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martedì 17 gennaio 2017

La recensione del treno






La ragazza del treno
Regia: Tate Taylor
Cast: Emily Blunt, Haley Bennett, Rebecca Ferguson, Justin Theroux, Luke Evans, Édgar Ramírez, Laura Prepon, Allison Janney, Lisa Kudrow



Tutti i giorni prendo il treno dei pendolari che porta da Milano a Torino e viceversa. Non è perché abbia un lavoro o debba andare da qualche parte. È solo che mi piace viaggiare con Trenitalia. Mi piace guardare le persone e immaginare le loro vite. Mi piace anche guardare dei film, durante il viaggio. Sì, anche d'inverno senza il riscaldamento oppure d'estate con quel piacevole odore di sudore che sembra di stare in una palestra delle elementari dopo 5 ore di fila di sfide di palla avvelenata. È un po' come essere al cinema. C'è gente che tossisce in continuazione, tipi che smanettano tutto il tempo con gli smart phone senza mai alzare lo sguardo e persino persone che ti spoilerano il finale della pellicola che stai guardando.

domenica 3 agosto 2014

THE LEFTOVERS E IL MISTERO DEI POST SCOMPARSI NEL NULLA





The Leftovers
(serie tv, stagione 1, episodi visti finora 1-5)
Rete americana: HBO
Rete italiana: Sky Atlantic
Creata da: Damon Lindelof, Tom Perrotta
Ispirata al romanzo: Svaniti nel nulla di Tom Perrotta
Cast: Justin Theroux, Amy Brenneman, Margaret Qualley, Chris Zylka, Christopher Eccleston, Liv Tyler, Ann Dowd, Emily Meade, Carrie Coon, Michael Gaston, Max Carver, Charlie Carver, Frank Harts, Amanda Warren, Annie Q.
Genere: misterioso
Se ti piace guarda anche: Les Revenants, Twin Peaks, Lost

Avevo scritto un post bellissimo dedicato alla nuova serie HBO The Leftovers. Peccato sia sparito. Dove?
Nessuno lo sa. Un giorno, il 2% dei post di tutti i siti del mondo è scomparso. Svanito nel nulla.
Da allora, il web non è più stato lo stesso. Noi autori di blog vaghiamo per la rete con lo sguardo assente. Non ci fidiamo più di nessuno. Continuiamo a fare copie di backup dei nostri pezzi, spaventati dal fatto che si possa ripetere di nuovo qualcosa del genere. Quell’esperienza ormai ci ha cambiati per sempre e non potremo mai dimenticare quei meravigliosi post andati perduti.
A dirla tutta, in quel 2% di pubblicazioni c’erano anche un sacco di schifezze che non mancheranno a nessuno, ma questo non importa. Niente può cancellare il dolore per aver perso per sempre le nostre opere.

Anche sforzandomi, non riuscirò più a scrivere un post meraviglioso quanto quello che avevo preparato con tanto amore su The Leftovers. Era un pezzo che univa l’asciuttezza stilistica di un Ernest Hemingway, il sarcasmo di un giovane Bret Easton Ellis, l’epicità di un William Shakespeare, la solennità di Giovanni, Matteo, Luca e Marco ovvero Gli Evangelisti all-stars, la spudoratezza commerciale di un Dan Brown, la poetica di un Giacomo Leopardi e la libertà espressiva di un Allen Ginsberg, il tutto scritto in terzine incatenate di versi endecasillabi come la Divina Commedia.
Adesso quelle stesse parole non mi vengono più. Perché è davvero difficile descrivere il fascino di una serie come The Leftovers a chi non l’ha mai vista. Al suo interno si respira un’aria malsana. In ogni scena traspare il senso di angoscia esistenziale dei suoi protagonisti. Non passa un momento in cui non si venga presi da un’inquietudine di quelle vicine alla visione di Twin Peaks o Les Revenants. Allo stesso tempo c’è anche una splendida costruzione del mistero che ricorda Lost. Non è certo un caso che il co-creatore della serie, insieme al Tom Perrotta autore del libro Svaniti nel nulla da cui è tratta, sia Damon Lindelof, una delle tre menti deviate e geniali che ci hanno regalato il cult con Jack, Kate, Sawyer, Hurley, Locke e tutti gli altri.

Questi riferimenti possono essere però fuorvianti e far pensare a un prodotto derivativo. Nonostante le vicinanze con queste e ad altre serie (FlashForward, The 4400, Resurrection etc.) e oltre alla regia nei primi episodi di Peter Berg che rimanda col pensiero a Friday Night Lights, The Leftovers brilla di luce propria. Ha una sua identità precisa e ben definita, di quelle che le sole parole non bastano a descriverla. Bisogna vederla, bisogna sentire le splendide musiche composte da Max Richter, quello della grandiosa colonna sonora di Valzer con Bashir, bisogna viverla. Insieme alla sua gente, insieme ai suoi personaggi, come i tizi della setta che non parlano ma fumano soltanto come delle ciminiere tutto il giorno, o come il capo della polizia interpretato da Justin Theroux. Sì, proprio quel tipo che tutti ci chiedevamo che fine avesse fatto dopo essere stato il protagonista maschile del capolavoro Mulholland Drive di David Lynch e poi si è scoperto che non era sparito proprio nel nulla, ma si stava ciulando Jennifer Aniston.

Poi c’è Liv Tyler. Dov’era finita pure lei? Boh, dopo i video per gli Aerosmith del paparino Steven, Armageddon e Il signore degli anelli nessuno l’ha praticamente più vista per anni e ora rieccola qua, con un fascino più maturo, più misterioso. Inoltre ci sono un sacco di personaggi teen, personaggi teen inquietanti, personaggi teen che si masturbano mentre si fanno strangolare, personaggi teen che non sono i soliti bimbiminkia delle serie adolescenziali. Tra loro spiccano Chris Zylka che fino a poco fa nelle serie bimbominkiose ci sguazzava (The Secret Circle e Twisted), così come i gemelli Max e Charlie Carver di Teen Wolf, in più c’è la gnocchetta Emily Meade e soprattutto la splendida rivelazione Margaret Qualley, che con quei suoi occhioni tristi sembra una versione aggiornata di Lara Flynn Boyle AKA Donna Hayward di Twin Peaks.
E infine ci sono i cani. Quali cani?
Sembrano quelli di una volta, eppure non sono più i nostri cani.

Non avete idea di cosa sto dicendo?
C'è un unico modo per rimediare. Se ancora non avete visto The Leftovers, guardatela. È una delle cose migliori che passano quest’estate sulla tv americana e pure su quella italiana, grazie a Sky Atlantic. Quando lo farete, vi sentirete come se aveste recuperato qualcosa. Qualcosa che era andato perso per sempre e nessuno sa perché.
Adesso vado a fare una copia di backup di questo post. Che non si sa mai.
(voto 8/10)

venerdì 14 ottobre 2011

Game of str*nz

Your Highness
(USA 2011)
Regia: David Gordon Green
Cast: Danny McBride, James Franco, Natalie Portman, Zooey Deschanel, Justin Theroux, Damian Lewis, Toby Jones, Charles Dance
Genere: trash fantasy
Se ti piace guarda anche: Strafumati, La storia fantastica, Shrek, Il signore dei piselli (Il signore degli anelli ridoppiato)

Dopo Il signore degli anelli.
Dopo Game of Thrones (in arrivo in Italia dall'11 novembre su Sky Cinema 1 HD).
Ecco a voi una nuova rivoluzione per il genere fantasy.

Sì, sta cippa!

Your Highness parte da (abbastanza) buone intenzioni, visto che si propone l’obiettivo di parodiare il genere puntando su un umorismo “fumato”, e infatti il regista David Gordon Green è proprio quello della commedia Strafumati, solo che l’effetto comico è qui molto meno riuscito. Si sarà strafumato l’erba sbagliata, questa volta? Forse per la prossima farà allora meglio a cambiare spacciatore. O magari cambiare proprio droga.
Per intanto D.G. Green (lo scrivo così perché fa molto J.R.R. Tolkien o George R.R. Martin) ha sfornato un film che ha il difetto non da poco di fare poco ridere, ma allo stesso tempo riesce nell’impresa pure questa non semplicissima di evitare l’effetto porcata totale. In più occasioni la pellicola rischia di scivolare dal trash spassoso dritto nelle profondità spettrali del trash di peggior livello, eppure alla fine si salva dal disastro completo. Più o meno.

Il protagonista di questo film, che ha già fatto il suo bel flop negli Usa e da noi è ancora inedito, è Danny McBride, quello di Eastbound & Down, una serie comedy trash-tamarra divertente ma molto, troppo americana per arrivare con successo anche dalle nostre parti. Il tipo di umorismo di questo McBride ricorda infatti un po’ quello di Will Ferrell, e quindi se a un primo impatto può far ghignare, a breve stufa. O almeno, a me il Ferrell Will non parente di Farrell Colin diverte ben poco.
Intorno a questo strambo comico si è radunato un cast di quelli impressionanti, una compagnia dell’anello da Oscar che ci si domanda cosa faccia riunita in un filmetto del genere. Il cavaliere interpretato da James Franco si chiama Fabius, come l’omonimo fotomodello interpretato da Fabio De Luigi a Mai dire gol, e come già dimostrato in Strafumati, ma anche in piccole parti in Notte brava a Manhattan e The Green Hornet, ha una propensione naturale per le parti comiche, il Franco James non parente di Franco Nero né di Franco Francisco dittatore spagnolo.


La promessa sposa di Fabius con cui sono previste delle nozze reali alla William & Kate del medievale è Zooey Deschanel, attrice supercult dalle parti di questo blog e ormai in quasi tutto il globo visto che sta spopolando con la nuova sitcom New Girl (per chi fosse preoccupato: per questioni legate alla programmazione sportiva Usa, la serie è al momento in pausa ma tornerà in onda l’1 novembre); la Zooey interpreta il personaggio di una principessa rinchiusa per anni in una torre che quindi non conosce le convenzioni sociali e, pensate, non possiede nemmeno un iPhone; peccato che dopo essere stata introdotta in maniera divertente, passi purtroppo in secondo piano.
Se Zooey è stata piuttosto sprecata, un po’ meglio ma non troppo va con l’altra grande attrice cult dei Pensieri cannibali: Natalie Portman arriva infatti solo dopo quasi un’ora di film, da perfetta eroina salva i cavalieri che faranno l’impresa e in un sol colpo ridà anche linfa a una pellicola che si stava già spegnendo. La veste comica di Natalie è solo parziale, visto che interpreta una guerriera tosta che crede fermamente nella sua missione di vendetta e si prende molto sul serio. Proprio per la capacità di dare credibilità al suo personaggio pur in un contesto così cazzaro ne nascono le situazioni più divertenti.
Però certo che avere Natalie + Zooey e sprecarle così…
Cioè, vogliono dare 121 anni di carcere all’hacker-eroe che ha diffuso le foto di Scarlett Johansson nuda, e un regista che mi spreca così Natalie e Zooey lo facciamo girare a piede libero?
Non c’è davvero giustizia nel mondo.
Come dite? Mentre questo povero hacker rischia di passare 2 vite dietro alle sbarre, pure Amanda, Raffaele, Omar e Michele sono a piede libero?
Azz, aspettate che mo’ metto la sicura alla porta che ho paura. Non si sa mai.



Fatto. Eccomi tornato.
A completare il notevolissimo cast ci sono Damian Lewis, il protagonista della sfortunata ma ottima serie Life oggi nella ancor più ottima nuova serie Homeland, e Justin Theroux, regista e sceneggiatore noto più che altro per le sue parti da attore in Mulholland Drive e Strade perdute di David Lynch (e ho detto David Lynch!) nonché come nuova fiamma di Jennifer Aniston (e ho detto Jennifer Aniston!).

Se la parte avventurosa di questo Your Highness è una mezza vaccata ma non una vaccata totale, la parte più deludente è paradossalmente quella comica. Si ride infatti con il contagoccia e ridere con il contagoccia è un’espressione senza senso visto che al limite si può piangere con il contagoccia. Senza senso un po’ come tutto il film. Per fortuna però qualche momento in cui si ride o almeno si sorride c’è, come la scena con il mago ranocchio maniaco sessuale. Quella davvero esilarante.
Però Portman + Deschanel + Franco = meriterebbero di recitare insieme in un capolavoro, invece hanno scelto di farlo in una semi-porcheria. Certo, non un film all’altezza del suo maestoso cast, ma alla fine comunque le premesse già dal trailer facevano temere una catastrofe e quindi consoliamoci perché tutto sommato poteva andare peggio: non sarà Strafumati, però almeno non è nemmeno Strastufati.
A testimonianza di ciò c’è il fatto che Bossi, durante la visione di questo Your Highness ha fatto soltanto 11 sbadigli. Uno in meno rispetto a quelli di ieri nel corso del discorso alla Camera di Vostra Bassezza Berlusconi. Ma non so quanto questo possa giocare a favore del film…
E a proposito, adesso vado visto che devo andare a votare la fiducia.
A Natalie Portman, naturalmente, che avete capito?
Dopo i suoi ultimi film piuttosto deludenti (Thor, Amici amanti e…, questo) è entrata un pochino in crisi. Volete che la sfiduci?
Ma non ci penso nemmeno.
(voto 5+/10)

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