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venerdì 23 settembre 2016

L'ingiusta demolizione di Demolition





Demolition – Amare e vivere
(USA 2015)
Titolo originale: Demolition
Regia: Jean-Marc Vallée
Sceneggiatura: Bryan Sipe
Cast: Jake Gyllenhaal, Naomi Watts, Judah Lewis, Heather Lind, Chris Cooper, Brendan Dooling
Genere: distruttivo
Se ti piace guarda anche: Rudderless, The Leftovers

Fuck is a great word.”
Fanculo è una grande parola.
Chi lo dice? Io?
No, lo dice Jake Gyllenhaal nel film Demolition, quindi fidatevi.
Io di lui mi fido e dico fanculo a tutti quelli che hanno criticato questo film.

mercoledì 10 febbraio 2016

C.R.A.Z.Y. - P.A.Z.Z.A.





C.R.A.Z.Y.
(Canada 2005)
Regia: Jean-Marc Vallée
Sceneggiatura: François Boulay, Jean-Marc Vallée
Cast: Marc-André Grondin, Michel Côté, Pierre-Luc Brillant, Maxime Tremblay, Alex Gravel, Natasha Thompson, Danielle Proulx, Mariloup Wolfe
Genere: F.I.G.O.
Se ti piace guarda anche: Quasi famosi - Almost Famous, Velvet Goldmine, Quadrophenia, Le premier jour du reste de ta vie

È passato un mese dalla scomparsa di David Bowie ed è una ferita aperta che ancora fa fatica a rimarginarsi. Per ricordare il grande cantante inglese, il solito gruppetto di blogger quest'oggi ha così voluto dedicare uno speciale David Bowie Day per parlare dei suoi film come attore, e non solo.
Ecco l'elenco dei blog che partecipano all'iniziativa.

lunedì 3 febbraio 2014

DALLAS BUYERS CLUB, IL FILM DA VEDERE (PRIMA DI MORIRE)




Dallas Buyers Club
(USA 2013)
Regia: Jean-Marc Vallée
Sceneggiatura: Craig Borten, Melisa Wallack
Cast: Matthew McConaughey, Jared Leto, Jennifer Garner, Denis O’Hare, Kevin Rankin, Griffin Dunne, Steve Zahn, Dallas Roberts, Michael O’Neill, Ian Casselberry
Genere: (siero)positivo
Se ti piace guarda anche: Philadelphia, Brokeback Mountain, Larry Flynt – Oltre lo scandalo, Killer Joe

Cosa fareste se vi dicessero che avete contratto il virus dell’HIV e vi restano soltanto pochi giorni di vita? E cosa fareste se vi dicessero inoltre che Dallas Buyers Club sarà l’ultimo film che mai vedrete, visto che nell’ospedale in cui siete ricoverati hanno una copia solo di quello e del nuovo di Pieraccioni?
Ecco come reagirei io, attraverso le 5 classiche fasi di elaborazione del lutto.

1) Negazione
No!
Io non morirò.
Io non morirò mai.
E, se anche morirò, il mio blog Pensieri Cannibali sopravvivrà per sempre. Tutto ciò che facciamo in rete rimane. Sì, anche voi che adesso vi state guardando un pornazzo, credete che nessuno lo sappia? E invece ogni cosa che facciamo su Internet resta forever, bitches. Tutto lascia una traccia, il sesso soprattutto. Quello non protetto ancor di più.
Io comunque non sto morendo. Chi muore più di AIDS nel 2014? Stiamo scherzando?
Dai, oggi c’è un cocktail di medicinali a disposizione. Se hai i soldi è più facile che curare un raffreddore.
Il problema è che io non ho soldi…

2) Rabbia
Dannazione. Senza soldi sono spacciato. Maledetto sistema capitalista che non premia il merito!
Certo che anche io sono proprio un idiota. Come ho potuto pensare di mantenermi da vivere scrivendo? Avrei dovuto fare altro. Avrei dovuto fare il muratore o l’idraulico. Una di quelle professioni utili per la società. Scrivere a che serve? Scrivere di cinema, poi, a chi serve?
Sono stato proprio uno stupido. Ho sbagliato tutto nella mia vita ed è colpa mia, solo colpa mia. Sono un deficiente, una merda, un fallito. Vaffanculo a me stesso!

3) Patteggiamento
Però dai, sono sicuro ci sia ancora qualcosa che posso fare. Non è mai troppo tardi. Non è cosi che dicono le persone positive? Ora che sono sieropositivo, mi sento più positivo. Voglio crederci. Voglio sperare di poter guarire. Ora vado dal mio medico e gli propongo uno scambio. Se non posso offrirgli soldi, ci possiamo venire incontro in qualche altro modo. Posso pagare in natura. Se non gli piacciono gli uomini, posso travestirmi da donna come Jared Leto. Non sarò affascinante quanto lui, non sarò un trans convincente quanto lui, ma ci posso provare. Mi posso esercitare. Anche se non posso raggiungere i suoi livelli. Nessuno può.
In Dallas Buyers Club Jared Leto propone una delle performance recitative più pazzesche di sempre. Riesce a essere incredibilmente naturale, evitando tutte le trappole che un ruolo rischioso come questo poteva comportare. Nella parte di un trans malato di AIDS poteva scadere con facilità sia nella ridicola macchietta che nel patetico, nel caso umano pronto a far scatenare chi ha la lacrima facile, invece evita alla grande entrambi i rischi. Jared Leto è un tutt’uno con il suo personaggio. Non è una parodia di un trans, come sarebbe potuto risultare quasi ogni altro attore al mondo. Jared Leto è Rayon e Rayon è uno dei personaggi più incredibili visti di recente al cinema. Meritatissimo il suo Golden Globe. Peccato non abbia un ruolo maggiore e questo è un difettuccio della pellicola, giustamente incentrata sul protagonista Ron Woodroof, dopo tutto è lui il protagonista assoluto, però uno spazio più approfondito anche agli altri personaggi non avrebbe nociuto del tutto al prodotto finale.

"Christian Bale, fai di meglio, se sei capace!"

In ogni caso non c’è da lamentarsi troppo, perché il protagonista Ron è un idolo, una figura davvero sfaccettata che passa dal suo esasperato machismo e dalla sua omofobia iniziale ad aprirsi maggiormente agli altri, al “diverso”. Pur rimanendo sempre se stesso, un cowboy vecchio stile che “preferisco morire con i suoi stivali addosso.”
Nella parte di Ron, Matthew McConaughey offre un’altra interpretazione meravigliosa.
Ma voi guardando film come Come farsi lasciare in 10 giorni o l’orrido Prima o poi mi sposo – The Wedding Planner con Jennifer Lopez, avreste mai detto che McConaughey sarebbe diventato uno degli attori migliori in circolazione?
Oggi è così. C’è poco da fare. Accendi la tv (si fa per dire) e te lo becchi in True Detective, la nuova notevolissima serie dell’HBO. Lì McConaughey è davvero fenomenale. E nel nuovo film di Martin Scorsese, The Wolf of Wall Street, oltre a DiCaprio c’è pure McConaughey, memorabile pure in un ruolo di appena pochi minuti. Se pensavate insomma che negli ultimi tempi avesse avuto la classica botta di culo, con le sue sorprendenti interpretazioni in Killer Joe, Magic Mike e Mud, adesso ci sta dicendo che no, la fortuna non c’entra niente. Lui è dannatamente bravo e quest’anno ce lo sta mostrando e ce lo mostrerà ancora. Nell’atteso nuovo blockbuster fantascientifico di Christopher Nolan, Interstellar. E naturalmente qui in Dallas Buyers Club, dove è stellare e per la sua parte s’è già portato a casa un Golden Globe, in attesa di competere anche per l’Oscar. Sebbene lì io farò il tifo solo per Leonardo DiCaprio.

4) Depressione
Sarebbe davvero deprimente se, ancora una volta, DiCaprio non si beccasse l’Oscar. E sarebbe davvero un peccato anche se questo fosse l’ultimo film che vedo. Perché è un bellissimo film, Dallas Buyers Club, ma non è perfetto. Come detto, il protagonista ruba persino troppo spazio agli ottimi comprimari. Oltre al personaggio di Jared Leto, che meriterebbe una pellicola a lui/lei tutta dedicata, l’interesse sentimentale rappresentato dall’infermiera Jennifer Garner è troppo abbozzato, sebbene non sia così un male visto che altrimenti la pellicola avrebbe potuto sbandare in territori inappropriati da romcom, così come il dottore “cattivone” Denis O’Hare (quello di True Blood e American Horror Story) non si capisce se sia un cattivone per davvero o voglia solo fare del bene, a suo modo.
A livello registico Jean-Marc Vallée (C.R.A.Z.Y. e The Young Victoria) se la cava bene, giocando con atmosfere che mischiano il biopic movie alla Larry Flynt con un gusto da indie-movie contemporaneo e ambientazioni da periferia americana tra Killer Joe e Mud, pellicole non a caso interpretate dall’ottimo McCoso. Eppure non griderei al miracolo cinematografico assoluto.
Qualcosina in più si poteva pretendere inoltre dalla colonna sonora. Che Dallas Buyers Club ha una colonna sonora ottima con dentro alcune delle migliori indie-band di oggi come Tegan and Sara, Portugal. The Man, The Naked and Famous, più i 30 Seconds to Mars, il gruppo di Jared Leto che non poteva proprio mancare. Questi gruppi odierni non sono però presenti nel film, e ci può stare considerando come sia ambientato negli 80s, solo che da un film ambientato negli 80s era lecito aspettarsi un maggiore uso delle canzoni dell’epoca, mentre si limita a qualche momento glam-rock con i T. Rex, che peraltro fanno più anni Settanta che Ottanta.

5) Accettazione
Qualche pecca c’è, eppure Dallas Buyers è un gran bel film. Una splendida storia su un personaggio, facciamo due personaggi, considerato anche quello di Jared Leto, splendidi. E allora penso che se questa fosse l’ultima pellicola che vedrò nella mia vita, lo posso accettare. Quindi sì dai, sono pronto. Sono pronto a morire…

Dottore, come?
Vi siete sbagliati???
Non ho il virus HIV e, se anche ce l’avessi, oggi come oggi non è che si muoia subito dopo averlo contratto, per merito anche di uno come Ron Woodroof? Persino se non sono ricco da far schifo?
E va beh, ma allora ditelo subito, che così posso morire un’altra volta.
(voto 7,5/10)
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