Visualizzazione post con etichetta kasabian. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta kasabian. Mostra tutti i post

venerdì 5 gennaio 2018

Cannibal Music Awards 2017 – Buoni e cattivi dell'anno





I premi annuali di Pensieri Cannibali sono giunti al termine. Non mettetevi però a piangere. Sono ancora in arrivo i risultati dei sondaggi e inoltre qui di seguito trovate l'ultima cerimonia di premiazione per quanto riguarda il meglio e il peggio del 2017. È il turno di rivedere e soprattutto riascoltare le cose più piacevoli e le altre un po' meno passate su queste frequenze nel corso degli ultimi 12 mesi. Let the music play and let the music speak.


Top 20 album 2017 preferiti di Pensieri Cannibali

1. Lorde “Melodrama”
2. Phoenix “Ti amo”
3. Wolf Alice “Visions of a Life”
4. Julien Baker “Turn Out the Lights”
5. Zola Jesus “Okovi”
6. AA.VV. La La Land: Original Motion Picture Soundtrack
7. SZA “Ctrl”
8. The National “Sleep Well Beast”
9. Vince Staples “Big Fish Theory”
10. Ed Sheeran “÷ Divide”

11. Paramore “After Laughter”
12. The xx “I See You”
13. St. Vincent “Masseduction”
14. Cigarettes After Sex “Cigarettes After Sex”
15. LCD Soundsystem “American Dream”
16. Lana Del Rey “Lust for Life”
17. Arcade Fire “Everything Now”
18. Linkin Park “One More Light”
19. Queens of the Stone Age “Villains”
20. Kesha “Rainbow”


Top 20 canzoni 2017 preferite di Pensieri Cannibali

1. Chromatics “Shadow”
2. Kasabian “You're in Love with a Psycho”
3. Francesca Michielin “Vulcano”/”Io non abito al mare”
4. Kendrick Lamar “HUMBLE.”
5. Harry Styles “Sign of the Times”
6. Calcutta “Orgasmo”
7. INHEAVEN “Regeneration”
8. Camila Cabello feat. Young Thug “Havana”
9. Baustelle “Amanda Lear”
10. Yaeji “Raingurl”

11. Brunori Sas “La verità”
12. Trampolene “Beautiful Pain”
13. Rita Ora “Anywhere”
14. Levante ft. Max Gazzè “Pezzo di me”
15. Pale Waves “Television Romance”
16. Caparezza “Ti fa stare bene”
17. Thegiornalisti “Riccione”
18. David Guetta & Justin Bieber “2U”
19. Hurray for the Riff Raff “Living in the City”
20. Luis Fonsi feat. Daddy Yankee “Despacito”


I premi 2017

venerdì 28 aprile 2017

La musica di marzo e aprile 2017 – Top e flop cannibali






Procede in maniera discontinua, ma se non altro procede, la rubrica musicale di Pensieri Cannibali.
Gli ultimi due mesi sono stati per me piuttosto difficili, adesso non so bene spiegare razionalmente nemmeno il perché, fatto sta che sono entrato un po' in crisi a livello personale e creativo. Capita. Purtroppo capita. E ancora più purtroppo ora è capitato a me.
A provare a farmi tornare il buon umore ci sta pensando naturalmente anche la musica. Ecco un riassuntino delle canzoni che mi hanno tenuto compagnia nell'ultimo periodo, insieme a qualcosa che mi è piaciuta un po' meno e a qualche mini-rubrichetta.


Top

sabato 19 luglio 2014

UN DISCO (MA ANCHE PIÙ DI UNO) PER L’ESTATE



Questo sabato nello spazio musicale di Pensieri Cannibali non vi propongo una delle mie solite classifiche. Perché non di sole Top 10 si vive… Anche se io faccio fatica a farlo.
Questa settimana, ecco per voi una serie di dischetti (alcuni più e alcuni meno) consigliati usciti nelle ultime settimane/mesi e che ben si prestano a un ascolto estivo.

Lana Del Rey “Ultraviolence”
A forza di giocare ai “Video Games”, Lana Del Rey è salita di livello. Il precedente “Born to Die” era più che altro una raccolta di pezzi messi insieme sulla scia del successo dei singoli. Le grandi canzoni c’erano, ma mancava un disegno complessivo. Il nuovo “Ultraviolence” invece centra in pieno l’obiettivo. Non solo ci sono le singole grandi canzoni, dal gusto retrò estivo di “West Coast” alla meravigliosa “Shades of Cool” passando per la trip-hoppeggiante "Money Power Glory". Questa volta c’è un disco vero e proprio, un Album con la A maiuscola. Ottimamente prodotto da Dan Auerbach dei Black Keys, Ultraviolence è proprio come Lana: dannatamente affascinante. Un lavoro pop dall’attitudine rock, dal suono vintage e contemporaneamente moderno. L’esame di maturità passato a pieni voti della popstar più figa dei tempi attuali. Lana Del Rey, born to shine.
(voto 8/10)




Black Keys “Turn Blue”
Il buon Dan Auerbach ha dato tutto se stesso come producer per il nuovo album di Lana Del Rey. Peccato che con la sua band sembra non aver fatto altrettanto. “Turn Blue” si avvale del tocco di classe del producer Danger Mouse ma, nonostante le belle atmosfere retrò Sixties/Seventies, sembra carente da un punto di vista dell’ispirazione e a tratti pure un po’ moscetto. Mancano le canzoni davvero memorabili, in pratica. L’estate 2014 a livello di rock non offre però molto di meglio quindi, se cercate un dischetto chitarristico decente, “Turn Blue” potrebbe farvi comunque felici.
(voto 6/10)




Noisia “Purpose EP”
La mia fissa musicale del momento. Gli olandesi Noisia hanno già pubblicato vari lavori, ma l’impressione è che il meglio lo debbano ancora offrire. Il loro nuovo EP “Purpose” è una bomba totale che fa salire l’attesa nei confronti di un loro nuovo album vero e proprio.
Sì, però che suono hanno, 'sti orange olandesi?
I Noisia recuperano il drum’n’bass degli anni ’90 fondendolo con le sonorità dubstep di oggi e con in più, tanto per non farsi mancare niente, pure una spruzzata di atmosfere cinematografiche. Tra echi di Prodigy, Skrillex, Squarepusher, Aphex Twin e Burial, i Nosia sono il gruppo più devastante che potete trovare in giro oggi.
(voto 7,5/10)




Kasabian "48:13"
I Kasabian sono un gruppo che mi è sempre piaciuto, ma che non ho mai amato. Non del tutto. Con il loro mix di sonorità elettroniche e attitudine da rocker de ‘na vorta, mi paiono una versione di serie B dei Primal Scream. Ad avercene, di Primal Scream di serie B, però gli originali non si superano. Con questo nuovo album i Kasabian proseguono nella stessa direzione, questa volta più orientati sul fronte electro del loro spettro sonoro. Uuuh, spettro sonoro, che paura!
Nonostante qualche buon pezzo e nonostante il disco nella sua varietà riesca a tenere desta l’attenzione dall’inizio alla fine, i miei sentimenti nei loro confronti non cambiano nemmeno questa volta. Mi piacciono, ma non li amo.
(voto 6,5/10)

P.S. Titolo e copertina del disco sono tra i più osceni dell'anno. E forse di sempre.




Alizée “Blonde”
Alizée non è più la Lolita che conoscevamo un tempo. Ormai è una trentenne ed è pure mamma, nonché una delle popstar più interessanti oggi in circolazione. Capace di cambiare pelle come la Madonna dei tempi migliori, la francesina giunta già al suo sesto album abbandona la strada retrò percorsa con il precedente “5” per darsi un’aria più sbarazzina. Si è così fatta bionda e ha realizzato un disco di electro pop leggero e frizzante, perfetto per la stagione, con dentro varie potenziali hit. Se solo le radio si decidessero a trasmetterla, la title track “Blonde” per esempio potrebbe essere uno dei pezzoni dell’estate 2014. Invece di "Mamma Mia (He's Italiano)" di Elena feat. Glance...
(voto 6+/10)




Klaxons "Love Frequency"
Strano il percorso dei Klaxons. Osannati persino oltre i loro reali meriti ai tempi del disco d’esordio “Myths of the Near Future”, per un breve periodo sono diventati i paladini della scena nu-rave e poi dopo non se li è più filati (quasi) nessuno con il secondo album “Surfing the Void”, che non era malaccio, e neppure ora con il nuovo e ancor più valido “Love Frequency” le cose sembrano andare per loro molto meglio. Che la stampa e il pubblico li ami o li odi, qui sulle frequenze di Pensieri Cannibali poco ci importa e continuiamo a suonarli sempre e comunque. A un volume esagerato.
(voto 7+/10)




Lily Allen "Sheezus"
Diludendo Lily Allen. Dopo due album di pura goduria pop tra i migliori del nuovo millennio, all’attesa opera numero tre la popstar inglese ha mancato il bersaglio. Alcuni brani come “Hard Out Here” e “Air Balloon” ci ricordano di come sia ancora l’allegra cazzona che abbiamo imparato a conoscere e amare, mentre con la sua cover di “Somewhere Only We Know” dei Keane riesce persino a far venire i brividi. Il resto della scaletta però convince poco e, nonostante qualche ammiccamento al dubstep come nel nuovo singolo “URL Badman”, la sua lunga assenza dalle scene sembra averla lasciata con un sound un po’ datato sulle spalle. Niente di troppo grave, in ogni caso. Speriamo che si tratti di una battuta d’arresto solo momentanea nel suo percorso e che Lily torni presto a fare il culo a tutte le colleghe dello showbiz.
(voto 5,5/10)




The Horrors “Luminous”
Chiudiamo questa rassegna con un gruppo che con l’estate non ha molto a che fare. Eppure i tenebrosi The Horrors a questo giro hanno realizzato un album più solare, rispetto ai loro standard e per quanto possa farlo una band che getta le sue radici nella musica dark e new-wave. Mica a caso il titolo è “Luminous”.
Il disco è sia una conferma che una mezza delusione. Una mezza delusione perché i loro primi tre album (l’acerbo “Strange House”, il capolavoro “Primary Colours” e il molto 80s “Skying”) erano del tutto differenti uno dall’altro, mentre questo non propone un nuovo cambio altrettanto rivoluzionario e sorprendente. Una conferma perché comunque la band continua a stazionare su livelli compositivi altissimi ed è persino cresciuta la sua capacità di creare atmosfere in grado di portare dentro un’altra dimensione. In ogni caso suonano ancora una volta perfetti. Perfetti per un’estate alternativa.
(voto 7,5/10)

sabato 12 luglio 2014

I MIGLIORI TORMENTONI ESTIVI 2014




La settimana scorsa vi siete dovuti ascoltare i più tormentosi tormentoni offerti dall’estate 2014, oggi visto che siete stati più o meno buoni vi regalo anche la Top 10 dei brani migliori di questi caldi mesi. Almeno secondo il modesto parere di Pensieri Cannibali.
A dirla tutta, non è stata affatto una selezione semplice, visto che questa stagione estiva è stata ancora più arida del solito in quanto a musica decente, ma alla fine una Top 10 sono comunque riuscita a tirarla fuori e ve la potete gustare qui sotto.
Se invece volete fare un tuffo nelle sonorità del passato, potete recuperare anche le mie classifiche dei migliori e dei peggiori tormentoni estivi di tutti i tempi.

Top 10 – I migliori pezzi dell’estate 2014 secondo Pensieri Cannibali


10. Avicii “Addicted to You”
Sembra Adele remix e invece è un pezzo di Avicii. Per la serie: anche i tamarri hanno un cuore.



9. Ariana Grande feat. Iggy Azalea “Problem”
Il singolone teen, o forse sarebbe meglio dire tween, dell’estate 2014. E, se non vi piace perché siete troppo jurassici, non è mica un mio problem.



8. Michael Jackson feat. Justin Timberlake “Love Never Felt So Good”
Uno scarto di Michael Jackson degli anni ‘80 è uno dei brani più piacevoli dell’estate 2014. Ciò fa riflettere sulla qualità delle canzoni uscite quest’estate…



7. Jezabels “Endless Summer”
Il pezzo “Endless Summer” di questo gruppo australiano in patria è uscito nel 2011 all’interno del loro primo album “Prisoner”, ma le radio italiane lo stanno passando solo adesso, quando intanto la band ha già pubblicato un album tutto nuovo, “The Brink”. In ogni caso, per loro questo pezzo estivo si sta rivelando un successo davvero endless.



6. Kiesza “Hideaway”
Ki è sza qua e kome kazzo si è vestita?
Non lo so, ma la canzone spakka.



5. Kasabian “Eez-He (Easy)”
La base sarà anche leggermente copiata da “Do It Again” dei Chemical Brothers, però quando partono le sue note è troppo easy cominciare a muoversi.



4. Lilly Wood & the Prick “Prayer in C (Robin Schulz Remix)”
La preghiera dell’estate. In tutte le migliori chiese.



3. Iggy Azalea feat. Charli XCX “Fancy”
Estate 2014: Iggy Azalea = Estate 2013: Pharrell Williams
La rapper-popstar Iggy Azalea è la Pharrell di quest’anno, almeno negli USA dove “Fancy” e “Problem” stazionano da settimane ai primi due posti della Billboard chart dei singoli più venduti, in maniera analoga a quanto faceva Williams l’anno scorso con “Blurred Lines” e “Get Lucky”.
La differenza?
Iggy Azalea è un po’ più caruccia di Pharrell.



2. Calvin Harris “Summer”
L’inno tamarro dell’estate.



1. Lana Del Rey “West Coast”
Indie tormenton of the summer.



Ecco infine la Cannibal Summer 2014 playlist da ascoltare su Spotify.


sabato 19 novembre 2011

Kasa Bianello

Kasabian “Velociraptor!”
Genere: retro-moderno
Provenienza: Leicherstershire, UK
Se ti piace ascolta anche: Primal Scream, Verve, Stone Roses, Oasis

Non mi hanno mai sconfinferato più di tanto, i Kasabian. Sarà che mi sono sempre sembrati una versione meno dotata dei Primal Scream, e non intendo dotati come lunghezza dei peni. Per quelle non lo so, andate a chiedere alle groupies…
Come i Primal o anche gli Stone Roses (che attention please sono ritornati insieme!), a livello musicale passano con disinvoltura tra un rock psychedelico di vecchia concezione e tentazioni elettroniche più moderne, e con questo Velociraptor, come suggerisce il titolo jurassico, tendono più dalla parte della tradizione.
Nell’apertura con Let’s roll just like we used to il cantato mi ricorda non so bene perché Richard Ashcroft dei Verve. Altro gruppo valido, che però a parte qualche pezzone (e sì, dico quei pezzoni che conoscono tutti come Bittersweet Symphony e The drugs don’t work) mi ha sempre annoiato più che appassionato. E comunque so perché mi ricorda Richard Ashcroft: questa è praticamente A song for the lovers parte 2.
Con il singolo Days are forgotten si va in zona Kasabian piuttosto classica, con qualche rimando piuttosto evidente, direi quasi al limite del plagio “zuccheriniano”, a Immigrant song dei Led Zeppelin, con quel “aaaaaaaaah”. Il ritornello invece gioca di epicità, rimane impresso e non va forgotten.




Al di là dei singoli pezzi, il disco nell’insieme suona piuttosto triste. Ma un triste positivo, ammesso esista un triste positivo. Un album velato di malinconia d’altri tempi. Le Fee Verte, il mio pezzo preferito del lotto con quei suoi echi tra Beatles e Air, può in tal senso dare benissimo l’idea del suono melancholico.
A convincermi un pochino meno sono invece i pezzi più uptempo, anche se la title track e il ritmo di Switchblade Smiles (sentita anche nell'ultimo episodio dei Misfits) spaccano parecchio.
Alla fine il titolo risulta più che azzeccato, un suono che guarda al passato, alla preistoria del rock, ma lo fa con passo veloce, da buon Velociraptor che si rispetti.
Il disco che avrebbe voluto fare Noel Gallagher invece di quella palla di album d’esordio che ha tirato fuori?
(voto 6,5/10)


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com