Vagamente, solo vagamente eh, ispirato dalle 31 canzoni di Nick Hornby, ecco le 31 canzoni cannibali.
Una compilation di brani che mi hanno entusiasmato, esaltato, emozionato negli ultimi tempi. Non le mie canzoni preferite di sempre, soltanto una selezione di alcune tra le mie preferite oggi come oggi. Domani sarebbero probabilmente delle altre. Chissà?
Dopo la prima decina, dopo la seconda decina, ecco la terza decina. Anzi no, questa è un’undicina. Una vera e propria squadra di calcio musicale che va a completare la mia musicassetta virtuale.
Volete downloadarle?
Per scaricare tutte le 31 canzoni cannibali in una playlist e in una botta sola, cliccate QUI
Dopo i Cannibal Movie Awards, è ora il turno anche dei Cannibal Music Awards.Il meglio e pure il peggio dell’annata musicale 2012 secondo le orecchie di Pensieri Cannibali.
Per prima cosa, diligentemente andiamo a vedere il riassunto della top 40 degli album cannibali dell’anno, seguito dal recap della 40 canzoni cannibali dell'annata.
Quindi ci sono alcuni premi musicali vari e poi per quest'anno credo di aver finito con le classifiche del 2012. Ebbene sì. Al 18 gennaio 2013, sono finite!
Se volete recuperare anche il resto del meglio e del peggio del 2012 cannibale, cliccate QUI.
Il 2013 sta già quasi giungendo al termine, ma le classifiche cannibali di ricapitolazione del 2012 non sono ancora terminate. Quasi, ma non ancora.
Oggi vediamo allora la top 10 dei video più interessanti dell’anno (in realtà ce ne sono 12 e non 10, ma vabbé, non ce l'ho fatta a contenermi). Videoclip musicali, ma anche altra roba varia in cui mi è capitato di imbattermi su YouPorn YouTube.
No, “Gangnam Style” di PSY non l’ho messo. È il video più visto dell’anno e della storia di YouTube, all’inizio l’avevo anche trovato divertente e sicuramente resterà tra i video simbolo dell’annata, però ormai ha veramente fracassato le pall… volevo dire che ha moderatamente stufato.
Ecco la top 10 12, parecchio cinematografica tra l'altro, dei video cannibali 2012.
10. Killers “Here With Me”
Dimenticate gli spenti Alice in Wonderland e Dark Shadows, in cui si era trasformato in un’ombra di se stesso. Tim Burton è tornato in splendida forma con Frankenweenie e con questo poetico video dei Killers con protagonisti Craig Roberts (quello di Submarine) e la sua affezionata attrice feticcio Winona Ryder. Tim Burton è di nuovo here with us.
9. T-ara “Day by day”
Dalla Corea del Sud ho selezionato per voi non PSY, bensì la girl band delle T-ara. I loro più che video sono film. E neanche mini-film, proprio dei filmoni. Prendetevi 10 minuti di tempo e godetevi questa delirante figatonza a metà strada un video di Lady Gaga, un film di Tarantino e un anime futuristico.
Anch’io odio il Pulcino Pio. Così come amo questo video.
7. Romain Gavras videos
Jay-Z & Kanye West feat. Frank Ocean “No Church in the Wild”
Il talento visivo del regista greco-francese Romain Gavras. I versi di Jay-Z e Kanye West. La voce di Frank Ocean. Non poteva che uscirne qualcosa di grandioso.
M.I.A. “Bad Girls”
Il talento visivo di Romain Gavras again. I versi e la voce di M.I.A.. Le penne in auto di M.I.A.
Grandioso pure questo.
6. Sigur Rós videos
Sigur Rós “Fjögur píanó”
Video allucinato in tipico slow motion sigurrossiano con un inedito Shia LaBeouf alle prese con avventure ancora più deliranti di quando ha a che fare con dei robottoni parlanti. Immaginate voi che cosa si è calato questa volta.
Sigur Rós “Leaning Towards Solace ft. Dauoalogn, Varuo”
E il capitolo dei poetici slow motion sigurrossiano non è finito qua. C’è gloria anche per John Hawkes ed Elle Fanning.
5. David Lynch “Crazy Clown Time”
Il Maestro, il Mito, il Genio David Lynch qui in versione cantante, musicista e regista.
Com’è il video di Crazy Clown Time?
Pura follia lynchiana, che domande?
4. Ghost Tits
Divertente, anzi esilarante trailer per un film immaginario (anche se spero prima o poi venga realizzato veramente) con protagonista Olivia Munn. E le sue tette.
3. Grizzly Bear “Yet Again”
La vicenda di una ballerina schizzata. E no, non è Black Swan 2. Anche se potrebbe esserlo…
2. Florence + the Machine “Lover to Lover”
Florence Welch fa le prove generali per esordire davanti alla macchina da presa per uno dei prossimi film di Terrence Malick (sì, potrebbe succedere veramente!), in questo video molto Malick style diretto dal promettente Vincent Haycock. Vista la intensa performance attoriale di Florence, sembra che Jessica Chastain possa aver trovato una degna rivale…
1. The Shoes “Time To Dance”
Jake Gyllenhaal in versione psycho per questo video del duo elettronico francese The Shoes offre una delle interpretazioni recitative più pazzesche dell’annata.
Ora non resta che la top 10. Senza indugiare oltre, ecco gli album che ho ascoltato e amato di più nel corso del 2012, fino al numero 1, che va a succedere ai miei preferiti degli anni passati: Vampire Weekend nel 2008 The Horrors nel 2009 Kanye West nel 2010
e Zola Jesus nel 2011.
10. Lana Del Rey “Born to Die - The Paradise Edition”
Genere: fuori dal tempo
Provenienza: Lake Placid, New York, USA
Se ti piace ascolta anche: Sky Ferreira, Lykke Li, Marina & the Diamonds
Pezzi cult: Video Games, Born to Die, Ride
Il disco perfetto da ascoltare: in punto di morte, o in punto di nascita, se siete anche voi come Lana nati per morire. E credo lo siate, visto che lo siamo ehm… tutti.
Consigliato: a David Lynch.
9. The xx “Coexist”
Genere: più delicati di una piuma
Provenienza: Londra, Inghilterra, UK
Se ti piace ascolta anche: James Blake, How to Dress Well, Anugs & Julia Stone, Purity Ring, Jamie xx
Pezzo cult: Angels
Il disco perfetto da ascoltare: per non farsi ascoltare dagli altri. E senza l’uso delle cuffiette.
Consigliato: a chi NON guarda X-Factor, ma al massimo potrebbe guardare xx-Factor.
8. Frank Ocean “Channel Orange” Genere: new soul hero Provenienza: New Orleans, Louisiana, USA Se ti piace ascolta anche: Kendrick Lamar, The Weeknd, Miguel Pezzi cult: "Pyramids", "Bad Religion", "Sweet Life" Il disco perfetto da ascoltare: in spiaggia visto che, come canta lui in “Sweet Life”: “Perché vedere il mondo, quando hai la spiaggia?”. Consigliato: sì, è Frankamente consigliato gettarsi nel suo Ocean.
7. Beach House “Bloom” Genere: dream pop Provenienza: Baltimore, Maryland, USA Se ti piace ascolta anche: Cults, Air, Youth Lagoon, The Pains of Being Pure at Heart Pezzo cult: “Myth” Il disco perfetto da ascoltare: mentre si sogna di sognare di essere in un sogno. Consigliato: a Gigi Marzullo.
6. Sleigh Bells “Reign of Terror” Genere: chiassosi Provenienza: Brooklyn, New York, USA Se ti piace ascolta anche: Crystal Castles, M.I.A., Joy Formidable, Yeah Yeah Yeahs Pezzo cult: “Comeback Kid” Il disco perfetto da ascoltare: per fare incazzare i vicini di casa. Consigliato: a un volume altissimo.
5. Kendrick Lamar “good Kid M.A.A.D. City” Genere: hype-hop Provenienza: Compton, California, USA Se ti piace ascolta anche: Frank Ocean, Drake, A$AP Rocky, Dr. Dre, Eminem, Kanye West Pezzo cult: “Swimming Pools (Drank)” Il disco perfetto da ascoltare: da ubriachi, o in piscina, o da ubriachi in piscina. Consigliato: ad Anna Kendrick.
4. Bat For Lashes “The Haunted Man” Genere: pipistrella Provenienza: Londra, Inghilterra, UK Se ti piace ascolta anche: Florence + the Machine, Bjork, Cat Power, Kate Bush, Soap & Skins, Zola Jesus Pezzi cult: “Laura”, “A Wall” Il disco perfetto da ascoltare: in una casa infestata da un uomo infestato. Consigliato: a Batman. Ma non a Er Batman.
3. Passion Pit “Gossamer” Genere: coco pop Provenienza: Cambridge, Massachusetts, USA Se ti piace ascolta anche: Yeasayer, Vampire Weekend, Foster the People, Grouplove, Hot Chip, The Avalanches Pezzo cult: “It’s Not My Fault, I’m Happy” Il disco perfetto da ascoltare: per dimenticare di avere un problema. Quale problema? Consigliata: una bustina dopo ogni pasto.
2. Grimes “Visions” Genere: visionaria Provenienza: Vancouver, British Columbia, Canada Se ti piace ascolta anche: Bjork, Bat For Lashes, d’Eon, Crystal Castles, Little Dragon, Zola Jesus Pezzi cult: “Genesis”, “Oblivion” Il disco perfetto da ascoltare: con le cuffie a un concerto di Vasco, immaginando che tutte quelle persone stiano ascoltando pure loro della bella musica. Consigliato: a me.
1. Fiona Apple “The Idler Wheel” RECENSIONE Genere: viscerale Provenienza: Manhattan, New York, USA Se ti piace ascolta anche: Tori Amos, PJ Harvey, Aimee Mann, St. Vincent, Cat Power Pezzi cult: “Every Single Night”, “Anything We Want” Il disco perfetto da ascoltare: every single night. Consigliato: ai dipendenti della Apple. A meno che non siano già obbligati ad ascoltarlo per contratto.
Il passato: il mixtape Nostalgia, Ultra, le collaborazioni con Kanye West, Jay-Z, Tyler the Creator e il collettivo Odd Future
Il suo 2012: l’album d’esordio Channel Orange
Il futuro: sky’s the limit, ma Channel Orange potrebbe anche restare il suo unico album, visto che lo stesso Frank Ocean ha recentemente annunciato che ora potrebbe dedicarsi ad altro, tipo a scrivere un romanzo
Ti potrebbero piacere anche: The Weeknd, Kendrick Lamar, Miguel, John Legend, Drake
Perché è in classifica: perché ha fatto un disco immenso quanto un oceano
Frank Ocean è il passato, il presente e il futuro della musica black. E nemmeno solo di quella black.
È il passato, perché sentendo alcuni suoi pezzi come Sweet Life viene in mente il 70s sound sexy e rilassato di Marvin Gaye o Curtis Mayfield.
Il presente, poiché il suo album d’esordio Channel Orange è il disco più citato dalle classifiche di fine anno sul meglio del 2012 da tutti i magazine e siti musicali, e in più il ragazzo ha ottenuto ben 6 nomination ai prossimi Grammy Awards.
Il futuro, perché tutti ora vogliono lavorare e collaborare con lui e quindi davanti a sé ha due strade: finire ovunque e sui dischi di chiunque come fa Nicki Minaj, e stracciare quindi rapidamente i maroni, oppure scegliere di sparire dalle scene per qualche anno come farà Adele.
Oppure magari una via di mezzo tra queste due vie estreme non sarebbe male.
Frank ha quindi davvero un Ocean di possibilità davanti. Vedremo cosa deciderà di fare, ma di certo il coraggio non gli manca. Come quando qualche mese ha fatto coming out. E non è come Tiziano Ferro che dai, lo sapevamo già tutti che era gay da molto prima che lo annunciasse. Nel mondo machista e maschilista dell’hip-hop e dell’R&B americano, un coming out è raro quanto lo può essere all’interno del partito repubblicano.
A far parlare più di tutto sono comunque la sua musica, che non ha paura di sconfinare anche fuori dai sentieri sicuri dell’arrenbì per prendere altre direzioni, e la sua voce immensa.
Così tra questa immensità s'annega il pensier cannibale mio: e il naufragar m’è dolce in questo oceano.
La music week procede ancora, con alcune nuove veloci recensioni musicali di dischi a caso usciti negli ultimi mesi. Dopo quelli rock, quelli pop e quelli indie, oggi ci sentiamo e ci leggiamo qualche album hip-hop/R&B.
Frank Ocean “Channel Orange”
Volete un nome, un nome solo per definire il suono migliore della nuova scena R’n’B o se preferite arrenbì americana?
Nessun dubbio: Frank Ocean.
Già crooner per il collettivo hip-hop Odd Future, già lanciato da Jay-Z e Kanye West, il suo debutto in proprio “Channel Orange” è dinamite pura. Il disco di cui la scena r&B aveva bisogno dopo un periodo più blues che rhythm andato avanti diciamo dall’uscita dell’esordio di Janelle Monae un paio d’anni fa. Apice del disco una “Pyramids” che più che una semplice canzone è un trip alla “Paranoid Android” dei Radiohead e che fa capire come questa non sia roba per soli amanti del genere. Ma per tutti gli amanti della grande musica.
(voto 8/10)
El-P “Cancer for Cure”
Un disco cazzuto. Possiamo definirlo con termini più gentili e politically correct, ma snatureremmo il contenuto dell’album. Potente e incendiario. Mmm… anche se incendiario è un termine che è meglio non usare, dopo giorni di incendi appiccati da firestarters che evidentemente non hanno proprio niente di meglio da fare.
Comunque, questo cancro come cura è un disco hip-hop in grado di far muovere la testa anche al pubblico rock, quello che arriccia il naso al solo sentire la parola rap. Ascoltare per credere, manica di infedeli.
(voto 7,5/10)
Aesop Rock “Skelethon”
Dopo El-P, un altro rapper che fin dal nome può piacere anche al pubblico meno hip-hopparo e più rockettaro.
Ancora non vi fidate della mia sacra Parola? Siete proprio dei miscredenti…
(voto 7/10)
Plan B "ill Manors"
Piano A: diventare un rapper.
Piano B: diventare un artista a tutto tondo.
Indovinate cos’ha scelto uno che si chiama Plan B?
Benjamin Paul Ballance Drew in arte Plan B è uno dei giovani talenti più completi e trasversali del panorama britannico e diciamo pure mondiale. È un rapper, ma è anche un cantante, ma è pure un attore e fa inoltre il regista e sceneggiatore.
E non è come i vari Will Smith e Jennifer Lopez che fanno tutto e male. Lui fa tutto e bene.
Come regista ha già diretto alcuni videoclip ma al cinema è ancora tutto da verificare. Però il suo film d’esordio ill Manors promette bene. Molto bene. La colonna sonora, naturalmente, l’ha firmata lui. Prima parte hip-hop tra nuovi suoni UK e poesia urbana, seconda parte strumentale e atmosferica.
Piano A: ascoltare questo disco/colonna sonora.
Piano B: diventare fan di Plan B.
Cosa scegliete?
(voto 7/10)
"Chissà perché dicono tutti che assomiglio a Steve Urkel..."
Labrinth “Electronic Earth”
Non vi piace il rap italiano stile Fabri Fibra e Club Dogo?
Non vi piace nemmeno il gangsta rap ammericano?
Bene, io vi propongo un’alternativa. L’hip-hop made in UK di Labrinth, molto contaminato con la musica elettronica e con le sonorità dell’underground inglese, dalla dubstep al drum’n’bass.
E se non vi piace nemmeno questo, non so che dirvi. Anzi sì: tornate a sentire i Cugini di campagna!
(voto 6,5/10)
Spoek Mathambo “Father Creeper”
Tanto per non scontentare nessuno, ecco un altro artista che parte dal rap come scelta espressiva, per risputarlo fuori con una proposta estremamente varia e contaminata. Il suo hip-hop ha un approccio molto fisico e live, più dalle parti dei The Roots che di quelle di un Eminem, tanto per dare una vaga idea della sua musica, molto personale e pure un pizzico afro. E poi incide per la Sub Pop Records, un tempo l'etichetta dei Nirvana...
(voto 7+/10)
Two Fingerz “Mouse Music”
Questa è musica che è fatta con il mouse
se non ti piaceva te ne stavi IN DA HOUSE!
Questa di sicuro non è musica rap
non l’ascolta chi ascolta 2Pac
Two Fingerz “Mouse Music”
E a proposito di musica rap che non è proprio musica rap, ecco anche una proposta made in Italy: i Two Fingerz, combo crew electro hip-hop pop italiana formata da Danti e Roofio, hanno tirato fuori un nuovo album. Com’è?
Divertente. Divertente credo sia la parola migliore per descriverlo. Divertente nelle musiche, basi e beats diretti al dancefloor e più veloci rispetto ai ritmi lenti tipici dell’hip-hop. E divertente nei testi, che sono fun-tastici.
(voto 6,5/10)
B.o.B “Strange Clouds”
Se cercate un disco di hip-hop mainstream, commerciale e easy-listening ma non scemo, B.o.B fa al caso vostro. Si fa introdurre dal vocione di Morgan Freeman, poppeggia insieme a Taylor Swift e a Ryan Tedder dei OneRepublic, ma non dimentica di darci dentro con il rap in compagnia di Lil Wayne e Nicki Minaj. Gioca un po’ troppo sulle collaborazioni però alla fine riesce a portare a casa il risultato. Bel gioco di squadra, ma sulle doti individuali il ragazzo deve allenarsi ancora un po’…
(voto 6/10)
Delilah “From the Roots Up”
Voce strepitosa della nuova scena dubstep britannica, dopo la collaborazione con Chase & Status ha esordito ora in proprio con il suo album di debutto in società “From the Roots Up”. Una figatonza che guarda al “vecchio” trip-hop Massive Attack style per riproporlo in una veste nuova e del tutto attuale, suonando come una versione remixata di Emeli Sandé. Il trip-hop 2.0 è qui tra noi.
(voto 7+/10)
Azealia Banks “Fantasea”
Il suo disco d’esordio vero e proprio è stato rimandato al 2013. Per ingannare l’attesa, la nuova fenomena della nuova musica British ci offre giusto un assaggio delle sue enormi potenzialità, con un antipasto. Non un album vero e proprio. Solo un disco mixtape in cui sembra una Missy Elliott per le prossime generazioni. Il suo debutto ci dirà se lo sembra solo, se lo è, o se è pure qualcosa di più.
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