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martedì 19 giugno 2012

EURO BLOG WAR - Secondo tempo

"Vai Cannibal!"

Prosegue la partita tra il sottoscritto Cannibal Kid e il mio blogger-enemy Ford.
Questa volta il campo di scontro scelto è quello degli Europei 2012.

Abbiamo selezionato apposta per voi adorato pubblico sugli spalti due squadre composte da attori e registi provenienti dai paesi partecipanti alla competizione calcistica.

Ieri abbiamo assistito al primo spento tempo della Euro Blog War sfida, con gli sbadigli provocati dall’11 messo in campo dal Mister più scarso del mondo cinematografico e calcistico: Mister James Ford. Una selezione parecchio scarsina, passata sul terreno di gioco senza lasciare alcuna traccia visibile.

Oggi invece ci si diverte, con una formazione cannibale imprevedibile e tutta orientata all’attacco. Pronta a scardinare il catenacciaro fordino fordiano e a conquistare il pubblico pagante. E pure quelli entrati di straforo.

Ecco a voi i miei 11 calciattori-registi.


"Chi non salta un fordiano è, è!
1 Roman Polanski, Polonia (Rosemary’s Baby)
Cannibal Kid In porta, un uomo che è abituato a difendersi, visti i numerosi attacchi personali subiti, sia per l’assassinio della moglie Sharon Tate compiuto dai seguaci di Charles Manson, sia per la famigerata questione dello stupro. Questione che ha fatto rimanere Roman Polanski agli arresti domiciliari, quindi ormai è abituato anche agli spazi stretti e lo vedo quindi bene a stare tra i pali. Inoltre, il polacco è un regista di grande esperienza e sicurezza e queste sono doti molto utili per un portiere.
Nell’ambito della sua lunga carriera, il polansko ha spaziato molto tra vari generi, ma di certo l’ambito in cui se la cava meglio è la costruzione della tensione e Rosemary’s Baby è un saggio sull’argomento. Ford, non fartela sotto, mi raccomando ahahah!
Per quanto sia del 1968, Fordmary è un film estremamente moderno, costruito su dialoghi fitti, movimenti di macchina avvolgenti, un crescendo della suspance pazzesco che oggi va molto, si vedano ad esempio i film di Ti West, il Tarantino di Bastardi senza gloria o anche una serie come Breaking Bad. Attualissima anche la tematica satanico-stregonesca che troverà poi grande fortuna da L’esorcista in poi fino a tutti i vari cloni di oggi.
Un capolavoro moderno capace di mettere al rogo tutti i classici passatissimi proposti dal satanico Ford Manson.
Mr. James Ford Nonostante l'ottima scelta cinematografica, Polanski risulta vecchio anche più del vecchio cowboy Ford e del finto giovane e già spompatissimo - e troppo pompato - Ti West, che starebbe bene giusto come raccattapalle in fondo alla rete cannibalesca.
Un ultimo baluardo dedito al gioco del nascondino che ben poco potrà fare per opporsi agli attaccanti fordiani.

Una povera vittima degli scontri tra tifosi fordiani e cannibali.
2 Giorgos Lanthimos, Grecia (Kynodontas - Dogtooth)
CK A ficcare i tacchetti canini sugli sterili attaccantini fordiani, ci pensa un terzino davvero tosto e bastardo: Giorgos Lanthimos, autore di uno dei film più sorprendenti e allucinanti degli ultimi anni, il greco Kynodontas.
Guardando una pellicola del genere, la Grecia almeno da un punto di vista cinematografico appare tutt’altro che in crisi. L’unica crisi è quella di Ford. Quella di mezza età? No, quella della terza età! uahahah
JF Un terzino destro arcigno e cattivo, Lanthimos, che nonostante la buona volontà rischierà giusto di lasciare in dieci la già provata compagine targata Cucciolo Eroico con la sua eccessiva dose di violenza.
E considerate le contestazioni all'Ucraina vessatrice canina, già prevedo quelle rispetto al Giorgios persecutore felino.
CK Tranquillo, Ford, che Lanthimos non verrà espulso. Ho fatto un telefonata a Moggi e mi ha detto che all’arbitro ci pensa lui…

"Dopo questa, voglio staccare la testa pure a Ford!"
3 Juan Antonio Bayona, Spagna (The Orphanage)
CK Dall’affascinante e vitale scena horror spagnola, ecco una super chicca che giusto un super pirla come Ford può non apprezzare.
The Orphanage è un horror profondamente umano, con la rara dote all’interno del genere di raccontare una storia magnifica, fantasiosa e persino commovente. E poi qualche brivido lo mette anche e tiene a distanza gli attaccanti sempre più neutralizzati della formazione di un coach Ford che non sembra pronto per la serie A cannibale.
JF Il coach Ford, ben saldo in panchina con la sua fedele bottiglia - anche vice allenatrice -, ride di un terzino sinistro piuttosto debole, ben lontano dalle meraviglie del suo compatriota Del Toro, che con Il labirinto del fauno si sarebbe mangiato il povero Bayona, orfano del talento degli attaccanti avversari.
CK Bottiglia di cosa? Di acqua santa per fare i tuoi riti scaramantici da Trapattoni di serie Z? Nemmeno quelli possono salvare la tua squadra dalla sconfitta…
JF Penso opterò per il rhum, che viene anche buono nel caso si concludesse la partita con una bella rissa in campo. Tu sei pronto a qualche molotov fordiana?
CK Certo, radical Ford!



"Nella squadra cannibale si sta come in Paradiso!"
4 Ingmar Bergman, Svezia (Persona)
CK Un regista difficile da penetrare che è una garanzia per la difesa cannibale e che incredibilmente mette d’accordo sia me che Ford. Potere svedese, credo, e l’IKEA non c’entra niente.
Tra le sue perle, la mia scelta è ricaduta su Persona, un film pazzesco, letteralmente pazzesco. Un’opera intricatissima costruita in pratica tutta su due personaggi e sulle loro menti. Non un thriller in senso stretto, eppure una visione tesissima. A livello visivo poi è enorme, ricca di invenzioni e con un uso del b/n ai massimi livelli. Oserei dire in una delle mie solite dichiarazioni megalomani che con questo film il bianco e nero ha raggiunto il suo apice assoluto. E oserei anche dire che Mr. Ford con la sua lista ha raggiunto un nuovo apice assoluto di pretenziosità, con tutti i suoi registucoli e filmucoli che giusto lui e pochi altri sciagurati hanno visto.
JF Il potere svedese di Bergman e della sua lanterna magica non si discute, tanto che, come un novello Pirlo cinematografico, lo svedese per antonomasia del Cinema riesce a mettere d'accordo il milanista Ford e lo juventino Cannibale. Potere svedese, anche più tosto di quello di Grayskull!

5 Lars Von Trier, Danimarca (Le onde del destino)
CK Coppia di centrali rocciosi e indecifrabili, Von Trier e Bergman non fanno nemmeno avvicinare il per nulla fortissimo ma solo fordissimo (e non è un complimento) attacco rivale.
E se qualcuno prova a passare, quel bastardo di Lars è pronto a spezzargli immediatamente le gambine!
Von Trier conferma con Le onde del destino la sua cattiveria in quello che forse è il suo capolavoro assoluto, in mezzo ai suoi tanti, facendone passare di tutti i colori alla povera Emily Watson.
Con un filmone del genere, c’è poco da fare per la spenta compagine fordiana. È scritto nelle onde destino che l’11 cannibale vinca senza problemi!
JF Nonostante Le onde del destino sia indiscutibilmente un ottimo film - il mio secondo favorito nella classifica dedicata a Von Trier -, lo stesso è anche segno del tempo che è passato trasformando un regista incredibilmente promettente in un pazzo megalomane dalle ambizioni divine, e non sto parlando del Cannibale.
Rischio grosso per il coach Katniss, che vedrà ben presto la sua squadra ridotta in nove con la seconda espulsione di seguito.
CK Secondo preferito? E il primo qual è, Antichrist? aaahahah
Nonostante la protezione di Moggi, Von Trier verrà comunque di certo espulso come persona non grata. Non prima però di aver decimato gli omini fordiani con i suoi graditi fallacci. Ed essersi divertito un mondo a farlo!

"Dai ragazzi, che battere Ford sarà una passeggiata!"
6 Francois Truffaut, Francia (I quattrocento colpi)
CK In cabina di regia della formazione cannibale, il regista per eccellenza, le metteur en scène, Francois Truffaut. Con lui a orchestrare il gioco, tutto è più facile per il cannibal team.
I quattrocento colpi è un esempio di cinema totale, una storia di formazione messa in scena in maniera strabiliante e fantasiosa da Truffaut e con il suo titolo è perfetto anche come punteggio: Cannibal - Ford 400 a zero.
JF I quattrocento colpi del genio di Truffaut verranno sgominati senza troppi complimenti dagli arcigni centrocampisti di Frontiera della squadra cowboy, pur se con un velo di malinconia per un talento come pochi del Cinema sprecato in una squadra di primedonne guidata dalla primadonna per eccellenza, il mister Cannibalinho.

"Schhh Ford, 11 rane a zero e a casa!"
7 Danny Boyle, Inghilterra (Trainspotting)
CK Sulla fascia, la velocità di Danny Boyle. Talento discontinuo, capace di grandi colpi così come di partite meno riuscite, è comunque in grado di stupire sempre, sia in positivo che in negativo. Nonostante gli Oscar dati al carino ma comunque sopravvalutato The Millionaire, la sua pellicola migliore è, e probabilmente resterà sempre, Trainspotting. Film simbolo degli anni ’90, imitatissimo, con una colonna sonora più che strepitosa, attori in formissima, una rappresentazione del mondo dei tossici ironico, divertente e privo di moralismi. Un treno in corsa che non può essere fermato dai registi statici di coach Ford, per cui di rapido prevedo solo un imminente esonero.
JF Ennesima scelta rischiosa del mio avversario, che pare anche nel disporre la sua formazione avventato almeno quanto il suo nome ci ricorda ogni giorno.
E come ogni adolescente finirà per vivere un brutto risveglio, quando i supplementari spezzeranno il fiato di un regista con ottimi numeri incapace, però, di reggere alla distanza.
Una partita di 127 ore, il buon Boyle, non riuscirà a giocarla neppure se fatto come un cavallo ed inseguito da una mandria di zombies assatanati.
CK Ma perché, ti credi di arrivare ai supplementari? Nonostante il tuo gioco catenacciario, la rischiosa formazione cannibale a fine primo tempo t’ha già messo sotto 7 – 0!
JF Di certo non ci arriva Boyle, che sarà più ubriaco di me già al fischio d'inizio, da buon anglosassone! Ahahahahaha!

"Scusa Cannibal, non so a chi ti riferisci: Ford chiii?
Io non gli ho mai parlato in vita mia..."
8 Filippo Timi, Italia (La doppia ora)
CK Sull’altra fascia corre la concretezza di Filippo Timi, talento raro del cinema italiano, un attore come Dio comanda, uno dei nostri rari interpreti che vedrei bene anche all’interno di qualche produzione internazionale. Per il momento intanto ha lasciato il segno in una serie di pellicole italiane. Su tutte, la mia preferita è La doppia ora, thriller teso e affascinante, che davvero ben poco ha a che fare con il resto della scena italiana. Ma per riuscire a recuperare lo svantaggio, alla squadra di Ford non basterebbero nemmeno una doppia ora, figuriamoci 90 minuti. Arbitro, vai pure di triplice fischio, che la vittoria è già tutta cannibale!
JF Con Filippo Timi ho chiacchierato più di una volta, un tipo simpatico e alla mano, ironico ed interessante. Peccato che sia costretto dalla sua timidezza ad un guscio che lo lascerà intrappolato sulla linea mediana, un pò come un film che, rispetto ad altri interpretati dal promettente attore - uno su tutti, Vincere -, risulta davvero poca roba.
Un pò come il team Cannibale.
CK Ed ecco Ford in versione amico dei VIPs con i suoi aneddoti gossippari. Guarda che non siamo nello studio del Grande Fratello, Mr. James Signorini. Qui si parla di calcio e di cinema. Campi su cui faresti meglio a non mettere piede, ma guardare dalla tribuna. Sempre che i teppisti come te li facciano ancora entrare…
JF Ho ottenuto un permesso speciale solo per poterti battere direttamente dal Gran Visir di This is England, capo supremo degli hooligans. E non ti basteranno i tuoi piccoli cops bastardi senza gloria, per fermarmi!

"Guardate, io per non sentir più le scemenze
di Ford me ne vado nello spazio!"


9 Michael Fassbender, Germania/Irlanda (Shame)
CK Punta d’attacco solida, l’attore tedesco naturalizzato irlandese è pronto a infilare tutte le palle che gli capitano nella porta fordiana. Chi avesse dubbi in proposito si vada a vedere quel gran filmone che è Shame, in cui Fassbender mostra tutte le sue doti. Recitative, naturalmente. Cos’altro vai pensando, maliziosissima Jane Forda?
JF Eh, la Shame è una brutta bestia. Ti sorprende quando meno te lo aspetti, anche quando sicuro di certe doti entri in campo senza pantaloncini.
Si prospettano momentacci per il buon Fassbender - pure bravo, per carità -, soprattutto a seguito di quest'ultimo film in cui nonostante le sue dimensioni artistiche tutto pare fermarsi alla superficie. Un pò come lo sterile attacco Cannibale, che resterà inchiodato allo zero sul tabellino.
CK Sei tu che ti fermi alla superficie, perché il film di McQueen dietro a una magnifica cornice visiva riflette benissimo la società attuale come pochi altri film. Shame on you, Ford!





"Wow, la formazione cannibale è davvero esaltante!"
10 Valérie Donzelli, Francia (La guerra è dichiarata)
CK La fantasista della squadra cannibale è Valèrie Donzelli, giovane talento emergente del cinema francese, autrice di uno dei film più emozionanti e imprevedibili degli ultimi tempi, una pellicola sul cancro che a sorpresa riesce anche a far ridere. Girato con un sacco di spunti e idee, La guerra è dichiarata è una dichiarazione di guerra al cinema convenzionale e conservatore tanto amato da Ford.
La donzella è una regista e attrice già capace di enormi prodezze e pronta con i prossimi film a stupire ancora di più. Un acquisto eccellente per il team cannibale anche in prospettiva futura, con Ford che invece è capace solo a guardare al passato. O alla serie B, serie B, serie B!
JF Un numero dieci giovane e a sorpresa, nonostante la presenza del veterano Truffaut.
Non ho ancora visto il film e non mi pronuncio in merito, ma l'impressione è che la buona Donzella sia un pò gracilina per la conservatrice - di risultati e reti inviolate - difesa del fortino made in Fordland.
La prossima volta la buona Valerie dovrà valutare bene con il suo agente rispetto alla squadra da scegliere.
CK Il team cannibale sorprende sempre! Al contrario del prevedibile, e facilmente annientabile, modulo fordesco vecchio stile. Ah, Ford, non so se lo sai, ma rispetto ai tuoi tempi hanno introdotto la regola del fuorigioco. Dillo ai tuoi difensori, anche se ormai è troppo tardi! ahahah

"Cassano? Fortuna che la testa l'ha usata per segnare.
Per parlare, invece, mi sa che usa un'altra parte del corpo. Come Ford..."
11 Mila Kunis, Ucraina (Il cigno nero)
CK Nello scoppiettante tridente cannibale, Mila Kunis è pronta a sfruttare ogni distrazione della difesa fordiana grazie alla sua accecante bellezza e talento. Danzando come un cigno nero tra le file lente dei difensori messi in campo a casaccio dal mio blogger rivale, regala l’ennesima rete ai Galacticos cannibali. Per quanto strepitosa nel film di Aronofsky (pure lui di origini ucraine), anche lei è da tenere d’occhio in prospettiva futura. Mentre di nero per Ford e i suoi tristi 11 non c’è il cigno, ma solo il futuro.
JF Mila Kunis, per quanto messa in campo con lo scopo unico di distrarre la compagine avversaria volteggiando nel letto con la sua compagna di merende Natalie Portman, verrà facilmente soffiata via come una piuma - di cigno, ovviamente - dalla granitica difesa blaufordiana, asserragliata per difendere i colpi di genio dei suoi gaudieschi attaccanti. Bye bye, merengues.
CK Bye bye, scarpones!

lunedì 18 giugno 2012

EURO BLOG WAR - Primo tempo

"Uff, che palle! Oggi in campo ci sono le schiappe di Ford..."
In occasione degli Europei di calcio ormai entrati definitivamente nel vivo, anche i due nemici della blogosfera tornano a darsi sfida con le loro ormai famigerate Blog Wars. Questa volta mettendo in campo due formazioni cinematografiche, due 11 di attori e registi presi dalle nazioni partecipanti alla manifestazione calcistica e pronti a sfidarsi a colpi di gol filmici. Ognuno di loro con una pellicola a rappresentarne la carriera.
Chi vincerà? Lo scoppiettante team cannibale, pieno di fantasia e giovani talenti, oppure la lenta, stanca e catenacciara formazione fordiana?
Oggi scendono in campo gli 11 di Mr. James Ford, per un primo tempo che si preannuncia noioso e privo di grosse emozioni. Domani sarà la volta del calcio-champagne con la squadra di Cannibal Kid. E allora sì che vedremo gol a raffica e cine-champagne!

"Ford, quella lì dietro ERA casa tua. Ciao!"
1 - Christopher Nolan (Inghilterra) - Il cavaliere oscuro
Mr. James Ford Per custodire il risultato tra i pali, niente di meglio dell'uomo pipistrello e del regista che è stato in grado di riportarlo ai fasti che solo Tim Burton prima di lui era riuscito a dipingergli sulle ali.
Un maestro dell'illusione in grado di ipnotizzare i troppo leggiadri attaccanti cannibali anche in caso di calci di rigore, sbeffeggiandoli neanche fosse quello sciamannato del Joker prima di serrare i ranghi e chiudere ogni porta della sua Bat-caverna.
Nolan mormorò, non passano i Cannibali.
Cannibal Kid Vedo che Ford pensa già ai rigori, puntando su un soporifero 0 - 0. È davvero un maestro del calcio catenacciaro, l’equivalente sportivo del cinema soporifero che tanto predilige.
Christopher Nolan è uno dei pochi talenti veri messi in campo dal Ford, che astutamente si è premunito mettendo il suo top player in porta, temendo i fuoriclasse cannibali. Ma nemmeno i suoi supereroi riusciranno a fermarlo da una inevitabile e travolgente goleada!





"Non vedo da qui a lì, figuriamoci giocare a calcio..."
2 - Costa Gavras (Grecia) - Missing
JF Terzino destro fluidificante l'espertissimo Costa Gavras, un giocatore navigato pronto a solcare le bassissime maree delle fasce ben poco eroiche del Cucciolo: un film che stupì Cannes e fu premiato con una giustissima Palma d'oro, e che ricordò il dramma e l'epoca terribile dei desaparecidos.
Quello che manca, però, in questa partita, è la squadra in campo ad opporsi alla furia del team fordiano.
Terreno fertile, dunque, per un veterano della fascia come Gavras, in grado di proporre cross su cross invitando al gol come ad un banchetto i compagni d'attacco: non per nulla, il titolo del secondo film in lista del regista greco era Cacciatore di teste.
CK Più che espertissimo, lo definirei bollitissimo visto che saranno almeno 30 anni che nessuno se lo fila più, ammesso e non concesso qualcuno se lo sia mai filato. Un giocatore non solo a fine carriera, ma ormai caduto ampiamente nel dimenticatoio. Azzeccato comunque il titolo del film: Missing, come il talento del tutto mancante alla squadra, vabbè per rispetto alle squadre vere chiamiamola squadretta, di Ford.
JF Solo un allenatore inesperto come Katniss Kid può cadere nella trappola più vecchia del mondo quando si tratta delle grandi competizioni calcistiche: l'esperienza in campo internazionale è uno degli ingredienti per un cocktail dirompente - e di successo -.
Continua a sottovalutare il buon Costa Gavras, che intanto zitto zitto ti infila sulla fascia!

"Ford, non c'ho voglia di giocare nella tua squadra. Preferisco fare un
filmato con mio figlio da caricare su YouTube e tenermi per domani..."
3 - Ingmar Bergman (Svezia) - Il posto delle fragole
JF Il talento incontrastato del più grande Maestro del Cinema nordeuropeo si concretizza nel fluidificante sinistro dei mattatori del campo fordiani, un Bergman che mette d'accordo con il suo cristallino talento anche i due mister più rivali della blogosfera.
A rappresentarlo, un film che è un Capolavoro di tecnica, leggerezza, profondità, ironia e magia: la summa della poetica di uno dei più importanti artisti che la settima arte abbia mai conosciuto, nonchè un omaggio alla vecchiaia che pare quasi rappresentare l'ultima grande vittoria per uno degli ultimi, grandi fuoriclasse.
CK Grande Bergman e bellissimo Il posto delle fragole. L’allenatore Fordman sbaglia però clamorosamente la sua posizione, visto che lo svedese avrà tante doti, ma certo non la velocità richiesta a un terzino. Uno dei pochi giocatori buoni della tua squadra, sprecato così. Non ti smentisci proprio mai, Ford!
JF Non c'è bisogno di alcuna velocità, quando c'è classe. E i lanci di Bergman sono lampi millimetrici da una parte all'altra del campo.

"Attento, Ford. I tifosi cannibali m'hanno
fatto un occhio nero e adesso cercano te!"
4 - Luis Bunuel (Spagna) - Il fascino discreto della borghesia
JF Davanti alla difesa, chi meglio di un beffardo regista come Bunuel poteva tenere a bada le avanzate a suon di punta di piedi degli attaccanti cannibaleschi imbastendo al contempo le geometrie per il contrattacco fordiano? E quale film meglio del manifesto anti radical chic per eccellenza, Il fascino discreto della borghesia, perfetto per ubriacare di dribbling i mediani egotici della squadra avversaria giusto in tempo per servire l'assist decisivo all'incisivo attacco blaufordiana?
CK Film recuperato di recente e su cui ci sarebbe parecchio da dire. Sicuramente una visione molto interessante e ricca di spunti. Eppure, nel suo giocare su una struttura di un sogno dentro un altro sogno dentro un altro sogno e così via finisce per incartarsi da solo. Va bene il surrealismo, ma a un certo punto è troppo.
Anche in questo caso, è sbagliatissima la posizione scelta dall’allenatore per un giorno (e si spera non di più) Ford. Bunuel sarebbe il jolly da mettere in campo nel secondo tempo, quello che può risolvere la partita nel bene e nel male. Ma in difesa è surreale, visto che tra un sogno e l’altro non sarebbe in grado di distinguere e quindi difendere nemmeno se stesso. Altra mossa fallita per il fascino inesistente della fordesia.
JF Ennesimo errore tattico dell'egotico Cucciolo Eroico: l'imprevedibile Bunuel è perfetto davanti alla difesa, quasi nascosto dal resto dei centrocampisti e pronto ad uscire dal letargo con una magia improvvisa.

"Leggerino, il WhiteRussian di Ford.
Me lo sono già scolato tutto!"




5 - Andrzej Wajda (Polonia) – Katyn
JF In ogni difesa che si rispetti si trova uno stopper pronto ad allungare la gamba anche soltanto per fare capire all'attaccante avversario di che pasta si è fatti.
Wajda, nome simbolo della Polonia organizzatrice dell'Europeo, era l'uomo giusto per il team Ford: e Katyn, film potentissimo che rievoca il massacro operato dai russi - che incolparono i tedeschi occupanti - dei soldati polacchi in cui perse la vita anche il padre del regista è il muro perfetto per annichilire le spaesate e leggerine punte cucciole troppo azzardatamente mandate allo sbaraglio al suo cospetto.
Un'opera incredibile in grado di tagliare le gambe.
Un valico insormontabile per le forze del povero, piccolo, Kid.
CK E questo scarpone chi sarebbe? Un giocatore nemmeno degno di giocare nella serie F di Ford, figuriamoci se può competere contro i campionissimi cannibali.
Più che Katyn, una scelta cretyn uahahah!



"Le cose che dice Ford... mah, a me fanno venire solo un gran mal di testa!"
6 - Federico Fellini (Italia) - I vitelloni
JF Il libero per antonomasia, l'unico leader possibile per una difesa impenetrabile.
Fantasia e concretezza, interventi decisi e colpi di genio in grado di spingerlo addirittura in attacco.
E come nella migliore scuola italiana, a rappresentarlo un film che è l'inno alla spensieratezza che non dimentica la malinconia, un pò come le lacrime che arrivano con la vittoria sui rivali più agguerriti.
I vitelloni fordiani, guasconi e sorprendenti, fanno polpette di tutti i pallidi "lavoratori" Cannibali.
Cannibali? Prrrrrrrrrrrrrr!
CK Questa scelta ci sta, però Ford come al solito si dimostra prevedibilissimo. La presenza di Fellini me l’aspettavo e quindi con un mio colpo di genio tattico gli ho messo subito addosso il mastino Von Trier a spaccargli le gambe.
Fellini fuori subito per infortunio al primo minuto, e il misero team del Mister rimane con i suoi soli scarponi in campo a guardarsi in faccia senza sapere cosa fare di quel misterioso oggetto rotondo che gravita loro davanti, palleggiato con una fitta rete di passaggi dai fenomeni cannibali.
E le lacrime sono solo quelle del coach Ford che, rimasto senza più carte da giocare, è già stato esonerato e pure radiato dalla Federazione Italiana Cannibale Antifordiana.

"Ma Ford dove li scova certi registi come...
come mi chiamo io?"
7 - Abdellatif Kechiche (Francia) - Cous cous
JF Ala destra il Best d'oltralpe, fenomeno di una Francia in grandissimo spolvero nelle ultime stagioni ed autore di una delle pellicole più incredibili, potenti e sentite degli ultimi dieci anni: sto parlando del meraviglioso Cous cous, un ritratto di famiglia al ritmo di danza del ventre e cucina, magico e profondo, in grado di scomodare paragoni con il respiro che solo Bergman riusciva a dare ai suoi film corali.
Il polmone del team Ford, infaticabile e pronto a sacrificarsi per il bene della squadra, come fosse un fratello maggiore.
E dato che il Cannibale faticherà a capire il concetto, lo semplifico in termini bianconeri: il "soldatino" degli anni migliori.
CK Non ho visto il suddetto Cous cous, anche perché già come cibo è per me ben poco appetitoso, ma dubito fortemente che questo Ke chi è? possa essere tra le cose migliori offerte dallo spettacolare cinema francese di ieri e di oggi. Più che ai paragoni con Best o con il già più modesto soldatino Di Livio, direi che è come scegliere Ibrahim Ba, tenendo a casa Platini e Zidane. Robe che solo un allenatore che vuole eliminare tutti i veri talenti per concentrare le attenzioni solo su di sé può fare. Ford, starai mica cercando di diventare più egocentrico di me?



"Cannibal, ti faccio arrosto nella mia Soul Kitchen!"
8 - Fatih Akin (Germania) - La sposa turca
JF L'Ozil del continente fordiano, il genio della lampada e perno del centrocampo pronto ad avanzare all'occorrenza divenendo quasi un fantasista aggiunto.
Passione ed esplosività, il regista di origini turche cresciuto ad Amburgo è l'uomo giusto per fare la differenza in mezzo al campo: capace di colpi ad effetto come di entrate decise, Akin ha dalla sua tutto il fascino del film che lo portò all'attenzione del mondo, quel La sposa turca vincitore a Berlino che stupì le platee per la sua forza tragica quasi almodovariana e per i suoi personaggi pieni di vita ed ubriachi di autodistruzione.
Il Best del Cinema. Quello che tutti vorrebbero avere in squadra.
Ma che trova la collocazione ideale solo nell'undici ideale. Quello di Ford.
CK Ed eccolo, il bidone del cinema tedesco. L’autore di Soul Kitchen, una delle commedie meno divertenti che mi sia capitato di vedere negli ultimi tempi. Sarà che i crucchi sono tra le poche persone al mondo ad avere un senso dell’umorismo (quasi) più discutibile di quello di Ford. Un regista talmente risibile che non mi preoccupo nemmeno di marcarlo, lasciandolo libero di autodistruggersi. E la sposa turca la abbandono sull’altare.
Fatih chiiii?
JF Non sto neanche a commentare il tuo parere sull'ottimo Soul Kitchen, e già mi pregusto la doppietta di Akin che, libero da marcature, impazzerà nella retroguardia Cannibale concentrata tutta sui temibili attaccanti fordiani!
CK Ma Fatih chiiiiiiiiiiiiiiii?

"Certo che Valhalla ha fatto addormentare pure me..."
9 - Nicolas Winding Refn (Danimarca) - Valhalla rising
JF Punta centrale perfetta per una formazione destinata alla vittoria finale.
Imprevedibile come il più arrabbiato degli Ibrahimovic e pronto a pungere come uno scorpione, Refn porta alla carica il suo guerriero One Eye per fare piazza pulita dei difensori avversari ed incornare ogni pallone che arriva dalle fasce, castigando a più riprese una difesa che pare proprio non avere i numeri e la stazza per contrastarlo.
I suoi voli a cercare l'impatto con la sfera sui calci d'angolo saranno vere e proprie epopee visionarie, in grado di mandare in visibilio il pubblico, pronto alla standing ovation per il capocannoniere del torneo.
L'ariete per eccellenza, il guerriero vichingo pronto a conquistare terreno e reti sulle indifese praterie popolate solo da conigli dark spauriti.
CK Refn contro la difesona cannibale potrebbe andare a segno giusto con Drive, un filmone che si fa fatica a credere sia stato realizzato dallo stesso autore di questo misero Valhalla Rising, una delle visioni più noiose e soporifere della Storia.
Se la tua tecnica è quella di fare addormentare la mia difesa, Ford, il tuo obiettivo è centrato in pieno. Peccato che pure i tuoi tifosi si siano stufati della tua squadra e abbiano abbandonato le tribune, lasciando i supporter cannibali a fare la ola lungo tutto la Cannibal Arena.
JF Sono soltanto usciti per andare a prendere da bere: i festeggiamenti per la vittoria, qui a Fordlandia, dureranno almeno una settimana!
CK Sul fatto che i tuoi tifosi (ma quali?) abbiano bisogno di bere hai ragione. Sì, però per dimenticare…

"Bravo Cannibal, sfotti pure, io intanto stasera vado a un
bunga bunga party con i miei amici Vladimir e Silvio."
10 - Alexandr Sokurov (Russia) - Arca russa
JF Il fantasista immarcabile, il numero dieci più ambito del mondo, il Messi del Cinema attuale.
Sokurov, vincitore all'ultimo Festival di Venezia, è tutto questo e anche di più: per rappresentarlo, ho scelto un film che è il saggio perfetto della sua tecnica incredibile, novanta minuti di piano sequenza ininterrotti nei corridoi dell'Ermitage di San Pietroburgo, un viaggio incredibile nella storia russa e nella meraviglia della settima arte.
L'uomo che più di ogni altro, da ogni posizione e a seguito di ogni punizione procurata dai fallosissimi difensori avversari saprà infilare la porta lasciando che il pallone ipnotizzi come la più imprevedibile delle "foglie morte".
CK Ambito, ma da chi? A parte il radicalchicchissimo pubblico dei festival cinematografici, Sokurov non se lo sooka nessuno. Terrence Malick semmai può essere considerato il Messi del Cinema attuale, visto i cast della Madonna con cui sta lavorando per i suoi nuovi film.
Se la fantasia della tua squadra è affidata a un russo pretenzioso e noioso come pochi, stai messo proprio bene, stai messo…
JF Senza contare il fatto che Malick non c'entri un tubo con questa Blog War in quanto statunitense, resta bollito con il suo albero della noia, e certamente il suo genio passato non va valutato dalla consistenza del cast delle sue pellicole!
CK A parte il fatto che tu hai tirato fuori Messi, che è argentino, comunque era solo un esempio di regista davvero ambito. Sokurov invece se lavora è solo grazie ai soldi del suo unico sostenitore: il suo infausto amichetto Vladimir Putin.

"Ford, col cacchio che scendo in campo per te! Io la partita
la seguo comodo dalla poltrona. E tifo pure Cannibal!"
11 - Milos Forman (Rep. Ceca) - Qualcuno volò sul nido del cuculo
JF E a proposito di imprevedibilità, lungo l'out di sinistra a farla da padrone è Milos Forman, che vola dal nido del cuculo fino all'area Cannibale servendo un cross dopo l'altro ai suoi compagni senza dare il minimo segno di cedimento.
Folle come McMurphy e solido come il Capo Bromden, l'uomo di fascia più imprevedibile che la settima arte abbia mai concepito è pronto a lasciare sul posto tutte le infermiere pazze frutto delle fantasie irrefrenabili del coach più teen mai visto sui campi di calcio prima di affondare come un coltello nel burro - o come un lavandino in una parete di manicomio - liberando tutta la magia del Cinema vero.
E regalando il passaggio vincente alla squadra del Cowboy.
CK Milos Forman era un grande regista. Ormai però non ha più nulla da offrire e giusto un allenatore fuori di testa può ancora dargli un’occasione di giocare invece di lasciarlo al meritato riposo.
Ford, la partita è finita e non possiamo fare nemmeno scambio di maglie: gli inservienti infatti per te hanno già pronta una bella camicia di forza! uahahahah

A domani, con gli 11 giocatori cannibali...

domenica 6 novembre 2011

La vita sognata degli angeli

Alexander Ahndoril “Il regista”
(romanzo)
Casa editriceAìsara
Pagine: 192

Ci sono due modi per parlare di un personaggio famoso. Fondamentalmente, due modi. Parlarne bene o parlarne male, direte voi.
No.
Il primo è redarne la biografia ufficiale, andando a documentarsi, intervistando il personaggio in questione, amici, famigliari e conoscenti vari. Ricostruirne la vita passo per passo attenendosi alle fonti.
L’altro modo è più fantasioso e consiste nello scriverne immaginando la sua vita, i suoi gesti, i suoi pensieri. Non è detto che il primo metodo si riveli più efficace e dia una fotografia più veritiera del personaggio in questione. Il secondo metodo può infatti arrivare al cuore della persona con maggiore efficacia, grazie a pratiche meno scientifiche e razionali, ma attraverso espedienti più artistici.

È il secondo metodo quello utilizzato da Alexander Ahndoril, anche noto con il più facilmente pronunciabile pseudonimo di Lars Kepler con cui ha pubblicato l’hit thriller L’ipnotista, per raccontarci di Ingmar Bergman nel suo Il regista, romanzo appena pubblicato in Italia da Aìsara. Ingmar da non confondersi con Ingrid Bergman, attrice che pure lavorò con lui in Sinfonia d’inverno, come mi confondevo spesso io da ragazzino.
Ok, lo ammetto: come confondevo io ancora fino a poco tempo fa.

Ingmar Bergman tanto per fare il punto della situazione è il sommo regista svedese scomparso nel 2007 autore di film come il fenomenale Persona, lo splendido Il posto delle fragole, il celebrato Il settimo sigillo, più un sacco di altri che non ho (ancora) visto perché ne ha girati così tanti che credo nemmeno lui sia riuscito a vederli effettivamente tutti.


Il romanzo va a raccontare il dietro le quinte delle riprese di Luci d’inverno, film uscito nel 1962 e parte della trilogia del silenzio di Dio, concentradosi su Bergman regista attraverso la realizzazione della pellicola, ma anche e soprattutto su Bergman uomo, andando ad indagare nel suo rapporto con la moglie (una delle sue tante mogli) e in particolare in quello conflittuale con il padre, che l’avrebbe voluto predicatore anziché cineasta.
Quello che ci racconta Ahndoril non è necessariamente come sono andate le cose, ma come ha immaginato siano andate le cose, e a quanto pare in questo mischione tra fiction e realtà deve averci preso parecchio, visto che lo stesso Bergman dopo aver letto il libro (la prima edizione in Svezia è uscita nel 2006, poco prima della sua morte) gli ha confessato: “Come diavolo hai fatto a sapere tutto questo? Non ne ho mai parlato con nessuno”. Anche se, dopo l’apprezzamento iniziale, qualche mese dopo il regista ha invece cambiato opinione e dichiarato: “Questo romanzo è un insulto!”. Confermandosi in questo modo persona contradditoria quanto i suoi film.

La lettura è estremamente interessante per gli appassionati del regista e del mondo del cinema in generale, ma offre parecchi spunti anche a chi è incuriosito da questo tipo di biografie-non biografie, o anche biografie immaginarie di personaggi realmente esistiti. Io stesso mi sono esercitato in questa pratica malata quanto divertente, seppure solo sotto la forma di alcuni raccontini immaginati dedicati a personaggi come Amy, come Annamaria, Mara e Jessica, come Axl, Kanye e Brandon, ma anche come un certo Silvio.
Il gioco portato avanti da Alexander Ahndoril con questo romanzo è però portato a un livello decisamente superiore, attraverso una costruzione stratificata e congegnata con uno stile molto cinematografico che trova come unico limite giusto una certa freddezza tipicamente nordica che pur ci fa solo in parte avvicinare a Bergman, mantenendo una certa distanza che non ci permette un’immersione emotiva al 100%. Cosa che alla fine dei conti può anche non essere vista necessariamente come un difetto.
E se io dovessi dedicarmi alla scrittura di una storia su regista, su chi cadrebbe la scelta? Beh, risposta molto facile: non riuscirei a immaginare un personaggio più divertente di Quentin Tarantino. Quasi quasi inizio a scriverlo...
(voto 7/10)



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