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venerdì 25 maggio 2012

Merd in Black

"Non c'è bisogno di sparaflashare Ford...
Alla sua età, le cose le dimentica già da solo!"
Lo scorso weekend si preannunciava cinematograficamente interessante, ma a livello generale si è rivelato parecchio tragico per l’Italia. Speriamo quindi che questa settimana le cose vadano al contrario. Se i nuovi film promettono più male che bene, auguriamoci quindi che almeno non capitino altre calamità come attentati, terremoti o Mr. James Ford che decide di fare uno spogliarello per festeggiare la vittoria dello scudetto della Juve.
Ah, Mr. Ford è del Milan? Allora come non detto. Quest’anno non ha proprio niente da festeggiare.
Vabbé, non ne capisce di calcio, ma almeno si rifà con il cine…mah. Come non detto, di nuovo!
Esaurite le fordate, torniamo professionali ed ecco a voi le interessantissime (più o meno) uscite del fine settimana.

"Hey, ma tu non sei Tommy Lee Jones!"
"Embé? E tu non sei un attore, Willy. Ancora qualcosa da ridire?"
Men in black 3 di Barry Sonnenfeld
Il consiglio di Ford: di Man in black ce n'è uno e uno soltanto, in casa Ford. E non è il Cannibale.
Il primo della serie non mi era affatto dispiaciuto, mentre il secondo l'avevo perso senza troppi patemi. Difficilmente mi cimenterò nel terzo, anche se, in mancanza d'altro per una serata a neuroni zero potrebbe anche starci. Il fatto è che avendo a che fare con un alieno proveniente dalla galassia dei Cuccioli Eroici ogni settimana, non è che abbia così tanta voglia di vederne altri anche sul grande schermo.
Il consiglio di Cannibal: merd in black
No, vabbè, ma basta.
Sia Ford, che i Men in Black.
Fuori moda, fuori tempo massimo, fuori di testa.
Già il primo film era molto modesto, una versione aliena sfigata dei Ghostbusters, il secondo era terribile e questo terzo si preannuncia come uno dei sequel meno necessari nella storia. Materia buona giusto per una gustosa recensione massacro.
A questo punto, quasi quasi un WhiteRussian potrebbe essere meglio dei Men in Black.
Intendo quello da bere, WhiteRussian il blog invece mi sparaflasho pur di dimenticarmi della sua esistenza!

Il giovane Kid e il vecchio Ford intenti a spiare Amanda Seyfried,
una delle poche tipe che mette d'accordo entrambi.
Molto forte, incredibilmente vicino di Stephen Daldry
Il consiglio di Ford: molto forti ed incredibilmente vicine sono le bottigliate che sono pronto a rifilare al mio antagonista.
Film candidato agli ultimi Academy che resta l'unico a non essere ancora passato sugli schermi di casa Ford. Il trailer promette qualcosa di molto retorico ed incredibilmente mieloso, quindi lo vedrò sperando di poter liberare una serie di bottigliate da antologia. Più o meno le stesse che riservo per quel poco di buono del Cannibale e il giorno del nostro primo incontro "live".
Il consiglio di Cannibal: molto ford, incredibilmente palloso
Film già visto, uno dei peggiori candidati all’Oscar di quest’anno e forse di sempre, War Horse escluso.
È esattamente il film post-11 settembre carico di retorica che uno può aspettarsi. Non inguardabile come i film consigliati da Ford di solito, però una visione che mi ha lasciato alquanto perplesso. In giro si sentono anche pareri positivi, io personalmente lo sconsiglio. Così come sconsiglio il blog WhiteRussian. Poi, ognuno è libero di fare quello che vuole. Io spero solo di non ritrovarmi mai incredibilmente vicino a Ford uahahah.
A breve la mia recensione…

"Il blog di Ford? Nada libidine."
Operazione vacanze di Claudio Fragasso
Il consiglio di Ford: operazione evitiamo di andare in sala a vedere certa robaccia.
Ed eccoci pronti per il primo dei cinepanettoni made in Terra dei cachi dell'anno, una cosa che già promette di farci rimpiangere i tempi del Calà del villaggio vacanze di Italia Uno nel pieno degli anni ottanta in quanto a trash. Inutile dire che lo eviterò come la peste.
Il consiglio di Cannibal: operazione vaccanze
Film super trash della settimana, dell’estate e forse dell’anno. Si preannuncia una porcheria di proporzioni fantasmagoriche, ma che dico fantasmagoriche?, dico di peggio, dico di proporzioni fordiane.
Nonostante questo, Jerry Calà mi sta simpatico e quindi non ho intenzione di dire cattiverie sul suo conto. Quelle le riservo solo a Mr. James Flop.
Dopo tutto, questo film sarà mica peggio dei merd in black 3?

"Piuttosto che usarla per navigare su WhiteRussian, mi sparo a una mano."
Cosmopolis di David Cronenberg
Il consiglio di Ford: la città del futuro è quella senza il Cannibale.
Consiglio fordiano numero uno della settimana. Archiviato il mezzo scivolone di A dangerous method, attendo con ansia che Cronenberg, uno dei registi più importanti degli ultimi vent'anni, torni a stupirmi
con la trasposizione di uno dei romanzi cult della letteratura recente.
Unico dubbio, Robert "vampirello" Pattinson. Speriamo che il tocco del Maestro possa far apparire credibile perfino lui.



"Aiuto, sono accecato dalla saggezza illuminata di Cannibal!"
Il consiglio di Cannibal: David Cronenberg, ripigliati prima che cominci a chiamarti David Fordenberg!
Uno dei romanzi cult della letteratura recente???
Sto leggendo Cosmopolis e, per carità Don DeLillo scrive bene, ma è un romanzo del tutto vuoto. È come leggere un Ellis totalmente privo di ironia, cultura pop e ispirazione. Magari come libro ci mette un po’ a carburare, ma se continua così dubito persino che riuscirò ad arrivare alla fine.
Cronenberg, dopo quella porcheria totale di A Dangerous Method, altroché mezzo scivolone, rischia quindi molto. I dialoghi nel romanzo sono al limite del grottesco per non dire del ridicolo e in bocca a Robert Pattinson non so cosa potrebbe uscirne. D’altro canto, a livello visivo Cosmopolis si preannuncia una bella visione e il trailer è molto promettente.
Da un brutto romanzo, ne uscirà un bel film?
Se leggete Ford scrivere una volta a settimana - grazie a Dio non di più - su Pensieri Cannibali, tutto è davvero possibile!


Ford impegnato a scrivere a macchina i suoi commenti, che poi
il magnanimo Cannibal con infinita pazienza trascriverà su PC.
Silent souls di Aleksei Fedorchenko
Il consiglio di Ford: bentornata, Russia.
Consiglio fordiano numero due della settimana. Il rischio di un polpettone molto, molto autoriale c'è tutto, eppure le premesse mi hanno riportato alla mente lo splendido Il ritorno che vinse a sorpresa a Venezia qualche anno fa. Un road movie in territori sconfinati che pare più un viaggio filosofico di quelli che il
Cannibale sarà già pronto a bollare come una noia mortale. Un valido motivo, dunque, per correre a vederlo prima che lo tolgano dalle sale.
Il consiglio di Cannibal: silence please, Ford!
C’è da correre sì. Lontani dalle sale che hanno il coraggio di proiettare questo (probabile) mattonazzo russo.
Roba che ci sarebbe da andare a vederlo soltanto per divertirsi a lanciare i popcorn in testa al solo spettatore presente.
Chi?
Sapete già la risposta…
Lo Zar (nonché abitante unico) dell’impero fordiano.

"Lo so che il Ford - per fortuna - è una razza in via di estinzione. Però tu
spara lo stesso. A cena, se no, noi cannibali che mangiamo?"
La fuga di Martha di T. Sean Durkin
Il consiglio di Ford: fuggite sempre dal Cannibale
Film rischioso, questo. Anche più di Silent souls. Da una parte, c'è la possibilità che si tratti di un esordio di quelli da tenere d'occhio, dall'altra il timore che possa rivelarsi un ottimo bersaglio per le ormai note bottigliate del sottoscritto. Non saprei come catalogarlo esattamente, quindi direi che aspetterò il
giudizio del mio antagonista, e se sarà bravo e farà i compiti a casa stroncandolo, allora correrò a recuperarlo, perchè in quel caso ci sono ottime probabilità che si tratti di un piccolo cult.
Il consiglio di Cannibal: un film da cui sicuramente non fuggire
Questo film promette bene, molto bene. A scatola chiusa, direi il consiglio Cannibale della settimana.
Non avendolo ancora visto, può anche darsi che mi sbagli. Capita molto di rado, ma anche io sbaglio, certe volte. In un paio di occasioni ad esempio ho dato ragione a Ford. E in quei casi sì, lo ammetto: mi sbagliavo.
Mai dare ragione a Mr. James Wrong. Finirete per pentirvene.

"Non ricordo più se mi hanno internata dopo aver girato un film anzi due con
Vaporidis, o se dopo aver visto una rassegna cinematografica anzi due di Ford...
Dietro il buio di Giorgio Pressburger
Il consiglio di Ford: non so se è anche dietro, ma il Cannibale di sicuro sta dentro il buio.
Film su commissione che mi sa tanto di salottata radical chic delle più odiose. Direi che questa settimana c'è ben altro cui dedicarsi che non questa roba. Piuttosto, preferisco tornare a Trieste e godermi la città, che è una favola. Ma questo me lo risparmio.
Il consiglio di Cannibal: con Pressburger ci si può giusto andare a mangiare un hamburger
Già parecchie uscite questa settimana puzzano di bruciato, e non è per colpa di Ford che ha dimenticato di farsi la doccia, ma il filmone autoriale italiano nooo. Non ce la posso fare.
Quando però vedo un trailer risibile come questo, mi viene quasi voglia di guardare tutto il film perché sono sicuro che ci sarà da ammazzarsi dalle risate.
Ma per il momento mi sa che mi accontenterò di prendere per il culo Ford, il blogger di culto tra i fan del cinema che fa russare, pardon del cinema russo.


"Uè uè, fregare la moto a quel bauscia del Mr. Nord è stato più
facile che rubare le caramelle a un bambino cannibale..."
Fallo per papà di Ciro Ceruti e Ciro Villano
Il consiglio di Ford: fatelo per noi, non andate a vedere questo film.
Secondo film "troppo italiano" della settimana, che ovviamente non prendo neppure in considerazione.
Un pò come le opinioni del mio antagonista rispetto ai suoi presunti "Capolavoroni".
Ahahahahahahaha!
Il consiglio di Cannibal: fallo da rigore
Questo film rischia di essere una brutta entrataccia sul cinema italiano e, forse, mondiale.
C’è Giacomo Rizzo, l’ottimo protagonista de L’amico di famiglia, però qui mi sa che siamo lontani anni luce da Sorrentino e più vicini a Fordino.
E Fordino non è vezzeggiativo, intendo solo sottolineare la piccolezza delle sue opinioni cinematografiche. E non solo quelle, buahahah ahah ahah!

"Rilassati, ora. Almeno per questa settimana
le cazzatassurdità del Ford sono finite."
Bad Habits Stories di Umberto Del Prete, Egidio Ferrara, Giulio Reale, Enrico Tubertini
Il consiglio di Ford: le cattive abitudini sono dure a morire. Pensate a me, che continuo a scrivere con il Cannibale! Ahahahahahah!
L'idea di dare spazio a giovani registi italiani grazie ad un film a episodi non è neanche malvagia, peccato che non ci sia nulla, ma proprio nulla che mi attragga in questo film, se non che il titolo mi ricorda vagamente una canzone degli Offspring che amavo molto qualche anno fa. In una settimana in cui si attenderà il risultato di Cannes ed arriverà in sala Cronenberg, di certo non correrò a cercare una sala
sperduta che programmi questo titolo. Ma sono sempre disposto, giusto per scaldarmi in attesa della prossima Blog War, a correre a gonfiare il Cannibale di bottigliate! Ahahahahah!
Il consiglio di Cannibal: bad habits = bad movie?
Tra le pellicole italiane della settimana è quella che mi ispira più fiducia, ma non è che ci vada molto.
Film a episodi girato da 4 giovani registi diversi, ci sarà almeno un episodio decente?
Così come su WhiteRussian, tra centinaia di post, ce ne sarà almeno uno decente?
In entrambi i casi, non è affatto detto…

martedì 17 aprile 2012

ITALIAN CANNIBALS DO IT BETTER

"Dai Cannibal!
Vedrai che contro Ford sarà una passeggiata!"
L’attesa è finita.
Dopo un lungo periodo di gestazione, la nuova Blog War tra il sottoscritto Cannibal Kid e il solito perfido blogger rivale Mr. James Ford è pronta.
L’argomento della sfida è di quelli in grado di scatenare le discussioni più accese: il cinema italiano.
Che lo si ami o lo si odi, è pur sempre qualcosa di molto sentito e molto vicino e quindi inevitabilmente è materia in grado di scaldare gli animi. Soprattutto di due rivali che comincerebbero a scaldarsi e a diventare competitivi anche con una semplice gara a freccette o a biglie (no Ford, a wrestling no!).
Oggi potrete assistere alla decina cannibale, come vedrete molto variegata e in grado di passare con nonchalance dal cinema d’autore alla commedia casereccia, dai grandi registi del passato alla meglio gioventù di oggi, dal cinema impegnato a quello leggero, senza dimenticare qualche brivido horror.
Ma prima della Blog Guerra (vista l’occasione, chiamiamola per una volta in italiano), che parta l’inno:

Fratelli di Blog War,
il Cannibale s'è desto
dopo che con i film di Ford
gli si è addormentata la testa.
Dov'è la Vittoria?
Sulla Cannibal’s chioma
Mr. Ford schiavo a Roma
Iddio Kid creò.
Stringiamoci a corte
Ford è pronto alla morte
è pronto alla morte
il Cannibal sparò!

"Oh Alessio, chi è il tuo costumista? Mr. Ford?"
"Sì, Luigi. E scommetto che tu quella giacca l'hai presa dall'armadio di Cannibal..."
1. La meglio gioventù (2003) di Marco Tullio Giordana
Cannibal Kid La meglio gioventù cannibale contro la peggio anzianità fordiana. Così può essere riassunta in poche parole la sfida che vi accingete a vedere in questa battagliera due giorni.
La meglio gioventù è un miracolo. Difficile parlarne in altri termini. Una mini-serie televisiva pensata per la prima serata di Raiuno. Trovatasi di fronte a un prodotto di qualità eccelsa, mammà Rai l’ha messa in stand-by, fino a che non è approdata a Cannes suscitando grandi entusiasmi e approdando nelle sale cinematografiche. Soltanto dopo tutte le (meritatissime) lodi, questa fiction che della classica fiction ha davvero poco o nulla è approdata anche su Raiuno. Sempre in ritardo, come Jurassic Ford.
Un’epopea famigliare in grado di rivivere gran parte della storia recente d’Italia. Ma l’attualità e la politica rimangono sullo sfondo e a colpire nel segno sono soprattutto i protagonisti, umanissimi e vivi, interpretati da un cast in stato di grazia.
Una fiction tv in grado di salvare lo spento cinema italiano degli ultimi anni: un miracolo.
"Cacciamo Ford dall'Italia!"
Un altro autentico miracolo sarebbe vedere una lista di Ford senza che una metà buona dei titoli proposti non facciano addormentare. Perché capiti una cosa del genere, mi sa che ci sarebbe da spedirlo a Lourdes!
Mr. James Ford Niente da dire su La meglio gioventù, per un inizio ottimo di una lista cannibalesca che avrà comunque tutto il tempo per riservare delusioni cocenti.
Il miglior prodotto di Giordana, un affresco di famiglia che pare una versione nostrana delle epopee di Bergman, resta una delle opere più importanti che gli anni zero abbiano riservato al nostro Cinema.
Certo, niente a che spartire con i Capolavoroni fordiani, ma essendo oggi il turno del mio antagonista, non ci lamentiamo se una volta ogni tanto piazza un film azzeccato!
CK Se per Capolavoroni fordiani intendi La meglio noia del cinema italiano, allora per una volta ti do ragione!




"Cannibale? Come here!"
"Ford? Stay there!"
2. La dolce vita (1960) e 8½ (1963) di Federico Fellini
CK Come sarebbe dolce la vita e questa lista di film, se solo non ci fossero anche i commenti di Ford a rovinare tutto.
La dolce vita è il Fellini che preferisco in assoluto, forse è il suo film più “comunicativo”, nel senso che per una volta il grande regista non ha messo in scena soltanto le sue manie e fissazioni, ma è riuscito anche a regalare un ritratto stupendo, ricco di fascino, certo non privo di contraddizioni e punti oscuri, di un Paese che era stupendo. E che oggi potrebbe tornare a esserlo, dopo il trentennio di oscurantismo berlusconiano e, massì, pure fordiano ahahah!
8½ all’opposto è probabilmente il film di Fellini più autobiografico, quello in cui tutte le sue fisse prendono forma in una pellicola tra le più registicamente pazzesche mai girate, non solo nella Little Italy.
Un’opera d’arte su cui io e Ford ci troviamo sorprendentemente d’accordo visto che la vedrete comparire come oggetto alieno anche domani in mezzo a una serie di film d’artigianato. Quando va bene. Film soltanto brutti, quando va meno bene.
"Finalmente una buona notizia: Ford cacciato dall'Italia!"
Comunque godetevi la dolce vita, per oggi, che l’indomani vi tocca l’AmarFord!
JF Fellini, miracolo dei miracoli, è uno di quei registi così grandi, ma così grandi da mettere d'accordo anche i due nemici più giurati della blogosfera.
8 e 1/2 è pura fantascienza, tanto grande e visionario risulta essere ancora oggi, e tornerà anche domani ad allietare ulteriormente la mia grandiosa decina, accompagnato da un film che, così come La dolce vita per il radicalchicchismo, rappresenta in pieno il panesalamismo fordiano.
CK Strano ti sia piaciuto 8 e ½, visto che a te i film complessi e in cui tutto non è spiegato per filo e per segno non piacciono. Quante volte l’hai visto per capirci qualcosa, 50.000? ahahah

"Ford, che i nostri sguardi possano eclissarti dalla faccia della Terra!" 
3. L’eclisse (1962) di Michelangelo Antonioni
CK Un film strepitoso in grado di eclissare da solo l’intera listina fordiana di domani.
Michelangelo Antonioni è stato il regista più internazionale del nostro cinema, quasi un extraterrestre o meglio un extraitaliano per la sua capacità di fare qualcosa del tutto diverso dal solito cinema di basso profilo italiota.
Il finale de L’eclisse è tra i più geniali e beffardi nella storia del cinema. Roba che pagherei per vedere la faccia del Ford mentre assiste agli ultimi incredibili minuti della pellicola. Secondo me gli è esplosa la testa!
Monica Vitti e Alain Delon sono splendidi e glamour come probabilmente solo il Mastroianni dei film di Fellini ha saputo essere, all’interno del cinema italiano. A differenza dei sorpassatissimi film di Ford, invecchiati male proprio come lui, questo film sceneggiato tra gli altri anche dal compianto Tonino Guerra, è ancora oggi attualissimo e d’avanguardia pura, con Alain Delonè yuppie ante-litteram, Monica Vitti donna indipendente come poche altre viste nei film italiani e soprattutto quel finale.
Modo migliore per chiudere la sua trilogia dell’incomunicabilità non c’era, con la città che prende il posto dei personaggi e diventa la vera protagonista del film.
Dieci minuti che da soli rappresentano tutta la magia e la potenza espressiva del Cinema ma che tutti i limitati Ford di questo mondo (oddio, spero ce ne sia solo uno!) non arriveranno mai a capire.
JF Senza dubbio, il film peggiore della decina Cannibale.
Un pippone senz'anima e senza capo ne coda di quelli che piacciono tanto al Cucciolo Eroico, che non per nulla apprezza cose insulse come The fountain o The tree of life.
L'unica incomunicabilità di cui parlava Antonioni era quella data dai suoi enormi limiti soltanto parzialmente celati da un'ottima tecnica: il suo tentativo di eguagliare il troppo grande Fellini de La dolce vita è patetico, bolso e terribilmente noioso.
Come un finale che avrebbe fatto pisciare sotto dalle risate Maestri veri del grottesco come Bunuel.
La testa di Ford dopo che ha provato a capire il finale de L'eclisse
CK Per prima cosa: la parola noioso in bocca a uno che domani ci proporrà l’intera stagione del neorealismo mi fa davvero piegare in due dalle risate!
Seconda cosa: Ford, invece di tirare fuori tante parole e riferimenti vari per fare il maestrino di cinema radical-chic, ammetti semplicemente che di questo film non c’hai capito una mazza e così fai più bella figura!
Un film che è anche il simbolo perfetto dell’incomunicabilità che esiste tra me e lui. Ford non capisce i film che piacciono a me (non è che non gli piacciono, non li capisce), io non capisco ad esempio perché dei tizi si debbano travestire come fosse a Carnevale e salire su un ring a far finta di menarsi e ci sia pure qualcuno che consideri tutto ciò uno sport…
Terza cosa: The Tree of Life è troppo complicato e non l’hai capito.
Melancholia è troppo complicato e non l’hai capito.
Donnie Darko è troppo complicato e non l’hai capito.
L’eclisse è troppo complicato e non l’hai capito.
Ford, non è che per caso hai fatto un trapianto di cervello e ti hanno messo quello di Renzo Bossi???
A questo punto anziché L’eclisse, al massimo ti puoi vedere Eclipse e gli altri film di Twilight. Se li capiscono pure i bimbiminkia, (forse) Ford potresti capirci qualcosina persino tu!
JF The tree of life, Melancholia, L'eclisse: la questione non è se li ho capiti o no, ma se sono pipponi a due mani e due piedi dei loro autori o no.
E lo sono.
Donnie Darko, invece, l'ho sempre ritenuto soltanto sopravvalutato. Con le giuste proporzioni è anche un film discreto.
Detto questo, meglio la realtà - pur se drammatica - di una drammatica marmellata di cazzate di pseudo intellettualoidi come Antonioni e soci.
CK In parole povere: non li hai capiti! buahahah

"Un brindisi alla lista cannibale!"
4. C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone
CK C’era una volta un perfido blogger di nome Mr. James Ford. Credeva di sapere tutto lui e si considerava un espertone di cinema. Un giorno arrivò un altro blogger, Cannibal Kid, gli prese il computer, un Commodore 64 residuo degli anni ’80 (un omaggio al suo inventore Jack Tramiel, appena scomparso), e glielo scaravento giù dalla finestra. Da quel giorno il mondo fu libero da tutte le assurde idee cinematografiche, e non solo, di Mr. Ford e tutti vissero per sempre felici e contenti.

Il cinema da favola proposto oggi da Mr. Cannibal Kid prosegue con un autore amato anche dal Mr. James Ford. Anziché i suoi spaghetti western, io scelgo però la sua opera più drammatica ed esistenziale. Un viaggio nella vita di Noodle/Robert De Niro tra passato e presente raccontato in maniera splendida ed emozionante. Pazzesco l’uso della colonna sonora, personaggio aggiunto della pellicola. Ennio Morricone probabilmente al suo top assoluto.
"Quando parla di cinema, Ford mi fa ammazzare dalle risate!"
C’era una volta un perfido blogger di nome Mr. James Ford. Adesso non c’è più. Dopo questa Blog War, spero infatti abbia la decenza di ritirarsi!
JF - Dove sei stato tutti questi anni, Cannibal Kid?
- Sono andato a letto presto.
- E ti credo, dopo tutte le mazzate che ti sei preso da Ford! Ahahahahahah!

Scherzi - !?!? - a parte, secondo autore che stranamente unisce sotto la stessa bandiera sia le forze cannibali che quelle fordiane, per un film sicuramente grandissimo - soprattutto dal punto di vista tecnico - e dal respiro profondamente internazionale, nonostante la mano del nostro Sergione si senta eccome, e profondamente italiana - quando ancora questo era un tratto positivo -.
E meno male, perchè dopo quella schifezza di Antonioni, sarei entrato in coma senza un pò di azione e di emozioni!
CK Azione ed emozioni? Perché, nella tua lista di domani ce ne sono? Non me ne sono proprio accorto… Mi sa che sono andato a letto presto sì: tutta colpa dei tuoi soporiferi “filmoni”! uahahah
JF Non è un problema mio se non riesci a prendere contatto con la realtà! Io, invece, con la materia "alta" delle sviolinatone per radical chic che proponi tu, NON VOGLIO prendere contatto. Ahahahahaha!

"Ma come? Un wrestler che si traveste da Kiss, Ozzy e Platinette,
osa prendere per il culo ME???"
5. This Must Be the Place (2011) di Paolo Sorrentino
CK Paolo Sorrentino è il mio regista italiano preferito, almeno tra quelli oggi in attività. 5 film e 5 centri pieni. Pur apprezzando di più alcuni suoi film e altri meno, per quanto mi riguarda la sua filmografia è sempre rimasta su livelli altissimi e finora non ha mai avuto manco mezzo cedimento. Cosa che non si può dire di molti altri registi, non in Italia ma nel mondo intero. Dopo una galleria di personaggi tutti piuttosto sgradevoli, con This Must Be the Place Sorrentino finalmente ci ha regalato anche un uomo per cui simpatizzare, lo straordinario rocker in pensione Cheyenne intepretato da un grande Sean Penn, nemesi di Mr. Ford forse persino più di me.
Un giorno Ford ci dovrai proprio spiegare che ti ha fatto di male, l’ottimo Penn…
Un personaggio grandioso in grado di darà maggiore umanità e divertimento al già spettacolare cinema di Sorrentino, pure lui come Antonioni parecchio distante dal cinema italiano classico e con This Must Be the Place più internazionale che mai.
Ma il Ford, chiuso nel suo bigottismo da italiano medio, ancora una volta non capisce la grandezza di un film complesso come questo. Cazzi suoi! Ahahah
JF Ed ecco il secondo peggior film della decina del mio antagonista.
Premesso che anche io considero Sorrentino il miglior "giovane regista" del panorama italiano e che ho adorato ogni suo lavoro precedente a questo, ho trovato This must be the place vuoto, freddo e asettico come i classici pipponi che piacciono tanto al mio antagonista.
Grande tecnica - questo è indubbio -, ottima colonna sonora, ma un cuore delle dimensioni di un grano di sale fino. Poggiato per bene su una ferita aperta.
Tutto senza neppure considerare uno dei personaggi più irritanti della storia recente della settima arte, il rocker in pensione Cheyenne: un coglione che si crogiola nel senso di colpa per la morte di due adolescenti suicidi trent'anni prima - saranno amici del club dei musicisti preferiti del Cannibale? - senza però farsi mancare giocate in borsa da decine di migliaia di euro e che va in giro come un clown fuori tempo massimo soffiandosi su un ciuffo che gli appiattirei sulla faccia a suon di bastonate.
Se non fosse stato per il finale - che almeno apre la strada della sua crescita all'alba della mezza età suonata - si sarebbe sicuramente potuto parlare del personaggio più inutile del Cinema italiano.
E non me ne voglia Sean Penn, che in passato mi ha regalato interpretazioni da urlo - vi dice niente Mystic river? -.
"Dai Ford, chiamami. Facciamo la pace e poi trucchiamoci insieme!"
CK Sorrentino ha fatto sempre film freddi, anche e soprattuto il da te tanto amato Il divo. Difficile sostenere il contrario. Qui invece che per una volta c’ha messo il cuore, tu intorpidito dai tuoi film neomelodici manco te ne sei reso conto.
Cheyenne è un clown fuori tempo massimo? Perché un wrestler che si ascolta ancora Bruce Springsteen come te come altro può essere definito? Buaahahah!
Davvero strano quindi Ford che non ti piaccia un rocker in pensione come Cheyenne, visto che ricorda, oltre a Robert Smith e a Michael Jackson, anche un tuo mito musicale come Ozzy Osbourne. Hai per caso paura che ti rubi la pensione?
JF Quindi film come L'uomo in più sono da considerarsi freddi? Perchè a me pare proprio il contrario. Ma del resto, per te è L'eclisse sarà un film pieno di passione, quindi figuriamoci!
Tornando a Cheyenne, invece, direi che uno che arriva ai cinquanta e si trucca come una tredicenne senza fare altro che piagnucolare dalla mattina alla sera non va neanche paragonato a gente come Springsteen o Ozzy, che sarà rintronato ma almeno si gode la vita - o quello che gli è rimasto della stessa -.
"Ford, ti dedico pure una canzone: T'appartengo ed io ci tengo
e se prometto poi mantengo / m'appartieni e se ci tieni, tu prometti e poi mantieni"
Piuttosto che questo spentissimo morto in piedi - che giusto per questo non poteva non piacerti - preferisco i Kiss, che almeno ridono sul loro essere fuori tempo massimo!
CK Ma li vedevi gli Osbournes? Ozzy stava tutto il giorno a frignare sul divano insieme ai suoi cagnolini. Le uniche volte che usciva era con guardie del corpo, assistenti personali e gente che gli puliva pure il buco del culo… Lui sì che è un morto in piedi!
Cheyenne invece prende e va on the road, vendica il padre, scopre se stesso. Di certo è il personaggio più vivo del cinema di Sorrentino, visto che Pisapia diceva che la vita è una strunzata, Titta Di Girolamo si fa seppellire vivo, Geremia era capace solo a sfruttare gli altri e Andreotti, beh… lui sì che non è mai stato una persona, ma uno zombie.
Il personaggio comunque può piacere o non piacere, ma This Must Be the Place resta un film grandissimo. Mentre i Kiss erano, sono e saranno sempre solo ridicoli: Cheyenne a fine pellicola mostra il suo vero volto, loro a 150 anni non hanno ancora finito di fare i clown…
JF Se è vivo Cheyenne che bascula come un vecchio con il deambulatore e soffia sul suo ciuffo da rintronato allora Gene Simmons e soci sono un'esplosione continua di vitalità!

"Tutto, ma non i film neorealisti di domani di Mr. Ford: addio mondo crudele!"
6. Suspiria (1977) di Dario Argento
CK Una volta esisteva anche il cinema di genere in Italia. Una volta esisteva anche un’ottima scena horror in Italia. Una volta, magari, Ford era una persona che apprezzava il bel cinema. Il Ford degli anni ’90, quello nella sua fase radical-chic. Prima di trasformarsi in un noioso pensionato che si esalta soltanto con i film di Murnau. Però solo i suoi primi film, che gli ultimi sono troppo moderni!
Suspiria è un po’ il Black Swan dell’horror italiano, una pellicola sinistra e avvolgente, fortemente malefica. Una meraviglia le musiche dei Goblin che accompagnate a un Darione Argento in formissima fanno rizzare la pelle quasi più della decina di film italiani proposta da Mister Merd Ford che vedrete domani…
JF Una volta esisteva anche il Cinema di genere in Italia. Basterebbe questa frase per scardinare tutte le credenze da finto avanguardista del mio rivale, e chiudere la Blog Guerra.
Ma dato che sono buono e magnanimo con chi è più sfortunato, posso quasi approvare questa scelta del Cannibale, anche se io avrei preferito a Suspiria quel gioiello di Profondo rosso, senza dubbio il meglio della produzione di Dario Argento. Ma mi accontento. In fondo, con il Cucciolo Eroico, mi tocca per forza.
CK Giuro che non comprendo ciò che scrivi, Ford. Non ho capito se mi hai dato ragione o torto…
Per me le tue parole sono criptiche quanto dev’essere stato per te il finale de L’eclisse.
JF E' perchè sto eclissando la tua mente. A breve comincerai a vestirti da wrestler.

"Guarda Totò, quello è l'uccellino di Mr. Ford aahahah!"
"Dove dove, Ninetto? Io non vedo niente!"
7. Uccellacci e uccellini (1966) di Pier Paolo Pasolini
CK Insieme agli uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini, il cinema cannibale vola alto più di tutti i fordini.
Nelle sempre sorprendento liste cannibali, c’è una sorpresa anche per me stesso: un film con Totò!
Io non sono mai stato un fan del comico napoletano, però qui se la cava, così come il suo figlioccio cinematografico Ninetto Davoli. Il grande merito della pellicola non sta però nei due pur bravi protagonisti, quanto in una serie di trovate e invenzioni che definire geniali è poco.
Dai titoli di testa cantati da Domenico Modugno, agli uccelli che parlano manco ci trovassimo dentro uno spot con Alex Del Piero allucinato, Pasolini ci accompagna in un viaggio politico ma soprattutto esistenziale dentro il nostro paese.
Un film ancora oggi davvero troppo avanti per il sorpassatissimo Mr. James F-old.
"L'uccellaccio di Cannibal è lungo così,
mai vista una bestia del genere!"
JF Il mio rivale ha la straordinaria capacità, anche quando fortunatamente opta per registi che sono veri Maestri, di scegliere sempre e comunque i loro lavori peggiori: Uccellacci e uccellini, all'epoca davvero rivoluzionario - stupendi i titoli di testa cantati da Modugno -, oggi appare verboso e noioso come la lezione di un tronfio professorone da università di quelli che devono piacere tanto al Cannibal Radical Chic, che non mi risparmierei dallo strapazzare di bottigliate come Totò e Ninetto Davoli fanno con il corvaccio alla fine del film.
E giusto per rincarare la dose il buon Kid tesse anche le lodi di Totò, qui in una delle sue ultime apparizioni ed assolutamente non all'altezza dei suoi exploit migliori.
CK Intanto già solo quei titoli di testa sono molto ma molto ma mooolto più rivoluzionari di qualunque cosa ci proporrai tu domani: una serie di filmetti che non erano rivoluzionari nemmeno quand’erano usciti, figuriamoci oggi…
E comunque la parola “noioso”, pronunciata da te, tradotta nel mio mondo suona come: “Un mondo di divertimento, yuppie!”.

"Caro Ford, smettila di farti le cannes prima di scrivere i tuoi commenti ahaha"
8. Caro diario (primo episodio, 1993) e Il caimano (2006) di Nanni Moretti
CK Caro diario,
oggi a scuola quel bulletto di Jimmy Ford ha cercato di rubarmi la merendina dallo zaino, ma io lo sapevo e così ho riempito la Fiesta di Guttalax. L’ora succesiva, chissà perché, l’ha passata stranamente tutta al bagno. Pare che la fiesta gliel’abbia fatta io.
Più tardi abbiamo fatto la verifica di Storia del Cinema. Alla domanda libera in cui si poteva parlare del proprio regista italiano preferito, io ho parlato di Sorrentino, lui di Sylvester Stallone.
Io ho preso ottimo, lui s’è beccato un’insufficienza, perché non è un regista italiano. Non tanto perché è solo di origini italiane e non italiano al 100%, ma perché non può essere considerato un regista.
Insomma, caro diario è stata davvero una gran bella giornata!

Del Nanni ho scelto il primo iconico episodio di Caro diario, con lui in giro per Roma in Vespa, un vero e proprio manifesto personale in cui mi riconosco molto, in particolare nella frase/monologo:
“Sà cosa stavo pensando? Io stavo pensando una cosa molto triste, cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi troverò sempre con una minoranza di persone. Ma non nel senso di quei film dove c'è un uomo e una donna che si odiano, si sbranano su un'isola deserta perché il regista non crede nelle persone. Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sà che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza...”
L’altra frase in cui mi riconosco di più, ma forse mi confondo e non è presente in questo film è: “Io odio Mr. Ford!”.
Interessanti ma meno riusciti invece gli altri due episodi di Caro Diario.

"E Forza Ford, che siamo tantissimi!"
E poi, sempre del Nanni, ho scelto pure Il Caimano, un film che rappresenta bene l’ossessione sua, ma pure mia e, ahinoi, di gran parte degli italiani nei confronti del Berlusca. Ottima l’idea di realizzare una commedia, perché “è sempre il momento di fare una commedia”, mentre il grandioso finale è degno di un horror. Perché, se esiste qualcuno più spaventoso dell’alla fine innocuo Mr. Ford, è proprio il Caimano.
JF Fortunatamente il Cannibale non ha mai acceso, mai acceso, mai acceso la sua televisione per guardare un film decente, perchè altrimenti ora ci troveremmo in quella minoranza di persone che vanno in giro con lui fingendo di fare jogging con la tuta griffata e in cuffia musica elettronica da fighetti soltanto nella speranza di rimorchiare qualche modella anoressica con velleità da cigno.
Invece noi, fieri sulle nostre vespe, potremo investirlo e anche tornare ad accertarci di averlo finito prima di andare a casa a vedere dei veri filmoni.

Ah, è vero, Moretti. Io avrei scelto lo stupendo Bianca.
CK Ford, ti sei sfogato? Sei contento adesso?
Prendo atto che almeno in questo commento non hai usato il termine radical-chic. Stai facendo progressi! Forse non hai più bisogno delle tue medicine come Nanni Moretti nel terzo episodio di Caro Diario…
E comunque perché non l’hai messo, Bianca, invece di quei film orribili con cui ci torturerai domani?
Continuiamo così, facciamoci del male!
JF Se vuoi continuo a farti del male: è sempre un piacere! Ahahahahahah!

"Spariamo a Ford!"
"Volentieri! Però prima vestiamoci, che se no quello si eccita!"
9. Gomorra (2008) di Matteo Garrone
CK Un film che mi è piaciuto parecchio ma che non amo incondizionatamente. In altre circostanze non l’avrei messo tra i miei film italiani preferiti in assoluto, ma il motivo principale per cui l’ho infilato in lista è soprattutto per infastidire il Ford, noto esponente del movimento anti-Saviano.
Così, giusto per servirgli un assist e vedere quali castronerie riuscirà a tirare fuori…
Personalmente rispetto il Saviano ma non sono un suo fan, Gomorra il libro non l’ho mai nemmeno letto, però di Gomorra il film ho apprezzato il suo respiro internazionale, che mi ha ricordato City of God, la sua ottima fotografia, la regia notevole di Garrone. Al di là di un efficace e per nulla ruffiano atto di accusa contro i casalesi (non di Casale Monferrato) e la camorra, quello che ne esce è soprattutto un gran film. Potente e incisivo come raramente è capitato di vedere nel cinema recente (ma non solo) italiano (ma non solo).
Un fatto che pure l’anti-Saviano Fordano difficilmente riuscirà a contestare.
E se per farlo userà la parola radical-chic, credo si coprirà solo di ridicolo, visto che questa pellicola del radical-chic ha proprio zero.
"I Casalesi? In realtà mi stanno simpatici, soprattutto Cannibal Kid.
Quando parla quel radical-chic di Mr. Ford, invece, ho voglia di spararmi in testa!"
JF Per quanto riguarda Gomorra - un film senza dubbio dal respiro internazionale, potente ed incisivo, a tratti visionario -, non userei la parola radical chic, ma paraculo.
Ottimo prodotto, patinato al punto giusto, politico al punto giusto, attori al punto giusto.
Insomma, tutto al punto giusto.
Troppo per essere davvero una visione rivoluzionaria come avrei sperato che fosse.
Inoltre, alla facciazza del Cannibale, non mi soffermerò neppure a parlare di quel piagnucolone vittimista di Saviano, uno che prenderei a bottigliate fino a fargli tornare i capelli e levare dalla testa le future e non troppo celate aspirazioni da santone politico.
CK Io ti servo la testa di Saviano su un piatto d’argento e tu manco ne approfitti. Riconoscenza zero.
Attaccare me non sei capace. Attaccare Saviano nemmeno. Riguardo al film, sei talmente a corto di argomenti che l’unico difetto che gli hai trovato è che è troppo giusto. Allora bom, facciamo dei film sbagliati soltanto per farti contento…
Quali sarebbero poi questi film per te davvero rivoluzionari?
Quelli con l’italiano medio per eccellenza Alberto Sordi???
Matte risate! :D
JF A parte che un film non deve necessariamente essere rivoluzionario per essere grande, non attacco te e Saviano perchè sarebbe come sparare sulla Croce Rossa! Ahahahhaahh!

"Cannibale, doppio Cannibale, dozzina Cannibale coi fiocchi!"
10. Sapore di mare (1983) di Carlo Vanzina
CK Chi è il radical-chic, ora, Mr. Ford? Chi?
Un radical-chic avrebbe mai inserito in lista un film dei famigerati Vanzina a fianco di quelli dei Fellini, Pasolini, Antonioni?
Chissà, forse il vero radical-chic tra noi due in realtà sei tu, anche se mai lo ammetterai.
Cosa che fa di te ancora più un radical-chic. Perché cosa c’è di più radical-chic del negare di essere radical-chic?
A proposito del film, invece, Sapore di mare è uno splendido esempio di commedia caciarona e pecoreccia che fa ridere, e parecchio, e riesce a unire generazioni differenti: quelli degli anni ’60 rivissuti in maniera molto azzeccata dal revival della pellicola, quelli degli anni ’80 che si sono goduti la visione nelle sale dell’epoca e anche i più ggiovani come me che il film l’hanno scoperto solo dopo. Esilarante Jerry Calà, splendida Isabella Ferrari, mitico Guido Nicheli, etc. per un cult assoluto. La pellicola perfetta da riscoprire adesso che l’estate si sta avvicinando, per farci due sane risate alla faccia del serioso Ford e della sua deprimente lista di domani che, come vedremo, sarà piena di filmoni pseudo impegnati sulla guerra e di tanto, tantissimo, troppissimo cinema neo-realista. Du palle.
Oggi sapore di mare, domani sapore di male!
"Uè Ford, scendi dal blog!"
JF Per una volta, e dato che gli ho dato contro in continuazione, chiudo la lista cannibale con un plauso al mio antagonista: finalmente un film senza le sue pretese da This must be the eclisse o uccelli parlanti, ma divertente e cazzone come è giusto che ogni tanto sia. Calà, poi, mi pare il classico fordiano pronto a prendere per il culo tutti i culi bianchi cannibali della spiaggia.
E farli fuggire in un luogo in cui troveranno solo corvi assetati di film inutili.
E no, non parlo de Gli uccelli di Hitchcock.
CK Ho voluto inserire almeno un film ad altezza Ford, perché se no ti si eclissava definitivamente la testa.
E se credi che Jerry Calà possa stare dalla tua parte, con tutte le mazzate neorealiste che ci propinerai domani, Ford sei proprio un mona!
JF E io che ho voluto reggerti il gioco per evitare di farti fare la figura del finto radical chic in realtà sguaiatissimo: sei proprio un ingrato, Cucciolo Eroico!
E Jerry Calà dei miei film potrebbe giusto dire: libidine, doppia libidine, doppia libidine coi fiocchi!

venerdì 7 ottobre 2011

Come spendere 150 milioni di Dollari e far rimpiangere Chicken Park

Con attori così, chi ha bisogno di nemici?
Terra Nova
(serie tv, stagione 1)
Rete americana: Fox
Rete italiana: Fox
Copiata da: Creata da: Craig Silverstein, Kelly Marcel
Cast: Jason O’Mara, Shelley Conn, Landon Liboiron, Naomi Scott, Alana Mansour, Stephen Lang, Christine Adams, Allison Miller, Simone Kessell, Dean Geyer, Mido Hamada, Rod Hallett
Genere: schi-fi
Se ti piace guarda anche: Falling Skies, Jurassic Park, Stargate, Avatar

Vecchia, vecchia, vecchia.
Questa serie appare vecchia fin dai primissimi istanti, con le scritte in sovrimpressione che ci annunciano di come, nel corso del XXII secolo, l’unica speranza di salvezza per il genere umano e la Terra tutta risalga a 85 milioni di anni nel passato. E ‘sti cazzi!
A ridatece Chicken Park!
Ma la serie è jurassica più per concezione e realizzazione che non per ambientazione. Anche se, certo, pure i dinosauri non aiutano a svecchiare l’insieme, soprattutto quando vengono ripreso non in maniera naturale come fatto in maniera stupefacente da Terrence Malick in The Tree of Life, ma ancora nello stile fracassone alla Jurassic Park di Steven Spielberg, caro il mio Steven che in questa nova produzione ci hai messo un bel po’ di soldini (si parla di 150 milioni di dollari buttati nel cesso).
Che, tra l’altro, ma magari fossimo dalle parti di Jurassic Park. Qui sembra di essere finiti dentro alla versione brutta di Chicken Park, lo scult strascult di e con Jerry Calà, film che su IMDb ha la poco invidiabile media di 1.9. Poca libidine.


Anche voi a guardare su Chicken Park?
La fantascienza si può permettere il lusso di essere inverosimile, è vero, quando però situazioni incredibili e pazzesche all’interno del racconto hanno una loro logica. Nel (poco) magico mondo di Terra Nova tutto appare invece di un inverosimile non solo assurdo, ma ridicolo. Già a partire dall’assunto iniziale:
Visto che abbiamo distrutto il mondo con guerre, avidità e inquinamento, ci è stata data una seconda possibilità: quella di tornare indietro nella preistoria. E distruggere il mondo un’altra volta da capo!
Tutti d’accordo?
Yeah! E allora cominciamo a rovinare tutto, a partire da questo obbrobrio di serie.

Sì, bravo. Nasconditi che è meglio!
Protagonista di Terra Nova è naturalmente una famiglia, la tipica famiglia americana da White Mill (Mulino Bianco), e chi se no? Una famiglia con dei problemi, visto che il padre (un ex poliziotto, tanto per non farci mancare un altro stereotipo) è stato per due anni in galera. Perché? Perché nel futuro immaginato da questa serie, le famiglie non possono avere più di due figli (questa dove l’ho già sentita? Ah sì, in 2013: la fortezza con Christopher Lambert, ammazza che riferimenti!) e siccome loro hanno avuto una terza figlia e il padre l’ha nascosta allora l’hanno rinchiuso.
Non hanno pensato di trasferirsi in Italia? Tanto in Italia, anche nell’Italia del futuro, in galera non ci vai.
Chi ha parlato di Perugia? Chi di Tarantini? Chi di Berlusconi?
Non io, non cerco certo cause per diffamazione.

Ah già, ogni tanto ci sono anche i dinosauri...
Intanto alla moglie, che nonostante abbia lo sguardo da svegliona a quanto pare invece è una dottoressona della Madonna, viene offerto di andare insieme ai due figli (la terza sfigata no, tié), nella misteriosa Terra Nova, la Terra nel passato preistorico in cui si accede tramite la scopiazzatura dello Stargate. O è una sorta di universo parallelo scopiazzato da Fringe? O ancora un passaggio stile film dei Puffi? In ogni caso è il clone di un universo clonato già in passato da qualche altra decina di film e/o serie tv.
Ho il nuovo claim per la serie: Terra Nova, la Terra dove copiamo tutti, senza discriminazioni di sesso o razza.

Ecco: perfetto. Adesso puntalo verso di te
Nella maniera più assurda e semplice possibile, il padre riesce a evadere da un carcere di massima sicurezza e senza problema alcuno riesce a evitare i controlli e a raggiungere la sua famiglia nella struttura sempre di massima sicurezza dov’è presente ‘sta sorta di Stargate. Con loro naturalmente portano anche la terza figlia, quella vietata per legge. E dove mettere una bambina per fare un viaggio interdimensio-temporale se non dentro uno zaino? Naturalmente nessuno si accorge di niente, la bambina non muore nemmeno soffocata e tutto va per il meglio.
Ma non è che l’inizio…
"Hey, ma tu sei quello che ha fatto Avatar?"
"Sì, vuoi l'autografo?"
"No, ti voglio dare una bella mano di botte!"
Durante il loro primo giorno nel mondo jurassico di Terra Nova, la bambina ha già fatto amicizia e dato da mangiare a un gregge di dinosauri giganteschi, il padre ha rivelato le sue doti da poliziottone salvando il capo del villaggio e la figlia più grande, vagamente nerd (perché al giorno d’oggi vuoi fare una serie senza un personaggio nerd?), ma comunque è l’unica nerd nella storia tv finora a non risultare minimamente simpatica, ha conosciuto il tipo fico del villaggio che di sicuro si farà nei prossimi imperdibili (ooooooh) episodi. Quanto al figlio maggiore, che tanto per proseguire nelle banalità ha un rapporto conflittuale con il padre, nonostante i due in realtà si assomiglino più di quanto immaginino (questa sì che è una cosa mai vista in un film o in una serie!), il primo giorno marina la scuola e fa amicizia con un gruppo di ragazzi “ribelli” che assomigliano alla Tband della pubblicità Tim di qualche tempo fa con Fiammetta Cicogna e ‘sti tizi sono talmente rebel rebel che si divertono ad andare in giro fuori dai confini consentiti alle persone, uh che sovversivi!, avventurandosi così nella natura selvaggia piena di dinosauri, attori di serie B e altri mostri assortiti.
Insomma, se Falling Skies è un po’ il Settimo Cielo della fantascienza, questo cos’è?
A me sembra tanto l’Avatar delle serie tv, e non è un complimento. Solo che mentre James Cameron aveva dalla sua il 3D con cui cercare di prendere per il culo gli spettatori e fargli apparire il suo vecchissimo film come qualcosa di nuovo, sconvolgente e rivoluzionario, su piccolo schermo gli occhialini di ‘sta cippa non funzionano (non ancora, grazie a Dio) e quindi questa serie costata giusto 150 milioni di dollari sta facendo registrare negli Usa ascolti decenti ma comunque al di sotto delle aspettative per l’investimento fatto.
Steven, è più facile far recitare un dinosauro che Jason O'Mara
E a proposito di Avatar, se il protagonista Jason O’Mara ha un’espressività da far rimpiangere (quasi) Sam Worthington, il grande capo della tribù di Terra Nova è Stephen Lang, quello che nello scapolavoro cameroniano interpretava il cattivissimo colonnello che voleva sterminare (giustamente) tutti quei minchia di Na’Vi. Anche il suo personaggio è stato tratteggiato con grande cura e originalità, visto che è un duro dal cuore tenero con un figlio scomparso qualche tempo prima, ma che non ha mai rinunciato a cercare. Dove ho già sentito questa storia? Ah, già: in Falling Skies, l’altra serie schi-fi prodotta da Steven Spielberg.
Steven, cosa mi combini? Passi idee (che tra l’altro più banali di così non si potrebbe) da uno porcata di serie all’altra?
Sappi che E.T. dall’alto dei cieli ti sta guardando e maledicendo.
E i due attoroni menzionati risultano quasi da Oscar in confronto a un resto del cast persino peggiore, cosa che mi porta seriamente a consigliare alla produzione una degna guest-star per i prossimi episodi: la Eli nazionale, la Canalis che già ha regalato il suo enorme talento recitativo in Leverage. Per chi, fortunello, avesse rimosso, ecco qui il contributo video.


Non stiamo cercando di imitare Lost. No, no.
Per non farsi mancare niente, oltre a dialoghi che fanno rimpiangere l’invenzione del sonoro, la serie presenta una regia che fa sembrare Transformers 3 un film d’autore e una serie di inquadrature per di più rubate a Lost, di cui vorrebbe essere una versione preistorica e ci riesce: laddove Jack, Sawyer, Kate, coso Hugo e co. ci trascinavano nel futuro della televisione, questo ci scaraventa di molto indietro. A un tempo prima di Mike Bongiorno e pure prima del Carosello, appunto nella Preistoria della tv.
Tra le altre ruffianate presenti c’è pure una scenona strappalacrime padre-figliola che a me più che lacrime ha provocato fragorose risate (ma magari sono insensibile io), ma il peggio arriva quando la serie punta sul versante comedy con qualche momento di umorismo davvero, ma davvero imbarazzante. Roba che non ho mai visto nessuno sforzarsi tanto di risultare divertente senza successo. A parte Enrico Brignano. E forse pure io con questo post.
Manca solo che a un certo punto compaia un Na’vi e poi vi mando un Kurt Russell su per lo Stargate a farsi saltare per aria gridando YABADABADOO come Fred Flinstone, mentre intanto io preferisco dire goodbye e migrare sul pianeta Melancholia.

L’unico motivo per continuare a seguire Terra Nova è allora quello di vedere quanto in basso potrà ancora precipitare e sono sicuro che in questo ci regalerà nuove imperdibili soddisfazioni e, dopo aver visto la terza terribile puntata, posso dirlo con certezza: serie più ridicola dell’anno. O meglio, serie più ridicola degli ultimi 85 milioni di anni.
(voto 3/10)

P.S. Non che tutto il resto abbia il benché minimo senso logico, però mi chiedo una cosa in particolare: ma tutte ‘ste apparecchiature iper-tecnologiche, con che caaazzo di corrente elettrica le fanno funzionare nella Preistoria?

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