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martedì 28 maggio 2019

La musica bella e quella meno di maggio 2019





Musica bella o musica brutta?
Top o flop?
Ci siamo o non ci siamo?

Ecco i verdetti musicali di maggio 2019 di Pensieri Cannibali.


sabato 28 novembre 2015

Cannibal Music - I dischi di novembre 2015





Da Kurt Cobain a Papa Francesco, i (folli) dischi del mese. Per la serie: i discografici non sanno davvero più che inventarsi pur di fare qualche soldo.
Il Natale si avvicina e questo vuol dire che non solo nei cinema escono i filmoni commerciali, ma pure il mercato della musica si adegua e si prepara a spremere le tasche della gente, in qualunque modo possibile. Nelle ultime settimane sono allora tornati in campo alcuni dei nomi di maggior presa presso il grande pubblico. Oltre ad Adele che si è meritata un post a parte, a contendersi le vendite del periodo festivo e pre-festivo sono in tanti e tra loro spunta persino il nome di Papa Francesco, che cerca di rubare le fan a One Direction e Justin Bieber.
In attesa di scoprire chi vincerà la sfida delle vendite natalizie, Adele a parte che sta già superando qualsiasi record, ecco il mio giudizio su alcuni lavori usciti negli ultimi giorni. La collezione musicale più variegata dell'anno e, forse, di tutti i tempi.

Kurt Cobain “Montage of Heck: The Home Recordings”

sabato 13 settembre 2014

FILM MOLTO... CATTIVI PER GIORNI MOLTO... CATTIVI





Comportamenti molto... cattivi
(USA 2014)
Titolo originale: Behaving Badly
Regia: Tim Garrick
Sceneggiatura: Tim Garrick, Scott Russell
Ispirato al romanzo: While I'm Dead... Feed the Dog di Ric Browde
Cast: Nat Wolff, Selena Gomez, Mary-Louise Parker, Elisabeth Shue, Heather Graham, Dylan McDermott, Lachlan Buchanan, Ashley Rickards, Jason Lee, Austin Stowell, Gary Busey, Cary Elwes, Nate Hartley, Mercy Malick, Justin Bieber
Genere: bimbominkia
Se ti piace guarda anche: Detention, Hard Times – Tempi duri per RJ Berger, Fatti, strafatti e strafighe, American Pie

È sempre il momento di fare una commedia, diceva una volta un tizio saggio, Nanni Moretti. Ed è sempre il momento di guardarla.
Ci sono giornate lunghe, interminabili, in cui tutto quello che deve andare storto va storto. Al termine di quelle giornate, un film ti può far star meglio. Non importa che cinematograficamente sia irrilevante, che la sceneggiatura sia un pastrocchio di proporzioni clamorose o che, a essere ancora generosi, sia definibile come una porcatona incredibile.
Ho visto Comportamenti molto... cattivi alla fine di una di quelle giornate, una di quelle proprio pessime, e mi ha fatto dimenticare per un'ora e mezza tutti i miei problemi, che anch'essi sono piuttosto irrilevanti, perlomeno se paragonati ad esempio a quanto capita ai protagonisti di Colpa delle stelle. Però sono quelle situazioni fastidiose che ti fanno comunque girare le palle, che ti consumano da dentro e tu non sai che fare per porvi rimedio e continui a rimuginarci sopra. Poi ti guardi una robetta come questo film e, almeno per un po', dimentichi tutto e ti senti più leggero.

Comportamenti molto... cattivi è un film molto... cattivo. Nel senso che è di pessima qualità. Su IMDb ha una media voto del 4.3, la critica americana l'ha sberleffato, il pubblico l'ha perlopiù ignorato, i colleghi blogger che avranno il coraggio di vederlo ne diranno peste e corna.
Nonostante tutto questo, io non posso parlarne male. Mi ha tirato su in una giornata giù e quindi io gli voglio bene.
Si può volere bene a un film?
Sì, si può.
Non è amore, perché questa è comunque una pellicola penosa, lo ammetto senza problemi. Però gli voglio bene come a un amico che ti dice che tutto andrà bene. Everything's gonna be alright. Non importa che ciò sia vero o meno, anche perché alla fine everything's never gonna be alright. L'importante è che te lo dica comunque.

Questo film è una supercazzola. Al suo interno mescola in maniera casuale varie cose: una base teen, una spruzzata di scene sessuali alla American Pie/RJ Berger, un bel po' di demenziale alla Fatti, strafatti e strafighe e Scemo & più scemo, un tocco leggero di crime story, ovviamente paradossale e buttato lì nel mezzo alla cazzo di cane, un misto di situazioni da 90s movie con una colonna sonora orientata verso gli 80s e pure una storiella sentimentale da romcom classica.
Tutti questi variegati elementi sono messi insieme alla rinfusa, senza troppa cognizione di causa. A volte si tenta la strada della pellicola goliardica e caciarona, ma senza mai spingere troppo sul pedale dell'eccesso, purtroppo. Altre volte si prova a imboccare la via della commedia anni Ottanta alla John Hughes, ma senza mai raggiungerne i livelli neanche da lontano, purtroppo di nuovo.

Discorso simile per il cast, che mescola giovani promesse come il protagonista Nat Wolff, già visto nel ben più notevole Palo Alto di Gia Coppola e nel già citato Colpa delle stelle, e Selena Gomez, poco espressiva ma bona, con MILF come Elisabeth Shue, Heather Graham e Mary-Louise Parker, con vecchie glorie come Gary Busey e Cary Elwes, più un'auto ironica apparizione di Justin Bieber. Tutti insieme casualmente, più che appassionatamente.

"Beccati questo, Justin Bieber!"

"Hey Selena, ma chi è quello lì?"

Niente insomma in questo film funziona come dovrebbe. Tutto quello che deve andare storto va storto. Come in una giornata da dimenticare. E pure questo sarebbe un film da dimenticare. La combinazione: giornata disastrosa + film disastroso alla fine può però dare a sorpresa un risultato positivo. Una robaccia come Comportamenti molto... cattivi vista in un momento normale può sembrare una merda, e probabilmente lo è davvero, ma se riesce a risollevarti il morale dopo una giornata di merda, vuol dire che il suo porco lavoro l'ha fatto. Niente male, per uno schifo di film.
(voto 6/10)

mercoledì 12 febbraio 2014

CANZONI VERGOGNA




Settimana scorsa abbiamo visto e soprattutto sentito i miei Dischi Vergogna, e settimana prima ancora i miei Film Vergogna. Ma, giusto per tirare fuori qualche altro scheletro dal mio spazioso armadio, ecco anche 10 canzoni che mi vergogno che mi piacciano, o mi siano piaciute. 10 “robe” che a ragion di logica e buon senso non dovrei amare, ma che amo o ho amato in un passato più o recente.
Ecco la mia blacklist delle Canzoni Vergogna!


10. Ligabue “Niente paura”
Qualcuno potrà anche mettere il Liga tra i suoi artisti preferiti e vantarsene. Quel qualcuno non sono certo io. Io non l’ho mai sopportato, non ai livelli del Blasco, ma quasi.
C’è però una sua canzone che adoro, che mi smuove qualcosa dentro, che mi ha persino dato la carica prima della discussione della mia tesi di laurea. Quella canzone è “Niente paura”. Un monito che vi servirà a ben poco in questa decina di canzoni di cui avere molta paura!



9. Tiziano Ferro “Alla mia età”
Una delle canzoni italiane più belle e sincere che abbia mai sentito. Bravo Tizià.
Le tasse però adesso vai a pagarle, ok?



8. Fabri Fibra “Applausi per Fibra”
Piaccia o meno, Fabri Fibra è una delle poche cose successe alla musica italiana negli ultimi anni. Dopo un lungo periodo di oblio, dai tempi d’oro degli Articolo 31, grazie a lui il rap è tornato in scena all’interno del panorama “commerciale” nostrano. È quindi lui che dobbiamo ringraziare per mostri come Fedez e Moreno. Applausi per Fibra… ma anche qualche BUUU.



7. Miley Cyrus “7 Things”
Negli ultimi mesi tutti a parlare di Miley Cyrus, ma io la supportavo (e la sopportavo) già da molto prima. Dai tempi di Hannah Montana, sitcom spassosissima con il fratello della protagonista che era un idolo, e dai suoi primi dischi come “artista” vera e propria. Io sono un suo fan bimbominkia della prima ora!
…lo so, non c’è un cazzo di cui vantarsi.



6. Lùnapop “Un giorno migliore”
I Lùnapop di Cesare Cremonini sono diventati famosi con “50 Special” e la canzone più facilmente sfottibile del mondo “Qualcosa di grande tra di noi”. C’è però un altro loro pezzo più sfigato, almeno a livello di popolarità, che io preferivo: “Un giorno migliore”, una scopiazzatura spudorata del Britpop che andava negli anni ’90 (e infatti la canzone è un plagio questo sì davvero senza vergogna di “Better Day” degli Ocean Colour Scene).



5. Justin Bieber ft. Nicki Minaj “Beauty and a Beat”
Sì, Justin Bieber.
Cosa ca**o ridete?
Devo dire che trovo la maggior parte della sua musica pessima (grazie a Dio) però, nella sua “lunga” carriera, il 12enne o poco più ha tirato fuori un pezzo decente: “Beauty and a Beat”. Sarà per la partecipazione della rapper Nicki Minaj o per le sonorità vagamente dubstep, fatto sta che questo pezzo spakka. Grande biberon!



Justin Bieber apprende contento di essere finito nella lista delle Canzoni Vergogna cannibali.

4. Ice MC feat. Alexia “Think About the Way”
Di canzoni vergogna dalla dance anni ’90 ne avrei a bizzeffe: Ace of Base, Corona, Haddaway, il GG D’Ag sfoggiato settimana scorsa. Tra tutte, scelgo quella che ancora oggi suona più esaltantemente vergognosa: “Think About the Way” di Ice MC con la nostra Alexia, suonata persino in Trainspotting.
E sale sale… e non fa male!
Bon dighidighidighibon dighibon.



3. ABBA “Dancing Queen”
Datemi pure del frocio, datemi pure della femminuccia, datemi pure dello scemo, datemi pure del sordo, ma io AMO questa canzone. E non me ne vergogno!
Beh sì, un pochino sì, altrimenti non l'avrei inserita in questa lista...



2. Daddy Yankee “Gasolina”
Io odio la musica latino-americana. Tutta. Questa canzone però mi esalta come nessun’altra nell'orripilante genere reggaetón, anche perché non è una semplice tamarrata. È La Tamarrata.



1. Aqua “Barbie Girl”
Una canzone stupida o una canzone geniale?
Probabilmente tutte e due le cose insieme.
Ma io la adoro. Ancora oggi.



Vi invito a partecipare a questa pubblica gogna con le vostre personali Canzoni Vergogna, qui sotto tra i commenti, oppure pubblicando le vostre liste su Facebook, su Twitter, sui vostri blog o dove cavolo preferite. Se lo fate, segnalate che la vergognosa iniziativa è partita da questo post, please:
http://pensiericannibali.blogspot.com/2014/02/canzoni-vergogna.html

martedì 10 dicembre 2013

COTTA ADOLESCENZIALE 2013 – N. 9 SELENA GOMEZ



Selena Gomez
(USA, Messico 1992)
Genere: good girl gone bad
Il suo 2013: ha dato l'addio alla serie I maghi di Waverly e soprattutto a Justin Bieber, per darsi al cinema alternativo d'autore con Spring Breakers di Harmony Korine. In più ha registrato un valido disco di puttanpop commerciale come "Stars Dance", ha fatto una divertente comparsata nell'horror Aftershock e, tanto per non farsi mancare niente, ha pure girato uno dei peggiori film dell'anno, il thriller automobilistico Getaway.
Se ti piace lei, ti potrebbero piacere anche: Rachel Bilson, Lucy Hale, Mila Kunis, Demi Lovato
È in classifica: perché è la bimbaminkia più caliente dell'asilo di Hollywood
Il suo discorso di ringraziamento: "Grazie Cannibal, ma sei sicuro di non avermi confuso con la pornostar Selen?"

Dicono di lei su
Tetter
Justin Bieber @justinbieber
@selenagomez m'ha lasciato, e che mi frega? Ormai ho completamente voltato pagina.


10 secondi dopo...

Justin Bieber @justinbieber
Ueeeeee, @selena gomez, ti prego torna con me, ueeeeeee!!!





lunedì 2 settembre 2013

BIMBIMINKIA UNITI ALLA RISKOSSA


Justin Bieber e Miley Cyrus hanno fatto una canzone insieme, “Twerk”. OMG!
Tanto per la cronaca, il twerk o twerking è un modo di ballare sessualmente molto esplicito che consiste nello scuotere e agitare in modo energico le chiappe, se possibile strusciandosi contro il pacco del partner di letto ballo. Detto anche più terra a terra, significa troieggiare on the floor. Una pratica un tempo in voga soprattutto tra le donne black ma ormai sdoganata anche dalla bianca come il latte Cyrus, che l’ha resa la sua nuova ragione di vita, si vedano gli ultimi Mtv Video Music Awards.


Ecco il frutto della collaborazione Justin + Miley.
Io non aggiungo altro. Dico solo: al mio segnale, scatenate l’inferno.





Via!


martedì 4 settembre 2012

Music Week: viva il pop e viva le poppe

"Che avevo in testa sta mattina quando ho scelto come vestirmi?"
Prosegue la Music Week.
Dove? Su Mtv? In Radio?
Ma no, in esclusiva su Pensieri Cannibali.
Dopo la sfilata di dischi rock cui abbiamo assistito ieri, oggi tocca a un suono più pop…

Twin Shadow “Confess”
Il Drive dei dischi.
Se adorate gli anni ’80, fate un tuffo e pure una full immersion dentro questo album. Non rimarrete delusi. Proprio come la pellicola di Nicolas Winding Refn con Ryan Gosling, non è un asettico revival del decennio, bensì una rilettura estremamente personale e avvincente di tutto ciò che è ottanta.
Un album da take my breathe away.
(voto 8/10)



"Ma avete visto come si è vestito Twin Shadow?"
"Perché, tu con 'sta maglietta a righe? buahah"


Passion Pit “Gossamer”
Sono strani, i Passion Pit. Suonano strani. Sarà per quella voce molto particolare e fanciullesca del cantante Michael Angelakos. Ma strani in un senso positivo. E pensare che il loro album d’esordio non m’aveva nemmeno esaltato più di tanto. Poi avevano realizzato una suadente e originale cover di “Tonight Tonight” degli Smashing Pumpkins e avevo cominciato a prenderli in considerazione seriamente. Con questo album sono però andati oltre: oltre ogni più rosea aspettativa, o semplicemente oltre.
Hanno tirato fuori un album grandioso dall’inizio alla fine, ma con 6 o 7 pezzi di caratura superiore, tra cui spicca “It’s not my fault, I’m happy”, tra l’altro titolo di canzone più geniale degli ultimi tempi.
Salvo sorprese, sempre gradite, nei prossimi mesi, questo è il disco pop dell’anno.
(voto 8+/10)



Of Monsters and Men “My Head is an Animal”
Mostri e uomini. Ma anche una girandola di suoni variegati e meticci, eppure sempre tremendamente poppeggianti. Gli Of Monsters and Men hanno fatto subito centro con l’ottimo singolo “Little Talks”, ma sulla distanza di un album possono dare di più. Solo così diventeranno davvero mostruosi.
(voto 6+/10)



"Chi ha chiamato David Lynch come arredatore?"
Scissor Sisters “Magic Hour”
Eccessivi, trasgressivi, sopra le righe. A metà strada tra Bee Gees e Village People, la forza di un gruppo come gli Scissor Sisters è sempre stata il divertimento. In questa magic hour non troppo magic sembra però essere venuto un po’ meno, questo benedetto divertimento.
Caruccio il singolo “Only The Horses”, bene il featuring di Azealia Banks in “Shady Love”, peccato che negli altri pezzi affiori qualche sbadiglio di troppo. E per un gruppo come il loro no, non è una cosa che si può accettare.
(voto 5,5/10)



"Con un look così, perché non faccio musica emo?"
Amy Macdonald “Life in a Beautiful Light”
Amy Burger King, pardon Amy Macdonald mi ricorda una versione al femminile di James Blunt. Entrambi hanno realizzato il colpaccio a inizio carriera con un gran bel pezzo, “This is the Life” Amy, “You’re Beautiful” James. E poi, su di loro si è abbattuta la maledizione degli “one hit wonder”. Maledizione cui nemmeno questo terzo disco sembra poter porre rimedio. Amy ha una voce splendida, peccato che le sue ballatone per voce e chitarra acustica finiscano per assomigliarsi tutte. Variando maggiormente gli ingredienti, allora sì che avremmo un gustoso Happy Amy Meal.
(voto 6-/10)



Ren Harvieu “Through the Night”
Ren Harvieu è una delle mie scommesse dell’anno: ha una voce grandiosa, una manciata di canzoni notevoli e un sound particolare che la può collocare come nuova Florence o come ideale erede allo stesso tempo sia di Amy Winehouse che degli ABBA (!).
Per ora non ha ancora fatto il botto, io i miei soldini però continuo a puntarli su di lei.
(voto 7+/10)



Regina Spektor “What We Saw From the Cheap Seats”
È sempre mancato il pezzo che trasformasse la Spektor nella Regina del mio cuore. E questo album valido eppure non validissimo continua con questa sfortunata tradizione. Bella la freschezza francesizzante di “Don’t Leave Me (Ne me quitte pas)”, impressionanti gli “Uuua!” horror che sconvolgono “Open”, però manca ancora qualcosa…
Insomma, mi piace la Spektor, ma non credo sarà mai la mia Regina.
Anche perché Fiona Apple, tanto per citare un’artista simile, resta su un altro pianeta.
(voto 6,5/10)



"Machemmefrega dei Maroon, mo' faccio l'attore!"
Maroon 5 “Overexposed”
Ormai non si può nemmeno più dire che 5 maroni, perché è una battuta stra-abusata.
Però è l’espressione che rende meglio l’idea di ciò che sono diventati i Maroon 5. Dopo 2 album frizzanti e pop nel senso più piacevole del termine, hanno fatto un flop-pop con il disco numero 3, che non era manco malaccio. Da allora in poi, sembra che il loro unico obiettivo nella vita sia quello di non ripetere più un fiasco e diventare più commerciali possibili.
Tra pezzi realizzati con Christina Aguilera e il cantante Adam Levine sempre più concentrato su attività extra musicali, da giudice del talent The Voice nelle vesti di Morgan americano, al suo prossimo esordio come attore nella serie American Horror Story e nel film Can a Song Save Your Life? accanto a Keira Knightley, i Maroon 5 sono sempre più Overexposed. A latitare sono giusto le canzoni.
(voto 5/10)



"Com'è che con gli occhiali anziché più intelligente
sembro ancora più scemo?"

Justin Bieber “Believe”
Fatto primo: ho ascoltato il nuovo atteso (?) disco di Justin Bieber, “Believe”.
Fatto secondo: sono ancora vivo per raccontarlo.
A tratti - e dico solo a tratti -  il disco non è nemmeno tanto malaccio. Non è un bel disco, per carità, non sono del tutto impazzito, però mi aspettavo ancora di peggio.
I momenti migliori sono quelli in cui non sembra nemmeno di ascoltare il bieberon, con qualche pezzo che tenta di imitare Justin Timberlake e qualcuno che va nella tamarrata alla LMFAO, mentre in “Right Here” con il featuring del rapper Drake alcune parti sono mica malaccio. Le parti di Drake. Peccato il pezzo sia infestato dalla presenza del Bieber. Solo perché è il suo disco, ci deve cantare sopra per forza in tutte le canzoni?
Il resto dell’album è invece più che altro una collezione di ballatone ultraromantiche, di quelle che faranno venire il ciclo mestruale per la prima volta a milioni di ragazzine nel mondo. E conati di vomito a milioni di non ragazzine nel mondo.
(voto 3/10)



venerdì 4 maggio 2012

Justin Believer

Justin Bieber se n’è uscito con un nuovissimo video, "Boyfriend."
«E sti cazzi!» direte voi.
Il pezzo è il primo singolo estratto dal suo nuovo album in uscita in tutti i peggiori negozi di dischi a giugno e che si chiamerà “Believe”.
Perché un titolo del genere?
Perché bisogna essere davvero credenti per pensare che dentro possa contenere della Musica.

Fine delle battutacce su JBeebz che se no le fan mi si incazzano di brutto. Sono infatti ancora memore del mio post su quegli altri teen-idols tween-idols degli One Direction, che ha scatenato vari commenti piuttosto feroci. Il migliore in assoluto (forse il miglior commento di tutti i tempi lasciato su Pensieri Cannibali) è quello di una tizia anonima che ha scritto:


sono stupendi e fantastici ... come a voi vecchi piacciono i Beatles (per la carità sono bravissimi) a noi ragazze piacciono loro.


"Azzo, non riesco più a staccare la mano! Mi sa che ho messo troppo gel..."
Non so chi sei, commentatrice anonima, però grazie: questo commento è stupendo e io ti voglio bene.
Comunque: “voi vecchi” a chi??? Aò, a ragazzì, ma con chi credi de stà a parlà?

E ora beccatevi il nuovo video di Justin Bieber, che tra l’altro è molto poco liberamente ispirato a quello di “Like I Love You” del solo e unico Justin, ovvero Justin Timberlake. Uno che piace anche a "noi vecchi".
Quanto alla canzone, va detto che è meglio di quanto fatto dal Bieberon in passato, anche perché fare peggio di “Baby baby baby oooooh” era francamente impossibile. Da notare anche le nuove sonorità hip-hop yo yo del pezzo. Jay-Z, Lil Wayne e50 Cent fate attenzione, perché c’è un nuovo gangsta in città!

giovedì 12 gennaio 2012

I PEGGIO FILM 2011


Gli Oscar Cannibali hanno decretato il meglio passato sugli schermi di questo blog nel corso del 2011, ma tutti i cattivoni che pensavano di essere stati semplicemente e bellamente ignorati, adesso devono fare i conti con le loro malefatte.
Questi sono infatti i contro-Oscar cannibali, sì una sorta di scopiazzatura dei Razzie Awards, per decretare il peggio dell’annata. Alcuni film sono davvero tremendi, altri sono noiosi ma proprio noiosissimi (cosa che da queste parti è vista come una colpa ancora peggiore dell’essere semplicemente brutti), altri sono odiosi, sopravvalutati, irritanti.
Vediamo quindi la Top 10 dei peggio (per varie ragioni) film cannibali 2011.

"Finchè la barca va, lasciala andare...
Con un repertorio del genere, come abbiam fatto a non piacere a Cannibal?"
10. Il discorso del re
A me la storiella dell'uomo più privilegiato d'Inghilterra la cui unica preoccupazione è quello di fare un discorso in radio di 30 secondi mentre là fuori sta solo scoppiando la Seconda Guerra Mondiale mi sembra rappresenti un comportamento un filino egoista e quindi io, altrettanto egoisticamente, non ho provato la minima pietà o empatia nei suoi confronti.
A parte il piccolo dettaglio di raccontare una delle storie più ridicole della Storia, Il discorso del re è un film modesto e parecchio noioso, talmente mediocre che non rientrerebbe nemmeno nella classifica dei peggiori. Non fosse per una ragione: ‘sta robetta ha battuto super filmoni come Il cigno nero, The Social Network, Un gelido inverno e Inception agli scorsi Oscar. Uno scandalo peggiore persino di Gandhi che batte E.T. e Forrest Gump che ha la meglio su Pulp Fiction.
Non sarà colpa del film in sé, bensì delle decisioni dell’Academy Awards, ma ciò non toglie che Il discorso del re è per me il film più odioso del 2011.
Leggi la mia RECENSIONE

"Ma che minkia c'abbiamo da festeggiare?"
9. Qualunquemente
Un film comico dovrebbe far ridere, si suppone.
Ecco, Qualunquemente non fa ridere. Mai. In qualunque(mente) momento della sua durata.
La parte di pseudo-critica politica naufraga poi miseramente dietro una sceneggiatura inesistente ed è stata ampiamente superata da un’attualità molto più tragicamente comica di quella rappresentata dal pur valido (almeno un tempo) Antonio Albanese.
Leggi la mia RECENSIONE

"Tieni lontano quel coso dalla mia vagina!
Con quel coso intendo Mel Gibson!"


8. Mr. Beaver
Premio di più imbarazzante dell’anno: Mel Gibson con un castoro pupazzo attaccato al braccio. Non c'è storia, vince su tutta la linea!
Se fosse stato interpretato da un Robin Williams, il film della Jodie Foster sarebbe risultato magari non dico bello, ma se non altro accettabile.
Ma con Mel Gibson davvero NO!
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"Certo che tra l'ultima pessima stagione di Dexter e
'sta roba ho avuto davvero un bell'annetto di merda!"



7. Skyline
In un anno ottimo per la fantascienza, con un sacco di film che hanno saputo riadattare il genere con una componente più umanistica o partendo dalla sci-fi per riflessioni più vaste, come Melancholia o Another Earth, Skyline rappresenta invece una fantascienza vecchia, stanca, senza idee e ridicola nella sua realizzazione. Atroce.
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"Tu... non puoi... passare!"
6. TrollHunter
Blair Witch Project c’era stato nel 1999. Già bastava e avanzava da solo e invece sono arrivati un sacco di cloni vari.
A 12 anni di distanza, c’era davvero il bisogno di proporre la stessa identica idea, aggiungendoci degli involontariamente comici Troll norvegesi?
La mia risposta la potete capire dalla presenza del film in questa classifica…


Uno Shakespeare peggiore di Joseph Fiennes.
Impossibile? No, eccovelo qui!
5. Anonymous
Secondo la teoria espressa in questo film di Roland Emmerich, William Shakespeare in realtà era un analfabeta. Secondo me, Roland Emmerich è cinematograficamente un analfabeta. Direi che siamo pari, no?

"Dai che le riprese sono finite!
Siamo liberi!"
4. I fantastici viaggi di Gulliver
Jack Black una volta era simpatico. Adesso è diventato la parodia di se stesso e questa versione dei fantastici (ma dooove?) viaggi di Gulliver è una schifezza cui è davvero un’impresa gulliveriana arrivare fino al fondo. La dimostrazione di come a Hollywood possano essere buttati nel cesso oltre 100 milioni di dollari con una facilità impressionante. Alla faccia della crisi.
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"Al mio fan numero uno: Mr. James Ford. Con amore, JBeebs!"
3. Justin Bieber: Never Say Never
Certo che pure io me le vado a cercare…
Questo documentario sulla vita del 15enne Justin Bieber se non altro fa riflettere profondamente, non tanto sulle nuovissime generazioni, ma su quelle vecchie che cercano di sfruttarle. Per certi aspetti è più inquietante persino di Inside Job!
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"Facciam pure la parodia di Grease.
Ma quanto siam giovani?"




2. Box Office 3D: Il film dei film
Questo non si può nemmeno considerare un film, altroché il film dei film…
Un insieme di scenette slegate tra loro, una serie di pseudo parodie per nulla divertenti e invece tristissime da film che Ezio Greggio probabilmente in realtà non ha mai nemmeno visto (Harry Potter, Twilight), insieme ad altri non esattamente nuovissimi (Il Gladiatore, Il codice da Vinci, Grease...).
Una schifezza degna di un Tapiro d’Oro speciale, mio caro Ezino.

"Questa ce la pagherai cara, stupido Cannibal!"
1. Transformers 3
Il nulla. Il vuoto totale fatto film. Un insieme di effettacci speciali messi insieme senza logica. Un cinema, se cinema lo si può considerare, che si dimentica dell’uomo e diventa robot, programmato per macinare incassi. In più, in questo capitolo Michael Bay e soci hanno pure tolto l’unica ragione d’essere di questa serie: ovvero Megan Fox. E per questo non vi potrò mai perdonare, brutti bastardi!
Leggi la mia RECENSIONE

E se il molto ambito premio di Ciofeca Cannibale d’Oro quest’anno è finito a Transformers 3, ecco anche qualche altro bell’awarduccio in arrivo…

Premio critici non capite un ca$$o (Film più sopravvalutato)
1. Il discorso del re
2. La pelle che abito
3. Biutiful
4. Il Grinta
5. Corpo celeste

Innanzitutto Il discorso del re, che come già detto ha “rubato” l’Oscar a filmoni enormemente superiori, quindi La pelle che abito, che ho trovato assurdo e ridicolo anche volendolo considerare un film grottesco. Oltre ad essere un thriller con una tensione pari allo zero. Con Biutiful, Inarritu per la prima volta mi ha deluso (non a caso per la prima volta non si è avvalso di una sceneggiatura del suo fido collaboratore Guillermo Arriaga), mentre Il Grinta è uno dei film dei Coen che mi è piaciuto di più, ma nonostante questo continuo a ritenerli enormente sopravvalutati. Corpo celeste, opera d’esordio della sorella “d’arte” (?!) Alice Rohrwacher è stato salutato da una parte della critica come il film italiano dell’anno cosa che, ammesso e non concesso sia vera, ci dà un’idea precisa dello stato di salute del cinema nostrano. Una pellicola pseudo neo-realista che dà un buffetto alla Chiesa viene vista come un pugno allo stomaco? Vabbè…


Premio Valium (Film più noioso)
1. Valhalla Rising
2. Il dilemma
3. La versione di Barney
4. Il discorso del re
5. L’alba del pianeta delle scimmie

Se soffrite d’insonnia, prendete una bella dose di Valhalla Rising: una garanzia.
Quanto a Il dilemma firmato da Ron Howard, non ricordo nemmeno bene se sono riuscito ad arrivare alla fine. Un dilemma riuscire a stare svegli. Soporiferi anche La versione di Barney, il già pluri-nominato Il discorso del re e L’alba del pianeta delle scimmie, nemmeno film del tutto brutti, quanto ben poco interessanti sia per ritmi (ritmi?) che per argomenti trattati. ZZZZZZZZZZ


"Ma peeerché?" award (Scena scult)
1. Immaturi (balletto Ufo Robot)
2. Real steel (balletto del bambino col robot)
3. Drive Angry 3D (Nicolas Cage fa una sanguinosa sparatoria mentre scopa con una tipa)
4. The Next Three Days (Russell Crowe fa il Will Smith di turno)
5. Super (una scena qualunque)

Scena scult dell’anno il balletto degli Immaturi sulle note di Ufo Robot. Una scenona che fa di tutto per essere retrò-cult, ma per quanto mi riguarda è riuscita a fare l’esatto opposto. Tragico pure il balletto dell’odioso bambino di Real Steel insieme al suo robot (se non si era capito, io ooodio i robot!). Lo scenone di sesso e omicidio di Nicolas Cage in Drive Angry cammina sul bilico del cult/scult, ma alla fine il parrucchino anzi parruccone di Cage fa propendere per lo scult. Inverosimile la parte finale di The Next Three Days in cui il tranquillo professore Russell Crowe si trasforma in una specie di supereroe in grado di fare numeri incredibili con pistole e auto, mentre il (poco) supereroico Super è tanto scult in ogni suo momento quanto Kick-Ass era invece un cult in (quasi) ogni suo momento.


Premio speciale “Ho fatto la cazzata dell’anno”
James Franco in 127 ore

(Cazzata dell’anno non il film, che è anche piuttosto interessante sebbene non eccelso, ma il comportamento del protagonista, ispirato alla vera storia di Aron Ralston)

Per la serie: alla larga dai guai! James Franco si va a fare una tranquilla escursione tra i canyon dello Utah e stranamente finisce con un braccio incastrato in mezzo a due rocce.

“Miii che paura!” award (Peggior cattivo)
Lord Voldemort (Ralph Fiennes), Harry Potter e i doni della morte: Parte II

Talmente temibile che viene sconfitto da un paio di bimbiminkia. Devo aggiungere altro?
Ah sì: Gargamella quest’anno mi ha terrorizzato di più!

Premio “tappi alle orecchie” (Peggior canzone)
Don Omar feat. Lucenzo “Danza kuduro” (Fast & Furious 5)

Danza Kuduro suonata nella parte finale dell’inutile sequel Fast & Furious 5 fa tanto cinepanettone… Che orrore!


“Rinchiudetelo in uno zoo” award (Peggior animale cinematografico)
1. Braccio-castoro di Mel Gibson (Mr. Beaver)
2. Troll  (TrollHunter) (i mostri meno spaventosi nella storia del cinema, dopo Voldemort!)
3. Grande Puffo (I puffi)
4. Scimmietta (Una notte da leoni 2)
5. Elefantessa emo innamorata di Robert Pattinson (Come l’acqua per gli elefanti)

Se nel corso degli Oscar Cannibali c’è stato spazio per i migliori animali cinematografici, in questa sede non potevano mancare pure i peggiori: su tutti il castoro (pu)pazzo che abita nel braccio di Mel Gibson in Mr. Beaver, ma atroci pure Troll e Puffi (non so se possano essere considerati animali veri e propri, ma facciamo finta di sì), in particolare il saccente Grande Puffo che già non sopportavo nei cartoni, figuriamoci qui. Per la serie non abbiamo altre idee e allora usiamo gli animali, vergognoso lo sfruttamento di una scimmietta ben poco esilarante in Una notte da leoni 2, e menzione finale anche per l’elefantessa innamorata di Robert “Edward Cullen” Pattinson in Come l’acqua per gli elefanti, manco fosse un'adolescente emo in calore.


Steven Seagal Award (Peggior attore)
1. Adrien Brody/Byron Deidra (Giallo/Argento)
2. Mel Gibson (Mr. Beaver)
3. Nicolas Cage (qualunque film)
4. Tom Hanks (L’amore all’improvviso)
5. Antonio Banderas (La pelle che abito)

Cinquina che in altri posti e in altri tempi sarebbe stata considerata da Oscar, ma non qui su Pensieri Cannibali e non certo ora. La palma di peggiore va al “doppio” Adrien Brody di Giallo/Argento: se già in versione detective è pessimo, in versione pazzo serial killer si è dovuto nascondere dietro l’alter ego di Byron Deidra (che altro non è se non l’anagramma di Adrien Brody) talmente è penoso.
Mel Gibson in Mr. Beaver, l'abbiamo già detto ma meglio ribadirlo, è davvero troppo ridicolo per essere vero, Nicolas Cage ormai ogni film che tocca si trasforma non in oro bensì in un altro meno nobile materiale, Tom Hanks in L’amore all’improvviso è detestabile persino più del suo solito in quella che può tranquillamente essere considerata la peggiore commedia sentimentale dell’anno e Antonio Banderas in La pelle che abito semplicemente no, non è credibile. Non come chirurgo plastico, intendo come attore.


Cagna maledetta award (Peggior attrice)
1. Carla Bruni (Midnight in Paris)
2. Rosie Huntington-Whiteley (Transformers 3)
3. Sarah Jessica Parker (Ma come fa a far tutto)
4. Ambra Angiolini (Immaturi)
5. Selena Gomez (Monte Carlo)

Carla Bruni sarà brava in tante altre cose… forse, anche se adesso non me ne viene in mente nessuna, però di sicuro a recitare non è buona. Esordire poi in un film di Woody Allen con un cast della Madonna non è proprio l’ideale. Prima dovrebbe partire per gradi, non so, magari da qualche fiction con Manuela Arcuri… Se la Carlà è l’unica nota stonata di Midnight in Paris, Rosie Huntington-Whiteley è solo una delle tante cose a non funzionare in Transformers 3. Sarà anche una bella gnoccolona, però NON è Megan Fox. Assolutamente no. E come attrice è espressiva tanto quanto i Transformers. Nomina necessaria anche per una Sarah Jessica Parker che dopo la fine di Sex and the City dovrebbe ormai pensare seriamente a una pensione anticipata (che Monti e la Fornero gliela concedano o meno, noi spettatori la PRETENDIAMO), un’Ambra Angiolini che, checché se ne dica in giro, come attrice (e non solo come attrice) è uno strazio, mentre Selena Gomez non è nemmeno così terribile a recitare, però il fatto che stia insieme a Justin Bieber le ha fatto guadagnare una nomina di diritto, tiè!


"Ridatemi i soldi del biglietto anche se l'ho visto gratis su Internet" award (Delusione dell’anno)
1. Biutiful
2. Harry Potter e i doni della morte: Parte II
3. Hereafter
4. Una notte da leoni 2
5. Your Highness - Sua maestà

Avendo sempre amato i film di Inarritu, Biutiful davvero non me l’aspettavo: tra facile pietismo e visioni paranormali, una pellicola davvero bruttiful! Per poco non preferivo vedermi una delle diecimila puntata della quasi omonima soap-opera.
Non sono mai stato un potteriano, però avrei desiderato diventarlo con l’ultimo capitolo. E invece I doni della morte - Parte 2 si sono rivelati un dono davvero mortale, con un finale telefonatissimo e gettato via in maniera frettolosa, senza spazio per i personaggi più fighi (Hermione e... ehm, basta) e con un Voldemort così cattivo da non far paura nemmeno al ridicolo Colin Hanks dell’ultima stagione di Dexter! Dall’Hereafter di Clint Eastwood mi aspettavo qualcosa in più di una copia sbiadita dei film di Shymalan e di Inarritu (quello dei vecchi tempi). Una notte da leoni 2 si è dimostrato il sequel più scontato che potevano fare, una replica sterile e inutile del primo spassosissimo film, mentre da Your Higness non è che mi attendessi grandi cose, però gettare così un super cast con Natalie Portman, Zooey Deschanel e James Franco è stato davvero lo spreco dell’anno.


Menzioni speciali per film mediamente brutti ma talmente mediocri da non riuscire a rientrare nemmeno in qualche categoria qui sopra: Red State, Red White and Blue, C’è chi dice no, Prom - Ballo di fine anno, Per sfortuna che ci sei, Come ammazzare il capo e vivere felici, Horror Movie, Mia moglie per finta, Faster e Priest.


Chiudo il peggio (naturalmente secondo il mio discutibile punto di vista) cinema dell’anno con una nota positiva: con dei buoni propositi. Sì, di ciò che gradirei NON vedere più in questo 2012:

- Film di tizi normali che si improvvisano supereroi. Supereroi che si improvvisano tizi normali. Supereroi che nemmeno il proprietario del negozio di fumetti dei Simpson conosce cui viene dedicata un’intera pellicola. Insomma, tutti i film sui supereroi che non rispondono al nome di Batman o Spider-Man.

- Commedie all’italiana. Di qualunque tipo. Vi prego, basta così!

- Horror o pseudo horror incentrati su torture/sequestri/rapimenti vari che finiscono immancabilmente e prevedibilmente nell’ennesimo bagno di sangue.

- Horror o pseudo horror su un gruppo di ragazzi in vacanza verso mete esotiche che finiscono immancabilmente e prevedibilmente in un bagno di sangue. Una volta potevano anche risultare divertenti, però adesso cambiate copione.

- Documentari su cantanti di 15 anni la cui vita NON è stata così interessante da essere già raccontata. E forse mai nemmeno lo sarà.

- Personaggi animati cult degli anni ’80 riproposti in computer grafica.

- Mel Gibson con un castoro al braccio.

- Film col 3D nel titolo.

- Film con Nicolas Cage.


mercoledì 30 novembre 2011

Al peggio non c’è mai Bieber

E alla fine l’ho visto. Il giorno è arrivato. Il 2011 volge al termine e non avevo ancora guardato abbastanza film terribili per quest’anno e ho dovuto porre rimedio. E così l’ho visto e non pensavo sarebbe stato tanto atroce. Ma, come dice lo stesso Justin Bieber: Never say never. Mai dire mai.

Justin Bieber: Never Say Never
(USA 2011)
Regia: Jon M. Chu
Cast: Justin Bieber, Usher Raymond, Sean Kingston, Jaden Smith, Miley Cyrus, Scooter Braun
Genere: documinkia
Se ti piace guarda anche: i video di giastinbiber su iutiub!

Premetto una cosa. Questo non è un film.
Lo immaginavate già senza vederlo, eh?
Più che un film vero e proprio, è un documentario autocelebrativo e parecchio amatoriale, nonostante il budget di “appena” 13 milioni di dollari. Che a questo punto ci si chiede chi se li sia intascati e per fare cosa. Un po’ come per The Blair Witch Project: sarà costato appena 60.000 dollari, che per una produzione cinematografica sono un’inezia, però vedendo il risultato finale ci si domanda comunque come abbiano fatto a spenderli.

Il film, pardon documentario per bimbiminkia che per abbreviare chiamerò semplicemente “documinkia”, parte con un agghiacciante rap (o rap le ciap, sarebbe meglio dire citando Scary Movie 3). Perché sentire Justin Bieber rappare è una cosa che ti fa venire voglia di chiamare una gang dal ghetto per fargli un culo come una capanna e che poi chiami il Telefono Azzurro, se si rialza. Perché se già Bieber che canta non se pò sentì, Gangsta Bieber è un insulto alla musica hip-hop!

Nel corso di questa scena le finestre di casa mia sono andate in frantumi.
Chissà perché...
Comunque, dicevamo che ‘sto filmino delle vacanze è praticamente un documentario che ripercorre i primi anni della breve vita di Justin Bieber. Breve vita non perché sia morto, purtroppo dirà qualcuno (ma non io, sono mica così cattivo, io come detto sopra gli manderei giusto qualcuno per dargli una bella lezione…), ma perché ha solo 17 anni. E già gli hanno dedicato un documentario. Pensate cosa gli dedicheranno tra qualche anno. Dite che tra qualche anno manco uno se lo cagherà più di striscio? Probabilmente avete ragione. Preghiamo.

Nei vari spezzoni montati insieme alla ben’e meglio dal registone di Step Up 2 e Step Up 3D John M. Chu, tanto il pubblico di età media sui 4 o 5 anni un documentario non l’avrà mai visto, fanno vedere le immagini di quando Justin era bambino e tutti lo elogiano come se poi sarebbe diventato un genio, il nuovo Gesù Cristo salvatore dell’umanità. E invece poi che ha fatto?
La sua più grande hit è una canzone di merda come questa, ecco cos’ha fatto


"Nun me poteva capità un fijo da Lazio piuttosto che un Justin Bieber?"
Più che un film o un docu-film o un minkiafilm che dir si voglia, sembra più che altro una puntata di 16 anni e incinta, con la giovane madre di Justin che racconta di come sia stato difficile tirare su un figlio del genere ecc… No, in realtà niente di questo.
Tutti parlano sempre benissimo di lui e nel “film” (ma dobbiamo proprio continuare a chiamarlo film?) hanno solo parole strapositive e non c’è neanche un ombra. Non so, droga, alcool, Selena Gomez che si fa una striscia, sesso con animali… Niente di tutto questo.

Di scene da paura che manco negli horror ce ne sono parecchie, ma la cosa più spaventosa in assoluto sono le giovanissimissime fan, delle bambine di non più di 8 o 9 anni (e mi sono tenuto sull’alto) urlanti, costantemente urlanti, disperatamente urlanti, che se ne escono con frasi tipo “Penso a Justin Bieber il 99% del mio tempo”, “Diventerò suo marit-ehm, sua moglie” e cose del genere. Tanto che a fine film ciò che rimane in testa non sono (grazie a Iddio) le canzoni del baby divo, ma le urla delle fan che rimangono impresse in maniera raggelante quasi quanto gli spari del film Elephant.
Comunque è possibile che non abbiano trovato nessuno che dicesse: “No, a me Justin Bieberon fa proprio schifo”? Intervistano persino la maestra elementare che gli aveva insegnato fino a molto tempo fa, cioè circa un paio di mesi fa, e pure lei ne parla come se in classe avesse avuto il figlio segreto di Madre Teresa di Calcutta e Gandhi.

"So' Hanna Montana, nel film ce sto pure io che se no
i bimbiminkia si scordano di me. Non dimenticatemi!"
Comunque, ma come cazzo me so' vestita?"
Oltre ad essere realizzato in maniera parecchio amatoriale, roba che i programmi medi di Mtv di solito sono fatti molto ma molto meglio (persino Jersey Shore!), non ci si è nemmeno sforzati di tirare fuori non dico una sceneggiatura o una trama, ma pure una vaga, vaghissima linea narrativa. Ci sono spezzoni di concerti intermezzati a so(a)porifere scene di vita quotidiana ed è tutto random. Questo Never Say Never, se non lo aveste ancora capito, è un vero scult che su IMDb viene premiato con una impressionante media voto di 1.4. E ricordo che su IMDb il voto minimo è 1 e non 0, quindi è davvero difficile fare di peggio. Persino Chicken Park di Jerry Calà arriva a un miracoloso 2.0.

Nonostante tutte le lodi sperticate e le parole solo benevoli nei suoi confronti, il ritratto di Justin Bieber che viene fuori da questo pseudo-film è impietoso: un tipo ossessionato dal look e soprattutto dalla sua inconfondibile frangetta e per cui la musica è giusto un optional. I suoi capelli sono molto più importanti delle canzoni: non sono io a dirlo, ma è ciò che emerge dal documentario.
Non una migliore impressione suscitano le persone che lo circodano, un branco di sanguisughe che gli gravitano intorno cercando di sfruttarlo e spremerlo al più possibile per fare soldi e per far gridare più ragazzine possibile ai concerti. Se sua madre è una teen mom, suo padre è un tamarro scatenato poco più adulto del figlio, mentre i suoi amici sembrano usciti da una versione per tween lobotomizzati della serie tv Entourage. Ma soprattutto Justin figura come un pupazzo senza potere decisionale comandato a bacchetta dal suo curatore di immagine personale, un tipo esaltatissimo che o è cocainomane o è un malato di mente, e una signora a capo del suo staff. L’unica figura vagamente umana che emerge da questo spettacolo impietoso popolato da zombie con le $ al posto delle pupille degli occhi sembra essere il suo manager Scooter (ma che razza di nome ha, santiddio?), il solo che fa emergere qualche emozione mentre parla. Ma probabilmente è solo l’unico in grado di recitare decentemente di tutta la “pellicola” (le virgolette sono sempre d’obbligo).

Le canzoni che accompagnano la durata di questo strazio fanno veramente pena (c’era forse bisogno di dirlo?), sono non-musica con non-basi elementari e non-testi agghiaccianti infarciti di buoni sentimenti alla Settimo cielo. Al confronto i Jonas Brothers sono i nuovi Metallica, Jesse McCartney l’erede di Marilyn Manson e High School Musical una visione vietata ai minori.
Justin Bieber è il vuoto più totale, pure se paragonato ai fenomeni teen pop del passato: le Spice Girls ad esempio almeno promuovevano il girl power, i Take That avevano una manciata di canzoni valide e un fenomeno come Robbie Williams, negli *N SYNC per quanto tutti immagine emergeva già il talento di Justin Timberlake, i Tokio Hotel giocavano con l’ambiguità sessuale e i poteri da supersaian dei capelli del cantante…
Nel fenomeno Justin Bieber non c’è nemmeno niente di tutto questo, solo un bambinetto con la frangetta da bambinetta che sa cantare e ballare. Però non come una (giovane) persona di vero talento, ma solo come un fenomeno da baraccone di quelli che sembrano usciti da un talent-show alla Io canto o Ti lascio una canzone. Come una scimmietta ammaestrata.

Chiudo rispondendo a un paio di domande che probabilmente vi sarete fatti fin dall’inizio del post.
Com’è che Justin Bieber è diventato famoso?
Si è fatto strada nei concorsi locali e poi hanno cominciato a caricare i suoi video su YouTube, ma il vero artefice del suo lancio nell’Olimpo musicale è stato il cantante r’n’b Usher. Ecco, è lui che dovete ringraziare!
E l’altra domanda: com’è che tu, Cannibal, hai visto questo film?
A parte quanto detto all’inizio e a parte il mio solito perverso senso di masochismo che mi porta a guardare pellicole e programmi tv abominevoli oppure ad ascoltare musica agghiacciante, il motivo principale è che mi piace cercare di comprendere i fenomeni della cultura pop, siano essi di alto, medio, basso o bassissimo (come in questo caso) livello.

E cos’ho capito, allora?
Dopo questa a suo modo illuminante visione, l’aspetto più interessante non è tanto Bieber in sé, personaggio di una pochezza con pochi pari, ma le vere protagoniste del film e del suo successo: le fan. Un branco di bambine giovanissime che grazie alle nuove tecnologie hanno contribuito al successo virale del loro idolo su Internet, saltando il passaggio per gli altri canali tradizionali. Quella porcheria di Baby postata sopra, per dire, è il video più visto di tutti i tempi su YouTube con oltre 667 milioni di visualizzazione, al momento e schiacciando play avrete contribuito ad aumentarle ulteriormente.
Una rivoluzione nel marketing in grado di aprire un segmento nuovo: se i teenager hanno cominciato a diventare il target commerciale principale della civiltà occidentale (leggi americanizzata) dagli anni ’50 in poi, negli ultimi anni abbiamo visto l’emergere dei tween, e ora siamo addirittura arrivati ai pre-tween, bambini e in questo caso soprattutto bambine appena uscite non dal passaggino ma quasi ancora in fasce e in grado di diventare l’elemento più prelibato del mercato. Perché è di questo che si tratta. La musica qua è del tutto dimenticata. It’s all about the money, money, money.
Speriamo sia un addio...
La cosa più triste è l’immagine dei bambini che ne esce fuori. Una volta creature innocenti e pure e oggi vittime pure loro del sistema capitalista fin da un’età sempre più precoce. È questo ciò che ha fatto Justin Bieber, e soprattutto gli strateghi stragisti del marketing dietro di lui, ai figli che non avremo di questi cazzo di anni zero: ha portato via loro la verginità.
(voto: zero assoluto)

P.S. Ma quanto moralizzatore sto diventando?

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