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giovedì 26 dicembre 2013

I MIGLIORI FILM 2013 DI PENSIERI CANNIBALI, DALLA 40 ALLA 31



Classifiche, classifiche e ancora classifiche di fine anno! Sono peggio di una droga, soprattutto qui su Pensieri Cannibali. E così, dopo aver incoronato le serie tv, gli album, i Men of the Year e le Cotte adolescenziali del 2013, passiamo ora alla classifica forse più attesa: quella dedicata ai film preferiti su questo blog nel corso degli ultimi 12 mesi. In attesa delle posizioni più hot, partiamo con la prima decina di pellicole meritevoli di una segnalazione e di un recupero, se ancora mancano alle vostre visioni.

40. Blancanieves
The Artist 2 - Il ritorno

Trama semiseria
Biancaneve è la figlia di un torero ucciso da un toro. Durante una corrida? No, nel corso di una rapina finita male.
Per vendicarsi, Biancaneve si unisce a un gruppo di cattivoni come Capitan Uncino, Tremotino e Regina e insieme danno vita a una nuova serie tv: Once Upon a Time – Edizione muta e in bianco e nero. Il pubblico americano avrà gradito? Insomma, la serie è stata cancellata dopo appena una puntata.

Pregi
- Visivamente splendido.
- Affascinante l’uso del b/n e del muto.
- La protagonista Macarena García è un’autentica rivelazione. E ha anche una splendida voce LOL.
- Maribel Verdù è una gran cattivona.
- Finale molto poetico.

Difetti
- Pardon, ma The Artist è arrivato prima.
- È la miliomiliardesima versione della storia di Biancaneve uscita negli ultimi mesi, o sbaglio?

Attrice cult
Dale a tu cuerpo alegria Macarena García


39. Anna Karenina
La nuova versione del mattonazzo di Tolstoj per gli studenti che non c'hanno voglia di leggerselo

Trama semiseria
La storia di Anna Karenina la conoscete tutti, quindi non sto a ripetervela che me la sono scordata.

Pregi
- Regia magistrale di Joe Wright.
- La stupenda scena di ballo con Keira Knightley e Aaron Taylor-Johnson.
- Le musiche di classe del nostro Dario Marianelli.

Difetti
- Emotivamente molto freddo. Vabbè che siamo in Russia, però...
- Keira Knightley dopo l'abominevole performance in A Dangerous Method non riesco più a vederla. Oddio, se me la trovassi nuda a letto non la caccerei via, però a livello recitativo deve ancora tornare a convincermi.

Scena Cult
Il ballo di Keira Knightley e Aaron Taylor-Johnson.

38. Facciamola finita
L'Isola dei Famosi - Apocalypse Edition

Trama semiseria
James Franco dà una festa a casa sua riservata soltanto a persone molto famose. C'è gente tipo Jay Baruchel...
CHIII?
C'è il notissimo Danny McBride...
CHIIIIIIIIII?
C'è addirittura Christopher Mintz-Plasse...
E CHE COS'E', UN CHRISTOPHER MINTZ-PLASSE?

Ok, mi correggo: è una festa riservata a persone molto famose come Rihanna ed Emma Watson, più qualche mezzo sconosciuto. A questo party procede tutto bene, fino a che non arrivano i Backstreet Boys, al ché James Franco si incazza: "Va bene i mezzi sconosciuti, ma voi ormai non vi si incula più nessuno, eccheca**o!"

Pregi
- Apparizioni favolose di alcuni VIPs nei panni di loro stessi, su tutte le più memorabili sono quelle di Emma Watson (ovvio) e Michael Cera.
- Opera prima di Seth Rogen (in collaborazione con Evan Goldberg) dallo spirito anarchico e cazzone. Più cazzone che anarchico, a dirla tutta, ma va bene anche così.
- La prima parte in particolare è una spassosa presa per i fondelli delle star di Hollywood.

Difetti
- La parte più apocalittica non è proprio il massimo.
- Il finale è 'na cagata, quella sì apocalittica.

Personaggio cult
Emma Watson nel ruolo di... Emma Watson

37. Dietro i candelabri
Gay e più gay

Trama semiseria
Liberace ascolta i Village People e gli Scissor Sisters, il suo telefilm preferito è Sex and the City (lui si sente una Samantha), per uscire anche solo a buttare la spazzatura indossa abiti da far arrossire Lady Gaga, ma nessuno ha il minimo sospetto che sia gay.
Certo, come no?

Pregi
- Michael Douglas offre la sua interpretazione più fenomenale dai tempi del leggendario Gordon Gekko di Wall Street.
- I costumi e la casa di Liberace.
- Rob Lowe FAN-TA-STI-CO!
- Alla faccia del film tv, complici la produzione della HBO, un gran cast e la regia di Steven Soderbergh è meglio di molti film-da-cinema usciti quest'anno.

Difetti
Matt Damon nella parte del 16enne... ma prendere un altro attore no?

Attore cult
Rob Lowe

36. Hunger Games - La ragazza di fuoco
Jennifer Lawrence che fa la figa con un arco - Parte seconda

Trama semiseria
Gli Hunger Games sono dei giochi che sottopongono i loro sventurati concorrenti a delle prove durissime: animali pericolosi, calamità naturali, bombe...
Quando agli Hunger Games partecipa Jennifer Lawrence, apposta per lei vengono introdotte delle nuove sfide: concorso di Miss Maglietta Bagnata, gara di velocità in bikini, pali da lap dance che sbucano dal sottosuolo... cose così.

Pregi
- Jennifer Lawrence.
- Jena Malone e il suo personaggio idolesco, con tanto di scena (quasi) cult in ascensore.
- E' un blockbusterone commerciale, ma almeno infila dentro anche un paio di riflessioni socio-politiche non male.
- Jennifer Lawrence.

Difetti
- Le scene in cui non c'è Jennifer Lawrence.
- Donald Sutherland e il suo Lord Micidial Coriolanus Snow non è che siano proprio dei cattivoni irresistibili.
- Con quanto scazzo addosso recita Philip Seymour Hoffman?

Attrice cult
Jennifer Lawrence

35. No
La risposta a tutto

Trama semiseria
Si tratta dal sequel cileno di Yes Man. Un uomo dice "No!" a tutto, fino a che arriva Jennifer Lawrence e gli chiede: "Vuoi venire a letto con me?" e ogni sua certezza avuta fino a quel momento all'improvviso vacilla...

Pregi
- Una gran bella storia, non solo per il suo valore politico, non solo per il suo valore sociale, ma anche per le sue riflessioni su pubblicità e marketing.
- L'ambientazione 80s e ancor di più lo stile registico 80s utilizzato da Pablo Larraín.

Difetti
Perché è un film che fa sognare che le elezioni possano cambiare davvero le cose, in un paese. Peccato che in Italia questo non succeda mai.

Canzone cult
Il jingle pubblicitario contro Augusto Pinochet.

34. John Dies at the End
Il titolo non è uno spoiler. O forse sì?

Trama semiseria
Trama?
Questo film ha una trama?
Qualcuno me la sa spiegare?

Pregi
- Sembra un film di David Cronenberg, però realizzato con spirito più fancazzista e divertito.
- Non è propriamente una commedia, quanto un B-movie fantasy-horror visionario, ma qualunque cosa esso sia è uno spasso.
- E' una delle pellicole più deliranti dell'anno (e non solo) e, in un panorama pieno di film perfettini, ciò è solo un bene.

Difetti
- Un film persino troppo delirante, tanto che at the end si perde un pochino. Un pochino tanto.
- Il protagonista Chase Williamson assomiglia a Robert Pattinson. E ciò non è bene.

Personaggio cult
John (Rob Mayes)

33. Flight
Il pilota d'aereo più pazzo (e fatto) del mondo

Trama semiseria
Dopo una notte brava a base di sesso, droga, alcool e rock'n'roll, Denzel Washington decide di fare il suo dovere di pilota d'aerei. Guarda caso farà un incidente... che sorpresona!
Denzel riesce però a spostare il processo in Italia, dove gli tolgono 5 punti dalla patente e il giorno dopo può tornare a pilotare. Ryanair lo assume subito.

Pregi
- Grandioso Denzel Washington, che riesce a dare una grande umanità a un personaggio così sfaccettato e controverso.
- Kelly Reilly è buona come il pane e qui ci regala anche lei uno splendido personaggio.
- Pure gli altri personaggi minori fanno la loro porchissima figura, come il malato terminale James Badge Dale e il pusher John Goodman.
- La scena dell'incidente aereo è una delle sequenze action più spettacolari e intense dell'anno.

Difetti
Finale un po' buonista, dopo tutto si tratta pur sempre di un'americanata. Come in un incidente aereo, non c'è scampo.

Scena cult
L'incidente aereo.



32. Promised Land©
©copyright di Eros Ramazzotti

Trama semiseria
Matt Damon fa un sacco di fracking. A forza di far fracking la gente lo odia, senza manco sapere cosa sia.
Dopo aver scoperto che il fracking significa sfruttare i giacimenti di gas naturale presenti sotto terra, lo odiano un po' di meno perché pensavano che facesse un sacco di fu**ing.

Pregi
- Una storia di impegno sociale che fa riflettere sul potere dei soldi.
- Il film non dimentica di essere una pellicola d'intrattenimento e non un documentario e unisce alle vicende sociali umorismo e sentimenti.
- Bella l'ambientazione da classica provincia americana.

Difetti
- Niente di nuovo sotto al sole. È una storiona americana tipica, però almeno è molto ben raccontata.
- Matt Damon a me continua a non convincere più di tanto. E allora che ci fa in ben 2 film della mia lista?

Espressione cult
"Fuck-you-money"

31. Post Tenebras Lux
Resident Devil

Trama semiseria
La notte della vigilia, anziché Babbo Natale in casa di una famiglia messicana piomba il Diavolo in persona. E anziché i soliti regali tipo di Peppa Pig, dei cartoni Disney o di Violetta, porta droga ed escort. Per la famiglia messicana quello fu il Natale più bello delle loro vite.

Pregi
- I primi 10 minuti. Qualcosa di davvero magnifico.
- Una delle visioni più intrippanti e meravigliosamente incomprensibili dell'anno.
- Lo stile registico adottato da Carlos Reygadas, più che singolare.

Difetti
Alcune scene avranno senso. Sì, solo nella testa del regista Carlos Reygadas.

Scena cult
Il diavolo che entra in casa.

venerdì 25 gennaio 2013

JOHN DIES AT THE END, UN TITOLO POCO SPOILEROSO

"Il mio personaggio si chiama John. E allora?"
John Dies at the End
(USA 2012)
Regia: Don Coscarelli
Sceneggiatura: Don Coscarelli
Tratto dal romanzo: John Dies at the End di David Wong
Cast: Chase Williamson, Rob Mayes, Paul Giamatti, Allison Weissman, Fabianne Therese, Clancy Brown, Doug Jones, Glynn Turman
Genere: comedy horror picture show
Se ti piace guarda anche: Videodrome, eXistenZ, La casa, Quella casa nel bosco

John Dies at the End è un titolo geniale, ma allo stesso tempo è anche il titolo più spoileroso di tutti i tempi. Oppure no? John morirà davvero alla fine, o il titolo è volutamente ingannevole per farti pensare che John alla fine muore e invece John alla fine non muore? E comunque, non moriamo tutti, alla fine?
E poi chi è, ‘sto John?
Il protagonista del film è Dave. John è solo il suo migliore amico simpa. Ci può anche stare, se muore alla fine. Tanto, anche se muore, chissenefrega? Tanto è alla fine. Tanto vorranno mica farci un sequel? Eppure ci potrebbe anche stare, un sequel. Perché?
Perché John Dies at the End è un cult movie. E i cult movie sono destinati ad avere un sequel.
"Oh no, adesso ho capito: sono destinato a morire at the end!"
A dirla tutta, pure parecchi scult movie hanno un sequel, ma questa è un'altra storia.

Ci sono i grandi film, i grandi Capolavori, e poi ci sono i cult movie. Capita che un Capolavoro possa essere anche un cult movie ma è raro. Il più delle volte sei uno o sei l’altro. Sei etero o sei gay, sei etero o sei gay, tu fatti i cazzi tuoi che io mi faccio i cazzi miei. Sei etero o sei gay, sei un Capolavoro o sei un cult. Volendo dirla tutta, il più delle volte capita di imbattersi in film mediocri, in film pessimi, o magari anche in film buoni che però non rientrano né nella categoria dei Capolavori né in quella dei cult movie. Quando capita di vedere un film che è qualcosa più che buono però è l’una cosa oppure l’altra.
John Dies at the End non è un Capolavoro. Assolutamente no. Troppo pieno di difetti.
Ne vogliamo vedere qualcuno?
"Paragonato a Robert Pattinson...
Cosa devono sentire le mie povere orecchie?"
I livelli di recitazione non è che siano altissimi. Ok, c’è Paul Giamatti, ma non è che in questo film faccia venire matti. Le sue interpretazioni migliori sono altre. In Storytelling, Sideways e soprattutto American Splendor, per dire. I due protagonisti poi non è che siano il top dei top della recitazione. John, interpretato da Rob Mayes, quello destinato dal titolo del film a morte certa, c’ha la faccia simpatica ma ciò non lo rende un grande attore e il protagonista Chase Williamson poi non è per niente il massimo dell’espressività. Assomiglia a un Robert Pattinson ancora più imbambolato. Il che per la parte che ha ci sta anche. Così come Robert Pattinson in Cosmopolis ci sta tutto.
Il paragone con David Cronenberg non giunge a caso. Sto mica scrivendo frasi casuali sconnesse tra loro. Tutto questo mio discorso, anche se a prima vista può non sembrare, ha in realtà una logica e so benissimo dove voglio andare a parare. Lo stesso fa il film. Può sembrare allucinato e folle, e lo è, eccome se lo è, cacchiarola se lo è, però una logica nella sua anarchia la si può trovare. Sforzandosi.

Il paragone con David Cronenberg non è casuale, dicevo, ma il paragone non è tanto al suo cinema recente, quanto ai suoi film del passato. John Dies at the End mi ha riportano alla memoria eXistenZ e Videodrome, ovvero il top dei top del cinema del regista canadese. Quello in cui ha tirato fuori tutto il suo genio ed estro creativo. La sua anima splatter e deviata al servizio di due sogni. eXistenZ e Videodrome non sono tanto film quanto sogni. Incubi, se preferite. John Dies at the End è fatto della stessa materia. La materia dei sogni. E cos’altro è, la vita, se non un sogno?
Dunque, secondo questa teoria, un film come questo riesce a rendere la vita per come è veramente più di mille documentari o di mille pallose pellicole neorealiste. Questo film è un sogno che prosegue dentro un altro sogno che diventa un altro sogno che si trasforma in un incubo che ritorna a essere un sogno.
Sto finendo in "Area Gigi Marzullo"?
Sto finendo in "Area Gigi Marzullo".
Riavvolgiamo il nastro e torniamo indietro.

John Dies at the End non è un Capolavoro, sostenevo, perché è davvero troppo folle. Il che è un bene. È un film schizzato, imprevedibile, che non offre punti di riferimento e proprio per questo entusiasma come poche altre visioni recenti. Per chi cerca un antidoto ai film impeccabili ma che sanno di già visto prodotti in serie da Hollywood, questo è quello giusto. Allo stesso tempo, soprattutto nella parte finale, la pellicola cade però vittima della sua stessa creatività schizofrenica, lambendo pericolosamente i confini del trash e del kitsch. Superandoli pure.

"Bravo, Cannibal. Sei riuscito a scrivere un post
ancora più sconclusionato del nostro film. Non era facile."
Abbiamo allora visto che non è un Capolavoro. Perché è considerabile invece un cult movie?
Traendo ispirazione dal romanzo horror-comico John Dies at the End di David Wong, il regista e sceneggiatore Don Coscarelli (già autore di Bubba Ho-tep - Il re è qui, che a questo punto voglio recuperare) è un fiume in piena di creatività che mischia idee da B-movie a idee da Z-movie con un umorismo stile Buffy molto Joss Whedon e uno stile visivo tra primo Sam Raimi e il già citato David Cronenberg. Il tutto con una personalità tutta sua, uno spirito anarchico e una sana dose di fancazzismo, o fun-cazzismo, che rende meglio l'idea.

E la trama?
Dire di cosa parla questo film è del tutto inutile. Raccontarlo non servirebbe a niente, quindi questo post è fondamentalmente inutile, perché un film come John Dies at the End va vissuto in prima persona. Diciamo un’altra cosa ancora: non va vissuto, va sognato. Perché è un’esperienza che va al di là della fruizione normale, della concezione temporale come comunemente la conosciamo. John Dies at the End esiste. È come se ci fosse sempre stato. Non che abbia uno stile completamente retrò. È più un film fuori dal tempo. Come The House of the Devil di Ti "re del cinema horror" West o Grindhouse - A prova di morte di Quentin "re del cinema tutto" Tarantino. È come se fosse un film ripescato sul vecchio logoro nastro di un VHS. Ha quella stessa aria familiare di un film che ti sembra di avere già visto e allo stesso tempo possiede la freschezza della novità assoluta.
John Dies at the End è fuori dal tempo, fuori anche dai generi. Un po’ horror però non è che faccia paura e un po’ fantasy perché succedono cose assurde e fantastiche, un po’ tanto comedy perché fa ridere parecchio più della maggior parte delle commedie vere e proprie in circolazione, un po’ qualcos’altro ancora, oggetto indefinito come e più di Quella casa nel bosco. John Dies at the End esiste e non importa altro. Non è tanto importante come inizia o come finisce. John muore veramente alla fine oppure no?
Lascio a voi il piacere delirante di scoprirlo. Quello che è certo è che John Dies at the End è uno dei film più vivi in circolazione e no, non è un Capolavoro, ma è il cult movie che stavate aspettando. At the end.
(voto 7,5/10)

Post pubblicato anche su Sdangher!


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