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sabato 26 febbraio 2011

Oscar 2011: i magnifici 10

Dovete aspettare 85 minuti
prima che si tagli via il braccio
In attesa del mio post speciale con tutte le previsioni della notte degli Oscar, in onda sugli schermi dei vostri PC domani e che vi consiglio di non perdervi, ecco una piccola rassegna stampa, anzi rassegna-blog, delle 10 pellicole candidate al titolo di Miglior Film dell’anno (oltre naturalmente alla mia opinione. E che dovevo fare, auto escludermi?)
Mi spiace non aver citato anche altri amici blogger. Non vi voglio meno bene, è solo che in alcuni casi non ho trovato dove parlavate dei film nominati: Robydick, ad esempio, è vero che recensisci più che altro film di nicchia, ma parlare anche di Inception no? (scherzo, ma neanche tanto :)
E ogni pellicola si becca anche il suo bel poster-parodia annesso (qualcuna pure il video), tanto perché se no si prendono troppo sul serio, ‘sti film.

127 ore
“Danny Boyle non si pone dogmi o limiti di alcun tipo e decide di avvalersi di tutti gli espedienti cinematografici necessari per rendere più avvincente la vicenda di un povero sfigato finito bloccato in una situazione limite.” Dalla mia recensione
“CA.PO.LA.VO.RO!Una brutale (e verissima) storia di sopravvivenza estrema in cui Boyle conferma ancora una volta il suo abnorme talento di regista mettendo un repertorio di virtuosismi formali (gioca con gli spazi dello schermo,la velocita’ del montato, i registri) a disposizione di un racconto umano e avvincente.” Dal blog recentemente scoperto di Palbi

Anche le lesbiche hanno dei problemi
I ragazzi stanno bene
“Una famiglia non convenzionale per un film indie piuttosto convenzionale cui manca forse giusto lo spunto geniale e il colpo da KO ma che ha il grande pregio di farti innamorare dei suoi personaggi e alla fine riesce nell’obiettivo di far esclamare a tutti i kids là fuori (me Cannibal Kid compreso): yeah all right!” Dalla mia rece.
“Gli americani stanno avanti! Da noi (nell'italietta bigotta) una commedia su una famiglia fuori dal comune, senza farla finire in caciara e/o senza pentimenti sessuali, ce la possiamo sognare.” Frank Manila

Il cigno nero
“Un film uscito dritto dai miei sogni più malati” da un mio commento su I cinemaniaci
“I gufi non sono quello che sembra,” si diceva in Twin Peaks. In Black Swan nemmeno la tua immagine allo specchio lo è.” Dalla mia recensione
Sesso lesbo
“Nel cinema, proprio come nella danza, la tecnica non basta: ci vuole anche emozione e passione. Gli ultimi quaranta minuti sono un crescendo incredibile di angoscia che tormenta e allo stesso tempo eccita lo spettatore in modo difficilmente descrivibile, tanto da rendere la visione di Black Swan un’ esperienza indimenticabile in cui è impossibile non lasciarsi trascinare negli incubi e nella disgregazione d’identità del personaggio.” Perso già di suo
“Se il tema è quello del doppio, nel film tutto è dicotomico: realtà e fantasia, luce e buio, bianco e nero, libertà e ossessioni, sorrisi e pianti, vita e morte, certezze e paure. Tutto si nutre di contrasto, la vita stessa entra in contraddizione.” Rossana Morrone
"Il bellissimo e puro cigno bianco opposto al malvagio e sensuale cigno nero, un contrasto mitico ed immortale, reso alla perfezione dalla continua frammentazione di Nina in immagini riflesse da decine di specchi, che la ritraggono sempre diversa, illuminata soltanto da luci artificiali." Eyes Wide Ciak
“Cazzo!
Scusate la parola poco fine, ma è quello che ho detto tra me e me con un filo sottile di voce appena è finito il film.
Sì. perché ca**o (una volta scritto per intero basta ed avanza) raramente un film mi ha fatto sentire così sperduta, ma anche sedotta, raramente sentivo il mio corpo tremare d'inquietudine, ma anche di piacere. Raramente ciò che sentiva il mio corpo era lo stesso di quello che sentiva la mia mente.” AlmaCattleya



A voi americani è piaciuto The Queen, vero?
Il discorso del re
Il signor Hooper ha deciso che la confezione deve essere la prima regola, e così anche lo sproloquio - ma dovrebbe davvero risultare divertente, o coraggioso, quel continuo "merdafottitistronzo" per ricacciare indietro la balbuzie!? - pare una cosetta da sala da the.” Mr. James Ford dixit.
“Fino a che i toni rimangono leggeri le cose funzionano ancora. Le note dolenti arrivano quando questa vicenda viene trattata con solennità e drammaticità mentre, soprattutto se vista all’interno del contesto dello scoppio di una guerra mondiale, appare piuttosto irrilevante per non dire idiota.” Dalla mia recensione.
“Il discorso del re è il film perfetto, tecnicamente parlando, ma in quanto a emozioni è un pochino scarno e la carenza si sente, eccome se si sente e la vogliamo dire tutta, la prossima volta un pò meno english - style, perchè a lungo andare si muore di noia da una certa in poi..” DNA Cinema
“Questo film insegna a chiunque abbia difficoltà simili al protagonista a non abbattersi, ad avere fiducia in se stessi e a non tirarsi indietro... perché magari ci si perde dietro certe paure per anni e poi all'improvviso la vita ti chiama a prove ben più grandi.” Silvia alias Vorrei essere un personaggio austeniano


Cazzo sì!
Il Grinta
“Il tempo ci sfugge e a volte anche il senso delle cose.” E anche il senso dei film. Dalla mia recensione.
“Il Grinta torna a far splendere un genere che ha fatto epoca, regalandoci dei protagonisti imperfetti, burberi e per questo affascinanti, grazie anche a degli attori in stato di grazia.” DNA Cinema
"Tutto come da copione: ci sono i buoni, i cattivi, le sparatorie, i cavalli, la prateria, gli indiani, i saloon, la ferrovia…e la scontatezza! Zero brividi." CinLarella

Inception
“Nolan ci tiene per la manina e ci mostra una costruzione stratificata su ben 5 piani 5, roba che Matrix gli fa una sega.” Cannibal Kid
“Nolan, che potremmo definire un equilibrista, non fosse ancora e sempre per quelle sue dannate doti visive, qui realizza il suo numero più incredibile: coniugare alla perfezione la velocità di un action movie, la tensione di un thriller, una storia d’amore tragico, la forza e l’impatto di un blockbusterone hollywoodiano con tanto di effetti speciali destinato alle grandi masse, con un tocco d’autore e una girandola di piani narrativi da far venire il mal di testa a quelle stesse grandi masse. Eppure il film funziona su tutti questi livelli rendendo Inception un’Opera sfaccettata e complessa e allo stesso tempo unica.” Sempre dalla mia recensione
Meglio fumati
“Di Caprio è uno che nella vita non ha un cazzo da fare, visto che può passare il tempo a farsi le seghe mentali vivendo con sua moglie in una specie di realtà virtuale creata dentro i sogni (al posto di scoparla come sarebbe legittimo e sacrostanto).” Sciuscia
“Se dovessi spararla veramente grossa, direi che Inception è il Lost del Cinema.” Mr. James Ford
“Un gioco di prestige affascinante e pienamente riuscito.” Lucien
“Al contrario del 3D - soluzione semplice e grossolana che nulla aggiunge al mezzo cinema se non un po' di spettacolarità in più - Nolan ha puntato sulla tridimensionalità della storia, sul fatto che la nostra mente, per sua natura, può concepire mondi e situazioni infiniti, può espandersi pur rimanendo confinata in uno spazio irraggiungibile e inaccessibile che è il nostro cervello. Ed è qui il fulcro del film: qual è la realtà che conta?” da Eyes Wide Ciak
“Uscendo dalla sala dopo aver assistito alla proiezione di "Inception" non si può non avvertire un senso di disorientamento e instabilità:come quando sognamo di cadere nel vuoto e ci risvegliamo bruscamente in un mondo che ci sembra ostile e solo dopo un po' razionalizziamo che ogni sensazione di gioia ,paura e persino dolore era solo nella nostra mente.” Alesya


The Wrestler, ma con la boxe
The Fighter
“Un Christian Bale davvero oltre, enorme, gigantesco, in grado di impossessarsi del resto del film.” Io
“Ha talento, ma non è un Capolavoro.
Ha cuore, ma non è Rocky.
Sta lì, nel mezzo, a prendere botte.
Un pò come me. Un pò come tutti.”

The Social Network
“Non il film sulla “Facebook generation”, come qualche campagna di marketing ha provato a venderlo, né tantomeno un film rivolto a chi passa le ore sui social network, bensì qualcos’altro: il film manifesto della nostra epoca.” Dal mio post-recensione.
“David Fincher è riuscito, grazie anche alla ottima sceneggiatura di Aaron Sorkin, ad imbastire una pellicola che alterna il biografico al legal thriller senza tralasciare gli aspetti più ammiccanti ad un pubblico giovanile legati alla vita universitaria.” Laboratorio di cinema
È venuto fuori che il tizio che ha inventato
Facebook è tipo una colossale
testa di cazzo
“Raramente un film mi ha provocato più fastidio di questo, perché il personaggio Zuckerberg mi ha fatto girare le palle dall'inizio alla fine (rappresenta in pratica tutto quello che mi fa schifo in un essere umano), ma The social network è uno dei migliori film che io abbia visto negli ultimi mesi.” Hobina
“Ciò che rende questa storia una GRANDE storia non è semplicemente il suo raccontare abilmente e con passione una parabola di disagio e riscatto sociale , di vendetta ed ambizione , di genio ed egoismo , di amicizie e tradimenti come tante se ne possono trovare , ma riuscire a fotografare con inquietante verosimiglianza le speranze e le angoscie di un'intera generazione , quella degli anni 00', che non è mai stata più tecnologicamente all'avanguardia e più disperatamente avvezza alla solitudine.” Alesya
“Non esiste un sinonimo di geniale sufficientemente appropriato/ampio/esteso per definire questo film.” Queen B
Vi farà piangere
Toy Story 3
“Per fortuna la storia decolla e il merito per quanto mi riguarda lo do tutto (o quasi) all’orsetto Lots’o grandi abbracci: per me è il più grande cattivo nella storia della Pixar.” Dalla mia rece
“Una storia straordinaria in grado di commuovere grandi e piccini, ovvero tutti coloro che nella loro vita hanno avuto giocattoli con cui giocare.” Perso già di suo
"Toy story 3 è un film magico e dalla bellezza sconcertante, tecnicamente perfetto ed emozionalmente strabiliante: la crescita e il distacco visti, analizzati ed affrontati dal punto di vista dei giocattoli. Quasi impossibile, anche per noi "grandi", trattenere almeno una lacrima." Mr. Ford

Winter's Bone
La gente povera è deprimente
“La bellezza di Winter’s Bone è difficile da spiegare a parole. Bisogna viverlo, cogliere tutti i piccoli dettagli disseminati, immergersi nella sua atmosfera da thriller country che ti rimane incollata alla pelle nei giorni successivi la visione.” Dalla mia recensione
“Un film, in cui è riservato un ruolo particolare alla donna. Abbiamo dinanzi una società matriarcale, dove le donne sono le 'custodi' della casa, dove le donne picchiano, difendono il proprio uomo, difendono un' unione, prendono decisioni.” Rossana Morrone
“Questo è il western ora, questo è il new southern gothic ora. […] Capolavoro assoluto.
Vi prego in ginocchio, come se sparassi: correte a vederlo.” Malpertuis

lunedì 21 febbraio 2011

Non è un paese per Coen

Il Grinta
(USA 2010)
Titolo originale: True Grit
Regia: Ethan Coen, Joel Coen
Cast: Hailee Steinfield, Jeff Bridges, Matt Damon, Josh Brolin, Barry Pepper, Domhnall Gleeson, Elizabeth Marvel
Genere: western
Se ti piace guarda anche: Il grinta (1969), Non è un paese per vecchi, Un gelido inverno - Winter's Bone
Attualmente nelle sale italiane

Trama semiseria
A una ragazzina di 14 anni hanno ucciso il padre e così lei, invece di andare a caccia di autografi di Billy the Kid (il Justin Bieber del Fast West), cerca di andare a pescare personalmente l’assassino. Non per ucciderlo tarantinianamente con le sue mani, ma per consegnarlo alla giustizia e farlo quindi uccidere dalla legge. Nonostante già di suo sia piuttosto cazzuta come 14enne poco bimbominkia, per poterlo fare ha però bisogno di una mano da parte di uno che abbia “vera grinta” e chi meglio di Jeff Bridges con tanto di parlata “southern"? Ce la farà allora la nostra giovane eroina a portarlo in tribunale o il criminale si farà una legge ad personam per evitare di andare a processo ed essere incastrato dalle solite storie inventate da una minorenne?

Recensione cannibale
Non si può certo dire che il western sia il mio genere, né tantomeno che i Coen Brothers siano tra i miei registi prediletti, quindi la mia percezione di questo film può risultare drasticamente differente da chi invece ha il poster dei due registi appeso in camera o da chi mastica western da lunga data (io personalmente l’unico West che conosco è Kanye).
Riguardo ai Coen il problema è che fondamentalmente non li capisco. Non parlo di capire a un livello superficiale la trama. Parlo di riuscire a entrare davvero nel cuore della loro opera che film dopo film compone un mosaico unico, per alcuni molto affascinante ma per me impenetrabile. C’è chi non riesce a entrare nel cinema di Lynch, o in quello di Tarantino, io non ci riesco con i Coen. Sarà una questione culturale, i loro film sono infatti pieni di riferimenti biblici (vedi la citazione in apertura del film) che entrano in un orecchio e mi escono dall’altro e il loro umorismo mi arriva (come quando la bambinetta commercia col tizio molto più anziano di lei), mi sfiora, mi può far sorridere ma non mi fa esclamare: “Geniale!” come alle battute di Tarantino o dei Misfits. Sarà una questione generazionale, visto che da Il grande Lebowski allo sconclusionato A Serious Man le loro pellicole sono innervate di un forte spirito hippie anni Sessanta che rispetto ma che non fa parte del mio DNA, frutto di una mutazione genetica post-yuppie ormai privata di qualsiasi valore. Sarà una questione cinematografica, visto che il loro è un modo di girare dal respiro molto classicheggiante, dalla puzza di vecchia America, da vecchio western che in questo film i due Coen hanno infine potuto esplorare esplicitamente e non sotto mentite spoglie, come successo in Non è un paese per vecchi. Sarà che i Coen sono bravini, ma non fanno per me. Un po’ come i White Stripes: si sono separati? Amen, vivo bene lo stesso.
Saranno tutte queste cose messe insieme.

Fatte tali premesse più o meno doverose, ho comunque trovato Il Grinta una pellicola piuttosto buona. La storia è raccontata quasi con i toni della favola western, più chiara e semplice rispetto alla gran parte dei film coeniani che mi sia capitato di vedere. Sì, i riferimenti alla Bibbia ci sono sempre (e daje) e la trama se vogliamo è un filo ruffiana, cosa che spiega l’enorme successo commerciale della pellicola negli Usa, in grado a sorpresa di far tornare in auge un genere che ha probabilmente avuto la sua ultima hit con l’ormai lontano Balla coi lupi (mio obiettivo giudizio personale: che menata di film!). Però in questo western c’è una grande rivelazione.

La giovane protagonista interpretata dalla sorprendente Hailee Steinfield è irresistibile nel suo essere una 14enne matura e spavalda in grado di mercanteggiare con grande astuzia insieme a persone molte più anziane di lei e persino di reggere testa a uno come Il grinta. Se nell’originale costui era John Wayne, nel remake/non-proprio-remake coeniano è per forza di cose il Drugo e ormai anche premio Oscar Jeff Bridges. La sua parlata del Sud è spettacolare e il film merita per questo di essere visto in inglese, anche perché non ho idea di come possa essere stata resa in italiano. Forse si saranno inventati qualche stratagemma assurdo tipo una parlata del Sud Italia con doppiaggio di Aldo Baglio, chissà?
Piuttosto assurda la scelta dell’Academy di nominare la Steinfield tra le non protagoniste e Jeff Bridges tra i protagonisti, visto che il personaggio principale del film è la ragazzina, però i meccanismi degli Oscar sono difficili da comprendere quasi quanto le votazioni di Sanremo, quindi meglio non farsi troppe domande al proposito.
Alla insolita coppia si unisce poi in questa caccia al criminale anche lo sceriffo repubblicano Matt Damon con tanto di capello leccato, non inguardabile come il Javier Bardem di Non è un paese per vecchi, ma certo che i Coen devono voler parecchio del male ai loro attori glamour per conciarli così.
Il grinta, la bambinetta molto adulta e lo sceriffo leccato cercano così di mettersi sulle tracce dell’assassino del padre della bambina, fino a che lo trovano ed è… non ve lo dico, però è un altro attore coeniano, per me il migliore del lotto.

La prima parte de Il Grinta è davvero molto accattivante, anche per gli anti-western come me, mentre la conclusione scivola tra una serie di duelli e di colponi di scena prevedibili, fino al più classico dei finali coeniani che può voler dir tutto, ma che (come già in A Serious Man o Non è un paese per vecchi) per me finisce solo a dire che il mondo è una sequenza casuale di fatti senza alcun senso e abbiamo praticamente buttato due ore a seguire una (bella) storia per niente.
Il tempo ci sfugge e a volte anche il senso delle cose.
(voto 6,5 ma aggiungete un punto se siete fan dei Coen e un altro se amate i western)

Scena cult: Jeff Bridges fa volare giù dalle scale un bambino con un calcio, senza alcuna ragione

martedì 25 gennaio 2011

Oscar Nomination 2011: O Nolan, dove sei?

Di Caprio medita di fare una strage agli Oscar?
Oggi sono uscite le nomination agli Oscar 2011. Molte conferme rispetto alla vigilia, qualche sorpresina, su tutte la incredibile (e vergognosa) esclusione di Christopher Nolan dalle candidature per la miglior regia. Inception si è portato a casa sì 8 nomination, ma clamorosamente non quelle per regia e montaggio che secondo me più meritava.
A parte questo scandalo, per quanto riguarda i magnifici 10 selezionati per il titolo di miglior film mi mancano The Fighter (7 nomination) e Il discorso del re (12 nomination, entrambi spero di recuperarli nei prossimi giorni), tutti gli altri mi sembrano molto buoni, con un paio di picchi assoluti per quanto mi riguarda (Black Swan e The Social Network), una piacevolissima sorpresa (Winter's Bone) e magari giusto un po' sopravvalutati I ragazzi stanno bene, 127 ore e Il grinta dei Coen (10 nomination mi sembrano esagerate), comunque anche queste pellicole di ottimo livello. Peccato per The Town di Ben Affleck, film molto quotato alla vigilia e che alla fine si è portato a casa la sola nomina di Jeremy Renner come non protagonista.

MIGLIOR FILM
Il cigno nero
The Fighter
Inception
I ragazzi stanno bene
Il discorso del re
127 Hours
The Social Network
Toy Story 3
Il grinta
Winter's Bone


MIGLIOR REGISTA
Darren Aronofsky per Il cigno nero
David O. Russell per The Fighter
Tom Hooper per Il discorso del re
David Fincher per The Social Network
Joel e Ethan Coen per Il Grinta True Grit

Secondo me i votanti dell'Academy hanno pensato "Non metto il nome di Nolan, tanto l'avranno già votato tutti gli altri" e alla fine il regista inglese se l'è presa in quel posto...

MIGLIOR ATTORE
Javier Bardem per Biutiful
Jeff Bridges per Il grinta
Jesse Eisenberg per The Social Network
James Franco per 127 Hours
Colin Firth per Il discorso del re

Qui il dimenticato è stato Ryan Gosling di Blue Valentine. E pure Di Caprio credo abbia qualcosa da ridire...

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Christian Bale per The Fighter
John Hawkes per Winter's Bone
Jeremy Renner per The Town
Mark Ruffalo per I ragazzi stanno bene
Geoffrey Rush per Il discorso del re

Ottime scelte qui, però Andrew Garfield di The Social Network la nomination se la meritava. Dai, cazzo.

MIGLIOR ATTRICE
Annette Bening per I ragazzi stanno bene
Nicole Kidman per Rabbit Hole
Jennifer Lawrence per Winter's Bone
Natalie Portman per Il cigno nero
Michelle Williams per Blue Valentine

Jennifer Lawrence e Michelle Williams sono tra le mie preferite, ma in questa categoria l'unica vincitrice possibile per me naturalmente è Natalie. Nicole Kidman e Annette Bening invece hanno fatto di molto meglio in altri film.

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Amy Adams per The Fighter
Helena Bonham Carter per Il discorso del re
Melissa Leo per The Fighter
Hailee Steinfeld per Il Grinta
Jacki Weaver per Animal Kingdom

La sorpresa è la 14enne Hailee Steinfield, strepitosa protagonista del Grinta che però è stata relegata tra le non protagoniste. Vabbé, almeno non se la dovrà vedere con Natalie Portman. Scandalose poi per me le assenze di Mila Kunis e Barbara Hershey di Black Swan.

SCENEGGIATURA ORIGINALE
Another Year, Mike Leigh
The Fighter, Scott Silver and Paul Tamasy e Eric Johnson
Inception, Christopher Nolan
I ragazzi stanno bene, Lisa Cholodenko e Stuart Blumberg
Il discorso del re, David Seidler

Il contentino a Nolan.

SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
127 ore, Danny Boyle e Simon Beaufoy
The Social Network, Aaron Sorkin
Toy Story 3, Michael Arndt. Story by John Lasseter, Andrew Stanton e Lee Unkrich
True Grit, Joel Coen & Ethan Coen
Winter's Bone, Debra Granik & Anne Rosellini

MIGLIOR FILM STRANIERO
Biutiful, Messico
Dogtooth, Grecia
In a Better World, Danimarca
Incendies, Canada
Outside the Law (Hors-la-loi), Algeria

Gli altri 4 devo ancora vederli, però se un film disturbante e malato come Dogtooth - Kynodontas vincesse l'Oscar sarebbe una vera figata.

COLONNA SONORA
Dragon Trainer, John Powell
Inception, Hans Zimmer
Il discorso del re, Alexandre Desplat
127 ore, A.R. Rahman
The Social Network, Trent Reznor and Atticus Ross

Trent Reznor nominato agli Oscar:
chi l'avrebbe mai detto qualche anno fa?
Sarebbe stato bello vedere i Daft Punk con la loro ottima soundtrack per Tron: Legacy sfidarsi con l'altro mio eroe Trent Reznor, ma purtroppo non è successo. Le splendide musiche di Black Swan non sono invece state prese in considerazione per via dello stupido regolamento dell'Academy, visto che contengono rielaborazioni da Il lago dei cigni e non sono considerate quindi originali al 100%.

MIGLIOR CANZONE
Coming Home da Country Strong
I See the Light da Rapunzel
If I Rise da 127 ore
We Belong Together da Toy Story 3

Qui spicca (si fa per dire, visto che non è poi eccezionale) la canzone di Dido per 127 ore.

SUONO EDITING
Inception, Richard King
Toy Story 3, Tom Myers and Michael Silvers
Tron: Legacy, Gwendolyn Yates Whittle and Addison Teague
True Grit, Skip Lievsay and Craig Berkey
Unstoppable, Mark P. Stoeckinger

SUONO MIXING
Inception
Il discorso del re
Salt
The Social Network
Il Grinta

MIGLIOR FOTOGRAFIA
Matthew Libatique per Il cigno nero
Wally Pfister per Inception
Danny Cohen per Il discorso del re
Jeff Cronenweth per The Social Network
Roger Deakins per Il Grinta

MONTAGGIO
Andrew Weisblum per Il cigno nero
Pamela Martin per the Fighter
Tariq Anwar per Il discorso del re
Jon Harris per 127 Hours
Angus Wall e Kirk Baxter per The Social Network

Come si fa a escludere il montaggio di Inception? Come si fa???

COSTUMI
Colleen Atwood per Alice in Wonderland
Antonella Cannarozzi per Io sono l'amore
Jenny Beavan per il discorso del re
Sandy Powell per La Tempesta
Mary Zophres per il Grinta

Unica nomination per l'Italia con gli ottimi costumi di Io sono l'amore, che penso abbia le sue buone possibilità di portarsi a casa la statuetta.

MIGLIOR DOCUMENTARIO
Exit through the Gift Shop
Gasland
Inside Job
Restrepo
Waste Land

Exit through the gift shop del geniale Banksy: grande!

MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
Dragon Trainer di Chris Sanders and Dean DeBlois
L'illusionista di Sylvain Chomet
Toy Story 3 di Lee Unkrich

TRUCCO
La versione di Barney
The Way Back
The Wolfman

ART DIRECTION
Alice in Wonderland
Harry Potter e i doni della morte - Parte 1
Inception
Il discorso del re
Il Grinta

EFFETTI SPECIALI
Alice in Wonderland
Harry Potter e i doni della morte: Parte I
Hereafter
Inception
Iron Man 2

E a sorpresa negli effetti speciali il contentino a Clint Eastwood, l'altro grande escluso. Lui, Affleck, Di Caprio e Nolan penso si stiano già organizzando per una bella gita all'Academy. Armata.
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