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martedì 21 giugno 2016

Gomorra – La serie, 'sta senza pensier (ma non senza Pensieri Cannibali)





Dopo la recensione in napoletano della prima stagione, ecco in arrivo per la seconda tre pareri internazionali da tutto il mondo.

Gomorra – La serie
(stagione 2)
Rete: Sky Atlantic
Creata da: Roberto Saviano, Leonardo Fasoli, Stefano Bises, Giovanni Bianconi, Ludovica Rampoldi
Cast: Marco D'Amore, Salvatore Esposito, Fortunato Cerlino, Cristina Donadio, Cristiana Dell'Anna, Marco Palvetti, Fabio De Caro, Carmine Monaco, Lino Musella, Antonio Folletto, Ivana Lotito, Denise Capezza, Vincenzo Pirozzi
Genere: napoletano
Se ti piace guarda anche: Narcos, City of God, Game of Thrones

La recensione pugliese

venerdì 26 dicembre 2014

YOUTUBE KILLED THE VIDEO STAR: I VIDEO DEL 2014





La classifica dei video dell'anno di Pensieri Cannibali è divisa in due categorie. Un po' come agli Emmy Awards e ai Golden Globes. Solo che in questo caso la suddivisione non è tra comedy e drama, bensì tra video musicali e non.
Iniziamo con questi ultimi. Tra i miliardi di video caricati su YouTube e altri servizi di video streaming, ecco la Top 5 dei più divertenti, originali o semplicemente quelli che mi sono piaciuti di più tra quelli che ho visto.

mercoledì 17 dicembre 2014

LE MEGLIO SERIE TV 2014 – LA TOP 10






È stata un'annata d'oro per le serie tv.
Nooo, sul serio?
Lo so. Se non lo diceva Pensieri Cannibali non l'avreste mai immaginato. Selezionarne soltanto 20, le 20 migliori o se non altro le mie preferite, è stata allora davvero un'impresa ardua, ma alla fine ce l'ho fatta. Ieri abbiamo visto le posizioni dalla 20 alla 11, oggi tocca alle 10 top in assoluto passate sugli schermi di questo blog, sempre in compagnia dei manifesti promozionali personalizzati da Pensieri Cannibali.
Scegliere la numero 1 non è mai stato così difficile quanto quest'anno. Chi l'avrà spuntata alla fine, in un anno pieno di serie tanto cattive?
Cattive in senso buono, intendo.

sabato 13 dicembre 2014

MAN OF THE YEAR 2014 – N. 3 SALVATORE ESPOSITO







n. 3 Salvatore Esposito
(Napoli 1986)
Genere: savastano
Il suo 2014: il ruolo di Genny Savastano in Gomorra - La serie

Mi spiace dirvelo, cari guaglioni, ma Gomorra - La serie non mi è piaciuta da subito. I primi due episodi non è che mi avessero sconfinferato più di tanto. Sarà perché non ci capivo una parola?
Dopo un po' però c'ho fatto l'orecchio, ho cominciato a prendere confidenza con la parlata napoletana che ora, come dimostra la mia recensione della serie, padroneggio perfettamente, uè uè, pizza pizza marescià.
Una volta risolta la questione linguistica, il personaggio che mi ha smosso a livello emotivo dall'indifferenza iniziale, più degli spietati Ciro Di Marzio e Pietro Savastano e pure della mitica Donna Imma, è stato quello di Genny Savastano, interpretato dall'attore rivelazione Salvatore Esposito. Quando il timido e insicuro figlio del capo dei capi della gomorra, prima di trasformarsi in un killer spietato e in un tamarro clamoroso, dice alla tipa che gli piace: “Stasera mi sento ‘nu re. Vuoi essere la mia regina?”, lì mi si è smosso qualcosa dentro e ho capito che avrei potuto provare simpatia per questa manica di camorristi. Non so se ciò sia un bene, però per questo devo ringraziare Salvatore Esposito, omm dell'ànn in quel di Napoli, e uno dei Men of the Year in the whole world.
Grazie Totò!

"Sì pronto, buongiorno, vorrei gentilmente prenotarmi per un taglio di capelli, per favore."

"Ma che m'ha cumbinat???
Quell'omm'e merda aggia' morì!"

sabato 8 novembre 2014

ALICE ROHRWACHER, ROHRWACHER CHE BONTÀ!





Le meraviglie
(Italia, Svizzera, Germania 2014)
Regia: Alice Rohrwacher
Sceneggiatura: Alice Rohrwacher
Cast: Maria Alexandra Longu, Alba Rohrwacher, Sam Louwyck, Monica Bellucci, Agnese Graziani, Sabine Timoteo, André Hennicke
Genere: non è la Rai
Se ti piace guarda anche: Corpo celeste, Somewhere, La leggenda di Kaspar Hauser

Il cinema italiano è attualmente il più coraggioso del mondo.
Ma cooome?
Cannibal Kid non sta sempre, oltre che su YouPorn, a criticare il cinema italiano?
E adesso che fa, si mette a incensarlo senza motivo?
È stato pagato almeno, per farlo?

No, non sono stato pagato, ahimé, e no, non lo faccio senza motivo. Lo faccio quando c'è una ragione per farlo. La ragione è presto spiegata: il cinema italiano di recente ha saputo trasformare la merda in meraviglia. Vi sembra poco?
Gesù Cristo si “limitava” a tramutare l'acqua in vino, ma mi pare che rendere il trash qualcosa di sublime sia un'impresa ancora più encomiabile. Basta vedere pellicole nostrane recenti, apprezzate forse più all'estero che dalle nostre parti, come il premio Oscar La grande bellezza di Paolo Sorrentino, o Reality di Matteo Garrone, Grand Prix al Festival di Cannes 2012, o questo Le meraviglie di Alice Rohrwacher, anch'esso vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes, nel suo caso edizione 2014. O ancora si può citare Gomorra – La serie, che non è cinema in senso stretto, ma in fondo sì, è Cinema, sebbene fatto per la tv.

Cos'hanno fatto, questi film/telefilm?
La grande bellezza è riuscito a dare grande bellezza alle festicciole della peggio Roma con Raffaella Carrà come colonna sonora. Il kitsch che si fa poesia pura.
Gomorra – La serie si è messo in testa di competere con le serie americane di HBO e AMC attraverso un drama famigliar-criminale accompagnato dalla musica del neomelodico Alessio. E c'è riuscita, alla grande.
Reality ha messo in scena l'Italia che sogna di partecipare al Grande Fratello, programma simbolo del trash più totale, sotto forma di una moderna, malata fiaba moderna.
Con Le meraviglie, Alice Rohrwacher non è stata da meno. Anzi. Ha preso una delle canzoni più merdose nella Storia della Musica, ovvero “T'appartengo” di Ambra Angiolini, e l'ha messa al centro della sua pellicola. I film anglofoni fanno i fighi con i pezzi di David Bowie, Radiohead o Pixies, ma così è troppo facile. Per usare la musica di Ambra sì che ci vanno le palle. Il brano dell'ex starlette di Non è la Rai riveste un ruolo molto importante nella pellicola. Innanzitutto colloca la vicenda a livello temporale a metà anni Novanta. Senza questo pezzo, sarebbe difficile stabilirlo con certezza. Il film è infatti ambientato nel casale di una famiglia di apicoltori della campagna tra Umbria e Toscana. Il loro stile di vita è talmente arcaico, o anche della Preistoria, come dice Monica Bellucci nel corso della pellicola, che non si capirebbe bene in che epoca collocare la storia, non fosse appunto per la presenza di Ambra.

Il pezzo è usato in un paio di sequenze, una in particolare fondamentale per delineare il personaggio principale della pellicola. Sì, ok, in Le meraviglie si parla di una famiglia di apicoltori, ma la vera protagonista è Gelsomina (l'ottima Maria Alexandra Longu), la figlia maggiore della coppia formata da una Alba Rohrwacher meno insopportabile del solito, sarà perché per fortuna appare pochino, e da un padre-padrone che sinceramente non ho capito quale lingua/dialetto parli. Forse non l'ha capito nemmeno lui.

"A forza di farmi dire da Cannibal che sono braccia rubate all'agricoltura,
ho finito per dargli ascolto."

Questo Le meraviglie per prima cosa è allora un racconto di formazione. Il passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza di Gelsomina possiamo vederlo quasi una versione al femminile e di 12 anni più breve di Boyhood. O anche come una versione meno hipster e fighetta, mooolto meno hipster e fighetta, delle opere di Sofia Coppola. Qualcuno a questo punto potrà dire che già il film d'esordio della regista Corpo celeste raccontava un po' la stessa storia un po' allo stesso modo, ed è vero, ma allora perché l'avevo detestato tanto?
Non lo so. Il Corpo celeste era impregnato di una certa aura di neorealismo che avevo trovato pesante e fastidiosa. Mi aspettavo di ritrovarla pure qui ed ero già pronto con un fucile carico di parole infuocate pronte a colpire pure Le meraviglie. Invece no. Invece Le meraviglie mi ha fatto un'impressione di segno opposto.

Il secondo film della Rohrwacher vola leggero, per quanto non privo di qualche momento duro e drama, ed è pieno di incanto. Il viaggio alla scoperta dell'adolescenza compiuto dalla protagonista Gelsomina è tutto fuorché una gita nel paese delle meraviglie, eppure la regista riesce a farcelo passare quasi come tale. Così come Sorrentino, Garrone e lo Stefano Sollima di Gomorra – La serie, è riuscita a tramutare la merda in meraviglia.
La vita apparentemente priva di grossi stimoli, schiacciata dal peso di un padre che ha una concezione medioevale del mondo, della protagonista cambia quando incontra una Monica Bellucci con look da Elsa di Frozen. Questa fatina conduttrice di un programma kitsch di una tv locale diventa l'unica speranza di miglioramento per la sua vita. Raccontato così potrebbe apparire deprimente come spunto per una storia, e invece non lo è. Le meraviglie è davvero una piccola meraviglia di film, in cui lo schifo si fa bellezza e tutto diventa possibile, persino trasformare “T'appartengo” di Ambra in poesia. Non ci credete?
Eppure io, miei cari lettori, ve lo prometto.
E se prometto poi mantengo.
(voto 7+/10)

venerdì 30 maggio 2014

GOMORRA – LA SERIE, CURRE CURRE SAVIANO’





Gomorra – La serie
(serie tv, stagione 1, episodi 1-8)
Creata da: Roberto Saviano, Stefano Bises, Leonardo Fasoli, Ludovica Rampoldi, Giovanni Bianconi
Regia: Stefano Sollima e registi vari
Cast: Marco D’Amore, Fortunato Cerlino, Maria Pia Calzone, Salvatore Esposito, Marco Palvetti, Domenico Balsamo, Enzo Sacchettino, Elena Starace, Pina Turco, Antonio Milo
Genere: savianata
Si te piascè guarda pure: Gomorra (il film), Reality, Il profeta, Cella 211, Il padrino, Scarface

A' prima puntà e' Gomòrra – A' seriè nun me è piaciutà. O' confessò. M’è sembràt ‘na strunzatà. M’è parsà a' solità savaniàt neorealìst fattà appòst ppe fa' contènt Fabiò Faziò. Chillo guardandòl scommètt ca' si sarà fatto tantè e' chille seghè comm io quann veco nu' spòt e' Coconùda cu Annà Tatangèlo. Mannaggià Gigì D’Alessiò ca' si a' scopà. Inòltr c’eràn nu' po’ troppì stereotìp legatì a nuje napoletàn aumma aumma e a' rappresentaziòn ra' camòrr era a' solità già vistà in altre partì. E poi bastà cu e' seriè ca' son trattè ra fìlm ca' song trattè ra librì ca' song trattì ra' rèaltà. Hannò scassat u' cazz!
E poì, diciàm purè questò, Saviàno cu a' camòrr c'hà fatto cchiu' renari isso ca' o' clàn dei Casalesì.

"Ma o' saje ca' cu chesta capà pelatà somìgl propeto a Savianò?"
Chistu ppe quantò riguàrd o' primò episodiò. Dal sicond invecè teng cominciàt a me piglia' bbene e o' terzò me è sembràt fenomenalè, a' livèll e' Diegò Armànd Maradòna a' tiemp ro' Napule d'orò o e' nu' fìlm e' Paolò Sorrentinò. Arrivàt all''ottàv episodiò, Gomòrr - a' seriè ppe me nun era cchiu' na' stronzatà. È diventàt na' figata assai!

A vicènd ro' clàn dei Savastàn è davvèr appassionantè. Gènny è nu' e' noì. Nu' uaglione ro' quartièr ca' all’improvvìs si trovà a dovèr fa' o' bòss, na' vota ca' suo pate Pietro Savastano, nu' incrociò napulitan tra Walt White e Gus Fring e' Breaking Bad, finìsc in cellà. Cirò è o' suo raccio destrò, o' raccio destrò ca' tuttì noì, pure si nun simme camorristì, vorrèmm ave' int'a' vità. E poi ce sua mammà. Mammà, sul ppe te a' mia canzooone volaaà. A' verà bòss ro' clàn a' finè me si tantu ca' è leì, ca' San Gennàr putia perdonarlà.

"E mò bastà! O' prossìm ca' dicè ca' song ugualè a Saviàn o' ammazzò!"
Ma tuttò in Gomòrra – A' seriè è nu' spettacolò: a' regià e' Stefano Sollima nun ha nullà ra invidiàr a chella dei collègh ammerecani, e tuttì e' attorì maje vistì prima son fenomenalì, a' colònn sonorà è na' bombà è passà tutta a' museca ca' c’è in girò a Napule: o' rap in dialettò, a' dancè ca' pompà in discò, e' neomelodìc comm Alessio, ca' compàr purè in na' scenà epicà. In cchiu' ci son purè e' musìch electro/post-ròck dei Mokadelic ca' ricordàn chelle dei Mogwaì int'a' seriè francès Les Revenants. Sentìt a' pronuncià francesè?
L’unìc appùnt o' pòzzo fa' giustò sullè puntàt ambientàt a Milanò. Ca' lingua parlàn chelli polentonì? L’italianò? Nun aggio capitò nu' cazzo! E' sottotitòl io li teng bisògn ppe e' partì ambientàt into profònd Nòrd, micà ppe chelle a Napule.
Insommà, si vi perdèt chesta seriè nun site ppe nientè dei bravì guagliò. Accattatevilla!
(vòt a' primì 8 episòd 9/10)
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