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mercoledì 19 marzo 2014

ONLY LOVERS LEFT ALIVE, TWILIGHT SECONDO JIM JARMUSCH




Solo gli amanti sopravvivono - Only Lovers Left Alive
(UK, Germania, Francia, Cipro, USA 2013)
Titolo originale: Only Lovers Left Alive
Regia: Jim Jarmusch
Sceneggiatura: Jim Jarmusch
Cast: Tom Hiddleston, Tilda Swinton, John Hurt, Anton Yelchin, Mia Wasikowska, Jeffrey Wright
Genere: vampiresco
Se ti piace guarda anche: Byzantium, Twixt, Il buio si avvicina, This Must Be the Place

Pensate che due vampiri più noiosi di Edward Cullen e Bella Swan di Twilight non possano esistere?
Pensate che non li potreste mai trovare, nemmeno se voi stessi foste vampiri che vivono per migliaia di anni?
Piano, gente, piano. Ho da presentarvi due succhiasangue che, in quanto a rottura di palle, non hanno poi molto da invidiare ai due vampirelli verginelli interpretati da Robert Pattinson e Kristen Stewart.
Ecco a voi Adam ed Eve. Sì, si chiamano proprio così i due vampiri protagonisti di Only Lovers Left Alive. Adam è Tom Hiddleston, quello che in Thor nei panni di Loki somigliava a Marco Travaglio e che qui in alcune scene ricorda invece più che altro Jared Leto in Dallas Buyers Club. E non fa manco il vampiro trans. Eve è Tilda Swinton, l’attrice più androgina del mondo, una che, per carità, sarà anche una bravissima interprete, ma la trovo così sexy che non me la ciulerei manco fosse davvero l’ultima lover left alive su tutta la Terra.

Adam ed Eve con i loro bei nomini biblici sono sposati, ma vivono le loro vite immortali da separati. Probabilmente perché sono così noiosi da essersi stufati l’uno dell’altra. Lui se ne sta a Detroit, la capitale americana dell’auto ormai parecchio in crisi, che nelle sue macerie odierne ci viene mostrata in alcuni dei passaggi più significativi della pellicola. E cosa combina? Adam è un polistrumentista, un vero e proprio patito di musica e compone un sacco, però preferisce stare lontano dalle luci della ribalta, lontano da tutti, soprattutto da quelli che lui chiama “zombie”, ovvero gli umani, ed esce solo per fare una capatina in ospedale a recuperare il sangue di cui nutrirsi. Eve invece sta a Tangeri, in Marocco, legge un sacco ed esce ogni tanto per andare a rifornirsi pure lei di sangue dal suo amico Ian Hart.
Come avrete intuito, i due non vanno in giro a fare stragi di zombie, cioè umani, ma fanno una vita da monotoni vampiri vegani, come ormai sempre più spesso capita di vedere in film e serie tv, dall’Angel di Buffy – L’ammazzavampiri, il capostipite di tutti i succhiasangue buonisti, fino a quelli di True Blood, The Vampire Diaries e Twilight.

Magari è soltanto una mia fantasia malata, ma quando Jim Jarmusch si è messo a lavorare su questa sua nuova pellicola ha immaginato una versione adulta dei due protagonisti del super successo Twilight. Forse si è chiesto: “Come sarebbero Edward e Bella dopo anni e anni di matrimonio?”.
La risposta la vediamo rappresentata in Only Lovers Left Alive. Prima di cominciare a preoccuparvi, specifico subito che questa pellicola per il resto non ha niente a che vedere con la saga di Twilight. È in tutto e per tutto un film di Jim Jarmusch, con i pregi e limiti che ciò comporta.
Con Jim Jarmusch ho un rapporto combattuto. Da una parte gli sarò sempre grato per avermi dato Ghost Dog, uno dei miei film preferiti di sempre, e anche per Dead Man, uno dei pochi western insieme a Django Unchained ad avermi detto qualcosa. Sarà perché non è per nulla un western classico. Anzi, forse non è un western per niente. Altre sue pellicole invece le trovo estenuanti, come Broken Flowers o soprattutto il recente The Limits of Control, che non sono manco riuscito a vedere fino alla fine talmente mi ha stremato.

Only Lovers Left Alive è un altro suo tipico film. Lento, lentissimo, infinito, con una trama, se è presente una trama, appena abbozzata e tutto costruito intorno ai personaggi protagonisti. Solo che qui non abbiamo un killer samurai figo come Ghost Dog o un giovane William Blake figo come il Johnny Depp di Dead Man, bensì come detto due vampiri. Due vampiri noiosissimi che decidono di ritrovarsi e così Eve raggiunge Adam a Detroit. Pensate che a questo punto succeda qualcosa di interessante?
No.
A interrompere la loro vita monotona ci pensa, dopo circa un’ora di film, l’arrivo della sorella di Eve, Ava, interpretata da una scoppiettante Mia Wasikowska. È con lei che la pellicola finalmente si anima e il Jim Jarmusch ci regala in un club rock alcuni dei momenti più belli sulle note dei Black Rebel Motorcycle Club. A livello di singole scene, il regista conferma ancora una volta di saperci fare, eccome. La sequenza roteante all’inizio e i primi piani in cui i vampirelli si “fanno” di sangue come dei tossici sono notevoli. Nel complesso però il film non decolla mai. Persino l’arrivo della Wasikowska è appena un’illusione e ben presto tutto si sgonfia e si torna a vagare in mezzo a mari non di sangue, solo di noia. Il film è la rappresentazione perfetta dell'eternità della vita di due esseri immortali, come ha scritto in maniera altrettanto perfetta Dikotomiko nel suo blog.
Pure i dialoghi non riescono a essere minimamente incisivi o profondi. “Sai che Jack White dei White Stripes è l’ultimo di dieci figli?”. E chissenefrega.

È apprezzabile la visione personale che Jim Jarmusch dà del mondo dei vampiri. Solo che non è poi nemmeno così originale. Negli ultimi tempi i succhiasangue non sono stati protagonisti solo di saghette fantasy ma anche di vari film d’Autore, dal singolare Twixt di Francis Ford Coppola a Byzantium di Neil Jordan, pellicole che in qualche modo questa rievoca. Così come a me è venuto in mente anche This Must Be the Place, per via del personaggio di Tom “Travaglio” Hiddleston, un musicista annoiato in crisi di mezza età come lo Sean Penn del film di Paolo Sorrentino, che a sua volta era un lavoro dalle atmosfere alla Jim Jarmusch e quindi tutto torna. Tutto gira in cerchio come nella sequenza d’apertura del film.
Ciò che non torna è il senso di un lavoro come questo. La pellicola è esteticamente molto bella, come uno spot pubblicitario d'Autore, ha una colonna sonora post-rock niente male, sfoggia alcune singole sequenze molto ben girate. Nel complesso però non va da nessuna parte. Only Lovers Left Alive è un film affascinante, ma mai davvero coinvolgente. Il problema sta tutto nei protagonisti che, Edward e Bella permettendo, sono i due succhiasangue più pallosi nella storia dei vampiri. Dracula a vederli si starà rivoltando nella tomba. E non è un modo di dire.
(voto 6-/10)


)

domenica 29 gennaio 2012

Cadillac Records: remembering Etta (e non solo lei)

Cadillac Records
(USA 2008)
Regia: Darnell Martin
Cast: Adrien Brody, Jeffrey Wright, Beyoncé Knowles, Cedric the Entertainer, Eamonn Walker, Mos Def, Columbus Short, Emmanulle Chriqui, Shiloh Fernandez, Suzette Gunn, Q-Tip, Norman Reedus, Gabrielle Union
Genere: musicale
Se ti piace guarda anche: Ray, La Bamba, Quando l’amore brucia l’anima - Walk the Line

Mosso, anzi commosso dalla scomparsa di Etta James, sono andato a recuperarmi Cadillac Records. Un film non solo sulla grande voce del soul recentemente volata in cielo a duettare con Amy Winehouse, ma più in generale sulla Chess Records.
La Chess Records, nonostante il nome, non faceva certo dischi da ascoltare nel cess. Quella è la Sugar, l’etichetta discografica di Caterina Caselli che “vanta” nel suo roster artisti del calibro di Negramaro, Andrea Bocelli, Raf e Raphael Gualazzi.
La Chess Records non era gestita dal casco d’oro italiano bensì da Leonard Chess, interpretato da un come al solito non pervenuto Adrien Brody, attore che ci è o ci fa? e che ancora non mi capacito come nella vita abbia vinto un Oscar. Ah, dite che l’hanno vinto pure Cuba Gooding Jr., Nicolas Cage e Angelina Jolie? Allora me ne capacito, eccome.
Decisamente molto più in parte Jeffrey Wright, grande attore visto di recente in Source Code e Le idi di marzo e abituato ai ruoli biografici tra Basquiat e il Colin Powell di W., a vestire questa volta i panni di Muddy Waters. E-sti-caz-zi. Mentre la figura di Chess viene tratteggiata in maniera confusa, non si capisce se agisca spinto da una reale passione per la musica o solo dai soldi, probabilmente la seconda, il personaggio di Muddy è più complesso e sfaccettato, diviso com’è tra talento musicale e amore per le donne. Un grandissimo, Muddy Waters, omaggiato anche dai Rolling Stones e più di recente nell’ipnotico grandioso pezzo “Bleeding Muddy Water” contenuto nel nuovissimo album di Mark Lanegan.


Il personaggio top è però Chuck Berry, portato sullo schermo dall’ottimo attore e rapper Mos Def, unica nota lieta dell’ultima, sconvolgentemente deludente stagione di Dexter. Chuck Berry è forse il personaggio più importante per quanto riguarda la musica moderna, ancor più del sopravvalutato (sì, l’ho detto!) Elvis Presley. Quello a cui persino i Beach Boys hanno rubato gli accordi. Quello che ha portato il divertimento, l’eccitazione e l’esaltazione nella musica. Quello che ha inventato il rock’n’roll. Il primo, il più grande. E smettetela co’ ‘sto Elvis.


Altre figure chiave sono Little Walter, prima un tranquillo armonicista poi all’improvviso quando scopre l’alcool un pazzo pericoloso, quindi il feroce “lupo” Howlin’ Wolf...


...lo speaker della pellicola Willie Dixon e poi lei, Etta James, resa da una Beyoncé molto valida. Non eccezionale, con margini di miglioramento a livello recitativo, ma comunque parecchio valida. Se la pellicola parte alla grande con Muddy Waters, poi si spegne un po’, poi risale con l’arrivo di Chuck Berry, quindi ha un nuovo calo, è con Etta che il film si accende definitivamente. At last, è proprio il caso di dirlo. La sua figura avrebbe meritato un maggiore approfondimento, così come quella di diversi altri artisti qui presentati, però alla fine questa è una storia corale, un ritratto non monografico ma stereo.
Una pellicola girata in maniera molto convenzionale e precisa, con una narrazione di stampo hollywoodiano un po’ semplicistico, che vive di ottime interpretazioni (eccezion fatta per il solito Brody), e soprattutto di grandi suoni. Una pagina importantissima della musica raccontata in un film cinematograficamente no incredibile ma sì godibile. Consigliato per andare a scoprire un po’ più da vicino la musica e le vite di un branco di personaggi fenomenali come Muddy, Chuck, Wolf, Lil' Walter e lei, naturalmente lei, Etta.
(voto 6,5/10)

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