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venerdì 31 agosto 2012

Final (speriamo) Destination

Final Destination 5
(USA, Canada 2011)
Regia: Steven Quale
Cast: Nicholas D’Agosto, Emma Bell, Miles Fisher, Jacqueline MacInnes Wood, P.J. Byrne, Arlen Escarpeta, Ellen Wroe, Chasty Ballesteros
Genere: muoiono tutti
Se ti piace guarda anche: tutti gli altri Final Destination, oppure un funerale a tua scelta

State leggendo la recensione di Final Destination 5, cosa che significa una cosa sola: sono sopravvissuto alla visione delle prime 4 pellicole e ho ancora avuto il coraggio, o vogliamo parlare di incoscienza?, di avventurarmi nella quinta. Avventurarmi in un territorio ben conosciuto, considerando come queste pellicole siano fatte con il copia/incolla (parlo alle nuove generazioni), con la macchina fotocopiatrice (parlo alle generazioni di età media) o con la carta carbone (parlo ai vecchi, pardon anziani).

Riassunto veloce e non richiesto delle puntate precedenti:
Final Destination 1 era un filmuccio carino, con un’idea di base originale, quella poi ricopiata all’infinito e allo sfinimento nei capitoli successivi: alla morte non si può sfuggire e se anche riesci a scappare da un incidente in cui eri destinato a morire, la falce ti inseguirà fino a farti fare una brutta, bruttissima, agghiacciante fine. Del primo episodio resterà impressa negli occhi miei e di molti altri la scena d’apertura, con il protagonista che vede la morte sua e dei suoi amichetti di gita scolastica in una visione incredibilmente vivida (per quanto una visione mortale possa essere vivida) e decide così di dare di matto e non salire sull’aereo. Una scena che prima di prendere un volo mi è sempre tornata in mente, aumentando di parecchio la mia paura ad affidarmi a un pilota, soprattutto a un pilota 18enne di una compagnia low-cost, benché ai tempi del film, girato nel pre-11 settembre, le compagnie low-cost non fossero ancora in voga. Un film da vedere, quindi, ma non prima di prendere un aereo.
(voto 7/10)

"Che era, un aereo della Win Jet?"

Final Destination 2 spingeva il pedale dello splatter, puntando su morti sempre più assurde e spettacolari, e nella sua ridicolaggine trash risultava piuttosto divertente.
(voto 6+/10)

"Salve, signor Palo. La guida lei l'auto, ora? Io ho dimenticato la patente a casa..."

Final Destination 3 cominciava a mostrare i segni della stanchezza nel ripetere sempre la stessa inquietante ma ormai “stufante” idea di base, eppure a sorpresa riusciva ad essere una visione ancora decente. O quasi. (voto 6-/10)

"Aaah, ecco cosa succede a voler diventare come quelli di Jersey Shore!"

Cosa che non si può dire di Final Destination 4, no no, anche noto pardon famigerato come Final Destination 3D, una schifezza assurda in cui i confini del ridicolo venivano superati alla grande.
(voto 3/10, vedi mia mini recensione).

Spettatori fanno harakiri alla vista del trailer di Final Destination 6.

"Oh no, stiamo per morire."
"Beh, guarda l'aspetto positivo: almeno non saremo nel sequel."
"Evvai, stiamo per morire!"
Il merito unico di questo Final Destination 5 è allora quello di rappresentare un miglioramento, per quanto leggero leggero, rispetto al 4. Probabilmente perché era davvero impossibile fare di peggio, più che per reali (e quasi inesistenti) meriti suoi.
Final Destination 5 almeno tenta di recuperare lo stile del primo episodio della saga più mortale li mortacci sua del mondo, con un incidente su un ponte spettacolare il giusto. Giusto così, solo che poi si va avanti nel solito schema di morti continue e… basta. Che noia. Anche la morte a un certo punto rompe le balle!
Un’ora di decessi sempre più assurdi dopo, tra cui quello divertente nel centro massaggi orientale del personaggio pseudo simpa della pellicola e quello preoccupante dall’ottico della pseudo zoccola della pellicola, il film nell’ultima parte riserva una variante thriller alla sua solita formula e, soprattutto, azzecca una discreta conclusione. Cosa che gli fa guadagnare mezzo punto, ma non cancella la noia che la destinazione finale, speriamo davvero finale finale, con la sua infinita sequela di morti ci ha regalato in questi sempre più stanchi e spenti cinque episodi cinque.
Nota di (de)merito pure per il cast di quest’ultima fatica. Fatica per noi spettatori, più che per i poco impegnati attori. Poco impegnati, se non a morire. Morire che è la specialità della casa, in questa serie.
Tornando al capitolo attori, in mezzo ai davvero anonimi Nicholas D’Agosto e Miles Fisher, svettano (si fa per dire) Emma Bell, già vista nel più interessante (almeno di questo) horror Frozen, e Courtney B. Vance, comparso in The Divide e pure nella serie Revenge.

La domanda a questo punto è: nel caso facessero un Final Destination 6, e vista la penuria di idee in ambito hollywoodiano so già che più presto che tardi ce lo propineranno, avrò ancora il coraggio di mettere a rischio la mia vita vedendolo?
Si accettano scommesse.
Buffon no, tu limitati al calcio.
(voto 4,5/10)


mercoledì 19 gennaio 2011

Flop 10 - I peggio film 2010

Dopo la discutibile classifica dei miei personali film preferiti dell’anno, ecco una ancora più discutibile top 10 delle pellicole che invece ho detestato di più.
Lo so, ci sono in giro anche film peggiori (probabilmente Natale in Sudafrica, ad esempio) ma per fortuna non mi è capitato di vederli. Certo, ho visto qualche roba atroce come Amore 14 di Moccia, però purtroppo è del 2009 quindi in questa chart a malincuore non lo posso mettere.
Premesso questo e premesso che chi invece ha apprezzato alcuni di questi titoli non perde assolutamente la mia stima (ma se li avete amate tutti e 10 forse sì :), ecco la mia flop 10 del 2010.
A sorpresa non ci sono film italiani, ma tanti come detto me li sono volutamente persi e "Baciami ancora" di Muccino l'ho graziato perché ormai è come sparare sulla Croce Rossa.

Una delle più grandi delusioni cinematografiche della mia vita. Forse una delle più grandi delusioni della mia vita in assoluto.


Io di solito adoro i film in cui la musica ha ruolo centrale, ma non è questo il caso. Il tipo di umorismo crucco poi non mi è proprio pervenuto. So che è un film con parecchi estimatori, però a me questo piatto è rimasto sullo stomaco come un crauti indigesto.

Woody, è vero che ti piace stare sul set insieme a un sacco di gnocca, però ti ricordo solo che nessuno ti obbliga a fare per forza un film all’anno. O forse un fan stalker minaccia di ucciderti se non lo fai? In tal caso, e solo in tal caso, sei perdonato. Per la gnocca invece puoi sempre andare ad Arcore, ché un posto a tavola lo si trova anche per te.

Troppo glaciale come soft-porno. Troppo una cazzata come cinema d’autore.

Cosa non mi è piaciuto del più grande incasso della storia del cinema? Per prima cosa non c’ho trovato dentro neanche un personaggio decente. Solo perché il protagonista sta su una sedia a rotelle dovrei provare simpatia per lui? Troppo facile, James Cameron. Potrei simpatizzare allora per il cattivo, visto che questi cosi blu sono davvero repellenti, ma è così eccessivo da sembrare la parodia di un vero villain.
Poi la colonna sonora, per me l’elemento fondamentale nel farmi apprezzare o meno un film. E le musiche di Avatar sono la cosa più insopportabile che mi sia mai capitato di sentire, Celine Dion a parte. Ma pure lì c’era lo zampino cameroniano…
Terzo punto, il fatto che all’uscita sia stato considerato chissà quale film innovativo e invece non è nemmeno il primo film in 3D, ha una trama che rimescola alla buona altre pellicole del passato e anche la sua critica molto telefonata alla politica di Bush arriva giusto con qualche anno di ritardo. Per cercare qualche fantascientifico davvero nuovo meglio rivolgersi allora a District 9, Cloverfield, o Monsters, dove peraltro anche le storie d’amore sono molto più poetiche e originali.


Ho sempre difeso a spada tratta i film di M. Night Shyamalan, persino E venne il giorno. Dopo aver visto questa roba ispirata al cartone Avatar – The Last Airbender (evidentemente le cose che si chiamano Avatar proprio non le digerisco) nemmeno l’odioso bambinetto pelato protagonista con i suoi poteri potrà però salvarlo dai miei morsi (la variante cannibale delle bottigliate di Mr. Ford).

I primi tre episodi avevano tutti una loro dignità. Questo no. Questo è ‘na merda. Mi ha fatto rivalutare Avatar. Quasi.

Se un film non viene salvato nemmeno dalla presenza di Megan Fox, nemmeno Dio potrà farlo e certamente non io. Unica consolazione per gli autori di questa solenne porcata: Wild Wild West era ancora peggio!

Una commedia musical con Ben Stiller e i miei preferiti Jason Schwartzman e Anna Kendrick? Sembra un potenziale Glee in versione cinematografica e con un cast di buon livello. Invece di Glee si merita solo la L da “Loser”. Peggior commedia vista quest’anno.

Io ho una teoria. Avete presente Freaky Friday, il film in cui Lindsay Lohan e Jamie Lee Curtis si scambiano le personalità? O altrimenti Tutto accadde un venerdì, oppure Viceversa o quel film degli anni 80 con Kirk Cameron? Ecco, penso che nel periodo passato da Tra le nuvole a The American George Clooney e Elisabetta Canalis si siano scambiati i corpi. Altrimenti non si spiega il suo cambio radicale di recitazione: vicino all’Oscar in Tra le nuvole, vicino alle soap-opera argentine e alla Eli nazionale in The American. È l’unica spiegazione razionale che sono riuscito a trovare, poi ho visto la Cagnalis recitare nella serie tv Leverage e ho realizzato che lo spirito di Clooney non era finito in lei. A chi è andato allora?
A parte la recitazione tremenda e per nulla convinta di tutto il cast, The American ha poi dei dialoghi che fanno spavento e per tutto il tempo non succede nulla. Ma non è un nulla fico come nei film di Sofia Coppola, questo è il nulla che avanza della Storia Infinita.

Qualche altra delusione: Il concerto, My son my son what have ye done, The killer inside me, Fratelli in erba, Daybreakers – L’ultimo vampiro, La città verrà distrutta all’alba

Premi vari
Peggior regista: Rob Marshall, Nine (voleva fare il Fellini, e invece…)
Peggior attore: Sam Worthington, Avatar
Peggior attrice: Shantel VanSanten, Final Destination 3D (ma pure nelle serie tv One Tree Hill)
Peggior scena: la deliranza del Cappellaio Matto, Alice in Wonderland
Peggior sceneggiatura: The American (ma forse questo film non aveva nemmeno una sceneggiatura...)

mercoledì 26 maggio 2010

Noia mortale (The Final Destination 3D)

The Final Destination 3D
(USA, 2009)
Regia: David R. Ellis
Cast: Bobby Campo, Shantel VanSanten, Nick Zano, Haley Webb, Mykelti Williamson, Krista Allen

Mi è sempre piaciuta la saga di Final Destination. Roba da toccarsi i maroni, con tutte ‘ste premonizioni mortali, ma ha il suo fascino. Il primo mitico episodio è qualcosa che non va visto per nessuna ragione al mondo prima di prendere un volo. Nel 2000 presentava una scena di disastro aereo che anticipava sia l’11 settembre (ve l’ho detto di toccarvi i maroni) che Lost. Il secondo capitolo si segnala per la sua svolta decisamente splatter, che lo rende un intrattenimento piacevole. Perlomeno se vi piacciono questo genere di intrattenimenti macabri. Il 3 cominciava a mostrare i primi segnali di logorio e rottura di palle della formula, ma era ancora guardabile. Questo episodio 4, che per racimolare qualche soldo extra è uscito in 3D, è invece roba da addormentarsi. Tutte le scene sono prevedibili. Una tragedia sta per accadere da un momento all’altro e questo ormai lo sappiamo, ‘ndo sta la tensione? In più, anche se gli autori ci provano, non c’è un filo di umorismo neanche a invocare la Morte in persona. Gli attori (tra cui si segnala la caruccia Shantel Van Santen dell’ultima stagione di One Tree Hill) raggiungono poi altissimi livelli di scazzo interpretativo. In 3D si vantano gli autori fin dal titolo! Sì, ma pur sempre un disastro.
La scena finale, in cui gli spettatori di un film in 3D finiscono vittime di un esplosione, suona come un sinistro avvertimento: se andata vedere questo film, vi annoierete a morte!
(voto 3)

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