Visualizzazione post con etichetta il capitale umano. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta il capitale umano. Mostra tutti i post

venerdì 23 maggio 2014

IL CAPITALE UMANO E IL DAVID GNOMO DI DONATELLO




RECENSIONE 1
di DINO

Graaaaande Carlo Virzì… volevo dire graaaaande Paolo Virzì! Oh, non so voi, ma io me li confondo sempre, 'sti due. Un po’ come le sorelle Farmiga. Non mi ricordo mai qual è Taissa e qual è Vera, l’unica cosa che so è che me le farei ambedue. Carlo Virzì comunque è il fratello meno di talento, diciamolo sottovoce che se no si offende. Di talento però ce n’ha pure lui. Come regista magari non troppo, ma come compositore di colonne sonore se la cava bene e qui ne da’ conferma. Una menzione la meritano poi anche le due canzoni che vengono suonate nel corso del film: l’ormai evergreen “Rehab” di Amy Winehouse e “I’m Sorry” dei The Jackie O’s Farm, indie band italiana molto promettente. Graaaaandi Jackie O’s Farm, continuate così che siete bravi e vi raccomando a tutti i miei amici!
A proposito di indie, l’ultimo film del Virzì, quello bravo a girare, Paolo, non è che fosse poi così graaaaande. Io il Paolo lo seguo sempre con grande affetto, dai tempi del frizzante Ovosodo, e Tutta la vita davanti e La prima cosa bella sono due dei miei film italiani preferiti in assoluto. Sono riuscito persino a sopportare il modesto Caterina va in città, ma Tutti i santi giorni proprio no. Paolo voleva fa’ l’ammericano-mericano, per la precisione voleva girare la sua pellicola in stile indie-ammericano-mericano, però ne era uscita una mezza schifezza. Diciamo sottovoce pure questo, che se no si offende anche lui. Il Paolo secondo me dà il meglio non quando scimmiotta gli ammericani, ma quando fa del bel cinema nazional-popolare che racconta noi, racconta l’Italia, e nazional-popolare lo intendo nella miglior accezione possibile. Lì sì che è davvero graaaaande.
Attraverso le sue storie intrecciate che riguardano un investimento economico quanto l’investimento di un ciclista, il suo nuovo Il capitale umano riesce a riflettere le storie di cronaca che vediamo nei TG tutti i giorni, e lo fa attraverso punti di vista molteplici, con una serie di personaggi che a loro volta riflettono bene alcune tipologie tipiche dell’italiano di oggi. Per questo aspetto, Il capitale umano è lo specchio dell’Italia attuale, un po’ come La graaaaande bellezza. Non è un caso allora se i due graaaaandi film, le due gemme del cinema italiano dell’ultima annata, si contenderanno i David di Donatello 2014. Nella categoria di miglior pellicola se la dovranno vedere anche con la rivelazione Smetto quando voglio di Sydney Sibilia (che poi uno che si chiama Sydney sicuri sia italiano?), il ruffianotto La mafia uccide solo d’estate di Pif (che uno che si chiama Pif di sicuro non è italiano, dai) e La sedia della felicità dello scomparso Carlo Mazzacurati. I due pretendenti principali sono però loro due, quelli che hanno ottenuto più nomination. Il film premio Oscar La graaaaande bellezza di Paolo Sorrentino ne ha beccate 18, ma Il capitale umano dell’altro Paolo ha capitalizzato ancora di più, con ben 19 nomination ai David. Secondo me se le meritano. Entrambi non sono capolavori totali, eppure sono due opere complesse e sfaccettate, capaci di parlare dello stato di oggi del nostro paese, e non solo. Il capitale umano è infatti anche un thriller molto ben architettato, con una sceneggiatura, liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Stephen Amidon, in cui tutti i pezzi del puzzle trovano il loro posto in maniera impeccabile. Una cosa che spesso, anche nelle migliori pellicole italiane, è difficile trovare. Cos’altro aspettate allora a guardare questo graaaaande film? Attendete che vi passi il finanziamento per pagare il biglietto del cinema?
(voto di Dino 8+/10)


RECENSIONE 2
di CARLA

Bellino, Il capitale umano. Sì, mi è piaciuto. Insomma, abbastanza. È un buon film, sì, credo di sì. Adesso non sto a dire che è eccellente, perché io ho fatto l’attrice, tempo fa, e so che non tutto qui funziona alla perfezione. Gli attori, ad esempio. Le attrici invece sì. Quella Valeria Bruni Tedeschi è brava. Davvero tanto. Valeria Golino molto composta, molto sotto le righe, se la cava parecchio meglio del suo solito. La giovane Matilde Gioli poi è una rivelazione assoluta. Con quegli occhioni mi ricorda un po’ Emilia Clarke. Emilia Clarke quando non è in Game of Thrones con dei draghetti sulle spalle, ma quando è in vesti più da persona normale come in Spike Island e Dom Hemingway. Sul fronte maschile, Fabrizio Bentivoglio e Fabrizio Gifuni se la cavano, però i loro personaggi restano leggermente intrappolati nella macchietta da tipici italiani: il borghese benestante che sogna di diventare ricco, e il ricco stronzo che sogna di diventare un ricco ancora più ricco e ancora più stronzo. Meno bene il ragazzotto emo/psycopatico, un Giovanni Anzaldo che appare ancora parecchio immaturo per un ruolo di tale complessità, per non parlare dell’altro giovane, Guglielmo Pinelli. Iscriversi a una scuola di recitazione, no?
Un pochino deboluccio pure Luigi Lo Cascio, che qualche anno fa ai tempi de I cento passi e La meglio gioventù sembrava dovesse essere il futuro del cinema italiano e poi si è perso per strada. Come me, che me la cavavo alla grande con la recitazione a teatro e poi ho trasformato la mia vita in uno spettacolino di finzione, interpretando la parte della moglie felice del ricco stronzo di cui sopra.
Adesso però sto divagando nella mia vita personale. Torniamo al film, che è meglio. A voler fare la critica precisina, posso dire che la vicenda thriller è un attimino deboluccia. L’evento portante cui ruota tutto intorno è un semplice incidente stradale, un’auto pirata che tira sotto un ciclista, uno di quei casi che sentiamo ogni giorno a Studio Aperto insieme a un servizio sul nuovo cane di Berlusconi e uno sulle nuove tette di Belen. Insomma, che noia, gente!
Il film non sarà quindi entusiasmante quanto un giro di shopping in Via della Spiga, però pur con i suoi limiti devo ammettere che mi è piaciuto. Niente male l’idea di raccontare la storia attraverso punti di vista differenti, come in Rashomon di Akira Kurosawa, un film che avevo visto ai tempi in cui andavo a scuola di cinema. Rispetto a La grande bellezza, la pellicola con cui se la dovrà vedere ai prossimi David di Donatello, è meno arty, meno radical-chic, meno fighetto. Se vogliamo anche meno internazionale e meno prodotto d’esportazione. Non a caso l’Oscar l’hanno dato al film di Paolo Sorrentino. Detto tutto questo, mi è piaciuto. Sì, dai, potrebbe non sembrare, eppure Il capitale umano mi è piaciuto. Sì, abbastanza.
(voto di Carla 7-/10)


RECENSIONE 3
di SERENA

Che palle, Massimiliano! È troppo ricco, troppo ragazzo di buona famiglia, troppo popolare. Continua a mandarmi messaggi, ma io non voglio più tornare insieme a lui. Adesso sto con uno troppo psyco. No, non è Norman Bates. Si chiama Luca. È uno che ho conosciuto nella sala d’attesa dello studio della compagna di mio papà, che fa la strizzacervelli. Anche se l’ho incontrato lì, non è che sia così fuori di testa. Un po’ sì, perché si fa i tagli sulle braccia come gli emo che ascoltavano i Tokio Hotel e i Dari. Cioè, pronto?!? Sono troppo passati di moda. Adesso vanno solo i 5 Seconds of Summer, che sono troppo solari fin dal nome e quindi basta con ‘sta depressione e con ‘ste vene tagliate.
Nonostante sia un emo, sto con lui perché fa troppo essere una tipa alternativa uscire con un povero disgraziato morto de fame malato di mente che è pure stato sulla cover non di Cioè ma del giornale locale visto che era stato beccato con mezzo chilo di maria, non de Filippi, ma marijuana. Un tipo troppo strambo. Ovviamente, a uno così non possono che piacere tutti quei film strambi come lui. Quelle pellicole tanto da intellettualoidi che adesso si andranno a contendere il David Gnomo di Donatello che, da quanto ho capito quando me l’ha spiegato Luca, è una specie di imitazione degli Mtv Movie Awards, solo molto più noiosa e con nessun premio, inspiegabilmente, assegnato a Hunger Games. I due film che hanno ottenuto più nomination quest’anno sono La grande bellezza e Il capitale umano. Li ho visti entrambi al cinema con Luca che, anziché limonare, voleva inspiegabilmente seguirli. Cioè, è scemo?
De La grande bellezza io non c’ho proprio capito niente. I fenicotteri? Ma che davvero? Al confronto, Il capitale umano m’è sembrato un capolavoro. Non sono riuscita a seguire tutte le vicende intrecciate perché continuavano ad arrivarmi messaggi su WhatsApp, oh, scusate se sono troppo ricercata, però almeno la terza parte, quella più teen, l’ho trovata abbastanza carina. E poi se non altro in 'sto film non c’erano i fenicotteri. Io di certo un David Gnomo, un Oscar, un Mtv Movie Award o qualunque altro premio non glielo darei, ma dovendo proprio scegliere tra La grande bellezza e questo, scelgo troppo Il capitale umano.
(voto di Serena 4/10)


Il capitale umano
(Italia, Francia 2013)
Regia: Paolo Virzì
Sceneggiatura: Paolo Virzì, Francesco Bruni, Francesco Piccolo
Liberamente ispirato al romanzo: Il capitale umano di Stephen Amidon
Cast: Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, Valeria Bruni Tedeschi, Matilde Gioli, Guglielmo Pinelli, Giovanni Anzaldo, Luigi Lo Cascio, Bebo Storti, Gigio Alberti
Genere: nordest thriller
Se ti piace guarda anche: La ragazza del lago, La grande bellezza
(voto di Pensieri Cannibali 7,5/10)

giovedì 9 gennaio 2014

IL CAPITALE CINEMATOGRAFICO




In attesa dei pezzi grossi e dei film candidati ai prossimi Oscar, questa settimana non è che ci siano tutte queste uscite clamorose, nei cinema. Ma vabbè, prima o poi arriveranno anche le pellicole interessanti, o no?
Nell’attesa, date uno sguardo a quanto arriva questa settimana nelle sale italiane, in compagnia dei commenti miei e del mio collega (bah) blogger (ma dove?) nemico (sicuramente) MrJamesFord.

"Ford, andrai a vedere il "nuovo" film con Stallone? Ahahah, bella questa!
Ah, non era una battuta?"
Il capitale umano di Paolo Virzì
Il consiglio di Cannibal: sarà meglio di Ford, il caso umano?
Non sarà Sorrentino, ma comunque è un italiano cui prestare attenzione. No, non sto parlando di Ford, bensì di Paolo Virzì, regista discontinuo ma sempre più o meno interessante e guardabile, se non altro all’interno dello spento panorama nazionale. Tra i suoi ultimi film, avevo amato molto Tutta la vita davanti e La prima cosa bella, mentre avevo alquanto detestato Tutti i santi giorni. Questo nuovo Il capitale umano è allora una grossa incognita, fin dal trailer che sembra preannunciare un dramma-thriller-noir corale ambizioso. Pure troppo?
Per una volta, comunque, un film italiano si preannuncia come l’uscita più promettente della settimana. Ciò la dice lunga sulla settimana cinematografica cui andiamo incontro…
Il consiglio di Ford: la bancarotta umana, Katniss Kid.
Virzì, regista discontinuo eppure senza dubbio interessante, torna sul grande schermo con una pellicola tra le più attese del periodo, che speriamo davvero possa essere simile - in quanto a valore - a La prima cosa bella, forse il lavoro migliore del regista.
Certo, sperare in Virzì e in una produzione italiana in generale è più una scommessa che altro, ma siamo all'inizio dell'anno, quindi potremmo anche permetterci di sognare in grande.
A meno che non si tratti del Cannibale, in quel caso le speranze sono sempre pochine.

"Sarà anche magrolino, ma quel Cannibale me le sta suonando di brutto!"
Il grande match di Peter Segal
Il consiglio di Cannibal: a me sembra piuttosto un piccolo match
Ecco il film più atteso dell’anno. Da nessuno a parte Ford.
Già floppone delle festività americane, dove per dire l’unico film andato peggio è stato il nuovo documentario su Justin Bieber, Il grande match si preannuncia come una pellicola vecchio stile di quelle che piacciono tanto al mio blogger nemico. Un film con gli zombie Stallone e De Niro, il primo con una faccia sempre più deturpata, il secondo sempre più impegnato a girare qualsiasi film peggio di Nicolas Cage, che potrebbe essere un piccolo match. Nemmeno una schifezzona, solo una schifezzina. Ampiamente ignorabile da chiunque, quindi, a parte Ford che ha già prenotato il suo posto al cinema.
Ford tranquillo che non era necessario, la sala tanto sarà vuota…
Il consiglio di Ford: non sarà una Blog War, ma un grande match è sicuro!
Inutile dire che dalla prima uscita del trailer di questo film sono in trepidante attesa. Stallone di ritorno su un ring supera qualsiasi flop o delusione, specie se protagonista di una pellicola che pare essere il giusto mezzo tra l'omaggio ad un genere ed una molto (auto)ironica presa per il culo.
Per il piacere del mio rivale che potrà sfogarsi sul sottoscritto, non vedo l'ora di vederlo.

"Ho battuto Ford in una gara di bevute, evvai!"
"Si vabbé, troppo facile contro quello lì!"
Un compleanno da leoni di Jon Lucas, Scott Moore
Il consiglio di Cannibal: da vedere in attesa di Un compleanno da vecchioni con MrFord
Filmettino trascurabile quasi quanto Il piccolo match, Un compleanno da leoni (titolo originale: 21 & Over) è una commedia adolescenziale senza grosse idee né originalità, che può andare bene giusto per una visione disimpegnata. Molto disimpegnata. Qui ci trovate la mia recensione. Trascurabile anch’essa?
No dai, andate a leggerla. Altrimenti cosa volete leggere, un nuovo post di WhiteRussian?
Il consiglio di Ford: un compleanno da leoni? Certo non quello del finto giovane Cannibal!
Ciofechina trascurabile che avranno deciso di guardare giusto il mio antagonista ed il suo piccolo gruppo di amichetti del liceo ignari del fatto che ormai lui sia un quasi quarantenne ultraripetente.
Considerato Il grande match, direi che per questa settimana potrei tranquillamente farne a meno.
E anche per le prossime.

"Adesso che ho scoperto Pensieri Cannibali non mi disconnetto più!"
Disconnect di Henry Alex Rubin
Il consiglio di Cannibal: disconnettetevi da Ford!
Disconnect è già da un po’ che ce l’ho lì da vedere. Prima o poi mi deciderò a guardarmelo, potrebbe rivelarsi un thriller-dramma interessante e molto attuale su internet e sui pericoli della rete. Perché la rete può essere davvero un posto molto pericoloso. Prendete un sito come WhiteRussian. A me vengono i brividi soltanto a pensarci.
Il consiglio di Ford: da tempo ho deciso di disconnettermi da Pensieri cannibali. Tranne quando sono io a scriverci.
Thriller/drama a sfondo tecnologico/sociale dal cast variegato ed a suo modo potenzialmente interessante, questo Disconnect non rientra certo nelle prime scelte della settimana e del mese, incarnando alla grande quel tipo di proposta buona come riempitivo per settimane infestate dalle schifezze che sono soliti propinarci i distributori italiani.
Dato che, a questo giro, con Stallone mi sento le spalle coperte, credo che rimanderò a data da destinarsi, sperando che nel frattempo il mio rivale possa pubblicarne la recensione ed avere un'idea più chiara in proposito, concedendo una chance o ignorando del tutto la proposta.

"Su, non piangere. Siamo a New York, mica a Lodi.
Le probabilità di incontrare Ford sono molto basse."
2 giorni a New York di Julie Delpy
Il consiglio di Cannibal: da vedere aspettando il nuovo sequel, 2 giorni a Lodi
2 giorni a New York è il sequel di 2 giorni a Parigi, film che anch’esso giace lì tra la visioni da visionare e poi viene sempre rimandato. Prima o poi però magari proverò a fare una 2 giorni con queste pellicole che sembrano molto vicine alla trilogia del Before composta da Prima dell’alba, Before Sunset e dal recente Before Midnight. Per quanto abbia apprezzato quella saga indie, Julie Delpy non è che mi stia proprio simpaticissima e altre due pellicole in cui ricalca lo stesso tipo di personaggio potrebbero essere una doppietta più massacrante che piacevole. Quasi come una doppietta di film consigliati da Ford: che incubo!
Il consiglio di Ford: 2 giorni a Casale, alla ricerca del Cannibale.
Tolta l'ottima conclusione della trilogia dei Before, non ho mai amato particolarmente la molto radical Delpy, dunque ho deciso di ignorare questo prodotto per dedicarmi alla realizzazione di un documentario intitolato 2 giorni a Casale, prodotto che racconterà la ricerca del Cannibale operata dal qui presente Ford ed il loro primo, incredibile, leggendario primo incontro faccia a faccia.

"Alla faccia dell'ultimo bacio, Pasotti.
Mi stai facendo un check-up completo delle tonsille..."
Sapore di te di Carlo Vanzina
Il consiglio di Cannibal: sapore di merda
Qualche giorno fa ho beccato in tv Pif che intervistava Enrico Vanzina, co-sceneggiatore di questo Sapore di te insieme al fratello Carlo. Si lamentava di come i vari Vacanze di Natale venuti dopo i primi due da loro firmati fossero delle copie ripetitive sempre delle stesse situazioni. Un discorso anche condivisibile, peccato che poi pure loro, dopo aver sputato sui Cinepanettoni da loro stessi inventati, facciano sempre lo stesso film. Lo stesso identico filmetto. Questo Sapore di te riprende addirittura ambientazioni e stile di Sapore di mare, ormai fuori tempo massimo, ma di tanto. Se già il film promette malissimo, complice anche un cast terribile in cui spiccano in negativo Vincenzo Salemme e la più cagna tra le attrici cagne Martina Stella, la scelta di fare uscire una storia ambientata d’estate in pieno inverno, e pure dopo Natale, pare un suicidio commerciale in piena regola. Ford, vanziniano doc, l’hai studiata tu la loro strategia di marketing?
Il consiglio di Ford: sapore di merd.
Visto che non ne dovremmo avere abbastanza di Cinepanettoni e simili, ora che sono passate le Feste ecco pronto il nuovo e fuori tempo massimo prodotto dei Vanzina, che oltre ad essere ambientato d'estate pare essere un concentrato del peggio all'italiana, Ceccherini escluso.
Basta.

Peppa Kid e il fratellino George Ford fanno ricerche su Internet.
Peppa, vacanze al sole e altre storie di Philip Hall, Joris Van Hulzen
(da sabato 11 gennaio)
Il consiglio di Cannibal: mooolto meglio Peppa Kid!
Per chiudere, segnalazione per Peppa Pig, il fenomeno televisivo tra il pubblico dei più piccoli, che sbarca addirittura nei cinema con 10 episodi. Una 50 minuti no-stop di Peppa Pig & friends che si preannuncia un sogno per tutti i bimbetti e un incubo per chiunque abbia più di 6 anni. A parte Ford, che lui in queste bambinate ci sguazza alla grande.
Il consiglio di Ford: decisamente meglio Peppa Kid!
Mi è capitato di vedere il trailer di quest'altra schifezza poco prima di Frozen. Inutile dire che con Julez abbiamo subito sperato che, quando il Fordino sarà abbastanza grande, sarà troppo sveglio per queste stronzate, o che le stesse stronzate siano passate di moda.
Non penso che potrei resistere a questa visione neppure pesantemente sbronzo.
Piuttosto, passo una notte da leoni con Peppa Kid!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com