Cast: Casey Affleck, Lucas Hedges, Michelle Williams, Kyle Chandler, Gretchen Mol, Matthew Broderick, Kara Hayward, Anna Baryshnikov, Heather Burns, Missy Yager
Si fosse chiamato soltanto Manchester, si sarebbe potuto immaginare un film sugli Oasis. O almeno, per me cresciuto negli anni '90 con la musica Britpop, quella città inglese significa soprattutto loro: i fratelli Gallagher. Per qualcuno cresciuto una manciata di anni prima, Manchester invece significherà magari Madchester, la scena musicale cittadina sviluppatasi negli anni '80 guidata da band come Stone Roses, Happy Mondays, Black Grape, Inspiral Carpets e Charlatans.
I patiti di calcio avranno invece immaginato, o sperato in un film sul Manchester United. O magari sul Manchester City.
Manchester by the Sea non ha però nulla a che vedere con la città inglese. Come riporta Wikipedia: Manchester-by-the-Sea, spesso semplicemente Manchester, è un comune degli Stati Uniti d'America facente parte della contea di Essex nello stato del Massachusetts.
È in questa cittadina marittima statunitense di appena 5mila anime che è per lo più ambientato il film Manchester by the Sea. Un luogo tranquillo e sereno, dove puoi uscire in barca per una gita in mare e trovare persone come Michelle Williams. Sembra quasi di stare nella Capeside di Dawson's Creek. Un posto bello in cui vivere, almeno se non ci sono rompiscatole aspiranti Spielberg come Dawson Leery che ti vogliono coinvolgere nei loro filmucoli.
Cast: Jared Gilman, Kara Hayward, Bruce Willis, Edward Norton, Bill Murray, Frances McDormand, Jason Schwartzman, Harvey Keitel, Tilda Swinton, Bob Balaban, Seamus Davey-Fitzpatrick, L.J. Foley, Jake Ryan
Genere: fanciullesco
Se ti piace guarda anche:Submarine, Stand By Me, I Goonies, Fantastic Mr. Fox, Rushmore
Uscita italiana: 6 dicembre 2012
Moonrise Kingdom è il film che avremmo voluto vedere da bambini, se da bambini fossimo stati degli indie.
Che poi fino ad ora tutti quelli di Wes Anderson sono stati film di stile, e naturalmente di stile indie, più che di altro. E forse pure questo. Uno stile impeccabile, fatto di un umorismo sottile, a volte ai limiti del comprensibile, altre volte troooppo radical-chic persino per me.
Protagonisti sempre una serie di personaggi stralunati e fuori dal tempo che sembrano usciti da qualche racconto del New Yorker, più che dalla realtà. Un regista intellettualoide, se vogliamo usare un’espressione tanto ma tanto odiosa. Per queste e per altre ragioni, prima di Moonrise Kingdom avevo apprezzato il Mr. Anderson, più che amato il Mr. Anderson.
Con Rushmore c’era anche andato vicino a farsi amare, grazie agli esilaranti scontri tra Jason Schwartzman e Bill Murray. E Fantastic Mr. Fox è una delle pellicole d’animazione più fantastiche degli ultimi anni. Il suo film probabilmente più celebre e cult, I Tenenbaum, mi è pure piaciucchiato, eppure non è riuscito a entrare nei miei cult personali. Le avventure acquatiche di Steve Zissou invece no. Quello proprio non mi è piaciuto. Anche quello superstiloso, per carità, però che due palle.
Fin dal suo delizioso trailer, il suo ultimo Moonrise Kingdom mi faceva pensare che questa volta sarebbe potuto scattare l’innamoramento totale. Sarà andata così?
Vediamo un po’…
Film dopo film dopo film dopo film, Wes Anderson sta disegnano sempre più non solo un cinema, ma un mondo suo. Come un David Lynch più fanciullesco e meno inquietante. Come un Quentin Tarantino senza sangue e con i personaggi più educati e raffinati. Come un Terrence Malick meno “divino” e più terreno. A proposito di Lynch, questo potrebbe essere il suo Cuore selvaggio. A proposito di Tarantino, questo potrebbe il suo Una vita al massimo (film sceneggiato da Quentin e diretto da Tony Scott). E a proposito di Malick, questo potrebbe essere il suo La rabbia giovane.
Al centro di tutto, come cuore della pellicola, batte infatti una folle fuga romantica. A compierla sono due ragazzini intorno ai 12 anni di età. Lui è Sam, il bambino più odiato del campo scout in cui passa l'estate poiché è un orfano ed è per questo considerato socialmente pericoloso e disturbato. Lei è Suzy, una che invece i genitori ce l’ha, ovviamente stralunatissimi e che sono interpretati dall’attore feticcio di Anderson Bill Murray e da Frances McDormand. Frances McDormand, fin da quel suo nome così letterario, non credo esista veramente. Non è una persona reale. Vive solo all’interno del cinema indie americano.
Comunque Suzy non è orfana, anche se vorrebbe esserlo: “Ho sempre desiderato essere un'orfana. Sono i miei personaggi preferiti. Penso che le vostre vite siano più speciali.”
E comunque Suzy, ragazzina alquanto turbolenta e con degli scatti improvvisi di violenza, è interpretata dall’esordiente Kara Hayward, una giovanissima attrice che se prosegue sulla buona strada potrebbe diventare – lo dico o non lo dico? certo che lo dico – la nuova Natalie Portman o la nuova Kirsten Dunst o la nuova Saoirse Ronan. Ok, l’ho detto. Mentre se prosegue sulla cattiva strada beh, può diventare la nuova Lindsay Lohan. Ok, ho detto pure questo.
E poi occhio pure all'altrettanto giovane e altrettanto esordiente protagonista maschile, Jared Gilman, uno che potrebbe diventare il nuovo idolo nerd per un'intera generazione.
"Stiamo cercando il blogger Cannnibal Kid, l'avete visto? Lui di solito
i film si diverte a massacrarli. Questo post non può averlo scritto lui..."
Contro i genitori, contro la giovane età, contro la polizia capitanata da un grande Bruce Willis, contro gli scout capitanati da un Edward Norton finalmente tornato al grande cinema, da cui mancava tipo da La 25a ora del 2002. Contro tutti, i due giovani innamorati scappano. E poi?
E poi scopritelo da soli, guardando questa meraviglia di film. Non vi dico cosa succede non perché questo sia un thriller, sebbene alcune scene siano costruite con grande tensione, mentre i giochi di sguardi ricordano addirittura i western di Sergio Leone, l'uso delle musiche è a dir poco spettacolare e ci sono alcune sequenze meravigliose. Non vi dico altro perché questa è un'avventura, una grande avventura, che è meglio non sentire raccontare ma vedere con i propri occhi. E, inoltre, è la più bella storia d’amore dell’anno.
Dopo una schifezza come il To Rome with Love firmato Allen, mi ci voleva proprio un film come Moonrise Kingdom. Una visione in grado di farmi ritrovare fiducia, se non nell’umanità tutta, almeno nel cinema. E allora questa volta l'innamoramento totale per una pellicola di Wes Anderson è scattato. Perché? Perché Moonrise Kingdom è il film che avremmo voluto vedere da bambini, se da bambini fossimo stati degli indie.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com