Hawaii Five-0
Rete americana: CBS
Rete italiana: non ancora arrivato
Cast: Alex O’Loughlin, Scott Caan, Daniel Dae Kim, Grace Park
Una sorpresa, questa nuova serie Hawaii Five-O. E pensare che non mi ispirava particolarmente: remake di una serie anni 70 (e quindi puzza di idee riciclate a manetta), il protagonista è Alex O’Loghlin, uno che nella sua carriera ha fatto solo porcate e flop (i telefilm subito cancellati Moonlight e Three Rivers, la commedia con J.Lo Piacere sono un po’ incinta), come genere sembrava l’ennesima milionesima serie crime fatta con lo stampino. Eppure, nonostante questo (o forse grazie a tutti questi elementi fallimentari combinati insieme in maniera vincente) ciò che ne è venuto fuori è un’autentica figata. Almeno, il pilot è una figata ma ci sono le radici per far crescere tutta una serie di ottimo livello.
Inizio classico, che ti scaraventa subito al centro dell’azione: il padre del protagonista è stato rapito e rischia di essere ucciso, a meno che il protagonista stesso non rilasci un pericoloso terrorista cui dava la caccia da tempo. Le cose non vanno molto bene e lo scambio finisce in carneficina. A questo punto il protagonista fa ritorno a casa (le Hawaii, mica Cinisello Balsamo!) e viene messo a capo di una task-force ai limiti della legalità in cerca della sua vendetta.
Come partner si ritrova il classico duro dal cuore tenero Scott Caan (ragazzone dalla faccia simpatica figlio di James Caan e già visto nella serie di Ocean’s 11). Insieme, i due formano una di quelle improbabili coppie di sbirri che si lanciano un sacco di frecciatine ma alla fine riescono a funzionare anche sul lavoro. Un po’ come Bruce Willis/Damon Wayans ne L’ultimo dei Boyscout. E i loro dialoghi in auto come commento tra una missione e l’altra sono fenomenali. Ad aiutarli in questa allegra combriccola/task force si aggiungono anche Daniel Dae Kim (il coreano Jin di Lost) e la sua cuginetta hot Grace Park. E con loro nelle prossime puntate è annunciato anche l’arrivo di Masi Oka, sì proprio Hiro Nakamura di Heroes.
Il merito della riuscita della serie sta però soprattutto nella giusta dose di umorismo mischiata all’azione e a intrecci tipicamente crime, provided by Alex Kurtzman e Roberto Orci: due sceneggiatori già al lavoro su Transformers e Star Trek, nonché creatori di Fringe e collaboratori abituali di J.J. Abrams.
Se i ritmi del pilot saranno mantenuti nelle prossime puntate e i bei personaggi ulteriormente sviluppati, ci troveremo certo tra le mani una delle serie action più divertenti degli ultimi tempi. E l’ambientazione hawaiiana mica ci fa schifo. Aloha!
(voto 7+)