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giovedì 23 aprile 2015

PRIDE, ORGOGLIOSO DI NON ESSERE CINEOMOFOBO





Pride
(UK, Francia 2014)
Regia: Matthew Warchus
Sceneggiatura: Stephen Beresford
Cast: Ben Schnetzer, George MacKay, Joseph Gilgun, Faye Marsay, Andrew Scott, Dominic West, Paddy Considine, Jessica Gunning, Imelda Staunton, Bill Nighy, Kyle Rees, Jessie Cave, Karina Fernandez, Russell Tovey
Genere: battagliero
Se ti piace guarda anche: Grazie, signora Thatcher, Full Monty, Billy Elliot, Sunshine on Leith

Oggi faccio coming out: mi piacciono i gay.
Non è che mi piacciono nel senso che vorrei prendergli il sedere. E non mi piacciono nemmeno tutti. Mi piacciono quelli che hanno il coraggio di battersi per i loro diritti, di mostrare ciò che sono, di gridarlo a gran voce, non importa quali possano essere le conseguenze. E mi piacciono anche le pellicole a tematica gay.
Faccio un altro coming out e dico una cosa che mai avrei immaginato di dire: mi piacciono i minatori. I minatori inglesi anni '80, quelli che hanno scioperato contro la Thatcher. Su di lei non devo certo fare coming out. Ho sempre detto che non mi piace e continuo a ripeterlo anche ora che quella strega è morta.

domenica 6 novembre 2011

Rudy Rubacuori VS il fantasma di Nathan

Misfits
(stagione 3, episodio 1)
Rete inglese: E4
Reti italiane: Fox, Rai 4
Creato da: Howard Overman
Cast: Joseph Gilgun, Iwan Rheon, Lauren Socha, Nathan Stewart-Jarrett, Antonia Thomas, Marc Baylis, Craig Parkinson, Katie Moore, Nathalie Emmanuel
Genere: anti-fantasy
Se ti piace guarda anche: The Fades, Skins, Attack the block

Misfits are back, cock & pussy monsters!
Sì, are back senza Nathan e allora potete seguire le seguenti opzioni:
Potete starvene lì con il muso e i fazzolettini in mano a piangere la scomparsa dalle scene di Nathan, ascoltando Someone like you di Adele


ok, cavolo. Lo sapevo che succedeva: mi sono messo a piangere anch’io. Però è colpa della canzone davvero troppo struggente, mi commuove tutte le volte, non dell’assenza di Nathan.
Dicevo: potete stare lì a piangere e a cantare Someone like you oppure OooUOoooo era meglio prima, o invece potete guardare oltre, a un nuovo promettente futuro.
Innanzitutto Nathan non è morto. È un cazzo di immortale, quel pirla, è quindi se la starà passando bene, o più o meno bene, mentre un gruppo di carcerati in quel di Las Vegas si starà divertendo con il suo culetto.
E poi potrebbe sempre ritornare in futuro. D’altra parte l’attore Robert Sheehan se n’è andato in cerca di fortuna nel mondo cinematografico, ma al momento non è che se ne sia uscito con robe in grado di trasformarlo nel nuovo DiCaprio: ha fatto giusto un filmetto con Nicolas Cage, un superflop in tutto il mondo tranne in Italia dove il titolo L’ultimo dei templari deve aver ingannato un bel po’ di gente che credeva di trovarsi di fronte al seguito de Il mistero dei templari. Cosa che porta a riflettere molto sia sulla facilità con cui gli italiani vengano ingannati, sia sul perché un sacco di italiani vorrebbero vedere un altro seguito dell’agghiacciante I misteri dei templari.

E poi - parte seconda: il nostro Robert ha recitato anche in un film UK più indie, Killing Bono, di cui parlerò a breve ma in cui comunque non è che brilli più di tanto. Chissà allora se ce la farà a sfondare a Hollywood, cosa che comunque gli auguro, o se tornerà con la coda tra le gambe dai suoi amichetti Misfits?

Per intanto c’è chi rimpiange la sua assenza, ma io preferisco pensare che il suo abbandono possa rappresentare uno stimolo di cambiamento per la serie, che così evita di fossilizzarsi, ed è quello che mi sembra abbia fatto anche l’autore della serie Howard Overman. Per quanto adorassi il personaggio di Nathan, lo stile Misfits è tornato infatti intatto e più forte che mai.
Il nuovo personaggio Rudy per il momento non sembra piacere a nessuno, ma presto o tardi farà breccia anche nel vostro cuoricino malandato. Perché Rudy kick-ass spacca i culi. Intendo: letteralmente. Io ho trovato parecchio interessante il suo sdoppiamento di personalità tipo Gollum in versione cazzone inglese, o come Edward Norton in Fight Club solo senza un secondo doppio non figo come Tyler Durden/Brad Pitt.
Insomma, al prezzo di un simpatico idiota perso (Nathan), ne abbiamo guadagnati due. Da una parte uno spaccone cazzaro che ricorda proprio il vecchio (vecchio si fa per dire) Nathan, in grado di regalarci la nostra dose settimanale di british humour ancora più sboccato e volgare rispetto al suo predecessore, mentre dall’altra abbiamo un animo più sensibile e tormentato. Uno scontro di personalità che ci potrebbe riservare parecchie soddisfazioni…

Con i riflettori puntati sul nuovo Rudy rubacuori, alle prese con una tipa mora e una bionda purtroppo morte subito a fine episodio (purtroppo soprattutto per la bionda, che oltre a essere gnocca aveva pure un potere della madocina!)


gli altri Misfits se ne sono stati un pochino a cuccia in disparte in attesa di risplendere con le prossime puntate. Ed è proprio questa la cosa che mi ha preoccupato di più: non l’assenza di Nathan, ma la scarca incisività dei vecchi (vecchi si fa sempre per dire) personaggi.
Simon sta compiendo la sua trasmigrazione da sfigato invisibile a supereroe figaccione campione del parkour con tanto di sotterraneo che si illumina in maniera scintillante e supacool, però senza Nathan che lo prende costantemente per il culo sembra aver perso un po’ del suo fascino.
Gli altri Misfits hanno intanto fatto cambio (momentaneo?) di poteri e così Kelly è diventata un ingegnere aeospaziale anzi un’ingegnera aerospaziala, mentre Curtis è diventato un mutaforme. Un mutaforme piuttosto sfigato visto che può trasformarsi per ora giusto nel suo alter-ego femminile. Potere che in mano a un Nathan o a un Rudy garantirebbe risvolti parecchio divertenti, mentre con Curtis staremo a vedere. Infine Alisha… che nuovo potere ha? Boh, prima aveva quelli di di far arrapare tutti e adesso pur non avendo più quel potere rimane comunque parecchio arrapante, anzi è una cock monster!
Se i poteri dei nostri Misfits per ora non sono molto super, ad esserlo è comunque la colonna sonora, con un mix da epoche diverse che tira fuori Patsy Cline, Gil Scott-Heron, Velvet Underground, Sonics, Blood Red Shoes e Black Keys. In una puntata sola quindi ha fatto meglio di intere stagioni di intere altre serie.

Per essere una puntata di passaggio tra passato e futuro, le cose sono andate piuttosto bene. Nathan se n’è andato, certo, ma il tocco magico dell’autore dei Misfits no. E la compagnia di questo nuovo Rudy rubacuori non è niente male.
Adesso però, di nascosto, me ne vado anch'io a piangiucchiare ascoltando Adele...
(voto 7,5/10)

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