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martedì 1 marzo 2011

Hereafter di Clint Night Shyamalan

Hereafter
(USA 2010)
Regia: Clint Eastwood
Cast: Matt Damon, Cécile De France, George McLaren, Frankie McLaren, Bryce Dallas Howard, Thierry Neuvic, Jay Mohr, Richard Kind
Genere: soprannaturale ma non troppo
Se ti piace guarda anche: Babel, Il sesto senso, Unbreakable, Ghost Whisperer

Trama semiseria
Tre storie:
1) Una giornalista francese sopravvive per miracolo allo tsunami nell’Oceano Indiano del 2004, ma quando torna non è la stessa e non riesce più a condurre il TG. Fossimo in Italia le farebbero fare Cotto e mangiato, in Francia invece le fanno scrivere la biografia di Mitterrand.
2) Due gemellini inquietanti vivono le loro vite come se fossero usciti da un film di M. Night Shyamalan quindi, considerando anche come questo sia un film in cui il tema è la morte, non affezionatevi troppo a uno dei due.
3) Matt Damon parla con i morti. Poco credibile? Beh, dopo averlo visto in azione lo sembra ancora meno.

Recensione cannibale
Ho sentito e letto un sacco di pareri tra i più disparati sul conto di Hereafter, tra chi l’ha trovato mortale (nel senso di una noia mortale) e chi se n’è innamorato, tra chi lo giudica un Eastwood minore e chi c’ha letto dentro il senso della vita (e tra loro forse anche Paolo Bonolis). Visto che di interpretazioni ne ho trovate anche di assurde, e parecchio, pure la mia particolare visione di questo film non sarà da meno.
La chiave di lettura di questo lavoro eastwoodiano per me sta infatti nella storia della giornalista francese. Dopo aver avuto un’esperienza di quasi-morte ed essere sopravvisuta a uno tsunami, non riesce a tornare al suo normale lavoro e allora si prende una pausa per scrivere un libro: viene ingaggiata per realizzare una sorta di biografia di François Mitterrand ma lei invece se ne esce con un’opera sull’Aldilà, sull’Hereafter. Lo stesso mi sembra abbia fatto il vecchio Clint. La sceneggiatura della pellicola scritta da Trevor Morgan (autore di altri script impeccabili ma che non mi hanno sconvolto come Frost/Nixon o The Queen) all’inizio era stata offerta a M. Night Shyamalan che però l’ha rifiutata, probabilmente perché ne sarebbe uscito un film persino troppo nel suo stile e così il regista di origini indiane ha preferito dedicarsi all’agghiacciante L’ultimo dominatore dell’aria. Una gran mossa che lo ha fatto trionfare ai recenti Razzie Awards per i peggiori film dell’anno. La sceneggiatura è così è passata nelle mani di Steven Spielberg, questi l’ha mostrata al suo amico Clint e lui infine ha deciso di girarla. Un passa la patata bollente che ci fa intuire come questa sceneggiatura non è che fosse così sconvolgente.

Un thriller soprannaturale nelle mani di Eastwood? È un po’ come se Bruce Springsteen decidesse di registrare un disco di musica elettronica, ma poi, a un certo punto, si rendesse conto che quella non è la sua “cosa” e allora nel mezzo delle session decide di ritornare a suonare la chitarra. Qualcosa del genere mi sembra sia successo con questo Hereafter: la sceneggiatura sembrava prestarsi bene a diventare un thriller soprannaturale, però Clint ha deciso di trasformarla in qualcos’altro, un po’ come la giornalista che invece di parlare di Mitterand si è messa a fare qualcosa di completamente diverso. Di thriller infatti qui non ce n’è, manca la tensione, manca l’inquietudine, manca il “giallo”. Di soprannaturale anche se ne vede davvero poco, giusto qualche breve flash nell’aldilà, più i dialoghi tra il sensitivo Matt Damon e i suoi clienti che ricordano la serie tv Ghost Whisperer. In questi momenti si vede che però non è il campo ideale del regista, bravissimo altrove, però questa non è la sua “cosa”. È più una roba da M. Shyamalan dei vecchi tempi (non certo quello attuale); la sequenza tra M. Damon e il bambino non regge infatti i dialoghi tra Bruce Willis e Haley Joel Osment ne Il sesto senso e sembra uscito più che altro da un telefilm come il citato Ghost Whisperer, di cui presumo Clint sia diventato un grande fan negli ultimi tempi, visto che la parte con Damon è quasi un tributo a questa serie.

Ho apprezzato allora il tentativo di Clint di allontanarsi dai cliché e dalle trappole del solito thriller paranormale per realizzare qualcosa di più vicino alla sua sensibilità, una sorta di melodramma con riferimenti contemporanei (tsunami, attentati a Londra) ma più che altro uno sguardo rivolto al cinema vecchio stile, girato con una classe immancabile e innegabile, finendo anche in una direzione alla Inarritu (ma senza una sceneggiatura all’altezza di quelle di Guillermo Arriaga). La sensazione che ho avuto comunque è che il film non sappia bene che direzione imboccare, se rimanere nell’aldiqua o nell’aldilà.

La prima scena di Hereafter è molto coinvolgente, getta subito in mezzo all’avventura e al dramma; un momento alla Spielberg in cui Clint se la cava alla grande. Notevole anche l’inizio della storia dei due gemellini. La vicenda di Matt Damon, l’uomo che parlava con i morti, non ha invece un grande attacco ma si illumina con l’arrivo di Bryce Dallas Howard. La scena della degustazione fa molto commedia romantica con Julia Roberts. Niente di male in questo, ma Clint occhi di ghiaccio anche in questo caso non sembra muoversi nel suo campo d’elezione e credo che qualche fan hardcore di Eastwood sia trasalito a vedere una scena del genere. È un momento che comunque a me è piaciuto, rovinato purtroppo dall’uso del “Nessun dorma” interpretato da Pavarotti che fa precipitare il tutto nei soliti stereotipi sull’Italia e il mangiar bene, una caduta nel cliché (mancano solo pizza & mandolino) alla Mangia prega ama che da Eastwood proprio non ci si aspettava.
Anche i dialoghi sono un po’ così. Bryce Dallas Howard ad esempio chiede a Matt Damon: “Quello è un tuo antenato?” E lui replica: “No, è Charles Dickens.” Hello Bryce, ma in che mondo vivi? Sei nell’aldiqua o nell’aldilà? Insomma, per introdurre la presenza di Dickens (un altro riferimento del film, insieme a Shyamalan e Ghost Whisperer) si sarebbe potuto scegliere un espediente di sceneggiatura migliore di questo.

Quello che per me non funziona, oltre a tre storie troppo slegate tra loro e che partono bene ma si sviluppano male, è però soprattutto il cast. Matt Damon già di suo non è il massimo dell’espressività, qui però appare davvero impacciato, anonimo, fuori luogo e fuori parte. Mediocre anche il suo fratello cinematografico, un imbolsito Jay Mohr (attore di recente visto anche in Ghost Whisperer, ve l’ho detto che Clint si è fatto una full immersion in questa serie!). Cécile de France all’occasione della vita con Clint non riesce a sfruttarla a dovere e non lascia il segno, meglio il suo collega francese Thierry Neuvic che comunque mi aveva colpito di più nella fiction nostrana Le cose che restano. Anche i due gemellini protagonisti non entusiasmano e sembrano una brutta copia del bimbo di Magnolia. La migliore del lotto è allora Bryce Dallas Howard, attrice shyamaliana perfettamente a suo agio in questo genere di storie; il suo personaggio promette grandi cose, però proprio sul più bello sparisce. Perché?
Altro aspetto così così le musiche. Lontano dai temi struggenti di Million Dollar Baby e Mystic River, Clint questa volta ha composto un commento sonoro piatto e poco emozionante. Clint, a 80 anni forse è arrivato il momento di delegare alcune cose e per una volta avresti fatto meglio a ingaggiare un compositore esterno.

Una critica arrivata da diverse parti e che non mi sento invece di condividere è quella che si tratti di un film noioso. È vero, ha dei ritmi molto lenti, però le storie alternate si lasciano seguire con interesse, anche se per quanto mi riguarda la curiosità maggiore era di capire dove stessero cercando di arrivare. Le premesse erano buone, ma purtroppo si scivola in un intreccio delle 3 storie piuttosto (e dicendo piuttosto sono ancora stato buono) prevedibile, fino a un ultima scena che sarebbe anche potuta essere bella e profonda non fosse per un’alchimia tra Matt Damon e Cécile de France inesistente. I loro sguardi imbalsamati non sono riusciti a comunicarmi l’Epifania che Clint avrebbe voluto esprimere e che la sua pellicola avrebbe meritato.

Un film che rimarrà nel cuore di chi l’ha legittimamente (ma misteriosamente) amato, come il buon Mr. Ford (mi spiace, avrei davvero voluto parlare meglio di questo film, però regia a parte non mi ha proprio convinto, quindi aspetto le tue bottigliate stavolta ben poco virtuali!)
Tutti gli altri invece dubito lo ricorderanno tra i lavori più riusciti nella lunga carriera di Clint Eastwood.
(voto 6/7)

sabato 1 gennaio 2011

Anticipation 2011: la musica e il cinema del nuovo anno

Il nuovo anno è appena nato, è ancora un bebè insanguinato e in lacrime, ma già promette di crescere bene. Ecco quindi alcuni ascolti/visioni che molto probabilmente segneranno questo 2011.

20. Sucker Punch
Nuovo spettacolare film fumetto per Zack Snyder (“300”) con un cast pieno di fighette (Jena Malone, Vanessa Hudgens, Emily Browning, Jamie Chung, Abbie Cornish) più Jon Hamm di Mad Men. Potrebbe essere una delle pellicole più divertenti e spettacolari del 2011, o in alternativa una gran porcata. Uscita italiana: 25 marzo.


Ebbene sì, questo è proprio Sean Penn
19. Paolo Sorrentino
Dopo “Il divo”, il regista italiano visivamente più talentuoso dai tempi forse di Antonioni sbarca negli USA con uno Sean Penn dal look alla Robert Smith dei Cure e la storia di una rockstar sul viale del tramonto. Abbastanza ingredienti per farne un possibile cult: “This must be the place”. Uscita prevista per la primavera.

18. R.E.M.
Non credo Michael Stipe e soci abbiano bisogno di presentazioni. Il nuovo album si chiama “Collapse into now” e ha per ospiti Eddie Vedder, Patti Smith e Peaches. Tieniamo le dita incrociate.

Tra gli altri ritorni musicali attesi per il 2011 anche PJ Harvey, Panic at the Disco, Foo Fighters, Queens of the Stone Age, Decemberists, Death Cab For Cutie, Muse, White Lies, M83, Coldplay, Pains of Being Pure at Heart, Santigold, U2, Marilyn Manson, The Cars, Gang of Four, Duran Duran, Kiss, Roxette, Beastie Boys, Dr. Dre, Lupe Fiasco, un album in team per Kanye West con Jay-Z e poi tornano anche Avril Lavigne, Nelly Furtado e Britney Spears (ca**o ridete, a me piacciono pure loro lol).


17. Blue Valentine
Ryan Gosling e Michelle Williams nel film indie più acclamato dell’ultima stagione americana. Tra l’altro preparate i fazzoletti, sembra infatti sia la pellicola più lacrimevole dell’anno.


16. 127 ore
Ispirato alla vera storia dello spericolato scalatore spirito libero Aaron Ralston, potenzialmente è il nuovo “Into the wild”, negli Usa ha già avuto molti consensi, la regia è di Danny Boyle (“Trainspotting” e premio Oscar per “The Millionaire”) e sembra che James Franco offra una performance strepitosa.


15. Strokes
È da un po’ di tempo che non esce un bel disco di rock’n’roll davvero fondamentale. Dopo progetti solisti e scopate varie in giro, a distanza di 5 anni dall’ultimo album ce lo regaleranno gli Strokes?

14. Nanni Moretti/Massimo Coppola
Dopo Il Caimano, Habemus Papam. Nanni Moretti anche stavolta difficilmente deluderà. Uscita prevista: maggio. Intanto però esordisce dietro la macchina da presa il suo possibile erede, Massimo Coppola, l’idolo dietro ai programmi di Mtv più belli degli ultimi anni ovvero “Avere ventanni” e “Brand New”, con un film si chiama “Hai paura del buio”. Il titolo vi ricorda qualcosa?


13. Source Code
Secondo film per Duncan Jones, il figlio di David Bowie che ha esordito con l’acclamato “Moon”, uno dei migliori film di fantascienza dell’ultimo decennio. Dal trailer, il suo “Source Code” con Jake “Donnie Darko” Gyllenhaal sembra una storia alla “Ricomincio da capo” in versione molto più thriller.


12. Aphex Twin/Burial
Il genietto dell’elettronica (che questa notte ha suonato a Roma) torna con un nuovo attesissimo quanto misterioso lavoro… E sempre sul fronte electro, comeback anche per il re del dubstep inglese Burial!

11. Non lasciarmi
Film basato (come dice il trailer) sul “miglior romanzo del decennio”, una storia fantascientifica, un cast incredibile (Keira Knightley, Andrew Garfield e la mia preferita Carey Mulligan), il regista di “One Hour Photo”. Insomma, mi aspetto grandi cose da questo “Never let me go”. Uscita italiana: 25 marzo (ma in rete dovrebbe arrivare prima).


10. Verdena
Nuovo album doppio con 27 canzoni per i Verdena in arrivo a breve: Wow
Sulla scena musicale italiana, dopo un 2010 così così, tornano anche Subsonica, Afterhours, Marta sui tubi, Cristina Donà e Jovanotti (e il suo primo singolo “Tutto l’amore che ho” fa ben sperare).


9. Hereafter
Clint Eastwood cambia ancora una volta genere e registro e parla dell’aldilà. Negli Stati Uniti non è piaciuto molto, ma per Mr. Ford è già il film del 2011. Decidete voi se questa è una cosa positiva o meno :)
Uscita italiana il 5 gennaio.


8. David Lynch
L'uomo che ha rubato la mia infanzia torna non con un film ma con un disco solista. Dalle prime due canzoni che ci ha fatto sentire, io lo adoro già.


7. Skins
Un sacco di novità dal mondo di “Skins”. La serie cult inglese torna con la quinta stagione e un cast ancora una volta completamente rinnovato. Questa è la terza generazione.


Intanto, su Mtv USA arriva anche il remake americano e per il futuro è prevista persino una pellicola cinematografica con (forse) anche attori dalle prime stagioni.


6. Fiona Apple
Fiona per me è la voce più meravigliosa della musica mondiale, ma è anche una delle artiste più sottovalutate e sfortunate della musica mondiale. Dopo i casini con la Sony che le ha rimandato per anni l’uscita di “Extraordinary machine”, poi arrivato nel 2005, sperando che stavolta il nuovo album previsto per la maledetta primavera non si faccia attendere ulteriormente.

5. The Tree of Life
Già solo il trailer del nuovo film di Terrence Malick con Brad Pitt e Sean Penn è poesia pura, figuriamoci il film intero… Uscita USA: 27 maggio.

Altri film promettenti del 2011: il pugilistico “The Fighter” con Mark Wahlberg e Christian Bale, il folle “Kaboom” di Gregg Araki, il revival 80s di “Take me home tonight”, “Restless” di Gus Van Sant, il ritorno del re dell’horror John Carpenter con “The Ward” (protagonista Amber Heard), “Melancholia” del sempre controverso Lars Von Trier (con Kirsten Dunst, Charlotte Gainsbourg, Kiefer Sutherland, Alexander Skarsgård e suo padre Stellan Skarsgård), “A Dangerous Method” di David Cronenberg (con Keira Knightley, Viggo Mortensen, Michael Fassbender), il film della serie tv “Boris”, “Biutiful” di Iñárritu, “La piel que abito” di Almodovar, “True Grit” dei Coen e ben due pellicole per Steven Soderbergh.

Tra i possibili blockbusteroni del 2011 ci sono invece “Le avventure di Tintin” con regia di Steven Spielberg e produzione di Peter Jackson e poi il capitolo finale di Harry Potter, “Breaking Dawn - Parte 1” per i fan della saga di Twilight, “Sherlock Holmes 2”, la commedia "Parto col folle", “Green Lantern”, “The Green Hornet” di Michel Gondry...


4. Lady Gaga
Con il primo monster disco “The Fame” ha fatto piazza pulita di tutte le altre popstar mondiali, Madonna compresa. Lady Gaga ha già annunciato che il suo nuovo “Born This Way” in uscita a fine maggio e anticipato a febbraio dal singolo omonimo è il più grande album del decennio. Sarà davvero così?

3. Radiohead
In un momento imprecisato del 2011, ma probabilmente a breve, dovrebbero ritornare sulle scene i Radiohead con un progetto di cui non si sa ancora granché. Sicuramente sapranno sorprenderci, ancora una volta.

2. Blur
La notizia va presa con le molle, ma sembra che l'iper-attivo Damon Albarn abbia messo in stand-by i Gorillaz e sia pronto a tornare già a gennaio in studio con gli altri Blur, Graham Coxon compreso. Nel 2010 ci hanno regalato il singolo “Fool’s Day”, nel 2011 arriverà anche il sospirato nuovo album?



1. Black Swan
Visto da pochissimo: regia di Darren Aronofsky da panico, Natalie Portman gigantesca, musiche magnifiche, per me è una delle cose più sconvolgenti e perfette dell'intera storia del Cinema. Prossimamente arriverà anche la mia recensione di questo primo capolavoro del 2011, in uscita in Italia il 25 febbraio, ma se non volete attendere fino ad allora, tra i commenti al post trovate i link per vederlo subito.

sabato 18 settembre 2010

flesch, uichend ediscion (Muse, Soungarden, Clint Eastwood...)

Dopo Radiohead e Killers, anche i Muse sostengono la campagna Mtv Exit contro lo sfruttamento del traffico di esseri umani (soprattutto donne e bambini) con il video (splendidamente girato, tra l’altro) di “MK Ultra”


Nel revival grunge di questi ultimi tempi, non potevano mancare all’appello proprio loro, i Soundgarden. E infatti eccoli di ritorno con un greatest e la nuova canzone “Black Rain”. Sia il pezzo (troppo zeppeliniano per i miei gusti) che il video (con animazioni che non si abbinano per nulla con le atmosfere sonore) mi convincono però ben poco.


Non mi convince troppo nemmeno il nuovo miracoloso video di Badly Drawn Boy, dall’imminente "It’s What I’m Thinking Pt.1: Photographing Snowflakes" (il primo volume di una trilogia di album!). In passato ci ha regalato certo di meglio e spero continui a farlo anche in futuro...


Dischi (più o meno) in arrivo: Fiona Apple, forse la più talentuosa e sottovalutata artista del globo intero, uscirà con un nuovo album nella primavera 2011. Il suo ultimo disco risale al 2005. Hallelujah!
Altro gradito ritorno è quello di Duffy a fine novembre con il suo secondo atteso albo “Endlessly”. Doppio Hallelujah!

Restando in tema di splendide voci femminili e in attesa di un suo album nuovo, beccatevi la grandiosa Florence and the Machine con il video di “Heavy in your arms”.


Spazio cinema: ecco il trailer del nuovo film di Clint Eastwood "Hereafter" con Matt Damon e Bryce Dallas Howard. Una (per lui come per noi) inaspettata, ma molto promettente, vicenda paranormale alla Sesto senso. Negli Usa esce a ottobre, da noi non si sa ancora.
La canzone usata, se ve lo stavate chiedendo, è "Lullaby" di Sia.
(già prontamente segnalato da Eyes Wide Ciak)


E c'è pure il trailer di The Tourist, film con la coppia glamour Johnny Depp/Angelina Jolie, ma soprattutto opera seconda di Florian Henckel von Donnersmarck. Chiiiii?
Ma il regista dello splendido Le vite degli altri, naturalmente.

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