autieri, Sarah Maestri, Andrea De Rosa, Eros Galbiati, Chiara Mastalli

Giorno prima degli esami oggi. Non per me, a me son toccati già 9 anni fa (cazzo, se il tempo vola e cazzo, se è una banalità dire che il tempo vola!) e tra l’altro con la nuova legge Gelmini non sarei mai stato nemmeno ammesso agli esami, visto che sono andato alla Matura con 4 in fisica e 5 in matematica. La cosa poi non mi ha certo impedito di passare gli esami e conseguire una laurea e senza bisogno di andarmela a comprare a Reggio Calabria, cara MariaStella.

La mia notte prima degli esami non è stata niente di così memorabile, non roba da farci un film almeno, però ricordo piacevolmente il giorno prima degli orali, in cui ho cominciato a ubriacarmi già a partire dal pomeriggio, con la scusa che alcuni miei amici erano già passati e allora bisognava festeggiare. Fausto Brizzi invece sulla notte prima degli esami c’ha costruito una carriera. Buon per lui e devo confessare che il primo Notte prima degli esami mi era piaciuto. Un film carino, divertente, immerso negli anni 80 (seppure piuttosto stereotipati), con una sceneggiatura che conteneva qualche idea non male e un Nicolas Vaporidis che, seppure non potesse (e possa oggi) essere considerato un attore, nella parte del liceale sfigato era alquanto azzeccato. Poi è diventato solo insopportabile e patetico. Notte prima degli esami insomma sta a Brizzi come Sapore di mare sta ai Vanzina. Un piccolo gioiellino in mezzo a una marea di merdate.

Il miracolo ovviamente non si ripete con il 2. L’idea (geniale, eh) era quella di fare un Notte prima degli esami ambientato nella mitica estate del 2006. Il problema è che questa è l’unica idea del film e la storia del primo è stata trasportata pari pari senza aggiungere alcun elemento originale, se si eccettuano le pere di Carolina Crescentini (che sono da annoverare tra le cose di gran lunga migliori dell’opera brizziana). Non viene invece concesso spazio alcuno ai personaggi dei compagni di Vaporidis, che avrebbero invece meritato un approfondimento, per concentrarsi unicamente su suo padre, interpretato da un Panariello in versione bugiardo cronico che qualche sorriso lo strappa anche. Brizzi per fare il moderno ci aggiunge un paio di scene di flash-mob, come se i giovani d’oggi non facessero altro dal mattino alla sera, e si spreca in creatività regalandoci addirittura una scena con i delfini: allucinante. In senso negativo, dico. Non so se sia morto, ma Flipper (quello della serie anni 90 con Jessica Alba) si starà rivoltando nella tomba. Oppure nel mare.
Resta sullo sfondo la vittoria dei Mondiali, con il rigore trasformato da Grosso a fungere da momento clou dell'intera pellicola. Facile però emozionare così…
(voto 4/5)

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