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giovedì 24 aprile 2014

AFTERNOON DELIGHT, GODURIA POMERIDIANA




Afternoon Delight
(USA 2013)
Regia: Jill Soloway
Sceneggiatura: Jill Soloway
Cast: Kathryn Hahn, Juno Temple, Josh Radnor, Jessica St. Claire, Jane Lynch, Michaela Watkins, Josh Stamberg, John Capelos, Suzy Nakamura, Annie Mumolo
Genere: indie pleasure
Se ti piace guarda anche: The Sessions – Gli incontri, Short Term 12, Shame, Nymphomaniac

Cosa si intende con Afternoon Delight?
State pensando a qualcosa di sessuale?
Ebbene sì. Per una volta non siete i soliti depravati, visto che il senso è proprio quello.
“Afternoon Delight” è un pezzo degli anni ’70 della Starland Vocal Band che, dietro alla sua musichetta e ai suoi coretti da chiesa, si riferisce in maniera più o meno esplicita e più o meno pruriginosa al trastullarsi in pieno giorno, da soli o in compagnia.



"Hey, l'hai visto il finale di How I Met Your Mother?"
"Mamma mia, che stronzata!"
Afternoon Delight è ora anche il titolo di una gradevole commedia indie che parla guarda caso di quello, del cercare il piacere durante il giorno, del sapersi godere la vita non solo di notte, non solo nel weekend, non solo in vacanza, non solo in circostanze straordinarie, ma sempre. Anche in un pomeriggio qualunque.
Afternoon Delight è un film che va goduto allo stesso modo. Non in una visione serale, bensì in un tranquillo pomeriggio. Ogni pellicola ha un momento giusto per essere gustata, e questo è il classico filmetto pomeridiano. Quello che fai partire senza grosse aspettative giusto per passare il tempo e poi alla fine ti lascia qualcosa. Non che sia un lavoro indimenticabile, nonostante il solito esagerato Quentin Tarantino l’abbia inserito nella sua personale Top 10 dei film migliori del 2013, eppure è una visione che si fa seguire molto bene e che si ricorda con un sorriso sulle labbra.

La protagonista è Rachel, una donna intorno ai 40 anni sposata e con figli, una desperate housewife benestante che affronta una precoce crisi di mezza età. Con il marito (l’anonimo Josh Radnor di How I Met Your Mother) a letto le cose non funzionano più e così, per far ritornare il loro rapporto piccante, decide di seguire il consiglio della solita amica disinibita e andare insieme al consorte in uno stripclub. È qui che Rachel riceverà una bella lapdance fatta da Juno Temple che le cambierà la vita.
Rachel diventerà lesbica?
Diventerà bisex?
Si metterà a fare le cosacce a tre insieme al marito?
La situazione è più complessa di così, fatto sta che tra lei e la sexy zoccoletta Juno Temple si instaurerà un rapporto particolare… Di più non vi dico, se no vi rovino la visione pomeridiana.

La pellicola è girata dall’esordiente Jill Soloway nel più tipico stile indie hipster da Sundance Festival che va per la maggiore oggi, con un tocco femminile che la fa avvicinare alla serie Girls o al film Frances Ha, però in una versione più adulta. A convincere particolarmente è la relazione tra la sexy, qui ancora più sexy del solito, Juno Temple e l’interprete di Rachel, un’ottima Kathryn Hahn, attrice caratteristica vista finora qua e là in vari ruoli minori, da Crossing Jordan al recente I sogni segreti di Walter Mitty passando proprio per le citate Girls. Una caratterista che qui dimostra di avere il carattere per reggere, alla grande, un personaggio da protagonista.
E allora, Afternoon Delight è proprio quello che promette il suo titolo: un bel piacere, da gustarsi rigorosamente di pomeriggio, tanto per sgarrare un po’, così, giusto per deviare dalle abitudini. Come una serata alcolica che comincia con qualche oretta di anticipo rispetto al solito. Come un seghino diurno. O come una sveltina alla luce del sole.
(voto 6,5/10)

mercoledì 21 luglio 2010

Death of a party

Party Down
(stagione 1)
Serie creata da: Rob Thomas, Paul Rudd, Dan Etheridge, John Enbom
Cast: Adam Scott, Ken Marino, Lizzy Caplan, Ryan Hansen, Jane Lynch, Martin Starr

Sono totalmente e irrimediabilmente intrippato per questa serie tv. Tra le cose più sottilmente divertenti e disperate viste negli ultimi tempi.
Protagonisti sono un gruppo di attori/sceneggiatori falliti o aspiranti tali che in attesa di sfondare a Hollywood lavorano in una ditta di catering. Ogni puntata (breve, da 25 minuti) è quindi ambientata in una festa (o una specie di festa), che poi regolarmente finisce in un disastro e vista dal punto di vista di chi ci lavora dietro: c’è la rimpatriata del liceo, il rinfresco dei piccolo borghesi che voglioni fare i fichi, il party dei Repubblicani che attendono l’arrivo di Arnold Schwarzenegger, i vecchietti singles arrapati che si fanno venire un infarto vedendo una spogliarellista, il ricevimento di un truffatore in cerca di investitori, un festino di pornostar, il compleanno sweet sixteen su una barca di una teenager, un ritiro aziendale per fare team-building, un matrimonio tra produttori gay, un’allegra festicciola di russi (assassini?). E tutto questo solo nella prima stagione da 10 episodi. Ne è stata prodotta anche una seconda (e purtroppo ultima) che mi devo ancora sparare al più presto.

L’umorismo di questa serie mi ricorda una versione americana di Boris, o anche del british The Office (vedi l’esaltazione del capo, alla fine un povero cristo più disperato di tutti): un gruppo di persone che si ritrova a fare un lavoro non certo dei propri sogni in situazioni spesso assurde e con dei colleghi allucinati. Una cosa prettamente tipica degli anni da crisi economica che stiamo vivendo, quindi è facile ritrovarsi e riderci (un poco amaramente) sopra.
Niente male il cast, con una Jane Lynch che poi ha fatto il grande salto in Glee, dove sta diventando una idola mondiale nei panni della cattivissima Sue Sylvester. C’è poi Lizzy Caplan, attrice assolutamente in ascesa già notata in un sacco di posti (True Blood, Mean Girls, Hot Tube Time Machine, Cloverfield…) e alcuni volti visti in Veronica Mars (non a caso tra i creatori della serie c’è proprio il “papà” di Veronica, serie con cui condivide il particolare umorismo), tra cui come special guest-star proprio Kristen Bell.
Party Down: un rimedio efficace contro lo scazzo del lavoro moderno.
(voto 7/8)

Da noi non è ovviamente ancora stata mai trasmessa, ma potete trovare gli episodi della serie sottotitolati in italiano QUI

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