(USA 1964)
Regia: Robert Stevenson
Sceneggiatura: Bill Walsh, Don DeGradi
Tratto dalla serie di libri scritti da: Pamela Lyndon Travers
Cast: Julie Andrews, David Tomlinson, Glynis Johns, Dick Van Dyke, Karen Dotrice, Matthew Garber, Ed Wynn
Genere: musical disneyano AAARGH
Se ti piace guarda anche: qualunque altra disneyata
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allegro e felice, pensieri cannibali non ha
Ciao bambini, come state? Ma voi riuscite a immaginarlo un film più odioso di Mary Poppins, una pellicola in cui all’improvviso tutti i suoi odiosi personaggi si mettono uno a uno a cantare canzoncine odiose? Io non ci riesco. Mary Poppins è persino peggio di Les Miserables, una roba in cui personaggi non tanto miserabili quanto odiosi cantavano tutto il tempo delle canzoncine odiose, ma un filo meno di queste.
Mary Poppins è qualcosa in grado di mettere alla prova la pazienza perfino del disneyano più accanito, figuriamoci la mia. Non so a voi, ma appena vedo degli uccellini e degli altri teneri animaletti che si mettono a cantare e a ballare, a me viene voglia di fare una bella grigliata di carne mista. Tutto in questo film grida “Disney!” a gran voce e a me non basta un poco di zucchero, per farmi andare giù la pellicola-pillola. Ciò che servirebbe sarebbe semmai meno zucchero, in questa disneyata zuccherosa in modo assurdo.
Al di là delle canzoncine supercalifragilistichespiralmerdose, non c’è un solo personaggio qui in mezzo a suscitarmi simpatia. Il padre è un padre pardone banchiere tiranno. Una specie di Monti in versione disneyana, visto che pure lui ATTENZIONE SPOILER PER CHI NON AVESSE ANCORA VISTO 'STO CLASSICO DEGLI ANNI ’60 nel finale diventa un malato di mente che cante le canzoncine supercazzole inventate da Mary Poppins. La madre è una suffragetta, peccato sia totalmente succube del marito padrone che porta a casa la pagnotta, alla faccia del femminismo. I due genitori sono comunque accomunati da una cosa: se ne sbattono altamente dei loro figli. I due pargoli d’altra parte sono l’incubo di qualunque tata d’Inghilterra non si sa bene perché, visto che appaiono come i bambini più tranquilli e soprattutto più noiosi del mondo. Che in realtà siano i figli di Fabio Fazio?
Se la bambina è semplicemente ininfluente e priva di personalità, il bambino dal canto sua ha la faccia da vecchio. E pure da scemo. Che in realtà sia proprio Fabio Fazio da piccolo?
Quanto alla protagonista, beh, Mary Poppins è una strega, ed è pure una stronza. Sempre lì a tirare fuori le sue magie e poi, appena la gente comincia a divertirsi, ecco che non va bene e diventa d’un tratto severa a cagaminkia. E toglitela, ‘sta scopa dal culo!
I personaggi minori sono anch’essi penosi, come lo Zio Albert che è una specie di versione idiota del Cappellaio matto di Alice nel paese delle meraviglie e racconta delle barzellette meno divertenti di quelle di Renzo Arbore.
C’è insomma qualcuno che si salva, in questo insopportabile filmetto?
Sì, uno sì. Bert, lo spazzacamino, uno che vorrebbe anche spazzare via le ragnatele in mezzo alle gambe di Mary Poppins, ma siamo pur sempre dentro un film della Disney, quindi figuriamoci. Manco un Mary Pompin, ci scappa. Manco quello.
In due ore e passa, non capita in pratica niente che riesca a risollevare una pellicola tanto celebrata ma che non propone altro se non una fastidiosa canzoncina dietro l’altra, con un unico brano decente. Mi riferisco ovviamente a Cam camin spazzacamin, pezzo tra l’altro di una tristezza infinita.
"Cannibal, tu da piccolo avresti avuto proprio bisogno di una come me!" |
Persino il finale, che sembra poter smuovere un po’ le acque, si trasforma nel classico trionfo dei buoni sentimenti in cui il papà, dopo essere stato licenziato, viene subito riassunto. Va bene che allora erano gli anni Sessanta, ma vedere oggi in tempi di crisi questo qua che lascia il lavoro e poi se lo riprende nel giro di poche ore fa venire un discreto nervoso. In pratica, a differenza di altri film della Disney dove i cattivoni sono ben presenti e dove di solito sono anche i miei personaggi preferiti, qui non c’è nessun villain. Sono tutti buoni, massì persino i banchieri.
Se a qualcuno Mary Poppins ricorderà l’infanzia e teneri ricordi, a me fa solo rabbia. Rabbia è la parola che meglio rappresenta la mia visione di questo film superbuonistaespiralidoso. Ogni cosa in questo filmetto mi fa rabbia e se sento partire un’altra canzoncina disneyana giuro che vi mando tutti quanti affansupercalifragilistichespiralidoso…
Hey, non era quello che volevo dire. Volevo dire che vi fracasserei quelle vostre brutte teste supercalifragilistichespiralidose, anche se ti sembra che abbia un suono spaventoso, se lo dici forte avrai un successo strepitoso, supercalifragilistichespiralidoso.
Oh no!
Sono stato contagiato! Non riesco più nemmeno io a smetterla di cantare…
Basta un poco di zucchero e Mary Poppins va giù
Mary Poppins va giù
Mary Poppins vadavialcù
(voto 4/10)