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venerdì 26 dicembre 2014

YOUTUBE KILLED THE VIDEO STAR: I VIDEO DEL 2014





La classifica dei video dell'anno di Pensieri Cannibali è divisa in due categorie. Un po' come agli Emmy Awards e ai Golden Globes. Solo che in questo caso la suddivisione non è tra comedy e drama, bensì tra video musicali e non.
Iniziamo con questi ultimi. Tra i miliardi di video caricati su YouTube e altri servizi di video streaming, ecco la Top 5 dei più divertenti, originali o semplicemente quelli che mi sono piaciuti di più tra quelli che ho visto.

lunedì 15 settembre 2014

SI ALZA IL VENTO, SI ABBASSA IL SIPARIO SUL CINEMA DI HAYAO MIYAZAKI





Si alza il vento
(Giappone 2013)
Titolo originale: Kaze tachinu
Regia: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura: Hayao Miyazaki
Genere: biopic
Se ti piace guarda anche: Porco Rosso, Una tomba per le lucciole

La prima cosa che mi ha colpito la prima volta che ho visto un film di Hayao Miyazaki, La città incantata, è stata il vento. Non le apparizioni di spiriti, maiali, simpatici animaletti o inquietanti tizi mascherati. Il vento. Sono rimasto impressionato da quanto quello creato dal maestro degli anime, il cosiddetto Walt Disney giapponese, fosse un mondo vivo, in cui tutto era in movimento. In cui il vento era il principale motore di questo movim-vento.
Mi sembra allora una chiusura naturale del cerchio che l'ultimo film nella carriera di Hayao Miyazaki veda come protagonista fin dal titolo il vento. Il vento che porta le persone a muoversi. Il vento che porta le persone a creare, a volersi spingere oltre ogni limite. Il vento che fa sognare di volare.

Il controverso protagonista dell'opera finale del leader dello studio Ghibli è Jirō Horikoshi, che è questo qui.


Ma è anche questo qui.


Si alza il vento, film tratto dal manga omonimo creato dallo stesso Miyazaki e a sua volta ispirato al romanzo anch'esso omonimo di Tatsuo Hori, racconta infatti di un personaggio realmente esistito, per la prima volta nella storia dello Studio Ghibli. Jirō Horikoshi è stato un grande ingegnere aeronautico che tra le altre cose ha progettato i caccia Mitsubishi A6M Zero usati dai giapponesi durante la seconda guerra mondiale.
Ma come? Un cartone animato dedicato a un uomo che ha creato degli strumenti di morte?
Ebbene sì. Prima di pensare che la pellicola sia in qualche modo una celebrazione del male o della guerra, aspettate però di vederla. La delicata questione non è nascosta, ma viene affrontata, nelle solite maniere delicate, da Miyazaki. Nonostante l'ambiguità del suo lavoro, è impossibile non adorare questo Jirō Horikoshi disegnato dal maestro giapponese. Uno che, anche se è un personaggio maschile, possiede l'innocenza delle giovani protagoniste di molti film dello studio. Progetterà anche delle macchine belliche, ma in lui non c'è manco un briciolo di cattiveria. È il tipico personaggio Ghibli. Come poterlo detestare?


A livello di tematica affrontata, Miyazaki ritorna qui a volare dalle parti di Porco rosso, solo che in questo caso non c'è più la parte soprannaturale. Questo è il film più realistico dell'animatore e regista giapponese, forse anche il più personale, visto che è facile immaginare un parallelo tra la carriera di Jirō Horikoshi nella progettazione di aerei e quella di Hayao Miyazaki nella progettazione di poesie animate. Se a questo punto vi immaginate che sia una pellicola ultra realista e priva di fantasia, sbagliate di grosso. Non c'è la componente fantasy, ma la creatività di Miyazaki vola sempre a livelli altissimi. Merito soprattutto delle scene oniriche, i momenti più notevoli di questa sua ultimissima opera, che viaggiano a metà strada tra un Fellini animato e un Lynch non inquietante.
Nel corso delle due ore di visione qualche scena scivola via lenta, soprattutto quelle legate alle questioni più strettamente aeronautiche e lavorative del personaggio. Per fortuna però in questo biopic animato l'attenzione non si sofferma troppo sulle questioni tecniche o belliche, per puntare tutto sull'umanità. A fare centro è la storia d'amore raccontata, o meglio sussurrata in maniera molto timida, molto giapponese.



La love story tra Jirō e la dolce Nahoko Satomi attraversa l'intera durata del film e alla fine arriva a colpire al cuore in maniera gentile. Il cinema del regista giapponese è proprio così. Grazie alle musiche sempre splendide del suo collaboratore abituale Joe Hisaishi, grazie alle animazioni incredibilmente naturali e calde dei disegni de 'na vorta lontani dalla computer grafica attuale, grazie a personaggi riservati che poco a poco si rivelano davanti ai nostri occhi, grazie a una maniera di raccontare tanto dolce quanto efficace, i film di Miyazaki sono stati e saranno sempre una brezza piacevole. Un colpo di vento che ti accarezza la faccia, ti scompiglia i capelli e ti ricorda di vivere.
Arigato, maestro Miyazaki, domo arigato.
(voto 8/10)

giovedì 8 maggio 2014

IL CINEMA DEL MALE




Questa settimana nei cinema escono 16 film. Sempre che non ne abbia dimenticato qualcuno. 16!
Sarà anche la Festa del Cinema, ma chi è che ha deciso di lanciare tutte queste pellicole contemporaneamente, dando così una visibilità minima a ognuna? Genny ‘a carogna? O il mio co-collega di rubrica, il mio blogger rivale Mr. James Ford?
In ogni caso, non perdiamo tempo in ulteriori premesse, ed ecco a voi tutte le uscite del weekend.

Alabama Monroe – Una storia d’amore
Cannibal dice: guardatelo. Ora. Scoppierà subito l’amore. Così come tra me e Ford è scoppiato subito l’odio. Se vi siete persi la mia recensione male, ma potete ancora recuperarla qui.
Ford dice: in poche parole, uno dei film più belli dell'anno. Tanto da riuscire a mettere d'accordo perfino il sottoscritto e Cannibal. E per non essere da meno, ecco la mia recensione.

"Bambina, sei molto più cowboy tu del vecchio Ford!"

Marina
Cannibal dice: Curioso film su Rocco Granata, l’autore del celebre pezzo “Marina”, e della sua vita da immigrato in Belgio… Belgio, la patria dello splendido Alabama Monroe. Quasi quasi potrei dare un’opportunità a una pellicola italiana. Sempre meglio che concederla a Ford.
Ford dice: ricordo che, da piccolo, mi capitò, non so perchè, di canticchiare il celebre "Marina". Non so nulla del suo autore, ma se bisogna parlare di Belgio, questa settimana c'è solo Alabama Monroe.

"Laaa fiiisaaarmooooonica, staaaseeeraaa suooooona per... Goi."

Fino a prova contraria – Devil’s Knot
Cannibal dice: Dramma-thriller diretto dal valido Atom Egoyan, con un cast interessante capitanato da Reese Witherspoon, che spero possa rivelarsi anche solo lontanamente al livello del notevole Prisoners, che dalla trama sembra ricordare. Prisoners che fino a prova contraria è uno dei migliori thriller degli ultimi anni, sia per me che per Ford.
Ford dice: Egoyan sa il fatto suo, al contrario di Cannibal, dunque si potrebbe perfino ben sperare su questo Devil's knot. Speriamo solo non risulti un buco nell'acqua tipico più del mio antagonista che del regista di origini armene.

"Non è poi tanto male la galera. Se non altro mi risparmio i battibecchi di quei 2 blogger..."

La stirpe del male
Cannibal dice: horror mockumentary di cui parlerò prossimamente, in un post spaventosamente divertente, e tu Ford sei solo un perdente.
Visto che rime?
Ford dice: questo film non mi dice niente, tanto che in sala sarò certamente assente, mentre tu che l'hai visto, caro Kid, sei solo infermo di mente.
Che facciamo, torniamo alle vecchie sfide rap delle Blog Wars!?

Cose strane accadono quando ci si addormenta guardando un film fordiano.

Lovelace
Cannibal dice: in una settimana all’insegna della prontezza di riflessi della distribuzione italiana, ecco un altro film che ho già visto e pure già recensito, e in maniera manco troppo porno. Check it out.
Ford dice: biopic senza arte ne parte già visto e recensito anche da queste parti.
Se volete divertirvi davvero, dopo aver letto la mia recensione, andate a ripescarvi Gola profonda.

"Ho appena letto la recensione cannibale di Nymphomaniac...
Aaah, che goduria!"

The English Teacher
Cannibal dice: Ford avrebbe proprio bisogno di un English teacher. E già che ci siamo pure di un Italian teacher, uahahah. Io comunque una possibilità a questo film di ambientazione liceale mi sa che la darò.
Ford dice: roba da teen che lascio volentieri al mio antagonista. Del resto, anche in periodi di magra come questo, qualche recupero più interessante lo trovo di certo.

"Ho raccolto qui tutte le recensioni cannibali e sono troppo divertenti.
Alcune involontariamente..."

Principessa Mononoke
Cannibal dice: Film sicuramente valido, ma devo dire che mi ha entusiasmato meno rispetto ad altri gioielli di Mastro Hayao Miyazaki. Comunque un film del 1997 che arriva nelle sale italiane adesso? La produzione nostrana è più lenta del “nostro” (diciamo pure vostro) Ford.
Ford dice: curioso. Ho visto questo film in sala quasi una ventina d'anni fa, a cavallo con la fine del liceo. Devo dire che le operazioni commerciali dei distributori italiani sono quantomeno curiose.
Almeno si tratta del lavoro di uno dei più grandi Maestri nipponici viventi.

"Quello è Ford. Vai e attacca!"

Parker
Cannibal dice: Un film action con Jennifer Lopez???
Lo guarderò per stroncarlo brutalmente, anche perché Ford di certo proverà a spacciarcelo per un capolavoro.
Ford dice: altro film già visto e recensito da queste parti quasi un anno fa, peraltro tra i meno riusciti con Statham nel cast. Voglio dire, hai il Jason, una trama da film anni ottanta, l'ambientazione giusta, e non si trova neppure la metà delle scazzottate che ci dovrebbero essere. Vergogna.

"Sai a chi somigli con quel cappello da cowboy?"
"A Mr. Ford?"
"Veramente stavo per dire a uno scemo, ma suppongo siano sinonimi."

The German Doctor – Wakolda
Cannibal dice: Film argentino passato anche dalle parti del Festival di Cannes su una famiglia che ha inconsapevolmente ospitato un nazi (non Lars von Trier). Potrebbe non essere malaccio. Considerando che metà dei film in uscita questa settimana li ho già visti e l’altra metà non la guardo manco morto, questo potrei inserirlo nella lista delle future visioni.
Ford dice: prodotto potenzialmente interessante che potrebbe perfino rivelarsi la sorpresa della settimana. Non sarà in cima alla mia lista, ma non si sa mai. Specie se dovesse essere recensito male dal mio nemico numero uno.

"Cos'è 'sta roba? Un pupazzo wrestler di Ford finito male?"

Sexy Shop
Cannibal dice: Una commedia italiana sul sesso? Prevedo un disastro quanto Ford che cerca di comprendere – invano – un film enorme come Nymphomaniac.
Ford dice: peggio di una robetta italiana finto perversa c'è solo il patetico tentativo di essere perverso del patetico Von Trier. Passo.

In esclusiva per Pensieri Cannibali, il vero volto di Mr. Ford.

Ritual – Una storia psicomagica
Cannibal dice: Un film italiano ispirato a un lavoro di Alejandro Jodorowsky che vede lo stesso Jodorowsky nelle vesti di attore. Se persino a me sembra troppo radical-chic, Ford immagino che per allontanarlo da sé stia preparando un rituale psicomagico a base di film di Stallone e action figures dei suoi wrestlers preferiti.
Ford dice: Jodorowsky a me sta molto simpatico. E' totalmente folle e decisamente pane e salame, nonostante il pubblico radical chic che continua a seguirlo.
Nonostante questo, non guarderò questo film neppure sotto tortura. Di Von Trier.

"Meglio bendarsi per sicurezza, prima di vedere un filmone consigliato da Ford."

Diario di un maniaco per bene
Cannibal dice: No, non è il mio diario. Io non sono per bene.
Ford dice: neppure il mio. Neanche io sono per bene.

Giorgio Pasotti dopo aver incontrato Mr. Ford.

Amore oggi
Cannibal dice: Tra i miliardi di film italiani in uscita solo questa settimana, sembra il più simpatico. Ma è un po’ come risultare più simpatici di Ford: non è che ci vada molto uahahah.
Ford dice: ormai quando incrocio il cammino di un film italiano, di norma cambio strada. Neanche fosse il Cannibale.

"Dopo tanti film inutili, una bella pausa birra ci sta tutta!"

Vacanz…Ieri, oggi e domani
Cannibal dice: Ma che titolo è? Manco nei miei post peggiori ho osato tanto. Questo film mi sa che non va a vederlo manco Genny ‘a carogna.
Ford dice: più che ieri, oggi e domani, mai è il momento giusto per guardare questa roba.

"Ma chi minchia è, Ford?"

Sex – Una commedia sentimentalmente scorretta
Cannibal dice: Non bastassero le commedie “sexy” (?) italiane che abbondano le uscite di questa settimana, ecco pure il ripescaggio di una pellicola spagnola del 2010, che si preannuncia politicamente scorretta quanto l’ormai sempre più imborghesito e pacifico Ford.
Ford dice: ormai quando leggo di un film "scorretto", soprattutto per quanto riguarda il sesso, di norma evito. L'esperienza con Nymphomaniac mi è bastata.

"E adesso che ci beviamo, un White Russian?"
"Nah, ho sentito che in Italia c'è un terribile blog con quel nome..."

La palmira ul film
Cannibal dice: A quanto pare pure in Svizzera fanno film. E sembrano persino peggio di quelli italiani!
Ford dice: ma davvero!? Manca solo Rezzonico, e poi siamo a posto!

"Ford, mio coetaneo, esci con me?"

mercoledì 28 agosto 2013

FESTIVAL DI VENEZIA 2013, COSA CI ASPETTA?




"Elisabetta Canalis s'è messa con Maccio Capatonda? Ma che davvero?"
Parte oggi il Festival del Cinema di Venezia 2013. Miiiiiinkia!
Per la precisione, parte oggi la Mostra internazionale d’arte cinematografica la biennale di Venezia 2013. Spulciando il programma, devo ammettere che non mi sono entusiasmato tantissimo e mi sembra un’edizione in tono parecchio minore rispetto all’ultimo Festival di Cannes, per dire.
Sulla carta, mi pare ci siano troppi film italiani. 3 in Concorso, di cui manco mezzo mi ispira neanche lontanamente, considerato l’attuale penoso stato in cui versa il nostro cinema, sono davvero troppi. A parte Hayao Miyazaki e Terry Gilliam, non è che ci siano poi tutti questi registoni enormi in gara. Ci sono invece un sacco di quei nomi che all’infuori dei Festival se li filano in 4 gatti, e con 4 gatti sono ancora stato generoso. Ad esempio: chi ha mai visto un film di Amos Gitai? E sì che ne ha girato pure uno con Natalie Portman che persino io mi sono perso.
Considerando che tra le pellicole in gara ce n’è addirittura una, Joe di David Gordon Green, con protagonista Nicolas Cage (what???), le premesse non sono delle più esaltanti in assoluto per questo Venezia 2013. Per lui se non altro è già pronta la Coppa Cani, la variante della Coppa Volpi destinata al peggior attore.
Andando a guardare bene qua e là, qualcosa di interessante dovrebbe comunque venire fuori. Ecco allora i film che attendo di più, tra quelli che passeranno in rassegna al Lido nelle varie sezioni.
Regia, via alla top 10.

10. Gravity
Avventura nello spazio per Alfonso Cuaron, il regista di Y tu mama tambien, de I figli degli uomini e sì vabbè anche di un Harry Potter ma nessuno è perfetto. Passerà soltanto fuori concorso, come pellicola d’apertura, ma di sicuro sarà uno di quelli che attirerà le maggiori attenzioni mediatiche. Il motivo? Un cast capitanato dai divi George Clooney e Sandra Bullock.



La madrina Eva Riccobono in posa
per un servizio matrimoniale per promuovere il Festival.
9. Tom a la ferme
Il giovane fenomeno canadese Xavier Dolan non sta mai fermo e a 24 anni è già al suo quarto film. Il suo primo non mi era piaciuto, il secondo l’ho adorato, il terzo l’ho trovato così così. Che effetto mi farà questo?

8. Child of God
James Franco non è nuovo alla regia. Qualcuno però ha mai visto un suo film da regista?
Non credo.
Questa volta il Franco sembra invece destinato a non passare inosservato, con una pellicola tratta da un romanzo di Cormac McCarthy e la presenza a Venezia nel Concorso principale. Farà il botto?

7. Palo Alto
La 26enne Gia Coppola, nipotina di Sofia (sua zia) e di Francis Ford (suo nonno), al debutto dietro la macchina da presa, alle prese con l’adattamento di un romanzo scritto da James Franco, che si preannuncia uno dei grandi protagonisti di Venezia 2013.
Sarà la solita raccomandata o proporrà un suo stile personale, come la zietta?
Io punto su di lei.
In gara nella sezione Orizzonti.

6. Jigoku De Naze Warui (Why Don’t You Play in Hell)
Nuova pellicola per Sion Sono, folle regista giapponese che qualcosa di interessante la tira fuori sempre. Sarebbe stato troppo coraggioso infilarlo in gara, e così passerà soltanto nella sezione Orizzonti. Non fate i soliti lagnosi e accontentatevi.



"Sono vestita peggio di Aria delle Pretty Little Liars?
Io vengo da un altro pianeta, qual è la sua scusa?"
5. The Sacrament
Il nuovo film del nuovo Dio dell’horror Ti West.
In gara pure questo nella sezione Orizzonti, che a questo punto si preannuncia più interessante del Concorso vero e proprio.

4. Under the Skin
Il regista inglese Jonathan Glazer per ora ha dimostrato il suo valore più con i videoclip (suoi gli splendidi “The Universal” dei Blur e “Karma Police” dei Radiohead) che non al cinema (suoi i non splendidi Sexy Beast e Birth – Io sono Sean). Al suo film numero 3, potrebbe finalmente dimostrare il suo valore anche su grande schermo. La cosa più importante comunque è un’altra. In questa misteriosa e promettente pellicola dai toni sci-fi, Scarlett Johansson interpreta la parte di una aliena. E a me ciò basta per avere una notevole curiosità.

3. Kaze Tachinu (The Wind Rises)
In Giappone sono piovute un sacco di critiche addosso al nuovo film di mastro Hayao Miyazaki. La pellicola animata è incentrata infatti su Jirō Horikoshi, un ingegnere che progettato vari aerei da combattimento usati nella seconda guerra mondiale. Un personaggio controverso, per un cartone controverso. Ma Miyazaki di sicuro saprà regalarci della poesia.



2. The Zero Theorem
Il nuovo film di Terry Gilliam vanta un cast notevole (Christoph Waltz, Matt Damon, Mélanie Thierry, Ben Whishaw, Tilda Swinton) e potrebbe riportare il regista ai fasti de L’esercito delle 12 scimmie, film che nel frattempo sta per diventare una serie tv sul network americano SyFy.
Speriamo bene, sia per il nuovo film di Gilliam che per la versione telefilmica delle scimmie…

1. The Canyons
Sarà quasi certamente il film più spernacchiato dalla critica, anche se verrà presentato solo fuori concorso, ma non importa. Regia di Paul Schrader, sceneggiatura firmata dal mio idolo assoluto Bret Easton Ellis, protagonisti una rediviva ma non ripulita Lindsay Lohan e il pornodivo James Deen. Il mondo lo odierà, ma per me è già un cult movie.

Trailer ufficiale



Trailer remixato da Kanye West!



venerdì 3 maggio 2013

KIKI - UN (BEL) PACCO DI FILM A DOMICILIO


"Ah, quanto mi piace scopare!
Intendevo quanto mi piace andare sulla mia scopa, che avete capito?"
Kiki - Consegne a domicilio
(Giappone 1989)
Titolo originale: Majo no takkyûbin
Regia: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura: Hayao Miyazaki
Tratto dal romanzo: Kiki’s Delivery Service (Majo no takkyûbin) di Eiko Kadono
Cast: Kiki, Jiji, Tombo, Osono, Kokiri, Okino, Rô-fujin
Genere: studio Ghibli
Se ti piace guarda anche: Arrietty, Il castello errante di Howl, Princess Mononoke, Il mio vicino Totoro, La città incantata, Porco Rosso

Pacco!
C’è un pacco per voi!
No, non intendo un pacco nel senso di una cosa brutta, di una delusione, di una roba paccosa insomma.
E no, non intendo nemmeno quel tipo di pacco, quello che si trova in mezzo alle gambe di noi maschietti.
Siamo distanti anni luce da entrambe le cose.
Il pacco che vi consegno oggi è Kiki - Consegne a domicilio, un delizioso film d’animazione che non sfigura affatto a fianco delle migliori produzioni di mastro Hayao Miyazaki e dello studio Ghibli. Non aspettatevi magari il migliore Miyazaki della vostra vita, ma non è di certo nemmeno un pacco brutto. Kiki è una delle fanciulle che più fanno simpatia nel già parecchio simpatico parco di fanciulle Ghibli e pure il suo gatto parlante è un gallo anzi un gatto mica da poco. La forza principale del film sta proprio nella mitica Kiki, una ragazzina per nulla bambocciona che a 13 anni se ne va già via di casa. Il motivo? A quell’età deve iniziare il noviziato come strega. Niente scuola di magia ad Hogwarts, per lei. Il noviziato nel suo caso consiste soltanto nel prendere la sua scopa e volare via, alla ricerca di fortuna in un’altra città. Una specie di stage non retribuito. E il film è del 1989, figuriamoci oggi…

"Ah, quanto mi piace andare in camporella con il mio amichetto!
Per parlare, che avete capito?"
Arrivata in una nuova città in apparenza brutta, sporca e cattiva, inizialmente Kiki farà fatica a inserirsi, quindi con l’aiuto di una panettiera locale le cose andranno meglio e poi la nostra nuova streghetta preferita aprirà un’attività commerciale in proprio, e senza nemmeno usare le agevolazioni per i giovani che avviano una nuova impresa. La streghetta sfrutta i suoi poteri non per fare chissà quali magie, ma semplicemente usa la sua scopa volante per andare a recapitare in maniera veloce alle persone che richiedono i suoi stregoneschi servigi dei pacchi.
E nel caso i vostri pensieri perversi vadano a quel tipo di pacco cui accennavamo sopra, giammai. Si tratta infatti di un innocente film firmato da Hayao Miyazaki, il Disney d’Oriente, e di riferimenti sessuali non ve ne sono. Nessun riferimento nemmeno al gioco dei pacchi di Raiuno, per fortuna, ma è solo un film su una ragazzina streghetta che consegna dei pacchi e basta. Tutto chiaro?

"Ah, quanto mi piace sniffare!
L'aria a pieni polmoni. La smettete di fraintendermi?"
La trama quindi non è di quelle esplosive, ma se avete già visto un film di Miyazaki o comunque dello Studio Ghibli sapete già cosa vi ritroverete di fronte. Il pregio così come anche il limite di queste pellicole è che sono pressappoco tutte uguali, eppure ognuna è una perla dotata di una sua singolarità che incastonata insieme alle altre va a comporre una collana preziosa. Preziosa come poche altre nel panorama cinematografico d’animazione (e non solo d’animazione) mondiale (e non solo mondiale).
A funzionare in questa pellicola in particolare, oltre alle solite atmosfere incantate, è la fantastica protagonista, mentre la storia come visto è alquanto esile e la componente magica non è forse sfruttata del tutto. A parte farla volare su una scopa (e pure su uno spazzolone) e riuscire a parlare con il suo gatto, potevano darle qualche potere in più. Capisco che il concetto di streghe e magie proposto da Miyazaki sia lontano da quello occidentale, però daje, qualche altro trucchetto potevano farglielo fare.
L’impressione è che questa pellicola potesse essere solo un’anticipazione, come fosse una puntata pilota di una serie animata che poi non è stata realizzata. Con Kiki si vorrebbero fare altri voli, seguirla in altre avventure, vedere la streghetta trasformarsi in una strega vera e propria o magari - e pure questo non sarebbe male - vederla crescere come Emma Watson dopo Harry Potter. Per una volta, invoco quindi gli dei e pure i demoni del cinema e chiedo loro che venga prodotto un sequel. Questo film, arrivato nelle sale italiane con giusto quei 20 e passa anni di ritardo, è infatti del 1989, ed è proprio ora che abbia un seguito. Abracadabra.
(voto 7/10)

Post pubblicato anche su The Movie Shelter.



venerdì 27 aprile 2012

The Avengers nel vento dei morti

"Ford l'avete chiamato?"
"No, con noi vogliamo solo il Cucciolo Eroico!"
Cosa c'è nei cinema questa settimana?
Come siete impazienti. Volete sapere tutto e subito.
Leggete qui di seguito le mie presentazioni illuminate, insieme a quelle spente del mio blogger/rivale/pericoloso criminale Mr. James Ford e vi farete un'idea.
Comunque, se volete il riassunto, ci sono: supereroi, un Fassbender d'annata, un Miyazaki d'annata anzi molto d'annata, una nuova smielata da Nicholas Sparks, qualche solita cazzata italiana e Amber Heard. Soprattutto Amber Heard.

The Avengers di Joss Whedon
Il consiglio di Ford: Vendicatori uniti... Contro il Cucciolo Eroico!
Da appassionato di fumetti nonchè tamarro cronico non posso che attendere con ansia il titolo fracassone della settimana, ormai pubblicizzato da anni in coda ad ogni film targato Marvel - Hulk, Iron man, Thor, e chi più ne ha più ne metta -.
Tra l'altro, dietro la macchina da presa c'è Joss Whedon, che farà andare il mio antagonista in brodo di giuggiole, tentando l'impresa di mettere d'accordo i due più acerrimi nemici della blogosfera: ci riuscirà?
Attendete le prossime visioni e lo scoprirete!
Il consiglio di Cannibal: Joss Whedon, salvaci tu dai supereroi!
Da non appassionato di fumetti, da non appassionato di supereroi e soprattutto da non appassionato di tamarri, di questo The Avengers non me ne frega più di tanto, anche considerando che i film di Iron Man, Thor e Hulk finora mi hanno fatto tutti piuttosto pena. Insomma, a gran voce grido: basta pellicole sui supereroi!
La sorpresa però potrebbe arrivare dalla regia, firmata dal mio preferito Joss Whedon, il paparino di Buffy. Riuscirà a evitare che sia la solita operazione di marketing spacciata per film?
E riuscirà Ford a scrivere commenti validi invece di sproloqui senza senso spacciati per la Verità suprema sul Cinema?
In entrambi i casi, ne dubito…

"Urka, fantastico questo "L'ultima estate di Joan e altri racconti" di Marco Goi
The rum diaries - Cronache di una passione di Bruce Robinson
Il consiglio di Ford: rum, rum, noi vogliamo del rum!
Dal titolo parrebbe un biopic incentrato sulla vita piratesca del vostro vecchio cowboy Ford, invece altro non è se non un tentativo di riportare Johnny Depp ai fasti di Paura e delirio a Las Vegas dopo le recenti schifezze interpretate da uno degli attori più amati delle ultime generazioni.
In realtà il film è stato girato una vita fa, ma in una settimana di ripescaggi come questa la cosa non suona neppure strana: potrebbe rivelarsi una schifezza atomica da bottigliate o una discreta ficata. Staremo a vedere, perchè in ogni caso non mi perderei mai un film che è l'incontro tra road movie, alcool e letteratura.
E brindo alla faccia di quel pusillanime del mio antagonista sempe chiuso in casa vestito da Coniglione!
Il consiglio di Cannibal: viva il rum, abbasso WhiteRussian!
Leggendo il titolo non mi viene certo in mente la vita piratesca (?) del Ford. A spasso con Daisy, quello sì che è un titolo che mi fa venire in mente il vecchio Ford! Uahahah
E poi Ford smettila di fingerti tutto ‘sto gran bevitore, che sei talmente un fisichella che manco bevi la birra, femminuccia che non sei altro!
Il film comunque si preannuncia una discreta schifezza. Negli Usa è stato ignorato alla grande e sembra la versione di noiosa e di serie B di Paura e delirio a Las Vegas. L’unico motivo per vederlo? Non un Johnny Depp dopo The Tourist ormai sempre più in caduta libera, bensì Amber Heard.
E ora tutti a bere, alla faccia di quell’astemio del whiterussian Ford!

FOTO IN ESCLUSIVA per Pensieri Cannibali: Ecco il luogo
dove Ford si è esiliato dopo la disfatta nell'ultima Blog War.
Laputa - Il castello nel cielo di Hayao Miyazaki
Il consiglio di Ford: meglio un castello nel cielo che un Cannibale in terra!
Non mi spiego per quale motivo venga distribuito in sala un film targato Miyazaki ormai di secoli fa, ma poco importa: le opere del Maestro e fondatore dello Studio Ghibli sono sempre una garanzia, quindi sarebbe da folli perdersele.
Io, giusto per essere partecipe, potrei rispolverare il dvd che acquistai almeno cinque anni fa, quando per la prima volta uscì nei negozi italiani.
Il consiglio di Cannibal: alla buon'ora - parte 1
Questo film è solo di 27 anni fa, quindi massì perché non farlo uscire adesso?
Io davvero non so cosa abbiano dentro la testa i distributori italiani. Forse farfalle, forse niente, forse degli omini che fanno un incontro di wrestling come dentro il cranio di Ford…
Non lo so, fatto sta che fanno uscire sto film in presumibilmente una decina massimo di sale, quando la pellicola è già disponibile in italiano da un sacco. C’era arrivato persino Ford, non certo la pistola più veloce del West, voi distributori italiani ci arrivate dopo appena 27 anni?
Comunque, il film è tra quelli di Miyazaki che mi mancano. Sarà all’altezza delle sue pellicole migliori? E, soprattutto, dentro la testa di Ford lo scontro sarà vinto da Hulk Hogan o da John Cena?

"Caspita! Il libro di Cannibal è molto meglio di quelli di Nicholas Sparks!"
Ho cercato il tuo nome di Scott Hicks
Il consiglio di Ford: non ti ho cercato, Cannibale. E non ti cercherò.
Una schifezza atomica dall'alto tasso di retorica a stelle e strisce di quelle malsane e per nulla pane e salame, infarcita di luoghi comuni e come se non bastasse interpretata da quel parruccone di Zac Efron.
Un High school musical a ritmo di Iraq e zuccherosi sentimenti che lascio ben volentieri al Cucciolo Eroico, chissà mai che, abbagliato dal suo idolo teen, non trovi il suo film dell'anno.
Il consiglio di Cannibal: ho cercato il tuo nome tra le lapidi del cimitero, Ford. Uahahahah!
I film tratti dai romanzi di Nicholas Sparks sono l’equivalente americano di quelle di Moccia in Italia, con in più l’aggiunta di una componente da drammone strappalacrime di quelli in grado di far piangere il finto duro Ford. Roba che quindi prima o poi vedrò, per farmi delle risate di gusto.
Quanto a Zac Efron, negli ultimi tempi si è gonfiato di steroidi e quindi ormai più che un teen idol cannibale può entrare a pieno diritto tra i Ford idol. E poi ammettilo Ford che il friday night ti fai le seratone di karaoke cantando le hit di High School Musical!

"Sì, Ford: sei pronto per combattere
contro The Rock. Ma adesso calmati..."
Interno giorno di Tommaso Rossellini
Il consiglio di Ford: tutti i radical chic verranno rispediti all'esterno a suon di bottigliate.
Ed eccoci al primo film italiano inutile della settimana, una polpettonata radical chic infarcita di figli d'arte che solo al pensiero mi fa incazzare come un toro.
Materia cannibalesca dal primo all'ultimo minuto. Io faccio finta di nulla, altrimenti finisce che comincio a fare andare le mani.
Il consiglio di Cannibal: interno giorno? Meglio l’esterno notte
Materia cannibalesca sta roba? Ma se sei tu il fan numero uno della famiglia Rossellini? Io faccio volentieri a meno sia dei film del nonno che ancor di più di quelli del nipotino d’arte. Neo neorealismo? Ford ha già un posto prenotato al cinema!

"Ford, quando hai detto che mi ospitavi da te,
mi aspettavo un posto un pochino più accogliente..."
Hunger di Steve McQueen
Il consiglio di Ford: in Italia per avere film interessanti in sala dobbiamo ripescare cose uscite da anni.
Hunger è il primo film di Steve McQueen, autore del recente Shame.
Come quest'ultimo, non mi aveva convinto al massimo, nonostante la messa in scena ottima e l'interpretazione incredibile di Fassbender: eppure, a fronte di titoli made in Terra dei cachi come quello appena segnalato, Hunger potrebbe facilmente diventare il film della settimana.
Il consiglio di Cannibal: alla buon'ora - parte 2
Se per Laputa ci sono voluti 27 anni, per Hunger ce ne sono voluti appena 4, quindi: Hallelujah!
La distribuzione italiana dimostra così sempre più di essere la cosa più lenta sulla faccia della terra dopo… esatto: Mr. Ford.
Il primo film di Steve McQueen comunque non mi ha esaltato parecchio, è una pellicola interessante però ho trovato molto meglio Shame, quello sì un cazzo di capolavoro!

"Vorrei dedicare una canzone a Mr. Ford: Old Man Blues"
Maternity blues - Il bene dal male di Fabrizio Cattani
Il consiglio di Ford: il blues vero viene guardando le prospettive del nostro Cinema.
Secondo titolo che mi puzza di tentativo pseudo d'esportazione con venature radical chic e poco altro.
Tema scomodo, grandi ambizioni, ma risultato "troppo italiano".
Altra roba che scarico volentieri sul Cannibale insieme ad una camionata di mattoni.
Il consiglio di Cannibal: più che il bene dal male, io vedo solo del male e basta
Laddove Ford parla come al solito di radical-chic, io vedo invece l’ennesimo polpettone neo neorealista. Ognuno ha le sue ossessioni, no? Qualunque siano le ragioni, entrambi comunque eviteremo questa Ciofeca blues. Alla fine, ecco un film che ci mette d’accordo!


"Ford, i tuoi film neorealisti hanno ROTTOOOOO!"
La casa nel vento dei morti di Francesco Campanini
Il consiglio di Ford: il vento dei morti è quello delle proposte italiane.
Terzo titolo italiano della settimana, e terzo film che non vedrei neanche sotto minaccia di convivenza forzata con il Cannibale.
Mano alle bottiglie e rullo di tamburi: Ford 3, Cinema italiano 0.
Palla al centro e attendiamo la prossima settimana.
Il consiglio di Cannibal: il cinema nel vento dei morti
Consiglio a tutti di guardare il trailer di questo film, perché è una vera chicca di trash allo stato puro.
Quanto a Ford, fa le triplette contro il cinema italiano, ok, ma ci va davvero poco. Quando se la deve vedere con un rivale cannibale nelle Blog Wars, invece, il risultato è decisamente meno a suo favore. Buahaha!

martedì 18 ottobre 2011

È bello essere piccoli

Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento
(Giappone 2010)
Titolo originale: Kari-gurashi no Arietti
Regia: Hirosama Yonebayashi
Cast: Arrietty, Sho, Homily, Sadoko, Spiller, Pod, Haru
Genere: piccola grande storia
Se ti piace guarda anche: Toy Story, Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi, Radiazioni BX distruzione uomo, Il mio vicino Totoro, Ponyo sulla scogliera, La città incantata, Il castello errante di Howl

È bello essere piccoli, lo dice sempre il mio nipotino di 3 anni.
Se sei piccolo, puoi vedere le cose da un’altra prospettiva. Puoi vedere le cose dal basso, dall’interno, infilarti dove i “grandi” non possono nemmeno pensare di passare, arrivare con l’immaginazione oltre confine che poi, crescendo, ti verranno preclusi.
Ho detto che è bello essere piccoli, non ho detto che è bello avercelo piccolo. Né ho detto che è bello essere mentalmente piccoli come Brunetta o l’altro tizio con la B che parla come un Black-sboc.
È bello essere piccoli come Arrietty, la protagonista di quest’ultima meraviglia tirata fuori dallo Studio Ghibli. A curare la regia questa volta è l’esordiente Hirosama Yonebayashi, ma dietro si sente forte la mano del Maestro Hayao Miyazaki, il sensei che ha regalato al suo nuovo promettente erede la sceneggiatura del film, che per altro è un adattamento dal romanzo per bambini (ma non solo) Gli sgraffignoli (The Borrowers) dell’inglese Mary Norton (credo non parente di Edward Norton).


Arrietty è una ragazzina sui 14anni grande come un puffo, o meglio una Puffetta, e vive con i genitori in una minuscola quanto accogliente dimora posta sotto il pavimento di una casa nella campagna nipponica. La mini-ragazzetta dai rossi capelli (raccolti con un’adorabile mollettina di quelle per stendere le cose) insieme all’avventuroso padre va in missione nella casa delle persone “grandi” per “sgraffignare” loro lo stretto necessario di cui hanno bisogno per vivere. Tanto per dire: loro con una zolletta di zucchero ci campano per delle settimane!

Arrietty: “Papà, rubare è così divertente!”

Come ha dichiarato Miyazaki parlando dei motivi che l’hanno spinto a riprendere un romanzo degli anni ‘50: “L’idea della storia sul “prendere in prestito” è intrigante e perfettamente attuale. L’era del consumo di massa sta per concludersi perché viviamo in una brutta crisi economica e la possibilità di “prendere in prestito” invece che comprare ciò che ci serve indica la direzione verso cui il mondo si sta avviando.”
Un concetto vicino al condividere che contraddistingue i programmi peer-to-peer per lo scaricamento in rete (e pirla-to-pirla chi non li usa). E non sarebbe in effetti male anche se chi ha di più condividesse i suoi averi. Ad esempio Cristiano Ronaldo potrebbe condividere la sua Ferrari, nei giorni in cui non la usa. E, se proprio insiste, potrebbe condividere pure Irina Shayk. Oh, non è mica un’idea mia: è un’idea di Miyazaki!

Un film piccolo solo nelle dimensioni della protagonista, ma grande negli spunti di riflessione cui può condurre ed enorme nelle emozioni che sa regalare. La nostra mini Arrietty fa infatti amicizia con il ragazzino “grande” ma all’incirca suo coetaneo che si trasferisce nell’estate di campagna, per stare tranquillo e sereno in vista di un grave intervento al cuore cui dev’essere sottoposto. Invece anziché stare tranquillo troverà, grazie ad Arrietty, la più grande avventura della sua vita. Un’avventura non giocata tanto su inseguimenti rocamboleschi quanto improbabili (qualcuno ha nominato la Pixar?), bensì su scene di sottile tensione come quella in cui i piccoli sgraffignoli vanno a “prendere in prestito” nella casa dei “grandi”, ma soprattutto sulla amicizia perfettamente Ghibli-style tra i due personaggi principali, che se la dovranno vedere con quella stronza della governante di casa, che vuole catturare a tutti i costi i poveri piccoli sgraffignoli e far loro un processo per direttissima.

Le animazioni che ricreano il piccolo mondo visto attraverso gli occhi pieni di meraviglia di Arrietty sono minuziosamente curate in old-style, senza l’ausilio di computer grafica né tanto meno del 3D. La cosa più bella dei film dello Studio Ghibli è che creano un mondo vivo, non solo attraverso personaggi ben tratteggiati (e non mi riferisco al solo stile dei disegni), ma anche attraverso un esercito di piccoli esserini che si muovono, dei rumori del vento, dei suoni della natura. Natura che com’è abitudine con Miyazaki e i suoi Ghibli-amichetti diventa un vero e proprio personaggio.
L’affascinante colonna sonora è invece curata da un elemento “esterno”, la cantante bretone Cécile Corbel, in grado di regalare al film giapponese un tocco europeo. E la contaminazione è quasi sempre un bene. A parte quando viene fatta del tutto a caso come dal gruppo Superheavy (Mick Jagger + Joss Stone + Dave Stewart + Damian Marley = una porcata assoluta). Frecciatina gratuita a quella corbellerie dei Superheavy a parte, ascoltiamoci la Corbel.


Può essere visto come un difetto, un handicap, guardare le cose dal basso. Da lì in realtà ci si può ancora stupire dell’immensità di ciò che ci circonda, si possono assaporare i dettagli, si può scoprire la bellezza di sapersi ancora meravigliare e capire quanto la grandezza del nostro mondo sia relativa.
È bello essere piccoli, lo dice sempre il mio nipotino di 3 anni. E c’ha ragione.
(voto 8/10)

giovedì 10 marzo 2011

La città incantata. E non parlo di Casale Monferrato

La città incantata
(Giappone 2001)
Titolo originale: Sen to Chihiro no kamikakushi
Regia: Hayao Miyazaki
Cast: Chihiro/Sen, Haku, Yubaba, Zeniba, Kamaji, Spirito senza volto
Genere: trip animato
Se ti piace guarda anche: Alice nel paese delle meraviglie, Coraline e la porta magica, Il mago di Oz, Il castello errante di Howl, Ponyo sulla scogliera, Principessa Mononoke

Trama semiseria
La città incantata è un viaggio mentale stile Alice nel paese delle meraviglie in versione giapponese. Se entrambi sono quindi perfetti per una visione sotto acidi, il nippo ha dalla sua una maggiore spiritualità e un più profondo senso del magico, laddove il mondo di Lewis Carroll era più che altro follia pura. Grande protagonista anche in questo caso è l’immaginazione infantile: è tutto un sogno nella mente della protagonista oppure la vicenda è reale? In ogni caso a fare la solita figura barbina sono gli adulti, soprattutto i genitori della ragazzina che entrano come sciagurati nello splendore della città abbandonata, si magnano senza rispetto il cibo degli spiriti e per punizione vengono trasformati in maiali. Per risolvere la complicata situazione, la giovane protagonista Chihiro si avventura così nella misteriosa città piena di spiriti, rane, maiali e streghe, ma ce la farà a tornare con i suoi genitori nel mondo dei vivi?

Recensione cannibale
Hayao Miyazaki è il fondatore dello storico studio d’animazione giapponese Studio Ghibli, è un regista, sceneggiatore, produttore, animatore, autore di fumetti pazzesco ed è considerato uno dei più grandi geni viventi. Non avevo mai visto un film di Hayao Miyazaki fino a pochi giorni fa. Coooooosa???
“Sacrilegio!”

Erano mesi, forse anni, che pianificavo di vedere qualcosa di suo ma per un motivo o per l’altro rimandavo sempre, fino a che ultimamente mi è tornata una notevole passione per il Giappone grazie al film Confessions. E qui i detrattori di quest’opera indigesta, chic e radicalmente radical-chic urleranno al
“Doppio sacrilegio!!”

In effetti Confessions e l’immaginario di Miyazaki hanno poco o nulla in comune tra loro a parte il paese di provenienza, ma tant’è, e così mi sono ritrovato finalmente a guardare il suo film probabilmente più famoso e celebrato, quel La città incantata vincitore dell’Orso d’oro e del premio Oscar che da tempo giaceva negli archivi polverosi e pieni di ragnatele del mio hard disk. Quand’ecco che folgorato dal ritorno di fiamma giapponese premo play e
“Banzai!”

L’incanto di questo film sta nelle piccole cose, nella costruzione dell’atmosfera. Sta nel vento che agita i capelli dei personaggi mostrandoci i loro tumulti interiori. Sta nella vita che contiene al suo interno. I luoghi sono così pieni di personaggi e di movimento che sembrano avere una vita propria anche all’infuori del film, anche all’infuori di ciò che ci viene mostrato. È questa la cosa più importante, il potere dell’immaginazione: dare vita a un mondo che va ben al di là delle 2 ore di film e può continuare indipendentemente per conto suo.

I dettagli sono fondamentali e anche i più piccoli particolari sono curati con estrema cura e genialità, come il ranocchio che in una scena si guarda intorno dopo essere caduto e che poi ritornerà sputato fuori dallo spirito senza volto. I personaggi riecheggiano Alice nel paese delle meraviglie, con la potente e malvagia strega Yubaba pazza e incazzosa sullo stile della Regina di cuori e il curioso uomo con mille braccia della caldaia che è una sorta di Brucaliffo meno saggio, mentre il misterioso spirito senza volto sembra uno Stregatto meno chiacchierone. Il drago volante alter-ego dello sfuggente Haku mi ha ricordato invece Falcor de La storia infinita, ma questa è un’altra storia ed è appunto infinita quindi meglio non cominciarla che sennò il post si fa troppo lungo.
Oltre ad animazioni estremamente curate e in grado di dare una reale vita ai personaggi, le stupende musiche di Joe Hisaishi (autore anche per Departures e per molti film di Takeshi "Beat" Kitano) vanno a comporre una delle soundtrack più affascinanti mai sentite e sono in grado di riecheggiare certi lavori di Nino Rota per Fellini. Ogni elemento è quindi ben calibrato e volto a creare stupore continuo, con una naturalezza e una semplicità però disarmanti.

La città incantata si materializza quando il cinema non è sogno, ma il sogno diventa cinema. E dopo questa minchiata marzulliana il mio corpo lentamente svanisce come quello di uno spirito.
“Arigato”
(voto 8,5)

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