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lunedì 27 novembre 2017

Il libro di Henry, un libro stupendo. Peccato sia un film





Il libro di Henry
Titolo originale: The Book of Henry
Regia: Colin Trevorrow
Cast: Jaeden Lieberher, Jacob Tremblay, Maddie Ziegler, Naomi Watts, Lee Pace, Dean Norris, Sarah Silverman


Sulla carta The Book of Henry è un grande film. Una pellicola che fa versare fiumi di lacrime. Uno sfoggio di piccoli talenti come non se ne vadevano dai tempi di... com'è che si chiamava quella trasmissione condotta da Mike Bongiorno?
Bravo, bravissimo. Sì, giusto. Non ho mai sopportato quel programma. C'è una differenza tra piccoli prodigi e fenomeni da baraccone e in quello show l'ago della bilancia pendeva più che altro dalla seconda parte. Peggio ancora Ti lascio una canzone con Antonella Clerici. Non a caso ha lanciato la carriera dei tre tenorini de Il Volo...

lunedì 12 gennaio 2015

ST. VINCENT, IL SANTO PATRONO DEI DILUDENDI





St. Vincent
(USA 2014)
Regia: Theodore Melfi
Sceneggiatura: Theodore Melfi
Cast: Bill Murray, Jaeden Lieberher, Melissa McCarthy, Naomi Watts, Terrence Howard, Ann Dowd, Chris O'Dowd, Nate Corddry, Dario Barosso
Genere: vecchietto meets bimbetto
Se ti piace guarda anche: About a Boy, Gran Torino, Up

St. Vincent aveva tutte le carte in regole per piacermi. Persino per diventare un mio nuovo cult. Forse persino per diventare un mio nuovo santino personale.
Per prima cosa, si tratta di una pellicole indie, e io in genere adoro le pellicole indie. Sono proprio un maledetto hipster. Anche se ultimamente, va detto, tendono a somigliarsi un po' tutte e quindi da questo punto di vista ormai ricordano i “nemici” hollywoodiani, ovvero pellicole prodotte in serie senza un briciolo di originalità.
Quindi ci sono i due protagonisti, un vecchietto e un bambinetto, per quello che si preannuncia un “About a Boy della terza età”, come definito in maniera azzeccata da Mr. Ink. About a Boy è un film che io amo, tratto per altro da uno dei miei romanzi preferiti, Un ragazzo di Nick Hornby. Non è mica finita qui: il protagonista interpretato da Hugh Grant è addirittura uno dei miei modelli esistenziali assoluti.
Quanto alle “pellicole sulla terza età”, non ne sono un gran fan, però in questo caso il vecchietto protagonista è Bill Murray, l'idolo di film come Ghostbusters e Lost in Translation, qui dalle parti di Pensieri Cannibali sempre parecchio apprezzato, sia per l'ironia che accompagna molti dei suoi personaggi che per le scelte raramente scontate delle pellicole da interpretare.
Bill Murray porta qui sullo schermo un vecchietto stronzetto, ma diciamo anche stronzone. Un tipo all'apparenza burbero, menefreghista, scontroso, con in più una passione per prostitute, alcool, cibo spazzatura e gioco d'azzardo. Praticamente è come potrei essere io tra 50, diciamo anche 60 anni. A parte la passione per il gioco d'azzardo, che non ho mai avuto.

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