Intruders
(USA, UK, Spagna 2011)
Regia: Juan Carlos Fresnadillo
Cast: Clive Owen, Ella Purnell, Pilar López de Ayala, Daniel Brühl, Carice Van Houten, Kerry Fox
Genere: thrilla
Se ti piace guarda anche: The Orphanage, Il labirinto del fauno, Non avere paura del buio
Un thriller latino americano? Mi aspettavo una cagada, ovvero l'equivalente cinematografico della Balada di Gusttavo Lima che ha impazzato per tutta l’estate itali/idiota, e invece no.
Intruders poteva essere il solito thrillerino agghiacciante in senso qualitativo, mentre risulta una visione più che valida per una notte da brividi (magari non troppi, giusto qualcuno). Non un capolavoro, intendiamoci, eppure il classico film su cui andare sul tranquillo per avere un onesto intrattenimento da thriller, thriller night, come avrebbe cantato Michael Jackson. Awww.
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"E adesso, come sorpresa per il tuo compleanno, arriverà... Justin Bieber!" |
La storia si muove su due piani, ci racconta di due diversi ragazzini, un bambino e una bambina, che di notte ricevono la visita non della fatina dei denti bensì di un mostro. Senza volto è il suo nome, poiché non ha un volto e va di casa in casa alla ricerca di un bimbo cui rubare la faccia. Un tizio incappucciato che somiglia alle creature innominabili di The Viilage e che qui da noi chiamiamo anche babau.
Attraverso le due storie intrecciate tra loro sempre più, come scopriremo addentrandoci nella visione, si dipana un giallo avvincente dall’inizio alla fine. O quasi. Nella parte finale infatti Intruders perde un po’ di mordente, come capita alla stragrande maggioranza delle pellicole del genere. Se iniziare bene un thriller è relativamente facile, portarlo a conclusione in maniera degna si può rivelare parecchio più intricato. La risoluzione del mistero non è infatti quasi mai all’altezza del mistero stesso. Una domanda, dopo tutto, è sempre più affascinante di una risposta. No?
(non rispondete a questa domanda, perché la risposta sarà inevitabilmente deludente)
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"Justin Bieber??? Ma papà, io ascolto solo i Radiohead!" |
A regalare fascino alla pellicola è quel certo sapore spagnolo che emana, grazie alla regia di Juan Carlos Fresnadillo (Intacto e 28 settimane dopo nel suo curriculum vitae). Il sapore del thriller/horror alla spagnola, com’è consuetudine nell’ultima manciata d’anni (vedi The Orphanage, Il labirinto del Fauno e affini), è impreziosito da un certo retro gusto fantasy e da una piacevole, quanto inquietante, componente fanciullesca.
Le paure più grandi, quelle primarie, si annidano in noi da bambini e quindi il modo migliore per metterci paura è quello di tirarle fuori. Aprire un coperchio che credevamo chiuso ermeticamente e che invece no, quando meno ce lo aspettiamo viene aperto e ci fa tornare bimbetti.
Non proprio bimbetti, magari, visto che questo film non fa lo stesso effetto di quando avevamo paura del babau o anche solo del buio, però è come se ci rimandasse, seppure parzialmente, indietro nel tempo per qualche istante e riaprisse qualche ferita che credevamo rimarginata. Facendoci dimenticare le paure che ci tormentano oggi, come l’IMU o Fiorito, e ricordandoci le nostre vecchie, e più fantasiose, paure. Come il Senza volto che va a tormentare la quiete notturna dei due chicos protagonisti di questa inquietante storiella.
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"E allora brucia, Justin Bieber, brucia!" "Oh, papà, grazie! Questo è stato il compleanno più bello della mia vita!" |
Quanto al cast, il padre della bimba protagonista è Clive Owen. Clive Owen che in un tempo nemmeno troppo lontano sembrava destinato a spaccare il mondo o se non altro Hollywood dopo interpretazioni spettacolari in Inside Man, Sin City, I figli degli uomini e soprattutto Closer, ma ultimamente pare aver perso forma come la Pellegrini tra l’Olimpiade di Pechino e quella di Londra. In questo Intruders la sua performance è davvero al minimo sindacale. Meglio allora i bimbetti Ella Purnell e Izan Corchero, e i due comprimari Daniel Bruhl (visto anche nel bel fantascientifico
Eva e in Good Bye Lenin!) e Pilar Lopez de Ayala (lei l’abbiamo invece vista nella bella commedia argentina
Medianeras).
E poi c’è il Senza volto. Non un attore, non un interprete, quanto un’entità, una presenza che si stende minacciosa sul film. È lui ad uscire dai racconti di fantasia, o forse non di fantasia, della bambina e a entrare nel nostro immaginario. Seppure solo per una notte. E poi domani conteremo fino a 5, ci sveglieremo, e Senza volto sarà solo un ricordo lontano. Come un film di quelli che non resteranno memorabili, ma almeno ci avranno fatto passare una bella thriller, thriller night. Awww.
(voto 6,5/10)