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lunedì 24 settembre 2012

I rimbambini di Cold Rock

I bambini di Cold Rock
(USA, Canada, Francia 2012)
Titolo originale: The Tall Man
Regia: Pascal Laugier
Cast: Jessica Biel, Jodelle Ferland, Stephen McHattie, William B. Davis, Samantha Ferris, Colleen Wheeler, Eve Harlow, Teach Grant
Genere: bimbi scomparsi
Se ti piace guarda anche: Happy Town (serie tv), Gothika, The Village

Little Cannibals, are you ready for some rock?
Noooooooo!
Are you ready for some Cold Rock?
Yeaaaaaaaah!

"M'hanno ridotta così solo perché ho fatto Settimo Cielo... Han fatto bene!"
Cari lettori cannibali, ecco per voi un po’ di sano rock. Facciamo anzi un po’ di Cold Rock, meno sano ma più inquietante.
Cold Rock è la classica cittadina da film americano. Sperduta nel nulla, grigia, minacciosa, piena di tizi angoscianti e con un’atmosfera che al confronto Twin Peaks sembra un’allegra meta di villeggiatura estiva. Un posto dalle parti di Seattle, in cui crescere non dev’essere il massimo della vita. Ve lo dice uno cresciuto a Casale Monferrato, una sorta di controparte italiana di Cold Rock.
Le giovani generazioni della cittadina si trovano dunque di fronte a un futuro oscuro, reso ancora più oscuro dal fatto che potrebbero non arrivarci vivi, a questo futuro. Perché?
Colpa di un mancato ricambio generazionale, di una classe politica (e non solo politica) ultra-centenaria, di una mentalità più vecchia dei Flinstones?
No, il motivo è più terra a terra. I bambini, un sacco di bambini di Cold Rock, spariscono. Nel nulla. Da un giorno all’altro. Ogni tanto, uno di loro viene preso. Catturato da una presenza minacciosa.
Chi è?
È The Tall Man, l’uomo alto, come lo chiamano in città. Lo spilungone che porta via i bambini di Cold Rock.
Sarà davvero così, oppure è soltanto una leggenda inventata dalla gente del posto, in una maniera analoga a quanto architettato dai bifolchi che abitavano il The Village di M. Night Shyamalan?

"Fermate l'autobus, è una questione di vita o di morte!
Ho finito i corn flakes e devo andare al supermercato a comprarli, altrimenti
domani il Reverendo Camden mi sevizia se non trova la colazione pronta."
Il film del francese Pascal Laugier, già autore dei cult horror Saint Ange e Martyrs che ancora devono passare sui miei schermi, inizia come il classico thriller horror americano. Una scritta inquietante spiega che ogni anno nei soli Stati Uniti scompaiono 800.000 bambini (ellamadonna!). Quindi ci viene mostrata una sopravvissuta a una strage. C’è la polizia che investiga. I titoli di testa sembrano la sigla di una serie tv dark. C’è la voce fuori campo di una ragazzina. C’è una ragazzina inquietante che non parla, mentre un’altra partorisce un bambino morto, prontamente resuscitato dall’eroica Jessica Biel.
Tutto nella norma. Il classico thrillerino-horrorino americano. Ben fatto, angosciante al punto giusto, con una scena di inseguimento da cuore in gola, però pur sempre il classico thrillerino-horrorino americano. O no?
A metà film, il colpo di scena.

ATTENZIONE SPOILER
Dopo una prima parte molto tesa ma parecchio tradizionale, il film sterza e prende un’altra direzione, più imprevedibile. Ho tirato su la scritta attenzione spoiler, ma non vi svelerò in cosa consiste. Era solo per mettervi sull’attenti inutilmente. E, nella parte finale, la pellicola prova a imboccare un’altra direzione ancora. Non del tutto riuscita, ma che comunque dona alla visione un messaggio piuttosto interessante sulle giovani generazioni e sulle loro speranze future.
FINE SPOILER (che in realtà non c’era)

Chiuso il capitolo pseudo spoiler, apriamo il capitolo Jessica Biel.

"Non mi risulta assolutamente di avere una faccia da pesce lesso..."
CAPITOLO JESSICA BIEL
Per me è un mistero come Jessica sBiellata possa essere una star, o una quasi star. Come bellezza è assolutamente convenzionale, quasi anonima. Tette? Niente. Culo? Discreto. Faccia? Non sarebbe male, non avesse sempre quell’espressione da pesce lesso addosso che si porta dietro fin dai tempi di Settimo Cielo. E qui veniamo a una questione cruciale: può un’attrice (o anche un attore) proveniente da Settimo Cielo risultare credibile in futuro?
Nah, direi di no. Non stiamo parlando di un passo falso. Quello può capitare, nella carriera di un'attore.  Ma qui stiamo parlando della PEGGIORE serie tv di tutti i tempi. E della famiglia più odiosa nella storia della televisione e delle famiglie in generale.
Dite che i Misseri sono ancora peggio? Mmm, può darsi, ma ci sarebbe da discuterne e comunque se la giocherebbero ai punti contro i maledetti Camden.
Considerando il fatto che sia stata lanciata da Settimo Cielo, la Biel si è costruita una credibilità attoriale quasi decente e allora forse è questo il segreto del suo successo: essere sopravvissuta alla famiglia Camden senza essere uscita del tutto di testa.
Per The Tall Man, Jessica B.L. è comunque la scelta perfetta. Perché la sua interpretazione è fenomenale? No, è perfetta perché ha una parte da buona o non-buona o cattiva o forse-non-così-cattiva. Non si capisce e non l’ha capito nemmeno lei. Almeno stando a giudicare dalla faccia da pesce lesso che presenta immutata pure qui. L'enigmaticità della sua (non) espressione risulta quindi l'ideale, per il suo enigmatico personaggio.
FINE CAPITOLO JESSICA BIEL

"Reverendo Camden, brutto maniaco, stai lontano da noi!"
Jessica Biel è convincente, quindi, ma non del tutto. Lo stesso vale per il film. Ha una prima parte da thriller puro davvero intensa, mentre nella seconda sa stupire con un paio di svolte niente male. La regia di Pascal Laugier è ottima. Solida e professionale nella parte di tensione, capace di qualche slancio autoriale in altri frangenti. Eppure c’è qualcosa che manca. Un non so che, che manca. Oltre a una voglia di stupire a tutti i costi, quella invece ben presente, che lascia un po’ perplessi.
Nonostante le perplessità e nonostante la Jessica sBiellata, è pur sempre uno dei migliori thriller-horror dell’annata, però i livelli dei miracolosi The Innkeepers e Quella casa nel bosco restano lontani.
Così come restano lontani anche i livelli di Settimo Cielo, probabilmente l’horror più spaventoso mai realizzato.
(voto 7-/10)

mercoledì 27 ottobre 2010

Caso umano 39

Case 39
(USA, Canada 2009)
Regia: Christian Alvart
Cast: Renee Zellweger, Jodelle Ferland, Bradley Cooper, Ian McShane, Callum Keith Rennie, Cynthia Stevenson
Links: IMDb, mymovies
Genere: bambini inquietanti
Se ti piace guarda anche: Orphan, The Ring, The Orphanage

Se per caso dovessi occuparmi del casting di un film, Renee Zellweger non sarebbe certo la mia prima scelta come protagonista di una pellicola. Probabilmente non sarebbe nemmeno tra le mie prime mille scelte, ma tant’è che quelli del casting di questo Case 39 hanno scelto proprio lei. E il film si lascia pure guardare.

La nostra Bridget Jones stavolta è un’assistente sociale iper-impegnata già in 38 casi. Quando il suo boss le mette sulla scrivania il 39esimo caso, quello di una bambina che al solo vederla in foto c’è da cacarsi addosso dalla paura, lei invece di spaventarsi non fa una piega, accetta di buon grado il caso e inconsapevole dà il titolo al film: Case 39.
La bambina, contrariamente a quanto inquietante possa sembrare, si rivela un agnellino vittima di genitori pazzi che vogliono farla fuori. Allora la Zellweger, armata del suo solito esercito di faccette sceme, arriva in suo soccorso e la salva dalla terribile situazione. Peccato che a volte le prime impressioni non siano proprio sbagliate e quella che in foto sembrava una bimba spaventosa si rivelerà esattamente… una bimba spaventosa. Anzi, una specia di figlia di Satana o di adorabile compagna di giochi della Samara di The Ring. Una cocca di mamma, in pratica.

Nel cast oltre alla bella Renee (bella poi neanche tanto, l'ho detto più che altro per fare il verso al bel René) si segnala anche il protagonista della serie Deadwood e Bradley Cooper, l’attore di Una notte da leoni che fa coppia con Bridget Jones anche fuori dallo schermo. Se fossi un attore di Hollywood e potessi scegliermi qualunque mia collega fighetta, la Zellweger non rientrebbe tra le mie prime mille scelte, però contento lui…

Se la prima parte del film ha un’inaspettata vena da dramma sociale, la seconda si va a infilare sui soliti prevedibili binari del genere thriller-horror con bambini inquietanti. Niente di nuovo sotto il sole, ma la tensione è garantita da una scena con delle vespe spaventose che ha un impatto piuttosto brutale, oltre al fatto che la bimba Jodelle Ferland (già vista in Eclipse, Tideland, Silent Hill e in un episodio di Smallville quando ancora, non so perché, guardavo Smallville) è davvero inquietante.
(voto 6-)

(il film è uscito in Italia direttamente in DVD)

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