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domenica 19 aprile 2015

RENEE - LA MIA STORIA? NO, LA SUA STORIA





Renee - La mia storia
(USA 2012)
Titolo originale: To Write Love on Her Arms
Regia: Nathan Frankowski
Sceneggiatura: Kate King Lynch
Cast: Kat Dennings, Chad Michael Murray, Rupert Friend, Mark Saul, Juliana Harkavy, Corbin Bleu, Travie McCoy
Genere: sobrio
Se ti piace guarda anche: Non lasciarmi sola (Gimme Shelter), 28 giorni, Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino

Il primo passo per risolvere un problema è ammettere di avere un problema.
Mi chiamo Cannibal Kid e ho un problema di dipendenza. Dipendenza da film. Se sto per qualche giorno senza vedere una pellicola, o anche solo una puntata di una serie tv, sto male. Male fisicamente. Così però non posso più andare avanti. Tutti mi dicono che sono malato, che devo guarire e allora ho deciso di entrare in rehab.

sabato 5 aprile 2014

THOR: THE DARK WORLD, IL CINEFUMETTO




Thor: The Dark World
(USA 2013)
Regia: Alan Taylor
Cast: Chris Hemsworth, Natalie Portman, Anthony Hopkins, Tom Hiddleston, Jaimie Alexander, Kat Dennings, Stellan Skarsgård, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Zachary Levi, Christopher Eccleston, Rene Russo, Idris Elba, Chris O’Dowd
Genere: Marvel
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(voto 5,5/10)









lunedì 24 settembre 2012

Emmy Tv Awards 2012

"Hey, Damian ha un puntino rosso sulla fronte: mi prendete
per paranoica come il mio personaggio se grido all'attentato?"
Ci sono stati gli Emmy Awards 2012, ieri notte.
Così si dice in giro.
Chi ha vinto meritatamente?
Homeland.
Chi ha ormai stracciato le pall... ehm volevo dire stufato?
Modern Family.
Chi a sorpresa è stato ingiustamente snobbato?
Mad Men.
Ecco comunque tutti i vincitori nelle categorie principali con tanto di commenti cannibali sparati a raffica, più una coda dedicata pure al red carpet. Perché qui a Pensieri Cannibali non ci vogliamo far mancare davvero niente.
Niente tranne: competenza, professionalità e serietà, naturalmente.

Outstanding Comedy Series
WINNER
"Modern Family" (2009)
Other Nominees:
"The Big Bang Theory" (2007)
"Curb Your Enthusiasm" (2000)
"Girls" (2012)
"30 Rock" (2006)
"Veep" (2012)

Qui c'è subito lo scandalo.
Come si fa a non premiare la rivelazione comica assoluta dell'anno, ovvero Girls?
I conservatori Emmy hanno voluto premiare ancora una volta la ben poco modern Family. Vabbè.

Outstanding Drama Series
WINNER
"Homeland - Caccia alla spia" (2011)
Other Nominees:
"Boardwalk Empire" (2010)
"Breaking Bad" (2008)
"Downton Abbey" (2010)
"Il trono di spade" (2011)
"Mad Men" (2007)

Personalmente, io avrei premiato Mad Men che con la quinta stagione è andato davvero over the top. Considerando però come abbia già dominato in questa categoria negli ultimi 4 anni, la vittoria della splendida serie rivelazione Homeland, tra l'altro già serie cannibale del 2011, ci sta tutta!
Ma pure il premio a Breaking Bad non ci sarebbe stato male...

Outstanding Miniseries or Made for Television Movie
WINNER
Game Change (2012) (TV)
Other Nominees:
"American Horror Story" (2011)
"Hatfields & McCoys" (2012)
Hemingway & Gellhorn (2012) (TV)
"Luther" (2010)
"Sherlock" (2010)

Game Change è un film per la tv prodotto da HBO incentrato sulla corsa alle presidenziali americane del 2008 e in particolare all'avvento di Sarah Palin in quelle elezioni. L'ho visto di recente, prossimamente arriverà pure la recensione cannibale, e mi è piaciuto parecchio. Un'ottima visione che non ha nulla da invidiare alle pellicole prodotte per il grande schermo. Anzi.
Io, comunque e giusto per contestare un po', avrei premiato il fenomenale American Horror Story.

Outstanding Lead Actor in a Comedy Series
WINNER
Jon Cryer for "Due uomini e mezzo" (2003)
Other Nominees:
Alec Baldwin for "30 Rock" (2006)
Don Cheadle for "House of Lies" (2012)
Louis C.K. for "Louie" (2010)
Larry David for "Curb Your Enthusiasm" (2000)
Jim Parsons for "The Big Bang Theory" (2007)

Per la serie: premiamo il primo pirla che passa...
ecco a voi Jon Cryer, il primo pirla che passa.
Per me c'era un solo vincitore, il mitico, geniale, unico Louis C.K. (che C.K. stia per Cannibal Kid? ne dubito), che si è dovuto accontentare di due premi come sceneggiatore.

Outstanding Lead Actor in a Drama Series
WINNER
Damian Lewis for "Homeland - Caccia alla spia" (2011)
Other Nominees:
Hugh Bonneville for "Downton Abbey" (2010)
Steve Buscemi for "Boardwalk Empire" (2010)
Bryan Cranston for "Breaking Bad" (2008)
Michael C. Hall for "Dexter" (2006)
Jon Hamm for "Mad Men" (2007)

Qua c'erano dei pezzi grossi in ballo. Bryan Cranston, come al solito fenomenale, veniva già da 3 anni di fila di vittorie. Jon Hamm invece continua a non vincere. E allora accontentiamoci del premio al comunque ottimo Damian Lewis di Homeland.

"Per festeggiare, tutti a ballare coi lupi. Quelli mannari di
Teen Wolf, True Blood e Vampire Diaries. Che fichi che sono!"
Outstanding Lead Actor in a Miniseries or Movie
WINNER
Kevin Costner for "Hatfields & McCoys" (2012)
Other Nominees:
Benedict Cumberbatch for "Sherlock" (2010)
Idris Elba for "Luther" (2010)
Woody Harrelson for Game Change (2012) (TV)
Clive Owen for Hemingway & Gellhorn (2012) (TV)
Bill Paxton for "Hatfields & McCoys" (2012)

Oddio, Kevin Costner.
Mai sopportato.
Il mio award personale (che purtroppo non vale un ca**o) va al grande, grandissimo Woody Harrelson di Game Change.

Outstanding Lead Actress in a Comedy Series
WINNER
Julia Louis-Dreyfus for "Veep" (2012)
Other Nominees:
Zooey Deschanel for "New Girl" (2011)
Lena Dunham for "Girls" (2012)
Edie Falco for "Nurse Jackie" (2009)
Tina Fey for "30 Rock" (2006)
Melissa McCarthy for "Mike & Molly" (2010)
Amy Poehler for "Parks and Recreation" (2009)

Qui ci siamo. Qui ci siamo proprio.
Julia Louis-Dreyfus è fenomenale ed esilarante nei panni di una politica che rivede liberamente in chiave comica la figura di Sarah Palin. Che già Sarah Palin è la versione comica di se stessa ed è stata la vera grande vincitrice fantasma di questi Emmy.
Non mi sarebbero dispiaciute nemmeno Zooey e Lena, però recuperatevi Veep e poi ditemi se la Julia Louis-Dreyfus non merita almeno un Oscar, oltre che un Emmy.

Outstanding Lead Actress in a Drama Series
WINNER
Claire Danes for "Homeland - Caccia alla spia" (2011)
Other Nominees:
Kathy Bates for "Harry's Law" (2011)
Glenn Close for "Damages" (2007)
Michelle Dockery for "Downton Abbey" (2010)
Julianna Margulies for "The Good Wife" (2009)
Elisabeth Moss for "Mad Men" (2007)

No doubt. Bravissime tutte, ma Claire Danes in Homeland è una spanna sopra al resto del mondo.

"Il mio abito? Pollice giù."
Outstanding Lead Actress in a Miniseries or Movie
WINNER
Julianne Moore for Game Change (2012) (TV)
Other Nominees:
Connie Britton for "American Horror Story" (2011)
Ashley Judd for "Missing" (2012)
Nicole Kidman for Hemingway & Gellhorn (2012) (TV)
Emma Thompson for The Song of Lunch (2010) (TV)

Julianne Moore in Game Change non interpreta la parte di Sarah Palin.
Julianne Moore in Game Change è Sarah Palin.
Il premio ci sta quindi tutto, però anche la super MILF Connie Britton avrebbe meritato...

Outstanding Supporting Actor in a Comedy Series
WINNER
Eric Stonestreet for "Modern Family" (2009)
Other Nominees:
Ty Burrell for "Modern Family" (2009)
Jesse Tyler Ferguson for "Modern Family" (2009)
Max Greenfield for "New Girl" (2011)
Bill Hader for "Saturday Night Live" (1975)
Ed O'Neill for "Modern Family" (2009)

Max Greenfield di New Girl letteralmente SCIPPATO di un Emmy sul quale era già scritto il suo nome.

Outstanding Supporting Actor in a Drama Series
WINNER
Aaron Paul for "Breaking Bad" (2008)
Other Nominees:
Jim Carter for "Downton Abbey" (2010)
Brendan Coyle for "Downton Abbey" (2010)
Peter Dinklage for "Il trono di spade" (2011)
Giancarlo Esposito for "Breaking Bad" (2008)
Jared Harris for "Mad Men" (2007)

Grande Aaron Paul, in grado di battere persino il suo pazzesco collega Giancarlo Esposito.
Il premio per cui sono più contento.
Jesse Pinkman rules, yo!

Outstanding Supporting Actor in a Miniseries or Movie
WINNER
Tom Berenger for "Hatfields & McCoys" (2012)
Other Nominees:
Martin Freeman for "Sherlock" (2010)
Ed Harris for Game Change (2012) (TV)
Denis O'Hare for "American Horror Story" (2011)
David Strathairn for Hemingway & Gellhorn (2012) (TV)

Secondo premio per la mini-serie western Hatfields & McCoys, che non ho visto.
Il mio award personale? Ed Harris in versione John McCain in Game Change.

Outstanding Supporting Actress in a Comedy Series
WINNER
Julie Bowen for "Modern Family" (2009)
Other Nominees:
Mayim Bialik for "The Big Bang Theory" (2007)
Kathryn Joosten for "Desperate housewives - I segreti di Wisteria Lane" (2004)
Sofía Vergara for "Modern Family" (2009)
Merritt Wever for "Nurse Jackie" (2009)
Kristen Wiig for "Saturday Night Live" (1975)

Ancora Modern Family?
Ebbasta!
Il premio doveva andare a Kathryn Joosten. Non solo in sua memoria, visto che è scomparsa come il suo personaggio in Desperate Housewives, ma perché comunque se lo meritava proprio.

Outstanding Supporting Actress in a Drama Series
WINNER
Maggie Smith for "Downton Abbey" (2010)
Other Nominees:
Christine Baranski for "The Good Wife" (2009)
Joanne Froggatt for "Downton Abbey" (2010)
Anna Gunn for "Breaking Bad" (2008)
Christina Hendricks for "Mad Men" (2007)
Archie Panjabi for "The Good Wife" (2009)

Downton Abbey c'ho provato a seguirlo, ma mi fa addormentare.
E Maggie Smith è bravvissima, per carità, ma la sua interpretazione è davvero troppo teatrale e di maniera per convincermi.
E poi volete mettere con le tettone di Christinona Hendricks?
Perché quest'anno avete architettato un complotto contro Mad Men, maledetti basta**i?

Outstanding Supporting Actress in a Miniseries or Movie
WINNER
Jessica Lange for "American Horror Story" (2011)
Other Nominees:
Frances Conroy for "American Horror Story" (2011)
Judy Davis for Page Eight (2011) (TV)
Sarah Paulson for Game Change (2012) (TV)
Mare Winningham for "Hatfields & McCoys" (2012)

Brava Jessica Lange. Almeno American Horror Story si è portato a casa un (meritatissimo) premio.

Outstanding Directing for a Comedy Series
WINNER
"Modern Family" (2009): Steven Levitan("Baby on Board")
Other Nominees:
"Curb Your Enthusiasm" (2000): Robert B. Weide("Palestinian Chicken")
"Girls" (2012): Lena Dunham("She Did")
"Louie" (2010): Louis C.K.("Duckling")
"Modern Family" (2009): Jason Winer("Virgin Territory")
"New Girl" (2011): Jake Kasdan("Pilot")

L'idola Lena Dunham derubata del premio per la miglior regia in una serie comedy, però la ragazza è giuovine e avrà tempo di rifarsi quando sarà anche lei una vecchia babbiona in età da Emmy.

Outstanding Directing for a Drama Series
WINNER
"Boardwalk Empire" (2010): Timothy Van Patten("To the Lost")
Other Nominees:
"Breaking Bad" (2008): Vince Gilligan("Face Off")
"Downton Abbey" (2010): Brian Percival("Episode 7")
"Homeland - Caccia alla spia" (2011): Michael Cuesta("Pilot")
"Mad Men" (2007): Phil Abraham("The Other Woman")

Negli ultimi tempi mi sono finalmente riappacificato con Boardwalk Empire. Serie più che valida, molto ben diretta, però Mad Men, Homeland e Breaking Bad rimangono parecchi gradini più su, sorry.

Outstanding Directing for a Miniseries, Movie or a Dramatic Special
WINNER
Game Change (2012) (TV): Jay Roach
Other Nominees:
"Hatfields & McCoys" (2012): Kevin Reynolds
Hemingway & Gellhorn (2012) (TV): Philip Kaufman
"Luther" (2010): Sam Miller
"Sherlock" (2010): Paul McGuigan

Outstanding Writing for a Miniseries, Movie or a Dramatic Special
WINNER
Game Change (2012) (TV): Danny Strong
Other Nominees:
"Hatfields & McCoys" (2012): Ted Mann, Ronald Parker, Bill Kerby
"The Hour" (2011): Abi Morgan
"Luther" (2010): Neil Cross
"Sherlock" (2010): Steven Moffat

Premi alla regia e alla sceneggiatura di un film tv/mini-serie per il valido Game Change, e ci stanno.
Mi fa piacere in particolare per Danny Strong, anche noto per essere stato il mitico Jonathan in Buffy - L'ammazzavampiri.
È proprio il caso di dirlo: la rivincita del nerd.

Outstanding Writing for a Comedy Series
WINNER
"Louie" (2010): Louis C.K.("Pregnant")
Other Nominees:
"Community" (2009): Chris McKenna("Remedial Chaos Theory")
"Girls" (2012): Lena Dunham("Pilot")
"Parks and Recreation" (2009): Amy Poehler("The Debate")
"Parks and Recreation" (2009): Michael Schur("Win, Lose, or Draw")

Embé, almeno qua Louis C.K. il fenomeno l'hanno premiato. Yeah.

Outstanding Writing for a Drama Series
WINNER
"Homeland - Caccia alla spia" (2011): Alex Gansa, Howard Gordon, Gideon Raff("Pilot")
Other Nominees:
"Downton Abbey" (2010): Julian Fellowes("Episode 7")
"Mad Men" (2007): Semi Chellas, Matthew Weiner("The Other Woman")
"Mad Men" (2007): André Jacquemetton, Maria Jacquemetton("Commissions and Fees")
"Mad Men" (2007): Erin Levy, Matthew Weiner("Far Away Places")

La puntata pilota di Homeland è risultata la migliore sceneggiatura dell'anno.
Premio meritato, meritatissimo. Anche se pure "Far Away Places" di Mad Men è un episodio davvero incredibile...

Tralasciando le altre categorie dedicate a varietà, reality show e programmi vari della tv americana, chiudiamo con lo spazio dedicato al red carpet, con una serie di premi cannibali, oserei dire molto più prestigiosi degli Emmy stessi.

Premio trasformista:
Bryan Cranston (Breaking Bad)
Direste mai che questo pacifico vecchietto è uno dei più grandi villain nella storia della tv?


Premio tanta roba
Christina Hendricks (Mad Men)


Premio tanta roba - Il ritorno
Kat Dennings (2 Broke Girls)


Premio al più figo della serata
Aaron Paul (Breaking Bad)


Premio alla più figa della serata
Jessica Paré (Mad Men)


domenica 2 ottobre 2011

Indie killed the video star (capitolo II)

2 Broke Girls
(serie tv, stagione 1)
Rete americana: CBS
Rete italiana: non ancora arrivata
Creata da: Michael Patrick King, Whitney Cummings
Cast: Kat Dennings, Beth Behrs, Garrett Morris, Jonathan Kite, Matthew Moy, Brooke Lyons, Noah Mills
Genere: indie sitcom al verde
Se ti piace guarda anche: New Girl, Big Bang Theory, Due uomini e mezzo

Parlando di ragazze indie, anzi di indie-idole, dopo la Zooey Deschanel di ieri, ecco qua Kat Dennings. La gattina Kat è nota principalmente per avere un seno incredibilmente abbondante, smentendo la nota regola tradizionale che vuole le ragazze indie tutte secche e piatte, e anche per alcuni film del circuito più o meno indipendente come Charlie Bartlett, Defendor, Daydream Nation e soprattutto per la commedia cult (sebbene non cult quanto (500) giorni insieme) Nick & Norah - Tutto accadde in una notte, girata fianco a fianco del gran gran visir de tùch gli indié, ovvero Michael “Scott Pilgrim” Cera.
Così come Zooey si sta portando con la sua pallida pelle e senza crema abbronzante sotto un posto al sole della serialità televisiva americana, pure la Dennings rischia ora di portare le sue grosse tette dal mondo alternativo a quello mainstream, prima con la sua particina in Thor e ora soprattutto in questa nuova sitcom 2 Broke Girls, che negli Usa va in onda giusto prima del mega successo Due uomini e mezzo, esatto proprio la serie fino all’anno scorso con Charlie Sheen che però ha mandato tutto a puttane e ora è stato sostituito da Ashton Kutcher, che però per la maledizione della sitcom sta mandando a puttane pure lui il suo matrimonio con Demi Moore.
E quindi stavamo parlando di cosa? Delle grosse tette di Kat Dennings? Sì, in parte, ma soprattutto stavamo parlando di lei. Anzi no, parliamo della serie.

Kat Dennings in 2 Broke Girs interpreta una broke girls, ovvero non una tipa rotta bensì una tipa al verde, squattrinata più che squattrinata che si barcamena tra due lavori: la cameriera in una tavola calda pulciosa gestita da un chinese che vuole farsi chiamare Bryce Lee e l’attività di babysitter presso una tipa ricca sfondata super-superficiale che ha chiamato i suoi due gemelli Brad e Angelina. Yes! e quando parla di entrambi li chiama Brangelina, of course.
La vita di Kat viene però sconvolta (per quanto una tipa impassibile come lei possa essere sconvolta) dall’arrivo di una nuova cameriera alla tavola calda: una bionda Barbie simil Paris Hilton interpretata dalla bionda rivelazione Beth Behrs. Una ragazza viziatissima che però si è ritrovata in bancarotta dopo che il padre ha mandato a puttane (pure lui) l’economia di mezza New York e di mezza America e quindi lei ora si trova costretta a… lavorare, signori e signore. E da nuova ragazza in rosso anzi al verde ma scommetto che il suo colore preferito è il rosa, si troverà a dividere la casa con Kat, portandosi dietro anche il suo amato cavallo. Un cavallo in un appartamentino pulcioso di Brooklyn? Viene pur sempre dall’Upper East Side come la Blair Waldorf di Gossip Girl, dopo tutto, e almeno al cavallo e al suo unico abito griffato rimastole mica può rinunciare, la principessina.

Le due protagoniste sono quindi più diverse tra loro di loro che non si potrebbe riuscire a trovarle nemmeno si girasse tutto il resto di NYC e proprio per questo riescono a creare una chimica comica esplosiva, in più la serie pur non possedendo trame chissà quanto elaborate, possiede però i più brillanti battutisti attualmente in circolazione, visto che è una raffica totale: via una ne arriva un’altra, non si fa in tempo a ridere per una battuta che te ne arriva una nuova in faccia ancora più esilarante, roba che non si vedeva dai tempi di Pappa e Ciccia, o di Otto sotto un tetto con Steve Urkel mattatore, o di Una bionda per papà con Cody “eheheh… forte!” Lambert.
Sitcom tradizionale quindi, risate registrate comprese (neanche a me piacciono, però qua ce le facciamo andare bene), ma senza il solito contesto famigliare di turno dietro. L’umorismo è estremo, pevsino volgave divebbe qualcuno, così come il livello di cinismo della protagonista. Una sorta di contraltare più incattivito e disincantato della Zooey Deschanel di New Girl, ma anche lei comunque adovabile. Pevò che volgave che è!
(voto 7/10)

mercoledì 28 settembre 2011

Every rose has its Thor

Thor
(USA 2011)
Regia: Kenneth Branagh
Cast: Chris Hemsworth, Natalie Portman, Tom Hiddleston, Stellan Skarsgard, Kat Dennings, Anthony Hopkins, Idris Elba, Clark Gregg, Colm Feore, Josh Dallas, Jaimie Alexander, Rene Russo
Genere: supereroico
Se ti piace guarda anche: Transformers, Hulk, Iron Man, L’apprendista stregone

Oddio che palle questi film che vanno a scavare nel passato, tipo 3000 anni fa, inventandosi storie in cui ci sono dei giganti di ghiaccio che hanno invaso la terra, oppure vampiri e lycan come nell’assurda trilogia di Underworld.
No, non è vero.
Andatevi a leggere i libri di storia: vi è pero caso traccia di queste minchiate?
Ok, anche in serie come True Blood o The Vampire Diaries succedono delle cose pazzesche che poco hanno a che vedere con la realtà, però perlomeno non pretendono di andare a riscrivere la storia inserendoci dei mostri immaginari.
Solo Quentin Tarantino può riscrivere la storia. In meglio.

L'attore precedentemente conosciuto come Anthony Hopkins
E vabbè, com’è o come non è, ma secondo questo film nel passato remoto dell’umanità c’è stato questo attacco da parte di ‘sti presunti giganti di ghiaccio, fino a che un mega re galattico non ha ristabilito la pace in modi che non ho capito perché la mia mente era troppo impegnata a chiedersi: “Ma quando la finiamo con ‘ste fanta-menate e facciamo apparire per magia Natalie Portman?” Anche perché vedere Anthony Hopkins in versione re degli Dei con una benda all’occhio per me non è proprio il massimo della vita, anche perché ricordate…
Solo Quentin Tarantino può bendare i suoi attori, o meglio attrici, senza farli apparire ridicoli.

Comunque Thor ascende al potere con tanto di martello che più tardi avrebbe ispirato una celebre canzone di Rita Pavone e in testa indossa un ridicolo elmetto alla Asterix.
"Finché non arriva Ghedini non apro bocca, cribbio!"
Nei panni di Thor il martellatore intergalattico troviamo il muscoloso Chris Hemsworth, il fratello di Liam Hemsworth (l’uomo che invece si martella Hannah Montanal). Più promettente l’interprete di suo fratello, Tom Hiddleston, attore dal volto a metà tra Michael Fassbender e Marco Travaglio (proprio così!) da valutare in futuro possibilmente in un film più appetitoso su un piano recitativo.
Kenneth Branagh seduto sul trono di regia come al solito cerca di dare alla storia un afflato shakespeariano, confermandosi la groupie numero 1 del Bardo, peccato che nelle scene spettacolari e nei momenti d’azione con le sue inquadrature sbilenche si riveli adeguato quanto la manovra fiscale di Tremonti per risolvere i problemi dell’Italia, dell’Europa e forse dell’umanità intera. Quello lascialo fare a Thor, mio caro (si fa per dire, eh) Giulio.

Il rivale di Thor? Marco Travaglio...
I paesaggi e la fotografia del film fanno tanto new-age a metà strada tra 300 e Avatar, cioè una roba che più finta non potrebbe apparire e certo non aiuta a dare credibilità a una storia che come abbiamo già visto è un filino sull’assurdo andante.
Ma la classica ciliegina sulla torta è il tono epico urlato usato da Thor e dagli altri personaggi ogni volta che aprono bocca: “Io sono Thor, figlio di Odino!”
Cosa che dovrebbe provocare come risposta automatica un generatore di insulti random in romanesco tipo: “Ma vattelo a pija in quel posto, a fijo de ‘na mignotta!”


Non avendo niente di meglio da fare, Thor decide di andare in gita in BMX con i suoi super amici su un pianeta popolato da esseri schifosi che al confronto Roberto Ferrari di Radio Deejay e Ribéry sono belli. La cosa scatena un’ovvia guerra interplanetaria. Anthony Hopkins giustamente non prende bene la notizia e decide di esiliare il figlio di Thoria Thor sulla Terra e di togliergli pure i poteri e il suo prezioso martello, tiè.
Con tutti i posti in cui può cadere, Thor va a finire contro un furgoncino guidato da Natalie Portman. Inculato forte, il tipo. Perché non capita anche a me di essere bandito da un pianeta e ritrovarmi subito dopo di fronte a Natalie Portman?
Certe domande sono destinate a rimanere senza risposta.
Meno male che Natalie c'è!
Dopo una lunga prima parte che sembra una versione brutta, ma brutta brutta brutta, di fantasy come Il signore degli anelli e Game of Thrones, finalmente inizia l’avventura sulla Terra, in cui Thor sbraita come al solito e si comporta come un pazzo psicopatico, cosa che però fatta sul nostro pianeta suscita un notevole effetto comico. A colpi di tranquillanti in dosi da elefante viene finalmente sedato da un tipo che gli grida: “Benvenuto sulla Terra, stronzetto! Hai finito di urlare, adesso?”

Il film procede dunque su due piani, entrambi sul ridicolo andante ma con effetti molto differenti: in uno, quello spaziale, è un ridicolo odioso fatto di discorsi strampalati e urla (ma basta urlare, razza di trogloditi, altroché Dei!); nell’altro, quello sulla Terra, è un ridicolo divertente, con scene esilaranti come Thor che mangia più di Obelix e distrugge un bicchiere in segno di gradimento di una bibita. In più ci sono Natalie Portman scienziata stile Jodie Foster in Contact, Stellan Skarsgard in versione professorone di ‘sta cippa e una divertente Kat Dennings (ora anche nella nuova spassosa sitcom 2 Broke Girls) molto indie-nerd; una Scooby Gang talmente assurda da apparire come l’unica cosa sensata della storia (perché ad esempio Thor parla la lingua degli umani?) ed è in grado di salvare la visione dallo sprofondare nel baratro della noia più totale.
E meno male che anche Kat c'è!
L’apice del trash lo si raggiunge però con l’arrivo dei super amici di Thor sulla Terra, che  sembrano dei fanatici di World of Warcraft appena usciti dal Comic-Con. Cosa che mi porta a chiedere: “Ma perché diavolo ho visto questo film?”
Ah già, perché c’era Natalie Portman!

Chiudo gridando una cosa al mondo intero:
“Io sono Cannibal Kid, figlio di Anthony “Hannibal Lecter” Hopkins!”

Generatore automatico di insulti random in romanesco: “Ah Cannibale, li mortacci tua, avé un fijo come te è peggio che avé un fijo daa Lazio!”
(voto 5/10)

venerdì 29 luglio 2011

One nation one station

Daydream Nation
(Canada 2010)
Regia: Michael Goldbach
Cast: Kat Dennings, Reece Thompson, Josh Lucas, Andie McDowell, Natasha Calis, Rachel Blanchard, Katie Boland, Landon Liboiron, Calum Worthy
Genere: indie teen
Se ti piace guarda anche: Youth in Revolt, Igby Goes Down, Paper Man

Prima cosa da segnalare di questo film: il titolo, preso da un memorabile album dei Sonic Youth. E con un titolo così io mi aspetto come minimo un capolavoro.
Seconda cosa da segnalare: trattasi di un trattato esistenziale adolescenziale.
Terza cosa da segnalare: la protagonista è Kat Dennings, reginetta degli indie movies già vista nel delizioso Nick & Norah - Tutto accadde in una notte accanto al king of all nerds Michael Cera.
Basta con le cose da segnalare?
Per il momento sì.



Potenzialmente sembra che questo Daydream Nation abbia quindi tutte le carte in mano per vincere un giro a poker e diventare un bel cult cannibale in piena regola, ma purtroppo non tutto funziona alla perfezione e così si rimane intrappolati dentro un’aurea mediocritas che non dispiace epperò manca anche di quei guizzi decisivi richiesti.
Sarà che forse la storia vuole servire in tavola troppe portate, senza però cucinarne a puntino nessuna: la protagonista Kat Dennings è caruccia, ha delle pere notevoli, però nella parte della sex bomb alternativa del liceo non sembra del tutto a suo agio. Il suo personaggio è confuso all’inizio e lo rimane anche alla fine: è vero che “Confusion is sex”, come dicevano i Sonic Youth, però a rimanere confuso è anche lo spettatore.
I personaggi maschili che le ronzano intorno come api arrapate intorno al miele sono abbozzati e rimangono in superficie: c’è Thurston (come Thurtston Moore sempre dei Sonic Youth), il ragazzotto innamorato perso della protagonista, i suoi amici fattoni senza personalità alcuna, il professore che pure lui finisce immancabilmente pazzo per Kat Dennings ed è interpretato da un Josh Lucas piuttosto schizofrenico e parecchio convincente (di lui avevo già parlato a proposito di Stolen Lives ed è un grande attore finora parecchio sottovalutato).
In più c’è un serial killer che scorrazza in giro per la città uccidendo delle ragazze del liceo (altro elemento inserito così tanto per aggiungere qualcosa, ma approfondito zero), i genitori (tra cui una rediviva Andie McDowell quella I feel it in my finger, I feel it in my toes con Hugh Grant) dei protagonisti che abbozzano una mezza storia di cui a nessuno frega una cippa e infatti pure questa mezza storia viene rapidamente accantonata, e quindi qualche altra vicenda secondaria messa giusto per allungare un po’ la brodaglia e cercare di arricchire il mosaico.
Ma questo non è Magnolia e tutto scivola solo sulla superficie delle cose, senza mai andare a scavare dentro argomenti dal buon potenziale. A differenza di altre pellicole indie adolescenziali dello stesso genere non ci sono nemmeno delle frasi memorabili, di quelle da appuntare sul diario, e allora resta più altro una pregevole colonna sonora, delle buone intenzioni, dei bei riferimenti ai miei adorati Sonic Youth, ma qui sento comunque una puzza familiare.
“E di cosa, te la sei mica fatta addosso?”
Ma no: sento puzza di occasione mancata.
(voto 6+)

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