BPM. Beats per minute. Ma che sto a dì? Io l’inglese non lo capisco mica. Aò, l’unica lingua che parlo è il romanesco. Tieni il ritmo, la puntina scorre sulla traccia! Tecktonic: 200 BPM. Happy Hardcore: 240 BPM. Gabber: 300 BPM. Quello che preferisco però sta tra gli zero e i 20 battiti al minuto, quello che devi sempre fermarti ad ascoltare, quello che più si avvicina al battito della morte: il BPM degli Zero Assoluto. Ascoltalo, fratello!
“Hey, io non sono tuo fratello. Anzi, ma chi t’ha mai visto, stronzone?”
Ah aah aah, ma certo che mi conosci. FM 107,3. Radio Caos, il BPM della morte. Ridi, fratello!
“A parte che la devi smettere di chiamarmi fratello, ma come diavolo faccio a ridere con ‘sta musica da funerale, me lo vuoi spiegare?”
Eh eh hey, ma passiamo alla dolce Babi, che si sta passando 100 colpi di spazzola sulla sua vagina pelosa prima di andare a dormire. Sta ascoltando la mitica Radio Caos, e chissà perché si sente 3 metri sotto terra. Per tirarsi su pensa: “Ho voglia di tè… Ma anche un estatè potrebbe farmi felice.”
Il sogno più grande della dolce Babi è quello di fare la velina di Striscia, ma per il momento si accontenta di farsi una striscia in bagno. E che cosa non darebbe per un’esterna a Uomini e Donne? Non le dispiacerebbe nemmeno finire in tv per aver squartato viva quella stronza della sua compagna di stanza.
Al balcone come una novella Giulietta, Babi geme per amore: “Oh, Step. Ho voglia di tè. Me lo vuoi portare invece di fare le penne con quel cazzo di motorino? Chi ti credi di essere, Valentino Rossi? A proposito… vai a pagare le tasse, và.”
“Tu hai voglia di tè, io ho voglia di tette. Ma piatta come sei mi sa che non mi puoi accontentare…”
Infuriata da quelle parole, Babi decide di rompere con Step: “Scusa ma ti chiamo orrore: quel lucchetto proprio non se po’ guardà. Impiccatici!” gli ha urlato lanciandoglielo dal balcone. “E poi quei graffiti smielati: TVTTTB? 3MSC? Cos’è che vogliono dire di preciso proprio non l’ho mai capito… Ho bisogno di un uomo maturo, io, non di un ragazzino che si esprime a sigle.”
Poche ore dopo però già le manca, mentre scopa stancamente con il suo nuovo boyfriend, un cinquantenne scrittore arrapato di nome Moccia Vileda che prima dell’appuntamento si è dovuto ingozzare di viagra per poter reggere i ritmi della dolce (& gabbana) Babi. Dolce poi, fino a un certo punto, visto che per pagarsi gli studi fa la mistress con tanto di frusta e manette. L’università dopo tutto costa parecchio, non per la retta e i libri, che pensate? ma perché se si presenta alla Sapienza senza le Jimmy Choo ai piedi che figura da morta de fame ci fa?
Tolto il suo corpo flaccido da dentro la dolce Babi, Moccia Vileda le domanda: “Scusa ma non ti ho mai chiesto quanti anni hai…”
“Ne ho 19,” fa lei facendo la donna vissuta.
“19? Ma sei già 3 m sotto terra. Mò te lascio, che c’ho da scrivere il mio prossimo libro Amore 0-14 e tu non rientri nel target commerciale.”
Babi disperata se ne va via in lacrime, e intanto le tornano in mente tutti i momenti passati con il suo vero piccolo grande amore, Step: il Ciao spaccato con cui faceva le penne; il giubbotto in pelle da James Dean de’ noantri; i lucchetti, che non sono poi così male, a lei che è una mistress potevano persino tornare utili adesso che ci pensava bene. E le scritte, quei dannati graffiti che mai è riuscita a comprendere. Adesso tutti i pezzi del puzzle stanno tornando al loro posto. Ha un flash come lo sbirro nel finale de I soliti sospetti e vede tutto chiaramente.
Io e te, 3MSC: Io e te, 3 mocciosi, stivali e catene.
Dunque Step non voleva lanciarle qualche misterioso messaggio smielato, ma le voleva proporre un’orgia sadomaso! Ora sì che riconosceva il duro di cui si era innamorata. “3 mocciosi… ma chi potrebbero essere?” si domanda. “I Jonas Brothers??” Poi ci riflette su. “Naah, quei 3 hanno l’anellino della purezza al dito.”
Si asciuga le lacrime dagli occhi e piena di ritrovata speranza corre verso la casa di Step. Da lontano lo vede insieme a un amico e il suo cuore batte a 300 BPM come un pezzo gabber. Step poi si ferma sotto al portone di casa e abbraccia l’amico. Babi riesce a vederlo in faccia e lo riconosce: “Ommioddio… ma è Marco dei Cesaroni!”
Step accarezza i capelli dell’amico, gli sussurra all’orecchio: “Scusa ma ti chiamo Branciamore,” e poi lo bacia.
Babi corre verso di loro, interrompendo il magico momento gay.
“Hey Step,” gli fa ancora con il fiatone. “L’ho capita la scritta, ora. 3MSC=3mocciosi, stivali e catene. Lui è uno dei 3 mocciosi, vero? Gli altri 2 chi sono, i suoi fratelli nei Cesaroni?”
“3 mocciosi? Ma che stai a dì? Lui è il mio nuovo amore, anzi il mio nuovo Branciamore uahuahuah,” se la ride di gusto per la battutona. “E poi Babbazza, quante volte te lo devo dire che io non so scrivere?”
“Ma allora…” sospira lei come in una soap-opera “…che significa 3MSC?”
“Oh, quella… Mica l’ho fatta io. Non lo sai?” le chiede. “È solo la pubblicità promozionale dell’ultimo libro dello scrittorucolo per cui mi hai lasciato, quel Moccia Vileda. Però c'hai quasi preso. Sta a significà: 3 mocciose, stivali e catene. È la storia autobiografica di uno scrittore romano non più giovanissimo che viene arrestato dopo essere stato beccato a fare un’orgia con 3 ragazzine minorenni.”
Notti prima degli esami. Sono sempre le migliori. Anche se il suo cuore si è spezzato diverse volte, Babi non scorderà mai questa nottata. Almeno fino al prossimo esame, che poi considerata la professione che fa è ogni 3 mesi per controllare di non avere aids o clamidia. Dopo di che passa 3 mesi sopra a un cero, pregando di non essere infetta.
Babi attraversa da sola le vie di Roma, rischiando più volte di essere stuprata (Alemanno, where are you?) fino a che si imbatte nella statua in bronzo di Giulio Cesare. Si ferma a guardarla. È imponente. Le sembra che i suoi occhi dall’alto siano posati su di lei. Sul suo corpo. Forse sul suo sedere. Poi le sembra di sentire la voce possente di Cesare parlare:
“Ah, Roma mia, come sei finita male. Un tempo città piena di gloria, cultura, arte e gladiatori. Oggi teatro delle noiose scaramucce scamarciane di un branco di mocciosi mocciani, puponi e cesaroni. In pasto ai leoni, li darei tutti. Però, guarda guarda che bel culetto che ha questa! Apparet id quidem… etiam caeco. È evidente perfino a un cieco. Non fossi una stupida statua in bronzo le darei volentieri 3CSC: 3 colpi sotto il cielo.”
“Hey, io non sono tuo fratello. Anzi, ma chi t’ha mai visto, stronzone?”
Ah aah aah, ma certo che mi conosci. FM 107,3. Radio Caos, il BPM della morte. Ridi, fratello!
“A parte che la devi smettere di chiamarmi fratello, ma come diavolo faccio a ridere con ‘sta musica da funerale, me lo vuoi spiegare?”
Eh eh hey, ma passiamo alla dolce Babi, che si sta passando 100 colpi di spazzola sulla sua vagina pelosa prima di andare a dormire. Sta ascoltando la mitica Radio Caos, e chissà perché si sente 3 metri sotto terra. Per tirarsi su pensa: “Ho voglia di tè… Ma anche un estatè potrebbe farmi felice.”
Il sogno più grande della dolce Babi è quello di fare la velina di Striscia, ma per il momento si accontenta di farsi una striscia in bagno. E che cosa non darebbe per un’esterna a Uomini e Donne? Non le dispiacerebbe nemmeno finire in tv per aver squartato viva quella stronza della sua compagna di stanza.
Al balcone come una novella Giulietta, Babi geme per amore: “Oh, Step. Ho voglia di tè. Me lo vuoi portare invece di fare le penne con quel cazzo di motorino? Chi ti credi di essere, Valentino Rossi? A proposito… vai a pagare le tasse, và.”
“Tu hai voglia di tè, io ho voglia di tette. Ma piatta come sei mi sa che non mi puoi accontentare…”
Infuriata da quelle parole, Babi decide di rompere con Step: “Scusa ma ti chiamo orrore: quel lucchetto proprio non se po’ guardà. Impiccatici!” gli ha urlato lanciandoglielo dal balcone. “E poi quei graffiti smielati: TVTTTB? 3MSC? Cos’è che vogliono dire di preciso proprio non l’ho mai capito… Ho bisogno di un uomo maturo, io, non di un ragazzino che si esprime a sigle.”
Poche ore dopo però già le manca, mentre scopa stancamente con il suo nuovo boyfriend, un cinquantenne scrittore arrapato di nome Moccia Vileda che prima dell’appuntamento si è dovuto ingozzare di viagra per poter reggere i ritmi della dolce (& gabbana) Babi. Dolce poi, fino a un certo punto, visto che per pagarsi gli studi fa la mistress con tanto di frusta e manette. L’università dopo tutto costa parecchio, non per la retta e i libri, che pensate? ma perché se si presenta alla Sapienza senza le Jimmy Choo ai piedi che figura da morta de fame ci fa?
Tolto il suo corpo flaccido da dentro la dolce Babi, Moccia Vileda le domanda: “Scusa ma non ti ho mai chiesto quanti anni hai…”
“Ne ho 19,” fa lei facendo la donna vissuta.
“19? Ma sei già 3 m sotto terra. Mò te lascio, che c’ho da scrivere il mio prossimo libro Amore 0-14 e tu non rientri nel target commerciale.”
Babi disperata se ne va via in lacrime, e intanto le tornano in mente tutti i momenti passati con il suo vero piccolo grande amore, Step: il Ciao spaccato con cui faceva le penne; il giubbotto in pelle da James Dean de’ noantri; i lucchetti, che non sono poi così male, a lei che è una mistress potevano persino tornare utili adesso che ci pensava bene. E le scritte, quei dannati graffiti che mai è riuscita a comprendere. Adesso tutti i pezzi del puzzle stanno tornando al loro posto. Ha un flash come lo sbirro nel finale de I soliti sospetti e vede tutto chiaramente.
Io e te, 3MSC: Io e te, 3 mocciosi, stivali e catene.
Dunque Step non voleva lanciarle qualche misterioso messaggio smielato, ma le voleva proporre un’orgia sadomaso! Ora sì che riconosceva il duro di cui si era innamorata. “3 mocciosi… ma chi potrebbero essere?” si domanda. “I Jonas Brothers??” Poi ci riflette su. “Naah, quei 3 hanno l’anellino della purezza al dito.”
Si asciuga le lacrime dagli occhi e piena di ritrovata speranza corre verso la casa di Step. Da lontano lo vede insieme a un amico e il suo cuore batte a 300 BPM come un pezzo gabber. Step poi si ferma sotto al portone di casa e abbraccia l’amico. Babi riesce a vederlo in faccia e lo riconosce: “Ommioddio… ma è Marco dei Cesaroni!”
Step accarezza i capelli dell’amico, gli sussurra all’orecchio: “Scusa ma ti chiamo Branciamore,” e poi lo bacia.
Babi corre verso di loro, interrompendo il magico momento gay.
“Hey Step,” gli fa ancora con il fiatone. “L’ho capita la scritta, ora. 3MSC=3mocciosi, stivali e catene. Lui è uno dei 3 mocciosi, vero? Gli altri 2 chi sono, i suoi fratelli nei Cesaroni?”
“3 mocciosi? Ma che stai a dì? Lui è il mio nuovo amore, anzi il mio nuovo Branciamore uahuahuah,” se la ride di gusto per la battutona. “E poi Babbazza, quante volte te lo devo dire che io non so scrivere?”
“Ma allora…” sospira lei come in una soap-opera “…che significa 3MSC?”
“Oh, quella… Mica l’ho fatta io. Non lo sai?” le chiede. “È solo la pubblicità promozionale dell’ultimo libro dello scrittorucolo per cui mi hai lasciato, quel Moccia Vileda. Però c'hai quasi preso. Sta a significà: 3 mocciose, stivali e catene. È la storia autobiografica di uno scrittore romano non più giovanissimo che viene arrestato dopo essere stato beccato a fare un’orgia con 3 ragazzine minorenni.”
Notti prima degli esami. Sono sempre le migliori. Anche se il suo cuore si è spezzato diverse volte, Babi non scorderà mai questa nottata. Almeno fino al prossimo esame, che poi considerata la professione che fa è ogni 3 mesi per controllare di non avere aids o clamidia. Dopo di che passa 3 mesi sopra a un cero, pregando di non essere infetta.
Babi attraversa da sola le vie di Roma, rischiando più volte di essere stuprata (Alemanno, where are you?) fino a che si imbatte nella statua in bronzo di Giulio Cesare. Si ferma a guardarla. È imponente. Le sembra che i suoi occhi dall’alto siano posati su di lei. Sul suo corpo. Forse sul suo sedere. Poi le sembra di sentire la voce possente di Cesare parlare:
“Ah, Roma mia, come sei finita male. Un tempo città piena di gloria, cultura, arte e gladiatori. Oggi teatro delle noiose scaramucce scamarciane di un branco di mocciosi mocciani, puponi e cesaroni. In pasto ai leoni, li darei tutti. Però, guarda guarda che bel culetto che ha questa! Apparet id quidem… etiam caeco. È evidente perfino a un cieco. Non fossi una stupida statua in bronzo le darei volentieri 3CSC: 3 colpi sotto il cielo.”