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martedì 9 dicembre 2014

MAGICA MAGICA EMMA





Magic in the Moonlight
(USA 2014)
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura: Woody Allen
Cast: Colin Firth, Emma Stone, Hamish Linklater, Eileen Atkins, Simon McBurney, Marcia Gay Harden, Jacki Weaver, Erica Leerhsen, Ute Lemper
Genere: romcom jazz
Se ti piace guarda anche: Scoop, Midnight in Paris, Basta che funzioni

Vedo il futuro e in questo futuro vedo delle cose incredibili.
Vedo che Woody Allen quest'anno realizzerà un nuovo film. Uuuh, non ci credete?
Invece è proprio così. Per quanto pazzesco possa sembrare, Woody Allen uscirà nelle sale con una nuova pellicola.
Dite che tutti gli anni in questo periodo arriva un nuovo film di Woody Allen?
Sì, può darsi, però sento delle risate.
Siete voi che mi state ridendo alle spalle, oppure siete voi che mi state ridendo in faccia?
In ogni caso, queste risate significano fuor di dubbio alcuno che Woody Allen quest'anno tornerà alla commedia, dopo la parentesi amara di Blue Jasmine.

Sento anche... delle voci francesi. Delle voci tedesche, giusto un pochino, ma soprattutto delle voci in francese.
Le voci in tedesco mi dicono: “Verpiss dich, arschloch!”.
Quelle in francese mi gridano: “Va te faire foutre!”.
Chissà cosa vorranno dire?
Non lo so. Sono un sensitivo, sono un mago, sono un veggente, ma le lingue non le conosco bene. Quello che so è che il nuovo film di Woody Allen sarà ambientato in parte in Germania, a Berlino per la precisione visto che ci sono stato, e soprattutto in Francia, dico sulla Costa Azzurra, visto che sono stato pure lì.

Vedo poi un'altra cosa...
Hey, un momento: sono io. Ciò vuol dire che in questo momento mi sto guardando allo specchio, è vero, ma vuol dire anche che i protagonisti del film saranno dei maghi o dei sensitivi pure loro.


Un momento. Adesso sento pure qualcos'altro. Sento un vento ghiacciato che mi sta facendo venire i brividi sulla pelle...
Qualcuno può chiudere la finestra per favore, che siamo a dicembre?
Questo significa indubitabilmente una cosa. O forse due. La prima è che potrei buscarmi presto un brutto raffreddore. Etcììì. La seconda è che il protagonista del film sarà un attore che non mi sta particolarmente simpatico. Non uno che odio del tutto come Tom Hanks o Colin Hanks o qualcuno a caso della famiglia Hanks. Il vento non era così ghiacciato. Considerando che siamo a dicembre, le temperature non sono ancora nemmeno tanto basse. Sarà quindi un attore che non mi piace troppo, ma che nemmeno detesto del tutto. Qualcuno come...


Colin Firth. Sì, qualcuno come lui. Sento inoltre che questa volta mi piacerà più del solito, visto che il suo personaggio dovrebbe essere particolarmente simile a me. Un tizio molto razionale, nichilista e scettico nei confronti di tutto, capace però di rivoluzionare il suo punto di vista sul mondo al primo sbattere di un paio di belle ciglia.

E a proposito... Ora vedo qualcos'altro. Vedo qualcosa di più gradevole alla vista. Vedo... vedo...
Vedo della figa.
No, non sono finito su YouPorn. Vedo della figa e poi...
AHIA!
Mi sono tagliato un dito ed esce del sangue...
Vedo rosso. Cosa può significare?
Figa + rosso = Emma Stone.
Sì, la protagonista femminile del nuovo film di Woody Allen sarà qualcuna come Emma Stone.

"Certo che te sei meno affidabile del sito Ilmeteo.it.
Non riesci a prevedere la pioggia manco mentre sta già piovendo."

Oddio, al solo pensare a Emma Stone il mio cuore si è messo a battere forte. Cosa vuol dire?
Probabilmente che nel film ci sarà una storia d'amore. Incredibile, ma vero. Sarà un amore di quelli conflittuali. Di quelli tra due persone che all'inizio non si sopportano, però poi tra loro scatta la magia. Qualcosa di mai visto prima. Lo so, è difficile da credere.

Di questo parlerà il nuovo film di Woody Allen. Il resto non ve lo dico. Di recente è passata una legge in Parlamento che vieta a noi sensitivi di spoilerare troppo ai clienti. Sia sulla loro vita sia, come in questo caso, su una pellicola. Non vi voglio quindi rovinare la sorpresa. Non vi voglio, e soprattutto non vi posso rovinare la sorpresa per legge. Quello che vi posso anticipare è che sento che questo suo nuovo lavoro non rientrerà tra i migliori in assoluto di Allen, non raggiungerà la magia del suo altro film francese e anni '20 recente, Midnight in Paris, ma al contempo non rientrerà manco tra i suoi peggiori.
Sento che a livello registico non sarà una visione fenomenale, d'altra parte Woody non è mai stato così un portento a livello registico, e diciamolo, però in compenso prevedo che racconterà una storia carina, regalerà dei dialoghi parecchio brillanti, divertenti e allo stesso tempo di una profondità da non sottovalutare, capaci di far riflettere su ciò in cui crediamo e ciò in cui ci rifiutiamo di credere. Presenterà inoltre due protagonisti niente male che insieme, nonostante le differenze o proprio per merito delle differenze, funzionano. Sono bene assortiti. E vedo anche un bel finale. Un finale che magari non sarà particolarmente sorprendente o shockante, ma che è davvero riuscito. Sento anche che il jazzino delle sue colonne sonore ha un po' rotto le palle, che di film ne gira troppi, che fondamentalmente ricicla se stesso e per questo nuovo film in particolare ho la sensazione che sarà un po' un incrocio tra Scoop e Midnight in Paris. Nonostante tutto questo, sento pure un'altra cosa. Sento che Woody Allen come sceneggiatore resta sempre un mago.
(voto 7/10)

"E adesso che c'è? Hai visto che sta per succedere qualcosa di terribile?"
"No, peggio. Mi sono appena resa conto di essermi vestita in maniera ridicola!"

lunedì 24 giugno 2013

STOKAISER


Stoker
(UK, USA 2013)
Regia: Park Chan-wook
Sceneggiatura: Wentworth Miller, Eric Cressida Wilson
Cast: Mia Wasikowska, Nicole Kidman, Matthew Goode, Alden Ehrenreich, Lucas Till, Jacki Weaver, Dermot Mulroney, Harmony Korine
Genere: omicida
Se ti piace guarda anche: Bates Motel, The Quiet - Segreti svelati

Stoker comincia con la morte di Stoker. Il capofamiglia degli Stoker.
Che si fa quando il personaggio che dà il titolo al film è già morto ancora prima che cominci la visione? Come si prosegue?
Si racconta cosa combina il resto della sua famiglia dopo la sua morte. E si racconta anche di come si è arrivati alla sua morte. Da una parte abbiamo quindi un drammone famigliare, ma nemmeno troppo drammone visto che della morte di Stoker non sembra fregargliene di meno a nessuno. Dall’altra parte abbiamo invece una vicenda dai contorni thriller-horror, solo che la vicenda thriller è prevedibilissima anche per uno come me che di solito non ci azzecca mai su cosa capiterà, e come horror con vale nulla.

Che si fa quando una pellicola viene uccisa direttamente nel primo paragrafo della recensione? Come si prosegue il resto del post?
Potrei inserire video di cuccioli che combinano guai, che quelli in rete vanno sempre forte. In alternativa potrei mettere delle immagini della protagonista Mia Wasikowska nuda, solo che non si trovano e ci sono solo degli spudorati fotomontaggi come questo.

Tipica tensione sessuale tra nipote e zio. Tipica?
Un altro modo per occupare il resto del post è allora quello di cercare di trovare dei punti a favore di questo film. Impresa non semplicissima, ma nemmeno impossibile. La sceneggiatura è firmata dall’esordiente Wentworth Miller, il protagonista della serie tv Prison Break che, non si sa bene perché, ha deciso di gettarsi nella scrittura con risultati, almeno da questo primo tentativo, piuttosto scoraggianti. La vicenda non cattura e i personaggi si comportano in maniera del tutto casuale. Un esempio dell’assurdità di questo script?
ATTENZIONE SPOILER I vari personaggi prima sembrano tranquilli, poi si trasformano in psicopatici e/o killer, senza ragione. Prendiamo anche un personaggio minore, come il liceale Aiden Ehrenreich (attore promettentissimo) che prima difende la protagonista Mia Wasikowska, fa tutto il romantico con lei, e poi si trasforma in uno stupratore. Ma perché?
Piuttosto inspiegabili anche gli echi incestuosi della vicenda, così come è caratterizzato davvero male il percorso della protagonista da ragazzetta secchiona a spietata assassina. FINE SPOILER

"Mi faccio una lampada che sono pallida."
Avevo detto che volevo trovare dei punti a favore del film?
L’avevo detto veramente?
Mannaggia a me. Non li ho ancora trovati, ma ci sto arrivando. Forse. Se la sceneggiatura è confusa, sostanzialmente inconcludente, con cali di ritmo paurosi, la regia non è del tutto da buttare. Park Chan-wook, il celebrato regista sudcoreano di Gangnam Style Oldboy, cerca di movimentare come può una storia di scarso interesse e per di più scritta male con un montaggio veloce, con qualche invenzione autoriale e qualche ripresa fantasiosa. In questo modo non riesce a prendere possesso totale della pellicola, ma se non altro fa intravedere qualche lampo decente di cinema. Il sudcoreano è alla sua prima volta con una pellicola in lingua inglese e paga lo scotto del grande salto dalle parti di Hollywood, con un film che sembra suo soltanto in parte e che perlopiù sembra essergli sfuggito di mano. Non è il primo a cui capita una cosa del genere, non sarà l’ultimo. L’augurio è che non faccia la fine del nostro Gabriele Muccino. Soprattutto fisicamente.

L’altro elemento positivo del film è la protagonista. Mia Wasikowska continua a essere convincente in film poco convincenti. Da queste parti, una pellicola in cui recita è ormai garanzia quasi automatica di una insufficienza, manco fosse Angelina Jolie o Will Smith, con la differenza che a me la Waginowska piace. La ritengo una delle migliori giovani attrici in circolazione. Pur priva del fascino da cucciola di una Carey Mulligan o del sex appeal di una Amber Heard e pur non avendo fatto finora un film davvero memorabile, per me è una delle meglio tipo oggi in circolazione a Hollywood. Peccato che, pur lavorando con registi di talento, finisca spesso e volentieri per fare filmetti poco riusciti come Alice in Wonderland, Albert Nobbs o Lawless. La fanciulla comunque è giovanissima, ha appena 23 anni, e quindi ha davanti a sé ancora tutto il tempo di lasciare il segno con una parte degna di nota. Se magari cambia agente però è meglio. Io non sono un agente, Mia, ma peggio del tuo attuale non credo di poter fare.
Meno convincente il resto del cast: il britannico Matthew Goode con quella faccia da good man come villain non funziona e poi c’è la Nicole…
Aah, la Nicole. Quanto era brava una volta! Brava, brava. Fino a una decina di anni fa faceva le scarpe a tutte. Adesso invece Nicole Kidman si è ninamorizzata. C’ha ste labbrazze innaturali. C’ha sta faccia finta che ormai le potrebbe garantire un ruolo azzeccato giusto in una puntata di Nip/Tuck, se ancora ci fosse.

"Che hai contro Nina Moric, Cannibal? E' una grande artista e performer."

"Suca, Carrie Bradshaw. Ho più scarpe di te!"
Il cast, che comprende anche il regista Harmony Korine in una piccolissima parte, è sfruttato quindi soltanto in parte, ma i punti a favore del film non finiscono qui…
Dite che finora i punti a favore non sono stati molto convincenti?
Vabbè, allora dico che le atmosfere non sono malaccio. Il film è ambientato nel presente, però è avvolto in un’ambientazione gotica retrò che ha il suo fascino. Se la parte thriller fosse più tesa e imprevedibile, la pellicola sarebbe potuta uscire meglio. C’è anche una buona cura per i dettagli. Le scarpe, ad esempio. Le scarpe sono un dettaglio essenziale nel film, anche se, certo, quando le scarpe sono l’elemento più intrigante di una pellicola non è un buon segno per la pellicola stessa.

Una nota completamente positiva a questo film allora la vogliamo trovare, o no?
Dai che alla fine ci sto arrivando: la colonna sonora. Le musiche originali di Clint Mansell, compositore abituale per il genio Darren Aronofsky, sono molto fascinose e in più a un certo punto risuona “Summer Wine” cantata da Lee Hazlewood & Nancy Sinatra & per un istante ci si illude di trovarsi dentro a una bella visione. Così non è. Stoker è un film nato già morto, come il personaggio che gli dà il titolo.
(voto 5,5/10)



venerdì 22 febbraio 2013

IL LATO POSITIVO DI JENNIFER LAWRENCE? QUALUNQUE LATO

Il lato positivo - Silver Linings Playbook
(USA 2012)
Titolo originale: Silver Linings Playbook
Regia: David O. Russell
Sceneggiatura: David O. Russell
Tratto dal libro: The Silver Linings Playbook di Matthew Quick
Cast: Bradley Cooper, Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Jacki Weaver, Chris Tucker, Shea Whigham, John Ortiz, Julia Stiles, Anupam Kher, Dash Mihok, Cheryl Williams, Brea Bee
Genere: pazzo
Se ti piace guarda anche: Ubriaco d’amore, Ruby Sparks, Le strane coincidenze della vita - I Heart Huckabees
Uscita italiana: 7 marzo

Pat (Bradley Cooper) impazzisce quando sente questa canzone, “My Cherie Amour” di Stevie Wonder. Impazzisce non di gioia. Dà i numeri. Va fuori. Sclera di brutto perché è il pezzo che gli ricorda il suo matrimonio finito.



"Mi stai guardando le tette con la vista periferica, vero?
"Mmm... no?"
Ecco. Io ho una reazione simile ogni volta che ascolto un pezzo dei Modà. Cioè, come si fa a non impazzire quando si sente quella voce urticante di Kekko cantare? Eh, me lo sapete spiegare COME SI FA? Com’è possibile che quello lì sia considerato da qualcuno un GRANDE CANTANTE O ANCHE SOLO UN CANTANTE? QUELL’URLATORE FOLLE LI’ SAREBBE UN CANTANTE? DITEMELO, PER FAVORE, SPIEGATEMELO!
Ci sono altre cose però che mi fanno perdere il senno. Non il sonno, magari. Il senno sì. Com’è possibile che ai prossimi Oscar vincerà quasi sicuramente Lincoln? O, se non vincerà Lincoln che se non altro è un film di interesse storico, vinceranno pellicole ancora peggiori come la fiabetta zen da quattro soldi di Vita di Pi, o la ruffianata d'autore Amour o il musicarello fracassatimpanienonsolotimpani Les Misérables? Esiste anche una possibilità che possa vincere un buon film come Argo. È quasi impossibile invece che vinceranno i film migliori, dei film STREPITOSI come Django Unchained, Zero Dark Thirty, Re della terra selvaggia o questo Il lato positivo, il mio personale preferito. Persino più di Django. Sì, l’ho detto.
È facile dire che si deve guardare il lato positivo, ma come si fa quando esistono tali ingiustizie nel mondo? Eh? COME SI FA, MALEDIZIONE, COME SI FA? E DOMENICA CI SONO LE ELEZIONI E QUALCUNO VOTERA’ ANCORA QUELLO LA’. MA COME SI FA?

"Dai che il giaguaro caimano a questo giro prende meno voti di Oscar Giannino!"
Scusate lo sfogo. Ora che ho preso i miei medicinali, mi sento più tranquillo. La mente è annebbiata, un poco annebbiata. Mi sento rintontito. Sensazione non nuova. Almeno sono più rilassato e vi posso parlare con calma di Silver Linings Playbook.
Questione titolo. La faccenda si complica subito. Respira, Cannibal, respira. Devi stare molto calmo, come canta Neffa in radio in questi giorni.
Silver Linings Playbook è un titolo intraducibile. La traduzione letterale sarebbe “L’orlo argenteo del libretto” e il titolo con cui si era pensato di farlo uscire all’inizio era “L’orlo argenteo delle nuvole”, non esattamente uno di quei titoli che si ricordano facilmente.
“Cosa andiamo a vedere questa sera?”
“Oh, io volevo vedere quel film con la tipa sgnacchera di Hunger Games e il tipo di Una notte da leoni. Come si chiama? Non mi viene più in mente. Il coso d’argento di non mi ricordo più cosa… Vabbè, lasciamo perdere. Andiamo a vedere il film di Alessandro Siani che facciamo prima…”.
Un titolo del genere non era poi nemmeno tanto male, visto che l’originale inglese fa riferimento ai versi della poesia di John Milton, “Comus”.

“Was I deceiv'd, or did a sable cloud
Turn forth her silver lining on the night?”

"Smettila di dire che Hunger Games è un film solo per bimbiminkia!
E' piaciuto anche a mio cuggino che ha ben 18 anni e 2 giorni!"
Una frasa positiva, che significa che dietro ogni nuvola oscura si nasconde uno spiraglio argenteo di luce.
Tradotto in termini cinematografici: dietro ogni pessimo Cloud Atlas si nasconde uno splendido Silver Linings Playbook. Ma questa - forse - è un’interpretazione tutta mia delle parole usate da John Milton nella sua poesia del 1634.
Alla fine, la distribuzione italiana ha deciso di fare uscire il film con il più semplice “Il lato positivo”, una semplificazione eccessiva, ma che comunque rende all’incirca il messaggio dell’originale. Magari non un titolo favoloso, ma se non altro non un obbrobrio come Eternal Sunshine of the Spotless Mind reso con l’ammiccante Se mi lasci ti cancello.
Cerco allora di vedere il lato positivo e non infervorarmi, una volta tanto, con la distribuzione italiana. Se con il titolo hanno fatto quello che potevano, e non era impresa facile, c’è da lamentarsi allora semmai per il ritardo con cui verrà distribuita la pellicola, in uscita in Italia solo il 7 marzo. Sarebbe stato troppo furbo farla uscire prima degli Oscar, per sfruttare l’hype delle ben 8 meritate nomination agguantate agli Oscar? SAREBBE STATA UNA MOSSA TROPPO ASTUTA? EH?

"Hey Katniss, i soldi spesi per Hunger Games li voglio comunque indietro!"
Perché mi arrabbio ancora? Ormai dovrei esserci abituato, a queste mosse nonsense della fantascientifica distribuzione nostrana. Meglio allora parlare del film.
Che bel film. Il lato positivo sì che è un toccasana positivo. È una commedia che fa ridere. Cosa che dovrebbe essere scontata invece no. È sempre più una specie in via d'estinzione una commedia che sappia davvero far ridere. Spesso fanno più ridere folli esperimenti tra sci-fi e horror come John Dies at the End o dramedy come Quasi amici. Questa invece è una commedia vera e propria e mi ha fatto ridere. Molto. Miracolo. Una commedia folle sulla follia. Il regista David O. Russell, non fenomenale però bravo, dopo la parentesi sul ring con The Fighter, non fenomenale però bello, torna dalle parti di I ♥ Huckabees, da noi anche noto con lo strano titolo di Le strane coincidenze della vita, una pellicola illuminata da lampi di stralunata genialità alla Wes Anderson, un film imperfetto che però avevo adorato.
Con Il lato positivo, Russell cambia ancora lato. Non so se questa cosa mi piaccia o meno. A ogni suo film, il suo cinema è diverso. Tra l’acerbo Amori e disastri, The Fighter, Le strane coincidenze della vita e questo è davvero dura trovare dei punti di contatto. Il suo cinema è in costante evoluzione, non offre punti di riferimento solidi. E ciò è un bene, guardando l’orlo argenteo che sbuca fuori. Guardando invece le nubi, David O. Russell non ha uno stile definito, tutto suo, non ha una sua specifica poetica tipica dei grandi autori.
Detto questo, Silver Linings Playbook è di gran lunga il suo film migliore, quello che magari marcherà la sua cifra stilistica da qui in avanti. O magari no, magari il regista e sceneggiatore cercherà nuove sfide e volerà tra altre nuvole, alla ricerca di nuovi spiragli di luce.

"Papà, ma come ti è venuto in mente di girare Manuale d'amore 3?
"Non lo so, figliolo. Non lo so. Forse per le tette della Bellucci?"
Silver Linings Playbook è un film clamorosamente bello. O magari no. È solo che provoca un effetto positivo. Mi fa stare bene mi fa stare bene mi fa stare bene ma non è (per fortuna) una canzone di Biagio Antonacci. Più che un film, è una cazzo di terapia. Non solo per il protagonista Pat, un Bradley Cooper che qui è bravo. Non stellare. Non da Oscar magari, ma la nomination ci sta tutta. È anche una terapia per lo spettatore. Una terapia non fatta di sedute psicanalitiche, come ci si potrebbe attendere a inizio pellicola. A muovere il cambiamento del protagonista è l’incontro con una tipa che forse è persino più stralunata di lui. E sì che lui è uno che in piena notte sveglia tutto il vicinato lamentandosi per il finale tragico di Addio alle armi di Ernest “fottuto” Hemingway.
Lei, Tiffany, è ancora più fuori di lui. Lei, Tiffany, è interpretata da Jennifer Lawrence, ripeto: Jennifer Lawrence, qui irresistibile, fulminata, vedova e pure affetta da ninfomania. Chi non vuole aiutare una come Jennifer Lawrence ad alleviare il dolore per la sua perdita?
Il protagonista Pat, ecco chi. Giusto un pazzo può non essere pazzo per Jennifer Lawrence. A sua discolpa, va detto che è ancora preso dalla moglie, quella con cui aveva diviso il ballo sulle dolci note di Stevie Wonder che vi ho fatto sorbire ascoltare in apertura di post, quella che però non vede più da quando lui è stato ricoverato in manicomio, pardon in una struttura psichiatrica. Perché lui, non ve l’ho ancora detto?, è affetto da disturbo bipolare, quindi un momento è tutto tranquillo e a posto e poi all’improvviso sclera e dà di matto.

"Non credete che riesca a vedere il lato positivo delle cose? Pazzesco!
Solo perché sembro uscita da un film di Tim Burton dopo un concerto
di Marilyn Manson e un sacrificio umano delle Bestie di Satana?"
Cosa succede dall’incontro tra due matti?
Sono scintille, ecco cosa succede, e intorno a loro verranno coinvolti anche tutti gli altri personaggi, da un Robert De Niro finalmente tornato a un’interpretazione degna di nota e da nomination agli Oscar, fino a un sorprendente Chris Tucker, quello finora conosciuto per i Rush Hour con Jackie Chain e qui capace di mostrare un lato inedito, un lato positivo.
Che altro succede, dall’incontro tra due matti?
Succede che ve lo scoprite da soli. Perché se non guardate questo film giuro che potrei perdere la pazienza. Sono stato buono e quieto per quasi tutto il post, però se mi dite che Il lato positivo non lo volete vedere io perdo le staffe e vi faccio vedere il mio lato negativo, avete capito? NON L’AVETE CAPITO? VOLETE PROPRIO FARMI URLARE E COSTRINGERVI A VEDERLO A COSTO DI LEGARVI A UNA SEDIA? PER CHI MI AVETE PRESO? PER UN PAZZO? UN PAZZO FURIOSO? UN PAZZO PERICOLOSO? UN PAZZO URLATORE COME IL MALEDETTO CANTANTE DEI MALEDETTI MODA’?

Okay, mi hanno portato di nuovo i miei medicinali. Non mi piace prenderli, però so che mi aiutano. Mi hanno fatto tornare quieto, pacifico. Sono tornato calmo e in pace con il mondo. Però volevo dire ancora una cosa: chi si lamenterà per il finale, oltre a rischiare seriamente di scatenare di nuovo TUTTA LA MIA IRA, vorrà dire che non ha capito un beneamato CA…volo dello spirito di questo film. Un film excelsior.
(voto 9/10)

Post pubblicato anche su L'OraBlù e nuovo minimal poster realizzato per l'occasione dall'ottimo C(h)erotto.




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