Cast: Gerard Butler, Michael C. Hall, Amber Valletta, Kyra Sedgwick, Alison Lohman, Logan Lerman, Ludacris, John Leguizamo, Milo Ventimiglia
Ogni tanto un bel filmone d’azione ci vuole.
“Gamer” inizia proprio come il trailer, sulle note di “Sweet Dreams” versione Marilyn Manson. Veniamo subito immersi dentro una sorta di fantascientifico action con una di quelle strampalate trame alla Schwarzenegger. Solo che stavolta il protagonista è Gerard Butler, il Leonida di “300”. Augh! Augh! Augh!
Lo stile registico abbatte però ogni ricordo del passato per farsi totalmente moderno e innovativo. Solitamente odio quando il cinema si fa da parte per lasciare posto a un’estetica da videogame, mi vengono in mente “Avatar”, “Io sono leggenda” o “Costantine”. In questo caso invece un’estetica di questo tipo ha senso perché la storia parla proprio di un videogame live in cui dei veri carcerati si ammazzano tra di loro comandati da giocatori comodamente seduti in casa propria.
I due registi/sceneggiatori Neveldine & Taylor, gli stessi dell’adrenalinico cult “Crank”, sono probabilmente cresciuti a base di videogames, film dei Wachowski e videoclip anni ’90 e hanno un talento visivo impressionante, che mi ricorda Jonas Akerlund (il director di “Spun” e degli ultimi video di Lady Gaga) e per la violenza anche un giovane Tarantino.
Le citazioni e i riferimenti al mondo di Second Life e dei videogiochi, tanto quelli iper-moderni quanto quelli vintage anni '80, sono stati inseriti dai due con cognizione di causa e si capisce che non sono dei mestieranti ingaggiati da qualche produttore per far felice un pubblico di teenagers. I due hanno fatto un film dove hanno inserito tutto il loro mondo e probabilmente si sono divertiti un mondo a realizzarlo.
Leonida a parte, il resto del cast è molto telefilmico. Il cattivone di turno, una sorta di Steve Jobs/Bill Gates impazzito, è un Dexter (al secolo Michael C. Hall) in ottima forma e in una scena si dimostra anche un valido ballerino. Nelle vesti di una scoppiata conduttrice televisiva alla Simona Ventura (ma leggermente meno insopportabile) c’è invece Kyra Sedgwick di “The Closer”. Fanno capolino anche il rapper Ludacris, Percy Jackson in persona e Alison Lohman che molti ricorderanno in “Big Fish” e in “Drag me to hell”.
Il film ha una storia poco credibile ma che offre comunque qualche spunto di riflessione non del tutto scontato. Soprattutto, viaggia ai 300 (stavolta Sparta non c’entra) orari, è una giostra colorata e frenetica che gira senza fermarsi e a qualcuno farà venire la nausea. Io, pur non essendo un patito assoluto del genere, mi sono esaltato alla grande.