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martedì 18 marzo 2014

IL LERCIO. E NIENTE, IL TITOLO È GIÀ BELLO COSÌ




"Benvenuti su Pensieri Cannibali!"
Filth - Il lercio
(UK 2013)
Titolo originale: Filth
Regia: Jon S. Baird
Sceneggiatura: Jon S. Baird
Tratto dal romanzo: Il lercio di Irvine Welsh
Cast: James McAvoy, Shauna Macdonald, Eddie Marsan, Shirley Henderson, Imogen Poots, Jamie Bell, Joanne Froggatt, Kate Dickie, Iain De Caestecker, Pollyanna McIntosh, Natasha O’Keeffe
Genere: sporco
Se ti piace guarda anche: Trainspotting, Un poliziotto da happy hour, In Bruges, The Acid House, American Psycho, The Wolf of Wall Street

Irvine Welsh. Sono cresciuto con Irvine Welsh. Non è che siamo andati a scuola insieme o altro. Sono cresciuto con lui nel senso che il suo Trainspotting è stata una lettura per me fondamentale. Un po’ come la Bibbia per un cristiano. Per me è un Libro Sacro che ha influenzato il mio modo di scrivere e anche di vedere il mondo. Ma no, non mi ha inizato all’eroina.
Ho frequentato altri libri di Welsh, di recente mi sono ri-innamorato del suo stile grazie a Porno, il sequel proprio di quel fenomenale Trainspotting, mentre invece non ho letto Il lercio. Per colmare questa lacuna arriva in mio soccorso ora la sua versione cinematografica, quarto adattamento per il grande schermo di un lavoro welshiano dopo il cult tossico Trainspotting girato da Danny Boyle, il non troppo riuscito The Acid House e l’inedito dalle nostre parti Irvine Welsh’s Ecstasy.
Nonostante sia diretto dall’ancora un po’ acerbo Jon S. Baird, Il lercio è un film in qualche modo debitore dello stile di Danny Boyle, il Boyle dei tempi migliori e non quello bollito del recente fallimentare In Trance. Un Boyle richiamato attraverso un montaggio adrenalinico e un ritmo sfrenato, oltre a un bell’uso della colonna sonora. Soprattutto è una pellicola debitrice dello stile di Welsh, per quanto riguarda dialoghi espliciti, personaggi più stronzi inside che buoni outside e situazioni al confine tra grottesco e farsesco.

Di cosa parla, Il lercio?
Ve lo dico anche, di cosa parla, però non prestateci troppa attenzione. Come spesso accade, non è tanto importante cosa si racconta ma come la si racconta.
La trama sa di già sentito. Ci troviamo di fronte a un caso di omicidio abbastanza banale. Un ragazzo viene ucciso in un sottopassaggio da una gang di teppisti davanti agli occhi di una testimone. Sull’assassinio indaga un team di investigatori che comprende Bruce Robertson, il lercio del titolo, interpretato da un James McAvoy finalmente brutto, sporco e cattivo. Brutto per quanto McAvoy possa esserlo, ma sporco e cattivo, quello sì. Bruce è un pezzo di merda. È sposato e ha una figlia, ma scopa in giro, beve e si droga, maltratta tutti quelli che gli capitano sotto il naso e il suo unico scopo nella vita pare quello di avere la promozione a ispettore capo.

"Davvero piacevole la tua musica! Quasi quanto quella di Antonella Ruggiero..."
Questa è la trama a grosse linee, non è un granché, ve l’ho detto, ma alla pellicola non interessa raccontare tanto le indagini o il caso da risolvere in sé, come la maggior parte delle pellicole thriller banali farebbero. Qui si racconta più che altro la discesa negli inferi personali del protagonista, nella sua vita dissoluta, passando attraverso i suoi demoni interiori, i suoi intrallazzi, le sue deliranti (dis)avventure, le sue visioni lerce. Siamo dalle parti del Jordan Belfort di The Wolf of Wall Street, solo in versione scozzese, economicamente più modesta e con un’ambientazione poliziesca anziché nell’alta finanza… sì, in pratica i due film non c’entrano una mazza l’uno con l’altro, se non per lo sprofondare nel delirio esistenziale dei loro protagonisti e soprattutto per l’effetto tossico che provocano. Entrambe le visioni fanno l’effetto di una droga. Stai attaccato tutto il tempo a vederli, con un misto di euforia e disgusto, eccitazione e repulsione. Il lercio non riesce a raggiungere gli stessi vertici cinematografici e dopanti del recente capolavoro di Scorsese, questo no, eppure riesce a creare un effetto parecchio travolgente. Inoltre, com’è tradizione con le pellicole made in Britain, sono garantiti i soliti elevati standard recitativi, grazie a un validissimo cast che, oltre a un McAvoy imbastardito, sfoggia il caratterista fuoriclasse Eddie Marsan, più Jamie Bell ex Billy Elliot e prossima Cosa dei Fantastici 4, la simil-Scarlett Johansson Imogen Poots, la trainspottinghiana Shirley Henderson, l’affascinante Joanne Froggatt prelevata da quella menata di Downton Abbey, il giovane Iain De Caestecker (The Fades e Agents of S.H.I.E.L.D.) e il sempre bravo Martin Compston (Sweet Sixteen, La scomparsa di Alice Creed, Sister, etc).
Se cercate un classico thriller, non è questa la scelta ideale. Se invece siete alla ricerca di qualcosa di zozzo, malato, deviato, qualcosa di lercio insomma, non lasciatevelo sfuggire. È folle, alcuni passaggi non sono del tutto azzeccati, il finale può lasciare piuttosto spiazzati, ma è una bella botta.
(voto 7+/10)

P.S. Come al solito il film si trova in lingua originale con sottotitoli, mentre non vi sono ancora notizie riguardo a una sua eventuale distribuzione italiana.


"Arrivederci da Pensieri Cannibali!"

mercoledì 10 luglio 2013

PORNO SUBITO




Irvine Welsh “Porno”
(libro, 2002)
Casa editrice: Guanda
Pagine: 540

Sono un ritardato.
Con i libri, sono un ritardato.
Se per quanto riguarda cinema, musica e serie tv cerco sempre di stare dietro alle ultime novità, persino in maniera maniacale, in campo letterario non riesco a essere altrettanto attento. E così ho recuperato soltanto adesso il sequel di uno dei miei cult letterari adolescenziali, Trainspotting. Porno riprende a una decina d’anni di distanza le avventure dei tossici che avevamo lasciato “scegliere la vita” e io ho deciso finalmente di aggiornarmi sui loro “nuovi” sviluppi, nonostante il libro fosse uscito già nel lontano 2002.
No, non c’ho messo 11 anni per leggerlo tutto. Non sono così ritardato. L’ho recuperato soltanto nelle ultime settimane e ho infine deciso di sapere che cosa succede a questi disperati scozzesi. E cosa succede?

Succede che l’eroina è stata sostituita da altre dipendenze, soprattutto quella per la cocaina. Pensavate che i nostri (anti)eroi si fossero ripuliti? Andiamo, siete davvero così ingenui? I trainspotters continuano a bere e a farsi alla grande, anche a 30 anni suonati, solo non vanno più di pere. Come cantavano quegli altri drugà dei Dandy Warhols in “Not If You Were the Last Junkie on Earth”, ormai “Heroin is so passe”.
Come si può intuire dal titolo di questo nuovo lavoro di Irvine Welsh, il filo conduttore è però un altro. Non la droga, il porno. E Sick Boy, un po' a sorpresa, è diventato il vero protagonista principale di questo libro, comunque pur sempre corale.


Tornato a Edimburgo dopo la sua non troppo fortunata parentesi londinese, Simon "Sick Boy" Williamson gestisce un bar e si ritrova pure a fare il regista. Il regista non come Malick, Tarantino e manco come Michael Bay, ma il regista di una pellicola per adulti amatoriale, però con ambizioni professionali. Poco a poco, oltre a lui entreranno in gioco in qualche modo anche tutti gli altri protagonisti di Trainspotting.

Il più fattone di tutti, Spud?


Presente.
Credete si sia ripulito? Andiamo, continuate a essere così ingenui?

Il pazzo criminale Begbie, o meglio Franco Frank Francois Begbie?


Presente pure lui. Ancora più pazzo, violento e pericoloso di un tempo. Appena uscito di galera e assetato di vendetta.
Nei confronti di chi cercherà la vendetta Begbie, così come pure Sick Boy?
Verso di lui, naturalmente: Mark Renton. Quello che li ha fottuti alla fine di Trainspotting, ricordate?


Rents è finito in quel di Amsterdam, fa il proprietario di un disco locale fighetto e sembra ormai lontano miglia, se non anni luce, dalla vita dei suoi ex amichetti tossici. Fino a che Edimburgo non lo richiamerà a sé e a un inevitabile confronto/scontro con Sick Boy e Begbie…

Porno è un libro divertente, ma anche molto amaro. Tornare a seguire le vicende di questi disperati, più qualche nuovo personaggio aggiunto come la disinibita zoccoletta Nikkie, è come ritrovare delle vecchie conoscenze. Non degli amici simpatici di cui non potevi fare a meno, piuttosto come dei tizi che conoscevi e che pensavi avessero fatto una brutta fine e invece sono ancora lì, vivi e (più o meno) vegeti, e la curiosità di sapere che stanno a combinare è troppo forte. Nonostante la lunghezza oltre le 500 pagine, Porno si legge con grande velocità e impressionante facilità, una più che piacevole lettura per ingannare l’attesa di vedere cosa ne uscirà dal sequel cinematografico di Trainspotting, diretto ancora da Danny Boyle. Il cast della nuova pellicola vedrà il ritorno dei vari Ewan McGregor, Robert Carlyle, Jonny Lee Miller, Ewen Bremner, così come anche Kelly MacDonald, l’interprete di Diane che pure nel romanzo fa di nuovo capolino. A quanto pare, la versione cinematografica sarà un adattamento molto libero del libro e in ogni caso ci sarà da aspettare ancora parecchio, visto che l’uscita nelle sale è prevista tipo per il 2016. Evidentemente a Danny Boyle e soci piace prenderla con calma, persino più di me.

Poster fan-made trovato in rete, non troppo indicativo di come sarà davvero il film.

Si potrebbe pensare a Porno come a un libro fuori tempo massimo, a un revival degli anni Novanta, e invece no, sbagliato. Così non è. Non è neanche un nuovo cult assoluto, intendiamoci, Trainspotting resta irreplicabile, eppure la scrittura di Irvine Welsh ha mantenuto la freschezza e l’ironia di un tempo e allo stesso tempo ha aggiunto una ulteriore punta di cattiveria e, sì, di amarezza. I protagonisti non hanno più la sfrontatezza dei ventenni. Sono ancora dei disperati affamati di vita, tossicodipendenti magari non più tanto tossici (beh, Spud sì) ma ancora dipendenti. Dipendenti della coca, dell’alcol, della figa, del successo, soprattutto della voglia di dimostrarsi superiori l’uno all’altro e di fottersi a vicenda. History repeating, la storia si ripete e Irvine Welsh ce li ripropone cresciuti, un pochino maturati, ma alla fine fondamentalmente sono sempre gli stessi stronzi di un tempo.
E cazzo se mi erano mancati.
(voto 7,5/10)

mercoledì 29 febbraio 2012

30 giorni di libri cannibalizzati

Dopo le mensilità (non pagate, ci tengo a sottolinearlo) dedicate a film, musica e serie tv, per darmi un’aria finto intellettuale alla Mister James Ford ecco che arrivano anche i 30 giorni di libri, Cannibal version.

Giorno 1 - Il tuo libro preferito: Le regole dell’attrazione di Bret Easton Ellis
Giorno 2 - La tua citazione preferita: “Tra le massime scolpite sul muro del signore di Naoshiga c'era questa: le questioni di maggiore gravità vanno trattate con leggerezza. Il maestro Ittai commentò: le questioni di minore gravità vanno trattate seriamente.” Da Hagakure di Yamamoto Tsunetomo
Giorno 3 - Il tuo personaggio preferito di un libro che hai letto: Franny in Franny e Zooey di J.D. Salinger
Giorno 4 - Il libro più brutto che tu abbia mai letto: I promessi sposi di Alessandro Manzoni. Che la Divina Provvidenza punisca l’Innominato che l’ha reso una lettura scolastica obbligatoria.
Giorno 5 - Il libro più lungo che tu abbia mai letto: Il libro di diritto all’università. Che mattone! Arrivare alla fine è stato come scalare l’Himalaya. Non che abbia mai scalato l’Himalaya, però ci siamo capiti, no?
Giorno 6 - Il libro più corto che tu abbia mai letto: uno di mio nipote con solo le figure che si animano quando apri le pagine. O anche una raccolta di poesie di Giuseppe Ungaretti…
Giorno 7 - Il libro che ti descrive: Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello
Giorno 8 - Un libro che consiglieresti: L’etica hacker, Pekka Himanen
Giorno 9 - Un libro che ti ha fatto crescere: Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde
Giorno 10 - Un libro del tuo autore preferito: Lunar Park di Bret Easton Ellis

Giorno 11 - Un libro che prima amavi e che ora odi: Branchie di Niccolò Ammaniti, dopo aver visto il film con Gianluca Grignani (!) le cose non sono mai più state le stesse.
Giorno12 - Un libro che non ti stancherai mai di rileggere: 1984 di George Orwell
Giorno 13 - Il libro che in questo momento hai sulla scrivania: Café des Artistes di Angela Leucci
Giorno 14 - Il libro che stai leggendo in questo periodo: Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut
Giorno 15 - Apri il primo libro che ti capita tra le mani ad una pagina a caso e inserisci la foto e la prima frase che ti salta agli occhi: “Nella foto potete ammirare le grosse tette di Crystal…” Ah, avete detto libro? Scusate, quella era una rivista patinata. Allora dico Il regista di Alexander Ahndoril. La frase? “Più chiaro del chiaro cielo notturno è il mare. Si muove morbido come olio, quasi immobile.”
Giorno 16 - La tua copertina preferita: Ninna nanna (Lullaby) di Chuck Palahniuk


Giorno 17 - Il personaggio con cui ti vorresti scambiare di posto per un giorno: Trip Fontaine in Le vergini suicide di Jeffrey Eugenides, per la precisione il giorno in cui si fa Lux Lisbon.
Giorno 18 - Il primo libro che hai letto: Manco mi ricordo che ho mangiato a pranzo… Forse Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry.
Giorno 19 - Un libro il cui film ti ha deluso: 24 ore, pessima pellicola tratta dal valido romanzo thriller Ore di terrore di Greg Iles.
Giorno 20 - Un libro dove hai ritrovato un personaggio che ti rappresentasse: Rob Fleming in Altà Fedeltà di Nick Hornby. Soprattutto per la sua mania di stilare classifiche.

Giorno 21 - Un libro che ti ha consigliato una persona importante per te: Trainspotting di Irvine Welsh
Giorno 22 - Un libro che hai letto da piccolo: La fabbrica dei corpi di Patricia Cornwell, non proprio una lettura ideale per un kid…
Giorno 23 - Un libro che credevi fosse come la gente ne parlava e invece sei rimasto o deluso o colpito: Addio alle armi di Ernest Hemingway, mi ha colpito in positivo. Non è la solita menata bellica e/o pacifista.
Giorno 24 - Il libro che ti fa fuggire dal mondo: Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll
Giorno 25 - Un libro che hai scoperto da poco: Le correzioni di Jonathan Franzen
Giorno 26 - Un libro che conosci da sempre: It di Stephen King
Giorno 27 - Un libro che vorresti aver scritto: La Bibbia, sai quanti soldi con i diritti d’autore?
Giorno 28 - Un libro che farai leggere ai tuoi figli: il Dizionario Garzanti
Giorno 29 - Un libro che devi ancora leggere: La trama del matrimonio, l’ultimo di Jeffrey Eugenides
Giorno 30 - Un libro che ti ha commosso: Amabili resti di Alice Sebold

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