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domenica 3 giugno 2012

Season finales (Hart of Dixie, Shameless, Suburgatory, GCB)

Ennesimo episodio della serie dei finali di stagione delle serie tv americane 2011/2012.
Ma prima, ricapitoliamo le scorse puntate...

"Ehm, non so chi scegliere... In Alabama la poligamia è legale?"
The Walking Dead
The Vampire Diaries
Gossip Girl
New Girl
2 Broke Girls
Don' Trust the B---- in Apartment 23

ATTENZIONE: presenti qua e là alcuni SPOILER!

"Le didascalie cannibali fanno ridere giusto i polli!"
"Hey, ma allora perché noi stiamo ridendo?"
Hart of Dixie
(stagione 1)

Serie caruccia immersa in un’atmosfera tra il country e Una mamma per amica, è la classica visione non imprescindibile ma comunque godibile. Lo guardi con piacere, però se ti perdi una puntata non è certo una tragedia. È come un Everwood però senza tutto il drama drama drama e, soprattutto, con Rachel Bilson tutto il tempo in hot pants e t-shirt bagnate al posto del Dr. Brown che consola qualche paziente cui sono appena morti tutti i conoscenti. Anche se il personaggio migliore, a sorpresa, si è rivelato quello della conservatrice e old-style Lemon, interpretata da una ottima Jaime King.
Tra casi medici poco o nulla interessanti e intrecci sentimentali scontati, la serie, pur gradevole, per la seconda stagione ha bisogno di una bella scossa (piccolo suggerimento: Rachel Bilson nuda!), altrimenti sarà costretta all’oblio.
(voto alla stagione: 6+
voto al season finale: 6,5)

"Sono io il sex-symbol della serie. Perché, avevate dubbi in proposito?"
Shameless US
(stagione 2)

Ottima stagione per la seconda famiglia Gallagher più disastrata della storia. Una season ancora più divertente e scoppiettante della prima, che però negli ultimi episodi ha trovato anche un notevole spessore drammatico. Parecchio interessante soprattutto il personaggio della madre tossica e bipolare della Gallagher family e niente male anche la story di Karen (Laura Wiggins) alle prese con una gravidanza non proprio da futura mammina ideale. Una sorta di Juno stronza. Per qualche altro personaggio invece è sembrata più una stagione di transizione e l’impressione è che la serie, per quanto valida, debba ancora regalarci il suo meglio.
Sempre grandioso comunque l’intero cast, con vertice negli immensi William H. Macy ed Emmy Rossum.
E a proposito di famiglie particolari, tenete d’occhio la nuova serie di Paul Abbott, il creatore di Shameless. Si chiama Hit and Miss e la protagonista è Chloe Sevigny.
(voto alla stagione: 7+
voto al season finale: 7)

"Anche la nostra è stata una parata all'insegna della sobrietà,
è costata meno di 3 milioni di euro. Una bazzecola!"
Suburgatory
(stagione 1)

Ancora ben lontana dall’essere giunta nel mezzo del cammin di sua vita, la sedicenne Tessa viene beccata in possesso di un pacchetto di preservativi e così il padre single decide di prendere armi e bagagli e trasferirsi con la figlia teenager dalla lussuriosa New York City ai sobborghi di periferia. Un luogo tranquillo fatto di villette a schiera e giardini ben curati che a qualcuno potrebbe sembrare un Paradiso, ma che per la nostra giovane protagonista si rivelerà, almeno inizialmente, un Inferno.
L’ambiente è infatti quello perfettino e precisino dei suburbs americani già osservato da vicino più e più volte a partire da quell’American Beauty scritto da Alan Ball (poi artefice di Six Feet Under e True Blood) e quindi in serie come Desperate Housewives o il più trasgressivo e “dopato” Weeds.

"Lo so anch'io che ero molto meglio negli anni '90,
non c'è bisogno che me lo ricordi tutte le volte..."
In Suburgatory i toni sono però ancora più da (divina) commedia, vicini a Cougar Town. E proprio come nella cittadina capitanata da Courteney Cox, anche qui il padre della protagonista si troverà di fronte a un esercito di MILF assatanate, sposate o meno, che gli daranno la caccia: dalla sua autodichiarata stalker personale fino a Dallas, la rifattissima “panterona” che gli dà il benvenuto nei suburbi. La figlia di Dallas è però Dalia (personaggio cult della serie), una Barbie-mean girl che diventa subito una sorta di nemesi della nostra protagonista Tessa, tipica newyorker alternativa che avrà qualche problemino a inserirsi in un contesto tanto plastificato e finto. Eppure anche lei scoprirà che dietro a protesi al seno e nasi rifatti potrebbe nascondersi qualcosa di più…
O forse no.
La prima stagione è proseguita tra su e giù, tra momenti esilaranti ed episodi riempitivo. Poco convincente l’ingresso nel finale di Alicia Silverstone, idola indiscussa degli anni ’90 cui è stato affidato un personaggio parecchio odioso. Io lei un tempo la AMAVO ma, cazzo, adesso non è che stia invecchiando proprio bene...
Scritta in maniera molto intelligente e pungente, Suburgatory rimane per ora sospesa nel limbo delle serie che potrebbero finire nel Paradiso dei cult tv oppure andare giù nell’Inferno del dimenticatoio. In ogni caso, proprio come la protagonista Tessa, riuscirà a uscire almeno dal Purgatorio?
(voto alla stagione: 6,5
voto al season finale: 6)

"Dio ti benedica, Cannibal Kid. Dio ti benedica!"
GCB
(stagione 1)

Gradevole variante in salsa texana delle Desperate Housewives, è riuscito a strapparmi qualche sorriso soprattutto grazie alla scatenata Kristin Chenoweth, l’interprete della super bigotta Carlene. Una serie dal forte sapore country che si è proposta come una satira troppo leggera sui valori tradizionali dell’America più conservatrice, finendo per diventarne quasi una celebrazione. GCB (ovvero Good Christian Bitches) non è stata confermata per una seconda stagione, ma non è che mi mancherà particolarmente. Mitica Kristin Chenoweth a parte, of course.
(voto alla serie: 6-
voto al series finale: 5,5)

domenica 4 dicembre 2011

Rachel Bilson: Cotta adolescenziale 2011 n. 15

Rachel Bilson
Genere: fighetta
Provenienza: Los Angeles, California, USA
Età: 30
Il passato: The O.C., The Last Kiss, Jumper, New York I love you
Il suo 2011: Hart of Dixie, Waiting for forever
Il futuro: Hart of Dixie, The Do List
Perché è in classifica: perché se ce lei mi potrei guardare qualunque film e/o serie tv
Potrebbero piacerti anche: Leighton Meester, Mila Kunis, Alexandra Chando, Rachel Weisz, Selena Gomez

A volte ritornano… e meno male! Rachel Bilson mancava dal piccolo schermo dai tempi di The O.C. in cui era la mia preferita Summer. E adesso è di nuovo in scena, protagonista assoluta della nuova serie Hart of Dixie, in cui è un’aspirante dottoressona di New York costretta a trasferirsi in una cittadina del profondo Sud degli Stati Uniti. Una storia tra Everwood e Men in Trees ambientata in un posto stile Stars Hollow di Una mamma per amica, avete capito bene, cui però poco a poco ci si affeziona e che è finita per diventare la serie “carina caruccia” dell’anno. Non certo un capolavoro, però è quella che alla fine si finisce per guardare con piacere ogni settimana.
Ok, la smetto con le stronzate: la guardo UNICAMENTE perché ci sono Rachel Bilson e i suoi hot pants!


lunedì 28 novembre 2011

Se non ti piace questo film sei uno sporco leghista


The Help
(Usa 2011)
Regia: Tate Taylor
Cast: Emma Stone, Viola Davis, Bryce Dallas Howard, Octavia Spencer, Jessica Chastain, Allison Janney, Anna Camp, Ahna O’Reilly, Mike Vogel, Chris Lowell, Sissy Spacek, Mary Steenburgen, Nelsan Ellis, Ashley Johnson
Genere: black
Se ti piace guarda anche: Il colore viola, The Blind Side, Hart of Dixie, Pan Am, Mad Men, Downton Abbey
Uscita italiana prevista: 17 febbraio 2012


The Help fa parte di una categoria di film che di solito non apprezzo per nulla.
I film ruffiani.
Se c’è però una cosa che questa pellicola insegna sopra a ogni altra è quella di andare oltre le categorie. E così ho seguito il buon esempio e ho superato il fatto che sia un film ruffiano. Perché lo è. La storia che racconta infatti non può non smuovere qualcosa dentro, per lo meno in chi crede a determinati valori di uguaglianza di tutte le persone, indipendentemente dal colore della loro pelle.
Che poi sull’uguaglianza si potrebbe aprire una lunga parentesi, visto che tutte le persone sono uniche e quindi diverse una dall’altra, ma comunque non andiamo a impelagarci in un discorso troppo complesso e cerchiamo di rimanere dentro i binari del film. Anche se ogni volta faccio fatica a rimanerci dentro, maledetti binari!

La storia, per dirla breve e non svelarvi troppo, è tratta dal romanzo best-seller del 2009 di Kathryn Stockett ed è quella di una giovane giornalista (Emma Stone: sì sì sì un film in più per adorarla) che decide di dar voce a chi una voce non l’ha mai avuta. Se non in chiesa per cantare nel coro gospel. La giornalista Emma Stone vuole infatti realizzare un libro basato sui racconti e le testimonianze delle donne di colore che fanno le domestiche e allevano i figli delle donne bianche ricche (proprio come accaduto a lei e alla stessa scrittrice Stockett), in un paesino del Sud degli Stati Uniti negli anni ’60, prima del periodo delle lotte per i diritti civili dei neri e in un clima ancora dominato dai Ku Klux Klan.
Sì, insomma, una trama che va da sé porterà alcuni momenti toccanti e altri che faranno salire l’indignazione, quindi un film in qualche modo ricattatorio, che sembra essere perfetto per la notte degli Oscar e chissà che qualche nomination non se la porti a casa.
Negli Usa la pellicola è stata il clamoroso successo a sorpresa degli ultimi mesi, con un incasso cresciuto di settimana in settimana grazie al passaparola che ha portato a un totale di 170 milioni di dollari di incasso, a fronte di una spesa di 25 milioni. Niente male per un film non in 3D, non di animazione, non di supereroi, maghetti o vampirelli. In pratica The Help è andato a replicare il caso di The Blind Side, il film del 2009 che in maniera analoga aveva macinato incassi sorprendenti, aveva fruttato un Oscar alla Sandrona Bullock e raccontava una storia ugualmente ruffiana.
Così come allora, per una seconda volta ci sono cascato anch’io. The Help infatti è una visione appassionante e coinvolgente. Come sempre sostengo, una bella storia non basta a fare un bel film, è vero, però qui la storia è davvero bella, toccante e pure impregnata di una buona dose di umorismo che riesce a renderla una visione leggera e piacevole, quanto allo stesso tempo profonda e toccante.

Il grande pregio del film è quello di raccontare non il razzismo più violento e immediatamente visibile, come quello del Ku Klux Klan, ma quello più sottile e strisciante. Il razzismo di quelli che dicono: “Sì, ma io non sono razzista.” Il razzismo delle donne bianche del Sud che facevano accudire i loro figli da tate di colore, trattandole però come schiave e come essere inferiori e non permettendo loro nemmeno di usare lo stesso bagno di famiglia perché accusate di diffondere chissà quali misteriose malattie “negre”. Ma in The Help subiranno un momento di vendetta davvero godurioso!

A dare una grossa mano per rendere viva questa splendida storia ci pensa allora un formidabile gruppo di attrici. In The Help sfila la migliore rassegna di rosse cinematografiche immaginabile, mancano giusto Julianne Moore e Lindsay Lohan (ma quest’ultima ormai passa più tempo nei tribunali di un certo nostro ex Premier…), mentre sono presenti la solita piccola grande Emma Stone, una Bryce Dallas Howard perfetta in versione “southern bitch”, Sissy Spacek in versione “vecchia pazza” e Jessica Chastain, la rossa di The Tree of Life qui in inedita e quasi irriconoscibile versione bionda Marilyn-style, ma con un ruolo che va oltre i soliti stereotipi della biondona stupida. Ottime poi le due protagoniste “black” della vicenda, una commovente Viola Davis (già candidata agli Oscar per Il dubbio) e ancor di più l’incendiaria Octavia Spencer, per cui prevedo e pregusto già una bella nomination (e chissà, magari anche una vittoria) agli Oscar 2012 come miglior attrice non protagonista. Ci troviamo in pratica di fronte al cast femminile più pazzesco dell’annata (ex aequo con quello di Le amiche della sposa), in cui gli uomini fanno più che altro la figurina delle… ehm figurine, appunto. Perché oltre a trattare la tematica razziale, The Help si rivela essere anche uno splendido inno alla donna come motore per il cambiamento sociale, sebbene anche le figure più negative all’interno del film siano altre donne.
Dal punto di vista del cast da segnalare anche la presenza di Mike Vogel, pilota della serie Pan Am ambientata anch’essa negli anni ’60 (che voglia diventare il nuovo Don Draper? Mi sa che è ancora un po’ giovane), e di due membri del cast di True Blood: Nelsan Ellis, il mitico Lafayette, e poi la bionda Anna Camp, che nella seconda stagione faceva parte della setta anti-vampiri e che qui riprende un simile ruolo da bigottona del Sud.
E a proposito di serie tv, lo stile 60s si avvicina proprio a quello di Mad Men o di Pan Am, ma l’atmosfere del Sud sarà particolarmente apprezzata anche da chi segue la nuova Hart of Dixie. E, perché no?, pure dagli appassionati della serie british Downton Abbey. Qui come lì infatti i veri protagonisti per una volta tanto non sono i ricchi e i potenti, bensì i domestici.

Il difetto della pellicola è invece la mancanza di una forte impronta autoriale. Il regista Tate Taylor si limita al compitino e dirige in maniera convenzionale, senza prendere buche, ma nemmeno senza rischiare scossoni. D’altra parte ha ancora tempo per crescere; questa è la sua seconda pellicola e la prima dico solo che si chiamava Pretty Ugly People e protagonista era Jessica Simpson…

Film ruffiano?
Sì. Assolutamente sì. The Help va però visto non dal punto di vista del critico cinematografico, bensì col cuore. Difficilmente quello non verrà toccato da questa visione.
A meno che non facciate parte di un Ku Klux Klan… O siate della Lega.
(voto 7+/10)

sabato 22 ottobre 2011

La cugina di campagna

Hart of Dixie
(serie tv, stagione 1)
Rete americana: The CW
Rete italiana: non ancora arrivata
Creata da: Leila Gerstein
Cast: Rachel Bilson, Scott Porter, Jaime King, Cress Williams, Wilson Bethel, Tim Matheson, McKaley Miller, Nancy Travis
Genere: pop-country
Se ti piace guarda anche: Everwood, Men in trees, Tutta colpa dell’amore, Waiting for forever

Artemio/Renato Pozzetto l’aveva già capito nel 1985: la vita in campagna può essere meglio di quella in una città come la tentaculàr Milàn.
Alla stessa conclusione, a distanza giusto di qualche anno, ci potrebbe arrivare anche la un "filino" più sexy Rachel Bilson nella nuova serie Hart of Dixie, di recente confermata dal network americano The CW per una stagione completa. In Italia non è ancora arrivata, ma nel caso avrei un po’ paura al titolo che potrebbero affibiarle. Hart of Dixie è infatti un gioco di parole di piuttosto difficile comprensione già per uno yankee: Hart significa cervo, è anche il cognome della protagonista e pure un giochino con heart/cuore, mentre Dixie è un termine leggermente dispregiativo con cui si intendono i campagnoli, quelli all’Artemio. In più è la storpiatura di “Heart of Dixie”, ovvero il soprannomignolo dell’Alabama, lo stato southern in cui è ambientata la serie (però il pilot è stato girato in North Carolina e il resto della serie a Los Angeles…). In Italia con un nome del genere potrebbero sbizzarrirsi alla grande finendo per intitolarla Cuori in campagna e passarla nei pomeriggi di Canale 5 la prossima estate. Ma magari mi sbaglio…

Hart of Dixie nasce come sorta di incrocio tra le serie Men in Trees ed Everwood: nella prima, Anne Heche si trasferiva in Alaska e scopriva che la vita into the wild non era poi così malaccio; in altre parole, si trovava un montanaro con cui accoppiarsi selvaggiamente. In Everwood invece avevamo una storia qui ripresa quasi pari pari: un medico si spostava da New York a un paesino sperduto di montagna in seguito alla morte della moglie.
In Hart of Dixie invece abbiamo la giovane dottoressa Rachel Bilson, mitica, indimenticata e bona Summer di The O.C., una che come chirurgo è un fenomeno tipo la Yang di Grey’s Anatomy, ma con i pazienti ha un tatto che manco il Dr. House; così quando eredita dal padre segreto uno studio medico a Bluebell, un paesino sperduto nel Sud degli Stati Uniti con gli alligatori liberi per strada, si trasferisce lì in modo da diventare più “umana” con i suoi pazienti.
La differenza con Everwood, a parte la localizzazione geografica e il conseguente accento del Sud molto fico molto True Blood della popolazione locale, è che i toni qui sono più leggeri. In Everwood infatti già solo nelle prime puntate avevamo 7 morti e un paio di ragazzini in coma, qui invece non c’ha ancora lasciato le penne nessuno. A parte il padre della Bilson che comunque aveva circa 125 anni e tanto lei non sapeva nemmeno fosse il suo vero padre…
Ah, e poi c’è pure qualche echo del film con Reese Witherspoon e Patrick Dempsey Tutta colpa dell’amore (titolo originale: Sweet Home Alabama, tanto per ricordare i danni che possono fare i titolisti nostrani).

Appena arrivata nella cittadina, accompagnata da una soundtrack che conta più un country in stile Taylor Swift che non Johnny Cash (siamo pur sempre sul network americano The CW), Rachel Bilson fa ovviamente subito strage di cuori e si invaghisce piuttosto ricambiata del “golden boy” locale Scott Porter (già in Friday Night Lights, dove era lo sfortunato quarterback finito sulla sedia a rotelle Jason Street), il quale sta però per convolare a nozze con la reginetta di bellezza stronzetta localetta, Jaime King (vista in Sin City), la quale però nasconde anche una relazione con il sindaco di colore locale, Cress Williams (visto pure lui in Friday Night Lights, nell’ultima stagione). Però la Bilson ha anche un’attrazione di tipo animalesco e sessuale con il suo vicino di casa sbruffone Wilson Bethel (già visto da… nessuna parte). Insomma, una girandola sentimentale cui si aggiungono una serie di casi medici non troppo interessanti inseriti in una cornice country stereotipata e da cartolina, ma pur sempre gradevole, qualche confronto tra città e campagna pure questo piuttosto prevedibile, il personaggio della giovane blogger nerd locale McKaley Miller (pure lei vista da nessun’altra parte) che potrebbe regalarci qualche momento divertente e in più qualche rivalità con il medico locale, il classico uomo repubblicano e all’antica che farà fatica a dare fiducia alla Bilson. Sarà anche che lei più che da un ospedale sembra uscita da Gossip Girl…

La serie non è niente di imperdibile, a parte per i fan di Rachel Bilson in pantaloncini corti come il sottoscritto, ma comunque è carina e guardabile e rappresenta la serie “buoni sentimenti” dell’anno. Pur prediligendo i telefilm brutti, sporchi e cattivi, ogni tanto anch’io ho bisogno di una serie che mi riporti ai vecchi, sani valori di una volta e che mi dica che la vita in campagna è meglio di quella in città.
Anche se non è vero.
(voto 6+/10)

martedì 13 settembre 2011

Guida galattica alla nuova stagione telefilmica


Una nuova stagione è alle porte e per quanto riguarda i telefilm e le serie tv americane si preannuncia più promettente che mai. Dopo qualche annata così cosà, sembra infatti il periodo buono per una rinascita, per una nuova onda perfetta con cui surfare sulla serialità d’Oltreoceano.
Naturalmente è presto per dire se ci troveremo di fronte a qualche prodotto in grado di rivoluzionare la narrazione televisiva come fatto da 24 o da Lost, o se faremo la conoscenza di nuovi personaggi cult come Buffy o Don Draper, se vedremo nuovi fenomeni mediatici come le casalinghe disperate o successi della portata di Twin Peaks o Dallas. Vista la frammentazione e la varietà dell’offerta tv attuale sarà difficile, ma comunque negli ultimi mesi sono già nati nuovi piccoli grandi cult come Game of Thrones e Pretty Little Liars, o serie esaltate dalla critica (The Killing, The Walking Dead, Boardwalk Empire). Inoltre diverse longeve serie hanno chiuso i battenti (Smallville e Friday Night Lights) o stanno per farlo (Desperate Housewives), lasciando la porta aperta a un fisiologico e benefico ricambio generazionale, sebbene qualche mammuth televisivo faccia fatica a lasciare il passo, quando forse potrebbe anche farlo (CSI, Law & Order, Dr. House, Grey’s Anatomy…).
In ogni caso le nuove serie sembrano possedere una qualità media ottima, superiore alle produzioni cinematografiche hollywoodiane medie per dire, e chissà che tra le numerose e appetitose novità non si nasconda qualche nuovo fenomeno.
Certo, non è tutto oro quel che luccica, tante idee sono riciclate dall’estero (Wilfred, Skins, Being Human…), e si punta molto sul calco di serie più o meno vampiresche, più o meno supereroiche, più o meno fantasy, e su volti già noti (Sarah Michelle Gellar, Kiefer Sutherland, Rachel Bilson…), però la curiosità è comunque alle stelle.
Ecco allora le serie tv che attendo di più in questa nuova stagione americana, tra ritorni (si spera) graditi ed esordienti totali.

Queste è la top 10 delle novità che attendo con maggiore impazienza.

10. Grimm
Partenza americana: 21 ottobre su NBC
Una serie crime con l’aggiunta di un tocco mystery che prende spunto dalle fiabe dei fratelli Grimm. Detto così non gli si darebbero due euri, anzi due dollari, e invece la preview fa ben sperare…


9. Revenge
Partenza americana: 21 settembre su ABC
Di Emily VanCamp era facile innamorarsi in Everwood, poi ha fatto pure Brothers & Sisters che però sinceramente non ho mai retto, e ora ritorna con una serie in veste finalmente da protagonista. Una storia di vendetta, almeno stando al titolo, quella che la protagonista cercherà per la sua famiglia negli chicchissimi Hamptons, con un pizzico di mistero a rendere il tutto più interessante. Sarà un nuovo cult o verrà cancellato subito?


8. Enlightened
Partenza americana: 10 ottobre su HBO
L’attrice feticcio di David Lynch, Laura Dern, interpreta la parte di una tizia che uscita dalla rehab prova a ricostruirsi una vita. E dalla clip qui sotto direi che non sarà facile… Possibile rivelazione della stagione.


7. Alcatraz/Person of Interest
Person of interest, partenza americana: 22 settembre su CBS
Alcatraz, partenza americana: 2012 su Fox
Due nuovi progetti vedono coinvolto J.J. Abrams in veste di produttore e si propongono come possibili “nuovi Lost”, un’etichetta che fino ad ora ha portato una sfiga micidiale, vedi The Event e FlashForward, e che potrebbe rivelarsi una maledizione anche per queste due serie. In Alcatraz rivediamo Jorge Garcia, il grande (in tutti i sensi) Hugo di Lost, mentre in Person of Interest c’è l’inquietante Ben Linus sempre di Lost, ovvero Michael Emerson, co-protagonista qui insieme a Jim “Gesù Cristo” Caviezel.



6. Hart of Dixie
Partenza americana: 26 settembre su The CW
La splendida Summer di The O.C. Rachel Bilson torna in una nuova serie tv che sa di Everwood e di Men in trees, visto che interpreta una dottoressa che si muove da una grande città a un paesello dimenticato dadDio. Si preannunciano buoni sentimenti e una riscoperta dei veri valori della vera vita, e ogni tanto ci va anche qualcosa del genere. Ma in fondo chissenefrega di cosa parla, c’è Rachel Bilson, e tanto basta!


5. The Secret Circle
Partenza americana: 15 settembre su The CW
The Vampire Diaries con un gruppo di streghette al posto dei vampiri? Sembrerebbe proprio così, visto che questo nuovo teen fantasy è firmato da Kevin Williamson (autore di Dawson’s Creek e sceneggiatore di Scream, oltre che “papà” tv di Vampire Diaries) ed è ispirato a un’altra saga letteraria firmata sempre da Lisa Jane Smith. Protagonisti la bionda Brittany Robertson, proveniente dall’ottima ma sfortunata serie Life Unexpected, e Thomas Dekker (Kaboom, Heroes). So già che tutti noi - e tutti voi - teen addicted non ve la perderete per niente al mondo…


4. The Playboy Club/Pan Am
The Playboy Club, partenza americana: 19 settembre su NBC
Pan Am, partenza americana: 25 settembre su ABC
L’effetto Mad Men irrompe nelle nuove serie ammericane, con due tuffi al cuore degli anni ’60. Molto sexy si preannuncia il primo, ambientato nel primo Playboy Club di Chicago e che vanta tra le conigliette Amber Heard (oh yes!), molto volatile si preannuncia il secondo, incentrato sulla compagnia aerea americana Pan Am che schiera tra le sue hostess una certa Christina Ricci (oh yes, again!). Allacciatevi quindi le cinture che la nuova stagione americana sta per decollare.



3. Awake
Partenza americana: 2012 su NBC
Potrebbe essere la serie più incasinata di sempre. C’è già qualcuno che l’ha definito il futuro Inception televisivo. Per il momento si sa che il protagonista si sveglia da un coma dopo un incidente d’auto e si muoverà in due dimensioni: in una sua moglie è morta nell’incidente mentre il figlio è sopravvissuto, nell’altra il figlio è morto e la moglie è viva. Quale sarà la verà realtà? E, soprattutto, è questa la domanda giusta da porsi? In ogni caso una serie che rischia di farci esplodere la testa. Dopo la fine di Lost, non chiediamo di meglio!


2. American Horror Story
Partenza americana: 5 ottobre su FX
Connie Britton, la MILF della serie Friday Night Lights, si trasferisce in una casa da incubo. Una serie avvolta nel mistero tra atmosfere gotiche e dark creata dalla premiata accoppiata Ryan Murphy/Brad Falchuk, già dietro a Nip/Tuck e Glee. Possono deludere? Certo che possono, ma io scommetto che non lo faranno!


1. Ringer
Partenza americana: 13 settembre su The CW
La serie che segna il ritorno di Sarah Michelle Gellar sul piccolo schermo. Da Buffy – L’ammazzavampiri a questo nuovo promettente thriller in cui interpreta la doppia parte (e quindi doppia libidine) di due sorelle che non si vedono da molto tempo e si stanno per riappacificare. Peccato che una delle due scompaia… Ma la cosa importante è che una nuova serie con Sarah Michelle Gellar è un evento imperdibile tipo finale dei Mondiali.
E con lei parte ufficialmente stasera la nuova stagione americana.


IL Ritornone
Beavis & Butthead
Partenza americana: 27 ottobre su Mtv
Dico solo: Beavis & Butt-Head, nuova stagione.
Eeheheheh, Beavis, che figata!

Possibile ciofeca
Terra Nova
Partenza americana: 26 settembre su Fox
Prendi la produzione di Spielberg che rischi di proporci un altro Falling Skies di cui a dirla tutta non sentiamo il bisogno, ci metti un contesto fantascientifico apocalittico da fine del mondo, lo trasporti in una storia alla Stargate ambientandolo in un mondo preistorico alla Jurassic Park e cerchi di girare il tutto come se fosse il nuovo Lost.
Certo che parte da spunti proprio novi, questa Terra Nova. A livello di pubblico si preannuncia un successo, ma a livello di qualità io qualche dubbio ce l’ho. Staremo a vedere…


Le altre novità
New Girl: dal 20 settembre su Fox
La reginetta della scena indie sia musicale che cinematografica Zooey Deschanel approda sul piccolo schermo in una classica sitcom in cui è la ragazza stralunata che va a vivere con tre coinquilini maschi, e naturalmente è un evento di quelli indie-perdibili.
Già distribuito online il pilot: molto ma molto carino!


Once Upon a Time
Partenza americana: 23 ottobre su ABC
Jennifer Morrison ritorna in tv dopo aver appeso il camice al chiodo e aver dato il ben servito al Dr. House (non gliel’ha mai data, alla fine, vero?) e lo fa con una serie ambientata nel mondo delle fiabe… Sarà una fantasy-stronzata? Speriamo di no, anche se un pochino di rischio c'è...


Suburgatory: dal 28 settembre su ABC
Una nuova serie adolescenziale? Oh yeah. Ricca d’ironia? Sembra di sì. La protagonista non vi ricorda forse Emma Stone? A me sì!
Tutte buone ragioni per non perdersi questo viaggio nel purgatorio, anzi nel suburgatorio.


Charlie’s Angels: dal 22 settembre su ABC
Tornano le Angels in versione 2.0, per quella che si preannuncia la serie con più figa della nuova stagione (The Playboy Club permettendo).


Unforgettable: dal 20 settembre su CBS
Poppy Montgomery di Senza traccia e Dylan Walsh di Nip/Tuck in un nuovo thriller che non sembra l’ennesima pallosa serie crime. Potrebbero darci soddisfazioni…

Homeland: dal 2 ottobre su Showtime
Thriller politico con l’ex Giulietta Claire Danes, l’ex Life Damian Lewis, l’ex Criminal Mind Mandy Patinkin e l’ex Visitor Morena Baccarin. Sarà il nuovo 24?

2 Broke Girls: dal 19 settembre su CBS
Nuova comedy con le gnocchette Kat Dennings e Beth Behrs nella parte di due cameriere…

Allen Gregory: dal 30 ottobre su Fox
Serie animata creata da Jonah Hill, l’ex cicciobombo di Suxbad ora dimagrito. La serie ha per protagonista un bambinetto ricco e viziato costretto a frequentare una scuola "normale". Ci sarà da ridere! Almeno credo.

How to be a gentleman: dal 28 settembre su CBS
Comedy presumibilmente divertente con un tizio precisino che incontra un mega tamarro. Nel cast c’è Mary Lynn Rajskub di 24.

Hell on Wheels: dal 6 novembre su AMC
Serie ambientata nel 1860 durante la costruzione della più lunga ferrovia transcontinentale americana. Detta così non è che sia così appealing, però il fatto che vada su AMC (il canale di Mad Men) è una garanzia.

I hate my teenage daughter: dal 30 novembre su Fox
Rivalità tra madri e figlie con la bionda Jaime Pressly (My name is Earl). Non amo troppo le sitcom, ma questa ce farà ride’.

A Gifted Man: dal 23 settembre su CBS
Puntata pilota da Jonathan Demme! Protagonisti Patrick Wilson e Julie Benz! La storia è quella di un dottore che comincia a vedere le persone morte. Tutto grandioso, però il trailer non mi convince del tutto e mi dà un senso di dejavu…


In arrivo a inizio 2012
Touch
Touch è la serie paranormale che segna il ritorno di Kiefer Sutherland sul piccolo schermo. Di più nin 'so, è un progetto ancora avvolto nel mistero…

Apartment 23
Sitcom con James Van Der Beek, l’ex Dawson, nella parte di se stesso. Preparo già popcorn e risate!

Smash
La serie musical copia di Glee prodotta da Steven Spielberg.

Napoleon Dynamite
Il film nerd per eccellenza diventa una serie animata prodotta da Mtv.

Jane by Design
Una teenager viene scambiata per una super fashion designer: tra scuola e lavoro, doppia vita significano doppi problemi…

Good Christian Belles
Si sarebbe dovuto chiamare Good Christian Bitches come il libro da cui è tratto, ma ovviamente era troooppo scandaloso per la puritana America. E il Vaticano era già sul piede di guerra. In ogni caso si preannuncia come una sorta di nuovo Desperate Housewives con un bel cast femminile (Leslie Bibb, Kristin Chenoweth, Marisol Nichols).

Prime Suspect
Remake di una serie british (gli americani non si smentiscono mai!), potrebbe non essere la solita serie crime, visto che è prodotta da Peter Berg, l’autore dello splendido (film e telefilm) Friday Night Lights. Maria Bello prende invece il posto che fu di Helen Mirren.

The River
Serie tra horror, paranormale e avventura ambientata in Amazzonia. Potrebbe essere fico, ma le probabilità che si riveli una porcata non sono da sottovalutare.

Missing
Certo che potevano sbattersi a trovare un titolo più originale, visto che esiste già una serie recente con lo stesso titolo… Comunque è una serie action che segna il ritorno in scena di Ashley Judd e quindi sapete già cosa aspettarvi.

Scandal
Ultima creatura della mamma di Grey’s Anatomy Shonda Rhimes, ci presenta la gnocca black Kerry Washington nei panni di una tizia che passa dalla Casa Bianca

Up All Night
Comedy famigliare (ma un famigliare molto alternative) con Christina Applegate, Will Arnett e Maya Rudolph.

Dallas
In arrivo nell’estate 2012, l’upgrade dello strapopolare Dallas, con attori nuovi e vecchi (ci sarà persino il redivivo J.R.!)

E poi ci sono anche: Are you there vodka it’s me Chelsea, Bent, Free Agents, Boss, BFF Best Friends Forever, Whitney, Work it, Last Man Standing, The 2-2, e Man Up.

A VOLTE RITORNANO
Infine i classici, le serie che già conosciamo e amiamo (almeno, alcune) con le nuove stagioni.

Mad Men 5: da marzo 2012 su AMC
Game of Thrones 2: primavera 2012 su HBO
Dexter 6: dal 2 ottobre su Showtime
Desperate Housewives 8: dal 25 settembre su ABC (la stagione conclusiva!)
The Vampire Diaries 3: dal 15 settembre su The CW
Glee 3: dal 20 settembre su Fox
The Walking Dead 2: dal 16 ottobre su AMC
Boardwalk Empire 2: dal 25 settembre su HBO
Gossip Girl 5: dal 26 settembre su The CW
Hawaii Five-0 2: dal 19 settembre su CBS
Grey’s Anatomy 8: dal 22 settembre su ABC
Nikita 2: dal 23 settembre su The CW
Supernatural 7: dal 23 settembre su The CW
Fringe 4: dal 23 settembre su Fox
The Good Wife 3: dal 25 settembre su CBS
Dr. House 8: dal 3 ottobre su Fox
Bones 7: dal 3 novembre su Fox
Castle 4: dal 19 settembre su ABC
Happy Endings 2: dal 28 settembre su ABC
How I met your mother 7: dal 19 settembre su CBS
Due uomini e mezzo 9: dal 19 settembre su CBS (con Ashton Kutcher al posto di Charlie Sheen)
Big Bang Theory 5: dal 22 settembre su CBS
Modern Family 3: dal 21 settembre su ABC
CSI: la milionesima stagione dal 21 settembre su CBS

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