Sono passati 40 anni da quel 3 luglio 1971, giorno della scomparsa (qualunque significato questa parola possa avere) in quel di Parigi di Jim Morrison, leader dei The Doors, cantante e poeta. Io non sono tanto per le date, le celebrazioni e gli anniversari vari, visto che di solito nemmeno li ricordo, però quando ce vo’ ce vo’.
When you’re strange: A film about the Doors
(USA 2009)
Regia: Tom DiCillo
Cast: Jim Morrison, Ray Manzarek, Robby Krieger, John Densmore
Genere: documentario
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La versione originale di questo documentario sui Doors è narrata dalla voce di Johnny Depp, a noi ce tocca Morgan. Sono cose della vita, vanno prese un po' così e visto che, per fortuna o purtroppo, siamo in Italia ce tocca pure cità Eros Ramazzotti.
Morgan a parte, che comunque come narratore non infastidisce a fa pure la sua porca figura, il film di Tom DiCillo è un’ottima visione, anche per i non fan hardcore di Jim Morrison e soci. Certo, se vi fanno schifo i Doors questo documentario potete benissimo risparmiarvelo, però se vi fanno schifo i Doors io fossi in voi una visita dal medico la andrei a fare. Così, per sicurezza.
Immaginando che il materiale d’archivio non fosse poi così corposo, dopo tutto negli anni Sessanta non è che chiunque avesse un iPhone o una videocamera digitale con cui filmare qualunque cosa, il lavoro DiCillo si lascia seguire molto bene e riesce a coinvolgere in pieno. Non ci sono particolari colpi di genio registici, né colpi di scena sorprendenti (purtroppo sappiamo già come va a finire la storia), eppure il film riesce a raccontare quel periodo di fermento che è stata la fine dei 60s evitando di essere troppo didascalico.
E poi è sempre bello rivedere il movimento giovanile di quegli anni in azione. In particolare fa riflettere vedere come chi idolatra quegli anni e quello spirito, oggi in realtà si comporti in una maniera del tutto opposta: all’ora chi aveva più di 30 anni era visto come un potenziale nemico, adesso chi ha meno di 30 anni è visto come un potenziale nemico… Things change.
Protagonista assoluto del film è of course Jim Morrison, con la sua parabola tra alti e bassi molto tradizionale e comune a qualunque pellicola rock che si rispetti, però è una parabola sempre maledettamente affascinante, soprattutto quando c’è la possibilità di vedere questo personaggio in azione in prima persona e non interpretato da altri, con tutto il rispetto per il pur valido Val Kilmer dell’ottimo The Doors di Oliver Stone. Un pregio del lavoro realizzato dal regista di Johnny Suede è inoltre quello di aver saputo ritagliare un ruolo importante anche agli altri membri della band e a parlare non solo del Re Lucertola come personaggio, ma di focalizzarsi pure sugli aspetti strettamente sonori, dando largo spazio alle canzoni.
Perché la musica dei Doors e la poesia di Jim Morrison rimarranno per sempre come le porte della percezione: infinite. E oltre.
(voto 7,5)
Essendo domenica, per l’ormai consueto appuntamento
Jukebox DeLorean e la canzone dal passato della domenica, ecco il mio pezzo preferito in assoluto dei Doors, in grado di superare la concorrenza persino della splendida People are strange e della The End resa ancora più memorabile da
Apocalypse Now.
The Doors “You’re lost little girl” Anno: 1967
Genere: psychedelic pop song
Provenienza: Los Angeles, California, USA
Album: Strange Days
Canzone sentita anche in: When you’re strange, The Doors
Nel mio jukebox perché: ha un sound malinconico che influenzerà molto la musica di Jeff Buckley e dei primi Radiohead
Testo liberamente tradotto
Sei persa, piccola ragazza
sei persa
dimmi chi sei tu?
Penso tu sappia cosa fare
Impossibile? Sì, ma è vero
Penso tu sappia cosa fare, ragazza
sono sicuro tu sappia cosa fare