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martedì 30 aprile 2019

Non sono un assassino di film. O forse sì?




Con il campionato che volge al termine, questa settimana l'ospite di turno della rubrica sulle uscite cinematografiche è Riccardo Giannini, autore del blog Il bazar del calcio. Un sito che non parla solo di pallone, ma anche di cultura pop e in questo caso il suo creatore parlerà di cinema. Insieme ai co-conduttori di questo spazio, ovvero il sottoscritto Cannibal Kid, lo Zinedine Zidane della blogosfera, e il mio eterno rivale Mr. James Ford, il Marco Materazzi dei blogger cinematografici.


NON SONO UN ASSASSINO
"Preghiamo affinché l'ospite di questa settimana non si riveli troppo fordiano."

lunedì 4 febbraio 2019

Velvet Buzzsaw: impara l'arte e temila a morte





Velvet Buzzsaw
Regia: Dan Gilroy
Cast: Jake Gyllenhaal, Zawe Ashton, Rene Russo, Toni Collette, Natalia Dyer, Tom Sturridge, Daveed Diggs, John Malkovich, Billy Magnussen


Ragazzi, non vi dico cosa ho visto... e invece sì, ve lo dico che non sto più nella pelle. Ho visto una cosa sensazionale. Roba da strapparsi un orecchio! Senza offesa, Vincent caro.

Dev'essere ciò che hanno provato i matusa quando hanno ammirato per la prima volta un Cézanne. O, andando ancora più indietro nel vecchiume, ciò che hanno provato i Flintstones quando hanno visto per la prima volta una pittura dentro una grotta e all'inizio si saranno chiesti: “Che cazzo è 'sta roba?” se avevano già inventato le parolacce e le parole in generale, o emesso qualche grugnito di stupore se non l'avevano ancora fatto. Dopodiché probabilmente hanno cominciato a rimanerne affascinati, persino incantati.

giovedì 5 luglio 2018

La prima (o forse la milionesima) notte del giudizio cinematografico






Chi abbiamo qui? Ma chi abbiamo qui ospite?
Questa settimana è la volta di Antonella Buzzi, intelligente e preparata autrice del blog Ho voglia di cinema, che ha un solo difetto: è pigra. O, se non altro, dovrebbe aggiornare il suo sito più spesso, molto più spesso. Daje, Antonella, che ce la puoi fare!
Aspettando di sentire la sua voce con maggiore frequenza dalle sue parti, potete intanto trovarla qui, alle prese con me e con il mio arcinemico Ford per commentare i film in arrivo questa settimana nelle sale italiane.

Stronger
"Approvo la scelta di Antonella come ospite. Adesso basta solo cacciare Cannibal e Ford, e poi questa rubrica è perfetta."

venerdì 7 luglio 2017

Okja, della maiala non si butta via niente





Okja
Regia: Bong Joon-ho
Cast: An Seo Hyun, Okja, Tilda Swinton, Jake Gyllenhaal, Paul Dano, Lily Collins, Steven Yeun, Daniel Henshall, Devon Bostick, Shirley Henderson, Giancarlo Esposito



Okja sembra un piatto a metà strada tra un episodio di Black Mirror e un lavoro di Hayao Miyazaki, con l'aggiunta di un tocco di spielberghismo e una spruzzata di disneyata in stile Il libro della giungla e pure un contorno di scene di scoregge degne di un cinepanettone. E tutto questo soltanto nei primi 10 minuti di pellicola. Ma di cosa parla questo film in costante bilico tra genialata e fantozziana cagata pazzesca?

giovedì 23 marzo 2017

Non è un cinema per giovani





Ci sarà un film in grado di spodestare La Bella e la Bestia dalla cima del botteghino italiano?
Le uscite della settimana non sembrano essere commercialmente abbastanza forti per un'impresa del genere, però chissà che tra loro non si nasconda qualche chicca da non perdere. O magari no.
Proviamo a prevederlo attraverso i commenti miei e del mio (ormai quasi ex) rivale Mr. James Ford.

Life – Non oltrepassare il limite
"Lì fuori c'è un Ford alieno... col cavolo che esco."

mercoledì 11 gennaio 2017

Animali notturni e dove trovarli





Animali notturni
Regia: Tom Ford
Cast: Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Michael Shannon, Aaron Taylor-Johnson, Isla Fisher, Armie Hammer, Ellie Bamber, Michael Sheen, Laura Linney, Jena Malone, Kristin Bauer van Straten



Di tanto in tanto c'è qualcuno che chiede la mia opinione. C'è gente che ha scritto un libro, un romanzo, una sceneggiatura, oppure ha girato un film o un cortometraggio, oppure è in una band che ha inciso un album o qualche canzone, e vuole sapere la mia opinione. Non so se sia perché gli interessa davvero sapere cosa penso, o se cerca solo della visibilità qui su Pensieri Cannibali.
Nel primo caso: la mia opinione non conta nulla.
Nel secondo caso: il blog va benino, ma non è che faccia milioni di visite e non credo che una mia recensione possa spalancare le porte verso una grande distribuzione editoriale, cinematografica o musicale.

martedì 3 gennaio 2017

Cannibal Movie Awards 2016 – Gli Oscar di Pensieri Cannibali





Settimane prima della notte degli Oscar e pochi giorni prima dei Golden Globes, ecco che arrivano i premi cinematografici realmente più importanti dello show business mondiale: i Cannibal Movie Awards.

Cooome???
Non li avete mai sentiti nominare?
Sul serio?
😮

Strano, perché sono famosissimi in tutto il mondo. In ogni caso, li potete scoprire con questo post, in cui vengono assegnati un sacco di premi ad attori, attrici, registi, personaggi, scene, colonne sonore e quant'altro riguardante i film dell'anno appena terminato.

Prima il riepilogo dei 20 film migliori dell'anno secondo Pensieri Cannibali e poi via all'elencone con tutti i fortunati premiati dei Cannibal Movie Awards 2016.


1. Perfetti sconosciuti
2. Room
3. Sing Street
4. Swiss Army Man
5. Lo chiamavano Jeeg Robot
6. La pazza gioia
7. Animali notturni
8. Hell or High Water
9. Demolition - Amare e vivere
10. The Neon Demon

11. Carol
12. Captain Fantastic
13. Fiore
14. La grande scommessa
15. Tutti vogliono qualcosa
16. Veloce come il vento
17. Deadpool
18. The Danish Girl
19. Anomalisa
20. Io prima di te


Menzione d'onore:

Elle
Hunt for the Wilderpeople
Sotto l'ombra - Under the Shadow
Steve Jobs
Julieta
10 Cloverfield Lane
Mistress America
West Coast
The Witch
Kill Your Friends
Brooklyn
Microbo e Gasolina
Green Room


Cannibal Movie Awards 2016
"Cannibal Movie Awards???"
"Mai sentiti!"
"Nemmeno io!"

venerdì 23 settembre 2016

L'ingiusta demolizione di Demolition





Demolition – Amare e vivere
(USA 2015)
Titolo originale: Demolition
Regia: Jean-Marc Vallée
Sceneggiatura: Bryan Sipe
Cast: Jake Gyllenhaal, Naomi Watts, Judah Lewis, Heather Lind, Chris Cooper, Brendan Dooling
Genere: distruttivo
Se ti piace guarda anche: Rudderless, The Leftovers

Fuck is a great word.”
Fanculo è una grande parola.
Chi lo dice? Io?
No, lo dice Jake Gyllenhaal nel film Demolition, quindi fidatevi.
Io di lui mi fido e dico fanculo a tutti quelli che hanno criticato questo film.

giovedì 15 settembre 2016

Alla ricerca di... un film decente





La nuova stagione cinematografica ormai è entrata nel vivo. Con il Festival di Venezia alle spalle e l'estate addosso pure, è tempo per i cinema nostrani di riempirsi di nuovo. Questa settimana il menù cucinato è particolarmente variegato, tra disneyate che domineranno il box-office, pellicole italiane, proposte autoriali, documentari e quant'altro.
Ce la faranno a seguire tutto in maniera competente il sottoscritto Cannibal Kid e il suo mostruoso rivale James Ford?
Io scommetto di no.

Alla ricerca di Dory
"Secondo te è Ford che porta il Fordino a vedere il nostro film, o il contrario?"
"Beh, di sicuro il Fordino ha preso la patente prima del padre, quindi..."

lunedì 23 novembre 2015

Ain't no mountain high enough, ma forse l'Everest è alto abbastanza





Everest
(USA, UK, Islanda)
Regia: Baltasar Kormákur
Sceneggiatura: William Nicholson, Simon Beaufoy
Cast: Jason Clarke, Keira Knightley, Josh Brolin, John Hawkes, Jake Gyllenhaal, Michael Kelly, Emily Watson, Sam Worthington, Elizabeth Debicki, Martin Henderson, Naoki Mori, Ingvar Eggert Sigurðsson, Chris Reilly, Robin Wright, Mia Goth, Vanessa Kirby
Genere: montanaro
Se ti piace guarda anche: 127 ore, Wild, Into the Wild - Nelle terre selvagge


Una gita in montagna può essere un'esperienza distruttiva, almeno per il sottoscritto.
Una gita in montagna può però anche rivelarsi un'esperienza istruttiva. Ecco ad esempio le numerose cose imparate dalla visione di Everest:

lunedì 7 settembre 2015

Southpaw - L'ultima sfiga





Southpaw - L'ultima sfida
(USA 2015)
Titolo originale: Southpaw
Regia: Antoine Fuqua
Sceneggiatura: Kurt Sutter
Cast: Jake Gyllenhaal, Rachel McAdams, Forest Whitaker, Oona Laurence, 50 Cent, Rita Ora, Naomie Harris, Miguel Gomez, Skylar Brooks, Beau Knapp, Victor Ortiz
Genere: boxaiolo
Se ti piace guarda anche: 8 Mile, Million Dollar Baby, Karate Kid, The Fighter, Sons of Anarchy, Kingdom

Benvenuti gentili spettatori al Madison Square Garden di Casale Monferrato City. È da qui che trasmettiamo quello che si preannuncia uno degli incontri più spettacolari e sanguinosi di sempre: il film Southpaw - L'ultima sfida contro...
tutti!

Round 1
Southpaw contro le aspettative

mercoledì 2 settembre 2015

Operazione C.I.N.E.M.A.





I pezzi da 90 scendono sul ring del cinema. Dopo un'estate in cui le uscite degne di nota si sono potute contare sulle dita di una mano monca, questa settimana si intravedono una manciata di potenziali cannibalate: i nuovi film con gli idoli di casa Jake Gyllenhaal, Rachel McAdams e Alicia Vikander, più una pellicola super teen. Ce n'è abbastanza per farmi felice e soprattutto per far finire K.O. il co-conduttore di questa rubrica sulle uscite cinematografiche della settimana, Mr. James F.O.R.D..

Operazione U.N.C.L.E.
(dal 2 settembre)
Operazione F.I.C.A.

domenica 14 giugno 2015

ACCIDENTI A TE, ACCIDENTAL LOVE!





Accidental Love
(USA, UK 2015)
Regia: Stephen Greene alias David O. Russell
Sceneggiatura: Kristin Gore, Matthew Silverstein, Dave Jeser
Tratto dal romanzo: Sammy's Hill di Kristin Gore
Cast: Jessica Biel, Jake Gyllenhaal, Catherine Keener, James Marsden, Tracy Morgan, Kurt Fuller, Malinda Williams, Jenny Gulley, Beverly D'Angelo, Bill Hader, Kirstie Alley, David Ramsey, Olivia Crocicchia
Genere: grottesco
Se ti piace guarda anche: non lo scrivo, perché tanto non ci credo che a qualcuno possa piacere

Mi sbagliavo, su Accidental Love. Mi sbagliavo profondamente. Pensavo fosse il solito cinepanettone romcom all'americana, storie corali con sprecatissimi cast all star di quelle che vanno negli ultimi anni, non si sa bene il perché. E invece no. Accidental Love è qualcosa di differente. Sì, è una commedia romantica e sì offre un tipo di comicità, se comicità si può definire, da fare un'enorme invidia a qualunque cinepanettone nazionale o internazionale mai prodotto. Sì, ha pure un cast all star o quasi che comprende i divi Jessica Biel e Jake Gyllenhaal, più gente quasi famosa come James Marsden, Catherine Keener e i comici Tracy Morgan e Bill Hader, o gente una volta famosa come Kirstie Alley.
Solo che questa non è una vicenda corale come l'orrido posterone della pellicola lascerebbe immaginare, visto che è tutta quanta incentrata sul personaggio di Jessica Biel. Una pessima Jessica Biel. Una Jessica Biel da far rimpiangere i tempi di Settimo cielo, per intenderci. Quindi mi sbagliavo. Accidental Love non è un nuovo cinepanettone all'americana. È ancora peggio.

venerdì 12 dicembre 2014

LO SCIAGALLO





Buongiorno, apriamo la prima edizione del nostro notiziario con una notizia di cronaca appena battuta dalle agenzie. Il corpo del celebre blogger cinematografico Cannibal Kid è stato ritrovato questa notte senza vita nella sua lussuosa villa di Los Angeles. Le dinamiche di quanto avvenuto non sono ben chiare. La polizia non ha ancora confermato, ma dovrebbe trattarsi di omicidio. La sospettata presa in custodia dall'LAPD sembra sia una fan dell'attore Dylan O'Brien, il protagonista della pellicola Maze Runner - Il labirinto, che pare non abbia preso molto bene la recente stroncatura del film da parte di Cannibal Kid sul suo popolarissimo sito Pensieri Cannibali.
In attesa di nuovi aggiornamenti sul macabro ritrovamento, in esclusiva soltanto per il nostro telegiornale vi possiamo intanto fornire l'ultimissima recensione scritta da Cannibal prima del decesso che sembra sia stato particolarmente sanguinoso e brutale. Si tratta di un post dedicato al film Lo sciacallo - Nightcrawler. Dan Gilroy alla regia può far partire il servizio.

giovedì 13 novembre 2014

IL CINEMA PIÙ BELLO DEL MONDO





Thriller, horror, cinema d'autore, cinema italiano, cinepanettone, film indie, romcom e favoletta fanciullesca.
Questa settimana nelle sale italiane arriva davvero di tutto e di più, per tutti i tipi di pubblico e per qualunque esigenza.
Per districarvi nella ricca offerta di questo weekend cinematografico, l'unica bussola a cui rivolgersi è quella di Pensieri Cannibali. Se invece proprio ci tenete ad andare a perdervi, basta che seguiate le direzioni dello scombussolato co-conduttore di questa rubrica, Mr. James Ford.


mercoledì 6 agosto 2014

ENEMY, DUE JAKE GYLLENHAAL AL PREZZO DI UNO





Enemy
(Canada, Spagna 2013)
Regia: Denis Villeneuve
Sceneggiatura: Javier Gullón
Ispirato al romanzo: L’uomo duplicato di José Saramago
Cast: Jake Gyllenhaal, Jake Gyllenhaal, Mélanie Laurent, Sarah Gadon, Isabella Rossellini
Genere: duplicato
Se ti piace guarda anche: The Double, Inseparabili, Orphan Black, Donnie Darko

Adam, il protagonista di Enemy, è un professore universitario che non guarda film molto spesso. Non gliene frega niente del cinema. A questo punto credo che non legga nemmeno Pensieri Cannibali. Poveretto.
Un giorno, dietro consiglio di un amico espertone di cinema, uno che probabilmente segue in maniera assidua Pensieri Cannibali, si noleggia un film. Ebbene sì, c’è ancora gente che si prende le pellicole a noleggio. Proprio in negozio, non in streaming o in pay-per-view. Roba da pensare che questo Enemy sia un film di fantascienza, invece no. È solo un film strano. Parecchio.
Una volta a casa, Adam si guarda il film sul computer. Benvenuto nel 2014! A un certo punto della visione, nota una cosa singolare. C’è un attore che gli somiglia. Più che somigliargli, è uguale identico a lui. Adam così indaga un po’ e scopre che il suo sosia ha girato qualche altra pellicola. Alcune anche piuttosto conosciute, tipo queste…






Incuriosito, e giustamente un pochino inquietato, da tutto ciò, decide di voler incontrare il suo alter-ego. A questo punto cosa succederà?
Succederà che per scoprirlo voi dovete andare al videonoleggio più vicino, se ancora ne trovato qualcuno, oppure più semplicemente dovete cercarvi Enemy in rete, visto che in Italia non è ancora uscito. Prima o poi è probabile che arrivi, ma ancora non si sa quando. In ogni caso, procuratevelo. Non vi basta sapere che in questo film non c’è un solo Jake Gyllenhaal, bensì ce ne sono due? Non siete ancora convinti?

"Il finale del film non l'ho proprio capito..."
E allora aggiungo pure che questo è un thriller davvero affascinante. Una pellicola giocata sul tema del doppio tratta dal romanzo L’uomo duplicato di José Saramago che ha echi kafkiani e pirandelliani per quanto riguarda la tematica, e riflessi lynchiani e soprattutto cronenberghiani da un punto di vista cinematografico. Il tutto reso però con quello stile freddo, distaccato e allo stesso tempo dannatamente efficace che è ormai il marchio di fabbrica di Denis Villeneuve. Il regista canadese ci regala una pellicola distante e allo stesso tempo vicina ai suoi precedenti lavori Prisoners, La donna che canta e Polytechnique. Distante perché questo è un lavoro più visionario e slegato dalla realtà. Un vero e proprio incubo a occhi aperti. Vicino per la costruzione della tensione, capace di regalare a ogni pellicola dei crescendo emotivi di cui sono oggi capaci pochi altri cineasti in circolazione.

"Vediamo un po' se Pensieri Cannibali lo spiega..."
A essere doppio in Enemy non è solo il protagonista. Questa è anche la seconda volta di Villeneuve con Gyllenhaal dopo l’acclamato (giustamente) Prisoners. Ed è pure un film che fa il paio con un altro lavoro recente, The Double di Richard Ayoade, che affronta un soggetto simile con simili influenze cronenberghiane, ma con una diversa ispirazione (Il sosia di Fëdor Dostoevskij) e un diverso doppio protagonista (Jesse Eisenberg). Entrambe sono riflessioni interessanti sull’unicità dell’uomo. Chi può dire di essere davvero unico? Siete sicuri di non avere anche voi un doppio? Magari un giorno vi guardate un film e scoprite di essere uguali identici a un attore, magari a Paolo Ruffini…
Ecco, somigliare a Jake Gyllenhaal forse è un filino meglio. Sebbene Enemy ci dimostri come pure in questo caso le cose possano non essere semplici.

Non vi ho ancora convinti a cercare questo film?
E allora aggiungo che le due interpreti femminili Mélanie Laurent e Sarah Gadon (guarda caso pupilla di Cronenberg padre e figlio) compaiono senza veli, che lo svolgimento della trama, pur partendo da uno spunto non di primo pelo, è piuttosto sorprendente e imprevedibile e che il finale vi farà saltare per aria la testa. O, se non altro, vi farà riflettere per giorni e giorni. Se poi c’avrete capito qualcosa della conclusione, ripassate di qua e spiegatemela che io, a settimane dalla visione, per quanto abbia formulato varie teorie non l’ho ancora capita. Grazie.
(voto 7+/10)

"Sì, figuriamoci... Quel Cannibale c'ha capito ancora meno di me!"

venerdì 15 novembre 2013

PRISONERS, PRIGIONIERI E PRIGIONOGGI




Prisoners
(USA 2013)
Regia: Denis Villeneuve
Sceneggiatura: Aaron Guzikowski
Cast: Jake Gyllenhaal, Hugh Jackman, Maria Bello, Terrence Howard, Viola Davis, Paul Dano, Melissa Leo, Dylan Minnette, Zoe Borde, Erin Gerasimovich, Kyla Drew Simmons, Wayne Duvall, David Dastmalchian
Genere: labirintico
Se ti piace guarda anche: A History of Violence, Mystic River, Amabili resti, The Village, The Killing, Broadchurch

Prisoners, prigionieri, non lo siamo forse un po’ tutti?
Prigionieri delle convenzioni sociali. Prigionieri dello Stato. Prigionieri di Equitalia (evvai di populismo!). Prigionieri nel rapporto con gli altri. Prigionieri di quello che le persone si aspettano da noi. Prigionieri del personaggio che ci siamo creati. Chi può dire di essere davvero libero?
Io ad esempio mi ritrovo quasi costretto moralmente a scrivere stupidaggini e cacchiate, perché è questo a cui il personaggio Cannibal Kid ha ormai abituato il suo (esiguo) pubblico. Ma adesso basta. Oggi cercherò di scrivere una recensione seria. Forse.

ATTENZIONE: C’E’ QUALCHE SPOILER QUA E LA’. NIENTE DI CLAMOROSO, MA QUALCHE SPOILERINO POTRESTE BECCARVELO, QUINDI SE NON AVETE ANCORA VISTO IL FILM OCIO!


Come detto, chi più, chi meno siamo tutti prigionieri. Tra i “chi più” ci sono i personaggi di Prisoners. Da un film con un titolo del genere, cos’altro vi aspettavate?
Nei sobborghi di una cittadina della Pennsylvania, la tipica cittadina inquietante americana, due tipiche famiglie americane, una black e una white, passano insieme il Giorno del Ringraziamento, la festa americana più americana che ci sia. La giornata passa in maniera piacevole e tranquilla e molto americana, i grandi stanno tra grandi a fare cose da grandi, i piccoli stanno tra piccoli a fare cose da piccoli. Tipo sparire nel nulla. Solo che non è nascondino. Passano le ore, viene sera e le due bambinette delle due famiglie non si trovano più. Dove sono finite? Voi le avete viste? Io no. Chi potrebbe saperne qualcosa è il tizio che stava sul furgone parcheggiato nella via dove le bimbe sono sparite. Forse.

Parte così quello che può sembrare un thriller tradizionale e in parte lo è. Un thriller tradizionale di quelli che così bene, ah, non ne facevano da quando ero anch’io piccolo come le bimbette scomparse. Tipo da Il silenzio degli innocenti del 1991. In tv qualcosa di non troppo distante per storia e qualità di recente lo si è pure visto, come The Killing e Broadchurch, al cinema non tanto.
Prisoners comunque è anche qualcos’altro. È un thriller-politico un po’ come The Village di M. Night Shyamalan era un horror-politico. Sì, proprio quel M. Night Shymalan, quello di porcherie come L’ultimo dominatore dell’aria e After Earth, però prima che si bevesse completamente il cervello. Perché dico questo? Perché si può tentare una lettura politica, riguardo a ciò che succede in Prisoners.

IT’S LETTURA POLITICA TIME
Il personaggio di Hugh Jackman, il padre della bambina bianca scomparsa, è l’America post 11 settembre della Guerra al terrore. Quella che tortura i propri nemici per avere le info che vuole. Quella che fa di tutto, non importa quanto ciò trasformi il torturatore in un mostro alla pari se non peggiore dei terroristi che combatte. In due parole: Jack Bauer. In tre parole: George W. Bush.
Il personaggio di Terrence Howard, il padre della bambina di colore scomparsa, è invece l’America del post Guerra al terrore. È l’America che non si sporca in prima persona le mani con il sangue, non ufficialmente, però non è nemmeno contraria a usare qualunque – QUALUNQUE – mezzo pur di ottenere ciò che vuole. Quella che non usa violenza, ma nemmeno ci prova a fermarla. Si limita a guardare dall’altra parte. Nel comportamento di Terrence Howard e della moglie Viola Davis possiamo vedere un riflesso degli Stati Uniti di oggi, gli Stati Uniti di Barack Obama.
E noi?
Dove sta l’Europa?
Maria Bello è l’Europa. Maria Bello, la moglie di Hugh Jackman, che si imbottisce di sonniferi e psicofarmaci e preferisce non sapere quello che il marito sta facendo.
Raccontato così, Prisoners potrebbe apparire un film anti-americano. Quello del regista canadese Denis Villeneuve potrebbe sembrare un atto d’accusa nei confronti degli Stati Uniti e invece…
Invece è una pellicola che preferisce non dare una morale. Non imprigiona lo spettatore a un pensiero unico. Chi guarda può farsi la propria idea. In fondo questo è solo un thriller, o no?
IT’S THE END OF THE LETTURA POLITICA TIME AS WE KNOW IT (AND I FEEL FINE)

"No, non è di mia foglia. E' mio. Chi lo dice che sono troppo grande per giocare con i pupazzi?"

A livello politico il film consente varie chiavi di lettura, questa è solo la mia personale, ognuno può trovare la propria. C’è chi può vederci dentro una condanna o al contrario una giustificazione di quanto fatto dagli americani a Guantanamo e non solo a Guantanamo (si veda Zero Dark Thirty) per ottenere le informazioni dai terroristi, e c’è anche chi può vedere la lettura politica come una forzatura e godersi semplicemente il film, che è un thrilerazzo della Madonna. Due ore e mezzo di tensione costante, che non scende fino alla fine. Di recente mi era capitato di rado di rimanere prigioniero di una pellicola con un livello di coinvolgimento simile. Anche nei bei film, può capitare un calo per un paio di minuti. Qui manco per un istante. Erano mesi che non mi capitava qualcosa del genere, ma che dico mesi? dico giorni. Anche un altro film nel passato recente mi ha coinvolto (quasi) allo stesso modo di Prisoners, ma ne parlerò a breve.

Il regista Denis Villeneuve ha un super potere: quello di schiantarti dentro i suoi film. Era capitato con il raggelante Polytechnique, era ricapitato con lo splendido La donna che canta, è riricapitato ora con Prisoners. Merito del canadese, che evita virtuosismi ma dirige con una precisione pazzesca. Detto così, potrebbe apparire uno stile freddo, in realtà Villeneuve fa sentire vicini ai suoi personaggi come pochi altri registi contemporanei. C’è una scena in particolare, quella in cui Hugh Jackman riconosce il calzino con il coniglietto della figlia, che mi ha messo i brividi. E io che ho i brividi per una scena con Hugh Jackman è una cosa mai successa. MAI.

"Donna invisibile, m'è appena sparita la figlia. Scusa neh, ma non ho tempo per venire a giocare a nascondino con te.

Se Wolverine è alla sua migliore interpretazione in assoluto, che dire di Jake Gyllenhaal, qui il detective che cerca di risolvere il mistero della sparizione delle due bimbe?
Jake Gyllenhaal, che attore straordinario! Il suo personaggio, oltre a un taglio di capelli scalato di quelli alla Rihanna/Miley Cyrus/Skrillex che vanno tanto tra i ggiovani d’oggi, ha un tic agli occhi pauroso. Non so se la cosa era presente in sceneggiatura, oppure è una particolarità che ha voluto aggiungere lui al personaggio, però recitare così è un rischio. Rischi di fare la figura dello scemo e sputtanare il film, invece Gyllenhaal è riuscito così a farci avvicinare ancora di più al suo detective. Il suo è un personaggio all’apparenza “neutro”, non troppo distante da quello di Jessica Chastain in Zero Dark Thirty; di entrambi sappiamo pochissimo, non vivono travolgenti storie d’amore, non li vediamo con la famiglia o con gli amici o altro. Nessuna nota personale. Li vediamo impegnati solo nella loro ossessiva caccia all’uomo, eppure tutti e due, grazie alle performance larger than life dei loro interpreti, sono dei personaggi vivissimi e umani come non capita spesso di vedere, non nei thrilleroni americani, se non altro.
Altra strepitosa prova è poi quella di un’irriconoscibile Melissa Leo, ma attenzione anche al volto nuovo David Dastmalchian e nota di merito pure per Paul Dano, alle prese con un personaggio super sfigato, persino più dei suoi soliti, in cui si trova parecchio a suo agio. Sarà un caso?


"Oh, ma che è? Rompermi il deretDano è diventato il nuovo sport nazionale americano?"
"Hey Donnie, lasciami. Non sono Paul Dano!"
"Ah ok scusami, ti avevo scambiato per lui..."

In tutto questo ben di Dio registico e recitativo il punto di forza assoluto è però un altro ancora. E non mi riferisco nemmeno alla splendida colonna sonora da brividi composta dall’islandese Jóhann Jóhannsson, impreziosita da “CODEX”, una chicca dei Radiohead, già usati dal regista pure in La donna che canta, dove “You and Whose Army?” era un po’ il tema sonoro che accompagnava la pellicola. Villeneuve possiamo quindi considerarlo a tutti gli effetti un fan delle teste di radio ed è una ragione in più per amarlo.
La vera arma di distruzione di massa messa in campo da Prisoners a cui mi riferisco è la sua fenomenale sceneggiatura, firmata dal quasi esordiente Aaron Guzikowski. Una sceneggiatura non tratta da romanzi, graphic novel, seghe fantasy, giochi da tavolo o altro. Una sceneggiatura originale, finalmente. La storia come detto non è nuova, il mistero della sparizione di ragazzine è una situazione in cui il genere thriller ha sempre giocato e continua a farlo, però è raccontata con la giusta dose di personalità, con un sacco di riferimenti come visto alla politica ma anche alla religione. È una sceneggiatura costruita in maniera perfetta, impeccabile, stratosferica, che Villeneuve è riuscito a trasformare in una pellicola incentrata sul simbolismo, tra labirinti, serpenti, effigi cristiane, un Jake Gyllenhaal che non parla con dei coniglioni ma è comunque parecchio ossessionato e un Hugh Jackman che non tira fuori gli artigli dalle mani ma riesce a fare di peggio.
Prisoners è un film che sa spiazzare, senza sparare fuori colpi di scena assurdi o improbabili, ma che colpisce solo con colpi (di scena e allo stomaco) ben assestati. Un film su cosa significa restare prigionieri che ti fa suo prigioniero per 2 ore e mezza senza mai darti alcuna certezza, lasciandoti in costante tensione e restandoti incollato dentro pure al termine. Un film che mostra cosa significa avere Fede, non solo da un punto di vista religioso, e soprattutto cosa significa perderla. Un film che fa finalmente fa riacquistare la Fede nel thrillerone americano.

IT’S LABIRINTO TIME
Per scoprire il voto cannibale a questo film, dovete risolvere il seguente labirinto.


Okay, potete scoprirlo anche senza risolverlo, ma sappiate che state barando.



giovedì 7 novembre 2013

UN SACCO DI FILM GIOVANI E BELLI




Che settimana, signori e signore!
Non sono ironico, una volta tanto nella vita. Mentre al box-office continueranno a piovere euro a catinelle sulla testa di Checco Zalone, questo weekend arriveranno un sacco di vari filmoni degni, degnissimi di nota, quindi non perdiamo tempo con le presentazioni che cose del genere non capitano spesso, in Italia non capitavano da mesi, e passiamo a vedere tutte le uscite con i commenti miei e del mio collega nemico blogger MrJamesFordone.

"Dì ancora che Donnie Darko è sopravvalutato e ti ammazzo!"
Prisoners di Denis Villeneuve
Il consiglio di Cannibal: fate Ford prigioniero e non liberatelo più
Aspettative altissime per uno dei film più promettenti dell’autunno. Prisoners è un thriller-drama accolto molto bene negli USA sia dal pubblico che dalla critica, e pure al Toronto Film Festival, vanta alla regia Denis Villeneuve, uno che con i notevolissimi Polytechnique e La donna che canta ha dimostrato di possedere un talento enorme e un potenziale futuro ancora maggiore, e un ottimo cast capitanato da Jake Gyllenhaal. Da tali premesse, posso anche chiudere un occhio sulla presenza di Hugh Jackman, attore che sopporto ben poco. Direi quasi che lo sopporto meno di Ford, ma se non altro Wolverine una volta ogni tanto, come con The Prestige, ne fa una giusta. A differenza del mio blogger nemico.
Il consiglio di Ford: presto Cannibale sarà prigioniero nello scantinato del Saloon. E tutti tireremo un sospiro di sollievo.
Esistono ben pochi registi in grado di mettere d'accordo perfino i due nemici per antonomasia della blogosfera, ed uno di essi è Denis Villeneuve, autore dei due meravigliosi Polytechnique e La donna che canta, trattati con lo stesso riguardo su White Russian così come su Pensieri Cannibali.
Cosa più unica che rara, dunque.
Speriamo soltanto che la grande produzione dietro questo Prisoners non abbia inficiato troppo il lavoro di uno dei più interessanti autori che possa vantare il Nord America. Nel frattempo, potenziale prima scelta della settimana.

"Non ti sembra esagerato 'sto cerottone per un brufolino?
Guarda che sei lo stesso giovane e bella. Sempre più di Ford, almeno."
Giovane e bella di François Ozon
Il consiglio di Cannibal: Che dilemma, meglio Giovane e bella di Ozon o Vecchio e brutto di Fordon?
Non solo Villeneuve questa settimana, ma pure Ozon, altro regista in ottima forma che negli ultimi mesi ci ha già consegnato quel gioiellino di Nella casa. Che sta succedendo alla distribuzione italiana? Vogliono proporci davvero del cinema di qualità? Ormai non eravamo più abituati, soprattutto Ford.
Dopo settimane di nulla quei furboni di distributori, concentrando un sacco di uscite interessanti nello stesso weekend, rischiano però di togliere visibilità a film potenzialmente molto interessanti. Come questo, che promette di essere un nuovo filmon di Ozon.
Il consiglio di Ford: Katniss Kid non è più giovane, e neppure bella.
Curiosamente, secondo regista su due film in uscita a riuscire di norma a mettere d'accordo il sottoscritto e Peppa Kid.
Dopo due mesi di proposte praticamente inutili, finalmente un week end degno di questo nome.
Detto questo, e considerato l'ottimo e recente Nella casa, non posso non consigliare anche questo lavoro di Ozon, regista forse non dirompente come Villeneuve ma sempre e comunque in grado di stupire il suo pubblico.
Al contrario del Cannibale, che è una sorpresa - in negativo - sempre garantita.

"Domani arriva la recensione del mio nuovo disco?
Attento a quello che scrivi, Cannibal!"
Machete Kills di Robert Rodriguez
Il consiglio di Cannibal: Machete, kill Ford, pleeease
Mi sono divertito un sacco con il primo fighissimo Machete, quasi quanto a sfottere Ford per il suo essere un vecchio cowboy-wrestler sul viale del tramonto. Era un B-movie esaltante, spassoso, cazzaro il giusto. Detto questo, un po’ come con Kick-Ass, non sentivo un particolare bisogno di un sequel. Andava bene così. Questo secondo capitolo rischia allora di fare la fine di Kick-Ass 2, filmetto guardabile quanto dimenticabile.
Robert Rodriguez insieme al suo variegatissimo cast che questa volta comprende anche Lady Gaga, Charlie Sheen, Sofia Vergara, Vanessa Hudgens e Amber Heard sarà riuscito nel miracolo di dare alla luce un sequel degno di nota?
E Ford riuscirà a dare alla luce un post finalmente degno di nota?
Il consiglio di Ford: Ford kills... Cannibal.
Ci sono pochi uomini, nel grande circo di Hollywood, che rispetti quanto il vecchio Danny Trejo.
Ex delinquente e detenuto, grande amico del fu Edward Bunker - che lo conobbe, se non ricordo male, a San Quentin, se i concerti di Johnny Cash non mi hanno incasinato troppo i ricordi e lo lanciò sul grande schermo grazie ad una piccola parte in A trenta secondi dalla fine -, il coriaceo attore messicano è diventato un'icona leggendaria neanche fosse un eroe della Frontiera, proprio come il suo Machete.
Ora, in cuor mio già so che questo sequel non potrà raggiungere i livelli del primo capitolo di quella che dovrebbe essere una trilogia, ma anche che lo guarderò con grande gioia ed infinita goduria.
A volte, basta così.

Un weekend da bamboccioni 2 di Dennis Dugan
Il consiglio di Cannibal: viva i bamboccioni, abbasso i fordoni!
E a proposito di sequel… Se il ricordo di Machete rischia di essere rovinato da un numero 2 non all’altezza, Un weekend da bamboccioni 2 non corre questo pericolo, visto che c’è poco da rovinare. Il primo film era infatti davvero una robetta, però, da fan di Adam Sandler quale sono, temo che pure questo secondo capitolo non me lo farò sfuggire, mannaggia a me, anche se mi attira
ben poco. Sarà perché per me è ora di essere meno bamboccione e più uomo responsabile come il Fordone?
Naaah!!!
Il consiglio di Ford: non ho bisogno di bamboccioni, ogni settimana mi sorbisco già il Cannibale!
Per una volta, considerate le prime tre uscite - praticamente imperdibili - sono contento che arrivi una schifezza di questo calibro a spezzare un po’ il ritmo.
Ovviamente farò finta che non sia mai esistito neppure il primo e lascerò a Bamboccione Kid l'onore di recensirvelo.

Ford e famiglia.

Cannibal e famiglia.

"Piove, che cacchio hai da ridere?"
"Niente, pensavo a Ford... Ahahah"
"E' vero! Anche in una brutta giornata, basta pensare a lui
per ammazzarsi dalla risate, uahah."
Questione di tempo di Richard Curtis
Il consiglio di Cannibal: questione di tempo, e Ford ammetterà la sua incompetenza
Romanticoni in ascolto, Ford ce l’ho anche e soprattutto con te, questo sembra proprio un film che non vi dovete perdere. Lo specializzato in romcom Richard Curtis, quello di Love Actually, si affida alla sempre splendida e bravissima Rachel McAdams per raccontarci una storia d’amore e di viaggi nel tempo. Si rivelerà il Donnie Darko/Ritorno al futuro delle commedie sentimentali, o una gran delusione?
Questione di tempo e lo sapremo.
Il consiglio di Ford: questione di tempo, e finalmente riuscirò a mettere le mani sul Cannibale per assestargli un paio di cazzotti.
Non ho ancora avuto modo di recuperare questo potenzialmente interessante film firmato da Richard Curtis, eppure ho come l'impressione che potrebbe rivelarsi una sorpresa decisamente piacevole: scritto su binari che ricordano lo splendido Ruby Sparks dello scorso anno, potrebbe addirittura, dovesse mantenere le premesse, duellare con Before midnight per il titolo di migliore commedia romantica dell'anno.
Staremo a vedere.

"Ripeti ciò che hai detto sulla mia partecipazione a Hunger Games,
se ne hai il coraggio."
Rampart di Oren Moverman
Il consiglio di Cannibal: Ford, voglio ramparti la faccia!
L’uomo, il mito Woody Harrelson torna a collaborare con il regista Oren Moverman dopo lo riuscito Oltre le regole – The Messenger, film che mi era piaciuto particolarmente. La pellicola giace nel mio hard-disk già da parecchio tempo, ma non avevo ancora avuto lo stimolo per vederlo. Adesso con la scusa dell’uscita italiana ufficiale mi sa che è arrivata l’occasione. Ora o mai più.
E un film come questo potrebbe anche essere l’occasione buona per me e Ford per essere d’accordo. Ora o mai più.
Il consiglio di Ford: Cannibal, prima o poi ti ramperò le ossa!
Probabilmente questa settimana una strana congiunzione astrale ha finito per portare una serie di registi in grado, di norma, di mettere d'accordo il sottoscritto ed il Kid, perchè anche Oren Moverman fa parte della ristretta cerchia.
Come se non bastasse, e come per il molto ben riuscito Oltre le regole, torna sugli schermi Woody Harrelson, tra i pochi attori in grado di scampare alle critiche mie e del Cucciolo.
Certo, siamo in ritardo giusto di un paio d'anni, eppure il prodotto merita almeno una visione, specialmente per chi ama i polizieschi tosti e duri sulla scia di The Shield: lo vidi parecchio tempo fa, e potete trovare la mia recensione qui.

"Abbattere un aereo che trasporta Ford?
Questa sì che è un'occasione da cogliere al volo."
Planes di Kay Hall
Il consiglio di Cannibal: meglio volare su altri lidi
Questa specie di spin-off di Cars è l’uscita più attesa del periodo dal mio nipotino, che ha 5 anni. E temo sia anche la più attesa da MrFord, che di anni (se non altro mentali) ne ha almeno 50…
Considerando che si tratta di un filmino inizialmente programmato per un’uscita in home-video e poi, per ragranellare qualche soldino in più, la Disney, sempre più in crisi a livello creativo, ha pensato bene di farlo volare nei cinema, la qualità non dovrebbe essere altissima. Io allora questo volo però me lo perdo volentieri, mentre Ford spero salga su aereo diretto al Polo Nord. Solo andata.
Il consiglio di Ford: vorrei regalare un volo a Cannibal Kid. Per Marte.
Filmetto derivativo dal franchise di Cars che sinceramente ha tutto il sapore dell'operazione commerciale senza ritegno utile a Mamma Disney per fare cassa nel periodo dell'anno più propizio in questo senso.
Le aspettative sono molto basse e il Fordino è ancora troppo piccolo per costringermi alla sala il giorno stesso dell'uscita, quindi penso che lo guarderò, ma con molta, molta calma.
Anche perchè il solo pensiero di un aereo mi fa tornare in mente che è un po’ troppo tempo che non viaggio.

"Chi stai aspettando?"
"MrFord."
"Ma guarda che non prende il treno. Quello si muove solo su un tosaerba,
come il vecchino di Una storia vera."
La gabbia dorata – La jaula de oro di Diego Quemada-Diez
Il consiglio di Cannibal: settimana dorata?
Film messicano da Festival, che dal trailer sembra una cosa a metà strada tra Y tu mama tambien e Stand By Me, quindi potenzialmente molto promettente. In un’altra settimana, avrebbe rischiato di essere la proposta migliore. In questa appare invece un po’ oscurato dalle altre uscite, ma una visione prima o poi se la potrebbe meritare.
Mi sa anche di film abbastanza fordiano. Ma questa però non prendetela come una cosa positiva. Tutt’altro.
Il consiglio di Ford: la gabbia che ho progettato per il Cucciolo non è affatto dorata.
Considerata l'esperienza molto positiva con il recente Las acacias, e considerato che questa settimana pare uno di quei regali che i distributori ci concedono ormai sempre più difficilmente, cercherò di recuperare il prima possibile questa potenziale piccola chicca, che mi pare il tipico film da Festival nella versione buona.
Quella fordiana.

"A Ford, il mio fan numero 1. Con affetto, Luca Fordareschi."
Something Good di Luca Barbareschi
Il consiglio di Cannibal: Something bad, really really bad
In una settimana clamorosamente cinematograficamente ripiena di proposte niente male e in arrivo da un po’ tutto il mondo, dall’Italia poteva non arrivarci una ciofeca?
E che ciofeca!
A me Luca Barbareschi è sempre stato sulle palle, come attore, come uomo e come politico. Come regista non lo so e, parlerò per pregiudizio come fa di solito Ford, non mi interessa nemmeno scoprirlo. A giudicare dal trailer, il suo nuovo “thriller internazionale” ambientato in Cina sembra davvero lammerda. Non so perché, ma mi sembra una roba molto vicina al cinema di Renzo Martinelli, regista (s)consigliato proprio da Ford. Questo Something Good potrebbe così rivelarsi good giusto per infoltire la classifica dei peggiori film dell’anno, però non è giusto: mi sa che vincerebbe troppo facilmente.
Il consiglio di Ford: the good, the bad and the worst.
Questa settimana i distributori riescono nell'impresa non solo di mettere d'accordo me ed il mio nemico Cannibale in positivo, ma anche in negativo, considerato che Barbareschi è sempre stato profondamente sul cazzo anche al sottoscritto.
Supponente e spocchioso, è uno degli emblemi del peggio che l'Italia ha da offrire.
Ovviamente, in mezzo a proposte una più interessante dell'altra, il ruolo della pecora nera spetta alla Terra dei cachi.

giovedì 17 gennaio 2013

VIDEOS OF THE YEAR - 2012 EDITION


Il 2013 sta già quasi giungendo al termine, ma le classifiche cannibali di ricapitolazione del 2012 non sono ancora terminate. Quasi, ma non ancora.
Oggi vediamo allora la top 10 dei video più interessanti dell’anno (in realtà ce ne sono 12 e non 10, ma vabbé, non ce l'ho fatta a contenermi). Videoclip musicali, ma anche altra roba varia in cui mi è capitato di imbattermi su YouPorn YouTube.
No, “Gangnam Style” di PSY non l’ho messo. È il video più visto dell’anno e della storia di YouTube, all’inizio l’avevo anche trovato divertente e sicuramente resterà tra i video simbolo dell’annata, però ormai ha veramente fracassato le pall… volevo dire che ha moderatamente stufato.
Ecco la top 10 12, parecchio cinematografica tra l'altro, dei video cannibali 2012.

10. Killers “Here With Me”
Dimenticate gli spenti Alice in Wonderland e Dark Shadows, in cui si era trasformato in un’ombra di se stesso. Tim Burton è tornato in splendida forma con Frankenweenie e con questo poetico video dei Killers con protagonisti Craig Roberts (quello di Submarine) e la sua affezionata attrice feticcio Winona Ryder. Tim Burton è di nuovo here with us.



9. T-ara “Day by day”
Dalla Corea del Sud ho selezionato per voi non PSY, bensì la girl band delle T-ara. I loro più che video sono film. E neanche mini-film, proprio dei filmoni. Prendetevi 10 minuti di tempo e godetevi questa delirante figatonza a metà strada un video di Lady Gaga, un film di Tarantino e un anime futuristico.



Se si viete presi bene, qui c’è pure la parte 2 del video.

8. Io odio il Pulcino Pio
Anch’io odio il Pulcino Pio. Così come amo questo video.



7. Romain Gavras videos
Jay-Z & Kanye West feat. Frank Ocean “No Church in the Wild”
Il talento visivo del regista greco-francese Romain Gavras. I versi di Jay-Z e Kanye West. La voce di Frank Ocean. Non poteva che uscirne qualcosa di grandioso.



M.I.A. “Bad Girls”
Il talento visivo di Romain Gavras again. I versi e la voce di M.I.A.. Le penne in auto di M.I.A.
Grandioso pure questo.



6. Sigur Rós videos
Sigur Rós “Fjögur píanó”
Video allucinato in tipico slow motion sigurrossiano con un inedito Shia LaBeouf alle prese con avventure ancora più deliranti di quando ha a che fare con dei robottoni parlanti. Immaginate voi che cosa si è calato questa volta.



Sigur Rós “Leaning Towards Solace ft. Dauoalogn, Varuo”
E il capitolo dei poetici slow motion sigurrossiano non è finito qua. C’è gloria anche per John Hawkes ed Elle Fanning.



5. David Lynch “Crazy Clown Time”
Il Maestro, il Mito, il Genio David Lynch qui in versione cantante, musicista e regista.
Com’è il video di Crazy Clown Time?
Pura follia lynchiana, che domande?



4. Ghost Tits
Divertente, anzi esilarante trailer per un film immaginario (anche se spero prima o poi venga realizzato veramente) con protagonista Olivia Munn. E le sue tette.



3. Grizzly Bear “Yet Again”
La vicenda di una ballerina schizzata. E no, non è Black Swan 2. Anche se potrebbe esserlo…



2. Florence + the Machine “Lover to Lover”
Florence Welch fa le prove generali per esordire davanti alla macchina da presa per uno dei prossimi film di Terrence Malick (sì, potrebbe succedere veramente!), in questo video molto Malick style diretto dal promettente Vincent Haycock. Vista la intensa performance attoriale di Florence, sembra che Jessica Chastain possa aver trovato una degna rivale…



1. The Shoes “Time To Dance”
Jake Gyllenhaal in versione psycho per questo video del duo elettronico francese The Shoes offre una delle interpretazioni recitative più pazzesche dell’annata.
Un semplice video?
Chiamiamolo pure mini-film.
Ma adesso basta chiacchiere. It’s time to dance!


martedì 27 novembre 2012

The Blair Witch Police

Stazione di polizia chiama agente Cannibal, ci sente?
Abbiamo un codice 390D, necessitiamo immediatamente di una recensione massacro. Negli ultimi tempi sta dando troppe sufficienze, sta salvando un sacco di film e non tutti lo meritavano e insomma non va davvero bene. Non ci siamo. Abbiamo End of Watch, questa nuova pellicola su due poliziotti in servizio in un quartiere malfamato di Los Angeles, nel barrio dove si combatte una guerra quotidiana tra messicani e afroamericani, e vorremmo che la demolisse. Capito, agente Cannibal? Comprende?

Agente Cannibal a rapporto. Vi sento forte e chiaro. Dite che sono stato troppo buono, negli ultimi tempi?
Sì, mi sa che avete ragione. Mi sono rammollito? Forse, o forse è solo che non mi sono capitate le pellicole giuste da odiare. Adesso però ho anch’io voglia di scagliarmi contro un film e prenderlo a cazzotti come si deve. Vediamo se questo End of Watch può fare al caso mio. Sono pronto in modalità tolleranza zero.

"Scendi dall'auto e ripeti che Donnie Darko fa schifo,
se ne hai le palle!"
End of Watch - Tolleranza zero
(USA 2012)
Regia: David Ayer
Cast: Jake Gyllenhaal, Michael Peña, Anna Kendrick, Natalie Martinez, David Harbour, Frank Grillo, America Ferrera, Cody Horn, Everton Lawrence, Diamonique
Genere: poliziesco
Se ti piace guarda anche: Training Day, The Shield, Harsh Times - I giorni dell’odio, La notte non aspetta

End of Watch, cominciamo dallo start. L’inizio fa ben sperare, in senso negativo. Nel senso che sono pronto per una bella rece massacro. Riprese a mano in stile finto documentario… Ci troviamo per caso di fronte a una versione poliziottesca di The Blair Witch Project? Bene, bene, mi sa che ci sarà da divertirsi a prendere a botte questo film, però… però c’è Jake Gyllenhaal e mi dispiacerebbe farlo. Anche perché non ho mai visto un film brutto con Jake Gyllenhaal.
Ah no, ho dimenticato Prince of Persia!

"Amigo, con quella telecamera sei più inquietante di quando
parlavi con i coniglioni giganti. Fai te..."
Jake Gyllenhaal ancora una volta offre una interpretazione notevolissima e ci scaraventa dentro la vita del suo personaggio e del suo amico messicano interpretato da Michael Peña, che con il cognome che si ritrova sarebbe troppo facile dire che come attore fa pena, ma non sarebbe vero. Pure lui se la cava bene. Il migliore però resta Jake Gyllenhaal. È talmente calato nella parte che io se lo vedo per strada non gli chiedo l’autografo ma gli do’ subito patente e libretto.
Lui e il suo amigo messicano se ne vanno in giro per le strade di Los Angeles con “Harder Than You Think” dei Public Enemy che pompa nelle casse dello stereo e sembra di essere insieme a loro, come dentro un Training Day parte 2 girato in stile YouTube. Che poi il film non è girato tutto in stile mockumentary. Anche se potrebbe sembrare, in realtà non è un fottuto The Blair Witch Police. E questo è un bene.
"Oh no! Ora che la saga di Twilight è finita, mi toccherà fare solo film decenti..."
"Perché, Anna, c'eri pure tu in Twilight? Io non t'ho proprio notata ahaha!"
Allo stesso tempo però non è nemmeno un Cloverfield poliziesco. E questo è un male. End of Watch sta lì a metà strada, tra riprese nude e crude mockumentary e riprese più propriamente cinematografiche. Non è né carne né pesce. È qualcos’altro, un mix confuso e non del tutto riuscito, ma che comunque dimostra una buona vitalità e riesce a catturare. Grazie alle vicende dei due poliziotti, che ci vengono mostrati non solo sul lavoro ma anche nella vita privata.

Ed è qui che entra in gioco Anna Kendrick. Anna Kendrick come al solito riesce a illuminare lo schermo, nonostante la sua presenza sia limitata a poche scene. Anna Kendrick non è una figona. Anna Kendrick ha quel tipo di fascino, quello non della tipa da una botta e via. Quello della tipa da sposarti. E infatti Jake Gyllenhaal nel film non se lo fa ripetere due volte. Anna Kendrick ha quel fascino lì, un po’ come Taylor Swift che nella vita reale usciva con Jake Gyllenhaal ma lui in quel caso non se l’è sposata e ora they are never ever ever getting back together.
"Dite che ero più sexy quando facevo Ugly Betty? Non è una bella cosa..."
Like ever.

Come comprimarie sulla strada compaiono invece America Ferrera e Capo Cody Horn. America Ferrera è l’ex Ugly Betty che qui anche senza occhiali e senza apparecchio resta sempre ugly e Cody Horn che invece l’abbiamo già vista in Magic Mike ma è talmente poco sexy che guardando il film veniva più voglia di farsi Channing Tatum o Matthew McCounaghey o Alex Pettyfer e insomma sia America che Cody fisicamente non mi piacciono proprio e non mi metterei mai con loro, like ever, ma con il loro fare mascolino sono perfettamente calate nella parte delle sbirre e quindi per la pellicola è meglio così. Anche perché una sbirra troppo sexy non è credibile. Vedi Kristin Kreuk nella serie Beauty & the Beast, che invece di una scena del crimine, sembra più pronta per una sfilata in passerella.

"Proprio così Betty cozz... ehm, America Ferrera. Proprio così."
Vita di strada e vita privata, poliziesco e squarci di romanticismo, mockumentary e fiction. End of Watch è un gran calderone in cui rientra di tutto e di più e qui sta il suo fascino. Così come il suo limite. Con la sua varietà di scelte stilistiche, il regista e sceneggiatore David Ayer non sa bene da che parte stare, eppure riesce a proporci una pellicola nuda e cruda che pur nella sua discontinuità tiene inchiodati sui sedili dell'auto insieme a Jake Gyllenhaal e Michael Peña. A non convincere fino in fondo è semmai la scelta di presentarci dei poliziotti troppo buoni. Va bene che non tutti i poliziotti devono essere corrotti o bastards come la sigla A.C.A.B. ci suggerisce, però questi due non si lasciano tentare nemmeno per un attimo dall’idea di prendersi una parte dei soldi ritrovati a degli spacciatori e non ci pensano un secondo a gettarsi tra le fiamme per salvare dei bambini. Per questo aspetto, nonostante il suo stile mockumentarystico-realistico, End of Watch finisce per somigliare a una pellicola fantascientifica, tanto che in questo caso più che di A.C.A.B. si può parlare di A.C.A.H., All Cops Are Heroes.
(voto 7-/10)

Stazione di polizia chiama agente Cannibal, ci riceve?
E questa le sembra una stroncatura, le sembra? Noi volevamo una recensione massacro e lei ancora una volta ha regalato una sufficienza, anzi addirittura una più che una sufficienza. E per fare il cattivone al 7 ha aggiunto un misero meno!?! Tutta qua la sua brutalità?
Cannibal, ci riconsegni immediatamente distintivo, pistola e tastiera. Lei è licenziato. Con effetto immediato.

The End (of Watch)


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