Visualizzazione post con etichetta il ricatto. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta il ricatto. Mostra tutti i post

lunedì 24 marzo 2014

RICORDARSI QUESTO THRILLERINO? MA MANCO SOTTO RICATTO




Il ricatto
(Spagna 2013)
Titolo originale: Grand Piano
Regia: Eugenio Mira
Sceneggiatura: Damien Chazelle
Cast: Elijah Wood, Kerry Bishé, Allen Leech, Tamsin Egerton, Don McManus, Alex Winter, Jim Arnold, John Cusack
Genere: thrillerino
Se ti piace guarda anche: Phone Booth, ATM – Trappola mortale, Buried

Elijah Wood ha un rapporto privilegiato con la Spagna, non so bene perché. Quando pensi a lui, ti viene in mente la Terra di Mezzo, o qualunque altro posto esistente nella realtà o meno, fuorché la Spagna. Eppure Frodo, volevo dire Elijah non è nuovo alle scorrazzate sulla penisola iberica. Qualche anno fa era stato protagonista del piacevole thrillerino Oxford Murders – Teorema di un delitto di Álex de la Iglesia e speravo che questa sua nuova avventura española fosse sugli stessi livelli, e invece… no.
Il ricatto non è inguardabile, la sua visione scivola via senza troppi traumi, il problema principale è la sua notevole incontinenza inconsistenza. Finito di vederlo, ti chiedi: “Cosa ho fatto nell’ultima oretta e mezza scarsa di vita?”
Poi ti ricordi di aver visto un film: “Sì, ma quale film?”
Il ricatto è insomma la classica pellicola dimenticabile. Hey, di cos’è che stavo parlando?
Ah già, della Spagna. Io non ho un rapporto privilegiato con la Spagna quanto Elijah Wood, mi piace più che altro come luogo di villeggiatura. Se dovete andare in un posto in vacanza, è una meta che non delude mai. Per il resto invece non è che sia un grande amante della cultura spagnola... comunque, vi stavo anche parlando di un film con Frodo, mi pare, com’è che si chiamava?

Boh, aveva a che fare con un pianista, forse?

Mmm…
Grand Piano! Ecco come si chiamava, adesso ricordo! In Italia il titolo è diventato Il ricatto, il classico ancor più dimenticabile titolo da dimenticabile thrillerino medio.
Come molti altri dimenticabili thrillerini medi, lo spunto di partenza non è nemmeno malvagio. Elijah Wood è un pianista classico. Specifico classico, perché ci sono anche i pianisti moderni tipo Satomi dei Bee Hive, e “moderni” si fa per dire, visto che citare Satomi fa troooppo retrò.


"Ma allora, gli sparano a mio marito Frodo, così posso andare a farmi Satomi?"
Dicevo che Elijah è un pianista, il più grande pianista classico del mondo, almeno fino a 5 anni prima, quando, preso da un attacco di panico, anche noto in gergo tecnico come “cagarella”, ha cannato le note finali di un complicatissimo brano e da allora non si è più esibito in pubblico. A un anno di distanza dalla morte del suo maestro e mentore musicale, la sua bella mogliettina attrice, interpretata da Kerry Bishé vista in Scrubs, Red State e Argo, gli organizza il grande ritorno sulle scene. Una serata evento in cui Elijah tornerà a suonare. Questa volta riuscirà a superare la cagarell… volevo dire gli attacchi di panico?
Già così, la vicenda mette sul fuoco vari elementi intriganti come il rapporto tra allievo e maestro e la paura di esibirsi di fronte a una folla che può colpire persino un pianista celebrity, un elemento quest’ultimo che può reggere bene come idea per un thriller teso. Solo che a questo punto il film vuole strafare e aggiunge sulla testa del già terrorizzato protagonista un altro elemento di tensione non da poco: un cecchino appostato tra i palchi del teatro è pronto ad ammazzarlo, nel caso sbagli anche soltanto una nota. Ma non poteva andare a minacciare Giovanni Allevi, che lui sì che se lo meriterebbe?

"Dopo essere finito nell'Occhio di Sauron, sono nel mirino di un cecchino.
Chi è che m'ha lanciato il malocchio?"
Ce n’è abbastanza per renderlo uno dei concerti più adrenalinici nella storia della musica classica e nel corso della prima oretta il thrillerino è anche ben orchestrato, è proprio questo il caso di dirlo. A un certo punto il gioco però comincia a venire a noia, anche perché storie del genere hanno davvero stufato. Nonostante il contesto musicale e gli echi/scopiazzature di Alfred Hitchcock e Brian De Palma, in fondo si tratta solo di una variante del classico thrillerino survival in voga negli ultimi anni, quelli in cui un pazzo psicopatico minaccia a distanza qualcuno non si sa bene perché. Credo tutto sia partito da Phone Booth – In linea con l’assassino, film con Colin Farrell e regia di Joel Schumacher, che per una volta aveva sorprendentemente firmato un lavoro interessante. Quindi sono arrivate un sacco di altre pellicole simili come Buried – Sepolto o ATM – Trappola mortale, più parecchie altre talmente memorabili che manco mi ricordo i loro titoli.
Si tratta di film ricattatori che fanno anche il loro dovere. Una volta che hai iniziato a guardarli, sei costretto a vederli fino alla fine per scoprire se e come il protagonista ce la farà a sopravvivere, in qualche misterioso miracoloso modo. Qui Elijah per salvare la pellaccia da hobbit è chiamato a numeri oltre ogni limite dell’impossibile, visto che non solo suona al piano brani complicatissimi già di loro, ma contemporaneamente parla con il cecchino-maniaco-psicopatico che lo minaccia, riesce a effettuare chiamate telefoniche di nascosto, corre via durante le pause e insomma ci manca solo che faccia qualche numero da giocherellista per occupare meglio il tempo. Questo film è così un inno supremo al multitasking. E poi Renzi fa il figo perché riesce a fare annunci televisivi e a scrivere su Twitter allo stesso tempo. Guarda qui Elijah Wood cosa riesce a combinare e impara, caro Premier!

Al di là dell’inverosimilità del tutto, che comunque ci può stare, è un film mica la vita vera, a non convincere è il finale. Orchestri in maniera decente ogni elemento, o quasi, per un’oretta e poi campi via tutto con una conclusione campata lì in fretta e furia e che appare anche parecchio ridicola. Oltre che incomprensibile. C’è qualcuno che ha capito cosa significa l’ultima scena, se se la ricorda?
Questo lavoro spagnolo di Elijah Wood è un thrillerino guardabile, gettato nel cesso da una chiusura che lascia parecchio perplessi, prima di lasciare spazio ai titoli di coda che, mentre scendono, ti chiedi: “Ma cosa ho appena visto? Ah sì, un film proprio indimenticabile… Com’è che si chiamava?”
(voto 5/10)

"Piano... piano..."
"Ti sto strozzando, Frodo, non posso fare piano!"
"Lo so, volevo solo dire che devo andare a suonare il piano."

giovedì 20 marzo 2014

BUTTIAMOCI GIÙ




Settimana priva di uscite di enorme richiamo, almeno per il grande pubblico. Chissà però che le “piccole” pellicole in arrivo non si rivelino delle piacevoli e inaspettate sorprese. Considerando che è un weekend di cinema molto europeo e poco ammeregano, potremmo anche vederne delle belle. Chissà…
Ciò che invece non dubito è che anche questa volta i film in uscita nelle sale italiane saranno commentati con la solita sapienza, arguzia e intelligenza dal qui presente modestissimo Cannibal Kid, e con la consueta dose di incompetenza, cafonaggine e brutalità da quel mostro di James Ford.
Buona lettura e buone visioni!

"Che c'hai, Aaron? Ancora giù per la fine di Breaking Bad?
Ho io la droga che fa per te: si chiama True Detective.
Non buttiamoci giù di Pascal Chaumeil
Il consiglio di Cannibal: buttati giù, Ford
Ecco a voi l’uscita più promettente della settimana. Non buttiamoci giù è una nuova trasposizione cinematografica da un romanzo di Nick Hornby, uno degli autori più amati dal cinema della letteratura recente. E anche da me. Tralasciando il pessimo adattamento italiano di un suo racconto, È nata una star? con Luciana Littizzetto e Rocco Papaleo, negli altri casi ne sono uscite delle belle cosette, come Febbre a 90, L’amore in gioco e soprattutto i deliziosi Alta fedeltà a About a Boy. Se a ciò aggiungiamo un buon cast, tolto l’insopportabile Pierce Brosnan, composto da Toni Collette, Imogen Poots e Aaron Paul (l’attore idolo di Breaking Bad al momento nei cinema italiani anche con Need for Speed), potrebbe persino rivelarsi una delle più piacevoli commedie dell’intera annata.
Un film insomma da non buttare via, cosa che invece potete fare senza problemi con le opinioni di Ford.
"Ma dove sono finita? A una festa di coniglioni cannibali?"
Il consiglio di Ford: Cannibal, ti butto giù. Dal balcone.
Hornby è da sempre uno di quegli autori pseudo alternativi piacevoli da leggere e da riscoprire al Cinema, cui si devono cose molto gustose come Alta fedeltà, che ho amato in entrambe le sue incarnazioni.
Non buttiamoci giù, considerata la settimana di uscite che ci aspetta, potrebbe rivelarsi come un diversivo interessante, pronto a contare anche su un cast perfetto per ogni fordiano, capitanato da Aaron Paul e Toni Collette.
Quello che, invece, non definirei interessante, è il continuo e reiterato accordo che ultimamente si sta cementando con il Cannibale.
A questo punto, ci sono due spiegazioni plausibili: o il sottoscritto si è buttato giù in termini di credibilità cinefila, o il finto giovane Peppa Kid si è clamorosamente elevato.

"Oh, no! Ho dimenticato l'attacco del pezzo dei One Direction preferito da Ford.
Adesso quello mi spara!"
Il ricatto di Eugenio Mira
Il consiglio di Cannibal: ascoltare i consigli di Ford? Ma manco sotto ricatto
Questo film l’ho già visto, ma non vi dirò ciò che ne penso sino all’uscita del mio post.
No, non ve lo svelo manco sotto ricatto economico…
Un momento, quanti soldi siete disposti a offrire?
Il consiglio di Ford: ricatterò il Cannibale minacciando di pubblicare un post con le sue foto vestito da coniglione.
Un buon modo per ricattare qualcuno potrebbe essere minacciarlo di vedere questo film, che non mi sogno di toccare neppure con un fiore e da una debita distanza.
Lascio che se ne occupi il mio antagonista, che si è gentilmente offerto da cavia per sottostare al suddetto ricatto.

"Hey Jimmy, ma la P per cosa sta? Per Pirla?"
Jimmy P. di Arnaud Desplechin
Il consiglio di Cannibal: Jimmy F. – Il peggior blogger della rete
Di questo film non ne so molto, del regista Desplechin non ho mai visto nulla, eppure, solo per il fatto che si tratta di una produzione francese, sono quasi tentato di dargli una possibilità. Potrebbe sorprendere in positivo, questo Jimmy P., mentre Jimmy F. ormai è diventato così prevedibile da non riuscire più a stupirmi manco in negativo…
Il consiglio di Ford: Jimmy Ford, il blogger più fico del West.
Desplechin, alfiere dei radical chic d'oltralpe, è un regista decisamente talentuoso, per quanto non ne conosca completamente il lavoro. In questo caso, poi, pare essersi posto l'obiettivo di cercare di convincere il vecchio Ford giocando proprio nel suo campo, il Western. Riuscirà a convincere e sorprendere, o si rivelerà una bufala d'autore degna della mia cannibalesca nemesi?
Soltanto il tempo - ed i prossimi giorni - potranno dircelo: recensione fordiana a breve.

Una foto di MrFord con il suo immancabile inquietante cappello da cowboy.
L’impostore – The Imposter di Bart Layton
Il consiglio di Cannibal: Ford non è un impostore, la sua incompetenza cinematografica è del tutto reale!
Docufilm americano-britannico osannato dalla critica e in vari festival mondiali, zitto zitto potrebbe rivelarsi l’uscita migliore della settimana. Direi di non sottovalutarlo e direi che una visione al più presto potrebbe starci tutta. Per capire poi se merita per davvero aspettate la recensione di Pensieri Cannibali, di cui vi potete fidare, e pure quella di WhiteRussian: se Ford lo stronca, vuol dire che è un film da non perdere!
Il consiglio di Ford: Cannibale? Quello sì che è un impostore! Più che un critico cinematografico, è un vero fighetto da salotto!
Interessante proposta - con Jimmy P. la migliore della settimana - che potrebbe farci dimenticare un weekend che verrebbe da liquidare quasi per intero in favore di vecchi recuperi: la struttura in stile docufilm è interessante, la storia promette bene e l'ambientazione potrebbe perfino mettere d'accordo i due nemici per antonomasia della blogosfera.
Manterrà le sue promesse? Speriamo di sì.
Anche perchè non abbiamo certo bisogno di qualche raggiro da impostori della settima arte.

"Piuttosto che andare in auto con Ford, preferisco spostarmi così..."
Noi 4 di Francesco Bruni
Il consiglio di Cannibal: voi 4 che pensate di andare a vederlo, siete sicuri?
Noi 4 è la seconda pellicola di Francesco Bruni, autore del valido Scialla!, interessante filmetto teen italiano che, pur non facendomi gridare al capolavoro come qualcuno troppo esaltato aveva anche fatto, mi era abbastanza piaciucchiato. Bruni come sceneggiatore ha inoltre co-scritto varie robe niente male, soprattutto per Paolo Virzì, come La prima cosa bella e Ovosodo. Attenzione quindi perché, anche se dal trailer non sembra certo un film destinato a cambiare il Destino del Cinema, per una volta è un film italiano che non mi sento di sconsigliare. Anche se nemmeno me la sento di consigliarlo così, a scatola chiusa.
Il consiglio di Ford: Noi 4, ovvero Cannibal e Ford. E i loro ego smisurati.
Nonostante La grande bellezza, devo dire di non essermi ancora riappacificato davvero con il Cinema italiano, reduce da annate davvero difficili: Noi 4, roba senza infamia e senza lode che non penso proprio di recuperare nel breve periodo, non sarà certo il titolo pronto a farmi invertire la rotta.
Tuttavia, rimanendo nella Terra dei cachi, facilmente potrebbe andarci anche peggio.

"Depeche Mode? Ma no, ci dev'essere un errore!
Io volevo il poster dei Modà come quello che c'ha in casa Ford."
Presto farà giorno di Giuseppe Ferlito
Il consiglio di Cannibal: presto non lo guarderò
I ragazzi e la droga. Presto farà giorno affronta un tema molto delicato e, trattandosi di una pellicola italiana, il rischio che lo affronti nel modo peggiore possibile, ovvero con due sacchi pieni di moralismo e di retorica, è concreto. Non bastasse questo, si aggiunge un trailer che promette un livello registico e recitativo non proprio di quelli massimi. Presto farà anche giorno ma per il cinema italiano la notte sembra perenne, nonostante l’Oscar a Sorrentino e nonostante WhiteRussian continui a parlare male delle produzioni nostrane. Cosa che in teoria sarebbe positiva.
Il consiglio di Ford: presto sarà peggio, per l'appunto.
Neanche il tempo di parlare male del Cinema italiano, ed ecco confezionato per tutti noi un titolo che non consiglierei neppure al Cannibale, che da qualche tempo pare sprofondato in una notte fordiana fatta di complimenti ai miei post ed opinioni concordi. Speriamo faccia presto giorno, e che possa ritornare quello che ho imparato a bottigliare.
Per quanto riguarda questo film, lasciate pure perdere. Siamo nella notte più buia. E non ci sono luci alla fine del tunnel.

"Brindiamo a chi ci vuole male, come quei due blogger invidiosi."
Amici come noi di Enrico Lando
Il consiglio di Cannibal: amici come me e Ford, cioè nemici
Chi ha bisogno di nemici, quando si hanno a disposizione dei film come questo?
Amici come noi è una pellicola che vede l’esordio cinematografico del duo comico (?) de Le Iene Pio e Amedeo, cui va aggiunta la partecipazione dell’attrice bau bau cagna Alessandra Mastronardi e un trailer che sfoggia addirittura i Modà in colonna sonora.
E poi dicono “Non buttiamoci giù”…
Il consiglio di Ford: "amici" come Ford e Cannibal, uniti per distruggere roba di questo tipo
Nonostante Sole a catinelle, il Cinema italiano può scavare perfino più a fondo la sua fossa. Con i badili in mano, carichi come molle con i loro cori da stadio da italiani medi, ecco Pio e Amedeo, che ho conosciuto solo a seguito dell'uscita di questo "film" e che spero di dimenticare al più presto.
Spero soltanto che il botteghino possa non regalare a Lando e soci le stesse soddisfazioni di Zalone.
Sarebbe davvero desolante.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com