Il tema del Festival di Sanremo di quest'anno è La grande bellezza.
Non ci credete? In effetti di bellezza
nella prima e
nella seconda puntata non se n'è vista e, a parte le splendide esibizioni di Damien Rice e Rufus Wainwright, di certo non se n'è nemmeno sentita.
La grande bellezza non è quella che può essere per me, per te o per gli italiani in generale, ma è La grande bellezza secondo Fabio Fazio.
Fazio, ti sei rotto le palle di essere definito buonista?
Bene, ti accontento io. Altroché buonista, Fabio, tu sei un dittatore del cazzo.
Se io fossi il direttore artistico della kermesse al suo posto, non imporrei i miei gusti. Cercherei di accontentare diversi tipi di pubblico. Sanremo è uno spettacolo nazional-popolare, deve rivolgersi a tutti. Non solo a quelli che hanno i gusti come Fazio, ovvero gli Over 80. E non mi si dica che tutti gli italiani hanno dei gusti del genere, visto che gli ascolti disastrosi della seconda e di questa terza serata dimostrano il contrario.
L'idea di grande bellezza fabiofazista sono delle terrificanti canzoni napoletane intervallate da battutacce di Renzo Arbore che non fanno ridere manco per sbaglio e, visto che anche l'occhio vuole la sua parte, spazio alla grande bellezza femminile con la Carrà e le gemelle Kessler.
Genere MILF?
No, genere DILF (Dead I'd Like to Fuck).
L'idea di grande bellezza proposta da Silvio Berlusconi nei suoi festini ad Arcore invece è: musica napoletana uè uè, battute abominevoli ricche di stereotipi e già sentite ai tempi di Garibaldi, con in più come contorno della gnocca.
Ecco, esattamente la stessa idea di Fabio Fazio. Gnocca a parte, che quella sia mai, che schifo!
Scusate, ma io a questo punto, dovendo scegliere tra le due, preferisco la bellezza berlusconiana.
La grande bellezza di Fabio Fazio ricalca inoltre punto a punto quella del
film di Paolo Sorrentino.
La musica trash di Raffaella Carrà?
Presente.
La vecchina bicentenaria?
Ce l'abbiamo avuta, e anche più di una.
Gli abiti kitsch che manco Serena Grandi?
A bizzeffe.
Le esibizioni più o meno artistiche e più o meno radical-chic?
Quelle un sacco, sia in gara che fuori gara.
A questo punto mancano solo le tette della Ferilli che quelle, nel Sanremo castrato di Fazio ce le possiamo scordare, e la performance pazzesca della bambina che fa action painting. Pure quella, considerando lo spazio che sta dando ai giovani il conduttore di Che tempo di merda che fa, ce la possiamo solo sognare.
A parte questa mancanze, La grande bellezza di Sanremo è parecchio vicina a La grande bellezza di Sorrentino.
Quello che, forse, a Fabio Fazio è sfuggito è che il film è un ironico massacro di questo schifo di cultura italiota, mentre il suo Sanremo ne è una celebrazione. C'è giusto questa
piccola differenza.
Dopo questo mio lungo monologo-sfogo littizzettiano, per cui vi chiedo scusa, passiamo alle cose belle...
Una cosa bella nel corso della serata c'è stata, ma per quella si è dovuto aspettare un bel po'. Cominciamo allora prima con le cose meno belle: i cantanti in gara.
Renzo Rubino
Un uomo posseduto, manco cantasse un pezzo così travolgente.
Della canzone mi piacciono i coretti "Aaaah aaaaaaaah", mentre del resto farei anche volentieri a meno.
(voto 6/10)
Dicono su Twitter
Giusy Ferreri
Da quando la Giusy ha smesso di imitare Amy Winehouse, sto cercando di capire chi cerchi di scopiazzare adesso. In attesa di scoprirlo, non mi dispiace nemmeno troppissimo.
Lo so, sono troppo buonista, stasera. Che palle. Mi faccio più schifo di Fazio.
Non trovo niente da dire nemmeno sul suo abito, perché come puoi commentare in modo cattivo qualcuno che si vuole così male da vestirti in codesto modo?
(voto 6/10)
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"Sì, il mio abito è stato approvato dall'Associazione Italiana Non Vedenti." |
Frankie Hi-Nrg
Abito grigio subito segnalato alla Polizia della Moda.
La canzone al primo ascolto mi sembrava simpaticosa. Al secondo la trovo già odiosa. Un buon segno, non per Frankie ma per la mia sanità mentale.
(voto 5,5/10)
Raphael Gualazzi e Bloody Beetroots
Il pezzo di Raphael Gualazzi e Bloody Beetroots non sarebbe malvagio.
Se solo non ci fosse Raphael Gualazzi.
(voto 6/10)
Cristiano De André
Al primo ascolto l'avevo sopravvalutato.
Adesso mi sembra che abbia la carica rock di un...
di un Fabio Fazio. Ecco, l'ho detto.
(voto 5/10)
Mi piacerebbe avere il corpo di Cristiano De Andrè. Per farlo a pezzi.
C'è stato poi spazio per un buonistimissimo monologo di Luciana Littizzetto ricco di battute stereotipate che non facevano ridere e per il ballerino Dergin Tokmak che ha dimostrato come anche con le stampelle si possa ballare molto, ma molto meglio di Fabio Fazio.
Ah ma non é il festival di Sanremo é Rieducational Channel.
A sorpresa è arrivato uno dei pochi momenti originali e direi cool di questa edizione del Festival: un gruppo a cappella ha preso possesso dell'Ariston. Gli autori di Sanremo evidentemente hanno scoperto l'esistenza dei flash mob e della serie musical Glee. Giusto con qualche anno di ritardo, ma meglio tardi che mai.
Francesco Sarcina
Le vibrazioni di fastidio che mi regala Francesco Sarcina, nessuno mai.
E poi basta con 'sti selfie.
(voto 3/10)
Perturbazione
I migliori, senza storia.
Cosa che significa che arriveranno ultimi o penultimi nella classifica ufficiale, ma vinceranno il premio della critica. O forse il televoto ci regalerà delle sorprese?
(voto 7,5/10)
Francesco Renga
Non ce l'ho più fatta a risentirlo.
(voto 2/10 sulla fiducia)
Riccardo Sinigallia
Mi piace.
La canzone non è bella quanto quel gioiellino di "
Bellamore", ma quasi.
(voto 7/10)
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Ah Riccardo, cambiati i vestiti che cominciano a puzzà. |
Renzo Arbore
La domanda era: riuscirà a fare peggio del Claudio Baglioni di ieri?
Risposta: sì. Non credevo fosse possibile, però sì.
Uno dei momenti più brutti, tristi, lunghi nella storia di questo Sanremo e della televisione italiana tutta. E poi ci chiediamo perché all'estero ci vedono così...
Noemi
Minkia, la musica ggiovane di questo Sanremo!
Ecco, non è questa.
Grazie al suo look, pare inoltre che Ryan Murphy l'abbia ingaggiata per lo spinoff europeo della sua serie American Horror Story che si chiamerà Italian Horror Story: Sanremo e si preannuncia come la stagione più spaventosa fino ad ora.
(voto 5,5/10)
Antonella Ruggiero
La morte.
Della musica?
No, la morte è basta.
(voto zero/10)
Arisa
Rispetto al primo ascolto, il pezzo è un pochino migliorato. O - cosa probabile - sarà solo che dopo Antonella Ruggiero anche un dito nel culo risulterebbe piacevole.
(voto 6/10)
Ron
Mumford & Ron e la sua personale versione del folk.
Sono profondamente deluso perché da lui mi aspettavo di molto peggio.
(voto 5+/10)
Giuliano Palma
Lui è il preferito di mia mamma, che prima di questo Festival non l'aveva manco mai sentito, quindi non dirò cattiverie sul suo conto. Anche perché non dispiace nemmeno a me e la firma sul pezzo di Nina Zilli si sente. Sale sul podio dei miei preferiti con Perturbazione e Riccardo Sinigallia.
(voto 6,5/10)
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Giuliano Palma con gli occhiali |
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Giuliano Palma senza occhiali |
Damien Rice ce lo stanno facendo proprio sospirare. Prima di farcelo sentire, arriva direttamente dal film Gravity l'astronauta Luca Parmitano.
Damien Rice
"Cannonball" stupenda.
"The Blower's Daughter" vabbè, ciao a tutti!
Il momento più bello del Festival di quest'anno. Forse anche dei Festival di tutti gli anni.
E c'è gente che sta ancora a ballà con Arbore, ma andate a morì ammazzati!
(voto 1000)
Dopo il momento, l'unico momento di grande bellezza della serata, so' cazzi di chi viene dopo.
E chi arriva dopo la mezzanotte, ultima ruota del carro del Festival?
I Giovani.
Rocco Hunt
Rap campano in stile Clementino. Finalmente uno che non parla d'ammore.
Bravo guagliò.
(voto 6+/10)
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"No, non ho 8 anni. Ne ho 20." |
Veronica De Simona
Giovani Laure Pausini crescono.
E noi non è che dobbiamo vederle crescere per forza.
(voto 3/10)
Robert The Niro
Non è Damien Rice, oookay, e le sue canzoni in inglese sono meglio, però rispetto agli altri giovani in gara e pure alla gran parte dei Big è di un altro pianeta.
Anche se devo dire che da lui mi aspettavo qualcosina di più...
(voto 7/10)
Vadim
Bah, giusto in Italia possiamo considerare giovane uno così.
(voto 1/10)
Chi ha passato il turno?
A sorpresa i due giovani migliori: The Niro e Rocco Hunt. Se ne vanno invece giustamente a casa la Caterina Caselli anoressica vestita con un centrotavola e il becchino.
La serata si è rivelata nel complesso meno tragica rispetto alla seconda, se non altro per l'alternarsi più veloce delle canzoni e per la memorabile doppietta di Damien Rice, però certo che con Renzo Arbore la tv italiana ha toccato un nuovo punto basso.
Chiudo, ma solo per oggi, il resoconto sanremese con la classifica provvisoria dei Big al Televoto.
Ecco come hanno votato gli italiani fino ad ora.
1. Francesco Renga - "Vivendo Adesso"
2. Arisa - "Controvento"
3. Renzo Rubino - "Ora"
4. Perturbazione - "L'Unica"
5. Raphael Gualazzi & The BloodyBeetroots - "Liberi O No"
6. Cristiano De André - "Il Cielo È Vuoto"
7. Giusy Ferreri - "Ti porto A Cena Con Me"
8. Antonella Ruggiero – "Da Lontano"
9. Noemi - "Bagnati Dal Sole"
10. Riccardo Sinigallia - "Prima Di Andare Via"
11. Francesco Sarcina - "Nel Tuo Sorriso"
12. Giuliano Palma - "Così Lontano"
13. Ron – "Sing In The Rain"
14. Frankie Hi-Nrg - "Pedala"