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martedì 23 settembre 2014

GUIDA ALL'ACQUISTO DI UN DOMINIO PERSONALE PER IL PROPRIO BLOG





Grandissime novità qui su Pensieri Cannibali!
Finalmente ho comprato un dominio personalizzato e l'indirizzo ufficiale ora è:
www.pensiericannibali.com


Fine delle grandissime novità. Per il resto il sito resta sempre lo stesso. Decidete voi se questa è una cosa positiva o meno. Se seguite già il blog, se siete registrati alla mailing list, se l'avete tra i preferiti o tra i siti da evitare, nulla cambia. Il vecchio indirizzo http://pensiericannibali.blogspot.com reindirizza in automatico a quello nuovo.

Perché ho deciso di fare questo grande salto?
Perché a detta di addetti ai lavori, esperti o semplici amici, fa più sito professionale. Per me non c'è tutta 'sta grossa differenza e non mi metterò a guardare dall'alto in basso chi ha ancora un indirizzo con il blogspot, però prima o poi era un passo da compiere e mi sono finalmente deciso leggendo il post di Siboney su Diario di un'ex stacanovista, un blog che vi consiglio di seguire perché potrebbe cambiarvi la vita, o se non altro la vita del vostro sito.


Volete eliminare anche voi il .blogspot e rimanere solo con il .com, oppure il .it o il punto cosa diavolo preferite?
Vi spiego in maniera sintetica come fare.
Il mio blog esiste da anni ed è sempre aggiornato, ma in quanto a informatica o a linguaggio HTML vi assicuro che non ne capisco una cippa. Quindi, se ce l'ho fatta io, ce la può fare chiunque. Tranne forse chi non riesce manco ad accendere la tv come il mio blogger rivale Mr. James Ford, ma quello è un caso disperato.

Per prima cosa, dovete comprare un dominio.
So già cosa state pensando: UUUH, chissà quanto costa. Cannibal Kid l'ha acquistato perché è stato nominato ai Macchianera Awards e ormai c'ha i soldi che gli escono dal buco del c...
Non è proprio così. Registrare un dominio per fortuna costa poco. Io vi consiglio di comprarlo su Aruba. Non perché mi hanno pagato per fare pubblicità – se in futuro volessero farlo, li invito a contattarmi – ma perché io mi sto trovando bene e poi ho trovato una guida sul web per configurare l'indirizzo con Aruba. Inoltre hanno dei prezzi vantaggiosi: 1 dominio + la gestione DNS costa di solito 9,99 euro + IVA all'anno ma, se vi sbrigate, fino al 30 settembre 2014 c'è l'offerta a soli 5.99 euro + IVA all'anno. In pratica, con 7 euro annuali mi sono registrato www.pensiericannibali.com. Mi sembra un prezzo onesto.


Cosa fare nel dettaglio?
Andate su Aruba, selezionate Domini o Registrazione domini o quello che è, a questo punto verificate sulla stringa di testo in alto “Registra un dominio” se il nome del dominio che volete prendere tutto per voi è disponibile. Se sì, selezionate l'indirizzo che volete prima che vada a-ruba (scusate per l'agghiacciante battuta, ma non ce l'ho fatta a trattenermi) e seguite la procedura. Nel riepilogo finale, io ho tolto tutte le opzioni aggiuntive e ho tenuto il pacchetto Gestione DNS e basta (senza mail o altro): totale comprensivo di IVA: 7 euro e spiccioli all'anno. Si può pagare con carta di credito, bonifico bancario o anche con Paypal. Potete registrare il dominio per quanti anni volete, io l'ho fatto per 2, ma potete farlo anche solo per 1, tanto si può rinnovare in futuro.

Fase 1 finita. A questo punto vi arriveranno da Aruba la mail di conferma che vi siete registrati, con tanto di login e password per accedere ai servizi del sito, la mail di conferma dell'ordine, la mail relativa al pagamento, e poi la mail che vi dice che il vostro dominio “è stato attivato e sarà operativo nelle prossime 24 ore.” A questo punto aspettate almeno 24 ore, o anche di più. Siete stati per anni con l'indirizzo .blogspot, potete attendere ancora qualche ora.

Adesso è il momento di passare alla fase 2. Andate sul pannello di controllo del vostro blog, quindi su Impostazioni di base e qui su Pubblicazione. Il vostro solito indirizzo .blogspot.com non lo modificate. Cliccate invece sul link sotto che vi consente di aggiungere un dominio personalizzato. Qui inserite il dominio che avete comprato, senza http:// ma con il www davanti (io ad esempio ho inserito il mio nuovo dominio www.pensiericannibali.com). A questo punto vi compare un messaggio d'errore. Non bestemmiate! È normale. Dal messaggio di errore che vi compare vi copiate, ad esempio su Word, i codici CNAME che blogger vi dà. Segnateveli che vi serviranno! A questo punto cliccate su Annulla.

Ora andate sul pannello di controllo di Aruba e inserite login e password che Aruba vi ha fornito via e-mail. Una volta entrati nel vostro pannello di controllo personale, seguite passo a passo le preziose indicazioni fornite dall'ottimo sito PietroWeb, a partire da dove dice: PROCEDURA Mia DI CONFIGURAZIONE DNS ARUBA – BLOGGER.
Ci sono anche le figure che vi dicono cosa fare, quindi non potete sbagliare. Per quanto riguarda il secondo CNAME da inserire, mettete i codici che blogger vi aveva segnalato nel messaggio d'errore e che voi vi eravate appuntati come vi avevo detto di fare sopra.
Una volta fatto quanto vi dice la guida di PietroWeb, aspettate qualche ora. Uscite a farvi una birra e proseguite con la terza fase il giorno dopo. Affinché il server di Aruba aggiorni la vostra configurazione ci va infatti un po' di tempo, quindi non abbiate fretta.

Lasciate passare alcune ore, ora potete tornare sul pannello di controllo del vostro blog su Blogger. Andate su Impostazioni, quindi su Pubblicazione, quindi sulla scritta per aggiungere un dominio personalizzato. Aggiungete di nuovo il vostro dominio, come prima, solo che questa volta non dovrebbe comparirvi alcun messaggio di errore e tutto dovrebbe essere a posto. Il vecchio indirizzo reindirizzerà in automatico a quello nuovo e avrete finalmente un sito con il dominio che volete, senza .blogspot.com.
Se vi compare di nuovo un messaggio d'errore, invece, significa probabilmente che siete stati impazienti e, se lasciate passare alcune ore, tutto dovrebbe funzionare a dovere. In caso contrario, meglio se contattate PietroWeb, oppure l'assistenza di Aruba.

Raccontata così sembra una procedura lunga e complessa, in realtà se seguite i consigli miei e soprattutto di PietroWeb ce la potete fare senza problemi.
Se ci sono riuscito io, buon dominio personale a tutti!

martedì 16 settembre 2014

PERDENTI CANNIBALI





Sabato sera si sono tenute le premiazioni dei Macchianera Italian Awards 2014 alla Festa della rete.
Pensieri Cannibali era nominato come miglior sito di cinema dell'anno.
Non giriamoci troppo intorno: Pensieri Cannibali ha perso.

Alcune sconfitte sono più trionfali delle vittorie”, diceva il filosofo Michel de Montaigne.
Sì, okay, bravo. Io però intanto preferivo vincere. O forse no. Non mi piace tanto vincere. Mi fa sentire a disagio. Preferisco stare dalla parte dei perdenti. E allora ben venga questa sconfitta, che comunque è una sconfitta solo parziale, visto che il risultato raggiunto da Pensieri Cannibali, nonostante i miei toni disfattistici, è stato comunque notevole.

La vittoria è andata a sorpresa a Friday Prejudice, un sito che parte dalla brillante intuizione di parlare dei film in uscita nelle sale per pregiudizi, senza manco averli visti. Il pregiudizio del venerdì (titolo che sarebbe da correggere, visto che le pellicole in Italia ormai escono il giovedì) è riuscito a superare colossi come MYmovies, I 400 calci e Cineblog. Alle loro spalle, a un ottimo quinto posto, si è classificato il qui presente Pensieri Cannibali, capace di prendere più voti di FilmTv, 40 Secondi, BadTaste, FrenckCinema e Gli Spietati, gli altri siti in nomination. Ringrazio quindi moltissimissimissime tutti quelli che hanno votato per me!



Considerando che Pensieri Cannibali si è trovato a fronteggiare tutti siti collettivi scritti da più persone, è un risultato niente male per un blog a conduzione singola. Poi va beh, quando uno combatte da solo contro il branco, inevitabilmente finisce per prendersi un sacco di botte. E io me le sono prese, ma nemmeno troppe.
Ora vado a crogiolarmi nella mia sconfittitudine, che tanto a chi piace vincere?



Per chi è interessato ai vincitori, qui sotto trovate l'elenco con tutti i vari premi consegnati ai Macchianera Italian Awards 2014, dal mitico Lercio che ha conquistato il titolo di miglior sito dell'anno, ai variegati awards andati tra gli altri ad Andrea Diprè, The Jackal, Pif, Belen Rodriguez e... Rocco Siffredi.

Siti
Miglior sito dell’anno – Lercio.it
Miglior sito di news – ANSA.it
Miglior Testata Giornalistica – Il Fatto Quotidiano
Peggior Testata Giornalistica – Studio Aperto
Miglior sito per genitori e bambini – Pianeta Mamma
Miglior sito di viaggi – Turisti per Caso
Miglior sito di economia – Il Sole 24 Ore
Miglior start up – Musixmatch
Miglior community – AlFemminile
Miglior sito LGBT – Le cose cambiano
Miglior sito Educational – Wikipedia in Italiano
Miglior Sito Tecnico Divulgativo – Wired Italia
Miglior sito Musicale – Bastonate
Miglior sito politico d’opinione – Qualcosa di sinistra
Miglior sito televisivo – Italian Subs
Miglior sito di cinema – Friday Prejudice
Miglior Sito Food – Kitchen Aid Italy
Miglior sito Fashion & Beauty – ClioMakeUp
Miglior Sito di satira – Spinoza.it

Personalità
Rivelazione dell’anno – Stefano Guerrera de “Se i quadri potessero parlare”
Cattivo più temibile – Andrea Diprè
Miglior Disegnatore – Zerocalcare
Miglior youtuber – The Jackal
Miglior Personaggio 2014 – Pif
Miglior FoodBlogger – Latteria Inalpi
Miglior Chef – Chef Rubio

Web
Miglior Polemica – Scienziati Vs Le Iene sul Caso Stamina
Miglior Selfie – Belen Rodriguez
Horror Selfie – Bruno Vespa
Miglior pagina social – Tua madre è leggenda
Miglior battuta – Lercio.it
Miglior articolo web – “Tutta la storia del metodo stamina” di Wired.it
Miglior Hashtag – #VinciamoPoidio

Tv, cinema e radio
Miglior radio / programma / podcast sul web – Scientificast
Peggior trasmissione radio – Lo Zoo di 105
Peggiore radio – RadioPadania
Migliore programma radio – Deejay Chiama Italia
Peggior spot televisivo – Pittarosso
Miglior spot televisivo – IKEA
Trasmissione TV più social – Gazebo
Peggior Trasmissione TV – Pomeriggio5
Miglior trasmissione TV – Il Testimone
Miglior Canale TV – DMAX
Peggior Film Italiano – Fuga di Cervelli
Miglior Film Italiano – La mafia uccide solo d’estate

Brand & Pubblicità
Miglior Brand online – Amazon It
Miglior Campagna Adv Online – DUREX & Rocco Siffredi

Sul sito di Macchianera potete leggere tutti i risultati completi.

venerdì 11 aprile 2014

IL QUINTO SEDERE




Il quinto potere
(USA, Belgio 2013)
Titolo originale: The Fifth Estate
Regia: Bill Condon
Sceneggiatura: Josh Singer
Ispirato ai libri: Inside WikiLeaks. La mia esperienza al fianco di Julian Assange nel sito più pericoloso del mondo di Daniel Domscheit-Berg e Wikileaks. La battaglia di Julian Assange contro il segreto di stato di Luke Harding e David Leigh
Cast: Benedict Cumberbatch, Daniel Brühl, Alicia Vikander, Moritz Bleibtreu, Peter Capaldi, David Thewlis, Laura Linney, Anthony Mackie, Stanley Tucci, Carice van Houten, Jenny Spark
Genere: cospirazionista
Se ti piace guarda anche: The Social Network, S.Y.N.A.P.S.E. – Pericolo in rete, The Net – Intrappolata nella rete

Il quinto potere è uno dei film che più avevo paura di guardare. Non avevo mai temuto tanto nessun horror e manco alcuna pellicola (pseudo)autoriale consigliata dal mio blogger nemico MrJamesFord. Il motivo è presto detto: Julian Assange è un mio eroe personale. C’è chi ha la maglietta del Che, c’è chi in auto ha il santino di Hitler (Lars von Trier ce l’ho con te uahahah), c’è chi prega Dio, io invece la notte prima di addormentarmi rivolgo una preghiera a Julian Assange. Un mito, un modello esistenziale, un esempio da seguire, un paladino della libertà di espressione nell’era di Internet. Nonostante sia una infinita rottura di palle da leggere, WikiLeaks può tranquillamente essere considerata una delle cose più belle mai successe alla rete, insieme a Napster, eMule, YouPorn e… Pensieri Cannibali. Modestamente, si intende.
Potete quindi immaginare il mio stato d’animo nell’approcciarmi a una pellicola come Il quinto potere, boiocottata dallo stesso Assange. È stato un po’ come quando Giulio Andreotti è andato a vedere Il divo, o quando Silvio Berlusconi ha visto Il caimano, anche se quest’ultima cosa non credo sia mai successa.

"Questo sito fa schifo, dovrebbero chiamare
il grafico di Pensieri Cannibali, Cherotto de L'OraBlù!"
Dico subito che Il quinto potere non mi ha schifato o fatto indignare come immaginavo. Non si tratta di un film di ottimo livello, non è per niente imparziale, il suo obiettivo di essere una pellicola anti-Assange piuttosto che pro-Assange a un certo punto diventa chiaro, però sinceramente mi aspettavo di peggio.
La prima parte in particolare non è troppo male. Merito del regista Bill Condon, anche noto agli scopamici come Bill Condom e ai nemici come Bill Condoglianze, quello che ha firmato gli episodi più agghiaccianti della già di suo poco esaltante sega di Twilight?
No. Bill Condon dirige con quello stile da docu-inchiesta finto giornalistica, un po’ alla Lucignolo di Italia 1 e un po’ alla thrillerino sempre di Italia 1 degli anni ’90. Non proprio una regia d’alta scuola autoriale, insomma. Il merito sta piuttosto nel fascino della figura di Julian Assange, portato sullo schermo da un Benedict Cumberbatch fisicamente somigliante, anche se non del tutto convincente nel ruolo. Sarà perché la produzione gli ha imposto di far sembrare il suo personaggio il più viscido e losco possibile?

La cosa migliore del film è lui. L’hacker dai capelli bianchi, il vagabondo che vaga di città in città seminando il panico tra i poteri forti, l’impavido blogger che fa quello che i giornalisti si sono dimenticati di fare: raccontare la verità. Non la verità filtrata dal politico, dal direttore di testata, dall’ufficio marketing di turno. La verità e basta. Il problema di fruibilità di un sito come WikiLeaks è che, se pubblica 90mila documenti riservati contemporaneamente, chi diavolo ha tempo di stare a leggerseli tutti? E, soprattutto, chi ha voglia di farlo?

Nonostante nessuno legga effettivamente WikiLeaks, tutti temono WikiLeaks, anche la DreamWorks e la Walt Disney che hanno prodotto questo film con l’intenzione di massacrare Assange. Ma perché lo odiano?
Alla DreamWorks non è andata giù che WikiLeaks ha svelato la vera provenienza di E.T.: non è un extra-terrestre, bensì un messicano clandestino.
Ecco in esclusiva il momento in cui E.T. ha superato illegalmente il confine americano.


Quanto alla Disney, non sopporta che il sito di Assange abbia svelato i segreti riguardanti alcuni suoi personaggi, nell’inchiesta passata alla Storia come DisneyLeaks.







Paradossalmente, il film prodotto dalla DreamWorks e distribuito dai Walt Disney Studios ha quindi il suo punto di forza principale nel personaggio che cerca, in maniera più o meno velata, di denigrare. Julian Assange è l’anima e core de Il quinto potere, nonostante il vero protagonista, nonché gli “occhi” attraverso i quali riviviamo la clamorosa epopea di WikiLeaks e dei danni – danni? a me sembrano solo benefici – provocati al mondo da questo sito sia un altro. Il vero protagonista del film è il personaggio interpretato da Daniel Brühl, ovvero Daniel Domscheit-Berg.
Chi ca**o è Daniel Domscheit-Berg?

"Julian Assange deve smetterla di scrivere sul suo blogghetto che non legge
nessuno che Daniel Bruhl è troppo bello per interpretare la mia parte.

Daniel Domscheit-Berg è stato a lungo il braccio destro di Julian Assange, un elemento fondamentale per la diffusione di WikiLeaks. Detto ciò, WikiLeaks è e resta sempre tutto frutto della mente di Assange, il quale più tardi volterà le spalle all’amico, con una mossa molto alla Mark Zuckerberg. Domscheit-Berg, incazzato, per sfogarsi ha poi scritto il libro “Inside WikiLeaks. La mia esperienza al fianco di Julian Assange nel sito più pericoloso del mondo” che è la fonte di ispirazione principale di questa pellicola insieme a un’altra pubblicazione piuttosto anti-Assange, “Wikileaks. La battaglia di Julian Assange contro il segreto di stato”, scritto dai giornalisti del britannico Guardian Luke Harding e David Leigh.
Io mi chiedo: se volevano fare un film obiettivo, come hanno dichiarato autori e produttori de Il quinto potere, non potevano prendere ispirazione da un libro anti-Assange e da un libro pro-Assange?
No, perché a Hollywood evidentemente interessava di più mettere in moto quella “macchina del fango” di cui si parla all’interno dello stesso film e di cui la pellicola finisce per essere parte integrante.

Come detto, Assange è però talmente forte da imporsi per una buona parte del film su questi tentativi di screditare la sua figura. Assange allora ha sconfitto Hollywood?
Eh, insomma, non del tutto. La prima parte della visione, costruita sull’affiatata accoppiata Assange + Domscheit-Berg soli contro il mondo together forever ❤ riesce ad affascinare, o se non altro a conquistare l’attenzione. Solo che, via via che il tempo passa, i ritmi si dilatano, il minutaggio diventa eccessivo e due cose emergono chiare:

"Le rivelazioni su DisneyLeaks sono troppo scottanti persino per noi!
Non possiamo permettere che Pensieri Cannibali le pubblichi."
1) Bill Condon non è David Fincher. Vorrebbe esserlo, ma non lo è. Allo stesso tempo, il suo Il quinto potere vorrebbe essere il nuovo The Social Network e ok, dalla sua parte ha una buona colonna sonora electro, delle belle location europee e una sempre più splendida Alicia Vikander, ma non è lo è manco da lontano.

2) I tentativi di mostrare Julian Assange come uno stronzo manipolatore pazzo autistico egocentrico si fanno sempre più evidenti soprattutto nella seconda parte del film. Nonostante le intenzioni perfide degli autori, ciò non fa però che accrescere il fascino del personaggio. E cercare di paragonare la “menzogna” di Assange sul suo colore di capelli alle bugie del governo degli Stati Uniti sui crimini insabbiati nelle guerra in Iraq e Afghanistan non fa altro che contribuire a rendere ridicolo il punto di vista del film, non certo del creatore di WikiLeaks.

Per certi versi, questo Il quinto potere mi ha ricordato Saving Mr. Banks, un’altra produzione Disney/DreamWorks che in quel caso cercava di lodare la figura di Walt Disney, finendo per quanto mi riguarda per avere l’effetto opposto. Qui Julian Assange invece si cerca di screditarlo, ma l’obiettivo finale è ugualmente opposto. Da questa pellicola esce fuori un personaggio controverso e pieno di lati oscuri, nessuno dei quali riesce comunque a screditarlo o a diminuire anche solo di un briciolo l’importanza che ha avuto nella Storia recente. In attesa che magari su di lui venga realizzata una pellicola un minimo più impaziale, è per questo che io, a differenza di Assange, non mi sento di boicottare la visione de Il quinto potere. Se questo è il massimo che gli Stati Uniti e Hollywood sono riusciti a ideare per cercare di farlo passare come un terrorista cattivone, il loro obiettivo si può dire miseramente fallito.
(voto 5,5/10)

martedì 14 gennaio 2014

DISCONNECT, CHATTA CHE TI PASSA




Cannibal Kid
Ciao Max. Sono Cannibal Kid del noto blog italiano Pensieri Cannibali. Volevo sapere se potevamo chiacchierare un po’ del tuo ultimo film.
Spero in una tua risposta ASAP ;=)


pensieri cannibali
pensiericannibali.blogspot.com
Blog su cinema, musica, serie tv e telefilm.

Max Thieriot
Pensieri Cannibali?
Che è? Una roba horror?
Mai sentito nominare però va bene per l’intervista. Con la mia splendida presenza mi piace dare visibilità a dei blogghettini sfigati come il tuo.


Cannibal Kid
Grazie Max… o almeno credo di doverti dire grazie.
Per prima cosa volevo dirti che mi sei piaciuto molto, nel tuo ultimo film.


Max Thieriot
Piaciuto molto?
Sei gay?

Cannibal Kid
No Max, non sono gay. È solo che ho apprezzato particolarmente la caratterizzazione che hai dato al tuo personaggio, quello di un ragazzo superficiale che si guadagna da vivere facendo video chat erotiche. Ti ho trovato davvero perfetto per la parte. Insomma, mi è piaciuta molto la tua recitazione.

Max Thieriot
A nessuno piace mai come recito. Tutti parlano male dei miei film. Come My Soul to Take. Era stato stroncato da tutti, tranne da un unico blog...
Hey, era il tuo!
Sei sicuramente gay!

Cannibal Kid
No, Max. Non sono gay, smettila di dirlo ahahah













Max Thieriot
Sarà… comunque, di quale film stai parlando? Sai com’è, dopo la serie Bates Motel e l'horror Hates - House at the End of the Street con quella patatona di Jennifer Lawrence la mia carriera ormai è lanciatissima e sto girando un sacco di cose…

Cannibal Kid
Se lo dici tu… Comunque mi riferisco a quel film in cui ci sono anche quella gnocca di Paula Patton, nella vita reale mogliettina del cantante Robin Thicke e che qui invece è un po’ imbruttolita ed è sposata con il vampiro Eric di True Blood. Poi ci sono l’ottimo Frank Grillo che no, non è parente di Beppe, più un inedito Jason Bateman per una volta in vesti drammatiche. Non è che se la cavi alla grandissima, con quella faccia da pirla che si ritrova, però se la cavicchia. È un film in cui ci sono 3 storie intrecciate tra loro, tutte legate dal tema della comunicazione su Internet, della solitudine che accompagna le web chat e dei pericoli della rete.

Max Thieriot
Ah sì, Disconnect. E che te n’è parso?

Cannibal Kid
Mah, è una pellicola molto attuale e riesce a suo modo a essere avvincente e guardabile dall’inizio alla fine. Però non tutte e 3 le storie sono ugualmente riuscite. Quella di Eric Northman, pardon Alexander Skarsgård e della mogliettina Paula Patton che si trovano vittime di una truffa informatica ad esempio è piuttosto banalotta. Emerge un certo moralismo nei confronti dei rischi del mondo di Internet e balle varie. Un moralismo che invece nelle altre 2 vicende è presente in misura minore. Come nella storia che affronta in maniera piuttosto efficace il tema del cyber bullismo tra i ggiovani. E soprattutto quella che vede coinvolto il tuo personaggio, quello come dicevo di un ragazzo impiegato nel magico mondo delle web chat porno che viene “sfruttato” non tanto dai suoi datori di lavoro, quanto da una giornalista che vuole far carriera con la sua storia. Brava Andrea Riseborough nei panni della giornalista e bravo ancora di più tu.

Max Thieriot
Ti è davvero piaciuta la mia prova di recitazione?
No, dai non ci credo. Sei gay, vero?

Cannibal Kid
No, Max, non sono gay. Comunque secondo me come attore hai del potenziale, basta che ci credi.

Max Thieriot
Questa sono parole proprio da gay. In ogni caso, ho capito che io ti sono piaciuto, quanto al film invece non è mi chiaro. L’hai apprezzato o no?

Cannibal Kid
Ti dirò, non lo so. Sul mio celebre sito Pensieri Cannibali com’è abitudine do’ i voti in decimi e gli darei un 6 di incoraggiamento. Perché propone spunti di riflessione, perché il cast offre delle buone prove, perché una tematica del genere non era facile da affrontare. Però allo stesso tempo a livello cinematografico, dopo un paio di scene iniziali ben girate, la regia si appiattisce, non tutte e 3 le vicende come detto funzionano bene allo stesso modo, l’intreccio delle varie storie funziona a tratti, il rischio di cadere nella moralizzazione è scongiurato solo in parte e insomma è un’opera prima, sia per il regista Henry Alex Rubin che per lo sceneggiatore Andrew Stern, con tutti i pregi di freschezza e i limiti di ingenuità del caso. Più che un film vero e proprio, a tratti mi è sembrato il pilot per una potenziale e valida serie tv. Per certi versi mi ha ricordato Catfish, sorprendente pellicola documentario che non a caso poi è diventata una serie docu-fiction-reality su Mtv.
Comunque per quanto riguarda la tua interpretazione, Max, per me è ampiamente promossa.

Max Thieriot
Sei proprio gay!




Disconnect
(USA 2012)


Regia

Henry Alex Rubin



Cast

Jason Bateman


Hope Davis


Alexander Skarsgård


Paula Patton


Andrea Riseborough


Max Thieriot


Frank Grillo


Jonah Bobo


Colin Ford


Haley Ramm


Michael Nyqvist


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Catfish

Your rating: 
 6/10


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