Visualizzazione post con etichetta friday night lights. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta friday night lights. Mostra tutti i post

giovedì 27 febbraio 2014

LONE SURVIVOR – NE RESTERÀ SOLTANTO UNO




Lone Survivor
(USA 2013)
Regia: Peter Berg
Sceneggiatura: Peter Berg
Ispirato al libro: Lone Survivor: The Eyewitness Account of Operation Redwing and the Lost Heroes of Seal Team 10 di Marcus Luttrell, Patrick Robinson
Cast: Mark Wahlberg, Taylor Kitsch, Emile Hirsch, Ben Foster, Eric Bana, Alexander Ludwig, Jerry Ferrara, Yousuf Azami, Ali Suliman, Rick Vargas
Genere: bellico
Se ti piace guarda anche: Captain Phillips, Zero Dark Thirty, Friday Night Lights

Avete visto Zero Dark Thirty?
No?
Risposta sbagliata. Questa non era una domanda in cui tutte le risposte vanno bene. No è la risposta sbagliata, quindi correte subito a vederlo.

L’avete visto adesso?
Bravi. Cosa c’entra Lone Survivor con Zero Dark Thirty?
A livello cinematografico non molto. Zero Dark Thirty è un quasi capolavoro, Lone Survivor è un film quasi decente. A livello di tematica hanno però qualcosa in comune. Il filmissimo di Kathryn Bigelow si concentrava soprattutto sull’ossessione di una donna nei confronti di un uomo. Non si trattava però né di una romcom, né della pellicola su una stalker psicopatica. L’uomo a cui dava la caccia era infatti un certo bin Laden.
Ma uno più bello cui dare la caccia no, eh?” si chiederà qualcuno a questo punto.
La parte finale di Zero Dark Thirty comunque era incentrata sulla missione compiuta dai Navy SEALs per stanarlo e catturarlo.
Lone Survivor è su questi ultimi che si concentra. Non ci racconta della stessa missione, ma ce ne presenta un’altra, avvenuta qualche anno prima, più precisamente nel 2005. Una vicenda veramente accaduta raccontata in un libro diventato ora una pellicola cinematografica, tra l’altro di grande successo negli USA dove ha sfondato il muro dei $100 milioni di incasso, traguardo niente male per un film bellico.

Se in Zero Dark Thirty la protagonista era Jessica Chastain, esticazzi, qui in Love Survivor la storia è incentrata sui Navy SEALs, buuu. Nella prima mezz’ora, la parte migliore della pellicola, assistiamo a un interessante spaccato della loro esperienza nell’esercito, con qualche lampo riguardante la loro vita privata che ci consente di avvicinarci un pochino a loro. Una cosa che in altri recenti film survival, perché pur sempre di questo alla fin fine fondamentalmente si tratta, come All Is Lost e Gravity non avviene. Un aspetto positivo che metterei di certo tra i punti, purtroppo non molti, a favore del film.

"SOS! Sullo smart phone non mi funzionano più le app.
Potete fare subito qualcosa che devo finire una partita a Quiz Duello?"
La parte iniziale è quindi promossa, anche perché fin dal primo istante si sente il tocco del regista Peter Berg.
Chi è Peter Berg?
È quello di Friday Night Lights, pellicola sul football americano di una decina d’anni fa diventata anche una omonima fortunata, almeno negli USA, serie tv di cui dalle parti di Pensieri Cannibali si è parlato sempre bene. I primi minuti fanno ben sperare, grazie alle musiche post-rock degli Explosions in the Sky e a dialoghi e atmosfere delicate che paiono dirigerci nella visione di una specie di versione bellica dello stesso Friday Night Lights, con i mitra al posto dei palloni ovali. Pure in questo caso, così come nella serie tv, si riesce ad andare oltre i classici stereotipi da cameratismo militaresco per provare a proporci un’immagine un pochino diversa dal solito dei soldati: dei ragazzi che vanno ai concerti dei Coldplay, ballano sulle note di Jamiroquai e a tavola disquisiscono amabilmente di carta da parati e arredamento. Verosimile o meno che ciò sia, non è la tipica rappresentazione di militari che si limitano a ruttare, scoreggiare, masturbarsi e ascoltare i Metallica. Quando si va oltre gli stereotipi, è sempre un bene.

Bene, bravo Peter Berg. Se il film si fermasse dopo mezz’ora, ci troveremmo di fronte finalmente a una pellicola bellica recente decente e originale. Poi però Peter Berg si ricorda di essere non solo l’autore di Friday Night Lights, ma anche il regista di Battleship e così Lone Survivor si trasforma nell’ora successiva in un filmone fracassone che spettacolarizza la guerra.
Io non ho niente contro la spettacolarizzazione della violenza. Il mio regista preferito è un certo Quentin Tarantino, ormai dovreste saperlo. Laddove però la sua è una violenza esagerata e fumettistica, persino quando si muove in contesti storici come quelli di Bastardi senza gloria e Django Unchained, qui ci troviamo in una pellicola tratta da una storia vera e che punta a un certo realismo di fondo. In un contesto del genere, certe scene spettacolarizzate non le ho davvero capite, come la tragicomica e insistita caduta da un dirupo, che mi ha ricordato quando Homer Simpson saltava la Gola di Springfield e cadeva rovinosamente. In quel caso l’effetto era comico, qua si rimane soltanto senza parole. Stesso discorso per la scena della morte di uno dei personaggi del film. Perché mostarcela in un modo così esagerato e con un tatto quasi degno di Vittorio Feltri? Bah.

"Forse la mattina appena sveglio dovrei prendere l'abitudine di lavarmi la faccia..."
Dopo Battleshit, ehm Battleship, Peter Berg si conferma allora come un Michael Bay intimista. Ha buone intuizioni, ci regala qualche momento niente male, ma poi finisce nella trappola del cinema-spettacolo ammericano più facile. Non stupisce che il pubblico yankee abbia apprezzato tanto la pellicola. Laddove come film giocattolo funziona ancora, se non altro più di un altro survival-realistico analogo come il soporifero Captain Phillips, a mancare alla visione è un minimo di profondità.
Il film non cerca di impelagarsi in implicazioni politiche. Questo da una parte è un bene, perché se non altro non scade nella propaganda pro-Bush che sarebbe apparsa discutibile già nel 2005, figuriamoci oggi. Dall’altra parte, non proponendo alcuna visione politica, Lone Survivor resta un action fine a se stesso. Una celebrazione dell’eroismo da parte di un gruppo di ragazzi, di uomini pronti a dare la loro vita, ma non si sa bene per quale motivo.

ATTENZIONE SPOILER
I titoli di coda che ci mostrano i veri soldati che sono morti durante l’operazione rappresentata nel film vorrebbero essere emozionanti, e immagino che per una parte del pubblico lo siano anche, ma a me sono sembrati una ruffianata degna di Studio Aperto. Del tutto fuori luogo poi le note di “Heroes” di David Bowie, qui proposta nella cover di Peter Gabriel. Che fossero uomini coraggiosi non lo metto in dubbio, ma eroi? Per quale motivo? Perché hanno combattuto per George W. Bush?

George W. Bush con Marcus Luttrell, interpretato nel film da Mark Wahlberg

Al di là di un discorso di tipo moralistico, sì oggi mi sento molto moralizzatore delle Iene, da un punto di vista cinematografico Lone Survivor è una pellicola troppo lunga, incerta se proporre una visione umanista oppure fracassona della guerra, con una serie di interpretazioni non molto memorabili da parte del solito poco efficace Mark Wahlberg e dei questa volta parecchio sottotono Ben Foster ed Emile Hirsch. Quello più in parte sembra Taylor Kitsch, cocco di Peter Berg che non è mai stato un mostro di recitazione. E il fatto che il migliore sia lui la dice lunga sull’impegno da parte degli altri…

Lone Survivor è allora la classica occasione sprecata. Non partivo con grosse aspettative ma la prima mezz’ora, dannato Peter Berg, era accattivante e promettente e mi aveva fatto ben sperare, peccato che poi il film diventi la solita americanata. E allora vai, anche questo post adesso si trasforma in un’americanata!

Dai, tutti con la mano sul cuore a cantare:

Oh, say can you see by the dawn's early light
What so proudly we hailed at the twilight's last gleaming?
Whose broad stripes and bright stars thru the perilous fight,
O'er the ramparts we watched were so gallantly streaming?
And the rocket's red glare, the bombs bursting in air,
Gave proof through the night that our flag was still there.
Oh, say does that star-spangled banner yet wave
O'er the land of the free and the home of the brave?
(voto 5,5/10)

lunedì 19 novembre 2012

SIX FORD UNDER

"Bravo Dexter! Continua a uccidere che ci facciamo i soldi!"
Nuova Blog War tra me Cannibal Kid e il mio blogger rivale, un oscuro figuro che si fa chiamare Mr. James Ford.
Dopo esserci dedicati ai peggiori film della storia del cinema, abbiamo saggiamente deciso di cambiare del tutto genere, spostandoci dal grande al piccolo schermo. La nuova Battaglia Bloggara è infatti dedicata alle nostre 10 serie tv preferite di tutti i tempi.
Ladies first, prima le signore. E allora, da vero gentle(mad)man d’altri tempi, concedo il primo turno di questa sfida a lei, Mrs. Fordero, e alle sue discutibili, discutibilissime scelte.
Tanto per ribadire che non solo ha dei pessimi gusti cinematografici, non solo ha degli ancora più pessimi gusti musicali, ma oggi scopriremo che pure di televisione non ne capisce un’H.
Ecco a voi le 10 serie preferite da Ford, di cui molte parecchio trascurabili. Noi giovani cannibali ci diamo appuntamento per domani, con la mia spettacolare e più variegata decina.
Cannibal Kid

Dall'ultima Blog War dedicata ai film più brutti della nostra storia di spettatori, io e il mio sempre bollito antagonista Cannibal Kid abbiamo lasciato insolitamente passare parecchio tempo, presi dalla nostra rubrica settimanale sulle uscite in sala e convinti che una pausa avrebbe dato fuoco alle polveri all'annuncio della nuova battaglia: e così, in effetti, è stato.
Questa volta l'accelerante per l'incendio destinato a scoppiare nel confronto è dato dalle serie tv, universo letteralmente esploso negli ultimi dieci anni ed in grado, ormai, di regalare al pubblico prodotti di qualità talmente alta da non avere nulla da invidiare alle opere destinate al grande schermo. Oggi avrete la fortuna di rifarvi gli occhi con una selezione con gli attributi, che spazia dal terrore puro all'emozione, passando per
parecchi morti ammazzati, prima di ritrovarvi, domani, a dover fare i conti con le turbe adolescenziali del Peter Pan inconiglito che mi ritrovo come avversario.
Mr. James Ford

"Nooooo, nella classifica fordiana nooooo!"
1) Twin Peaks (1990-1991) Creata da: David Lynch, Mark Frost
MrJamesFord Se esiste o è mai esistita una serie cui è possibile assegnare l'appellativo di Capolavoro, è senza dubbio Twin Peaks. Vertice massimo del mio terrore durante tutta l'infanzia e l'adolescenza grazie alle atmosfere inquietanti e al terrificante Bob, questo complicato thriller onirico creato da David Lynch, seppur caotico e nella seconda stagione troppo dispersivo, tocca vette ancora insuperate di magnetismo nel suo fotografare la vita della provincia "dorata" di un'America che non è mai esistita, non esiste e non
esisterà. La fine dell'innocenza e dell'epoca della meraviglia passa tutta attraverso il telo di plastica che avvolge il corpo di Laura Palmer.
Cannibal Kid Twin Peaks svetterà naturalmente anche sui picchi ben più interessanti e innevati della mia Twin Kid lista di domani. Una decina talmente tanto potente, che a finire nel telo di plastica non sarà Laura Palmer, ma il povero vecchio Ford.
Oddio, che spettacolo inquietante. Peggio di qualunque visione immaginata da Lynch!

"Laura non c'è, è andata via? Vabbé, chissene...
Ford ci ha invitati per una pizza + film? AAARGH!"

"Hey tu, Fake Ford, ma la vuoi smettere di infangare il mio buon nome?"
2) Lost (2004-2010) Creata da: J.J. Abrams, Jeffrey Lieber, Damon Lindelof
MrJamesFord Così come Twin Peaks può essere riconosciuta come la serie più clamorosa mai creata, Lost è senza dubbio quella ad aver meglio rappresentato il concetto di esperienza, non soltanto come audience ma anche, e soprattutto, come persone. Un viaggio emotivo accanto ad una serie di personaggi indimenticabili - su tutti il Sawyer cui devo il nickname da blogosfera - che è impossibile dimenticare: e come per la creatura di Lynch e Frost, anche l'opera di Abrams e soci è qualcosa di talmente grande da
riuscire a mettere d'accordo perfino Ford e Cannibale, che se finissero soli su un'isola (quasi) deserta rischierebbero di farla saltare in aria. Sempre che il sottoscritto non decida di dare in pasto il suo antagonista agli orsi polari la prima notte di pernottamento.
Cannibal Kid Piuttosto che finire su un’isola deserta insieme a Ford, preferirei finire con Tom Hanks versione Cast Away. E chi legge abitualmente il mio blog (ovvero persone di un’intelligenza e di un gusto sopraffini) sa che odio Tom Hanks…
Finire con Ford che se ne va in giro per l’isola mascherato da wrestler a cacciare teneri scoiattoli e altre spaventose creature a mani nude (uh, che coraggioso!) è un’esperienza che proprio non mi va di vivere. Un po’ come non rivivrei quei minuti in Chiesa nel finale di Lost. Il punto più basso di una serie altrimenti (quasi) sempre grande.

"Chi è morto, Ford?
"Assolutamente no. Ti sembra che stiamo festeggiando?"
3) Six Feet Under (2001-2005) Creata da: Alan Ball
MrJamesFord E' difficile descrivere in maniera equilibrata una serie come questa, creata con uno stile impeccabile dall'Alan Ball di American Beauty attorno alla famiglia Fisher, proprietaria di un'attività di pompe funebri. Se esiste un'opera perfetta per comprendere, più che il significato di Famiglia, quello del rapporto tra fratelli e/o sorelle, è questa. Non a caso il suo autore ha deciso di mettere la parola fine sulle
vicende di questo insolito focolare domestico proprio a seguito della perdita della sorella, nonostante non fosse ancora prevista un'ultima stagione. E se non bastassero i personaggi, gli interpreti - Michael C. Hall,
amato da tutti per Dexter, nel corso delle cinque stagioni di Six feet under è riuscito anche a fare meglio -, le vicende profondamente realistiche ed al contempo quasi "ultraterrene", sappiate che, una volta giunti alla conclusione, vi troverete di fronte il miglior finale mai scritto per una serie tv. Nonchè una delle rarissime visioni che è stata in grado di portarmi alle lacrime. E immagino già che quell'imbalsamato di Mummia Kid avrà già la battuta pronta su questo.
Cannibal Kid Ford che piange come una femminuccia…
UAAHAHAHHAHAHAHAHAHH
UAAAAAAAAAAAHAAAAAAH
UAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH
No, davvero. Non ce la faccio a continuare. Blog War sospesa.
UAAHAHAHAHAAAH UAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHAAAAAAAHAAAAAAH
MrJamesFord Come avete visto ormai posso tranquillamente prevedere tutte le mosse del mio avversario, che finge di darsi un'aria distaccata senza pensare di aver palesemente ammesso di essere stato commosso più di una volta dai suoi filmetti da scolaretta. Voi non siate prevedibili come lui, che all'ora della programmazione di Six Feet Under ai tempi era già nel suo lettuccio con le coperte rimboccate ed i peluche dei coniglioni, e lasciatevi sedurre da una delle proposte più incredibili che il piccolo schermo abbia conosciuto, nonchè al finale per eccellenza di un serial - cosa, peraltro, quasi universalmente riconosciuta -.
Cannibal Kid Scusate, ho immaginato Ford che piange come una donzeletta che vien dalla campagna mentre fa la calzamaglia…
UAAHAHAHHAHAHAHAHAHH
UAAAAAAAAAAAHAAAAAAAAH
No, non riesco a proseguire! Blog War cancellata!
JF Quindi, se non sbaglio, questo è un forfait! Ennesima vittoria! Ahahahahahah!

"Certo che me l'ha data Ford questa giacca. E chi, se no?"
4) Romanzo criminale (2008-2010) Creata da: Stefano Sollima
MrJamesFord Come ormai tristemente tutti noi sappiamo, gli ultimi anni non sono stati propriamente i migliori della nostrana storia cinematografica. Per quanto riguarda le serie tv, ci va anche peggio, dato che qui nella Terra dei cachi si continua ad essere intrappolati nell'orripilante meccanismo delle fiction. Fortunatamente qualche anno fa è accaduto un piccolo miracolo, e dall'ottimo romanzo di De Cataldo è nato l'unico, vero, incredibile prodotto per piccolo schermo che potremmo mai sperare di esportare,
ispirato dalle vicende della nota Banda della Magliana. Un affresco violento ed emozionante come pochi se ne sono visti e vissuti anche tra le serie made in Usa, con una manciata di sequenze da capogiro - il Bufalo con la bara del Libanese e la morte di quest'ultimo su tutte - ed una galleria di personaggi de paura. Un
prodotto profondamente italiano che andrebbe mostrato con orgoglio, e che invece i pariolini come il Cannibale continuano a snobbare. In questi casi, resta solo una cosa da fare: pijamose Roma! E già che
ci siamo, pure Casale Monferrato!
Cannibal Kid Se lo consideriamo all’interno del panorama italiano, va bene, è un prodotto accettabile. Sebbene a dover proprio scegliere una serie nostrana, avrei preferito nettamente inserire Boris. Romanzo criminale è meglio di Carabinieri e Don Matteo, wow, che impresa! Ma se lo consideriamo all’interno del panorama tv americano o britannico, questo romanzetto criminale sparisce del tutto.
Vogliamo mettere la grandiosità dei Mad Men con questa burinata girata dal regista del modestissimo ACAB? Inserire ‘sta robetta porella tra le migliori serie di sempre è davvero una Fordianata tra le peggiori mai viste!
Per fortuna che grazie a me hai scoperto la prossima serie (Friday Night Lights), Ford, se no eri capace di inserire pure I Cesaroni vendendocelo come “un affresco violento ed emozionante” della famiglia italiana di oggi hahaha.
MrJamesFord Ovviamente un esterofilo radical chic come il Cannibale non poteva che snobbare un prodotto che stilisticamente non ha nulla da invidiare ad alcuna serie prodotta oltreoceano - anzi, è superiore a molte di loro - ed emotivamente travolge lo spettatore fornendo una serie di ritratti spettacolari di ragazzi che non hanno fatto nient'altro se non vendicarsi di un mondo che li aveva buttati al
fondo della catena alimentare. Ma che ve lo dico a fare!? In fondo il Cannibale sarebbe giusto un Ranocchia qualsiasi, in una banda di Bufali fordiani! Ahahahahahah!
Cannibal Kid La prossima sparata fordiana qual è? A questo punto non mi sorprendrebbe che definisse Elisa di Rivombrosa il più grande capolavoro della serialità mondiale…

"Chiedo il time-out. Anzi, passiamo subito alla lista Cannibale!"
5) Friday night lights (2006-2011) Creata da: Peter Berg
MrJamesFord Curioso che nella lista delle dieci serie migliori made in Saloon spicchi un titolo scoperto proprio grazie al mio antagonista, che ne aveva parlato in modo lusinghiero rispetto all'ultima stagione. Al momento in casa Ford stiamo concludendo la quarta, ma posso assolutamente affermare che abbiamo di fronte uno dei migliori ritratti dell'american way of life mai realizzato: nel Texas profondo dei bovari e dei rednecks, la famiglia del coach Taylor vive la sua quotidianità scandendola con le partite dei Dillon Panthers prima e degli East Dillon Lions poi, facendo del football un metronomo per amori, litigi, nuovi nati e drammatiche morti. Ovviamente il Cannibale c'entra poco e nulla con sbronze, risse, fango, rodei, football e vita di provincia, così il sottoscritto, approfittando dell'esca data dall'ambiente del liceo, lo metterà sottotorchio a suon di giri di campo ed allenamenti selvaggi anche nei giorni di hangover.
"Go Cannibal! Go Cannibal! Go Cannibal!"
Cannibal Kid Ecco una serie che Ford aveva snobbato per i suoi soliti enormi pregiudizi, probabilmente considerandola come una trascurabile serie teen. E invece, spesso le cose più interessanti e fresche vengono proprio dalle serie a prima vista adolescenziali. Per fortuna, grazie a me persino il milanese da aperitivo fighetto Ford che pure lui con risse, fango, rodei, football e vita di provincia non c’entra proprio nulla è riuscito a scoprire questa piccola chicca della serialità.
Dimostrando che Pensieri Cannibali è utile a tutti, anche a Ford. L’utilità di WhiteRussian invece devo ancora scoprirla, visto che da quando ahimé frequento codesto blog non ho ancora trovato una dritta interessante. Ultimamente ad esempio sto rivalutando Modern Family, ma il merito non è certo del poco modern Ford che ne aveva parlato bene, bensì di Mtv che finalmente l’ha inserito in programmazione.
MrJamesFord Una vera chicca, questo Friday night lights che stagione dopo stagione stupisce ed emoziona. Peccato per il Cannibale che non l'abbia snobbato bollandolo come una delle serie teen che lui tanto adora, quanto per il fatto che tra le mille visioni mi era semplicemente sfuggito, essendo tra l'altro qui da noi (purtroppo) poco noto e mai uscito (purtroppo) sul mercato home video. Ad ogni modo, grazie al coach Taylor, anche il molto più milanese fighetto di me Kid ha trovato una sua utilità in casa Ford a parte
quella del sacco da boxe.


"Non puoi avere il Cannibale solo per te, troietta. Come puoi essere tanto egoista?"

"Ford, ci sarebbe una saponetta da raccogliere..."
6) OZ (1997-2003) Creata da: Tom Fontana
MrJamesFord Ed ecco il tipico prodotto duro, crudo e potente che Bimbominkia Kid farà fatica anche soltanto a guardare coprendosi gli occhi con quelle sue ossute manine ancora appiccicose per le caramelle
che gli ha dato la mammina. Quasi sconosciuta al pubblico italiano, questa serie firmata Tom Fontana ci va talmente pesante da far apparire cose come I Soprano o The Shield come prodotti nel pieno rispetto del PG: la storia del Paradiso - un angolo a statuto speciale di una prigione di massima sicurezza - è una sequela di morti, stupri, violenze, protagonisti fatti secchi ad ogni episodio come mai era accaduto prima. Non mancano i charachters cult come il malvagio Adebisi - il futuro Mr. Eko lostiano -, il nazista Schillinger e gli impagabili fratelli O'Reilly. Ma è solo la punta dell'iceberg per un viaggio nell'inferno del carcere duro: più o meno lo stesso cui destinerei il Cucciolo Eroico, che in caso di sopravvivenza, forse, potrebbe uscirne finalmente ometto.
Cannibal Kid Bimbominkia Kid fa fatica a considerare memorabile una serie trascurabile e per nulla appassionante che giusto Ford poteva inserire tra le sue preferite. In ambito carcerario, risulta più interessante ad esempio un Prison Break, che pure non ho mai amato particolarmente. Questo poco magico Oz è una serie sì pesante, ma solo per la pazienza dello spettatore. D’altra parte a uno come Ford abituato alle favolette di Aki Kaurismaki o alle bambinate della Disney, basta poco per apparire come una cosa “dura, cruda e potente”.
E, a proposito di serie “dure, crude e potenti”, mi sorprende che tu non abbia inserito la serie dei tuoi veri eroi: i Power Rangers! E Walker Texas Ranger? Come ha potuto uno pseudo expendable come te lasciare fuori quell’attorone di Chuck Norris?
MrJamesFord Ovviamente al Bimbominkia Kid attento alla confezione e alla moda non poteva che piacere quella robetta sciapa di Prison break - che abbandonai schifato dopo il pilota - invece della bomba buttata
in faccia a noi tutti da Tom Fontana. Per il resto, sarebbe divertente scoprire cosa accadrebbe a Mingherlino Kid una volta caduto nelle mani dell'Adebisi di turno: forse la favoletta finirebbe piuttosto male, un pò come il mio rivale che, spaventato dall'eccessivo realismo, finge di fare lo snob rispetto a quella che è senza dubbio la serie più violenta mai trasmessa in tv.
Cannibal Kid Come ho scritto, Ford se non vedi mettiti gli occhiali oppure se non sai leggere segui un corso per imparare, Prison Break non mi ha mai entusiasmato. In confronto a ‘sta roba però fa ancora la figura della seriona.
JF Prison break può fare la figura della seriona solo rispetto alla robetta che proporrai tu domani!

"No, non siamo una boy band anni '90 invecchiata male,
anche se in effetti potrebbe sembrare..."
7) The Shield (2002-2008) Creata da: Shawn Ryan
MrJamesFord Ecco un'altra delle serie fordiane per eccellenza: già dal pilota, con l'omicidio dell'informatore degli Affari interni sulle note di Bawitaba di Kid Rock per mano di Vic Mackie sapevo che le vicende della Squadra d'assalto avrebbero avuto un posto speciale nel mio cuore, e gli anni successivi non hanno fatto che confermare la prima impressione. Le vicende di questo manipolo di poliziotti molto oltre il limite della legge e del loro distretto - il mitico Ovile - riuscirono ad unire il poliziesco, l'hard boiled, il noir, il thriller ed una dose di adrenalina in continua crescita fino al climax a dir poco incredibile dell'ultima stagione.
Non vedo l'ora di sentire le lamentele di quel Wagonbach Kid del mio antagonista, che in una Squadra d'assalto che si rispetti non troverebbe spazio neanche come portaborse!
Cannibal Kid Già una serie che usa il fake kid, ovvero Kid Rock, in colonna sonora, merita di non essere seguita. Eppure c’ho anche provato a farmela piacere, però niente. The Shield è una serie apprezzabile per lo stile, grazie alle riprese a mano, peccato che a breve facciano venire il mal di mare. Per il resto, giusto un Cucciolo Non Eroico come Mitt Fordey può trovare un posto speciale nel suo cuoricino (ma quanto ca**o sei smielato, Ford?) per una serie così fredda ed emotivamente poco coinvolgente. Oltre che talmente adrenalinica che la guardavo giusto per prendere sonno.
Persino all’interno del suo limitatissimo mondo “fordiano”, Ford è riuscito a fare scelte assai discutibili, lasciando fuori I Soprano, di cui pure non sono un fan, per serie nettamente inferiori come Oz o questa. Insomma, Ford riesce a deludere persino come fordiano. Solo lui riesce in imprese del genere. Chapeau.
MrJamesFord Evidentemente il piccolo Cannibale è talmente abituato a stare chiuso nella sua cameretta in totale solitudine da non cogliere le sfumature di un personaggio come Vic Mackie, capace di uccidere a sangue freddo così come a fare qualsiasi cosa per proteggere la sua famiglia, o, in qualche modo, gli indifesi. Un codice etico deviato che, nonostante tutto, riesce ad emozionare almeno quanto le vicende
dei membri della Squadra d'assalto, che anche nel poco sopportabile Shane trovano nel finale un ruolo quasi da tragedia shakespeariana. Ma forse Pattinson Kid troverà smielate anche quelle.

"A Ford dovevo togliere solo le tonsille? Mi sono fatto un po' prendere la mano..."
8) Dexter (2006-?) Creata da: James Manos Jr
MrJamesFord Nonostante una sesta stagione enormemente deludente, non potevo non includere nella lista uno dei serial che per anni ho più amato: il serial killer interpretato da Michael C. Hall è uno degli alter ego che sento di più sul piccolo schermo, tanto da provare una profonda empatia con le riflessioni scaturite dal bisogno di controllare il suo "passeggero oscuro" del protagonista. Inoltre, dopo due ottime stagioni, con la terza il titolo ha cambiato definitivamente marcia, regalando una tripletta da paura al suo pubblico grazie ad annate pressochè perfette rappresentate al meglio dalla saga di Trinity, scritta e realizzata con una classe così cristallina che neppure il mio antagonista potrà avere nulla da obiettare. Anche perchè se così fosse impiegherei ben poco a farlo finire sul mio tavolo, legato ben stretto e pronto a propinargli una maratona di film russi alternati con titoli tratti dalle filmografie di Van Damme, Stallone e Schwarzenegger.
Cannibal Kid Dexter è una delle serie più discontinue di sempre, che ha realizzato in pieno il suo potenziale soltanto nella quarta stagione, quella con Trinity. Dimostrando come la forza della serie sia proporzionale a quella del cattivone di turno e mostrando così la debolezza di un protagonista che a me è sempre sembrato una versione senza ironia (oltre che privo della stessa critica sociale) dell’American Psycho Patrick Bateman, tra l’altro apertamente citato.
Riguardo alla qualità delle sceneggiature di Dexter poi ho parecchi dubbi, visto che alcuni degli episodi migliori sono stati scritti da Melissa Rosenberg, l’autrice degli script della saga di Twilight! Potete quindi immaginarvi la qualità degli altri…
Già la seconda stagione era davvero modesta, ma con la ridicola sesta e l’attuale settima si sta davvero toccando il fondo. Peccato, perché poteva essere davvero una grande serie e, invece, ha avuto soltanto una sola grande stagione. Comunque è già tanto, visto che molte delle altre proposte fordiane non hanno mai avuto manco quella. Alcune dubito persino che abbiano mai avuto un solo episodio decente.
MrJamesFord Curioso che il Bateman Kid faccia finta di nulla quando soltanto un paio d'anni fa rimase stupito - e più che in positivo - dalla quinta stagione del buon Dex, che oltre al cattivone di turno sfoderò una magnifica spalla nella Lumen di Julia Stiles. Ad ogni modo, continuerò sempre a preferire una serie umana ed imperfetta al fighettume sempre uguale a se stesso pur se ad alti livelli di proposte come Mad men.
Cannibal Kid La quinta stagione di Dexter non era male, ma come al solito proseguiva tra alti e bassi.
Su Mad Men cosa mi tocca sentire, da uno che ha visto appena le prime due stagioni? La quarta e la quinta cambiano tutte le carte in tavola, altroché sempre uguale a se stesso. Quello semmai è Dexter: dopo 7 anni sono ancora andati a ripescare le storie della prima stagione…

"Sicuri che le maschere siano necessarie? Era dall'ultima volta
che abbiamo lasciato il bagno a Ford che non le tiravamo fuori..."
9) Breaking Bad (2008-2013) Creata da: Vince Gilligan
MrJamesFord Terza perla assoluta nonchè serie in grado di mettere d'accordo addirittura Ford White e Pinkman Kid, il Maestro e l'allievo, la forza bruta e il semolino, il cuore e l'egomaniacalità. La creatura di Vince Gilligan è un crescendo irresistibile, un mix perfetto, un cocktail che, una volta sorseggiato, diviene praticamente irrinunciabile: registicamente perfetto, scritto alla grande, fotografato da leccarsi i baffi, violentissimo, noir nel senso più oscuro del termine e dalle venature grottesche, è tutto quello che si
potrebbe chiedere da un prodotto televisivo. E anche di più. Nessuna descrizione o parola varrà sequenze come il confronto con i killer messicani della terza stagione o personaggi come Gus Frings. Sarebbe come provare ad ingabbiare in regole scolastiche una formula perfetta. O paragonare il Cannibale a Ford. Ahahahahahahahah!
Cannibal Kid Ingabbiata appare una serie geniale come questa all’interno della per il resto parecchio modesta e limitata decina fordiana. Finalmente una ottima scelta, perché quelle precedenti più che da breaking bad erano davvero serie da breaking balls. Uahahah

La locandina dell'annunciato crossover tra Breaking Bad e The Walking Dead.

"Che bella dormita con questa decina. Grazie Ford!"
10) Californication (2007-?) Creata da: Tom Kapinos
MrJamesFord Chiudo la mia lista con una serie che ha bruciato la concorrenza de I Soprano, non eclatante eppure ironica, intelligente, strabordante di alcool, sesso e musica come piace al vecchio Ford. Una serie rock, oserei dire. Il protagonista, Hank Moody, è poi uno di quegli incorreggibili bastardi con i quali passerei intere serate in giro a bere, senza contare che in qualche modo ha molto in comune con il sottoscritto, dalla passione per la scrittura a quella per l'alcool e le donne. Ma non è soltanto caos, Californication: perchè pur se dietro una montagna di stronzate e casini combinati a nastro, è chiara e ben definita la Natura di padre del personaggio che ha rilanciato David Duchovny, ormai uno dei fordiani ad honorem del Saloon. Ovviamente il Cuccioletto non potrà cogliere lo spirito bohemienne di Moody, perchè abituato a stare ben chiuso nella sua stanzetta fantasticando sui poster dei pollici di Megan Fox: mi sa tanto che noi vecchi pirati dovremo andare a rapirlo per concedergli una vera e propria rivoluzione di californicazione.
...especially you, Ford.
Cannibal Kid Non sapevo della passione di Ford per la scrittura (cosa c’entra con lui?), per l’alcool (ma se non beve manco la birra…) e per le donne (e io che ero certo gli piacessero solo gli uomini muscolosi).
Comunque, Hank Moody è sicuramente uno dei personaggi da lui proposti che apprezzo di più. Sarà perché il resto della concorrenza è davvero modesta. Peccato che a un ottimo personaggio corrisponda una serie guardabile come passatempo, ma non straordinaria. Dopo averla seguita per un po’ con piacere, l’ho abbandonata, così come ho fatto con l’omonimo album dei Red Hot Chili Peppers. Bel disco, però in giro c’è di molto meglio.
E poi per quanto idolo, Hank Moody rimane pur sempre una copia in tono minore del mitico Dr. Troy di Nip/Tuck. Quanto a David Duchovny, lui sarà sempre ricordato come Fox Mulder di X-Files, più che per Califordication.
Però non lamentiamoci troppo: finalmente almeno Ford ha proposto una serie (ma possiamo estendere il discorso anche ai film) in cui almeno c’è un po’ di figa e non solo degli uomini che si fanno la ceretta a vicenda per mettere meglio in mostra i muscoli!
MrJamesFord Sentire rimproveri a proposito dell'alcool da uno che beve quasi solo birra e che al primo Wild Turkey finirebbe sdraiato sul pavimento del cesso di uno qualsiasi dei peggiori bar di Milano è esilarante almeno quanto il pensiero che Duchovny possa essere rimasto legato a Mulder dopo anni alla ribalta con quel soggetto di Hank Moody. Tra l'altro, se non avesse paura di essere picchiato prima e dopo la sbronza, vorrei proprio vedere cosa sarebbe capace di fare Donnie Kid se uscisse in compagnia del vecchio Ford Moody. Ho come l'impressione che gli uomini muscolosi sarebbero tutti per lui! Ahahahahahahah!

"Uccidetemi di nuovo, ma non fatemi mai più vedere la tv con Ford!"


giovedì 29 dicembre 2011

CANNIBAL TELEFILM AWARDS 2011

Abbiamo visto insieme il countdown delle meglio serie tv 2011, ma non è finita qui. Qui di seguito trovate infatti anche awards e premi telefilmici vari scelti sempre dal giudizio discutibile dell’autore di questo blog, Cannibal Kid.
Partiamo con il riassunto della Top 40 delle migliori serie dell’anno, con Homeland incoronato Telefilm Cannibale 2011.





  1. Homeland
  2. Breaking Bad
  3. Boss
  4. Game of Thrones
  5. American Horror Story
  6. The Fades
  7. Skins UK
  8. Once upon a time
  9. Friday Night Lights
10. The Hour

11. Pretty Little Liars
12. Mildred Pierce
13. 2 Broke Girls
14. The Killing
15. Misfits
16. The Vampire Diaries
17. Wilfred
18. Shameless US
19. The Secret Circle
20. The Walking Dead

21. Damages
22. New Girl
23. Revenge
24. Beavis and Butt-head
25. The Nine Lives of Chloe King
I vari VIP sfilano sul red carpet dei Cannibal Telefilm Awards 2011
26. Suburgatory
27. Louie
28. Suits
29. South Park
30. Hart of Dixie

31. Episodes
32. The Booth
33. True Blood
34. Pan Am
35. Bob’s Burgers
36. Glee
37. Downton Abbey
38. Beaver Falls
39. Freaks!
40. Dexter

E ora via a una miriade di premi telefilmici cannibali vari!

Best man (Miglior attore protagonista)
1. Bryan Cranston, Breaking Bad
2. Kelsey Grammer, Boss
3. Ben Whishaw, The Hour
4. Barry Pepper, I Kennedy
5. Damian Lewis, Homeland

Poche balle qui: nonostante la rivelazione Whishaw e un notevole boss di Boss, Bryan Cranston con il suo Walt White di Breaking Bad ci regala un personaggio di anno in anno sempre più complesso e sfuggente.


Best woman (Miglior attrice protagonista)
1. Claire Danes, Homeland
2. Kate Winslet, Mildred Pierce
3. Emmy Rossum, Shameless
4. Rose Byrne, Damages
5. Zooey Deschanel, New Girl

Se in altre categorie ho avuto dei dubbi, qui nessuno: Claire Danes pazzesca, davvero pazzesca in Homeland. Sopra tutte le pur stellari rivali.



Scene stealer man (Miglior attore non protagonista)
1. Aaron Paul, Breaking Bad
2. Giancarlo Esposito, Breaking Bad
3. Peter Dinklage, Game of Thrones
4. Daniel Kaluuya, The Fades
5. Dominic West, The Hour

Breaking Bad per livello recitativo dà merda a tutti. Aaron Paul il mito nella parte del tossico combattuto e Giancarlo Esposito in quelli dell’insospettabile leader del cartello di droga hanno poi personaggi talmente stellari da avere la meglio persino sul piccolo grande Peter Dinklage di Game of Thrones.


Stene stealer woman (Miglior attrice non protagonista)
1. Emilia Clarke, Game of Thrones
2. Evan Rachel Wood, Mildred Pierce
3. Kathleen Robertson, Boss
4. Dianna Agron, Glee
5. Morena Baccarin, Homeland

Daenerys di Game of Thrones è resa in maniera magistrale da una poliedrica Emilia Clarke: donna e drago, innocente un attimo e crudele quello dopo, vittima e carnefice. Strepitosa. Persino più della perfettamente odiosa quanto adorabile Evan Rachel Wood di Mildred Pierce.


Miglior ospite (Miglior guest-star)
1. Mos Def, Dexter
2. Zachary Quinto, American Horror Story
3. Mark Margolis, Breaking Bad
4. Gwyneth Paltrow, Glee
5. Jessy Schram, Once upon a time

In un annus horribilis per Dexter, con una sesta stagione molto deludente, la nota più positiva arriva dal Brother Sam interpretato dall’ottimo attore-rapper Mos Def. Sempre grandiose le apparizioni di Mark Margolis, attore feticcio di Darren Aronofsky, in Breaking Bad.


New kid on the block (Attore rivelazione)
1. Daniel Kaluuya, The Fades
2. Evan Peters, American Horror Story
3. Michael B. Jordan, Friday Night Lights
4. Rotimi Akinosho, Boss
5. Patrick J. Adams, Suits

Dall’Inghilterra, la rivelazione della rivelazione The Fades è il simpatico e nerdoso Daniel Kaluuya, la vera marcia in più della serie. Attenzione però anche agli altri promettenti giuovini attori…


New bi**h in town (Attrice rivelazione)
1. Karine Vanasse, Pan Am
2. Emilia Clarke, Game of Thrones
3. Hannah Ware, Boss
4. Jane Levy, Suburgatory e Shameless
5. Michelle Dockery, Downton Abbey

Karine Vanasse è la mia scommessa per il futuro. In Pan Am riesce a emergere persino in mezzo a un cast femminile parecchio notevole, ma ho l’impressione che il meglio lo debba ancora dare in altre serie/film. E penso che anche le altre faranno parecchia strada…


Pezzo di figa (Sex-symbol donna)
1. Kathleen Robertson, Boss
2. Amber Heard, The Playboy Club
3. Deborah Ann Woll, True Blood
4. Janina Gavankar, True Blood
5. Alexandra Breckenridge, American Horror Story

Kathleen Robertson in versione sexy donna in carriera batte persino la Amber Heard coniglietta di Playboy Club, durata purtroppo troppi pochi episodi. Sempre hot True Blood, con la doppietta messa a segno dall’esotica indiano-americana Janina Gavankar e dalla già osannata da queste parti Deborah Ann Woll. Ma in questa stagione si è fatta notare anche un’altra rossa, quella di American Horror Story, la governante (in versione giovane) Alexandra Breckenridge. Poi, voi siete liberissimi di preferire la versione vecchina interpretata da Frances “Six feet under” Conroy…


Pezzo di figo (Sex-symbol uomo)
1. Ian Somerhalder, The Vampire Diaries
2. Jeff Hephner, Boss
3. Alexander Skarsgard, True Blood
4. Thomas Dekker, The Secret Circle
5. Justin Chatwin, Shameless US

Vampiri protagonisti anche tra i sex symbols maschili, con Ian Somerhalder che quest’anno ha vita facile contro lo Skarsgard un po’ appannato dell’ultima stagione di True Blood. Spazio anche per il giovane politico sessuomane Jeff Hephner di Boss e i due “emo”, o quasi, Thomas Dekker e Justin Chatwin.


Pezzo di merda (Miglior cattivo)
1. Giancarlo Esposito, Breaking Bad
2. Lana Parrilla, Once upon a time
3. Paul Wesley, The Vampire Diaries
4. Madeleine Stowe, Revenge
5. John Goodman, Damages

Enorme il villain Giancarlo Esposito di Breaking Bad, ma notevole anche Lana Parrilla, una Evil Queen coi fiocchi, ma soprattutto davvero perfida in versione sindaco e (pessima) madre nella parte “realista” del favolistico Once Upon a Time. La rivelazione è Paul Wesley di The Vampire Diaries, nelle prime due stagioni apparso come un vampirello innocuo alla Edward Cullen di Twilight, e finalmente “sbocciato” nella terza con tutti i suoi istinti più maligni.


Sex award (Serie più sexy)
1. True Blood
2. Boss
3. American Horror Story
4. Game of Thrones
5. Skins UK

Che le storie reggano ancora o meno, True Blood si rivela sempre il campione nella carica sessuale, con Sookie ed Eric che nella quarta stagione non fanno altro che trombare, ma soprattutto con una Deborah Ann Woll strabordante che regala il meglio di sé a Jason e a noi spettatori. Che nel mondo della politica il sesso non manchi noi italiani già lo sapevamo bene, ma Boss ce ne ha dato ulteriore conferma, mentre American Horror Story e Game of Thrones oltre che nell’horror e nel fantasy si sono dati da fare pure sul versante sessuale…


Bodies award (Serie con più corpi da favola)
1. The Secret Circle
2. The Playboy Club
3. True Blood
4. The Vampire Diaries
5. Revenge

In questa categoria vince The Secret Circle, visto che in questa serie anche il più cesso/cessa è comunque uno strafigo/strafiga e quindi anche le conigliette dello sfortunato The Playboy Club si devono inchinare. Menzione poi per Revenge in cui anche le “vecchie” della serie come Madeleine Stowe hanno il loro bel fascino MILF…


Du’ gust is megl’ che uan (Miglior coppia)
1. Ryan & Wilfred, Wilfred
2. Max & Caroline, 2 Broke Girls
3. Elena & Damon, The Vampire Diaries
4. Jessica & Jason, True Blood
5. Linder & Holder, The Killing

Tra il tira e molla del si fanno-non si fanno di Vampire Diaries e la nuova scoppiettante coppia di True Blood, il meglio l’hanno dato coppie non sentimentali. Meno male nel caso di Ryan e Wilfred, visto che il secondo è un cane, peccato per Max & Caroline, le due amiche della sitcom 2 Broke Girls che non mi spiacerebbe certo vedere in azione in una storia lesbo… Citazione anche per i due agenti di The Killing, potenzialmente i nuovi Mulder & Scully.


Best line (Miglior dialogo o battuta, non necessariamente comica)
1. “So di essere un vampiro, Snooki” Eric Northman a Sookie, ma anche lo sfogo di Pam De Beaufort: “Sono davvero stufa di Sookie e della sua preziosa vagina di fata e del suo nome incredibilmente stupido. Fanculo Sookie.” True Blood
2. “Com’è essere gay?” “È come se fosse Natale tutti i giorni.” La nonna Frances Conroy e il nipote Keir Gilchrist, United States of Tara
3. “Dovremmo farci di cocaina tutti i giorni. È meraviglioso.” Un tranquillo pigiama party tra ragazzine, Skins
4. “Quiz veloce sulle differenze tra hipster e barboni: cosa ascoltano gli hipster?” “I Radiohead.” “Cosa ascoltano i barboni?” “The voices in their head.” Max (Kat Dennings) e Han (Matthew Moy), 2 Broke Girls
5. “Noi li derubiamo, e loro derubano qualcun altro. Si chiama economia.” I genitori del Grillo Parlante, Once upon a time

Sezione dedicata alle migliori frasi sentite nei telefilm quest’anno, a vincere è True Blood che in ironia (almeno in alcuni episodi) non ha perso lo smalto dei tempi migliori.


Momento WTF (Scena più sorprendente)
1. Gus, finale, s04e13, Breaking Bad
2. Game of Thrones, finale
3. Uomo in latex, American Horror Story
4. Omicidio con taglierino, s04e01, Breaking Bad
5. Peggior green screen di sempre, Ringer

Categoria dedicata ai momenti più assurdi e incredibili, quelli che ti fanno domandare “What the fuck?”. Strepitosi in tal senso i finali di stagione di Breaking Bad e Game of Thrones (ma evito spoiler per chi non li avesse visti), sorprendente la comparsa dell'uomo in latex in American Horror Story, spietata la scena col taglierino di Breaking Bad (ancora lui), mentre a farci sobbalzare in negativo quest’anno c’ha pensato Ringer, con quello che alcuni siti hanno definito mica a torto il “peggior green screen di sempre”, quando 2 Sarah Michelle Gellars sono comparse in barca allo stesso tempo, in una maniera vergognosamente poco realistica.


Miglior morto
1. Alexandra Breckenridge/Frances Controy, American Horror Story
2. Evan Peters, American Horror Story
3. Natalie Dormer, The Fades
4. Zombie, The Walking Dead
5. James Remar, Dexter

Le serie si stanno ormai popolando sempre più di fantasmi, non-morti e morti vari, e il meglio in tal senso l’ha dato certamente American Horror Story, dove sono tutti un pochino più morti che vivi…


Music award (Miglior colonna sonora)
1. Skins UK
2. Misfits
3. Breaking Bad
4. Mildred Pierce
5. Homeland

Quando si parla di musica, l’Inghilterra parte già favorita e anche nelle serie tv dà il meglio: in Skins ogni episodio dedicato a un diverso personaggio è un capitolo musicale a parte e si passa quindi, e alla grande, dal metal al dubstep, ma anche Misfits nell’ultima deludente stagione almeno a livello musicale non si è smentito. Grandi poi le musiche pompate dal nuovo mega impianto stereo di Jesse Pinkman in Breaking Bad e spazio poi per sonorità più "colte" con la lirica di Mildred Pierce e il raffinato jazz che accompagna Homeland.


Best theme (Miglior sigla)
1. The Secret Circle
2. American Horror Story
3. Freaks!
4. New Girl
5. The Fades

(sono state considerate solo le nuove serie)
L’inquietante breve tema musicale di The Secret Circle è davvero da brividi, ancor più della portisheadiana sigla di American Horror Story. L’Italia fa la sua porca figura con la gasante song di Freaks! realizzata dagli About Wayne, mentre la canterina Zooey Deschanel illumina con la sua voce il theme di New Girl.



Premio “E ora come faccio ad aspettare fino alla prossima stagione?” (Miglior finale di stagione)
1. Game of Thrones
2. Breaking Bad
3. The Fades
4. Homeland
5. Boss

Game of Thrones e Breaking Bad: che finali di stagione assurdi e strepitosi!


Premio “Meglio dei film” (Miglior episodio)
1. Friday Night Lights, s05e13, Always
2. Skins, s05e01, Franky
3. American Horror Story, s01e01, Pilot
4. Breaking Bad, s04e13, Face Off
5. Pretty Little Liars, s02e13, The First Secret

Il toccante episodio conclusivo di Friday Night Lights è una vera perla, ma non da meno anche l’episodio-film dedicato all’androgina Franky di Skins, l’esaltante pilota di American Horror Story, il season finale di Breaking Bad e l’episodio flashback di Halloween delle Pretty Little Liars, sorta di Fuoco cammina con me in versione teen.


Premio “Vorrei averlo in casa con me” (Personaggio idolo personale)
1. Carrie Mathison (Claire Danes), Homeland
2. Wilfred (Jason Gann), Wilfred
3. Jess (Zooey Deschanel), New Girl
4. Tina (Bob's Burgers)
5. Harvey Specter (Gabriel Macht, Suits)

Carrie, l’agente della CIA “pazza”, per me quest’anno ha sbaragliato l’intera concorrenza. Personaggi esilaranti dell’annata sono stati il cane-umano Wilfred, la fulminata e pure lei non poco pazza Jess/Zooey Deschanel, la nerdosa e fissata col sesso Tina del cartone Bob's Burgers e poi idolo assoluto il superficialone avvocato Harvey Specter, novello Christian Troy.


Director’s award (Miglior regia)
1. Boss
2. Breaking Bad
3. Homeland
4. American Horror Story
5. The Killing

Con un episodio pilota diretto niente poco di meno che da Gus Van Sant e un livello che rimane alto anche negli episodi successivi, il premio alla regia va a Boss. Ma anche molte altre serie si sono difese con un livello registico che non ha nulla da invidiare, anzi, al cinema…


Script award (Migliori sceneggiature)
1. Homeland
2. Breaking Bad
3. Once Upon A Time
4. Friday Night Lights
5. Boss

Nuovo trionfo per gli script grandiosi variegati e imprevedibili di Homeland e Breaking Bad, in cui ogni puntata segue un copione del tutto diverso dalle precedenti, ma tra le sceneggiature notevole anche il non semplice gioco di equilbrio tra favola e realtà architettato da Kitsis e Horowitz (già sceneggiatori di vari episodi di Lost), che almeno per ora in Once Upon a Time hanno evitato di finire nel ridicolo con una materia scivolosa.


Premio al pilota (Miglior episodio pilot)
1. American Horror Story
2. Homeland
3. Game of Thrones
4. The Killing
5. Wilfred

American Horror Story è partito con un episodio folgorante, in grado di frullare dentro 40 minuti tutto (ma proprio tutto) il genere horror degli ultimi 40 anni. Negli episodi successivi non sempre ha mantenuto lo stesso livello assurdo, però il pilot rimane tra i migliori visti negli ultimi tempi.


Fashion award (Serie più stylish)
1. The Hour
2. Pan Am
3. Suits
4. Skins UK
5. I Kennedy

Anni ’50/’60 grandi protagonisti nella sezione fashion di questi award, con The Hour che in assenza di Mad Men si guadagna il titolo di serie più stilosa, davanti ai favolosi 60s di Pan Am e Kennedy. Impeccabili ed eleganti poi gli avvocati yuppie di Suits.


Premio LOL J (Serie più divertente)
1. 2 Broke Girls
2. Louie
3. New Girl
4. Wilfred

Le risate più fragorose quest’anno me l’hanno regalate le 2 Broke Girls, ma Louie che ho cominciato a seguire da poco potrebbe regalarmi notevoli soddisfazioni anche in futuro…


Premio D&D (Miglior serie fantasy)
1. Game of Thrones
2. The Fades
3. Misfits
4. The Vampire Diaries
5. The Secret Circle

Per il fantasy è stato l’anno di Game of Thrones, ma date un’occhiata pure a The Fades, notevole sorpresa made in Britain.


Premio bimbominkia (Miglior serie teen-bimbominkiosa)
1. Pretty Little Liars
2. The Secret Circle
3. The Nine Lives of Chloe King
4. The Lying Game
5. Awkward

Pretty Little Liars e The Secret Circle sono serie da (nociva) dipendenza totale. Occhio quindi a non finire nel tunnel, non c’è rehab che tenga… Anche se poi, almeno ogni tanto, tornare bimbiminkia fa bene. O no?


Cartoon award (Miglior serie animata)
1. Beavis and Butt-head
2. South Park
3. Bob’s Burgers
4. Tutor Hitman Reborn!
5. Puella Magi Madoka Magica

Il ritorno di Beavis & Butt-head ha rappresentato il mio evento cartoonesco personale dell’anno. E non hanno certo deluso, anzi. Bene anche la new-entry Bob’s Burgers, mentre tra gli anime giapponesi ho intravisto qualcosa di interessante da approfondire…


Premio "adesso che non abbiamo più quel Premier possiamo tornare ad esser fieri di essere italiani, forse…" (Miglior serie italiana)
Freaks!

Autoprodotti e autolanciati su YouTube, i Freaks! sono stati la novità italiana più interessante. Un nuovo modo di fare tv, all’infuori della tv?



Premio speciale "cazzata dell’anno"
Robert Sheehan

Motivazione: Ha lasciato Misfits per fare filmacci come L’ultimo dei templari o filmetti come Killing Bono. Ti prego, Robert, ripensaci!







Premio speciale "colletta"
Jennifer Morrison, Once upon a time.

Motivazione: in tutti gli episodi ha sempre indosso la stessa giacchetta rossa (la mette anche per casa). Qualcuno le compri degli altri vestiti, anche perché sospetto che ormai cominci a puzzare…






Miglior locandina
American Horror Story

“Bastardi che l’avete cancellato” award (Serie finite che più mi mancheranno)
1. Friday Night Lights
2. The Nine Lives of Chloe King
3. United States of Tara
4. Bored to Death
5. The Playboy Club

Friday Night Lights chiude alla quinta stagione, United States of Tara e Bored to Death alla terza: il loro meglio ormai l’avevano dato, però un po’ di malinconia a lasciarli andare c’è sempre. Un peccato invece per The Nine Lives of Chloe King, cancellata dopo appena una stagione quando le premesse per una serie cult in crescendo come Buffy c’erano tutte. Mi mancherà anche Playboy Club, ma più perché era pieno di figa che non per la qualità televisiva (non eccelsa, ma comunque meglio di altre serie che invece proseguono...).


“Era ora!” award (Serie finite che meno mi mancheranno)
1. Smallville
2. No Ordinary Family
3. Charlie’s Angels
4. V
5. Lie to me

Dopo 10 stagioni, finalmente ha chiuso i battenti Smallville, serie partita come “le avventure del giovane Superman” e finita come “le avventure del decrepito Superman”. Via dalle scatole senza rimpianti anche l’inguardabile No Ordinary Family e le nuove versioni di Charlie’s Angels e Visitors.


Ciofeca d’oro (Peggior serie tv)
2. Enlightened
3. Falling Skies
4. Charlie’s Angels
5. Ringer

Terra Nova: la serie più odiosa e terrificante dai tempi di Settimo Cielo. E ho detto tutto. Al confronto persino Falling Skies fa la sua figura. Ma solo al suo confronto. Terribile poi la serie new-age Enlightened, fuori tempo massimo le aggiornate Charlie’s Angels e delusione cocente il ritorno di Sarah Michelle Gellar con Ringer.


Premio sputtanescion (Serie peggio peggiorata)
1. Gossip Girl
2. Grey’s Anatomy
3. Dexter
4. Dr. House
5. Glee

Gossip Girl ormai sta tirando avanti in maniera sempre più assurda e senza idee. È come uno zombie di The Walking Dead cui qualcuno dovrebbe sparare un bel colpo in testa. Impressionante poi il caso di Dexter, dopo una quarta stagione al top dei top grazie a Trinity e una quinta di livello ancora notevole con Lumen e Jordan Chase, è sprofondata "grazie" ai peggiori cattivoni della storia, l’accoppiata Travis/professorone Gellar.


“Lo odio!” award (Personaggio più insopportabile)
1. Amy Jellicoe (Laura Dern), Enlightened
2. Allen Gregory, Allen Gregory
3. Jim Shannon (Jason O’Mara), Terra Nova
4. Sookie (Anna Paquin), True Blood
5. Un personaggio inutile a vostra scelta, Gossip Girl

Amy Jellicoe di Enlightened è una donna che dopo una crisi sul lavoro va alle Hawaii per qualche settimana e quando torna alla sua vecchia vita è una persona nuova, una sorta di guru della new-age e del buonismo. Roba che ci sarebbe da prenderla a schiaffi tutti i giorni, tutto il giorno, finché non ritorna come prima. Peccato per Laura Dern (che pure se l'è cercata, visto che è co-autrice della serie), qui davvero mooooolto lontana dai film di Lynch… Sempre più insopportabile Sookie di True Blood, mentre Allen Gregory, un bambinetto che parla come un vecchietto snob, si è rivelato il personaggio meno simpatico nella storia dei cartoni animati. I tizi di Terra Nova sarebbero poi da servire tutti in pasto ai dinosauri e già che ci siamo pure quelli di Gossip Girl, dove tra Rufus, Lily, Ivy, Diana e il principe Grimaldi non si capisce chi sia più inutile. Ma dov’è finita Jenny Humphrey?


Chuck Norris award (Peggior attore/attrice)
1. Colin Hanks, Dexter
2. Elizabeth Hurley, Gossip Girl
3. Un attore/attrice a caso, Terra Nova
4. Will Patton, Falling Skies
5. Ioan Gruffudd, Ringer

Applausi per Colin Hanks: non era facile affossare Dexter, ma lui c’è riuscito, grazie al cattivone più innocuo e inverosimile mai visto sul piccolo schermo. E forse non solo lì. Elizabeth Hurley con una recitazione che manco nelle peggio soap vince invece il premio di “cagna maledetta” dell’anno. Complimenti anche a lei.


Delusione dell’anno
Ringer

Mi aspettavo grandi cose dal ritorno in tv di Sarah Michelle Gellar, avrei tanto voluto inserire la sua nuova serie tra le migliori dell'anno e invece Ringer, partito da discrete premesse, si è ben presto rivelato un thrillerino che la tensione non sa neanche cos’è, ma in grado in compenso di regalarci dialoghi imbarazzanti e situazioni senza senso quasi quanto in Terra Nova. Gli sceneggiatori a ogni episodio non si sa bene dove vogliano andare a parare, tirando avanti fino a sparare ogni tanto un colpo di scena del tutto a caso. Unica nota positiva: la Sarah Michelle, naturalmente, pure in versione doppia, che però meriterebbe una serie ben migliore di questa.


E per il meglio e il peggio delle serie tv secondo il soggettivo e personalissimo parere del blog Pensieri Cannibali per quest'anno è tutto, ma le classifiche del 2011 proseguono con cinema e musica...


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com