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venerdì 22 gennaio 2016

The Lobster: se trovo la donna giusta, me la ciuccio come un'aragosta





The Lobster
(Grecia, Irlanda, UK, Francia, Olanda, USA e poi basta 2015)
Regia: Yorgos Lanthimos
Sceneggiatura: Yorgos Lanthimos, Efthymis Filippou
Cast: Colin Farrell, Rachel Weisz, Léa Seydoux, Olivia Colman, Jessica Barden, John C. Reilly, Ben Whishaw, Angeliki Papoulia, Ariane Labed
Genere: animalesco
Se ti piace guarda anche: The Leftovers, Black Mirror, Mood Indigo - La schiuma dei giorni, Kynodontas, Alps, Fahrenheit 451

Se vi capitasse, cosa probabile, di dovervi reincarnare in un animale, quale scegliereste?
Io vorrei essere un gatto. Sono i miei animali preferiti. Sono indipendenti. Fanno la pipì e la popò senza aver bisogno di qualcuno che li accompagni. Dormono quasi sempre. Gli piace la pussy. Non combinano un cavolo tutto il giorno e vanno a zonzo per discoteche, bar e locali la notte. Si godono la vita alla grande e, in più, se la godono per 9 volte. Chi se la passa meglio di loro?

lunedì 30 giugno 2014

BRASILE 2014 – IL MONDIALE CANNIBALE, OTTAVI DI FINALE PARTE 2





Ancora Mondiali, ancora ottavi di finale, ancora Mondiale Cannibale.
Ieri ci sono state due nuove partite battaglie parecchio agguerrite.
Nella prima della calientissima giornata l’Olanda ha avuto la meglio su un combattivo Messico, con un uno-due pazzesco nel finale di gara.
Mexico, Ándale Ándale!

Olanda – Messico 2 – 1



L’altra partita tra Costa Rica e Grecia è finita alla lotteria dei rigori e il biglietto vincente se lo sono aggiudicati quei fortunelli dei costaricani.

Costa Rica – Grecia 6 – 4
(ai rigori)


E quest’oggi?
Alle ore 18:00 vi potete beccare Francia – Nigeria, almeno se avete Sky, mentre alle ore 22:00 c’è Germania – Algeria sia su Rai che su Sky.
Buon proseguimento di mondiale cannibale!

venerdì 20 giugno 2014

BRASILE 2014 – IL MONDIALE CANNIBALE, GIORNATA 9





Ieri c’è stata la seconda (ingiusta) sconfitta dell’Inghilterra. A quei cattivoni che hanno esultato dicendo che il team è già fuori dai Mondiali vorrei dire che no, non è vero: l’England ha ancora lo 0,000000000001% di probabilità di qualificarsi agli ottavi di finale, quindi non mettete in giro notizie false!
Mentre ancora piango l’eliminaz… ehm, la sconfitta dell’Inghilterra, ecco i fumetto-commenti alle tre partite che si sono disputate ieri, compresa la seconda vittoria della Colombia ormai qualificata al turno successivo e l’appassionante 0 – 0 tra Giappone e Grecia.

GRUPPO C
Colombia – Costa D’Avorio 2 – 1



GRUPPO C
Giappone – Grecia 0 – 0



GRUPPO D
Uruguay – Inghilterra 2 – 1





Inghilterra, perché perdi sempre?
Peeerché?
Ma passiamo a un argomento più allegro, si spera. Le partite di oggi.

GRUPPO E
Ore 21:00
Svizzera – Francia
Pronostico cannibale: 0 – 2

GRUPPO E
Ore 00:00
Honduras – Ecuador
Pronostico cannibale: 1 – 3

GRUPPO D
Ore 18:00
Italia – Costa Rica

Visto che dei primi due match ce ne importa tanto quanto dei prossimi impegni cinematografico/televisivi di Paolo Ruffini, concentriamoci su Italia – Costa Rica.
Mario Balotelli pare bello carico per la partita.


Ma anche l’allenatore colombiano della Costa Rica Jorge Luis Pinto sembra avere le idee chiare.


Chi avrà la meglio?
Lo scopriremo tra poco. E, se le cose andranno bene all'Italia, a Super Mario toccherà farsi la Regina...


domenica 27 aprile 2014

MISS VIUULEEENZA




Addio, mondo crudele.
Ho deciso di buttarmi giù dal balcone con gli occhi pieni di malinconia. Perché?
Non ve lo dico. Non è perché sono cattiva. Non ve lo dico perché preferisco che vi guardiate Miss Violence, il film a me dedicato. O meglio, il film dedicato a quanto succede dopo che mi sarò lanciata giù. Prometto che, prima della fine, avrete capito il motivo del mio gesto. Fidatevi, non è uno di quei misteri tipo Lost che dovete vedervi 6 stagioni per arrivare alla conclusione con l’impressione di non averci comunque capito nulla. Qui saprete tutto. O quasi. Lo giuro sulla vita di mio papà, volevo dire di mio nonno.

All’inizio non sarà facile capire perché l’ho fatto. La mia era una famiglia perfetta. Vivevo con le mie due sorelle, con i miei due nipotini figli della mia sorella maggiore e con i nostri genitori, volevo dire i nostri nonni che ci volevano tanto bene. Il regista Alexandros Avranas vi accompagnerà a scoprire poco a poco che dietro a questa impeccabile facciata c’è dell’altro. Lo farà nascondendovi le cose dietro alle porte, utilizzando un sacco di riprese fisse, mostrandovi solo alcune cose, usando uno stile vicino a quello di Kynodontas, recente capolavoro greco di Giorgos Lanthimos cui Avranas guarda come modello di riferimento, insieme ai lavori di Michael Haneke, soprattutto Caché – Niente da nascondere. Il suo è uno stile un po’ derivativo, lo capisco pure io che sono una vergine suicida di 11 anni, e lo splendido trailer sulle note di “Dance Me to the End of Love” di Leonard Cohen è forse la cosa migliore della pellicola, anche perché è l’unico momento in cui – modestamente – ci sono io. L’altra grande scena del film è quella in cui la mia sorellina, volevo dire la nipotina schiaffeggia il mio fratellino, volevo dire il mio nipotino e poi ci sono alcune sequenze, soprattutto i balletti, che ricordano proprio… sì, Kynodontas sempre, mentre per il resto non tutto il film procede in maniera altrettanto efficace.
Ciò nondimeno la storia che vuole raccontare, la mia storia, è potente e merita di essere rivelata. Come un buon padre di famiglia, il regista Avranas proverà a proteggervi, vi terrà la manina, vi darà da mangiare del gelato, vi farà sentire delle canzoncine innocue come quel pezzo là, quello che tutti nel vostro paese conoscerete bene, “L’italiano” di Toto Cutugno. Le proverà tutte per addolcire la realtà, fino a che la verità non verrà fuori con prepotenza. Allora saprete perché mi sto per buttare e la smetterete di pensare che sono una bimbaminkia emo viziata che lo fa solo per attirare l’attenzione, o per diventare popolare sui social network. Capirete che a volte nella vita non c’è altra via d’uscita.
Adesso vado, c’è un balcone che mi aspetta.

Per sempre vostra,
Angeliki


Miss Violence
(Grecia 2013)
Regia: Alexandros Avranas
Sceneggiatura: Alexandros Avranas, Kostas Peroulis
Cast: Themis Panou, Rena Pittaki, Eleni Roussinou, Sissy Toumasi, Kalliopi Zontanou, Chloe Bolota, Contantinos Athanasiades, Maria Skoula
Genere: violento
Se ti piace guarda anche: Kynodontas, Il giardino delle vergini suicide, Alpeis
(voto 7-/10)

lunedì 4 novembre 2013

BEFORE MIDNIGHT, L’AFTER DELLA TRILOGIA DEL BEFORE




Before Midnight
(USA 2013)
Regia: Richard Linklater
Sceneggiatura: Richard Linklater, Julie Delpy, Ethan Hawke
Cast: Ethan Hawke, Julie Delpy, Seamus Davey-Fitzpatrick, Jennifer Prior, Charlotte Prior, Xenia Kalogeropoulou, Walter Lassally, Yiannis Papadopoulos, Ariane Labed, Panos Koronis, Athina Rachel Tsangari
Genere: di (s)coppia
Se ti piace guarda anche: Prima dell’alba, Prima del tramonto, Copia conforme, Blue Valentine

Prima di mezzanotte c’era Prima del tramonto e prima ancora del tramonto c’era Prima dell’alba. E prima dell’alba?
Prima dell’alba non c’era niente.

La pellicola del 1995 diretta da Richard Linklater con Ethan Hawke e Julie Delpy nei panni di Jesse e Céline è stata una piccola rivoluzione. Una pellicola con un piccolo budget che raccontava una storia piccola. Lui turista americano piuttosto superficiale e cazzaro, da buon americano, lei turista francese intellettualoide e socialmente impegnata, da buona francese, si incontravano su un treno diretto a Vienna, si piacevano, passavano la giornata insieme a Vienna, parlavano, parlavano un sacco, parlavano ancora, e si innamoravano. Alla fine ATTENZIONE SPOILER E VI METTO L’ATTENZIONE SPOILER ANCHE SE E’ UN FILM DEL 1995 QUINDI A QUESTO PUNTO DOVRESTE AVERLO GIA’ VISTO, CAZZO! alla fine, dicevo, Jesse e Céline si davano appuntamento sei mesi dopo nella stazione di Vienna.

Un finale splendido, sospeso, che lasciava lì con il dubbio. I due andranno all’appuntamento? Si ritroveranno? Passeranno il resto della vita insieme? Oppure moriranno soli e infelici, nell'atroce dilemma di non essersi mai più rincontrati?
Negli anni, Prima dell’alba si è trasformato in un cult, una pellicola che nella sua semplicità ha rappresentato un nuovo modello da seguire per il cinema indie americano e ha rappresentato anche un’alternativa molto dialogata alla solita commedia romantica. Una piccola rivoluzione, appunto. A quel punto, sempre più gente non stava più nella pelle, domandandosi quale sarebbe stato il destino dei due protagonisti, e così il trio Linklater-Hawke-Delpy ha deciso di dare una risposta a tutti i sempre più numerosi e sempre più impazienti fans della prima pellicola. Forse perché avevano cominciato a minacciarli di morte se non lo facevano. Forse, eh.

ATTENZIONE SPOILER SU BEFORE SUNSET – PRIMA DEL TRAMONTO CHE E’ DEL 2004 E QUINDI PURE QUESTO AVRESTE GIA’ DOVUTO VEDERLO!
Jesse e Céline si rivedono a Parigi. Lui nel frattempo si è sposato, ha un figlio, è diventato uno scrittore alla Moccia ed è lì per presentare il suo libro, che racconta proprio dell’incontro romantico avuto 3 metri sopra il cielo di Vienna. Céline non mancherà di farsi trovare alla presentazione. I due, ancora una volta, parleranno e parleranno, ma parleranno proprio tanto, per tutta la durata del film e quindi se non vi piacciono i film troppo verbosi questa serie è meglio se la evitate come la peste. Se invece adorate le pellicole piene di dialoghi strepitosi, scritti alla grande e recitati in maniera più che naturale da Ethan Hawke e Julie Delpy, un tutt’uno con i loro personaggi, questa è la vostra serie.
Serie perché sì, dopo quel secondo capitolo parigino, che si concludeva con un altro finale sospeso, è ora arrivato anche il terzo episodio, probabilmente l’ultimo oppure chissà, magari tra 9 anni ne arriverà un altro, a continuare questa saga senza un nome preciso, ma che io ho deciso di ribattezzare la "Trilogia del Before".

"Mi sembra di averti già vista prima... Prima dell'alba, e pure Prima del tramonto
AHAHAH!"
"Eh beh, vedo che sei sempre il solito simpaticone."
ATTENZIONE SPOILER SU BEFORE MIDNIGHT
Before Midnight è ambientato in Grecia. Dopo essersi ritrovati a Parigi, Ethan e Julie, volevo dire Jesse e Céline hanno fatto all’amore. Ovviamente hanno parlato un sacco, ma poi hanno anche fatto all’amore un sacco, hanno dato alla luce due gemelle e stanno insieme da allora. Non sono sposati, ma sono una coppia di fatto. Vivono a Parigi, ma ora si trovano in un paesino greco e sono al loro ultimo giorno di vacanza estiva.
Il film è un terzo capitolo perfetto. Da una parte è assolutamente fedele ai primi due episodi, dall’altra rappresenta una variazione sul tema. Anche qui si parla tanto, si parla sempre, per ogni quarto d’ora di chiacchiere, ci sono giusto un 30 secondi per tirare il fiato, eppure sono dialoghi talmente brillanti, profondi e divertenti allo stesso tempo, che non ci si annoia un attimo. Beh, se il vostro ideale di film sono dei robottoni che si menano per due ore e passa, ogni riferimento a Pacific Rim è totalmente voluto, non posso assicurarvi che non vi annoierete. Questo è un film di dialoghi. Zero azione. Di combattimenti però ce ne sono. Verbali anch’essi, ma ci sono.

"Certo che non siamo invecchiati proprio benissimissimo..."
"Parla per te, stronzo!"
In Before Midnight, Jesse e Céline affrontano una tipica crisi di mezz’età e soprattutto una crisi nel loro rapporto. Il fatto che ciò avvenga proprio in Grecia è un caso?
Forse no, comunque dicevamo che il film è nello stile dei primi due, ma anche differente. L’idealismo romantico della prima mitica cotta pellicola è andato, così come anche il fugace, sensuale e adulterino incontro della seconda, quello che portava all'innamoramento vero e proprio. In Before Midnight ci troviamo di fronte a una coppia che ormai si conosce alla perfezione, ma il cui rapporto comincia a essere un pochino logorato dal tempo.
Gli anni passano e il romanticismo se ne va?
In parte sì e in parte anche no, perché il film sa ancora regalarci dei momenti ♥.
No, niente di troppo sdolcinato, tranquilli. Solo un altro finale di quelli splendidi. Ancora una volta, Linklater + Hawke + Delpy fanno centro. La pellicola non stupisce, si tratta pur sempre di un terzo capitolo di quella che ormai possiamo considerare una vera e propria saga indie, ma sa ancora riscaldare il ♥.

Devo smetterla con i ♥ da bimbominkia?
N♥♥♥!
(voto 7,5/10)



sabato 27 ottobre 2012

Morte fai da te? No Alpeis tour? Ahi ahi ahi

Avete visto Kynodontas?
Non vi ricordate se l’avete visto o meno?
Impossibile. Se l’avete visto, lo sapete di certo. Che vi sia piaciuto o vi abbia infastidito, di certo non vi avrà lasciati indifferenti. Kynodontas è un film greco tra i più disturbanti e allo stesso tempo geniali degli ultimi anni. Ci presentava una tipica famiglia come tante: padre, madre, due figlie e un figlio. Solo che non era esattamente la famigliola del Mulino Bianco e i figli non venivano trattati in maniera tanto normale, visto che erano isolati dal mondo e allevati come fossero animali. Una metafora dei regimi dittatoriali, oppure una semplice dimostrazione di sadismo?
Qualunque fosse la risposta, Kynodontas era ed è un film indimenticabile, che ti segna, ti marca nel profondo, ed è assolutamente consigliato. Ma certo non quando avete voglia di una visione leggera e disimpegnata.
Il nuovo film di Giorgos Lanthimos, la mente malata che si cela dietro a Kynodontas, deve quindi inevitabilmente stare a confrontarsi con l’illustre predecessore. E come ne esce?
Se avete intenzione di cimentarvi nella visione della pellicola, attualmente disponibile in rete soltanto in lingua originale greka con sottotitoli in italiano, è meglio che non sappiate nulla. Se invece volete rovinarvi la sorpresa o non avete intenzione di vedere il film, potete continuare a leggere.

Alpeis
(Grecia 2011)
Titolo internazionale: Alps
Regia: Giorgos Lanthimos
Cast: Aggeliki Papoulia, Johnny Vekris, Aris Servetalis, Ariane Labed, Stavros Psyllakis, Erifili Stefanidou
Genere: malato
Se ti piace guarda anche: Kynodontas, Kinetta, Il grande capo

ATTENZIONE SPOILER
La storia è forse ancora più malata e deviante di quella rappresentata in Kynodontas. I protagonisti sono un gruppo di tizi che decide di mettere in piedi un’attività molto particolare, chiamata simbolicamente Alpeis, poiché i monti alpini si reggono l’uno con l’altro: per alleviare il dolore per la perdita di una persona cara, loro si propongono come “sostituti” del defunto. In pratica, rimpiazzano in tutto e per tutto la persona morta.
Se facessero lo spot pubblicitario, potrebbe essere: “Morte fai da te? No Alpeis? Ahi, ahi ahi.”



Il modo in cui compiono questa sostituzione è però molto meccanico, con la ripetizione sempre delle stesse frasi e delle stesse azioni, e se immaginate una cosa già di suo deprimente, questo è ancora più deprimente di quanto potreste mai immaginare. Sebbene a tratti il loro comportamento sfoci nel ridicolo e altre volte semplicemente nel noioso.
Alpeis parte quindi da uno spunto geniale come e forse più di quello presentato in Kynodontas. A livello cinematografico, il film risulta però meno efficace. Nonostante lo stile adottato dal malvagio Lanthimos sia simile, non ha la stessa potenza visiva e le scene non hanno la stessa forza. Se con Kynodontas poi il comportamento della famiglia protagonista poteva essere lo spunto per varie riflessioni politiche e sociali, in questo caso il tema della morte, che poteva far nascere spunti ancora più forti, è affrontato in maniera sì provocatoria, però non si va molto al di là (termine quanto mai azzeccato) di questo.
Interessante e non del tutto approfondita anche la tematica della personalità. Lanthimos gioca come un Pirandello sadico a togliere l’identità ai suoi personaggi: nel precedente Kynodontas i figli erano pupazzi nella mani di un padre burattinaio, qui i personaggi annullano loro stessi per diventare alter-ego di persone scomparse da poco. In un simile gioco perverso possiamo leggere una riflessione sul cinema, sul ruolo degli attori nell’interpretare una parte. Le riflessioni scattano quindi anche qui, ed è questo il bello delle folli pellicole del regista greco. A vederle fanno male, sono un pugno allo stomaco. Ma a ripensarci sono delle opere davvero complesse, sfaccettate e profonde.


Alpeis è una visione interessante, parecchio interessante, eppure sembra quasi come se Lanthimos dopo Kynodontas si sia trovato “obbligato” a fare qualcosa di ancora più estremo. Il greco maligno c’entra l’obiettivo di essere disturbante e provocatorio come soltanto pochi altri registi al mondo riescono a essere, mi vengono in mente Michael Haneke e Lars Von Trier. Adesso resta da capire se il suo particolarissimo lavoro di provocazione riuscirà ad elevarsi più in alto delle Alpi, oppure se Kynodontas è destinata a essere la sua opera più rappresentativa e il vertice della sua, chiamiamola così, “poetica”.
Per il momento, questo Alpeis appare come una pellicola transitoria, ancora molto legata al film precedente, vuoi per la presenza della fenomenale Aggeliki Papoulia come protagonista, vuoi perché i momenti più emotivamente forti anche qui sono rappresentati dalle scene di danza, che però non toccano i vertici del sirtaki andato a male di Kynodontas.
Alpeis ha quindi la “colpa” di arrivare dopo un capolavoro tanto geniale quanto riuscito e riesce a sua volta ad essere geniale, ma non altrettanto riuscito.


Da uno spunto del genere, quello dell'impresa che sostituisce i morti, mi immagino già che negli Usa possano tirarne fuori una intera serie tv, un incrocio tra un Six Feet Under più malato e un Ghost Whisperer meno sentimentale. Alpeis invece va di cattiveria pura, sebbene non sfrutti la strepitosa idea fino in fondo, con una rappresentazione che si incarta un po’ nella ripetitività. Resta comunque un’opera da vedere per farsi del male, cinema per nulla d’intrattenimento ma di “disturbamento”. Sapevatelo.
(voto 7+/10)

Post pubblicato anche su L'orablu.


venerdì 22 giugno 2012

Euro 2012: Germania VS Grecia

"Du birr is megl che uan, tanto siam mica in crisi come i greci..."
Germania – Grecia
Ore 20:45

Dopo che Cristiano Ronaldo, pardon il Portogallo, ha schiantato una inesistente Repubblica Ceca, ecco il secondo quarto di finale di questi Europei.
La super favorita Germania si abbatterà contro l'agnello sacrificale greco?
La più grande economia europea farà a pezzettini i fanalini di coda in piena crisi?
Oppure assisteremo a una clamorosa rivincita dei nerd dei più deboli?
Il mio sincero parere è che no, non ci sarà una rivincita, per quanto a un livello socio-politico non mi dispiacerebbe affatto. Nonostante il sempre grande Karagounis, la corazzata crucca è calcisticamente troppo forte. Quindi...

Pronostico cannibale: Germania – Grecia 3 – 0
Gol di Muller, Gomez e Schweinsteiger.

Come preparazione musicale all’incontro vi propongo un brano per nazione.
Cominciamo da cruccolandia, con il duo elettronico Modeselektor che nell’ultimo album Monkeytown ha ospitato alla voce anche un certo Thom Yorke. Mica Cesare Cremonini!


Dalla Grecia, a sorpresa arriva Tommy Lee. Non tutti sanno infatti che il batterista dei Motley Crue, nonché ex marito di Pamela Anderson con cui ha girato pure una delle più scaricate pellicole cinematografiche nella storia di Internet, è un greco naturalizzato ammmericano. Dalla sua non troppo fortunata, a dirla tutta, carriera solista, ci andiamo a riascoltare l’estiva e molto oasissiana Good Times.

sabato 16 giugno 2012

Euro 2012: Grecia VS Russia, Repubblica Ceca VS Polonia

Match precedenti
Giornata 1 (Polonia - Grecia, Russia - Repubblica Ceca)
Giornata 2 (Olanda - Danimarca, Germania - Portogallo)
Giornata 3 (Spagna - Italia, Repubblica d'Irlanda - Croazia)
Giornata 4 (Francia - Inghilterra, Ucraina - Svezia)
Giornata 5 (Grecia - Repubblica Ceca, Polonia - Russia)
Giornata 6 (Danimarca - Portogallo, Olanda - Germania)
Giornata 7 (Italia - Croazia, Spagna - Repubblica d'Irlanda)
Giornata 8 (Ucraina - Francia, Svezia - Inghilterra)

Gruppo A
Repubblica Ceca – Polonia
Ore 20:45

Prende il via oggi la terza e ultima giornata dei gironi dell’Euro 2012. Tempo di verdetti, quindi, e si parte con il gruppo meno appealing di questo torneo e forse di tutti i tornei europei mai giocati.
La sfida tra Repubblica Ceca e Polonia non è il massimo da un punto di vista calcistico, nonostante qualche ottimo giocatore presente come Rosicky e Lewandowski. Più interessante potrebbe allora essere la gara sugli spalti.
Da una parte la tifosa polacca divenuta ormai simbolo degli interi campionati europei, la modella Natalia Siwiec.
Natalia Siwiec è quella a sinistra, nel caso aveste dubbi...


Dall’altra una sconosciuta tifosa ceca sotto una pioggia creata credo appositamente per lei.


Che dire? Gol da entrambe le parti, per un match che parte subito alla grande.

Le cose continuano a girare a mille per la Polonia dal punto di vista musicale con Karen O, la cantante degli Yeah Yeah Yeahs: sudcoreana naturalizzata statunitense, ma di padre polacco, il suo vero nome completo è Karen Lee Orzolek. Oltre alle figate suonate con la sua band, da solista ha anche firmato la colonna sonora del film Nel paese delle creature selvagge di Spike Jonze, ha cantato la cover di Immigrant Song per la soundtrack di Uomini che odiano le donne e collaborato con vari artisti tra cui Santigold e David Lynch. Con lei, la Polonia passa agevolmente in vantaggio per 2 – 1 e il pubblico grida il suo cognome  d'arte: “OOO”. Povia subito dopo medita di comporre un brano intitolato: "Quando i polacchi fanno O". Speriamo non lo incida. Mai.


La Repubblica Ceca risponde, o almeno prova a farlo, con Jason Mraz, cantautore americano di origini ceche, quello che qualche tempo fa spopolava con “I’m Yours” e adesso non se lo fila già più nessuno. Gotye, sei avvisato. Comunque Mraz è troppo lagnoso e il suo tiro si spegne lentamente ancora prima di arrivare tra le braccia del portiere polacco.


Per il cinema, la Repubblica Ceca ci prova allora con Sissy Spacek, attrice americana di origini ceche. Storica interprete di superfilmoni come La rabbia giovane di Terrence Malick, Carrie – Lo sguardo di Satana di Brian De Palma e Una storia vera di David Lynch, è tornata di recente alla grande con una particina nello strepitoso cast di The Help. Con la sua esperienza, riesce a mantenere la calma in un momento difficile per la sua nazionale e mette a segno il gol del pareggio.
Nel finale, i polacchi ci provano con Gore Verbinski, americano di origini polacche, regista dei Pirati dei Caraibi e della recente pellicola d’animazione Rango. Per lui niente da fare, viene facilmente fermato dalla difesa ceca e l'arbitro dice che può bastare così.

Risultato cannibale: Repubblica Ceca – Polonia 2 – 2
Pareggio spettacolo tra cechi e polacchi: da una parte le reti di Sissy Spacek e di una tifosa di passaggio sotto la pioggia, dall’altra le reti di Natalia Siwiec e Karen O.

"Ciao ciao, Europa!"
Gruppo A
Grecia – Russia
Ore 20:45

Alla vigilia delle elezioni politiche che potrebbero scrivere la parola fine sull’Euro, a livello politico-economico-monetario, mica calcistico, la Grecia parte con un misero punticino e poche possibilità di passare il turno. La classica nazione che ormai non ha più niente da perdere. La Russia invece si approccia alla partita da prima del girone forte dei suoi 4 punti.
Nonostante la serietà del match, la disputa inizia sui toni della comicità.
La Grecia mette in campo Zach Galifianakis, recente uragano di risate abbattutosi su Una notte da leoni e sulla serie tv Bored to Death. Nell’altro corner, la Russia si gioca invece la carta dello storico Walter Matthau, attore comico americano ma di origini sovietiche. Con tutto il rispetto per l’irresistibile brontolone, ma per me la rete è tutta di Galifianakis.
Grecia a sorpresa in vantaggio, anzi no!
Quel brontolone di Matthau dall’Aldilà, o meglio dai Campi Elisi (o forse dall’Ade?) protesta con l’arbitro e lo convince ad annullare la rete ai greci. Zach, ancora reduce da una delle sue notti da leoni (il terzo episodio dovrebbe essere girato a Tijuana, Mexico), non ha la forza di protestare. Si rimane sullo 0 – 0.

Per la musica, la Russia punta su Regina Spektor, nata a Mosca e poi trasferitasi negli USA.
La cantante russa ha appena pubblicato il suo nuovo pregevole album “What We Saw From the Cheap Seats” e il singolo “Don’t Leave Me (Ne me quitte pas)” è uno dei pezzi più contagiosi dell’estate che "Toc, toc!" sta bussando alla porta. Chissà quanti se ne accorgeranno in Italia, dove al momento il singolo più venduto è una porcheria latinoamericana di tale Gusttavo Lima. Ma la gente che lo ascolta ha le orecchie piene di cerume, oppure gli piace veramente?
Polemiche a parte, Regina mette a segno un regale gol per la Russia.


Per la Grecia scende sul campo da gioco un giovane talento emergente: Marina Lambrini Diamandis, meglio conosciuta come Marina & the Diamonds, cantante gallese di chiare origini greche. Per la primadonna del pop di oggi è fin troppo facile infilare la difesa russa: goool!


La Russia a livello musicale spara un’altra carta, i Messer Chups, band alternative da San Pietroburgo che fa musica parecchio originale e fuori di testa. I soviet sono in grado di siglare la rete del vantaggio con un colpo da fantasisti.


La Grecia tenta il tutto per tutto nel finale con la danza popolare nazionale, il sirtaki, composta per il film Zorba il greco, ma non c’è niente da fare. Vince la Russia.


Risultato cannibale: Grecia – Russia 1 – 2
La Russia si porta a casa la vittoria grazie alle reti di Regina Spektor e Messer Chups, ma la Grecia esce comunque dal torneo a testa alta con il gol di Marina & the Diamonds.

martedì 12 giugno 2012

Euro 2012: Grecia VS Repubblica Ceca, Polonia VS Russia

Match precedenti
Giornata 1 (Polonia – Grecia, Russia – Repubblica Ceca)
Giornata 2 (Olanda – Danimarca, Germania – Portogallo)
Giornata 3 (Spagna - Italia, Repubblica d'Irlanda - Croazia)
Giornata 4 (Francia - Inghilterra, Ucraina - Svezia)

Mr. Ford dietro la sua nuova maschera da wrestler greco.
Gruppo A
Grecia – Repubblica Ceca
Ore 18:00

Prende oggi il via la seconda giornata della fase a gironi dell’Europeo di calcio. Ma anche dell’Europeo cannibale, naturalmente.
Oggi pomeriggio scontro tra due squadre non partite benissimo e che quindi proveranno ora a giocarsi il tutto per tutto.
La Grecia, nella disperazione della crisi in cui è sprofondata, schiera quindi una pedina dal passato: Maria Callas.


La difesa ceca non si aspettava un tiro del genere, che si infila alla grande alle spalle del suo ultimo difensore.
I cechi tramortiti non sanno come replicare. In un momento di frastornamento totale pensano di mettere in campo Andrea Bocelli, salvo rendersi conto all’ultimo che è cieco e non ceco.
Provano allora a giocarsi una delle canzoni più forti in patria al momento e presente nella top 10 locale: l'impronunciabile “Srouby a matice” di tali Mandrage. A sorpresa, è più gradevole di quanto si potrebbe pensare. Il tiro impensierisce il portiere, ma viene deviato in calcio d’angolo.


La Repubblica Ceca prova allora a giocarsi la sua ultima carta: Franz Kafka, geniale scrittore le cui opere riecheggiano ancora oggi in un sacco di cinema e di letteratura contemporanee. Per i cechi arriva così il sofferto pareggio.
I Greci a questo punto vorrebbero mettere in campo Omero, ma la sua identità è talmente misteriosa che la macchina del tempo non riesce a scovarlo in tempo e l’arbitro fischia la fine. La macchina del tempo potrebbe tornare indietro a prima che l’arbitro fischi, ma è contro il regolamento. Finisce così in parità.

"Risponderò a tutte le vostre domande appena avrò finito di
ascoltare un bellissimo pezzo di Justin Bieber nelle cuffie."
Risultato cannibale: Grecia – Repubblica Ceca 1 – 1
Partita giocata su bassi ritmi, ma con un paio di sorprendenti colpi di scena, grazie alle reti di Maria Callas e Franz Kafka.

Gruppo A
Polonia – Russia
Ore 20:45

Sul campo da calcio, i padroni di casa guidati da Lewandowski se la giocano contro la Russia finora rivelazione della competizione.
Sul campo dei Pensieri Cannibali, i polacchi partono invece giocandosi la carta Mia Wasikowska, attrice australiana di origini polacche. Le sue ottime interpretazioni in Jane Eyre, L’amore che resta, I ragazzi stanno bene e nel pur pessimo Albert Nobbs valgono alla squadra di casa il vantaggio.


La Russia prova a controbattere con Margarita Levieva, anche lei giovane attrice promettente, anche lei molto caruccia e anche lei al lavoro in produzioni internazionali. L’americana di origini sovietiche di recente si è vista in Adventureland e nella serie Revenge, ma rispetto alla Wasikowska deve ancora dimostrare tutto il suo valore. Per ora per lei c’è solo un clamoroso palo.


La Russia allora ci riprova, sempre in campo cinematografico, con la co-produzione russo-americana-fantascientifica-porcata L’ora nera.
Il film è talmente penoso, che il tiro per poco non si infila nella stessa rete russa. Autogol clamorosamente sfiorato.
La Polonia risponde a tono, rimanendo in campo fantascientifico con i fratelli Wachowski, americani ma di chiare origini polacche. Per i due genietti la splendida forma sfoggiata ai tempi di Matrix sembra però un lontano ricordo e il loro ultimo film, Speed Racer, è stato tutt’altro che convincente. In attesa di vederli tornare su alti livelli, si devono accontentare di andare soltanto vicini alla rete.

Il gran finale della partita è affidato alla musica.
Per la Russia scende in campo Zola Jesus, vero nome Nika Roza Danilova. Con la sua voce incredibile, per lei è persino troppo facile infilare la palla in rete. Per i russi arriva il pareggio.


La Polonia ha però ancora un ultimo calcio d’angolo a disposizione. La palla finisce in mezzo all’area e a buttarla dentro ci provano i Siekiera, gruppo “coldwave” consigliato al coach Cannibal dall'allenatrice in seconda Over The Wall.


L’inzuccata è potente, però il portiere russo non si fa sorprendere e para!
Anche questo match finisce così senza vincitori né vinti.

Risultato cannibale: Polonia – Russia 1 – 1
Sfida glaciale tra due squadre fredde, che si spartiscono il bottino. In rete Mia Wasikovska per la Polonia e Zola Jesus per la Russia.

venerdì 8 giugno 2012

Euro 2012 cannibale al via

Oggi iniziano gli Europei di calcio, lo sapete. Quello che non sapete è che inizia anche l’Europeo cannibale, ovvero una guida particolare alle partite da un punto di vista non solo o meglio non tanto calcistico, a quello ci penseranno benissimo le trasmissioni Rai (come no?), quanto da una prospettiva socio-cul-turale. Mi avventurerò quindi in giro per l’Europa per scovare band, registi, attori, attrici, gnocche, chicche o schifezze varie musicali e cinematografiche da ogni paese partecipante, e farò scontrare le nazioni basandomi su fattori ben poco sportivi.

Cannibal Kid: «Curiosi? »
Lettori cannibali: «ASSOLUTAMENTE NO! »
Cannibal Kid: «Perfetto, questo è lo spirito giusto! »

Senza indugiare oltre in soporiferi commenti marino-bartolettoleschi (quest’anno, ti prego Dio del calcio, fa che non sia più presente in studio!), andiamo a scoprire le partite di oggi.
Si inizia subito alla GRANDE, con un big match atteso da tutti: Polonia – Grecia.
Wow, come resistere a una partita del genere?

Gruppo A
Polonia – Grecia
Ore 18:00

Polonia
Una delle squadre di casa. L’altra è l’Ucraina. Evitiamo commenti su quanto siano sfigati questi due paesi da non riuscire a organizzare da soli un Europeo, e forse nemmeno un torneo di briscola. Scherzo, sono due nazioni grandiose.
La Polonia, ad esempio, vanta una rigogliosa scenona musicale…
No? Niente?
Ah, sì, un gruppo decente c’è. Si chiamano Myslovitz e fanno un pop-rock non malvagio.


Ho detto "non malvagio", non ho detto che sono fenomenali. Il loro tiro viene quindi neutralizzato.

Da un punto di vista cinematografico, due nomi svettano su tutti: Krzysztof Kieślowski, autore del Decalogo e della trilogia colorata Film blu, Film bianco e Film rosso (confesso di non averli mai visti) e poi un certo Roman Polanski.
E voi che pensavate che in Polonia non facessero pellicole degne di nota…
Beh, in effetti a dirla tutta Polanski per realizzare i suoi film è dovuto emigrare prima in Francia e poi negli Usa e poi di recente in Svizzera per famigerate vicende personali. Quindi è un bel tiro per la Polonia, però parato.
Come bellezza più o meno locale, segnalo l’attrice Chloe Sevigny, americana ma di madre polacca, protagonista della nuova serie Hit & Miss, che mette a segno un gol per la Polonia.

"Gol io? Ma se non so neanche cos'è, il calcio."
Grecia
Come risponde la Grecia in crisi alla corazzata (più o meno) polacca?
Con il cinema e alla grande. Non credo di aver visto migliaia di film greci, ma sicuramente uno mi è rimasto impresso. E non può non rimanere impresso: mi riferisco a Kynodontas di Giorgos Lanthimos. Una pellicola devastante, disturbante e geniale come poche. Direi che per la Grecia è un golasso.
A livello musicale, non tirano fuori un gruppo degno di nota a livello internazionale dai tempi degli antichi greci, o forse dagli anni ’60, quando spaccavano gli Aphrodite’s Child con la voce particolarissima di Demis Roussos. Ecco la loro super classica “Rain and Tears”. Sempre bella, eh, però non abbastanza da infilarsi in rete.


Come bellezza locale la Grecia può vantare… la tipa de Il mio grosso grasso matrimonio greco, Nia Vardalos?
Mmm, direi che possiamo trovare di meglio, anche se non è che ci sia poi tutta ‘sta scelta. Alla fine diciamo allora Anna Mouglalis, metà francese e metà greca, vista nel film Romanzo criminale. Bella pupa dal fascino criminale, ma il suo tiro non va a segno.


Risultato cannibale: Polonia – Grecia 1 – 1
Grecia catenacciara, che va a fare un gol bastardo in contropiede grazie al film capolavoro Kynodontas, pareggiando così la rete di Chloe Sevigny.

Gruppo A
Russia – Repubblica Ceca
Ore 20:45

Russia
Togliamoci subito il dente cariato: il cinema russo. Così, a pelle, non sono un suo grande sostenitore. Il fatto poi che sia adorato dal mio blogger nemico Mr. Ford (attualmente in vacanza, forse proprio in Siberia) me lo fa detestare ancor di più.
Di certo, nel passato ci sono stati grandi innovatori nell’arte cinematografica come Ėjzenštejn, quello di quella cagata pazzesca della Corazzata Potemkin, Tarkovskij, quello di Solaris, Stanislavskij, quello del metodo recitativo e Vertov, quello del cineocchio Kinoglaz.
Tra i nomi di oggi c’è invece Aleksandr Sokurov, regista del sopravvalutatissimo vincitore al Festival di Venezia 2011, Faust. Sì, pure questo un’altra cagata pazzesca!
Per quanto mi riguarda, non ci siamo. Anzi: autogol.
Come attrice, però, ci piazzo dentro Ksenija Rappoport, straordinaria protagonista dell’incredibilmente riuscito thriller italiano La doppia ora. Ed è un gol per la Russia, che auto pareggia così subito i conti.

Vediamo a livello musicale che combinano i colbacchi.
A livello musicale-musicale magari niente di eccezionale, però al momento spopolano le Serebro, autrici di uno dei più probabili tormentoni europei e forse mondiali dell’estate 2012: Mama Lover. Musicalmente come detto non un granché, ma a livello di gnoccaccine segnano un gran gol per la Russia, che si porta così in vantaggio 2 a 1. Incredibile amici!


Come gnocca locale, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Nell’indecisione, alla fine vada per Irina Shayk, modella nota anche come tipa (e forse futura moglie) di Cristiano Ronaldo, che segna così un altro goal per le Russian. Attenzione: 3 a 1.


Repubblica Ceca
Il cinema ceco (non ho detto cieco, specifichiamo, visto che il cinema cieco non avrebbe molto senso, sarebbe come... la radio?) vanta un gran nome: Milos Forman, il regista specializzato in biopic come Larry Flynt, Amadeus e Man on the Moon, ma autore pure di Qualcuno volò sul nido del cuculo. Ultimamente però non è che abbia realizzato cose fenomenali, quindi per la Repubblica Ceca c’è solo un palo.
Gnocca ceca: tralasciando la Sederova Seredova, ormai abituata a scommettere solo sugli Azzurri con il marito Buffon, spunta fuori Eva Herzigova, un tempo supermodellova, oggi un po’ passata di mova moda. Per lei tiro deviato in calcio d'angolo.


Tra le artistesse musicali, troviamo Markéta Irglová, la tipa del film Once. Ha dalla sua qualche canzoncina carina, ma il suo tiro è troppo debole persino per arrivare in porta.


Risultato cannibale: Russia – Repubblica Ceca 3 – 1
La Russia fa il bello e il cattivo tempo contro una squadra ceca spenta. A segno Ksenija Rappoport, le Serebro e Irina Shayk, che rimediano all’autogol iniziale di Sokurov.

mercoledì 12 gennaio 2011

I miei film dell'anno 2010 - n. 5 Kynodontas - Dogtooth

Kynodontas - Dogtooth
(Grecia)
Regia: Yorgos Lanthimos
Cast: Christos Stergioglou, Michele Valley, Aggeliki Papoulia, Mary Tsoni, Hristos Passalis, Anna Kalaitzidou
Genere: peggio dell’horror
Se ti piace guarda anche: The Village, Il nastro bianco, Il giardino delle vergini suicide, Elephant

Il film non è (ancora) uscito in Italia

Trama semiseria
Due genitori, due figlie e un figlio. Una famiglia normale che vive in una splendida villa con un enorme giardino. Che simpaticoni. Peccato che i genitori tengano i figli reclusi all’interno dei confini della casa, allevandoli come animali, facendo “accoppiare” il figlio maschio una volta a settimana con una zoccola che rappresenta l’unico contatto con il mondo esterno, attribuendo alle parole tabù un significato nuovo (“zombie” indica un fiore giallo, mentre “fica” diventa un tipo di lampada). Perché fanno ciò? Ognuno può avere la teoria che vuole, ma secondo me è per vincere il premio di genitori dell’anno.

Pregi: con un impianto narrativo semplice ma ricco di invenzioni e trovate geniali, ispira profonde riflessioni socio-politiche e, almeno a me, persino religiose. Un’opera greca estrema, radicale, dura, agghiacciante e molto potente in grado di sconvolgere in vari momenti e di sollevare accesi dibattiti. È il classico film che fa discutere e riflettere. Non distribuirlo in Italia (non ancora almeno) è un crimine paragonabile a quello commesso dai genitori del film.
Difetti: diciamo che se volete passare una serata tranquilla e spensierata, guardatevi qualunque pellicola ma non questa.

Scena cult: il balletto in stile Flashdance allucinato delle figlie
Canzone cult: “Fly me to the moon” del loro “nonno” Frank Sinatra

Leggi la mia RECENSIONE


lunedì 14 giugno 2010

La vita anestetizzata (Kynodontas)

Kynodontas – Dogtooth
(Grecia, 2009)
Regia: Giorgos Lanthimos
Cast: Christos Stergioglou, Michele Valley, Aggeliki Papoulia, Mary Tsoni, Hristos Passalis, Anna Kalaitzidou

Kynodontas significa dente canino.
Due genitori non tanto a posto tengono segregati all’interno dei confini della loro mega villa i loro figli: due ragazze e un ragazzo (più un misterioso altro figlio riuscito a fuggire via). Li tengono al sicuro dal mondo esterno. Da cosa di preciso non è dato sapere, visto che sesso & violenza non sono comunque banditi all’interno della casa.
Ad esempio il ragazzo, in una visione un tantinello maschilista del mondo, lo fanno “accoppiare” regolarmente una volta a settimana con una tipa esterna. Dico “accoppiare” perché questi genitori più che “crescere” dei figli li “allevano” come fossero animali e perché il sesso è qualcosa di puramente meccanico e fisiologico. Nessun coinvolgimento, nessuna passione. In questo film vedrete le scene di sesso più fredde che possiate immaginarvi. Quanto alla violenza, i genitori non si fanno certo problemi a darle di santa ragione ai figli.
Come divertimento, i ragazzi si inventano dei simpatici giochi: si sfidano a chi toglie il dito per ultimo da un rubinetto d’acqua calda, a chi si sveglia prima dopo aver preso un anestetico e in tv possono guardare unicamente video di riprese di loro stessi che non fanno nulla di minimamente interessante.
I dialoghi sono fatti di nulla. I ragazzi che vivono in questo ambiente “protetto” (il padre dice loro che se usciranno dalle recinzioni della casa finiranno sbranati da una feroce belva: un gatto!) sembrano usciti dalla serie tv Dollhouse e conducono una vita totalmente anestetizzata, da cui un giorno potranno uscire: la regola del padre è che saranno “maturi” per andare a vivere nel mondo esterno solo quando gli cadrà un dente canino.

In questo film c’è una evidente metafora politica, con una descrizione sottile e intelligente delle tecniche di lavaggio del cervello tipiche dei regimi totalitari. Ma io sottolinerei come anche le religioni agiscano in una maniera decisamente simile, attribuendo significati puramente arbitrari a cose & situazioni, tanto quanto un pensiero dittatoriale. Una riflessione sul concetto delle regole, delle imposizioni sociali, delle costruzioni mentali, su quello che ci dicono e prendiamo per vero (The Village di M. Night Shyamalan in questo ha fatto davvero scuola) in cui ognuno di noi è libero di vederci quello che vuole.
Però c’è anche qualcos’altro che secondo me il regista vuole dirci. Il sesso non è proibito, ma sono proibite le emozioni. libri non sono proibiti ai ragazzi, ma sono solo libri di scienza & medicina. Non ci sono storie, non c’è fiction. I film sono severamente banditi; c’è una scena chiave in cui la ragazza esterna che si “accoppia” con il ragazzo dà alla figlia dei film (Rocky, Lo squalo, dalla scena di ballo verso il finale capiamo che forse le ha dato pure Flashdance). Quando il padre lo scopre si incazza di brutto. Questa è secondo me una delle chiavi della pellicola: quando si eliminano la fantasia, la cultura, il potere dell’immaginazione, che vita resta?

Il film è girato con uno stile rigoroso quanto le regole date dal padre ai figli: inquadrature fisse, senza movimenti di macchina, a voler definire un mondo statico e immutabile. Non a caso le uniche, brevissime, riprese in spalla coincidono con dei fugaci barlumi di libertà.
Uno sguardo freddo che mi ricorda il Gus Van Sant di Elephant e soprattutto Michael Haneke: Funny Games (per la fotografia luminosa e la follia che si insinua in un’ambiente apparentemente paradisiaco), Niente da nascondere (per le riprese statiche), Il nastro bianco (per le implicazioni politiche). Ma dentro c’ho trovato anche l’assurdità di voler rinchiudere i figli, in un eccesso di protezione che sfocia in malattia pura, de Il giardino delle vergini suicide di Sofia Coppola. Possono venire in mente anche i casi veri di reclusione da parte dei genitori (Natascha Campusch, Joseph Fritzl) ma il film va veramente ben al di là di un racconto da cronaca nera, perché oltre alla geniale intuizione iniziale, la grandezza di quest’Opera greca la si vede nei dettagli: una figlia a tavola chiede alla madre di passarle il telefono e questa le passa la saliera. Perché? Perché i genitori hanno sostituito il significato di alcune parole che potrebbero risultare ambigue o difficili da spiegare: “zombie” così è per loro un fiore giallo e “fica” una lampada particolare. Quando la figlia dice: “Andiamo a sentire nonno cantare”, il padre fa partire “Fly me to the moon” di Frank Sinatra. E poi la scena di ballo verso il finale: imperdibile.

Giocato splendidamente sul contrasto tra una fotografia accesa, un’atmosfera ovattata, quasi paradisiaca e una realtà inquietante, davvero davvero inquietante. Non è un horror, ma difficilmente si esce dalla visione senza esserne sconvolti e agghiacciati. C’è veramente da stare male a guardare questo film, eppure è imperdibile.
Una delle pellicole più potenti e incisive che mi sia mai capitato di vedere: un canino che si insinua dentro la pelle.
(voto 9+)

Un film vincitore della sezione Un Certain Regard a Cannes 2009 e di 5 oscar greci, consigliato dall’amico blogger Robydick, interpretato magnificamente e che ci segnala un nuovo grande Autore di cinema: Giorgos Lanthimos. È solamente uno dei film più significativi degli ultimi anni, ma questo non sembra essere abbastanza per farlo uscire in Italia.
Link per scaricarlo:
Sottotitoli italiani: QUI

Dopo la visione, potete trovare altre riflessioni interessanti sul film in questo sito. Anche se dopo questa pellicola è altamente raccomandata una commedia oppure una passeggiata all’aria aperta. In un posto senza recinzioni.

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