Federico Zampaglione il cantante è autore di un onesto e piuttosto classico pop italiano come questo
Federico Zampaglione il regista invece sorprende con un film dalle tinte horror di cui si può dire tutto, tranne che sembra un classico film italiano.
Nessun drammone famigliare, nessuna commedia degli equivoci, niente scoregge vanziniane: insomma, non sembra proprio una pellicola realizzata da un italiano nel panorama attuale. Ma nemmeno sembra scimmiottare le pellicole hollywoodiane. Zampaglione sembra piuttosto guardare a un cinema da paura dalle nordiche atmosfere. E fa centro.
Un centro pieno come in musica non gli è forse mai riuscito. È vero, ha fatto alcune belle canzoni (“La descrizione di un attimo”, “Per me è importante”, “I giorni migliori”), c’è stato un periodo in cui qualcuno avventatamente ha parlato di lui persino come di un nuovo Battisti. I veri talenti musicali nei Tiromancino però erano probabilmente Riccardo Sinigallia (autore come solista della splendida “Bellamore”), ma anche il fratello di Federico, Francesco Zampaglione.
Lui invece sembra nato per essere regista. Oddio, l’esordio Nero bifamiliare era passato inosservato tra il pubblico e persino sbeffeggiato dalla critica. Io non l’ho visto quindi evito commenti, però guardando questo Shadow si nota un talento visivo davvero pregevole. In attesa di dare un ascolto al nuovo album dei Tiromancino “L’essenziale” (il primo da 6 anni a questa parte), in uscita proprio in questi giorni, il futuro che mi sento di consigliare a Zampaglione è sicuramente nel cinema.
(Italia 2010)
Regia: Federico Zampaglione
Cast: Jake Muxworthy, Karina Testa, Ottaviano Blitch, Chris Coppola, Nuot Arquint
Genere: horror
Se ti piace guarda anche: Hostel, Saw – L’enigmista, i video “Karma Police” dei Radiohead “Come To Daddy” di Aphex Twin
Shadow è una di quelle storie di caccia infinita alla Duel di Steven Spielberg, o sullo stile del combattimento infinito tra Peter Griffin e il pollo gigante
In Shadow una coppia di bikers finisce per essere vittima di un tiro mancino, inseguita e braccata da due cacciatori folli, con nessuna ragione logica addosso se non la pura sadica cattiveria umana. Dico umana, perché in una scena che ho trovato simbolica (ma magari è stata solo una mia impressione) c’è un cane che prima si mette al loro inseguimento e poi si blocca, come se capisse che quell’odio cieco è inutile. Una cosa che i due uomini sembrano invece non capire.
La prima parte in mezzo ai colli e alle strade di campagna è davvero eccellente. La seconda parte, un po’ meno riuscita, scivola invece nel sadismo più profondo, tra Hostel e Saw – L’enigmista, con un’ottima scena di inseguimento sullo stile del video di “Karma Police” dei Radiohead, ma con le stranianti note del pezzo del 1943 “La strada nel bosco” di Gino Bechi.
Funzionali ma non particolarmente memorabili gli attori, eccezion fatta per l’angosciante mostro interpretato da Nuot Arquint che sembra uscito dal video “Come To Daddy” di Aphex Twin.
Un film inquietante, molto ben girato, dalle splendide atmosfere e, ciliegina sulla torta, il buon Zampaglione ci ha messo dentro pure un messaggio sulla guerra.
(voto 6/7)