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martedì 15 aprile 2014

LE LETTURE CON CUI SONO CRESCIUTO




Tempo di Top 10.
Ancora?
Ebbene sì.
La “Serie sulla crescita” di Pensieri Cannibali diventa (quasi) adulta e raggiunge il suo quinto capitolo. A questo punto scatta d’obbligo un riassunto dei capitoli precedenti:

Oggi è invece il turno delle 10 letture con cui sono cresciuto. Precisazione: non le più belle, non necessariamente le mie preferite, solo quelle che nel bene o nel male hanno segnato i miei anni infantili e adolescenziali. Dentro ci sono libri, romanzi, ma anche riviste, giornali e giornaletti.

Volete farlo anche voi?
Partecipate a questo giochino/lista sui vostri blog, social network o qui sotto tra i commenti, e nel frattempo beccatevi la mia Top 10.


10. Alessandro Manzoni “I promessi sposi”
Ai tempi del liceo odiavo I promessi sposi, poi crescendo… l’ho odiato ancora di più. È una schifezza scritta male, con personaggi ridicoli, una trama degna di una fiction di Canale 5 e un’insopportabile e onnipresente morale cattolica. Non so se viene insegnato ancora, credo di sì, ma andrebbe bandito da tutte le scuole. E pure da biblioteche e librerie, già che ci siamo. Io sono stato obbligato a leggerlo al liceo, me lo sono risorbito pure all’università, spero che almeno le nuove generazioni se lo possano risparmiare.
A meno che la scena del matrimonio non sia riscritta da George R. R. Martin...

"Questo post non s'ha da fare!"

9. Topolino e Corriere dei Piccoli
L’anti-Disney Cannibal Kid è cresciuto con Topolino?
Ebbene sì. Alle storie del topo più antipatico del mondo, a parte Geronimo Stilton, ho comunque sempre preferito le vicende dedicate ai paperi.
L’altra rivista con cui il piccolo me è cresciuto è il Corriere dei Piccoli, anche noto come Corrierino. Dentro si potevano trovare cose allucinanti come la Pimpa e il Signor Bonaventura. Ma perché diavolo lo leggevo e perché diavolo mi piaceva pure così tanto?


8. Antoine de Saint-Exupéry “Il piccolo principe”
Un’opera letteraria per bambini, forse.
O forse, probabilmente, uno dei libri più profondi mai scritti.

"Che bello il mio vestitino, me l'ha disegnato Miuccia Prada."

7. Oscar Wilde “Il ritratto di Dorian Gray”
Il romanzo dandy per eccellenza. Un punto fermo nella mia formazione culturale. Troppo chic.


6. Enrico Brizzi “Bastogne”
Il mio primo approccio agli scrittori “cannibali” è stato con questo libro. Mio padre all’epoca aveva un’edicola e, tra i Miti Mondadori usciti che mi potevo leggere a scrocco, c’era l’opera seconda di Enrico Brizzi, che mi lessi quindi ancor prima del suo celebre esordio Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Per quanto anche quest’ultimo abbia segnato la mia adolescenza, Bastogne è Bastogne. Un’Arancia Meccanica ambientato nella Nizza degli anni ’80, con dentro un sacco di sesso, droga, violenza e grande musica del decennio. Per il me quindicenne di allora non poteva esserci niente di più fico. E forse nemmeno per il me di oggi.


5. George Orwell “1984”
Questo è un libro con cui sono cresciuti in tanti. Silvio Berlusconi di certo l’ha letto in maniera attenta, così come gli sceneggiatori del Grande Fratello, l’autrice di Hunger Games e più in generale gli autori del 99% di romanzi, film, serie tv e fumetti distopici/futuristici.
E pure io.


4. Ciak, Duel e Film Tv
Perché ho cominciato a scrivere di cinema?
O, se preferite, chi potete maledire perché Pensieri Cannibali è diventato un sito prevalentemente cinematografico?
Per quanto riguarda la parte più pop e se vogliamo “commerciale”, ma anche per la mania di fare liste e classifiche e per il cercare di rivolgersi a un pubblico più vasto possibile, il mio punto di riferimento è sempre stato Ciak. Per quanto riguarda l’anima più alternativa e se vogliamo “radical-chic”, il modello era invece [duel], diventata oggi duellanti, una rivista che leggevamo in quattro gatti ma che era scritta in maniera di-vi-na. Via di mezzo tra le due correnti è poi il sempre valido Film Tv, pubblicazione nata con la scusa di essere una guida ai programmi tv, ma in realtà soprattutto una rivista di cinema, di grande Cinema.


3. Bret Easton Ellis “American Psycho”
American Psycho mi ha fatto a pezzi. Mai nessun romanzo mi era entrato sotto pelle in una maniera così prepotente e malvagia. Questo romanzo mi ha distrutto, massacrato, mi ha reso più cinico e cattivo.
Ci sono libri che ti fanno diventare una persona migliore. American Psycho non è di sicuro tra quelli.


2. Il Mucchio Selvaggio
Una rivista che è stata un mio riferimento fondamentale assoluto. Sia per la musica consigliata, molto radical-chic e alternativa, sia per lo stile di scrittura. Tra le sue pagine sono poi passate nel corso degli anni grandi penne. Dall’appassionato di musica brit Carlo Villa al politologo Massimo del Papa, dall’electro boy Damir Ivic al tuttologo Luca Castelli, passando per il direttore e factotum Max Stefani. C’era pure un giovane Andrea Scanzi, oggi prezzemolino tv, all’epoca davvero un portento con le parole. Come scriveva lui di calcio, con le sue fissazioni per Rui Costa, Garrincha e Savicevic, non ho letto nessuno mai.
Negli ultimi anni sono successi dei casini, è cambiata la gestione della rivista, alcune ottime firme come Claudia Durastanti sono comunque sempre presenti, però per me Il Mucchio resta un modello esistenziale soprattutto per quanto riguarda i miei anni adolescenziali.


1. J.D.Salinger “Il giovane Holden”
Il giovane Cannibal è cresciuto con Il giovane Holden. Una pietra miliare che ha cambiato per sempre il mio modo di scrivere, e forse anche il mio modo di vedere il mondo.

mercoledì 15 gennaio 2014

10 FILM DA VEDERE PRIMA CHE SI ESAURISCANO I TUOI NEURONI, SE NON È GIÀ TARDI




"Cannibal ha un blog di cinema e non ha mai visto
un mio film? Ridicolo, hihi!"
Circola in rete in questi giorni, almeno tra i blogger più cinefili e cineamatori, un gioco/meme curioso, che consiste nell’elencare 10 film che non hai mai visto. 10 pellicole che, per un motivo o per l’altro, mancano dalla collezione delle tue visioni e che vorresti recuperare fino a quando i tuoi neuroni sono ancora in grado di gustare un film.
Creato dal consigliatissimo blog Director’s Cult, il meme è diventato così un gioco all’auto sputtanamento personale, con una lista di “cadaveri eccellenti” che ci vergogniamo di non aver mai visto, eppure persistiamo a non guardarli. Preferendo magari la visione di una porcatona che sapremo già si rivelerà una porcatona a un capolavoro riconosciuto della Storia del Cinema.
Specificando che i miei neuroni, se mai ci sono stati, ormai hanno abbandonato il mio cervello già da mo’, ecco la lista delle mie vergogne cinematografiche, i film che devo vedere e prima o poi probabilmente vedrò. Ma in questo momento non c’ho voglia e vado a guardarmi una nuova porcatona tipo il remake di Carrie.

1. Casablanca
Super classico che mi sa di troppo super classico per i miei gusti, ma che a sorpresa potrei anche adorare. Un cadavere così eccellente che m’è venuta una gran voglia di recuperarlo. Subito.

2. Charlie Chaplin
Al di là di qualche singola scena, non ho mai visto un film intero di Charles Chaplin ed è un peccato perché so che potrebbero piacermi. Però le pellicole mute vanno gustate al momento giusto, bisogna essere nella giusta predisposizione d’animo e si deve soprattutto essere riposatissimi, altrimenti si rischia l’abbiocco immediato.

3. Quei bravi ragazzi
Non sono bravo con i film di Mafia. Cosa nostra non è la mia cosa. C’ho messo anni per recuperare Il Padrino, un giorno o l’altro magari guarderò pure Il Padrino – Parte II, e prima o poi ce la farò anche con Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese. Ne sono convinto, picciotti.

4. Il mucchio selvaggio
Se con i film sulla Mafia non sono bravo, con quelli western sono proprio pessimo. Tra i pochissimi che ho visto e tra i pochissimissimissimi che mi sono piaciuti, salvo giusto quelli di Sergio Leone, il ben poco western Ritorno al futuro 3 e la revisione tarantiniana del genere Django Unchained. Il mio obiettivo per il futuro è quello di riuscire a vedere un giorno uno dei capolavori riconosciuti del genere, Il mucchio selvaggio che, nonostante abbia persino dato il nome a una rivista musicale cui sono parecchio affezionato, continuo a non filarmi. Ma non ci posso far niente: io ooodio i western!

5. La strada
Sul cinema italiano sono una scarpa totale.
Qualcuno dirà che lo sono pure sul cinema internazionale e non ho intenzione di dargli più di tanto torto.
Tra le mie varie lacune italiane, mi mancano un sacco di film importanti e diversi non mi attirano manco per sbaglio, quindi non mi sembra il caso di inserirli nemmeno in questa lista. Tra quelli che invece vorrei guardare e non ho ancora fatto ci sono numerosi film di Federico Fellini. Avendo adorato La dolce vita e 8½, prometto che prima o poi percorrerò anche La strada.

6. Il buio oltre la siepe
Questo film potrebbe diventare uno dei miei preferiti di sempre. Lo so già. Ah, stupido cervello svuotato di neuroni, se solo ti decidessi a vederlo!

7. Chinatown
Da ragazzino confondevo questo titolo con Grosso guaio a Chinatown, film che nonostante la firma di John Carpenter non mi è mai piaciuto. Poi crescendo ho continuato a ignorarlo, nonostante tutti ne parlassero come di un capolavoro imprescindibile. Lo so che avete ragione e un giorno mi deciderò a guardarlo. Promesso. E non ho manco incrociato le dita.

8. Marilyn Monroe
Discorso analogo a quello fatto su Charlot. Marilyn è un’altra icona che, escludendo qualche breve scena, non ho mai visto all’opera in una pellicola completa. E potrei innamorarmi di lei, se solo facessi lo sforzo di recuperare un suo film. Sì, ma da quale cominciare?

9. Krzysztof Kieślowski
Kieślowski kiiiii?
Mi fa paura la mole imponente dei lavori di uno dei più celebrati Autori del cinema mondiale, di cui non ho colpevolmente ancora mai visto niente. Il decalogo mi sa di troppo impegnativo, meglio allora partire con la sua trilogia dei colori: Film blu, Film bianco e Film rosso.

10. La corazzata Potëmkin
Questo film me/ce l’ha rovinato Fantozzi. Potrei riuscire a vederlo senza pensare che è una cagata pazzesca soltanto se davvero ogni neurone abbandonasse il mio cervello e facessi tabula rasa dei miei ricordi. Se solo non ci fosse di mezzo Fantozzi, potrebbe anche rivelarsi una figata pazzesca.
Forse.

Bonus track
The Wire e I Soprano
In chiusura, un paio di lacune televisive. De I Soprano ho visto giusto il pilot e l’ho trovato pure interessante, solo che, vista la mia sopracitata avversione al genere mafioso, non ho più continuato a guardarlo. Ma magari un giorno…
The Wire invece devo recuperarlo a ogni costo. Non seguissi già altre 3mila serie sicuramente inferiori, ma che non posso e non riesco ad abbandonare, lo guarderei immediatamente.

E poi ci sarebbero un mucchio di altri cadaveri eccellenti da elencare, ma al solo pensarci i miei ultimi neuroni mi fanno ciao ciao con la manina!
Quali sono invece le vostre lacune cinematografiche più clamorose?
Scrivetelo qui tra i commenti, sui vostri blog, su Facebook o dove cacchio preferite, basta che continuate questo perfido gioco all'auto sputtanamento!

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