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mercoledì 4 gennaio 2012

Clint Superstar Clint Rock'n'Roll

Dopo la pausa per le festività in cui i due rivali Cannibal Kid e Mr. James Ford hanno deposto le armi (più o meno, visto che in mezzo c’è stata un’agguerrita Blog War natalizia…) eccoli ritornare a commentare le nuove uscite cinematografiche della Befana. O meglio Epifania.
Io ad esempio quando leggo le opinioni cinematografiche di Mr. Ford vivo sempre momenti di epifania joyciana in cui fondamentalmente mi chiedo: ma peeerché continuo a ospitarlo sul mio blog? yahahah
Questi qui sotto sono i nuovi film che trovate in sala in questi giorni, insieme ai rimasugli delle pellicole festive, tra cui il cinepanettone che quest'anno ha floppato di brutto, come da me pronosticato. Yeah, ne so una più del diavolo. Anzi, ne so una più del Ford!

J. Edgar
Il consiglio di Ford: che ve lo dico a fare?
Nonostante l'impressione sia quella di un film troppo classico - in stile Changeling, per intenderci, l'opera di Clint meno convincente degli ultimi anni - e hollywoodiano anche per me, il giorno in cui non accoglierò a braccia aperte una pellicola di Eastwood sarà quello della vera fine del mondo, altro che Maya.
Tra l'altro, pare che il vecchio Dirty Harry sia riuscito a stupire ancora, e che Di Caprio sia a dir poco fenomenale nel rappresentare uno dei grandi volti del potere made in Usa.
"No, Ford non lasciatelo entrare.
Ordini di Clint: non vuole groupie alla prima del suo film!"
Dunque, andate e guardatelo tutti.
Altrimenti vi prendo a bottigliate.
Il consiglio di Cannibal: da vedere, però…
Dopo la brutta copia di M. Night Shyamalan che ci ha proposto con lo scialbo Hereafter, un film che sembrava un episodio nemmeno troppo riuscito della serie Ghost Whisperer, è difficile sapere cosa attenderci dal nuovo di Clint Eastwood. Nonostante J. Ford sia pronto a salutarlo come un capolavoro a prescindere e a gridare alla vista di Clint come una 12enne quando vede Justin Bieber o un Cannibal Kid alla visione di Quentin Tarantino, io sono più dubbioso. Negli Usa il pubblico l’ha ignorato quasi quanto Hereafter, la critica non è rimasta certo molto entusiasta e i paragoni con i precedenti film eastwoodiani l’hanno avvicinato a Changeling. Segnali che, aggiunti a un trailer poco esaltante, non lasciano presagire niente di troppo buono. Un film comunque importante, da vedere, Leonardo DiCaprio è uno dei miei attori preferiti, però la delusione potrebbe nascondersi giusto dietro l’angolo… Come Ford.


"In versione hip-hoppara siam più ridicoli di Ford
quando si cimenta con il rap, yo!"
Alvin Superstar 3 - Si salvi chi può
Il consiglio di Ford: salvatevi, finchè potete!
Alvin e i suoi fratelli li ho sopportati a fatica ai tempi delle elementari, ed ora che dalla striscia pomeridiana dei cartoni sono passati al grande schermo li sopporto ancora meno.
Questa roba è uno scempio per i grandi e per i piccoli, e giuro che se scopro che ci portate i bambini invece che crescerli a pane e Miyazaki vi prendo a bottigliate anche più di quelli che non andranno a vedere Clint.
Il consiglio di Cannibal: vabbè, troppo facile, lo dice già il sottotitolo del “film”…
A me invece i loro cartoni piacevano e Alvin superstar Alvin rock’n’roll era un mio idolo da bambino! Le riproposizioni in computer grafica (molto gra e poco fica) di questi personaggi però non le reggo e già ho digerito con più fatica del pranzone di Natale la nuova versione dei Puffi. I primi 2 film di Alvin me li sono risparmiati e per il mio bene pure questo non me lo magnerò. Ford poco superstar niente rock’n’roll invece lo sbrano in un sol boccone e lo sputo nell’hereafter!

"Ancora con 'sta storia che Ambra vuol fare l'attrice? E mo' che famo?"
"Li mortacci tua, Boncompagni. Li mortacci tua!"
Immaturi - Il viaggio
Il consiglio di Ford: viaggiate lontano da qui.
Avevo senza infamia e senza lode visto il primo film, rimpiangendo tantissimo i Compagni di scuola di Verdone.
Direi che non c'è alcun motivo che mi porti ad imbarcarmi con questi quattro disperati verso l'ennesima commedia italiana troppo italiana, come direbbe Stanis.
Il consiglio di Cannibal: viaggiate rispettando la distanza di sicurezza
Io sarò anche immaturo, ma il primo film Immaturi mi ha fatto decisamente cagare! Un chiaro esempio di come la nuova commedia all’italiana produca filmetti insipidi, nonostante uno spunto di partenza carino, quello della reunion di un gruppo di compagni di liceo che faceva sperare in un film piacevole. E invece tra pessime interpretazioni (Luca e Paolo? Ma per favore! Ambra? Ma per carità) e una sceneggiatura non da liceo ma da elementari, il film naufragava miseramente. Adesso ci tocca pure il sequel con la riproposizione della gita… Io sarò e continuerò a essere immaturo, ma film del genere mi fanno quasi venire voglia di maturare. Ho detto maturare, non invecchiare precocemente come Mr. Ford buaahahah!

"Mmm che buono! Quasi meglio
del WhiteRussian analcolico di Mr. Ford!"
Finalmente maggiorenni
Il consiglio di Ford: che ne sarà di noi, con tutti questi filmetti in sala?
La versione inglese del blockbuster della Terra dei cachi con Silvio Muccino di qualche anno fa mi attrae almeno quanto le ultime prove da regista del meno dannoso dei due fratelli più agghiaccianti che possa offrire il Cinema italiano.
Potrebbe anche essere carino, e sicuramente potrebbe piacere al mio antagonista, che appena sente "made in Uk" va in brodo di giuggiole, ma io mi astengo.
In fondo, come ironizzerà sempre lo stesso mio arcinemico della blogosfera, io l'adolescenza l'ho passata da un pezzo.
Il consiglio di Cannibal: il titolo si riferisce per caso a me?
Questo è il film tratto dalle serie The Inbetweeners, trasmessa in Italia da Mtv, che però a differenza di altre figate made in Britain come Skins o (i primi) Misfits è un telefilm guardabile ma ben poco entusiasmante. Una possibilità al film credo comunque la darò, in fondo io rimango forever young, mentre il mio rivale resta forever old!

No, ma dietro a questo film non c'è la Fiat... no, no!
Italy: Love it or leave it
Il consiglio di Ford: se volete partire, fatelo. Senza vedere questi film.
Se c'è una cosa che mi infastidisce, e voi lo sapete, sono le proposte da radical chic finti alternativi.
E se ce n'è un'altra, sono le persone che si lamentano andando avanti per luoghi comuni.
La verità è una: viviamo in un momento storico davvero moscio, e in un Paese ancora più moscio.
Ora, a chi resta - per scelta o per destino - tocca resistere, e rimboccarsi le maniche senza fare troppo la vittima.
Per chi parte, invece, si profila un nuovo mondo da esplorare da capo a piedi.
I primi non avranno tempo e voglia di pupparsi roba come questa in sala.
I secondi saranno in posti migliori, dove nei Cinema danno roba seria.
Insomma, alla fine non ci andrà nessuno. Non vorrete mica essere i primi?
Il consiglio di Cannibal: leave it, leave it!
Ford, non confondiamo il buon nome dei radical-chic con questa robetta che dal trailer mi sembra una marchetta della Fiat 500 più che un film. Da qua se ne vanno tutti, canta Caparezza, ma se qualcuno ha il coraggio di vedere una roba del genere più che andarsene dall’Italia mi sa che tenta proprio di farla finita. E non con i cerotti come l’aspirante vergine (di sicuro non nel didietro) suicida (ma dove?) Lele Mora…

Dipendenti Alitalia protestano. Sì, contro 'sto pseudo film!
Tutti giù per aria
Il consiglio di Ford: meglio ignoranti, che radical chic.
Non faccio neanche in tempo a bastonare la proposta radical chic della settimana, che ne arriva una seconda ancora più grande: bravura a parte, ho sempre trovato irritanti Fo, Travaglio e Celestini, e ancora di più i film "impegnati" come questo, che in realtà non sono altro che un modo per gli alternativi arricchiti - o semplicemente ricchi - di lavarsi la coscienza.
Piuttosto che questo, sono disposto a perdonarvi anche se deciderete di andare a vedere Immaturi - Il viaggio.
O di non andare a vedere Clint.
Fate voi.
Le mie bottiglie sono tutte in attesa.
Il consiglio di Cannibal: meglio saltare per aria
Tutti giù per terra era un film tratto da un romanzo di Culicchia, oltre che la filastrocca tutt’oggi prediletta dal nostro Ford.
Tutti giù per aria vedendo qualche info in rete è invece un documentario amatoriale che documenta gli scioperi del personale di Alitalia del 2008 e 2009 (molto attuale, quindi!) che nel trailer presenta delle riprese più mosse delle mie quando ho la sfortunata idea di prendere in mano una telecamera. Cioè, sta roba che sarebbe già tanto passasse alle 3 di notte su Raitre ha una distribuzione cinematografica, e pellicole enormi che vedremo presto nella mia top 10 dei film dell’anno non sono ancora state distribuite in Italia? Ma va%%£?$ulo brutti figli di pu%%$!" pez£! di m&£$£ rinco&%/$%&?/


giovedì 7 aprile 2011

Notte fonda prima degli esami

Immaturi
(Italia 2011)
Regia: Paolo Genovese
Cast: Raoul Bova, Ricky Memphis, Barbora Bobulova, Ambra Angiolini, Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Anita Caprioli, Luisa Ranieri, Alessandro Tiberi, Giulia Michelini, Maurizio Mattioli
Genere: nuova (si fa per dire) commedia italiana
Se ti piace guarda anche: Notte prima degli esami, Compagni di scuola, Old School

Trama semiseria
Il loro esame di maturità è stato annullato e così un gruppo di quasi 40enni si trova costretto a rifarlo. Tra loro ci sono tutti i tipi stereotipati (ma nemmeno così lontani dalla realtà) dell’italianità di oggi: c’è un Raoul Bova in crisi mucciniana perché la compagna è incinta, c’è il bamboccione Ricky Memphis che vive ancora insieme ai suoi, c’è la mamma single Barbora Bobulova con la figlia che è più matura di lei stile Susan di Desperate Housewives, c’è un’Ambra maniaca che va in un centro sessuomani anonimi che fa molto USA e ci sono Luca & Paolo che fanno… Luca & Paolo.

Recensione cannibale
Vedere un film inglese, giapponese, americano e poi una cosetta del genere fa balzare agli occhi delle differenze notevoli. È vero che questo film non è per forza di cose rappresentativo di tutto il cinema italiano, e meno male, però se paragoniamo questo prodotto medio nostrano con altri prodotti medi internazionali, emergono difetti mica da poco.
Il cinema inglese è a un livello di recitazione che fa mettere le mani nei capelli a vedere Ambra, Raoul & Co. tutti insieme poco appassionatamente, per non parlare di colonne sonore che proprio stanno su due pianeti distanti anni luce: mediamente favolose quelle made in UK, sponsorizzata da RTL 102.5 quella qui proposta. E se certi pezzi funzionano in radio, in un film la musica radiofonica è quanto di meno cinematografico io riesca a immaginare. A ciò aggiungiamo pure una sana dose di cinismo e ironia tutte british che da noi quasi sempre mancano in favore di una stanca comicità buonista, per non parlare poi del solito discorso moralista sulla droga: qui una ragazzina si cala una pasta e finisce subito in ospedale, nelle produzioni UK la tematica viene affrontata thanx God in maniera più libera e in serie come Skins o Misfits si fanno dal mattino alla sera senza che (quasi) nessuno muoia.

Il cinema giapponese ha poi un’originalità e una capacità di sorprendere che qui da noi sono invece visti come un peccato mortale, perché da noi è un reato uscire dai soliti binari delle aspettative consolidate.
Rispetto al cinema americano manca invece la stessa professionalità, non dovuta solo a mere questioni di budget, ma anche a una maggior cura nei più piccoli dettagli, nel ritmo dei dialoghi e nelle battute, per quanto il rischio di imbattersi in americanate clamorose sia sempre elevato. Vogliamo mettere dentro anche la Francia in questo excursus tra le cinematografie che seguo in maniera diciamo più costante? Ecco, il cinema francese medio recente non è che sia messo poi molto meglio del nostro.
Eppure questi filmetti italiani medi negli ultimi mesi continuano a centrare l’obiettivo del box-office con grande facilità proprio per merito della loro mediocrità. Proprio perché per un paese medio è facile amare storielle medie come queste. Peccato che manchi la benché minima cognizione cinematografica, oltre che una qualsivoglia profondità nel trattare certi argomenti che sarebbero pure potenzialmente interessanti.

Ma parliamo del film che mi ha ispirato tali riflessioni estemporanee. Immaturi offre un gruppo variegato di ex compagni di classe che si ritrovano per rifare la maturità e un po’ tutti possiamo riconoscere noi e i nostri ex amici (e nemici) di classe in questi personaggi. Il successo notevole riscosso dal film (di cui è già previsto anche un sequel) sta tutto qui, in questo spunto di partenza decisamente valido. Peccato che poi la pellicola non vada da nessuna parte. Non c’è la risata dolceamara di Compagni di scuola, er mejo der Carletto Verdone. Non c’è una vera evoluzione dei personaggi che si muovono sempre lunga una diagonale a metà tra Muccino e Moccia. L’unico percorso intrapreso è quello verso un’idea di normalità e famiglia tradizionale da Mulino (o Muccino?) Bianco.

A ciò possiamo aggiungere anche il solito espediente ormai trito e ritrito dell’irritante e saccente voce fuori campo, i personaggi di Luca & Paolo che non sono niente più di macchiette inutili, una scena di balletto sulle note di “Ufo robot” che vorrebbe essere un momento memorabile mentre invece è uno scult totale, un Raoul Bova medico più improbabile degli scopa-dottori delle ultime stagioni di Grey’s, dialoghi imbarazzanti (vedi la telefonata di Bova in macchina che ripete tutto quello che gli viene detto dall’altro capo), un’Ambra Angiolini che se la sarà anche cavata con Ozpetek e ke chezz però qui fa rimpiangere i tempi di Non è la Rai, spudorate markette di CheBanca! e Intimissimi e un finale terrificante con un pezzo di Alex Britti. No, dico: Alex Britti? Mi state pigliando per il culo?

Nonostante vari momenti che fanno cadere le palle, di cui quelli sopra citati sono gli esempi più lampanti, la visione fila via piuttosto liscia, soprattutto per merito di Ricky Memphis e Barbora Bobulova, i due più in palla e con i personaggi un attimino più decenti del lotto, mentre tra i comprimari ben figurano Alessandro Tiberi (il mitico stagista della serie Boris), la phiga di turno (Giulia Michelini) e persino un divertente Maurizio Mattioli (sì, quello del Bagaglino). Il filmetto è quindi guardabile e non mi sento di sconsigliarlo in toto, peccato che più che divertire metta un po’ di tristezza. Non tanto perché i tempi del liceo sono ormai un ricordo nostalgico più o meno lontano (almeno per me), ma per lo stato attuale del cinema (medio) italiano. Che una notte fonda possa calare su questa marea di commediole prima degli esami.
(voto 5-)

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