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martedì 20 agosto 2013

IL TRANQUILLO CASO ELMORE LEONARD




Elmore Leonard è morto. Fossimo dentro uno dei suoi romanzi noir, la sua scomparsa sarebbe un caso da risolvere. Invece no. Se n’è andato per complicazioni in seguito a un ictus. Nessuna indagine. Nessun mistero.
Il mondo del cinema lo adorava e spesso e volentieri lo saccheggiava. Oltre al genere western con film come Quel treno per Yuma del 1957, poi rifatto anche 50 anni dopo, e la serie Justified, ha ispirato alcuni dei migliori e più frizzanti crime movies degli anni ’90 come Get Shorty e soprattutto Out of Sight di Steven Soderbergh e Jackie Brown, se non erro l’unica sceneggiatura di Quentin Tarantino tratta da un romanzo.
Elmore Leonard è morto, in maniera ordinaria. Forse gli sarebbe piaciuto morire in modo più pulp. O forse no, perché, in fondo, a chi piace morire?


Elmore Leonard (1925-2013)

lunedì 3 giugno 2013

THE SOUND OF CANNIBAL




"Ford, smettila di farmi le matricole. Non siamo più al liceo!"
Dopo la doppia sfida su attori/attrici, ecco una nuova Blog War pure questa in un certo senso doppia. Si parla infatti di cinema, ma anche di musica, con una guerra dedicata alle nostre colonne sonore cinematografiche preferite.
Nostre di chi?
Del sottoscritto Cannibal Kid, padre padrone di codesto blog Pensieri Cannibali, e del mio blogger rivale Mr. James Ford, padre padrone di uno sventurato bambino e pure del sito (?) cinematografico (???) WhiteRussian.
Oggi spazio a grandi film, grandi registi, grande cinema, così come anche grandissima musica, con le 10 soundtracks del mio cuoricino che vanno a coprire vari periodi temporali e un sacco di generi.
Buona lettura, buona visione e buon ascolto.
Cannibal Kid

Come ben sapranno tutti i lettori della prima ora delle Blog Wars, questo format ormai noto in tutta la blogsfera - più o meno - nacque a seguito di una sfida musicale tra questo vecchio cowboy ed il suo antagonista per antonomasia, Cannibal Kid, che si dipanò a partire dagli anni sessanta e percorse decennio per decennio tutta la storia dei più o meno grandi dischi usciti nell'arco di cinquant'anni.
Una volta chiuso quel capitolo, la rivalità si è spostata sul Cinema con risultati pressochè inalterati: il sottoscritto continua infatti a proporre soluzioni di qualità spaziando in generi e periodi, mentre Peppa Kid insiste con le sue sparate modaiole e radical chic che solo di tanto in tanto conservano almeno una parvenza di qualità.
Preparatevi ora ad uno scontro che vedrà Cinema e Musica fondersi per quelle che saranno le dieci colonne sonore favorite dei due rivali più accesi della rete.
MrFord

"Per reggere la lista di Ford, domani questa mi tornerà proprio utile!"
1. Trainspotting
CANNIBAL KID Da un super cult assoluto degli anni ’90, sia letterario che cinematografico, una colonna sonora fenomenale. Una roba da dipendenza assoluta, meglio di qualunque droga. Quanto è figa questa soundtrack? Prendete l'orgasmo più forte che avete mai provato. Moltiplicatelo per mille. Neanche allora ci siete vicini.
La colonna sonora di Trainspotting è un mix riuscitissimo di britpop con Blur, Damon Albarn in versione solista, Pulp, Elastica, ma anche di musica elettronica, con l’inno totale del devasto “Born Slippy” degli Underworld, una bomba atomica in grado di polverizzare da sola il debole e impreparato esercito di mezzecalzette fordiane. Non mancano però anche le chicche dal passato, e che chicche: “Perfect Day” di Lou Reed, “Atomic” dei Blondie rifatta dagli Sleeper e “Lust For Life” di Iggy Pop, l’altro inno del film, ad accompagnare l’intro del film che ha fatto storia.
Grandiosa soundtrack, grandioso uso delle musiche all’interno della pellicola, in pratica c’è poco da fare: scegliete la vita, scegliete Trainspotting, scegliete Pensieri Cannibali.
Pezzi top: Iggy Pop “Lust For Life”, Underworld “Born Slippy”
"Smettetela di dire che Ford è il Begbie dei blogger, se non volete morire!"
MR FORD Trainspotting è stato senza dubbio uno dei cult assoluti del decennio preferito del mio rivale, che per testimoniare la sua follia incontrollata cambierebbe addirittura il suo miglior orgasmo per un ascolto senza dubbio cool e potente, ma talmente imprigionato nel suo decennio di provenienza da risultare, ormai, datato anche alle orecchie di chi ai tempi l'aveva apprezzato e consumato di ascolti come il vecchio Ford.
Del resto i Cannibal passano, i Ford restano.
CANNIBAL KID Trainspotting imprigionato negli anni Novanta? Cos’è, una barzelletta di incomprensibile humour fordesco? Questo è un viaggio nel meglio della musica British dai 70 ai 90. E poi, proprio tu Ford, domani ci proporrai una selezione con un sacco di strasorpassatissima roba 90s…
MR FORD Davvero dunque mi stai dicendo che roba come Pulp ed Elastica sono ancora attuali!? Ma per favore!
CANNIBAL KID Di certo più dei tuoi Forrest Dumb e Dust Brothers (chiiiiiiiiiiiiiiii?) di domani!
E tra l’altro il britpop sta tornando alla grande e i Pulp sono riconosciuti da un sacco di siti e band di oggi come uno dei gruppi più influenti degli anni ’90 e non solo. Oltre al fatto che l’annunciato sequel di Trainspotting è attesissimo…



"Quasi quasi sto tutto il giorno a sentire le colonne sonore cannibali
sull'autoradio, tanto non c'ho niente di meglio da fare..."
2. Drive
CANNIBAL KID Tra le colonne sonore degli ultimi anni, quella di Drive è per me la più cult ed emozionante. Il film è diretto da Refn in maniera spettacolosa, Ryan Gosling è mitico e perfetto nella parte, Carey Mulligan è a-do-ra-bi-le, la scena dell’ascensore fenomenale, eppure ciò che lo porta a un livello superiore, allo status di quasi capolavoro sono le musiche. La soundtrack composta da Cliff Martinez e soprattutto i pezzi di electro pop selezionati immergono la pellicola in un’atmosfera attuale e allo stesso tempo molto ‘80s. Un’atmosfera unica. E quando partono le note di “A Real Hero”, i brividi sono assicurati.
Ma tranquilli che quelli sono assicurati anche a sentire le opinioni agghiaccianti di Ford…
Pezzo top: College feat. Electric Youth “A Real Hero”
"Ah no, devo andare a limonarmi Carey Mulligan in ascensore!"
MR FORD La colonna sonora di Drive, cult fordiano assoluto degli ultimi anni nonchè vincitore del Ford Award 2011 come miglior film, è forse l'unica scelta dal mio rivale che avrei volentieri inserito nella mia decina, ma che gli ho gentilmente lasciato in modo che avesse almeno un grosso calibro da contrapporre alla mia sfolgorante lista di domani.
Film perfetto, interpreti pazzeschi, regia da urlo e colonna sonora da incorniciare. Per una volta, niente da dire.
CANNIBAL KID Per una volta niente da dire? Ma se tutte le volte, vedi la mia recente lista di attori cannibali, non ti resta che ammirare e invidiare senza parole le mie scelte, uah ah ah!
MR FORD Vabene che sei ancora in botta da Trainspotting, ma ammirare ed invidiare mi paiono proprio parole grossissime! Al massimo sono obiettivo quando ti vedo fare scelte sensate, al contrario di te che vuoi sempre cercare il pelo nell'uovo, caro il mio Pignoletto Kid!



"Ragazze, quand'è che Ford posta la sua lista?"
"Domani."
"Direi allora di farla finita massimo entro stasera..."
3. Il giardino delle vergini suicide
CANNIBAL KID Sofia Coppola è una garanzia, per quanto riguarda le colonne sonore. Con il suo raffinato gusto radical-chic, riesce a coniugare alla grande indie e pop, passato e presente. Il vertice per quanto mi riguarda l’ha raggiunto con il suo splendido film d’esordio. Sia a livello cinematografico che musicale. Merito degli Air, autori per la pellicola di una delle mie canzoni preferite di tutti i tempi, “Playground Love”, così come di una serie di musiche malinconiche ma non deprimenti come un certo blog, WhiteRussian, avete presente?
Stellare poi anche la selezione di brani anni Settanta, decennio in cui è ambientato il film: Todd Rundgren, Heart, Sloan, Hollies, Gilbert O’ Sullivan, Al Green, 10cc… una chiccheria dietro l’altra. Una sfilza di canzoni meravigliose e di gemme poco conosciute, mica come le hit commerciali e sputtanate che ci proporrà domani Ford con le sue banali colonnine sonore.
Pezzi top: Air “Playground Love” e “Ce matin La”
MR FORD Sofia Coppola è la regina del radicalchicchismo, e nonostante abbia realizzato uno dei film più bottigliati della mia storia personale - parlo del sopravvalutatissimo Lost in translation - devo ammettere che almeno una parte del talento del padre è riuscita a passare tra le mani della fanciulla, ed il resto dei suoi lavori mi è sempre parso discreto.
Le colonne sonore degli stessi viaggiano su binari simili, ovvero qualcosa di interessante ma privo del guizzo in grado di rendere Capolavori del genere di quelli che vedrete nella mia lista di domani.



"Ford un esperto di cinema? Ahahah, sto proprio per morire... dal ridere."
4. Donnie Darko
CANNIBAL KID Poteva mancare?
No, in una selezione cannibale che si rispetti, Donnie non poteva mancare.
Il film può piacere o meno, ma la colonna sonora è qualcosa di clamorosamente e indiscutibilmente bello.
La soundtrack di Donnie Darko è una selezione spettacolare del meglio degli anni ’80 e ogni canzone è inoltre utilizzata in maniera perfetta all’interno del film. È quasi come se le musiche fossero il personaggio aggiunto della pellicola.
Bellissime le musiche originali composte da Michael Andrews, ma il tocco in più sono proprio le perle degli 80s: Echo & the Bunnymen, Tears For Fears, Joy Division, Duran Duran, The Church… ‘na goduria. Questo sì che è il meglio degli anni ’80, altroché le schifezzuole action/trash tanto osannate da Ford!
Pezzi top: Gary Jules e Michael Andrews “Mad World”, Echo & the Bunnymen “The Killing Moon”
MR FORD Ovviamente nella selezione di Peppa Kid non poteva mancare un altro dei titoli più sopravvalutati della Storia del Cinema, un film caruccio diventato oggetto di culto non si sa bene per quale motivo: la colonna sonora vintage, riuscita rispetto alla collocazione all'interno della pellicola, è in realtà decisamente più spenta e moscia di altre in pieno eighties style decisamente più azzeccate - come potrete constatare dalla selezione del sottoscritto -.
Insomma, il solito Cannibale: carino, carino, ma privo della zampata del fuoriclasse. Come le sue proposte.
CANNIBAL KID Vorrei sapere quali sarebbero, queste tue proposte in pieno eighties style, Ford, visto che è un decennio che domani snobberai clamorosamente, per darti forse un’aria da radical-chic in pieno Cannibal style…



"Se Ford prova ancora a mettere le sue manacce sul jukebox, gli stacco le dita!"
5. American Graffiti
CANNIBAL KID Dimenticate la saga di Guerre Stellari, il migliore film mai girato da George Lucas è American Graffiti, anche se il vero capolavoro è la sua colonna sonora. Semplicemente, il meglio della musica a cavallo tra gli anni ’50 e ’60. American Graffiti è un grandioso jukebox in cui vengono suonate parecchie delle più preziose perle del periodo. Oh yeah. Ci sono hit strafamose, come “Rock Around the Clock”, “Smoke Gets in Your Eyes”, “The Great Pretender” e “Johnny B. Goode”. Ci sono i grandi nomi: Buddy Holly, Beach Boys, Chuck Berry, Platters… Ma dentro si trova anche roba meno nota ma di non minore valore.
Faccio tanto il moderno, il ggiovane, il bimbominkia, eppure una cosa che mi fa impazzire è il sound retrò 50s/60s, quello del primo rock’n’roll, quando ancora era un genere trasgressivo, frizzante, fresco, non la roba stantia in cui si è trasformato oggi. Una roba che ormai puzza di vecchio e, peggio ancora, puzza di Ford.
MR FORD Curioso che la scelta forse migliore del SuperGiovane Kid in questa Blog War ricada su materiale assolutamente old school, di quello legato al rock ed al pop delle origini, uno dei sound più sconvolgenti della Storia della Musica ed incredibilmente in grado di mettere d'accordo - o quasi - perfino noi due antagonisti.
Merito di George Lucas e dei padri di quello che diverrà il rock fordiano tanto osteggiato dal Cucciolo Eroico, che piuttosto che rivelare i suoi veri sentimenti continua a preferire i suoi amichetti depressi cronici o l'elettronica da isolamento.
CANNIBAL KID Il rock’n’roll delle origini qui presente ha ben poco per non dire nulla a che vedere con le tue adorate porcherie di trash rock o nu metal alla Kid Rock che di Rock hanno solo il cognome. E di Kid non hanno un bel niente!



Ford spiega perché non gli è piaciuto il film...
6. Π - Il teorema del delirio
CANNIBAL KID Il film d’esordio di Darren Aronofsky, più che un semplice film, è un trip. Innanzitutto perché “semplice” non lo è per niente e le menti più deboli come quella di Ford non possono che uscire solo con un gran mal di testa da una visione del genere. E poi perché è un vero viaggio per immagini e per suoni. Suoni grandiosi composti dal grande Clint Mansell, che realizzerà poi anche le soundtracks delle successive pellicole di Aronofsky, comprese quelle non meno memorabili per Requiem for a Dream e Il cigno nero. Suoni composti anche dalla più spettacolare selezione di musica elettronica prestata al cinema mai sentita: Massive Attack, Aphex Twin, Autechre, Gus Gus, Orbital, Roni Size, Boards of Canada etc. Una compilation di musica drum’n’bass, dub e ambient che insieme alle immagini (ma anche da sola) è in grado di trasportare in un’altra dimensione e far andare fuori di testa.
Ford, tranquillo, tu non ne hai bisogno. Tu sei già troppo fuori di tuo!
Pezzo top: Massive Attack “Angel”
...e la gente lo ascolta con grande interesse.
MR FORD Ecco come mettere grandi artisti dell'ambiente drum'n bass al servizio di uno dei film più inutili, boriosi, vuoti ed insulsi mai realizzati, quello che mi fece bollare il buon Aronofsky come una sòla da competizione, inizio della sbornia dalla quale il regista impiegò anni a riprendersi, e che solo con The wrestler rivelò finalmente il suo vero talento.
Vedere sprecata gente come Aphex Twin o i Massive attack per questa robaccia è un insulto al Cinema e alla Musica, un pò come leggere una recensione su Pensieri cannibali.
CANNIBAL KID La tua critica nei confronti del film è dovuta solo al fatto che non ci hai capito un acca. Come al solito, poi, come scopritore di talenti sei tu una sòla da competizione, visto che Aronofsky si è dimostrato nel corso della sua splendida carriera uno dei migliori registi attualmente in circolazione. Ma ciò non ha nemmeno troppa importanza, perché questa è una sfida sulle colonne sonore e, ancora una volta, l’ennesima ormai, davanti a una scelta tanto grandiosa non hai potuto far altro che inchinarti.
MR FORD Più che inchinarmi ho dovuto riposare il braccio a furia di bottigliate per un film che è uno dei numeri uno del diludendo, un vero e proprio delirio all'interno del quale si perdono perfino i pezzi validi della colonna sonora!



"Per reggere la lista fordiana domani l'eroina mi sa che non vi basta...
Prendete anche questa!"
7. Amarcord
CANNIBAL KID Amarcord non è uno dei miei film preferiti di Federico Fellini. Per carità, è un’ottima pellicola, non lo metto in discussione. Però è anche una visione discontinua, alterna momenti splendidi ad altri parecchio kitsch e troppo pane e salame per i miei gusti. La colonna sonora invece la trovo qualcosa di sublime al 100%. Quello di Amarcord è forse il mio tema musicale cinematografico preferito in assoluto. Ogni volta che lo sento, mi viene quasi da piangere. E senza nemmeno aver bisogno di passare da WhiteRussian a leggere l’ultima recensione firmata da Ford.
Nino Rota con questa musica mi scioglie il cuore. Niente male anche tutto il resto della colonna sonora, davvero ispirata. Su tutto però emerge soprattutto il tema musicale principale. Quando penso al Cinema, la musica di Amarcord è una delle prime cose che mi vengono in mente. WhiteRussian è una delle ultime. Anzi, è l’ultima in assoluto.
Pezzo top: Nino Rota “Amarcord”
MR FORD Per cercare di corrompermi e fare sbatacchiare un po’ meno il suo culetto bianchiccio il Cannibale ha cercato - una mossa astuta, lo riconosco - di rabbonire il sottoscritto inserendo nella lista uno dei film di Fellini che più amo, la cui colonna sonora è forse l'opera più importante di Nino Rota, tema centrale in particolare.
Ma, caro Peppa, non funziona. Il tuo destino è e sarà sempre quello di venire ripetutamente asfaltato dal vecchio cowboy qui presente, e di vedere la fine di ogni Blog War che si rispetti nella polvere. Ahahahahahah!
CANNIBAL KID Talmente asfaltato, che ancora una volta le uniche cose ad essere finite nella polvere sono le tue critiche. Quali critiche?
Nessuna. Pur tergiversando, alla fine continui ad approvare le mie scelte una dopo l’altra…
Come rivale ormai stai diventando meno pericoloso di Peppa Pig. Parola di Peppa Kid.
MR FORD Ti conviene non fare troppo il frescone, caro Peppa: altrimenti tra non molto verrai costretto a fare da baby sitter sottopagato al Fordino!



"Ryan Gosling c'ha mica tutti i torti. Quasi quasi me ne sto anch'io
tutto il giorno a sentire le colonne sonore cannibali sull'autoradio!"
8. Jackie Brown
CANNIBAL KID Le colonne sonore dei film di Quentin Tarantino dovrebbero fare categoria a parte, ci vorrebbe una lista solo per quelle. Tutte meravigliose, tutte memorabili, l’unica un po’ inferiore è giusto quella di Bastardi senza gloria. Avrei potuto inserire quindi anche quelle di Kill Bill, Pulp Fiction, Grindhouse - A prova di morte e Le iene, che adoro incondizionatamente, così come quella di Django Unchained, una delle migliori degli ultimi anni. Ora come ora, quella che mi piace di più riascoltare è però quella di Jackie Brown, e quindi eccovela qui in lista a scapito delle altre, comunque anch’esse imprescindibili.
La soundtrack di Jackie Brown offre il meglio della musica soul (con un pizzico di disco) degli anni ’70, con pezzi uno più favoloso dell’altro, perfetto accompagnamento del più sottovalutato film tarantiniano. Se volete avvicinarvi alla meglio musica black e R&B del decennio, fatevi accompagnare in questo viaggio da Mr. Tarantino, non ve ne pentirete.
Altro consiglio al volo: state lontani da Mr. Ford, non vi pentirete nemmeno di questo!
Pezzi top: Bobby Womack “Across 110th Street”, Randy Crawford “Street Life”, Delfonics “Didn’t I Blow Your Mind This Time”
"Anche se pure a me non dispiacerebbe limonarmi Carey Mulligan...
Dov'è un ascensore?"
MR FORD Quentin Tarantino e le sue colonne sonore sono la conferma che i miracoli esistono, e dunque ogni tanto perfino io riesco a trovare punti di contatto con il mio detestabile rivale, tanto che nella decina fordiana di domani troverete un'altra storica soundtrack legata ad un'altra storica pellicola del ragazzaccio del Tennessee, uno dei migliori al mondo nell'associare pezzi splendidi a sequenze ancora più splendide sulla scia di quella che fu l'eredità del Maestro dei Maestri, l'insuperato Stanley.
CANNIBAL KID E ancora una volta, Cannibal mette a segno un goal nella porta difesa dal Ford, che ormai rimedia più papere dei Lehmann e Dida dei tempi peggiori!
Ford, ti ricordo che questa è una Blog War. O mi stai giocando uno scherzetto e hai deciso di celebrare una Blog Peace?
Fai come vuoi, sappi solo che io domani non ci andrò giù leggero…



"Scommetto tutti i miei soldi che anche questa Blog War la vince Cannibal."
9. I Tenenbaum
CANNIBAL KID Così come Quentin Tarantino e Sofia Coppola, un altro regista garanzia a livello di colonne sonore è Wes Anderson, con il suo magico tocco vintage. Bellissima la soundtrack del recente Moonrise Kingdom, super 60s quella dell’esordio Rushmore, geniale la scelta delle riletture in portoghese del repertorio di David Bowie ne Le avventure acquatiche di Steve Zissou, niente male anche le musiche de Il treno per il Darjeeling. Il top, almeno per quanto riguarda la colonna sonora, per me Wes Anderson l’ha raggiunto però con I Tenenbaum, in cui mescola alla grande l’ispirato score originale composto da Mark Mothersbaugh dei Devo, musica più recente (un toccante Elliott Smith), e soprattutto cose retrò, in cui il regista è uno specialista, con ripescaggi di Nico, Paul Simon, Bob Dylan, John Lennon, Clash, Ramones, Nick Drake… Brani splendidi, usati splendidamente all’interno del film, con il pezzo di Nico ad esempio che riesce a rendere memorabile persino l’ingresso in scena di Gwyneth Paltrow, attrice che certo non mi fa impazzire.
In pratica, I Tenenbaum sono un punto di riferimento per tutto il cinema successivo indie, colonne sonore indie comprese.
Lo so, anche Mr. Ford a suo modo è un punto di riferimento. Un punto di riferimento per le frecciate. E pure per le bottigliate.
Pezzi top: Elliott Smith “Needle in the Hay”, Nico “These Days”, Ramones “Judy Is a Punk”
"Chi ti credi di imitare, conciato così? Mr. Ford?"
MR FORD Ho sempre adorato I Tenenbaum. Ricordo ancora quanto mi soddisfò ai tempi in cui uscì in sala, così come sborsare un sacco di soldi ai tempi in cui i dvd costavano più di quanto non costino ora i bluray.
E ho sempre adorato la loro colonna sonora. Fondalmentalmente, però, la soundtrack del lavoro migliore di Wes Anderson soffre della stessa sindrome di cui potrebbe essere accusata una delle scelte del sottoscritto, ovvero di un'eccessiva facilità nel proporre pezzi talmente famosi e talmente belli da apparire decisamente paracula.
Onestamente, avrei preferito - ed applaudito - una scelta più coraggiosa come quella legata a Le avventure acquatiche di Steve Zissou, decisamente più originale.
CANNIBAL KID Ahahah, Ford, non sai davvero proprio più a cosa attaccarti. Domani tu sì che ci proporrai solo delle colonne sonore sputtanatissime e banalissime. E mica giusto una (per altro clamorosa). Quella dei Tenenbaum contiene artisti celebri, ma band come Ramones o Clash sono state sempre persino troppo sottoutilizzate nei film, e sono presenti tra l’altro con brani poi non così famosi o abusati, al contrario delle tue schifezze sonore.
Corri, Fordest, corri!
MR FORD A dire il vero Ramones e Clash sono due icone ormai quasi pop in tutto il mondo, e pur amandoli non potrei certo spararle grosse come te quando affermi che chiamandoli in causa si va incontro ad una scelta alternativa.
Ford will stay and Cannibal will go!



"Chi l'avrebbe detto che Cannibal avrebbe battuto Ford pure sul fronte western?"
10. Giù la testa
CANNIBAL KID Giù la testa è un buon film, ma non è una pellicola che adoro particolarmente. D’altra parte io e il cinema western siamo agli antipodi come Ford e il cinema… in generale.
Se c’è però un connazionale di cui vado fiero, questi sicuramente è…
Ford?
Ma che siete pazzi?
Mi riferisco a Ennio Morricone, probabilmente il più grande talento in assoluto nella composizione della musica da cinema e di certo un vero e proprio vanto nazionale. Tra i suoi tanti, tantissimi lavori degni di nota, il tema musicale che più mi emoziona è proprio questo di Giù la testa. Una colonna sonora notevolissima e soprattutto quella musica, quel Sean Sean che si appiccica in testa e non va più via.
Ford Ford, tu invece te ne puoi anche andare via, grazie. E mentre ti allontani, più che giù la testa, non puoi fare altro che tirarti giù il cappello (i pantaloni no, per favore) di fronte a questa decina musicale cinematografica cannibale.
Pezzo top: Ennio Morricone “Giù la testa”
MR FORD Ovviamente, un profano del western come il Brutto e Cattivo Kid non poteva che scegliere per la sua soundtrack ideale il film e la colonna sonora meno performanti del genere "spaghetti", che si parli di Sergio Leone o di Morricone.
L'unica cosa per cui ci troviamo d'accordo è la stima rispetto al compositore nostrano, che verrà celebrato come si conviene domani con quella che dovrebbe essere universalmente riconosciuta come la sua opera più intensa e potente.
Nel frattempo, tenete giù la testa e tappate le orecchie: in fondo la selezione del Cannibale è quasi finita!
CANNIBAL KID Sean Sean è l’essenza stessa della musica di Ennio Morricone, il suo tema più sognante e memorabile. Domani invece purtroppo arriverà uno dei pochi passi falsi della sua intera carriera… Ma lo scorpriremo presto, grazie alla stitica e statica lista fordiana.



domenica 20 gennaio 2013

UNITED STATES OF TARA(NTINO)

Quentin Tarantino è il mio regista preferito. Tipo da sempre. Da quando ho un regista preferito, è lui. È sempre stato lui.
Il blog Pensieri Cannibali non ha mai dedicato un post a Quentin Tarantino. Ho persino fatto la mia laurea triennale sul cinema di Quentin Tarantino e sul suo rapporto con la cultura pop, ma non ho mai scritto un post vero e proprio su di lui. Un paradosso?
Sì e no. Il Tara infatti non ha più fatto film nuovi praticamente da quando questo blog esiste. Avevo dedicato qualche breve riga a Bastardi senza gloria, inserito tra le migliori pellicole dell’anno 2009, ma allora Pensieri Cannibali era ancora agli albori e non è che gli avessi dedicato una recensione vera e propria.
Un altro motivo è che è difficile parlare dei propri miti. Almeno per me. Anche perché il Quentin è uno dei pochi idoli che mi sono rimasti a non avermi mai tradito. Mai deluso. Cosa che posso dire di pochi altri, giusto i Radiohead o Damon Albarn, benché quest’ultimo ormai con tutti i suoi progetti paralleli stia diventando un po’ difficile e stancante da seguire. Alcuni loro lavori possono essermi piaciuti di più, altri di meno, ma non hanno mai subito crolli verticali e hanno sempre tirato fuori cose a loro modo originali e interessanti.
Avevo quindi paura ad approcciarmi a questo nuovo Django Unchained. Paura di restare ferito. Scottato. Deluso. Come dagli Smashing Pumpkins che non realizzano più un disco decente manco pregando in ginocchio Apollo, Sarasvathi, Euterpe e gli altri Dei e Muse della musica. Come Thurston Moore e Kim Gordon dei Sonic Youth che annunciano il divorzio e allora, mio Dio!, l’amore eterno proprio non esiste! Come Beverly Hills 90210 che diventa quella cagata di 90210.
I miti adolescenziali sono destinati a deluderti, prima o poi. È scritto nel loro destino. È un passo inevitabile nella crescita. Sia tua, che magari cambi gusti e scopri altre cose, sia loro che spesso perdono l’antica ispirazione e si mettono a fare delle porcherie.
Con Quentin Tarantino non è mai successo. Posso essere rimasto più entusiasta per alcune sue cose, meno per altre, però ogni volta riesce a stupirmi. Ogni volta lo venero ancor di più. Ci sarà riuscito pure con Django Unchained, film western, genere che notoriamente non ho mai sopportato?
Prima di scoprirlo, facciamo un passo indietro.
Non ho mai dedicato un intero post a Quentin Tarantino e quindi ora devo rimediare. Con un doppio post. Tarantino Vol. 1 e Tarantino Vol. 2.
Oggi ripercorriamo l’intera carriera (o quasi) del regista, sceneggiatore e occasionalmente attore (quest’ultimo è il ruolo che gli riesce meno bene, ricordiamolo sempre anche se ormai lo sanno tutti), e poi domani spazio alla recensione cannibale su Django scatenato.

Le iene (1992) di Quentin Tarantino
Film che ha cambiato la vita a molte persone. Luca e Paolo ad esempio senza questa pellicola oggi probabilmente sarebbero in mezzo a una strada con una pera infilata nelle vene. Le iene è un esordio tra i più folgoranti nella storia del cinema americano e del cinema tutto, eppure per me non è stato amore incondizionato. L’ho visto solo dopo Pulp Fiction, e rispetto a quello mi è sembrato ancora un po’ acerbo. A tratti davvero mitico, come nel memorabile dialogo su Like a Virgin di Madonna, ma mi è parso mancare di quel passaggio in grado di trasformarlo da un "semplice" cult al Capolavoro assoluto che sarà la successiva finzione pulp.
(voto 8,5/10)

"Se avessi saputo che Ilary Blasi trovava lavoro, non sulla statale,
solo grazie a me, non avrei mai girato Le Iene..."

Una vita al massimo (1993) di Tony Scott
Tarantino, ormai nuovo astro nascente del cinema americano dopo la sorpresa di Le iene, firma insieme all’allora fido compare Roger Avary (poi regista dell’ottimo Killing Zoe e del favoloso Le regole dell’attrazione) lo script di Una vita al massimo (True Romance) girato dal recentemente scomparso Tony Scott. Un film tra i migliori di Tony Scott, non proprio il massimo invece nella carriera di Tarantino. Una pellicola tipicamente 90s, con Christian Slater e Patricia Arquette loro sì al loro massimo, con una sparatoria finale assurdamente pulp, in puro stile tarantiniano. Un recupero se lo può meritare.
(voto 7/10)

"Ma quanto eravamo hipster, quando gli hipster manco esistevano?"

Pulp Fiction (1994) di Quentin Tarantino
Il film che mi ha sconvolto più di ogni altro mai visto nella mia vita. Quello che mi ha fatto passare da spettatore occasionale a malato di cinema. Quello che mi ha fatto capire che il cinema poteva essere arte allo stato puro e poteva raccontare delle storie in una maniera per me del tutto inedita. Quando l’ho visto, in VHS (!), avrò avuto 13 anni e va tenuto conto anche di questo. Dai a un 13enne un film come Pulp Fiction e gli cambierai la vita per sempre.
Ho detto cazzo che botta, che botta cazzo! Cazzo che botta!
(voto 10/10)

"Sapete già dove potete infilarvele le vostre sigarette elettroniche, vero?"

Assassini nati - Natural Born Killers (1995) di Oliver Stone
Quentin firma il soggetto per la pellicola, poi Oliver Stone lo rielabora e allora Quentin si incazza, disconosce il progetto e il suo nome non compare manco nei titoli di testa. Il suo zampino però nella follia pulp della pellicola ogni tanto, diciamo spesso, fa capolino, e Woody Harrelson e Juliette Lewis sono una coppia tra le più pazzesche e cool di sempre. Da tarantiniano doc forse non dovrei dirlo, ma adoro questo film. Sorry, Quentin.
(voto 9/10)

"Non mi interessa quanti soldi ti offriranno.
Tu non girerai mai quella stronzata di Iron Man, ci siamo intesi?"

Four Rooms (1995, segmento “The Man From Hollywood”) di Allison Anders, Alexandre Rockwell, Robert Rodriguez, Quentin Tarantino
Il progetto più debole nell’intera carriera del Tara. 4 episodi non troppo collegati tra loro, per 4 registi diversi: tali Allison Anders e Alexandre Rockwell, più Robert Rodriguez con cui inizia una proficua e fica collaborazione, e Tarantino, il cui segmento naturalmente è il migliore e più divertente del lotto, sebbene sia solo poco più di una gag allungata.
(voto 6/10)

"Se mi liberi, ti rivelo il voto cannibale a Django Unchained."

Dal tramonto all’alba (1996) di Robert Rodriguez
Quentin Tarantino firma la sceneggiatura con tale Robert Kurtzman e prosegue la sua collaborazione con Robert Rodriguez, anche in veste di attore. Il film è un divertissement vampire horror per qualcuno cult, mentre per me è solo molto cool.
(voto 7+/10)

"Le battute sulla Cagnalis le posso fare solo io, ok?"

Jackie Brown (1997) di Quentin Tarantino
Bellissimo. Probabilmente il film più sottovalutato di Tarantino. Ah no, c’è pure Death Proof…
L’unico difetto di Jackie Brown è essere venuto dopo un Capolavoro assoluto e una delle visioni più sconvolgenti degli anni ’90 e non solo come Pulp Fiction. Per forza di cose, Jackie Brown non era riuscito ai tempi a stupire nello stesso modo, eppure è una pellicola di una classe enorme. Un film soul, funky, blaxploitation, con cui Quentin dimostra di non essere una meteora destinata a bruciare in fretta e finire nel dimenticatoio una volta chiusi i 90s. Una prima prova di maturità. Per quanto la maturità, quella vera, per fortuna, Quentin non sappia cosa sia.
(voto 9/10)

"Adesso mi tocca pure andare a lavorare per RyanAir, maledetta crisi!"

Kill Bill - Volume 1 (2003) e Kill Bill - Volume 2 (2004) di Quentin Tarantino
Vedere questi due film uno dopo l’altro, senza pause, in una maratona di invenzioni, trovate, genialate una infilata dietro l’altra, è un’esperienza più mistica che cinematografica. Per un tarantiniano come me è stato qualcosa di paragonabile alla visione della Madonna per un cristiano o di Ruby Rubacuori per un berlusconiano. E se non ti guardi il Volume 2, godi solo a metà.
Di Kill Bill ho scritto una specie di doppia parodia/omaggio: Kill Bill (dei Tokio Hotel) Vol. 1 e Kill Bill (dei Tokio Hotel) Vol. 2
(voto 10/10)

"Sto solo controllando il sangue finto, Uma, non ti sto guardando le tette..."

CSI - Grave Danger (2005, doppio episodio girato da Quentin Tarantino)
Non sono un appassionato di CSI, come invece pare sia il buon Quentin, ma il doppio episodio Grave Danger da lui girato non me lo sono certo perso. Tarantino ha riciclato ripreso l’idea della Sposa sepolta viva in Kill Bill, questa volta a spese dell’agente Nick Stokes e l’attore George Eads, solitamente inespressivo, è stato chiamato a una buona prova attoriale. Perché tra i meriti del Quentin, oltre ad avere uno stile registico fenomenale, c’è anche quello di spingere i suoi attori sempre al massimo. E qui è riuscito a tirare fuori un episodio adrenalinico in grado di tenere incollati allo schermo dall’inizio alla fine anche i meno patiti di CSI.
(voto 6,5/10)

"Che tensione! Ma quanto dobbiamo aspettare per la recensione di Django Unchained?"

Grindhouse - A prova di morte (2007) di Quentin Tarantino
Se Jackie Brown alla fine ha trovato il suo giusto apprezzamento, bene o male, questo Death Proof resta allora oggi il film più sottovalutato in assoluto di Tarantino. Persino Tarantino stesso di recente ha dichiarato di non esserne troppo contento. Per quanto mi riguarda invece è uno dei film più divertenti, crazy, sexy, cool mai girati. Anarchico, folle, imprevedibile come un’auto lanciata a folle velocità senza freni. In grado di fare il paio perfetto con l’altrettanto fichissimo Planet Terror di Robert Rodriguez, l’altra visione della doppia visione Grindhouse. Checché se ne dica, per me questo è un film a prova di bomba.
(voto 9/10)

"Ma vi sembra possibile che Tarantino nel suo jukebox
non abbia messo manco un pezzo dei One Direction?"

"No, non c'è Angry Birds. E neanche Ruzzle. E' solo un vecchio telefono, ok?"
Bastardi senza gloria (2009) di Quentin Tarantino
Bastardi senza gloria è il film diretto da Quentin Tarantino che ho amato un po’ di meno, un pochino di meno rispetto agli altri.
Bastardi senza gloria è un capolavoro.
Contraddizione?
No. È solo che per me tutti i cazzo di film di Tarantino sono dei fottutissimi capolavori. Forse è per questo che non ho mai scritto un post su di lui prima. Perché quando si tratta di lui, di Lui, la mia obiettività se ne va a puttane e questo blog rischia di trasformarsi da Pensieri Cannibali a Pensieri Tarantiniani.
La cosa che me lo ha fatto amare sentimentalmente meno rispetto a suoi altri film è forse l’uso troppo parsimonioso della colonna sonora. In tal senso c’è giusto la scena con il pezzo di David Bowie “Cat People” a rimanere consegnata nella memoria. E per me quello con la musica è un rapporto fondamentale, in qualunque film, ma in quelli tarantiniani ancor di più. E poi i dialoghi sono eccessivamente verbosi e un filo meno brillanti rispetto al suo solito.
Per il resto c’è un Tarantino che ha voglia di dimostrarsi più maturo, di trattare tematiche più importanti, pesanti, come il nazismo, senza perdere il suo senso dell’umorismo, qui però tenuto più a freno rispetto al solito, o il suo stile, con una struttura a capitoli e qualche invenzione narrativa ripresa dal precedente Kill Bill.
Epperò resta pure questo un cazzo di Capolavoro, c’è poco da fare. Il modo in cui rilegge e cambia la Storia a modo suo rientra tra le trovate più geniali viste in una pellicola di recente e la parte finale è tra le più goduriose di sempre.
La tarantinizzazione della Storia non è certo finita qui e proseguirà domani, con il post tutto dedicato a Django Unchained
Per ora au revoir, Shosanna!
(voto 8,5/10)

"Cloud Atlas un bel film? Ho appena bruciato le ultime copie AHAHAH..."
"UAHAHAHAHAAAAHAAAAAAAAH!"

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