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mercoledì 26 agosto 2015

Terminator Genisys: obsoleto, non vecchio





Terminator Genisys
(USA 2015)
Regia: Alan Taylor
Sceneggiatura: Laeta Kalogridis, Patrick Lussier
Cast: Arnold Schwarzenegger, Jai Courtney, Emilia Clarke, Jason Clarke, Matt Smith, J.K. Simmons, Dayo Okeniyi, Courtney B. Vance, Byung-hun Lee, Michael Gladis, Sandrine Holt, Gregory Alan Williams
Genere: scaduto, ma purtroppo non ancora terminato
Se ti piace guarda anche: gli altri Terminator, Transformers, Avengers - Age of Ultron, Kingsman - Secret Service

Sono stato mandato dal futuro per proteggervi. Per mettervi al riparo da un film con Arnold Schwarzenegger. Vi sembra una storia già nota?
Sì, è vero. Già in passato ho tentato in tutti i modi di dissuadervi dal vedere suoi film, come il recente Contagious - Epidemia mortale, ma questa è un'altra storia...
Sì, beh, insomma, più o meno un'altra storia. Terminator Genisys non è una storia nuova, ma nemmeno un remake vero e proprio. Sembra ricalcare la vicenda del primo Terminator, quello diretto da James Cameron nel 1984, ma poi prende un'altra piega. Quindi non osate definirlo un remake. Questo è un reboot. È così che si etichettano oggi le idee riciclate. Reboot, non remake. Allo stesso modo in cui il T-800 interpretato da un (più o meno) redivivo Arnold Schwarzenegger vuole essere definito vecchio, non obsoleto. Peccato che, per quanti giri di parole si possano usare, la sostanza non cambi poi molto.

lunedì 13 luglio 2015

Pollice insù per Insurgent





The Divergent Series - Insurgent
(USA 2015)
Titolo originale: Insurgent
Regia: Robert Schwentke
Sceneggiatura: Brian Duffield, Akiva Goldsman, Mark Bomback
Tratto dal romanzo: Insurgent di Veronica Roth
Cast: Shailene Woodley, Theo James, Kate Winslet, Ansel Elgort, Miles Teller, Naomi Watts, Jai Courtney, Mekhi Phifer, Octavia Spencer, Zoe Kravitz, Ashley Judd, Tony Goldwyn, Maggie Q, Jonny Weston, Suki Waterhouse, Daniel Dae Kim, Keiynan Lonsdale
Genere: bimbominkioso ma non troppo
Se ti piace guarda anche: Divergent, Hunger Games

Dunque, allora, dove eravamo rimasti?
Nel primo capitolo della saga di Divergent, c'era Shailene Woodley che mi pare fosse malata di cancro. Alla fine, mi sembra, moriva. O forse era solo il suo fidanzato, pardon trombamico a lasciarci le penne?
Non ricordo bene. L'unica cosa che so per certo è che era tutta colpa delle stelle, ma mi sa che ho sbagliato film.

venerdì 6 settembre 2013

DIE HARD – UN BUON FILM PER MORIRE



ESCLUSIVA DI PENSIERI CANNIBALI
Ecco la trascrizione della registrazione del brainstorming tra regista, sceneggiatori e produttori che ha portato alla realizzazione del nuovo capitolo di Die Hard


“Allora, signori e signore. Dobbiamo preparare un nuovo episodio della mitica saga di Die Hard!”
“Mitica? Seee, ‘na vorta!”
“Non fate subito gli ammazzacreatività!”
“Ah, perché, preparare un minestrone riscaldato adesso viene considerato un lavoro creativo?”
“No, però c’è da fare i $oldi.”
“Ok ok, comprendo, amigo. Solo che adesso cosa ci mettiamo ancora in questo nuovo originalissimo capitolo?”
“Io dico: mettiamoci la figlia di John McClane!”
“L’abbiamo già messa. Nel precedente film.”
“Ah già, quella sgnacchera di Mary Elizabeth Winstead. Beh, rimettiamocela di nuovo. Mi pare funzionasse piuttosto bene, no?”

SMS: "Ok, ritorno nella serie. Però ve lo dico subito: nemmeno 'sta volta ho intenzione di spogliarmi."

“Sì, però le facciamo fare una comparsata giusto all’inizio e alla fine. Per il resto c’è bisogno di una novità.”
“Uh, mi è appena uscita fuori un’idea rivoluzionaria: mettiamoci il figlio di John McClane!”
“Ammazza, che fantasia! Da dove t’è uscita fuori, questa idea? Dal buco del culo?”
“Io dico che può funzionare. Nel primo capitolo mi sembrava che fossero menzionati un figlio e una figlia e anche se non c’erano, John McClane può essersi sempre dato da fare in seguito e poi chissenefrega? Tanto chi si ricorda?”
“Andata. Mettiamo il figlio. E chi chiamiamo per interpretarlo?”
“Qualcuno dei ggiovani attori di Hollywood più lanciati.”
“Josh Hutcherson?”
“Nah, troppo piccoletto.”
“Ashton Kutcher?”
“Nah, troppo vecchio.”
“Aaron Taylor-Johnson?”
“Chiii?”
“Charlie Hunnam?”
“L’han prenotato già quelli di 50 sfumature di grigio.”
“Liam Hemsworth?”
“Ha appena fatto un superfloppone con Harrison Ford, meglio non rischiare.”
“Channing Tatum?”
“Nah, troppo caro, ormai.”
“Silenzio tutti!!! Io che sono il produttore e caccio fuori il grano dico di andare al risparmio e prendere Jai Courtney.”
“E chi diavolo sarebbe?”
“Non ne ho idea. So solo che ha fatto qualche apparizione in Spartacus e Jack Reacher, è un aspirante attore incapace come pochi ma mi è stato raccomandato da un amico potente, quindi prendiamo lui, fine della storia.”
“Qua a Hollywood ormai le cose funzionano come in Italia…”
“Vedo che hai capito.”

SMS: "Avete preso me? Ma voi siete scemi!"

“Problema figlio risolto. Adesso però serve anche una nuova location. Dove lo ambientiamo, questo film?”
“Bangkok? È pieno di donnine a pagamento, lì. Così ce la spassiamo alla grande durante la lavorazione.”
“Bella idea, ma no. Hanno già fatto Una notte da leoni 2 e poi se no dicono che a Hollywood i film li sforniamo tutti uguali.”
“Sia mai.”
“Dov’è che stanno i soldi, ora come ora?”
“In Russia!”
“E allora giriamolo in Russia.”
“Affare fatto.”
"Manca ancora qualcosa: cosa piace agli uomini?"
"Donne e moto."
"Bene. Infiliamo la scena di una tipa che si spoglia in moto."

SMS: "Счастливые, PORKS американцев?"

"Tu sei un genio! Adesso capisco perché ti pagano così tanto."
"Altre idee?"
“Figlio + Russia + gnocca in moto. Abbiamo già tre idee, sei stupido o cosa? Perché cercarne altre? Abbiamo sfornato pellicole anche solo con mezza idea. A volte manco mezza. Il pubblico si spaventa, quando ci sono troppe idee. Meglio metterci dentro qualche bello stereotipo sui russi, una storia esile che sa già di stravisto e che vede McClane & Son combattere i cattivoni russi che sono uno più cattivone dell’altro, qualche battuta old-school che non fa più ridere manco mio nonno, dosi abbondanti di patriottismo spiccio americano, una dose piccola di buoni sentimenti famigliari che pure quelli non possono mancare, una serie di colpi di scena prevedibili – volevo dire sconvolgenti –, Bruce Willis che fa il Bruce Willis e dice ancora una volta “Yippie kay-yay, figli di puttana!”, un sacco di esplosioni, botti, sparatorie rumorose per frastornare ben bene gli spettatori e fargli credere di aver assistito a un filmone et voilà, il sequel più telefonato e inutile dell’anno è fatto. Così come un nuovo successo è sfornato.”
“Speriamo.”
“E la qualità cinematografica del prodotto? Nessuno pensa alla qualità cinematografica?”
“Qualità? Cos’è, la qualità?”.

"Yippie kay-yay, figlio di puttana!"
"Oh papà, sei tu che te la sei sposata..."

Die Hard – Un buon giorno per morire
(USA 2013)
Titolo originale: A Good Day to Die Hard
Regia: John Moore
Sceneggiatura: Skip Woods
Cast: Bruce Willis, Jai Courtney, Sebastian Koch, Yuliya Snigir, Mary Elizabeth Winstead, Amaury Nolasco, Cole Hauser
Genere: mortale
Se ti piace guarda anche: tutti gli altri Die Hard
(voto 4--/10)


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