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sabato 4 gennaio 2014

TELERATTI 2013 – I PREMI ALLE PEGGIORI SERIE TV DELL’ANNO



A ogni cosa buona, ne corrisponde una cattiva. È il karma, baby. O è semplicemente la vita. E così dopo aver visto i Telemici, i premi alle migliori serie tv del 2013 appena terminato, oggi qui su Pensieri Cannibali vengono consegnati anche i Teleratti 2013, la loro variante brutta, destinata alla peggiori serie tv dell'anno.
Si parte con la flop 10 dei telefilm che mi sono piaciuti di meno durante gli ultimi 12 mesi e poi si continua con qualche altro premiuccio molto poco ambito.

Il Teleratto vi sembra uguale al Telemicio?
Ma no, è totalmente diverso!

FLOP 10 - LE PEGGIORI SERIE TV DEL 2013

10. I Griffin
(stagione 12)
La serie animata creata da Seth MacFarlane ha ormai perso lo smalto comico di una volta e per far parlare di sé è dovuta ricorrere a mezzucci come l'uccisione (e poi resurrezione) di uno dei protagonisti, il cane Brian Griffin. Il brutto è che il tutto è avvenuto in una maniera davvero penosa.
Brian sarà poi anche tornato in vita, ma la serie mi sa di no.


9. Low Winter Sun
(stagione 1)
Trasmesso dal network americano AMC accoppiato all'ultima stagione di Breaking Bad, avrebbe dovuto raccogliere l'eredità di quest'ultimo.
Qualcuno se n'è accorto?


8. Dracula
(stagione 1)
Più che la nuova versione di Dracula, sembra la brutta copia di Revenge.
E poi c'era davvero bisogno di un'altra serie sui vampiri, ormai più passati di moda di Lady Gaga?

"Sooono il Conte Dracula, minchia!"

7. Mistresses
(stagione 1)
Prendete Desperate Housewives e togliete la parola "Housewives". Cosa vi rimane?

"Un nuovo episodio di Mistresses? Che spavento!"

6. True Blood
(stagione 6)
True bleah.


5. Almost Human
(stagione 1)
Almost unwatchable.
Anzi, ma che dico?
Totally unwatchable.
Se cercate una bella serie sci-fi, rivolgetevi invece dalle parti della svedese Real Humans. Titolo e tematiche sono almost uguali, ma i risultati sono completamente differenti.


4. Ravenswood
(stagione 1)
L'idea di uno spinoff dedicato a uno dei personaggi più inutili di Pretty Little Liars sulla carta sembrava una cacchiata pazzesca. Una volta vista sullo schermo è ancora peggio.
Non so, a questo punto vogliamo fare uno spinoff pure su Ezra?

"Riposa in pace, televisione di qualità. Riposa in pace."

3. Misfits
(stagione 5)
Le prime due stagioni dei Misfits erano state fantastiche, leggendarie, oserei dire. Poi i personaggi originali hanno cominciato a essere sostituiti uno dopo l'altro e insieme a loro anche le idee originali della serie hanno fatto "ciao ciao" con la manina. Se però la terza e la quarta stagione erano state "solo" deludenti e sottotono, la quinta e per fortuna ultima ha fatto davvero cacare.

"Raccogliamo spazzatura in una serie diventata spazzatura...
Si può cadere più in basso di così?"

2. Siberia
(stagione 1)
Nessuno meriterebbe di essere spedito in Siberia.
Ma gli autori di questo agghiacciante ibrido tra una serie tv e un reality survival show sì.


1. Dexter
(stagione 8)
Appena finito di vedere il finale di serie di Dexter ho pensato che fosse il peggior finale di una serie tv che mi era mai capitato di guardare.
Ripensandoci su meglio, ho però realizzato che si tratta probabilmente del peggior finale di qualunque cosa di sempre.


E dopo la Flop 10, ecco a voi qualche altro premio assortito.

SERIE PEGGIO PEGGIORATA
1. The Vampire Diaries
2. Misfits
3. I Griffin
4. Pretty Little Liars
5. Once Upon a Time

Ho preso una decisione molto importante, per quanto riguarda il 2014: la smetterò di guardare The Vampire Diaries. Tra doppelgänger e triplelgänger (ebbene sì) è diventato qualcosa di troppo assurdo e, cosa peggiore, di troppo noioso.

"Ma Cannibal è sicuro che non vorrà più vedere queste tette,
pardon questa serie?"

I HATE YOU AWARD (PERSONAGGIO PIU’ ODIOSO)
1. I figli bimbiminkia dei protagonisti delle serie (Homeland, The Walking Dead, Ray Donovan, Breaking Bad, Once Upon a Time)
2. Danny Desai/Avan Jogia (Twisted)
3. Junior Rennie/Alexander Koch (Under the Dome)
4. Warlow/Robert Kazinsky (True Blood)
5. Miranda Bailey/Chandra Wilson (Grey’s Anatomy)

Trionfo collettivo per tutti i vari insopportabili bimbiminkia presenti nelle diverse serie tv, anche valide o ottime: dagli odiosi Carl di The Walking Dead ed Henry di Once Upon a Time al figlio di Walter White in Breaking Bad, l'unico personaggio ininfluente della serie.
A seguire ci sono gli inverosimili psicopatici di Twisted, Under the Dome e dell'ultima stagione di True Blood, più la Bailey che nella nuova season di Grey's Anatomy con le sue manie ossessivo-compulsive è diventata più insopportabile persino di Meredith Grey. E non era facile.


COPPIA SCOPPIATA AWARD (COPPIA CHE SHIPPO DI MENO)
1. Sookie + chiunque (True Blood)
2. Emily + Daniel (Revenge)
3. Aria + Ezra (Pretty Little Liars)
4. Dexter + Hannah (Dexter)
5. Nick + Jess (New Girl)

Sookie ormai si fa vampiri e porci. I primi tempi poteva anche essere una cosa divertente, mo' basta!
Menzione anche per Emily Thorne e Daniel Grayson di Revenge che sulla carta sono una coppia bellissima ma in pratica insieme non c'azzeccano una mazza manco all'interno della finzione dei diabolici piani di Emily. Odiosi poi Aria ed Ezra (ma solo per colpa di Ezra), ridicoli insieme Dexter e Hannah in versione ex killer redenti per amore, mentre Nick e Jess di New Girl sono una coppia perfetta, peccato che da quando stanno insieme la serie è diventata troppo pucciosa. Fateli mollare, please.


GABRIEL GARKO AL CONFRONTO E' BRAVO AWARD (PEGGIOR ATTORE)
1. Ian Harding (Pretty Little Liars)
2. Josh Dallas (Once Upon a Time)
3. Steven Pasquale (Do No Harm)
4. Karl Urban (Almost Human)
5. Robbie Amell (The Tomorrow People)

Nella classifica dei peggiori attori tv dell'anno (considerate però che mi sono risparmiato le fiction italiane), è super sfida tra sguardi imbalsamati: a vincere è Ian Harding, il pessimo Ezra di Pretty Little Liars, capace di superare persino il Charmless Prince di Once Upon a Time.

"Grazie Cannibal! Sarà anche un award negativo,
ma è pur sempre l'unico premio che abbia mai ricevuto in vita mia."

CAGNA MALEDETTA AWARD (PEGGIOR ATTRICE)
1. Denise Richards (Twisted)
2. Laura Haddock (Da Vinci’s Demons)
3. Jenna Dewan-Tatum (Witches of East End)
4. Emma Rigby (Once Upon a Time in Wonderland)
5. Qualunque attrice (Nymphs)

Denise Richards non è mai stata una grande attrice, questo già lo sapevamo. Se non altro però era una bella fanciulla. Dopo tutte le plastiche cui si è sottoposta, non solo si è rovinata fisicamente, ma ora è diventata pure più inespressiva. Perché l'ha fatto, peeerché?
Peggior attrice e anche caso umano dell'anno.


DILUDENDO AWARD (DELUSIONE DELL’ANNO)
1. Hannibal
2. The Crazy Ones
3. Sleepy Hollow
4. Dracula
5. Betrayal

Non è stata del tutto da buttare, la prima stagione di Hannibal, però era lecito aspettarsi qualcosa di più di un serial killer trasformato in un serial chef. Ed era lecito aspettarsi anche qualcosa di meno: meno noia.
L'altra grande delusionissima dell'annata è stata The Crazy Ones. Dopo aver fatto uno schifo di serie come Ringer, l'ex Buffy Sarah Michelle Gellar è ritornata in tv con una sitcom che ha solo un piccolo difetto: non fa ridere.

Una scena in cui Hannibal cucina. Strano, non lo fa mai in questa serie...

MEH! AWARD (SERIE PIU’ SOPRAVVALUTATA)
1. Orphan Black
2. Sleepy Hollow
3. Peaky Blinders
4. Boardwalk Empire
5. Downton Abbey

Di Orphan Black ho sentito in giro pareri tra il buono e l'entusiasta. Ancora devo capire il perché.

"Ti prego, Cannibal. Nel 2014 rivaluta la mia serie!"

mercoledì 27 novembre 2013

SALVATE IL SOLDATO BRIAN




Anche i personaggi dei cartoni animati muoiono, Kenny di South Park ne sa qualcosa.
Peccato siano sempre i migliori ad andarsene.
Addio, Brian.

Brian Griffin
(Austin, 5 Novembre 2000 - Quahog, 24 Novembre 2013)


P.S. Povero Brian. Certo che gli hanno fatto fare davvero una fine pessima in "Life of Brian", un episodio mediocre che non riesce a essere particolarmente divertente né particolarmente toccante. Era da un po’ che non guardavo I Griffin, ma Seth MacFarlane e i suoi amichetti sceneggiatori mi sembra stiano perdendo colpi, si veda anche la recente pessima sitcom Dads da lui prodotta. In ogni caso, mi aspettavo una dipartita fatta un po' meglio.
E che dire del nuovo cane della famiglia, l’italoamericano buonista Vinny che sembra uscito dalla versione canina di Jersey Shore, cioè una versione più educata e civile di Jersey Shore?
Sto coso sarà davvero un nuovo personaggio fisso della serie?


P.P.S. Non sto spoilerando. Non troppo, almeno. La notizia della morte di Brian Griffin ormai è finita in home-page persino su Repubblica e credo che pure la CNN l’abbia data come Breaking News (anche se di quest’ultima cosa non sono del tutto sicuro).


P.P.P.S. La morte di Brian probabilmente è una mossa di marketing per ricreare interesse intorno a una serie animata che negli ultimi tempi non stava creando grande interesse. Un calo fisiologico, per uno show arrivato alla 12esima stagione ma, tanto per dire, South Park alla 17esima stagione riesce ancora a tirare fuori episodi epocali come l’ultimo, “A Song of Ass and Fire”, in cui in un colpo solo piglia per il culo Game of Thrones, la battaglia tra le console di nuova generazione Xbox One e Playstation 4, il Giorno del Ringraziamento, il Black Friday e la società americana e mondiale in generale.
Fatto sta che, per rianimare i Griffin, hanno deciso di sopprimere un personaggio, come ha spiegato il produttore esecutivo Steve Callaghan (ATTENZIONE SPOILER SU COME MUORE BRIAN): “Uccidere un personaggio umano della serie sarebbe stato troppo traumatico. Per quanto amiamo tutti Brian, e per quanto tutti amano gli animali domestici, può capitare che nella realtà un cane possa essere investito da un'auto.”
La scelta è caduta quindi su Brian anche se credo che molti fan della serie, al di là degli intoccabili Peter e Stewie, avrebbero preferito la dipartita di Meg, Chris o Lois.


P.P.P.P.S. Non disperiamo troppo. Prima o poi, magari decideranno di far tornare in vita Brian in qualche modo.
O magari no…

(vignetta presa da Fanpage.it)

P.P.P.P.P.S. Voto all’episodio dei Griffin "Life of Brian": 5/10

venerdì 7 dicembre 2012

MAN OF THE YEAR 2012 - N. 15 SETH MACFARLANE

Seth MacFarlane
Genere: cartone animale
Provenienza: Kent, Connecticut, USA
Età: 39
Il passato: si è fatto le ossa lavorando a serie come Mucca e pollo e Il laboratorio di Dexter, ha creato I Griffin, American Dad! e The Cleveland Show
Il suo 2012: il debutto da regista e sceneggiatore cinematografico con Ted
Il futuro: ancora Griffin, American Dad! e The Cleveland Show, il nuovo film A Million Ways To Die In The West, annunciato come una commedia western, e poi tanto per non farsi mancare nulla comparirà pure in un episodio dei “rivali” Simpson!
Ti potrebbero piacere anche: Christopher Knight, Ricky Gervais, Matt Groening, Peter Griffin
Perché è in classifica: perché ha portato l’umorismo irriverente dei Griffin al cinema

Seth MacFarlane è un sopravvissuto. Sarebbe dovuto essere su uno dei due aerei che l’11 settembre 2001 si sono schiantati contro il World Trade Center. Invece il suo agente gli ha detto l’orario di imbarco sbagliato e così, grazie a una sua cazzata, gli ha salvato la vita. E così, quel genio dell’umorismo padre dei Griffin che risponde al nome di Seth MacFarlane è ancora tra noi a farci ridere. Quest’anno non solo in tv, ma anche al cinema con Ted, la commedia successone a sorpresa dell’estate americana e dell’autunno italiano. Un film che, oltre a essersi rivelato un grande successo commerciale, prova a scardinare dall’interno le regole della classica commedia americana. Rispettandole, ma allo stesso tempo dissacrandole con una serie di battute micidiali dietro l’altra. Il tutto in pieno stile MacFarlane, con tanto di animale antropomorfo (o pupazzizzato?) protagonista, l’orsetto idolo Ted. E allora grazie, o agente di Seth MacFarlane, che con la tua negligenza hai salvato la vita a lui e, forse, anche alla nuova comedy americana.



giovedì 15 novembre 2012

Teddy Raspon

"Non è quello che può sembrare. Anzi, sì..."
Ted
(USA 2012)
Regia: Seth MacFarlane
Cast: Mark Wahlberg, Ted, Mila Kunis, Giovanni Ribisi, Aedin Mincks, Joel McHale, Jessica Barth, Bill Smitrovich, Bretton Manley, Sam J. Jones, Tom Skerritt, Norah Jones, Laura Vandervoort, Robert Wu, Jessica Stroup, Melissa Ordway, Ted Danson, Ryan Reynolds
Genere: pu-pazzo
Se ti piace guarda anche: Wilfred, I Griffin, Big, Mamma, ho perso l’aereo

Ted è un film d’autore.
Sono scemo? Sì, ma non è questo il punto.
Volendo, anche i film dei Vanzina possono essere considerati film d’autore. Ciò non implica automaticamente un’etichetta di qualità. Indica solo che tali pellicole sono accomunate da una precisa cifra stilistica. Da una comune visione del mondo. Che poi tale visione coincida, nel caso dei Vanzina, a una visione ancora più triste della vera italietta degli ultimi 30 anni è un dettaglio che in questa sede non ci interessa.
Ted è un film d’autore poiché fotografa alla perfezione lo stile Seth MacFarlane. Roba non da poco, soprattutto per un esordiente totale in campo cinematografico.

"Le didascalie di Cannibal non saranno mai
divertenti quanto le mie battute, ahah!"
Seth MacFarlane, per quei due o tre disgrazieti che non lo sapessero, è il “papà” dei Griffin. I suoi detrattori a questo punto potranno dire che si è limitato a scopiazzare Matt Groening e i Simpson e chiudere lì la questione, ma le cose non stanno così. Sarebbe come dire che ogni pop band venuta dopo i Beatles si sia limitata a riproporre sotto un’altra veste il suono dei Fab Four e…
mmm ok, forse un pochino le cose stanno così.
Partendo da uno spunto simile a quello dei Simpson (che pure già si erano ispirati un bel po’ ai Flintstones), Seth "Genio" MacFarlane ha portato la rappresentazione della tipica famiglia americana su un altro livello di cinismo, ironia e cattiveria. E poi, se i Simpson delle prime stagioni rimangono insuperabili a livello di storie, mentre un’altra serie loro cugina come South Park è il top come satira del mondo in cui viviamo, a livello di pure e semplici risate “ignoranti” i Griffin vincono a mani basse contro tutti gli altri cartoon presenti, passati e (forse) futuri.

Lo stile MacFarlane è poi proseguito nelle sue altre serie a cartoni American Dad! (che a dirla tutta non mi ha mai entusiasmato molto) e The Cleveland Show, spinoff dei Griffin decisamente niente male. E lo stile MacFarlane si è propagato ora anche al cinema, con questo Ted che contiene al suo interno tutti i suoi principali elementi caratteristici.
Dopo il cane Brian dei Griffin, il pesce rosso Klaus Heissler di American Dad! e Tim l’orso di The Cleveland Show, ecco arrivare l’orsetto di pezza Ted. Il tenero orsetto di pezza Ted. Tenero, almeno finché è un piccoletto. Crescendo, passerà dall’essere un orsetto di pezza all’essere un pezzo di m….
No, scherzo. È un orsetto cazzaro, più che un vero villain come il malefico Lotso di Toy Story 3.

"Ciao bei bambini...
morirete tutti!"

A Ted non manca of course nemmeno il tipico humour MacFarlane, che qualcuno può trovare volgare e troppo eccessivo, io lo trovo semplicemente geniale ed esilarante. Un misto tra non-sense, citazionismo pop schizofrenico e momenti di demenzialità totale.
Perché mi fa tanto ridere, il suo umorismo?
Non si può spiegare perché una cosa è divertente. O lo è, o non lo è. Seth MacFarlane è divertente. E Ted è uno spasso totale. Fine della storia.
Anzi, no. Non ho ancora finito.

"Questo va proprio buttato giù in un Flash!"
Altro elemento MacFarlandiano presente sono le musichette da commedia anni ’50 che conferiscono al tutto un’aria leggera, d’altri tempi, e regalano un’atmosfera tipicamente politically correct, mentre ogni volta che i personaggi aprono bocca esce una frase politically incorrect. Ted è giocato alla grande proprio su questo contrasto: da una parte, racconta una fiaba dai toni magici, in cui nel mondo così come lo conosciamo accade all’improvviso un evento inspiegabile. Come in Big con Tom Hanks (chiaramente ispirato al nostro Da grande con Renato Pozzetto) o in Mamma, ho perso l’aereo. Un desiderio diventa realtà, per magia. In questo caso, un bambino che desidera ciò che ogni bambino più desidera, oltre all’esilio di Justin Bieber dalla faccia della Terra: che il suo orsetto diventi vivo.
Mettendola diversamente: Ted è la storia di Pinocchio raccontata dopo che Pinocchio, volevo dire Ted, è stato nel Paese dei balocchi troppo a lungo ed è diventato un cazzaro tossico.

Ted non è quindi solo una commedia sboccata e goliardica. Certo, ci regala una serie di momenti esilaranti, come la scena in discoteca stile La febbre del sabato sera, degna del miglior Leslie Nielsen o del miglior Charlie Sheen. E ancora l’apparizione già cult di Flash Gordon. E ancora una serie di battute da ROTFL, più una serie di citazioni esilaranti, da Susan Boyle a Taylor Lautner fino al mitico Tom Skerritt. E insomma, tutto e intendo TUTTO in Ted fa morire dal ridere. (Specifico però che ho visto il film in lingua originale e non oso nemmeno immaginare i modi in cui la versione italiana abbia potuto martoriare diverse battute e gag di difficile traduzione e quindi nella versione italiana NON TUTTO potrebbe essere altrettanto divertente).

"Hey, di solito sono gli uomini ad avere bisogno del ghiaccio quando mi vedono!
E non sulla fronte..."
Però il film non è solo questo. Non è solo risate da farsi venire il mal di pancia come non mi capitava per un film da… Hot Shots, forse? La sceneggiatura preparata da Seth MacFarlane è perfetta sotto ogni punto di vista. C’è l’amicizia profonda tra Mark Wahlberg e l’orsetto Ted. C’è la parte sentimentale, mai troppo smielata. E qui entra in gioco pure la sgnacchera, visto che il film non si fa mancare niente nemmeno sotto questo punto di vista. Innanzitutto, svetta Mila Kunis su tutto e su tutti, grandiosa e gnoccolosa. Poi ci sono anche Laura Vendervoort, vista nelle serie Smallville e V, Jessica Stroup di 90210, più qualche altra zoccola dal nome tipico da white trash girl come Brandy, Heather, Shanine, Briana, Amber, Sabrina, Melody, Dekota, Ciara, Bamby, Crystal, Samantha, Autumn, Ruby, Taylor, Tara, Tammy, Beck o qualcosa che finisce con Lynn.

Magia, amicizia, amore, figa, ma c’è pure una componente (molto) lievemente thriller, con Giovanni Ribisi che è un cattivo da silenzio degli innocenti comedy.
Frullati dentro Ted ci sono inoltre tutti gli elementi tipici della commediona americana non solo sentimentale, ma pure quella per famiglie. C’è persino la tipica scena in cui Mark Wahlberg canta (tra l’altro a un concerto di Norah Jones!) per riconquistare il cuore della sua amata.
Eppure, tutti questi elementi sono rivisitati dalla visione folle ed esilarante di MacFarlane. Così ad esempio la “serenata” di Mark Wahlberg (a mio avviso non del tutto convincente come protagonista) si trasforma in rissa, le scene romantiche sono annientate da qualche commento sulle scoregge, e anche nei momenti più drammatici la battuta sdrammatizzante salta fuori, boing boing.
"Quell'orsetto è più arrapante di Magic Mike!"
Il tutto senza trasformare la pellicola in una semplice parodia della commedia classica, ma prendendo il modello della commedia classica e stravolgendolo grazie a una dose massiccia di umorismo caustico. E, se vogliamo, nell’antropoformismo di Ted c’è dentro anche un pizzico di Spike Jonze, più sul goliardico andante.

Una magia, dunque. Ted realizza un mio desiderio. No, non quello di Justin Bieber esiliato dalla faccia della Terra. Quello di vedere una commedia che fa ridere dall’inizio alla fine no stop, con varie trovate una più geniale dell’altra al suo interno, e allo stesso tempo sa presentare una storia che, pur priva di grossi elementi di novità, è raccontata bene. Era tanto difficile? Ci voleva proprio qualcuno proveniente dalla tv per realizzarla?
Evidentemente sì.
Seth MacFarlane, ti amo. E lo dico come te lo direbbe l’orsetto idolesco Ted, anche se suona un po’ gay…
(voto 8/10)


mercoledì 16 marzo 2011

Burger Kings

Bob’s Burgers
(Stagione 1)
Serie animata creata da: Loren Bouchard
Cast: Bob, Linda, Tina, Louise, Gene
Rete americana: Fox
Rete italiana: prossimamente Fox?
Genere: famiglie fuori di testa
Se ti piace guarda anche: Daria, I Griffin, King of the Hill, The Cleveland Show, I Simpson

I Simpson ripetono sempre la solita storia? Cominciano a stufarvi pure i Griffin? Beh, qui c’è una nuova famiglia che può risvegliare il vostro appetito non per gli hamburger come il titolo lascerebbe supporre, non quello sessuale, bensì per le serie americane politically scorrect.
Bob’s Burgers è infatti il nuovo cartoon della Fox (la stessa rete che negli USA trasmette le note serie sopra citate) con una nuova famiglia americana poco tradizionale e molto particolare. Bob è il padre nonché proprietario e factotum del piccolo fast-food che conduce insieme agli altri svogliati membri della famiglia: c’è la moglie con le sue strambe fissazioni (come l’ambizione di trasformare il ristorantino in un locale di teatro), il figlioletto che è in botta con i suoni campionati e si porta sempre con sé una tastiera con cui riproduce rumori vari, la figlia più piccola che è una sorta di psicopatica molto originale e fantasiosa sempre con una cuffia da coniglio sulla testa. Ma il personaggio più straordinario è la figlia maggiore Tina, una pre-adolescente che ricorda l’indimenticabile Daria Morgendorffer del cartone di Mtv e ha una voce robotica esilarante. È lei il cuore pulsante del cartone, con le sue imbarazzanti pulsioni sessuali e i sogni nerd del primo bacio. È già una mia eroina personale.


Bob’s Burgers non sta riscuotendo un enorme successo in patria e non si sa ancora se verrà confermato per una seconda stagione, sarebbe però un peccato limitarsi a una manciata di episodi perché con il tempo e un po’ di pazienza potrebbe diventare un piccolo cult; in attesa che arrivi in Italia (forse prossimamente…) la cosa migliore da fare è comunque vederlo con le irresistibili voci originali. Bob Belcher e la sua famiglia probabilmente non vi faranno ammazzare subito subito dalle risate, ma posson bastare appena un 10 minuti per entrare nella folle spirale umoristica di questa serie. Dovete dare un minimo di confidenza ai suoi particolari personaggi e allora vi stenderà con la sua ironia esagerata e non potrete più farne a meno. Come capitava con i Simpson e i Griffin, quelli dei tempi migliori.
(voto 7+)

venerdì 29 ottobre 2010

Tiro mancino

Federico Zampaglione il cantante è autore di un onesto e piuttosto classico pop italiano come questo



Federico Zampaglione il regista invece sorprende con un film dalle tinte horror di cui si può dire tutto, tranne che sembra un classico film italiano.
Nessun drammone famigliare, nessuna commedia degli equivoci, niente scoregge vanziniane: insomma, non sembra proprio una pellicola realizzata da un italiano nel panorama attuale. Ma nemmeno sembra scimmiottare le pellicole hollywoodiane. Zampaglione sembra piuttosto guardare a un cinema da paura dalle nordiche atmosfere. E fa centro.

Un centro pieno come in musica non gli è forse mai riuscito. È vero, ha fatto alcune belle canzoni (“La descrizione di un attimo”, “Per me è importante”, “I giorni migliori”), c’è stato un periodo in cui qualcuno avventatamente ha parlato di lui persino come di un nuovo Battisti. I veri talenti musicali nei Tiromancino però erano probabilmente Riccardo Sinigallia (autore come solista della splendida “Bellamore”), ma anche il fratello di Federico, Francesco Zampaglione.
Lui invece sembra nato per essere regista. Oddio, l’esordio Nero bifamiliare era passato inosservato tra il pubblico e persino sbeffeggiato dalla critica. Io non l’ho visto quindi evito commenti, però guardando questo Shadow si nota un talento visivo davvero pregevole. In attesa di dare un ascolto al nuovo album dei Tiromancino “L’essenziale” (il primo da 6 anni a questa parte), in uscita proprio in questi giorni, il futuro che mi sento di consigliare a Zampaglione è sicuramente nel cinema.

Shadow
(Italia 2010)
Regia: Federico Zampaglione
Cast: Jake Muxworthy, Karina Testa, Ottaviano Blitch, Chris Coppola, Nuot Arquint
Genere: horror
Links: IMDb, mymovies
Se ti piace guarda anche: Hostel, Saw – L’enigmista, i video “Karma Police” dei Radiohead “Come To Daddy” di Aphex Twin
Shadow è una di quelle storie di caccia infinita alla Duel di Steven Spielberg, o sullo stile del combattimento infinito tra Peter Griffin e il pollo gigante


In Shadow una coppia di bikers finisce per essere vittima di un tiro mancino, inseguita e braccata da due cacciatori folli, con nessuna ragione logica addosso se non la pura sadica cattiveria umana. Dico umana, perché in una scena che ho trovato simbolica (ma magari è stata solo una mia impressione) c’è un cane che prima si mette al loro inseguimento e poi si blocca, come se capisse che quell’odio cieco è inutile. Una cosa che i due uomini sembrano invece non capire.
La prima parte in mezzo ai colli e alle strade di campagna è davvero eccellente. La seconda parte, un po’ meno riuscita, scivola invece nel sadismo più profondo, tra Hostel e Saw – L’enigmista, con un’ottima scena di inseguimento sullo stile del video di “Karma Police” dei Radiohead, ma con le stranianti note del pezzo del 1943 “La strada nel bosco” di Gino Bechi.


Funzionali ma non particolarmente memorabili gli attori, eccezion fatta per l’angosciante mostro interpretato da Nuot Arquint che sembra uscito dal video “Come To Daddy” di Aphex Twin.
Un film inquietante, molto ben girato, dalle splendide atmosfere e, ciliegina sulla torta, il buon Zampaglione ci ha messo dentro pure un messaggio sulla guerra.
(voto 6/7)

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