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lunedì 30 settembre 2019

Impressioni di settembre 2019: i top e i flop musicali del mese





Musica. Settembre. Album. Canzoni. Top. Flop.
Perché sono così minimalista?
Perché questo mese c'è tanta roba da ascoltare, e pure da NON ascoltare, quindi partiamo subito senza indugiare troppo in chiacchiere e tatticismi.

martedì 20 dicembre 2016

I migliori album del 2016 – La Top 20 di Pensieri Cannibali





Volete sentire un pippone di bilancio del 2016 musicale fatto da me, oppure passiamo direttamente a sentire un po' di musica dell'anno che sta volgendo al termine?

Facciamo la seconda, che facciamo prima, ed è una cosa più piacevole sia per voi che per me.
Prima posso solo dire che è stato un anno pieno di tristezza in campo musicale, questo deprimente 2016. Tanti morti, pochi gruppi nuovi interessanti, nessuna novità davvero rivoluzionaria all'orizzonte. Insomma, un anno un po' delle palle, giusto per fare un bilancio che comunque non dovevo fare, quindi basta e andiamo a scoprire le 20 gioie a livello di dischi arrivate negli ultimi 12 mesi.

Prima ancora un'altra cosa: il riassuntone degli album preferiti da Pensieri Cannibali gli scorsi anni.

2008 - Vampire Weekend "Vampire Weekend"
2009 - The Horrors "Primary Colours"
2010 - Kanye West "My Beautiful Dark Twisted Fantasy"
2011 - Zola Jesus "Conatus"
2012 - Fiona Apple "The Idler Wheel"
2013 - Daft Punk "Random Access Memories"
2014 - Damon Albarn "Everyday Robots"
2015 - Grimes "Art Angels"


I migliori album del 2016 scelti da Pensieri Cannibali

venerdì 26 febbraio 2016

Kanye West, Rihanna, Iggy Pop, Elio e... - La musica di febbraio 2015





Questo mese la musica non ci ha regalato soltanto il Festival di Sanremo. Per fortuna sono arrivati anche dei nuovi dischetti interessanti, sia in ambito nazionale che internazionale. Prima di dilungare ulteriormente questa intro – che si sa le intro non interessano mai a nessuno – passiamo subito a vedere le (più o meno) brevi recensioni di alcuni album sentiti negli ultimi giorni qui su Pensieri Cannibali.

Kanye West “The Life of Pablo”

domenica 31 agosto 2014

LE MIE CANZONI PREFERITE - 90/81





Prosegue la classifica-maratona dedicata alle canzoni preferite di Pensieri Cannibali di tutti i tempi.
Dopo aver ascoltato le posizioni dalla 100 alla 91, oggi tocca a quelle dalla 90 alla 81.
Unica regola di questa Top 100 per il resto senza regole: lo stesso artista/gruppo non può essere presente con più di un unico brano. Cosa che significa 100 canzoni per 100 artisti/band differenti.

"E sentiamoci un po' di rilassante musica cannibale, dai."

90. Thin Lizzy “The Boys Are Back in Town”
L''inno della mia famiglia: the Gois are back in town!



89. Bluvertigo “La crisi”
I Bluvertigo sono sempre stati un gruppo troppo avanti per il resto del panorama italiano.
Talmente avanti, che parlavano di crisi già nel 1999, quando Renzi parlava al massimo dei Pokemon e giocava ancora con il Tamagotchi.



88. System of a Down “Toxicity”
Un pezzo che mi piace suonare quando sono incazzato con qualcuno.
E negli ultimi tempi è capitato spesso.
Troppo spesso.



87. Iggy Pop “Innocent World”
Questo potrebbe anche essere considerato solo un pezzo minore all'interno della ricca discografia dell'Iguana Iggy Pop.
Ma ad avercene, di pezzi così minori.



86. Bauhaus “She’s in Parties”
Scatta il momento dark, gentilmente offerto dai Bauhaus.
Che le tenebre calino su di noi.



85. The Knife "Pass This On"
Gli svedesi The Knife hanno appena annunciato il loro scioglimento, ma una canzone come questa non passerà mai di moda, né passerà via dai miei ascolti.

P.S. Il titolo di questo brano letto alla piemontese significa "pasticcione".



84. Chris Isaak “Wicked Game”
Il sesso fatto canzone.
E pure video.



83. Waterboys “Fisherman’s Blues”
Un pezzo folk-blues in una classifica di Pensieri Cannibali?
Ma allora tutto è possibile, in questo mondo!



82. Justin Timberlake “What Goes Around... Comes Around”
What goes around... comes around.
Chi lo dice?
Non solo Justin. Lo dice il karma, bitch.



81. Oasis “Don’t Look Back in Anger”
Gli Oasis, il mio primo amore musicale, Cristina D'Avena esclusa.
Non potevano quindi proprio mancare in questa lista.
Gli Oasis, intendo. Non Cristina D'Avena.

domenica 9 giugno 2013

CRAI BABY


Cry Baby
(USA 1990)
Titolo originale: Cry-Baby
Regia: John Waters
Sceneggiatura: John Waters
Cast: Johnny Depp, Amy Locane, Iggy Pop, Traci Lords, Susan Tyrrell, Polly Bergen, Ricki Lake, Stephen Mailer, Darren E. Burrows, Willem Dafoe
Genere: rockabilly
Se ti piace guarda anche: Grease, The Loveless, The Rocky Horror Picture Show

One, two, three o'clock, four o'clock rock,
five, six, seven o'clock, eight o'clock rock,
nine, ten, eleven o'clock, twelve o'clock rock,
we're gonna rock around the clock tonight!

Nooo, non siete finiti su Virgin Radio con la sua ultima hit, non avete sbagliato posto, è proprio il vostro Dj Cannibal Kid che vi sta parlando, qui, in diretta, live su Radio Pensieri Cannibali, oh yeah.
Sentite un po’, oggi vi presento Cry Baby, una novità assoluta, l’ultimo film con Johnny Depp

Aspettate, mi avvertono dalla regia che abbiamo una chiamata, scusate per l’interruzione.
Pronto, ciao bello, dicci tutto:
Cry Baby non è un film nuovo. È vecchio come il cucco e poi…
Oops, scusa bello, devo aver fatto confusione con le date, comunque che altro volevi dirmi?
E poi Rock Around the Clock è ancora più vecchia del cucco, coglione!
Ok, grazie bello per le precisazioni fatte in maniera molto educata ma non è colpa mia, su Virgin Radio me l’hanno spacciata come la nuova hit del momento, quindi sorry a tutti gli amici in ascolto e mi confermano dalla regia che in effetti no, “Rock Around the Clock” non è un pezzo nuovo, lo so, sono shockato anch’io.
Anyways, amici belli in ascolto, andiamo avanti.

"Chissà perché mi chiamano Cry-Baby? Sono mica un piagnone..."
Cry Baby, dicevo, un film non nuovo bensì del 1990 e ambientato ancora più indietro nel tempo, pensate un po’ che storia, fino agli anni ’50. Gli anni ’50 del primo rock’n’roll, oh yeah guys, avete capito bene. Il rock’n’roll è ancora vivo e vegeto, alive and kicking, solo qui su Radio Pensieri Cannibali, dove vi teniamo compagnia 24 ore su 24 con musica, parole e tanta pubblicità.
Perché vi consiglio di guardare Cry Baby, amici belli in ascolto? Perché è il non plus ultra del rockabilly. Cioè, in questo film vi potete beccare un sacco di tipi stilosissimi vestiti in perfetto stile rockabilly, con i capelli brillantinati all’indietro e la banana alla Elvis the Pelvis in Memphis Presley. Oh yeah guys, sto parlando proprio di lui, The King. The one and only, you know what I mean? No? Manco io, stavo solo sputando fuori frasi random in inglese perché fa tanto deejay figo one nation one English lesson.
Tra questi tizi rockabilly super figosi c’è anche lui, il più figo di tutti.
Elvis the Melphis in Memphis Presley?
No, non lui. Diciamo allora il secondo dei più fighi figosi di tutti, Johnny Depp!

"Davvero non si spiega perché continuano a chiamarmi Cry-Baby..."
Sì, proprio lui. L’attore rock’n’roll per eccellenza. Quello che si è ispirato a Keith Richards per il suo Jack Sparrow nei Pirati dei Caraibi e ha vagamente imitato il re del pop Michael Jackson nella sua versione di Willy Wonka. That’s right, guys! Questa è la sua prima storica performance rock’n’roll dove veste i panni proprio di Cry Baby, il personaggio title track, il protagonista della simpatica pellicola. E il Johnny che di sicuro ci sta sentendo in questo momento live su Radio Pensieri Cannibali, quindi lo saluto, è un mio amico, ciao Johnny, è proprio in parte. Lui è nato per fare il rocker, è anche un ottimo chitarrista, ha suonato su alcuni dischi di suoi altri amici rocker oltre a me come gli Oasis e Marilyn Manson. Proprio un tipo giusto, uno rock, no? E quindi se la cava alla stragrande, anche se va detto che i pezzi in cui Cry Baby canta non sono interpretati proprio da lui, Johnny, bensì dal cantante rockabilly James Intveld, così come i brani cantati dalla protagonista femminile, Amy Locane, in realtà non sono interpretati dalla protagonista femminile bensì dalla singer Rachel Sweet, oh, che dolce! Ma a proposito di Amy Locane, in questo film sembrava la sorella maggiore di Kirsten Dunst e poi che fine ha fatto? Mah! Amy, se sei in ascolto anche te di Radio Pensieri Cannibali, chiamaci e facci sapere come ti vanno le cose nella vita, che ci manchi. Ciao Amy, e ciao piccolo Tony, anche tu ci manchi.

Perché ho parlato tanto di cantare? Perché questo film è una specie di musical. Se odiate i musical, non preoccupatevi. I momenti musicali non sono tantissimi, non hanno il sopravvento sul resto e soprattutto non sono stracciapalle come quelli di Les Miserables. Sono anzi dei momenti molto figosi e molto rock’n’roll. You know what I mean? No? E allora ve ne faccio sentire uno, qui, in diretta solo su Radio Pensieri Cannibali.



Uh Johnny, che voce aauh! Volevo dire… James Intveld, che voce!
Visto? Sentito? Ve l’avevo detto che i momenti musicali non sono una mazzata sulle palle. Sono in verità tra i momenti forti del film. Non ci credete ancora? E allora ve ne propongo un altro, miscredenti.



"Al rogo Pensieri Cannibali."
Niente male, vero?
Se vi aspettavate un Grease parte seconda, a parte che esiste veramente e ha come protagonisti tale Maxwell Caulfield e Michelle Pfeiffer al posto di John Travolta e Olivia Newton-John, questa è un’altra storia. Una storia rock and roll, ok guys? Cry Baby è più che altro una quasi parodia di Grease e, nonostante il titolo, più che piangere, si ride, o, se preferite, si piange dal ridere. La pellicola è infatti firmata da John Waters, quel matto di John Waters, amici belli in ascolto. Un pazzo totale, il re dei freaks, regista di cult movies come Mondo Trasho, e poi di altre spassose genialate come La signora ammazzatutti, Pecker e A morte Hollywood!, così come anche di un altro musical come Grasso è bello - Hairspray. Uno sempre dalla parte dei diversi, degli outsiders, degli strambi e anche questo Cry Baby è un inno alla diversità, uno sfottò all’omologazione, un ennesimo sberleffo ricco di ironia firmato da John Waters, signori e signore, ladies & gents, girls & boys.
Un film in pratica che non può mancare nella collezione di ogni rockabilly che si rispetti, oltre che una pellicola perfetta semplicemente per chi vuole godersi una visione divertente e rock’n’roll, quindi andate a procurarvelo. Ultima curiosità: tra gli attori del cast ci sono pure l’ex pornostar Traci Lords, più Willem Dafoe, già protagonista del film rockabilly di Kathryn Bigelow The Loveless, più la tipa con la faccia più strana del mondo Kim McGuire, e poi c’è Iggy Pop. Sì, l’Iguana in persona, that’s right. Che altro aspettate ancora a vedere questo Cry Baby? Io adesso vi saluto e, visto che Rock Around the Clock mi hanno fatto notare che può suonare un po’ datata, non so bene perché, vi lascio in compagnia di una band rock’n’roll di giovanissimi, i One Direction. Buon ascolto!
(voto 7+10)

"I One Direction? Evvai!"

Dj Cannibal Kid è stato immediatamente licenziato. Ci spiace, fans dei One Direction, ma al loro posto Radio Cannibale vi propone un’altra song dalla pellicola Cry Baby. Vai Johnny!



Questo post è stato pubblicato anche sul sito rock'n'roll L'OraBlù, in compagnia del nuovo mitico poster realizzato dal grafico numero 1 in the world, Mr. C[h]erotto, oh yeah!



Non è finita qui! Questo post partecipa inoltre alle celebrazioni del Johnny Depp Day.
Il Depp oggi proprio oggi, compie 50 anni, ebbene sì, portati direi più che bene. That's right.
Ai festeggiamenti partecipano anche i seguenti mitici, quasi tutti mitici blog:

50/50 Thriller
Bette Davis Eyes
Bollalmanacco di cinema
Combinazione casuale
Criticissimamente
Director's cult
Era meglio il libro
Il Cinema spiccio
In central perk
Montecristo
Movies Maniac
The Obsidian Mirror
Triccotraccofobia
Viaggiando (meno)
White Russian Cinema


mercoledì 4 maggio 2011

BLOG WARS: L'ATTACCO DEI SIXTIES (PARTE I)

Mr. James Ford e Cannibal Kid (io) insieme per un post, anzi per un intero ciclo di post?
No, dico, siamo impazziti? Se il Batman e il Joker (e non ho detto Batman e Robin, quindi risparmiatevi pure le battute a sfondo omosessuale) del mondo dei blog uniscono le loro forze, significa una sola cosa: il mondo sta per finire!
O forse no.
Perché i due famosi, ma più che altro famigerati, blogger vi presenteranno sì i loro dischi preferiti (quindi non per forza i più importanti o i migliori in assoluto) di ogni decade dagli anni Sessanta in avanti, ma ognuno ha fatto le sue scelte personali e saranno, come vedrete, anche parecchio contrastanti. Quindi non è tanto una serie di post a quattro mani, ma più che altro una serie di post a quattro pugni, in cui i nostri due (anti)eroi si sfideranno a colpi di amichevoli (ma nemmeno tanto) parole & bottigliate. Un ring musicale ideato da Mr. Ford (diamo a Ford quel che è di Ford, per una volta che ha una buona idea) in cui ne vedremo e ne sentiremo delle belle, soprattutto nei prossimi decenni in cui le divergenze verranno fuori ancora più forti. Ma tanto per riscaldarci cominciamo dai miei dischi truccati anni Sessanta, in attesa di scoprire domani, se proprio ci tenete, anche quelli di Mr. James Ford.
Cannibal Kid

I 10 dischi 60s preferiti di Cannibal Kid
1. The Zombies “Time of the Zombies” (Greatest Hits 1964-1968)
Cannibal Kid Non sono troppo legato ai favolosi anni Sessanta. Sono il decennio tanto celebrato dai miei genitori e, in quanto figlio più o meno ribelle, non li ho mai “sentiti” davvero miei. Anche perché nonostante ci fosse in giro musica black fighissima (Supremes, Marvin Gaye, Isaac Hayes…) non c’era ancora l’hip-hop, così come per ovvi motivi non era ancora arrivata la musica elettronica, generi fondamentali nella mia formazione (s)culturale. Nel corso del tempo sono poi comunque arrivate alcune cose (come la serie tv Mad Men) che mi hanno avvicinato alla decade, e per quanto riguarda la musica sento particolarmente miei questi Zombies. Un po’ perché non sono molto famosi e sputtanati, soprattutto in Italia, un po’ perché hanno scritto della canzoni davvero fenomenali, da “She’s not there” a “Time of the Season”. E poi un Cannibale non può non amare un gruppo di Zombie…
Mr. James Ford Devo ammettere di essere stato anche io in dubbio quasi fino all'ultimo se inserire gli Zombies nella mia lista, principalmente perché, nonostante fossero un grande gruppo autore di pezzi notevoli, ho sempre pensato che una preferenza di questo tipo, più che di culto personale, sarebbe stata la tipica sbrodolata da rivista di settore che consiglia i suoi dischi del secolo, ma non quelli troppo "commerciali". Una roba da radical chic, insomma.
C'è di buono, perlomeno, che concordi sul fatto che la musica black del periodo - e del decennio successivo - era qualcosa di incredibilmente fantasmagorico.
CK Non inserire gruppi che ti piacciono ma ti farebbero apparire troppo radical chic non è forse un contorto ragionamento per sembrare ancora più radical chic?




2. The Doors “Strange Days” (1967)
CK Memorabile il loro disco d’esordio, quello con i brani più famosi da “Light my fire” fino a “The End” e inserito in lista da Ford, come vedremo domani. Io però preferisco questo secondo album, in pratica un inno alla stranezza da “Strange Days” a “People are strange”. Incredibilmente attuale poi il suono che possiede ancora gran parte di questo lavoro (a differenza del più datato e strettamente 60s debutto).
JF Stesso discorso di cui sopra. Perché ammettere la grandezza di pezzi come "Light my fire" o "The end" quando possiamo darci un tono affermando di preferire "Peolple are strange"? Una scelta tipica di chi racconta sempre un'esperienza migliore di quella che tu, povero stronzo che gli sei di fronte, potrai mai fare, mascherandola ovviamente come un vissuto tormentato e traumatico.
Praticamente, un invito alla bottigliata.






3. Jane Birkin/Serge Gainsbourg “Jane Birkin/Serge Gainsbourg” (1969)
CK Forse il disco più sexy e sensuale nell’intera Storia. Registrandolo, Jane e Serge hanno (letteralmente) concepito Charlotte Gainsbourg e già solo per questo meriterebbe di essere venerato. Se non fosse che inoltre è pure un disco pop in grado di suonare alla grande ancora oggi.
JF Ed ecco la vera chicca della lista cannibalesca: un disco che è sexy quanto un ghiacciolo infilato su per il culo, e scusate il francesismo, dato che siamo in tema.
Se proprio devo entrare in argomento, molto meglio il burro di Marlon Brando, o il futuro "Sexual healing" di Marvin Gaye.
Inoltre non ho davvero mai sopportato miss radicalchicchismo Charlotte Gainsbourg.


4. The Velvet Underground & Nico “The Velvet Underground & Nico” (1967)
CK Un disco che è un’opera d’arte completa, dalla copertina Banana Joe di Andy Warhol, alle note dolci di “Sunday morning” e “Femme Fatale”, fino alle allucinazioni di “Venus in furs”. Ai tempi dell’uscita non si può certo dire abbia fatto sfracelli di vendite, eppure chi li ha ascoltati ne è rimasto profondamente influenzato e il culto dell’album della banana è cresciuto nel corso degli anni. Sono queste le band che preferisco, quelle troppo avanti per i loro tempi… Ti va bene che è del 1967, perché se un lavoro così uscisse oggi, tu Ford diresti che è troppo radical chic e probabilmente ci metteresti 40 anni per apprezzarlo veramente buahahah!
JF Quando l'innovazione è pura e semplice arte.
Non esiste radicalchicchismo che tenga, in questo disco INCREDIBILE sotto tutti gli aspetti. Grande Lou Reed, immensa Nico.
Tutti, ma proprio tutti, dovrebbero possederne una copia e farlo girare nei piovosi weekend autunnali, o nelle notti più calde e confuse d'estate.
E statene certi, non vi tradirà mai e poi mai.



5. The Ronettes “Presenting The Fabulous Ronettes Featuring Veronica” (1964)
CK Ho inserito questo disco per rappresentare un po’ tutto il girl-sound di grandi gruppi vocali femminili come le Shangri-Las e le Crystals e di cantanti come Little Eva e Nancy Sinatra. I miei suoni retrò preferiti.
JF Qui Cannibale vuole fare il Tarantino, e piazzare la ruffianata del girl sound giusto con la scusa di rimorchiare qualche innocente rapita erroneamente dalla sua aura di intellettuale ribelle. Non vedo l'ora di arrivare al punto in cui inserirà in una delle prossime liste le 5.6.7.8's.
CK Tutto vero quel che dici, ma che c'è di male? Ogni scusa è buona per rimorchiare...
JF Sei giustificato sul rimorchiaggio, questa posso concedertela. E senza bottigliate.


6. The Stooges “The Stooges” (1969)
CK Il rock dev’essere qualcosa di violento, estremo, perfido, ed è così che suonava allora quanto oggi quest’esordio dell’Iguana Iggy Pop insieme ai suoi compari. L’alternative rock e il punk hanno preso le mosse da qui, cominciando a puntare una pistola in testa a gran parte del noioso classic rock che avrebbe infestato gli anni seguenti. Com’è che piacciono anche a te, Ford?
JF Ancor più - se possibile - pane e salame, distruttivi ed esplosivi degli Stones, gli Stooges non soltanto hanno segnato l'esordio del grande Iggy Pop, ma hanno regalato dischi di potenza inaudita a tutti i gli appassionati del rock, tanto temuta "musica del diavolo".
Se Satana avesse dalla sua l'iguana e i suoi, di certo potrebbe contare anche me tra le sue fila, cantando a squarciagola I wanna be your dog.

7. The Rolling Stones “Aftermath” (1966) (l’edizione USA con “Paint it black”)
Dei Rolling Stones ne parliamo domani nella lista di Ford.

8. The Beatles “Abbey Road” (1969)
Stessa cosa per i Beatles, a domani...

9. Beach Boys “Pet Sounds” (1966)
CK Un campionario di numeri pop enormi. God only knows cosa sarebbe successo alla musica senza questo disco.
JF Su questo disco niente ironia o bottigliate. Sarebbe una bestemmia vera contro la Musica. Non l'ho inserito soltanto perchè, a livello emozionale, non è mai davvero entrato nelle mie corde. Resta comunque un'opera geniale e fondamentale.

10. Louis Armstrong “What a wonderful world” (1967) (singolo)
CK Tutta la magia del mondo catturata in una canzone sola.
JF Ed ecco il colpo di genio del Cannibale: mi torna in mente la scena di Alta fedeltà in cui Jack Black, scatenatissimo, chiede ad un padre alla ricerca di "I just called to say I love you" per la figlia se la stessa non sia in coma.
Più o meno quello che vorrei chiedere io al mio antagonista ora.
Chi vuoi inserire, la prossima volta, Bocelli!?
Molto meglio la versione Ramones.
CK Mi hai fatto venire una gran voglia di scappare in cameretta a piangere e a scrivere sul diario: “Mr. Ford è solo un bruto insensibile!”

A domani con i (discutibili) 10 migliori dischi 60s di Mr. James Ford...

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