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martedì 16 ottobre 2012

Den Arrow

Arrow
(serie tv, stagione 1, episodio pilota)
Rete americana: The CW
Rete italiana: non ancora arrivata
Sviluppata da: Greg Berlanti, Marc Guggenheim, Andrew Kreisberg
Cast: Stephen Amell, Katie Cassidy, Willa Holland, Colin Donnell, David Ramsey, Susanna Thompson, Paul Blackthorne
Genere: heroico
Se ti piace guarda anche: Nikita, Revenge, The Green Hornet, Beastly

Un altro supereroe?
Ancora?
Tutti quelli del grande schermo non bastavano, no? A me personalmente sì, però in effetti negli ultimi tempi per quanto riguarda il piccolo, di schermo, c’era un po’ di penuria. Infatti si stava benone, oh, se si stava benone. Dopo la dipartita di quell’odioso di Clark Kent di Smallville trascinatosi avanti per 10 stagioni che sono apparse lunghe come 10 anni luce, ecco allora che il network The CW ha deciso di puntare su un nuovo eroe mascherato. Più che mascherato incappucciato. Come un Donnie Darko in verde. Un Donnie Darko leghista?
Un Donnie Darko leghista e in più dotato di arco con le frecce.
Un Donnie Darko Katniss Everdeen leghista, in pratica. Questo è Arrow. O se preferite Freccia Verde.

"Lo direste che sono un ricco ereditiere come Paris Hilton?"
L’inizio della vicenda è invece un incrocio tra Lost e Castaway, solo che qui il protagonista per fortuna non si mette a parlare con le sue palle. Volevo dire con una palla. In seguito a un incidente sullo yacht di famiglia, il protagonista Oliver Queen è l’unico superstite e trova rifugio in un’isola deserta. È qui che viene ritrovato dopo 5 anni in cui non si sa bene cosa abbia combinato. Che abbia incontrato Evangeline Lilly e con lei abbia girato la sua nuova personale versione di Laguna Blu?
Come sia, come non sia, probabilmente lo scopriremo nei prossimi episodi grazie ai lostiani flashback, una volta tornato a casa Oliver non è più il ragazzino viziato che era quando è partito. È tornato che è un supereroe. Non si sa bene perché, ma sull’isola deserta è impazzito e ora si crede un supereroe. Ed è tornato che non è più un ragazzino ma è un uomo. Un uomo serio. Pure moralizzatore e rompipalle, visto che fa subito il bacchettone con sorellina tossica. Sorellina che nel frattempo da bimbominkia innocente si è trasformata in una gran bella fregna ed è interpretata da Willa Holland, la migliore del cast, già vista nei panni di sorellina di Marissa Cooper in The O.C..

"Mi dispiace averti tradita con tua sorella. E mi spiace pure che lei sia morta.
Adesso non possiamo più fare le sporcellate a tre, sigh :("
L’altra bella fregna della serie è Katie Cassidy, però decisamente più cagna nel recitare. Pure lei è una affezionata della serie teen, tanto che il network The CW non sa più su quale set gettarla: dopo Melrose Place versione 2.0 e una guest-star in Gossip Girl, in Arrow è la ex di Oliver Queen. Oliver Queen il traditore, perché - non l’abbiamo ancora detto - mentre il suo yacht si schiantava, lui era a letto con la sorella di Katie Cassidy!
Pensavate che fosse una storia di supereroi in pieno stile DC Comics, vero? Non avete però considerato che la serie va in onda su The CW e quindi la componente sentimentale soapposa non può mancare, con una situazione drammatica quasi nello stile delle storie di Nicholas Sparks.
E non è finita qui, perché Katie Cassidy, la cagna-fregna, nel frattempo ha avuto una tresca con il BFF di Oliver. BFF che tra l’altro è il personaggio più simpa della serie e speriamo gli venga riservato ulteriore spazio nei prossimi episodi, altrimenti la serie con la sua eccessiva serietà rischia presto di naufragare come capitato al suo protagonista.

"Azz, perché non ho visto prima che c'era l'ascensore?"
Il pilot di Arrow convince allora, o no? Sotto alcuni aspetti, sì. A sorpresa, soprattutto se teniamo conto che è una serie di The CW, a brillare sono una discreta regia e una buona, o almeno decente, cura nelle scene d’azione. Se consideriamo che in passato il network ci ha regalato cose penose sotto questi aspetti (e non solo sotto questi aspetti) come Ringer, è già un grosso salto in avanti. Chi si aspettava un nuovo Smallville, poi, si è trovato con una serie più matura che ne prende parecchio le distanze. La sceneggiatura appare piuttosto curata, grazie soprattutto alla presenza di Greg Berlanti, creatore di Everwood e del recente Political Animals, non un fenomeno ma almeno uno che due dialoghi decenti di fila riesce a infilarli.
Quello che non convince molto sono i possibili sviluppi futuri. Oliver Queen ha infatti la solita lista di nemici da vendicare. Chissà ora quale strada sceglierà di prendere la serie: in ogni episodio, banalmente, assisteremo a Oliver Queen/Freccia Verde prendersela con il nemico della settimana, oppure si svilupperà una bella trama orizzontale in grado di tenere alto l'interesse per tutta la stagione?
Ma, soprattutto, ci verrà spiegato com’è possibile che uno che era una specie di versione maschile di Paris Hilton finisce su un’isola deserta e torna che è diventato un Donnie Darko Katniss Everdeen leghista?
(voto 6/10)


lunedì 15 ottobre 2012

Liam Neeson, non trovarmi per favore

Io vi troverò
(Francia, USA, UK 2008)
Titolo originale: Taken
Regia: Pierre Morel
Cast: Liam Neeson, Maggie Grace, Katie Cassidy, Famke Janssen, Arben Bajraktaraj, Jon Gries, Leland Orser, Xander Berkeley, Holly Valance
Genere: giustizialista
Se ti piace guarda anche: Giustizia privata, Il giustiziere della notte, From Paris With Love

Taken 2 - La vendetta è il sequel di Io vi troverò, che in originale si chiamava Taken, ed è arrivato in questi giorni nei cinema italiani.
Questa volta i titolisti italiani sono stati piuttosto fedeli all’originale. Hanno tenuto il Taken 2, e poi ci hanno aggiunto quel La vendetta che tanto gli piace, perché è più forte di loro. Però sono stati piuttosto fedeli, questo gli va concesso. Peccato che il pubblico italiano si chiederà: Taken 2, e Taken 1 qual era, visto che da noi il primo era uscito come Io vi troverò?
A questo punto, sarebbe stato quasi meglio chiamarlo Io vi ritroverò, per coerenza.
Ma non importa, quel che importa qui e ora, in questo post, è che, giusto dopo qualche annetto di attesa, ho deciso di recuperare Taken 1, quello da noi noto anche come Io vi troverò.
Perché l’ho fatto?
Ho pensato - sbagliando - che se ne avevano girato persino un sequel, magari qualche spunto di interesse o di originalità questo primo episodio l’avrebbe anche contenuto.
Ma cosa diavolo stavo pensando?
Ormai un sequel lo si concede a qualunque film, persino a Ghost Rider (che poi è pure finito per essere meglio del primo), quindi… cosa ca**o stavo pensando, sul serio?

"Troppo forte la suoneria del Pulcino Pio, non riesco a smettere di sentirla."
Io vi troverò è un filmetto che lancia Liam Neeson come eroe action.
Io con gli eroi action non è che abbia un buon rapporto. Per niente. Ma Liam Neeson??? Really?
Cioè, adesso se Liam Nixon all’età di 60 anni può diventare un eroe action, chiunque può diventarlo. Potrebbero girare persino una pellicola riesumando tutti gli action heroes degli anni ’80 anche se oggi hanno tra i 60 e i 90 anni e metterli insieme.
Ah, l’hanno già fatto?
Addirittura due volte?
Expendables 1 ed Expendables 2 (recensione a breve, brevissimo)?
Allora è proprio vero che un sequel lo si concede a qualunque film, al giorno d’oggi.

"Eddai papà, smettila di sentire il Pulcino Pio e rispondi a quel ca**o di cellulare!"
A sorpresa, non solo Liam Nessun è stato trasformato in spaccaculi, ma Io vi troverò ha pure avuto un notevole successo: $145 milioni nei soli USA! E su IMDb ha pure una notevole media voto di 7.9! E pure il sequel sta andando alla grande!
Perché?
Come è possibile ciò?
Il film si lascia anche vedere, scivola via senza annoiare troppo. Fine dei complimenti alla pellicola.
Per il resto è una roba brutta, ridicola, inverosimile.
La storia, da un’idea partorita dal solito Luc Besson probabilmente mentre si trovava in bagno, è quella di un uomo separato che, dopo una vita intera dedicata a un misterioso lavoro (il bodyguard? la spia? l'accompagnatore per signore?), decide di dedicare il resto della sua vita da pensionato alla figlia adolescente che fino ad allora aveva sempre ignorato alla stragrande. Non si sa bene cosa lo spinga a questo cambiamento radicale, però è meglio non farsi troppe domande, visto che qui le cose succedono a caso e basta.
La figlia adolescente è interpretata da Maggie Grace, ex Shannon di Lost, che nei panni della ragazzetta verginella a sorpresa riesce a risultare piuttosto credibile. L’unica in un cast che vanta persino la (ex) popstar Holly Valance. Gran gnoccolona, ma come attrice? Come on, non esiste.

"Io ti tromberò... volevo dire: io ti troverò!"
Tornando alla storia, Maggie Grace vuole andare in vacanza a Parigi con l’amica zoccola, Katie Cassidy di Gossip Girl, Melrose Place 2.0, Montecarlo e la nuova serie Arrow, a proposito di attrici eccezionali. Parigi è una gran bella città, che chiunque dovrebbe visitare almeno una volta nella vita, perché mai uno non dovrebbe andarci?
Liam Neeson però deve rompere i maroni, nel suo nuovo ruolo di padre oppressivo che si è cucito addosso dopo non aver cagato la figlia per tutto il resto della sua infanzia. Gli interessa solo adesso che è diventata una bella gnocchetta? E dov’era quando piangeva e c’era da cambiarle i pannolini e consolarla perché il suo personaggio in Lost veniva fatto fuori, tra l’altro da un altro padre maniaco che non aveva tutte le rotelle al posto giusto?
Dov’era allora, Liam Neeson?
E così le dice che a Parigi non può andare, perché è pericoloso, e la sua amica zoccola chissà in che postacci la porterà e così lei non parte e il film finisce…
Troppo bello per essere vero. Liam Neeson in un lampo di lucidità si rende che la sua decisione è stata affrettata e allora cambia idea. Lascia andare la figlia a Parigi, ma solo ad alcune ragionevoli condizioni:

- Deve chiamarlo ogni 15 minuti.
- Deve twittare ogni suo spostamento.
- Deve taggare l’amica zoccola in tutte le immagini che posta su Facebook, così almeno Liam Neeson saprà come trastullarsi la notte.

"Ti sparerei, Cannibal. Peccato debba prima trovare gli occhiali da vista..."
Le due ragazze atterranno a Parigi e, tempo 2 minuti, finiscono rapite da un’organizzazione di criminali albanesi che ha intenzione di trasformarle in tossicodipendenti e poi prostitute.
Ma in un giorno si può diventare tossicodipendenti?
E, comunque, negli USA girano tutti con una pistola in tasca e l’Europa viene dipinta come un luogo pericoloso in cui, appena metti piede, vieni rapito, stuprato, drogato, ucciso e fatto a pezzettini? Sul serio?
La vicenda si sviluppa poi in maniera prevedibile con Liam Neeson che cercherà di farsi giustizia da solo. In maniera prevedibile ma veloce, e quest’ultimo almeno è l’unico merito della pellicola. Per il resto, lascio a voi il brividone di scoprire come andrà a finire…

Quanto a questo post, va a finire anch’esso in maniera prevedibile, con io che mi chiedo come possa un filmetto del genere avere avuto tanto successo.
E Liam Neeson action hero?
No dai, a questo punto c’è una possibilità che lo diventi pure Matt Damon…
Come? Hanno fatto girare una intera saga action pure a lui?
(voto 4/10)

giovedì 25 agosto 2011

Ecco cos’altro fa Selena Gomez quando non mostra le tettine a Justin Bieber

Monte Carlo
(USA, Ungheria 2011)
Regia: Thomas Bezucha
Cast: Selena Gomez, Katie Cassidy, Leighton Meester, Cory Monteith, Luke Bracey, Pierre Boulanger, Andie McDowell, Brett Cullen
Genere: chick flick
Se ti piace guarda anche: LOL (Laughing Out Loud) ®, Gossip Girl, Vacanze romane

Selena Gomez è un’attrice.
No, non è l’inizio di una barzelletta, di cognome facco mica Berlusconi. Per fortuna, o purtroppo?
Recentemente sono stato a Montecarlo, con la scusa di andarci per lavoro in occasione del Television Festival (fine momento in cui me la tiro, promesso), e posso dire che in questo film l’atmosfera cittadina non si respira per niente e anzi per farsi un’idea del principato risulta più consigliabile la telecronaca del gran premio di Monaco di Formula 1.
Comunque cos’è questo film, a parte una gran cagata, anzi una cagata stitica?

Monte Carlo è un chick flick, un cosiddetto film per “pollastrelle”, in pratica l’equivalente femminile di una pellicola con Jason Statham, ma più che un film sembra un’occasione di lancio per la carriera di Selena Gomez, che finora era conosciuta più per essere la fidanzatina di Justin Bieber che per altro. Visto il modesto successo commerciale del film l’obiettivo non è centrato in pieno, ma ormai la Selena tra dischi, serie tv, cinema e gossip è diventata una piccola starlette mondiale. Anche se io, come già detto in un precedente post, le consiglio comunque sempre la carriera da pornodiva prima di ogni altra cosa…

La storia di questo inutile Monte Carlo è quella della tipica ragazza appena diplomatasi al liceo che ha lavorato duramente come cameriera e messo da parte i soldi pur di potersi fare un viaggetto premio a Parigi, il sogno di qualunque teenager da film o telefilm americano che si rispetti, Joey Potter di Dawson’s Creek docet. Insieme a lei nel viaggio ci sono la sua migliore amica Katie Cassidy, bionda di Melrose Place 2.0 e apparsa in Gossip Girl, la tipica texana che non si è mai mossa dagli Stati Uniti d’America ma che sembra aver comunque trovato la sua Parigi insieme al boyfriend Cory Monteith (quello di Glee), e la figliastra di suo padre, Leighton Meester pure lei di Gossip Girl, in una parte meno glamour rispetto alla sua Blair Waldorf (una che in Francia si trova nel suo habitat naturale); qui interpreta infatti una ragazza che da quando ha perso la madre non riesce più a ridere e a godersi la vita e - indovinate cosa? - nel corso di questo viaggio ritroverà entrambe le cose. E - indovinate grazie a chi? - sì, proprio grazie a un ragazzo, anzi il solito fustaccione da film.
Come ampiamente prevedibile, ogni dialogo o svolta (si fa per dire) nella trama è altissimamente appunto prevedibile, la regia è dilettantesca (senza offesa per i dilettanti), ci sono tutti gli stereotipi possibili sulla Francia (gli uccelli che cinguettano sulle note di La vie en rose, parbleu!), in più per la serie “non facciamoci mancare niente”, per il solito scambio di persona che può capitare giusto in un cine, Selena Gomez risulta uguale identica a una ereditiera europea, una sorta di Paris Hilton rumena, e così la prendono per lei e ci guadagna un viaggio all-inclusive da Parigi fino alla Monte Carlo da cartolina del titolo. Lo scambio darà vita a un sacco di situation che vorrebbero essere divertenti ma non lo sono e servono a riempire il tempo della pellicola tra una storiella romantica e una qualche banalità esistenziale.

A rendere il prodottino tutto sommato guardabile e non troppo antipatico ci pensa uno spensierato (pure troppo?) sapore estivo, qualche trovata un minimo divertente come l’albergo topaia in cui alloggiano le tre beautiful girls, una Leighton Meester impagabile as usual (ma che dovrebbe alzare il tiro rispetto a film come questo, Country Strong o The Roommate) e una Selena Gomez che nella duplice parte della semplice ragazzotta americana + quella della superdiva antipatica se la cava anche.
Poi, certo, anche se se la cava, dire che Selena Gomez è un’attrice suona comunque ancora come l’inizio di una barzelletta.
(voto 5/10)

martedì 28 settembre 2010

Nightmerd

Nightmare
(USA 2010)
Regia: Samuel Bayer
Cast: Jackie Earle Haley, Rooney Mara, Kyle Gallner, Katie Cassidy, Thomas Dekker, Kellan Lutz, Connie Britton, Clancy Brown
Links: imdb, mymovies

Si può considerare un film valido solo perché ci si identifica talmente tanto nei protagonisti, che come loro non si riesce a tenere gli occhi aperti? Peccato che ciò non avviene per paura di incontrare Freddy Krueger nei sogni, ma perché il film è davvero noioso, prevedibile e non tiene certo sulle spine.

Se si esludono gli effetti narcotici, da un remake (anzi reboot) come questo Nightmare 2.0 non si può che restare delusi. Chi si aspettava un horror al livello (o anche quasi) dell’originale troverà qui dentro ben poco di cui rimanere soddisfatto. In realtà io non contavo molto su questo, visto che di film su Freddy Krueger dopo il primo mitico firmato Wes Craven ne sono stati fatti un sacco e alcuni di livello davvero infimo, vedi l’ultimo Freddy Vs. Jason. Le mie aspettative erano però tutte riposte nel regista Samuel Bayer, qui al suo esordio cinematografico.
Samuel Bayer è l’uomo che ha praticamente definito gran parte dell’immaginario mio e di molti altri kids cresciuti negli anni ’90, avendo diretto “Smells like teen spirit” dei Nirvana (una rivoluzione sociale, più che un videoclip), “Bullet with butterfly wings” degli Smashing Pumpkins (la rabbia e il disagio esistenziale racchiusi in 4 minuti 4), e più recentemente il corto capolavoro “What goes around… Come around” con Justin Timberlake e Scarlett Johansson, più video per Garbage, Cranberries, Blind Melon, Metallica, Marilyn Manson, Green Day, My Chemical Romance…
Ecco, della magia che riesce a dare quest’uomo ai videoclip in Nightmare c’è ben poco, giusto i titoli di testa e poco altro. Ma cazzo se avrebbe potuto dare di più, perlomeno nei numerosi momenti onirici… Del suo approccio rock non c’è praticamente nulla e anche la colonna sonora latita. Speriamo quindi che il buon Bayer (niente a che fare con la casa farmaceutica) al suo prossimo impegno cinematografico abbia a disposizione un copione più interessante e magari più libertà creativa.

Samuel Bayer e i suoi sceneggiatori non sembrano essere stati attenti a lezione e non hanno preso appunti sui film dell’orrore del passato: non c’è infatti traccia degli horror politici anni ’70, pochissimo dagli splatterosi, forse un filo kitsch ma anche estremamente divertenti horror anni ’80, quasi niente dall’ironia post-Scream anni ’90 (c’è una sola battuta quasi divertente in tutto il film) e si cerca malamente di ricalcare il modello nippo-horror degli ultimi anni ripescando nel passato traumatico dei protagonisti. Di buono c’è giusto una fotografia curata e un approccio visivo interessante. Ma è davvero troppo poco.

Il cast racchiude alcuni idoli teen del momento, che però non sembrano essere particolarmente ispirati e a loro agio come scream kings & queens. Katie Cassidy come liceale è poco credibile, un po’ perché nel mondo della fiction l’abbiamo già vista come spregiudicata novella Amanda Woodward in Melrose Place, un po’ perché ha un fisico già (molto) ben definito e (probabilmente) rifatto non proprio da teenager di provincia nell’età dello sviluppo. Kyle Gallner con il suo pallore emo è già un esperto nel genere (ha fatto anche Jennifer’s Body e Il messaggero – The Haunting in Connecticut), mentre Thomas Dekker è già stato avvistato in Heroes e in Sarah Connor Chronicles e Kellan Lutz arriva dritto da Twilight.
A vestire i panni inquietanti (ma qui nemmeno troppo) del bel Freddy Krueger al posto dello storico Robert Englund troviamo stavolta Jackie Earle Haley, nominato agli Oscar per Little Children (film di cui ho recentemente parlato). Ci sono attori che fanno solo ruolo da macho, attrici incasellate nel genere commedia romantica; il rischio per lui è invece quello di rimanere intrappolato nella parte del pedofilo. E non è una bella cosa.

La più in forma del cast è allora la protagonista Rooney Mara, autentica rivelazione dell’anno che presto vedremo anche in The Social Network e più in là nella parte di Lisbeth Salander nella versione americana di Uomini che odiano le donne. È sicuramente lei la cosa migliore del film, insieme a una ultimissima scena che tira fuori tutto lo splatter tenuto a freno nell’ora e mezzo precedente.
Nightmare: dal (sonno) profondo della notte.
(voto 5-)

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