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martedì 3 settembre 2013

ROSARIO DAWSON E’ UN TRANS, VOLEVO DIRE E' IN TRANCE




In Trance
(UK 2013)
Titolo originale: Trance
Regia: Danny Boyle
Sceneggiatura: Joe Ahearne, John Hodge
Cast: James McAvoy, Rosario Dawson, Vincent Cassel, Danny Sapani, Tuppence Middleton, Wahab Sheikh, Mark Poltimore
Genere: ingarbugliato
Se ti piace guarda anche: La migliore offerta, L’ipnotista, Inception, Stay - Nel labirinto della mente, Se mi lasci ti cancello

Ritmo. Se c’è una cosa che Danny Boyle riesce a fare è dare subito a una pellicola un ritmo incalzante. È come uno di quei deejay producer cool che prende un pezzo tranquillo, lo remixa e lo rende una bomba. Ci sono registi rock, come Cameron Crowe, registi jazz come Clint Eastwood, registi indie pop come Harmony Korine e registi electro. Danny Boyle è un regista electro. Unz unz unz unz unz unz.
Con Trance conferma questa teoria. Almeno nella prima parte. Come spesso accade, i suoi film cominciano a bomba e, proprio come delle bombe, capita che a volte esplodano. Non intendo in senso positivo. Succedeva ad esempio con i comunque sottovalutatissimi Una vita esagerata e The Beach, pellicole che iniziavano alla grande e poi lungo il tragitto si perdevano un po’, rimanendo pur sempre delle visioni più che interessanti, nonostante il primo sia stato largamente ignorato e il secondo sia stato ampiamente sbeffeggiato dalla critica, forse come punizione nei confronti di Leonardo DiCaprio e del suo enorme successo a bordo del Titanic. Accadeva anche con l’invece sopravvalutato 28 giorni dopo, che può vantare una prima parte notevole, soprattutto le scene ambientate in una Londra deserta, ma che nella seconda si trasforma in uno zombie movie piuttosto convenzionale. Discorso analogo si può fare con The Millionaire e 127 ore, film che pure mi sono piaciucchiati abbastanza, ma pure loro discontinui e non fenomenali soprattutto nella seconda parte.
Con Trance le cose procedono alla stesso modo, con la differenza che la qualità del copione del film è inferiore a quella delle sue opere precedenti. In Trance parte allora col piede giusto, tiene un ritmo frenetico, indiavolato, persino troppo, considerando come poi inevitabilmente freni, fino a rallentare in maniera preoccupante.

"Parla pure, Rosario. Hai la mia più completa attenzione... ZZZZZZZ."
All’inizio, Danny Boyle ci scaraventa subito dentro la storia, una trama thriller che vede James McAvoy nei panni di un banditore d’aste. La mente corre subito all’italiano La migliore offerta, l’ultimo acclamato e sopravvalutato di Giuseppe Tornatore. McAvoy ha un ruolo simile a quello di Geoffrey Rush, con la differenza che fisicamente somiglia di più a Jim Sturgess. Non so perché, sarà perché forse si somigliano realmente, ma io James McAvoy e Jim Sturgess li confondo sempre. In più, sembrano seguire lo stesso destino: erano due attori britannici promettenti, che però fino ad ora le promesse di film come Espiazione e Across the Universe non le hanno mantenute. Per niente.
Comunque, lo Sturgess, intendevo dire il McAvoy Royale, si ritrova suo malgrado dentro un complicato intreccio criminale. Durante un’asta da lui condotta, un prestigioso e costosissimo quadro sparisce misteriosamente. L’ha fregato lui? L’ha fregato quel delinquentello di Vincent Cassel? L’ha fregato lui per quel delinquentello di Vincent Cassel?

"Zitto, Cannibal. Macché trans, ormai sono operata e sono una donna al 100%."
Non lo sappiamo. Nemmeno lui lo sa. Dopo il furto, James McAvoy ha avuto un incidente e non ricorda più dove ha messo il quadro. Per ritrovarlo, Vincent Cassel, nonostante il divorzio in forma recitativa più bellucciana del solito, lo costringe allora a farsi ipnotizzare per recuperare la memoria e andare a sgamare il quadro. Qui entra in gioco Rosario Dawson. Ecco, l’unica parte in cui io vedrei bene Rosario Dawson è quella del trans brasiliano. Come ipnotista invece no. Davvero no. Non si può vedere. Dove ha imparato a recitare? All’Angelina Jolie School of Acting?
Per i fan della Rosario Dawson’s Creek, segnalo che qui appare tutta nuda.
Per i non fan della Rosario Dawson’s, dico che la suddetta scena del tutto gratuita (e io che mi lamento di una scena di nudo femminile è un inedito assoluto) fanno solo sbandare il film nei pericolosi sentieri del thrillerino trash soft erotico alla Basic Instinct 2, manco alla Basic Insinct 1.

"Bello questo quadro. Molto... profondo!"
Se la partenza a mille fa ben sperare, lo sviluppo non è quindi dei migliori. Il film si incarta su stesso, annoia fino al punto da far cadere quasi lo spettatore – o almeno me – in trance, e qui va riconosciuto a Boyle se non altro di avergli affibiato un titolo premonitore. Verso la fine, si mette poi a inanellare colponi di scena e rivelazioni una in fila all’altra e cerca soluzioni assurde manco fossimo in una puntata di Pretty Little Liars, solo meno divertente.
Tra viaggi nella mente che si confondono alla realtà, Trance vorrebbe forse essere un lontano parente di Inception, o addirittura di Se mi lasci ti cancello (Eternal Sunshine of the Spotless Mind). A voler essere generosi e a considerarlo tale, potremmo definirlo un cugino scemo di decimo grado dei film di Nolan e Gondry. A voler fare degli accostamenti più adatti alla qualità di questo film, invece, siamo dalle parti di Stay – Nel labirinto della mente, però meno affascinante, o dello svedese L’ipnotista, però meno soporifero, o ancora del già citato La migliore offerta. Con la pellicola italiana condivide la vaga tematica artistica di fondo, una buona partenza, un triangolo sentimental-mentale, e una risoluzione finale beffarda quanto poco convincente.

"Che mal di testa m'è venuto!
Chissà perché?"
Un mezzo passo falso allora per il buon Danny Boyle, che comunque anche qui dimostra di possedere una tecnica cinematografica notevole. Un po’ come capitato all’ultimo Park Chan-wook di Stoker, i problemi non sono da attribuire tanto a loro, quanto alla scelta di sceneggiature improbabili, sessualmente vagamente pruriginose e con personaggi abbozzati, che non coinvolgono mai veramente.
Trance si perde tra le sue mille trame, nella sua voglia di stupire a tutti i costi, nelle sue svolte continue che anziché disorientare o sorprendere finiscono per dare sui nervi. Danny Boyle ci prova a tenere su il ritmo, lui che è un maestro nel pompare, ma questa volta nemmeno lui può niente di fronte a un thriller che puzza di già visto e non offre niente di nuovo, né all’interno del genere, né all’interno della filmografia del talentuoso regista inglese. Il classico filmetto di passaggio, in attesa che il qui bollito Boyle sforni finalmente l’atteso, attesissimo Porno, il sequel di Trainspotting. Sono sicuro che allora il ritmo tornerà a salire e non scenderà più, unz unz unz unz unz unz.
(voto 5,5/10)



giovedì 29 agosto 2013

ROYAL MOVIES




Agosto giunge al termine e insieme a lui anche il torpore tipicamente estivo che accompagna le uscite cinematografiche nel nostro Bel (?) Paese.
Insieme a qualche immancabile saldo estivo, si riaffaccia dalla nostre parti il cinema d’autore, con qualche titolo promettente in arrivo e una serie di possibili rivelazioni in grado di rianimare la stagione più piatta dell’anno, almeno da un punto di vista cinematografico.
E chissà che non si riaccendano anche le fiamme dell’infernale ed eterna sfida tra me e il mio blogger nemico Mr. James Ford, in attesa di una nuova Blog War che con la fine dell’estate potrebbe finalmente essere in dirittura d’arrivo…
Oppure no?


"Cosa vuoi tatuarti?"
"Una scritta da vero duro fordiano. Qualcosa come: Viva la mamma!"
Elysium di Neill Blomkamp
Il consiglio di Ford: Neill Blomkamp. Quello di District 9. E dovrebbe bastare così.
Senza dubbio uno dei titoli più attesi di fine estate e dell'anno.
Neill Blomkamp, autore del prodigioso District 9, torna ad esplorare la fantascienza con una nuova riflessione politica che dal futuro finisce per applicarsi più che bene anche al presente.
Cast da grandi occasioni ed aspettative altissime per quello che potrebbe essere lo sci-fi numero uno del duemilatredici, nonchè uno di quei pochi titoli in grado di mettere d'accordo perfino il sottoscritto e quel gamberone del Cannibale.
Il consiglio di Cannibal: Elysium per noi, Valium per Ford
Che figata era, District 9?
È stato uno dei pochi film sci-fi in grado di esaltarmi davvero negli ultimi anni. In mezzo a tante porcherie tutte effetti speciali e zero idee, svettava alla grande e proponeva un cinema fantascientifico nuovo e diverso dal solito. Correva l’anno 2009 e da allora il cinema di genere ci ha regalato ben poche altre soddisfazioni. Adesso il regista di quel film, il sudafricano Neill Blomkamp, torna in pompa magna con una superproduzione, i due divi Matt Damon e Jodie Foster e un sacco di costosi effetti speciali. Avrà mantenuto anche idee e originalità?
Questo è già più difficile e, per quanto possa dare fiducia al talentuoso Blomkamp, ho paura che la delusione possa essere dietro l’angolo.
Comunque sempre meglio avere la delusione, che un Ford dietro l’angolo.

Per finire in trance chi ha bisogno dell'ipnosi, quando esistono i film fordiani?
In Trance di Danny Boyle
Il consiglio di Ford: per poter dare dei consigli come quelli di Peppa Kid, bisogna proprio essere in trance!
Torna sul grande schermo l'ex alternativo ed ormai popolarissimo Danny Boyle, regista cui è sempre mancato il guizzo in grado di fare la differenza ma che negli anni è riuscito a sfornare moltissimi titoli sicuramente interessanti, dal cult Trainspotting a 28 giorni dopo, da The millionaire a Sunshine.
In trance pare inserirsi nel filone thriller che il regista anglosassone di norma sa ben gestire: sarà l'ennesimo colpo messo a segno dal vecchio leone prima del tanto vociferato sequel del già citato Trainspotting, o un fuoco di paglia?
La risposta nella recensione fordiana, in arrivo a brevissimo.
Il consiglio di Cannibal: leggendo Ford, si cade in Trance. Con questo film uguale
In attesa di scoprire se Elysium possa risultare una delusione o meno, di certo In Trance è stato parecchio diludente, almeno per me. Il nuovo film di Danny Boyle, regista discontinuo ma che in passato ci ha regalato una perla come Trainspotting, è un thrillerino che parte bene, poi annoia, e nel finale si rivela addirittura una discreta cazzata. Colpa anche di una poco felice scelta di casting: d’altra parte quando si mette al centro della vicenda Rosario Dawson, attrice cagna come poche altre in circolazione che qui offre una splendida prova di pessima recitazione, è difficile tirare fuori un capolavoro. Davvero un peccato, perché all’inizio sembra essere un thriller avvincente, ma poi finisce per esere un’insipida fordianata.
Recensione cannibale in arrivo a breve.

"Ford, perché vuoi il mio bimbo? Non ti basta il Fordino?
Ormai sei diventato peggio della Jolie..."
Royal Affair di Nikolaj Arcel
Il consiglio di Ford: un film "royale".
Candidato all'Oscar per il miglior film straniero a febbraio, giunge inaspettatamente in Italia il film che avrei molto volentieri premiato con la statuetta, in bilico tra Barry Lyndon, Ritratto di signora e Lezioni di piano. Un viaggio nell'illuminismo danese che porta sullo schermo il confronto tra mente e cuore vissuto da tre figure chiave del progresso della stessa Danimarca, tra i Paesi più avanzati da sempre rispetto alla libertà di pensiero.
Doveste scegliere un film non dico della settimana, ma del mese, dev'essere questo.
Il consiglio di Cannibal: meglio del Royal Baby
Con i soliti tempi da lumaca fordiana, ecco che la distribuzione italiana si sveglia e decide di distribuire uno dei migliori film in costume recenti. Nominato agli Oscar, ottimamente recitato, con splendide atmosfere, non è il capolavoro totale che qualche iper-entusiasta alla Ford cercherà di spacciarvi, però è meritevole di una visione. Dopo il Royal Baby, ecco a voi Royal Affair, già recensito dal solo e unico Cannibal Kid qui: http://pensiericannibali.blogspot.it/2013/02/a-mc-royal-affair-deluxe.html.

In esclusiva su Pensieri Cannibali la prima foto ufficiale
della nuova rap band messa su da Old Dirty Ford.
Una canzone per Marion di Paul Andrew Williams
Il consiglio di Ford: una canzone per Cannibal. Vaffanculo.
Di norma non sono maldisposto rispetto alle commedie dolciamare di stampo anglosassone come questa, che tra le altre cose può contare sull'apporto di un mostro sacro come Terence Stamp, eppure ho come l'impressione che ci troveremo di fronte ad una mezza sòla nello stile del recente Paulette, che prometteva faville ed invece si è rivelato un fuoco di paglia.
Comunque penso che una visione la concederò, non fosse altro perchè A royal affair è già passato da queste parti.
Il consiglio di Cannibal: una canzone per Ford? Di certo una di Justin Bieber XD
Lo dico col cuore in mano: mi è proprio piaciuto questo film. Una pellicola che sa essere strappalacrime, ma non stracciapalle, grazie a una buona dose di british humour e a un protagonista cattivissimo, interpretato da quella faccia da villain di Terence Stamp. In più c’è Gemma Arterton, e scusate se è poco.
Una piacevole sorpresa made in UK, insomma, assolutamente consigliato persino ai vecchietti come Ford ed entro breve vi beccate pure la mia recensione.

"Hai imparato a combattere da Ford??? Questo spiega molte cose..."
Shadowhunters – Città di ossa di Harald Zwart
Il consiglio di Ford: dopo una settimana di allenamenti con il sottoscritto, del Cannibale non rimarrebbero neanche le ossa!
Questo mi pare proprio uno di quei filmetti d'atmosfera teen in grado di fare andare in brodo di giuggiole Katniss Kid, che in attesa del nuovo Hunger Games dovrà scaldare i motori con robetta simil-Buffy come questa.
Io, che ormai ho una certa età, penso che ci metterò le mani sopra soltanto nel caso in cui mi trovassi in astinenza da bottigliate.
Il consiglio di Cannibal: Casale Monferrato – Città di merda
Un nuovo best-seller teen fantasy diventa pellicola e, con esso, i peggiori incubi di Ford diventano realtà. Io invece, da buon bimbominkia quale sono, questi filmetti non li disdegno affatto. So già che sarà ‘na cagata epica, però il misto tra storiella adolescenziale e componente trash-fantasy si lascia sempre guardare. Se non altro perché qualche risata involontaria, si veda la saga di Twilight, la dovrebbe regalare. E poi nel cast, oltre alla sopraccigliosa protagonista Lily Collins, c’è anche l’ex Misfits Robert Sheehan e insomma io a lui continuo a volergli bene. E a Ford continuo a volergli male, soprattutto quando vaneggia contro Buffy, universalmente riconosciuta come una delle serie più importanti e rivoluzionarie nella storia della tv.

"Noi sì che facciamo cattivo, altroché quella mammoletta di Ford!"
Foxfire – Ragazze cattive di Laurent Cantet
Il consiglio di Ford: ragazze cattive? Saranno le amiche di Katniss Kid!
Se avessi letto la trama di questo film senza approfondire ulteriormente, avrei probabilmente finito per liquidare il consiglio in un paio di righe e senza preoccuparmi troppo.
Invece la cornice molto operaia, l'idea della critica al sogno americano e la firma illustre di Cantet mi portano a pensare che, forse, potremmo trovarci di fronte ad una sorta di perla nascosta della settimana, nonché di una sorpresa in grado di farci iniziare bene la nuova stagione cinematografica.
Speriamo solo di non essere delusi: anche perchè sto conservando le bottigliate migliori per la prossima Blog War.
Il consiglio di Cannibal: Fordfire – Ragazza cattiva
E se questo fosse il filmone della settimana, in una settimana finalmente ricca di proposte degne di visione?
Ho come l’impressione che il Laurent Cantet, già autore della Palma d’Oro La classe, film che aveva messo d’accordo in positivo me e Ford, abbia tirato fuori una nuova bella bomba.
Tratto dal romanzo Ragazze cattive di Joyce Carol Oates, ambientato negli USA ma con produzione e cast perlopiù francesi, questo Foxfire potrebbe rivelarsi uno Spring Breakers versione anni ’50. Se non si era capito, io su questo film punto fortissimo, alla faccia dei dubbi di Ford che, come già capitato con il citato Spring Breakers, dovrà ricredersi!

Comic Movie di Registi vari
Il consiglio di Ford: è già una comica leggere i consigli del Cannibale, non serve un film!
Titolo sfaccettato e frutto della collaborazione di una miriade di attori e registi americani realizzato nello spirito della comicità anni settanta: ammetto di essere attratto dalla quantità di nomi presenti, e che probabilmente la curiosità vincerà e mi ritroverò a recuperarlo, ma le speranze che nutro di assistere ad uno spettacolo davvero valido - almeno nella sua interezza - sono poche.
Se poi dovessi essere contraddetto, tanto meglio.
Il consiglio di Cannibal: mi sa che sarà un poco comic movie
Per chi se lo stesse chiedendo, come Ford, immagino, Registi vari non è il nome di un nuovo fenomenale regista, ma significa solo che questa pellicola è stata diretta da più registi. Si tratta di un film a episodi, con un cast ricco di stelle che però dubito riescano a illuminare una robetta che da parecchio giace in un angolino del mio hard-disk. Dove resterà fino a che non prevarrà la curiosità di vedere se Comic Movie è davvero al livello dei cinepanettoni, come si dice in giro, o possa addirittura essere peggio. Prima o poi credo quindi che cederò e gli darò una possibilità. L’attrazione per il trash d’altra parte è troppo forte. Conduco una rubrica insieme a Ford mica per niente…

Ecco le reazioni dei protagonisti della pellicola all'ultimo film comico consigliato da Mr. Ford...






"Ancora non ti sei ripresa dall'attacco di Ford, la belva umana?
Ma è passato un mese..."
La variabile umana di Bruno Oliviero
Il consiglio di Ford: la variabile non umana, quella di Peppa Kid.
Altro film italiano forse non pessimo come quelli cui siamo ormai abituati ma certamente non abbastanza interessante da spingermi ad una visione, specie se inserito in una settimana in cui le uscite "straniere" sono decisamente più interessanti - anche se, ormai, per essere più interessante di una proposta made in Terra dei cachi basta davvero poco -.
Il consiglio di Cannibal: Ford – La belva umana
Dopo tanti film dal buon potenziale, ecco una quasi assicurata schifezza umana, in arrivo naturalmente dall’Italia. Già il trailer accompagnato da una canzone di Gianna Nannini sembra uno spot del PD, figuriamoci il film completo. Ormai mi viene l’ansia al solo pensiero (cannibale) di dovermi sorbire una pellicola italiana. Come siamo arrivati a questo punto? E come siamo arrivati al punto che Ford infesta il mio blog una volta a settimana con le sue opinioni bislacche?

"Tranquillo Fordino, finalmente sei libero dalle grinfie di Angelina Ford!"
Infancia clandestina di Benjamín Ávila
Il consiglio di Ford: l'infancia del Cannibale pare non avere fine.
Trascinato dall'aura autoriale di A royal affair, finisco per tuffarmi a capofitto anche in questo Infancia clandestina, del quale conosco poco ma che tocca un argomento che da sempre affascina il sottoscritto rispetto alle tragedie sociali del novecento: la questione argentina, tra desaparecidos e dittatura.
Basato su una storia vera, questo titolo dovrebbe portarci agli anni bui del tempo attraverso gli occhi di un bambino: probabilmente sarà troppo realistico e profondo per il mio rivale, dunque mi sento di consigliarvelo anche per lui.
Il consiglio di Cannibal: visione clandestina
Pellicola ambientata nell’Argentina del 1979 che ci racconta dell’infanzia da clandestino di un ragazzino.
Buone le intenzioni, per di più si tratta di un film ispirato a una storia vera, però al momento, con questa afa estiva, mi sa troppo di mattone impegnato di quelli che possono anche esaltare il mio rivale Ford, ma che io non ce la faccio a reggere. Non ora. Rimandato a settembre, quando poi sarà rimandato all’inverno, quando poi sarà rimandato al 2014, quando poi sarà rimandato al 2000 e credici, quando poi sarà rimandato al 2000 e mai…

"Non sono uno dei 533 figli di Ford? Aaah, che sollievo!"
Starbuck – 533 figli e non saperlo di Ken Scott
Il consiglio di Ford: Cannibal, io sono tuo padre! Ahahahahah!
Chiudiamo la prima grande carrellata della nuova stagione con una commedia canadese di stampo chiaramente transalpino che, considerato il resto delle proposte, finisce inevitabilmente in fondo alla lista senza troppi rimorsi.
In un weekend in cui è possibile scegliere tra Boyle, Blomkamp, Cantet e Arcel, sinceramente avrete di meglio da fare.
Il consiglio di Cannibal: Ford – 1 figlio e sono cavoli suoi (di suo figlio, intendo)
La storia di un uomo che ha fatto il donatore di sperma e poi un giorno si ritrova con centinaia di figli che vogliono rintracciarlo, desiderosi di conoscere l’identità del loro padre biologico. Dal Canada, arriva una pellicola che parte da uno spunto davvero sburrante e che potrebbe rivelarsi una delle commedie più simpatiche dell’anno. Speriamo…
Quando invece il Fordino si renderà conto che suo padre è l’autore di uno dei più spaventosi siti Internet italiani, lì saremo dalle parti del dramma, altroché commedia.

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