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martedì 21 maggio 2013

UOMO AIRONE 3


Iron Man 3
(USA, Cina 2013)
Regia: Shane Black
Sceneggiatura: Drew Pearce, Shane Black
Cast: Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Don Cheadle, Guy Pearce, Rebecca Hall, Ben Kingsley, Jon Favreau, James Badge Dale, Ty Simpkins, Stephanie Szostak, William Sadler, Rebecca Mader, Stan Lee
Genere: eroino
Se ti piace guarda anche: Iron Man, Iron Man 2, The Avengers, Thor, Captain America

Chi sono io?
Qual è la mia missione nella vita?
Sono un supereroe o un supercattivone?
Un film come Iron Man 3 può sembrare una stronzata colossale, un giocattolone fracassone stupidone one one one, e probabilmente è davvero così sì sì sì. Eppure l’ho trovato anche una pellicola dagli inaspettati risvolti esistenziali, almeno per me. Mi ha fatto comprendere la mia vera natura. Ma andiamo con ordine.

Iron Man 3 sta sfracellando vari record d’incasso e si sta rivelando un successo clamoroso, superiore persino a quello già notevole dei primi due capitoli e vicino vicino a quello assurdo di The Avengers dell’anno scorso. Com’è possibile ciò?
Fondamentalmente, è un film costruito con tutti gli ingredienti giusti piazzati al punto giusto per piacere al pubblico giusto. Anzi, per piacere a tutti: uomini e donne, grandi e piccini, giovani e vecchi (lo so che è la stessa categoria di grandi e piccini, l’ho messa giusto per far sembrare che esistano più categorie). In pratica, è impacchettato come una volta facevano i cinepanettoni da noi, prima che il pubblico italiano si stufasse. Ci sono voluti circa 30 anni perché si stufasse, quanto ci vorrà prima che il pubblico internazionale si stufi dei film prodotti in serie sui supereroi?

Iron Man 3 è l’apoteosi del cinepanettone supereroico. La canzone d’apertura sarebbe perfetta per un  cinepanettone. Probabilmente è stata anche davvero usata in uno dei cinepanettoni del passato. Il pezzone scelto è “Blue” dei "nostri" Eiffel 65. All’estero della nostra musica conoscono “Volare”, le colonne sonore di Ennio Morricone e poi “Blue” degli Eiffel 65. Che culo. Il suo utilizzo è un espediente per farci capire che il film inizia con un flashback e siamo nel 1999. Una canzone migliore per farcelo capire, no eh? Tra l’altro mi aspettavo fosse usata almeno in maniera più ironica, potevano accennare un balletto o che so io, e invece niente. “I’m blue da ba di da ba da.” Più che in Iron Man, la vedrei bene nel sequel di Avatar.

"Chris, ma come ti sei conciato? Non ti facevo così perverso a letto..."
Il flashback ambientato nel passato ci introduce alla storiona del film. Una di quelle vicende molto fumettistiche finto complesse, in cui si mettono dentro più cattivoni, più sottotrame, un sacco di personaggi inutili, ma tutto si riduce a una cosa sola: il Bene contro il Male. Dalla parte del bene c’è lui, l’eroe che è tornato.
Chi?
Massì che lo conoscete. Il miliardario. Quello che si crede di essere un grande playboy nonché il salvatore dell’umanità…
Silvio Berlusconi?
No, che avete capito? Mi riferisco a Tony Stark, in arte Iron Man aka Robert Downey Jr.. Lui con quella smorfiosetta spenta di Gwyneth Paltrow. Che palle. Quand’è che la scarica, così prendono una tipa più gnocca al suo posto?
Una delle poche soddisfazioni nei film sui supereroi sono le gnocche che prendono come protagoniste femminili, e qui ci tocca sorbirci la mogliettina di Chris Martin? People Magazine l’ha anche eletta donna più bella del mondo del 2013, ma stiamo scherzando???

Ben Kingsley in una scena di Iron Man 3
Bene, cioè male, cioè bene. Questa era la parte del Bene. Non un granché, se devo esprimere la mia sincera opinione.
Il Male invece chi schiera?
Un tridente composto da Rebecca Hall, che non sarà una topolona assoluta però è già 1000 volte meglio della Paltrow, Guy Pearce che a me non è mai piaciuto ma come cattivo ci può stare, e Ben Kingsley. Ben Kingsley che interpreta il Mandarino, ennesimo cattivone terrorista simil-Bin Laden, com’è ormai consuetudine nel post-11 settembre. Ma non abbiamo già visto qualcosa del genere ne Il cavaliere oscuro? E ne Il cavaliere oscuro - Il ritorno? E in The Avengers? E vogliamo pure menzionare Javier Bardem nell’ultimo 007? E i cattivi di qualunque altro film supereroistico o più in generale action degli ultimi 12 anni?
Tra l’altro il Mandarino è uno dei cattivi più ridicoli nella storia del cinema. Sì, forse e dico forse ancor più ridicolo di Voldemort!
E tra l’altro assomiglia a Splinter, il pappone delle Tartarughe Ninja.

Prima di iniziare le riprese, Jon Favreau si è sottoposto alla dieta Muccino.
ATTENZIONE SPOILER
Poi però si scopre che il grande cattivone del film in realtà non è lui, bensì Guy Pearce. Che colpone di scena! Il discorso fatto sopra comunque non cambia: anche lui è un villain parecchio stereotipato, nonché il solito esaltato terrorista che grida vendetta già visto nei film citati e pure in altri che mi sono dimenticato.
"Basta, volto le spalle schifata a questa recensione!"
A variare un po’ la solita formula già collaudata dai primi due episodi, visto che questo è un terzo capitolo e bisogna pur inventarsi qualche cosa di nuovo, ecco una novità: il bimbominkia. Quando non si sa cosa fare in un terzo episodio di una saga, si tira fuori un figlio, una figlia, un nipote, oppure, come in questo caso, un bambino preso a caso dalla strada che va bene lo stesso. Perché questo, ve l’ho detto, è un film per grandi e piccini. I grandi saranno contenti per una certa dose di ironia e di battutine old-school presenti, peccato che sia tutto materiale che apparirebbe di seconda mano anche in un action movie degli anni ’80. I piccini sono invece accontentati dalla comparsa del piccolo  Ty Simpkins, già bimbo inquietante di Insidious, che qui è davvero un bimbominkia, e dei più fastidiosi immaginabili.

Grandi e piccini, ggiovani e vvecchi sono dunque accontentati, così come è felice sia il pubblico maschile che quello femminile. Gli uomini, si sa, vanno in brodo di giuggiole con robottoni, esplosioni, sparatorie, inseguimenti e tutti questi altri stereotipi da Men’s Health. Le donne invece possono rifarsi gli occhi con il bel dongiovanni Robert Downey Jr. e con una Gwyneth Paltrow che vivrà i suoi momenti da eroina…

"Riesci a crederci? Siamo apparsi in Iron Man 3!"
"Siamo a inizio '900, che minkia è Iron Man 3?"
Quanto succede poi ve l’ho già detto e tanto già lo sapevate: c’è una lotta tra Bene e Male e indovinate chi vince?
Male, vince il Bene. Cioè Bene, se siete delle persone che tengono per il Bene, male se invece come me tifavate per il Male.
Consolazione: ammazzano il capo delle guardie di Iron Man, Jon Favreau, evvai! No, è solo un’illusione. Finisce in coma, ma è ancora vivo. Purtroppo. E figuriamoci se non era per giunta un fan della serie più lagnosa della tv, Downton Abbey. Per fortuna, se non altro Favreau a questo giro ha abbadonato la (pessima) regia, lasciando la macchina da presa a Shane Black, regista di Kiss Kiss Bang Bang, che non è un fenomeno ma almeno se la cava meglio del Favreau, autore dei due precedenti episodi.

E poi? Che altro c’è ancora?
C’è il finale. Un finale stucchevole, in cui tutto va a finire bene che più bene per il Bene non si può, con tanto di frase di chiusura più da spot pubblicitario che da sceneggiatura cinematografica. Una frase che però mi ha fatto comprendere la mia missione. Il mio scopo nella vita. Potete togliermi tutto, ma c’è una cosa che nessuno mi toglierà mai. Io sono Cannibal Kid e il mio compito è quello di combattere i film sui supereroi.
(voto 5/10)

giovedì 25 aprile 2013

IL CINEMA DI (CA)SALEM


Mr. Ford prima di diventare un fan dei OneDirection.
Questa settimana c’è una buona notizia.
Giorgio Napolitano rieletto Presidente della Repubblica?
C’è qualcuno, Berlusconi a parte, a cui questa sembra davvero una buona notizia???
La buona, diciamo buonina notizia è che nei cinema escono pochi film. Appena 5. Uno solo italiano. Non ci troviamo per fortuna di fronte alla solita raffica di porcheruole tirate fuori a decine. Tra supereroi, horror, cinema d’autore e d’animazione, qualche film interessante forse lo troverete, magari persino qualcuno da amare, quindi questo weekend cinematografico potrebbe non essere troppo malvagio. In più, ad allietarlo ci sono i miei commenti.
Ah, ci sono anche quelli di Ford. Non posso mica darvi solo notizie buone.

"Basta Chris Martin, non ce la faccio più a sentire le tue canzoni!"
Iron Man 3 di Shane Black
Il consiglio di Cannibal: Haironmen, hairottoilcazzo
Considerando quanto mi sono piaciuti i primi due episodi di Iron Man, ovvero zero, sono ansioso di vedere questo film quanto Mr. Ford aspetta di guardare il nuovo film di Terrence Malick…
A ognuno il suo: a me il grande cinema d’autore, a Ford le bambinate fracassone.
Per tutti i numerosi amanti dei film sui supereroi, questo comunque è il film giusto. Quelli, come me, cui hanno invece super frantumato le scatole (tanto per non essere volgari), possono invece girare al largo come fanno di solito quanto sentono puzza di fordianata commerciale e trash lontana un miglio.
Il consiglio di Ford: non c'è due senza tre - e speriamo bene -.
Ovviamente sono ansioso di schiaffarmi in sala a vedere questo film quanto Peppa Kid di sbrodolarsi di fronte alla nuova pippa gigante di Malick.
Il primo Iron man è stato una gran figata, il secondo una noia mortale: ovviamente tutte le speranze puntano su una replica - se non una miglioria dell'esordio dell'Uomo di latta di Downey Jr, mattatore in Avengers, diretto per l'occasione da Shane Black, sceneggiatore di Arma letale e regista di quella divertentissima chicca di Kiss kiss bang bang.
Se si mantiene quello standard, siamo in un'armatura di ferro.

Una spettatrice partecipa come "volontaria" a una maratona cinematografica fordiana.
Le streghe di Salem di Rob Zombie
Il consiglio di Cannibal: Ford Zombie
Altra fordianata della settimana, il ritorno di quel metallaro di Rob Zombie. I suoi film precedenti così come la sua musica mi hanno fatto schifo piuttosto che no, però questo pare sia differente, più stregonesco, più paranormale, più visionario… Dubito possa farmi impazzire, però se non altro potrebbe diventare la mia pellicola preferita tra quelle di Rob Zombie. Non che ci vada molto.
Ford, fan-zombie di Rob Zombie, spero che invece tu questa volta rimanga deluso dal tuo eroucolo!
Il consiglio di Ford: speriamo che Rob non faccia lo Zombie.
Rob Zombie, buon musicista e produttore, qualche anno fa si rivelò anche un ottimo regista regalando due perle come La casa dei mille corpi e La casa del diavolo, due filmacci cattivi uno meglio dell'altro che giusto il Cucciolo poteva criticare. Poi sono arrivati i due Halloween, e la mia fiducia nel cineasta più metal del mondo non solo ha vacillato, ma si è presa una vacanza permanente. Speriamo che con questo nuovo titolo si possa tornare agli antichi fasti.
O almeno avere abbastanza legna per bruciarci le ultime ambizioni dello Zombie insieme ai resti di Peppa Kid dopo l'ultima Blog War. Ahahahahaha!

"Battere cannibalkid a Ruzzle è troppo facile, non c'è nemmeno gusto..."
Qualcuno da amare di Abbas Kiarostami
Il consiglio di Cannibal: Ford, qualcuno da odiare
Ero rimasto piacevolmente colpito dal precedente film di Abbas Kiarostami, Copia conforme. Una pellicola estremamente radical-chic e che quindi mi aveva convinto parecchio.
Questo Qualcuno da amare, che vanta la sempre affascinante ambientazione di Tokyo, sembra un’altra operazione parecchio radical-chiccosa e promette di essere un buon antidoto al cinema dei supereroi.
Viva Kiarostami, Abbas-so Ford!
Il consiglio di Ford: Kiarostami è sempre da amare.
Per quanto il mio rivale possa stupirsi, il sottoscritto continua a mostrare un gusto per il buon Cinema a trecentosessantagradi, dunque considerato che il Maestro Kiarostami ha regalato, negli anni, veri e propri Capolavori come Il sapore della ciliegia, ogni suo film dalle mie parti è sempre accolto con grande fiducia.
Forse non sarà degno dei tempi d'oro, ma considerati gli ultimi due mesi di uscite direi che va preso come oro colato.

"Signora, c'è una recensione per lei da parte di Ford."
"Oh grazie, sono sicura che sarà davvero un gran pacco!"
Kiki - Consegne e domicilio di Hayao Miyazaki
Il consiglio di Cannibal: una bella consegna a domicilio, mentre Ford si merita solo dei pacchi bomba!
Una pellicola deliziosa. Un’altra gradevolissima creazione del Maestro Hayao Miyazaki e dello Studio Ghibli, magari non una pietra miliare assoluta, però la protagonista è una idola e la visione scorre piacevole dall’inizio alla fine.
Unico problema: è un film del 1989 e nei cinema italiani arriva solo ora, con appena quei 24 anni di ritardo. Ma che volete che siano in un paese che continua a rimettere Napolitano come Presidente della Repubblica e in cui Cannibal e Ford sono considerati ancora delle giovani promesse del blogging nostrano?
Recensione cannibale a breve…
Il consiglio di Ford: le consegne a domicilio noi le facciamo trent'anni in ritardo.
Pellicola davvero carina del Maestro Miyazaki che tutti i veri fan del Cinema - e non solo d'animazione - conoscono da una vita, dato che parliamo di una delle prime creazioni del fenomenale studio Ghibli: non siamo all'altezza di Totoro o La città incantata, ma si tratta comunque di un film davvero piacevole e perfetto per grandi e piccini.
Dunque, se siete tra i pochi ancora in linea con i ritardi italioti, vedete di recuperarlo almeno per cercare di dimenticare la desolazione inenarrabile del nostro disastrato Paese.

"Guarda, Stefano! Questi due blogger ci stanno davvero massacrando!"
"E chi mi frega? Io tanto mi sbatto Laetitia Casta..."
Viaggio sola di Maria Sole Tognazzi
Il consiglio di Cannibal: viaggio solo lontano dall’Italia
Margherita Buy e Stefano Accorsi, ovvero i due attori più nevrotici del nostro paese e credo del mondo intero, di nuovo insieme. Una pellicola firmata da Maria Sole Tognazzi, raccomandatissima figlia di Ugo Tognazzi, e interpretata anche dal suo raccomandatissimo fratello Gianmarco.
In un momento di particolare insofferenza nei confronti dell’Italia come quello attuale, questo film mi sembra rappresentare al meglio il peggio cinematografico del nostro paese.
Non fossi il sedentario coniglione che Ford mi accusa sempre di essere, me ne scapperei subito il più in fretta e il più lontano possibile, da questo paese di merda!
Il consiglio di Ford: viaggiamo tutti via da questo Paese per vecchi.
Vorrei davvero poter sperare in un qualche spiraglio per l'Italia, ma se questo è il meglio che il nostro Cinema sa offrire, tra raccomandazioni, luoghi comuni e nevrosi, ci meritiamo tutti i Berlusconi, Bersani, Napolitano e Amato possibili.
Quasi quasi vado a prendere a casa il Coniglione e ce ne andiamo tutti in Australia con i suoi cugini canguri.

lunedì 6 dicembre 2010

Cotta adolescenziale 2010 - n. 16 Scarlett Johansson

Scarlett Johansson
Genere: dea
Provenienza: New York, USA
Età: 26
Nel 2010 vista in: Iron-Man 2
Il passato: Lost in Translation, In Good Company, Match Point, The Black Dahlia, The Prestige, Vicky Cristina Barcelona…
La vedremo: nel nuovo film di Cameron Crowe We Bought a Zoo
Perché è in classifica: perché è Scarlett Johansson, non basta come motivazione?
Sul suo stile: Amber Heard, Taylor Swift, Michelle Williams, Marilyn Monroe

Non mi considero una persona religiosa o credente in termini tradizionali, però diciamo che se Scarlett Johansson fondasse una sua religione sarei disposto ad aderirvi senza esitazione alcuna, perché Starlett Johansson non è una semplice attrice. È una dea.
Cresciuta sul grande schermo tra L’uomo che sussurrava ai cavalli, L’uomo che non c’era, Ghost World e Arac Attack, la folgorazione è però arrivata con Lost in Translation di Sofia Coppola, una che già aveva fatto diventare una woman soon Kirsten Dunst ne Il giardino delle vergini suicide. È da lì che sono stato Lost in Scarlett, maledetta di una sofiacoppola.

Dopo ottimi film come In Good Company, Match Point, The Black Dahlia e The Prestige e persino un paio di dischi non male coma cantante (non credete a quegli infedeli che sostengono il contrario), ultimamente la sua carriera sta prendendo però una piega troppo commerciale e poco ispirata, si veda in proposito la recente apparizione in “Iron Man 2”. E apparizione è il termine più appropriato, visto che in un film tanto noioso la sua visione è qualcosa di mistico. Ecco, non posso fare a meno di parlare di lei in termini religiosi, quindi Scarlett, ti prego, fonda una religione che sono pronto a diventare il Papa del tuo culto.

E Ryan Reynolds, come punizione per essersela sposata, l’hanno spedito dentro una bara. Giustamente.


venerdì 30 aprile 2010

Omo de fero

In occasione della pompatissima uscita di “Iron Man 2”, vi propino la mia rece del pompatissimo “Iron Man 1”

Iron Man
(USA, 2008)
Regia: Jon Favreau
Cast: Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Jeff Bridges, Terrence Howard, Leslie Bibb

Quando ho problemi a prender sonno metto su “Iron Man” e mi addormento sereno come un pupetto con a fianco il suo amato orsetto Teddy. Un effetto soporifero talmente incisivo che ci ho messo tipo due mesi per riuscire a finire di vederlo tutto.

I meriti di un tale capolavoro del sonno? Principalmente di Jon Favreau. Chi cazzo è Jon Favreau, vi chiederete voi? Questa sì che è una domanda ragionevole. Jon Favreau era già un pessimo attore. Il suo unico ruolo in qualche misura da ricordare è stato infatti appena quello di guest-star in una manciata di episodi di “Friends” nelle vesti del fidanzato miliardario di Monica che a un certo punto sclera, gli prende il pallino della boxe e sul ring se le prende di brutto. Fine dei suoi ruoli memorabili. Non contento di ciò, si è riciclato come registone. E deve avere degli amici davvero potenti a Hollywood, visto che dopo robe come “Elf” e “Zathura” gli hanno consegnato sulla fiducia un budget da 200 milioni di dollari per girare “Iron Man”. Nonostante il suo stile registico lo faccia rimpiangere persino come attore e faccia apparire Michael Bay come un novello Kurosawa, il film è stato un successo di pubblico e inspiegabilmente anche di critica. Vabbè… Per me invece questo “Iron Man” riporta i film di supereroi nel Medioevo cinematografico, dopo che Sam Raimi e Christopher Nolan avevano rivitalizzato Spider-Man, Batman e l’intero genere.
(Jon Favreau è anche il nome di un talentuoso autore dei discorsi per Barack Obama. Per fortuna non si tratta della stessa persona, altrimenti Obama parlerebbe come W. Bush)

Poco convinto pure il cast: Gwyneth Paltrow in questo blockbusterone è a suo agio quanto il marito Chris Martin lo è a cantare un mezzo death metal;
Jeff Bridges è ai minimi sindacali e in versione little Lebowski pelata proprio non si può vedere. A salvarsi tra le macerie è dunque il solo Robert Downey Jr., ma pure lui ha fatto di molto meglio. Il suo Tony Stark è un playboy miliardario senza scrupoli che all’inizio sembra quasi un personaggio interessante. Peccato che dopo appena pochissimi minuti avviene subito la svolta hollywoodiana buonista che fa perdere anche quel minimo interesse per il suo uomo di ferro.
Lo so, in “Iron Man 2” c’è Scarlett Johansson ed è il motivo per cui prima o poi potrei finire per vederlo. Inoltre potrebbe sempre tornare utile se finisco il Valium e lo Xanax…
(voto 3,5)

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